Dimmi con chi vai ...

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... e ti dirò chi sei.

Ed il "marito di fatto" di questa sarebbe l'alternativa a Berlusconi, quando le troppe pastiglie eccitanti faranno schiattare quest'ultimo? Andiamo bene ...

P.S. Si, io sono uno di quelli che pensano fermamente che per un politico il privato sia pubblico, nel modo più totale e senza nessuna area riservata.

 

 

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Commenti

Ci sono 29 commenti

e perche' mai?

se Cécilia María Sara Isabel Ciganer-Albéniz va bene sposata o meno, fa la modella e si compra i vestiti, perche' non la signora Fini?

Qui proprio non vedo il nexus.....

Ah, non lo vedi il nexus?

I tre massimi sostenitori della famiglia come definita dalla CEI: Berlusconi, Casini, e Fini. Tutti con figli da donne diverse dalle legittime mogli (again, legittime secondo la CEI). Questo livello di ipocrisia fa ribrezzo.

Facciano pure quello che vogliono. Ma un minimo di decenza vorrebbe che si ritirassero a vita privata.

 

Tralasciando l'irrilevante dettaglio che la Cécilia non mi sembra d'aver detto da nessuna parte che sia la mia donna ideale, vorrei solo invitarti, compagno Palma, a confrontarle. Suvvia ...anche fra "costoro" vi sono delle differenze, come chiamarle, di "stile"? Ma l'hai visto il video? Ed il "papa' di zucchero" precedente, l'hai squadrato?

Ipocrisie, gia' rilevate da Gianluca, a parte.

Ed utilizzo della RAI, come gineceo privato della casta, ancora piu' a parte.  

Già, chissá dove è andato a dormire Fini dopo aver partecipato al Family Day...

Faccio una facile predizione (quelle difficili non mi riescono): Fini non pagherà assolutamente nulla per la sua rivoltante ipocrisia, unita all'uso privatistico dell Rai.

Aggiungo una bella vignetta di Staino; è un bel po' che ha perso verve, ma questa è decisamente azzeccata.

 

 

 

 

Nessuno ha mai detto che x sia la donan ideale.

Sulla Rai come procacciatrice di carne da macello, tutto si disse (il sottoscritto pensa che sia perfettamente legittimo quando la suddetta agenzia "rosa" sia non finanziata dalle tasse.)

Sullo stile.. invece, qui sta il puinto di disaccordo. Tra i recenti presidenti del consiglio in Italia vi fu chi preferiva donna Livia Danese e chi Moana Pozzi, chi Franca Pilla e chi Giuseppa Digurani.

E allora?

Qui il dissenso e' serio. fare il politico e' un mestiere quanto un altro. A quanti idraulici, tramvieri, dentisti, metalmeccanici e' mai stato chiesto con chi andavano a letto o perche'? 

A me puo' anche sembrare una caduta di stile non sapere cosa sia la congettura di Riemann, e allora

dovrei domandare a Veltroni dove sono gli zeri nella funzione di zeta?

 

Ancor piu' serio, in che senso si dovrebbe chiedere ai dirigenti politici questa forma di assoluta trasparenza?

Che impatto ha J. Flowers sul giudizio da dare sull'amministrazione Clinton?

Le osservazioni sulla mancanza di "consisteza" nelle perorazioni per la famiglia e l'ipocrisia annessa, si potra' discutere. I cortei per la famiglia sono mosse politiche, punto.

Se si pensa che vi siano cadute di stile, mi sembra perfettamente analogo ai signori, succitati che parlano di conflitti di interessi, hanno i coniugi stipendiati dall'azienda che devono liquidare.

Con chi va a letto Fini, mi sembra affatto irrilevante. Sulla "persona" consiglio il seguente ritrovamento o perla, giusto visto al computer di mattina

: Gianfranco Fini]

Un giorno si avvicina a un gruppo di giapponesi e coi suoi modi

sussiegosi li ricopre di insulti, sicuro che quelli non lo avrebbero

capito: "Pidocchiosi, teste di cazzo, coglioni". Così per ridere. Anche

loro ridevano... (citato in Fabio Greggio, Fini: di tutta l'"erba" un "Fascio")

 

 

Che dire?

 

A quanti idraulici, tramvieri, dentisti, metalmeccanici e' mai stato chiesto con chi andavano a letto o perche'? 

Il mio idraulico al massimo decide se il water è da sturare o no, ma non prende decisioni, chessò, sul divorzio veloce, sui matrimoni omosessuali, sui patti di convivenza. Se avesse voce in capitolo anche su queste materie sarei interessato alla coerenza dei sui comportamenti privati

 

Fare il politico e' un mestiere quanto un altro. A quanti idraulici,

tramvieri, dentisti, metalmeccanici e' mai stato chiesto con chi

andavano a letto o perche'?

Fare il politico NON e' un mestiere come un altro. Vi e' una

semplificazione di troppo in questo argomento che equipara il politico

all'idraulico o all'ingegnere. Anzi, ve ne sono due di semplificazioni,

entrambe erronee.

1) Non esiste un mercato competitivo per i politici, neanche teoricamente. Non solo vi sono alte barriere all'entrata, non solo il numero di "posti" e' limitato per definizione (abbiamo fin troppi senatori e deputati) ed il politico in carica gode di enormi vantaggi nella competizione con chi vorrebbe sostituirlo. La differenza piu' importante e' che, mentre il politico in carica compie "atti politici" che il pubblico puo' giudicare, il competitore puo' solo fare promesse ed offrire evidenza comparativa a suo favore. Per fare questo deve mostrare che e' una persona "migliore", che ha migliori "valori", che sa essere e sara' "coerente" con quanto predica, che parla meglio, che si muove meglio, insomma che e' piu' bravo in toto. Questo implica PER FORZA confrontare le due persone in tutte le loro dimensioni, anche quella dei comportamenti privati. Altrimenti saresti ridotto a confrontare i candidati solo sulla base delle loro parole e non dei loro atti, il che mi sembra alquanto rischioso. Tutti troviamo legittimo che l'essersi dimostrati capaci nel lavoro precedente sia rilevante per giudicare un politico, che aver compiuto atti di eroismo (in guerra per esempio) o l'avere una famiglia e degli amici che ti rispettano sia pure rilevante, che aver aiutato questo o quest'altro vicino in difficolta' pure lo e'. Perche' non dovrebbe esserlo, quindi, l'aver scelto come propria "moglie di fatto" l'ex amante boccoluta dell'aulico proprietario del Perugia football club?

2 ) Il rapporto contrattuale con il politico e' un rapporto di agenzia e di delega TOTALE, con una clausola di rescissione complicata e comunque non esercitabile prima di un tempo futuro molto lontano (4/5 anni, minimo). L'idraulico viene a casa e se non riesce ad aggiustare il rubinetto come voglio, non lo pago o lo pago meno, e ne chiamo un altro. Qui niente informazione privata sullo sforzo dell'idraulico e rescissione immediata. Il medico magari ha informazione privata su quanto impegno ci metta a curarmi e me lo devo anche tenere per un po', ma alla seconda diagnosi confusa comincio a chiedere il parere di un altro e, se questo si rivela meglio, mollo il primo in un attimo, liquidandone il conto. Qui c'e' un rapporto di agenzia ma facilmente rescindibile e con alternative facilmente disponibili. Nel caso del politico, tutto questo non e' possibile. Non e' vero che e' un MIO dipendente, se non altro perche' la decisione e' collettiva e viene scelto attraverso un meccanismo di voto, non di compravendita individuale. Ma questo e' il meno. Il politico, quando lo "scelgo", rimane li' per 5 anni ed ha una delega praticamente ASSOLUTA. Puo' far di tutto: tassarmi o regalare un lavoro a mio figlio, farmi inquinare il prato di fronte o costruire un parco bellissimo dietro casa, aumentare lo stipendio dei dipendenti pubblici o tagliarmi le tasse del 10%, mandarmi in guerra o permettere che abortisca quando ne ho voglia, eccetera. Il politico, quindi, puo' entrare in TUTTI gli aspetti della mia vita ed alterarli profondamente, siano essi privati o pubblici. Limiti della costituzione? Purtroppo, limiti di tutte le costituzioni che non definiscono aree della societa' civile che dovrebbero essere tabu' per lo stato e libere di ogni ingerenza legislativa. Ad ogni buon conto, e per ragioni che Eric Voegelin forse ci potrebbe aiutare a comprendere, nemmeno le costituzioni (scritte o materiali che siano) delle societa' liberali stabiliscono questa esclusione, che sarebbe invece doverosa. Quindi il politico puo' entrare, ed entra regolarmente in Italia come negli USA, nella mia cucina per dirmi cosa mangiare, nella mia camera da letto per dirmi con chi ci posso stare, e persino nel mio cesso per dirmi quali prodotti io possa li' usare o meno. 

Se vi fosse liberta' totale di entrata nel mercato politico, forse la seconda parte di 2) non sarebbe cosi' grave: appena mi rendo conto che le particolari preferenze sessuali del politico in carica implicano che le mie verranno violate, cerco nel mercato dei concorrenti un'alternativa ed assumo quella. Ma questo non mi e' permesso. Quindi ho bisogno di quanta piu' informazione possibile sul politico, perche' qualsiasi aspetto della sua personalita' puo' aiutarmi a predirre quello che fara' una volta eletto in relazione a questa o quest'altra area della mia vita privata. Fra le altre cose risulta importante conoscere se un politico e' coerente, visto che fa promesse che vorrei mantenesse ed afferma valori morali che vorrei applicasse. E' anche importante sapere a che tipo di gente si accompagna e quali persone egli o ella trovino interessanti: se persone volgari ed ignoranti o no, se persone disposte a vendersi al primo che passa pur di far carriera o no, se persone che sanno fare un lavoro utile e competono nel mercato o parassiti e corrotti, se persone che amano la scienza o persone che credono nell'astrologia ...

Perche' e' importante? Perche' e' vero che "dimmi con chi vai e ti diro' chi sei". E a tutti noi interessa alquanto sapere chi il politico che eleggiamo sia. 

C'e' qualcosa che non capisco di tutto questo discorso.

In linea teorica, l'unica ragione per cui mi dovrebbe interessare con chi vada a letto un politico e' meramente per prevedere quali saranno le sue scelte legislative. Cioe', ragionamenti come: se divorzia lui per primo e' piu' probabile che voti per il divorzio; se e' gay sara' piu' favorevole ai diritti dei gay, etc. . Questo puo' anche modificare le mie aspettative sul suo comportamento anche in aspetti non direttamente legati: se e' gay e' piu' probabile che sia liberal su altri campi. (please, intendo solo una possibile correlazione tra le due caratteristiche nei priors degli elettori, niente di piu'). E questo e' rilevante per il politico e non per l'idraulico perche' il politico dovra' compiere un ampio spettro di scelte, anche di natura morale, con una delega, appunto, non removibile.

 

Ma, sul piano pratico: qualcuno modifica il proprio prior sull'atteggiamento verso le famiglie da parte di Fini? Continuera' a seguire la CEI e basta. In Italia sembra abbastanza chiaro a tutti che e' questione politica e non morale: loro rappresentano un certo approccio, e' la loro identita' e la loro forza politica. Non vedo, dunque, perche' dovremmo modificare il nostro prior. Modifichiamo allora il nostro prior a causa dell'incoerenza del comportamento con cio' che predica? Tipicamente l'elettorato italiano non punisce per questo (Casini). Hence, a conclusione: e' un'informazione, questa, che realisticamente non modifica i nostri priors, e quindi non ci interessa.

 

PS: aiuto, quasi che quasi ho scritto un commento che non solo giustifica Fini (!), ma lo fa nel suo rapporto con la Cei (!!) a difesa di quello con una soubrette (!!!). aiuto. 

Se ho capito bene il tema della discussione, la questione è se sia giusto o meno che i media riportino con abbondanza di particolari la vita privata dei politici. Provando a ointerpretare, il punto di Pietro è (correggimi se sbaglio): al pubblico dovrebbe interessare la vita privata dei politici perché serve per predire la policy;  ma se tutti danno per scontato che i politici sono degli ipocriti disonesti che predicano bene e razzolano male allora l'informazione sulla vita privata non serve a nulla. Per predire la politica sulla famiglia di Fini mi basta sapere che la destra è allineata su posizioni clerico-fasciste; il fatto che poi i dirigenti e parlamentari dei partiti di destra se ne infischino alla grande dei precetti morali che pretendono di imporre per legge al resto degli italiani può essere un'interessante curiosità, ma non cambia veramente in modo rilevante l'insieme di informazione su cui io, come cittadino, baso le mie scelte politiche.

L'argomento non è privo di merito, ma ci sono tre punti che secondo me vanno considerati e che consigliano comunque un ruolo attivo dei media nel riportare la vita privata dei politici.

1) A parte le questioni dirette di policy, per i motivi che ha ben spiegato Michele agli elettori interessa conoscere il carattere e la rettitudine morale dei politici. Il fatto che un politico sia ripugnante ipocrita è informazione rilevante, almeno per una parte minoritaria dell'elettorato. È un'informazione che è bene rendere pubblica. Forse è vero che tutti sono ipocriti, ma alcuni lo sono più degli altri o comunque lo sono in modo più pericoloso. 

2) Non sempre gli elettori hanno il tempo e la voglia di analizzare a fondo gli argomenti a favore o contro una certa policy, e a quel punto sapere che nemmeno il proponente di una certa politica ci crede aiuta a economizzare sui costi di informazione. Supponiamo per esempio che voglia valutare i pro e i contro della proibizione dell'uso di cannabis. Diventa allora rilevante sapere che uno dei proponenti della Fini-Giovanardi (indovinate chi) ha ammesso tranquillamente che lui da giovane le sue canne se le è fatte. Era un uomo di mondo, che diamine.

3) Le scelte private possono modificare gli incentivi riguardo alle politiche pubbliche. Nel caso in esame, il buon Fini ha seguito un'onorata tradizione di uso della Rai a usi privati. È una situazione win-win. La soubrette fa carriera perché tutti sanno di chi è l'amichetta. Il politico si procura carne fresca. Gli incentivi a fare la cosa giusta (vendere la rai) vanno invece a farsi benedire. Quindi è utile per l'elettore conoscere quali sono tali incentivi. 

La discussione invece si rfafina.

Il punto 2 di Boldrin e' il piu' fondato,ad aviso del sottoscritto.

Quel che contesto e' che i comportamenti privati di X (per esser meno formali del sig. Mele, celebre per cocaina e signorine "facili") abbiano un effetto o sul comportamento *in* politica dell'On. X, o sulle posizioni che nel dibattito politico X sostiene. Altrimenti non si capirebbe come i prelati possano esser pedofili e predicare "che si lascino i pargoli veng-vad-ano a loro", etc. Altrimenti non si capirebbe come i Fini Casini martellino a non finire sulla santita' della famiglia (non della loro, come si vide ex-post.)

Piu' interessante e' che se questi fenomni di rumore, nel senso tecnico di pettegolezzo generalizzato, abbiano un effetto sul *successo* politico della persona in questione. Vale a dire se questa persona sia screditata dall'avere un amante o una amante cretino o cretina (non mi pronuncio sul caso in questione perche' ho zero idee sulla persona, in televisione tuti recitano, e' un mestiere far l'attore, con rilevanti similarita' con i politici!)

La mia previsione e' negativa. Mentre il furto e' stigmatizzato, piu' o meno, le scappatelle etoriche siano esse con Doris Lessing, Monica Lewinsky, o la Signora Tulliani, non sono stigmatizzate.

Che io, o chi per me, giudichi il personaggio di Fini un po' cretino, e' buffo, ma ha nessun efeftto sulla sua carriera. 

 

A me sembra che

la discussione sia un po’ partita per la tangente, ma forse mi sbaglio.

 

 

 

L’argomento di

Michele e’ che "io sono uno di quelli che pensano fermamente che per un politico il privato sia pubblico, nel modo più totale e senza nessuna area riservata" e che e’ giusto che i media riportino i particolari della vita privata

dei politici ai quali, in virtu’ del ruolo, dovrebbe essere garantito un

livello di privacy inferiore che all’idraulico gia’ citato. Gian Luca rincara

la dose con un “I tre massimi sostenitori della famiglia come definita dalla

CEI: Berlusconi, Casini, e Fini. Tutti con figli da donne diverse dalle

legittime mogli (again, legittime secondo la CEI). Questo livello di ipocrisia

fa ribrezzo.”. La copertura dei media nelle vicende personali dei politici non

era punto centrale di Michele (o mi sbaglio?), infatti le tre vicende sono bene

o male venute alla luce del sole.

 

 

 

A mio modesto parere,

di fronte ai diversi casi di Mele, Fini e Casini, la questione dovrebbe essere

sollevata all’interno del loro elettorato e di chi li supporta (ad esempio alla

CEI); la questione potrebbe essere del tipo “Facciamo difendere le nostre idee

da gente il cui comportamento personale e’ in palese contrasto con esse, ma che

in effetti quando e’ ora di proporre riforme/leggi vanno proprio nella

direzione che noi vogliamo?”.

 

 

 

 

 

 

 

In altre parole “Che

livello di ipocrisia sono disposto ad accettare nella persona che eleggo,

quando questa effettivamente si batte per quello che io voglio?”.

Il fatto che a me faccia ribrezzo l'ipocrisia

di un politico al quale non darei comunque il mio voto, perche' non

condivido le sue idee, fara' eventualmente aumentare la mia convizione nel non votarlo, ma non molto piu'. Il fatto che l'ipocrisia di un politico non

faccia ribrezzo ad un suo elettore e tema diverso.

 

 

 

Mi rendo conto

che cio’ distorca il sistema, creando gente che vota turandosi il naso, e faccia

calare il grado di fiducia nelle istituzioni/partiti. Pero’ quando e’

il momento del voto, voto quello che si batte per quello che io penso sia

giusto, o voto quello che incidentalmente e’ modello di quello che io penso sia

giusto?

E’ vero, tutto cio' e’

triste!

 

Non capisco se per voi il punto sia conoscere la vita privata dei politici o se sia l'ipocrisia. In altre parole, ritenete rilevante di per sé il fatto che Fini abbia un figlio dall'ex-fidanzata (scusate, ma non so come definirla) di Gaucci o il fatto che ciò è in constrasto con le dichiarazioni pro-famiglia di Fini? Se un politico dichiarasse di non credere alla valore della fedeltà coniugale, sareste lo stesso interessati a conoscere se ha delle amanti? E dove si ferma la vostra curiosità sul privato? In altre parole, esistono dei dettagli della vita privata dei politici che devono essere mantenuti riservati in ogni caso oppure no? Dove va messa la linea, se va messa?

Nessuno ha accennato ad un dettaglio che ritengo rilevante: Gaucci è al momento latitante a Santo Domingo perchè accusato di associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta.

La Tulliani non risulta coinvolta, ma il dubbio sulle frequentazioni di Fini, paladino di Law&Order quanto della Cei, ne vengono amplificati. 

Invece questo non e' un dettaglio.

Di un politico si, la ocsa migliore sarebbe 

(ed e' perfettamente domandabile dai suoi elettori *e* dai suoi governati) che non abbia impicci di nessun genere con la legge. Non son affatto in graod di giudicare (nemmeno so chia sia il plurimenzionato Gaucci) ma poco importa. Non basta *che Cesare sia al di sopra di ogni sospetto# ma la moglie di Cesare et cetera-

Continuo a non vedere che cosa abbiano i gusti sessuali, culinarii, sportivi, con le scelte politiche. Che gli elettori di X preferiscano votare X quando X  a loro piu' simpatico di X1 e' un banaloma (un assioma della teoria del banale), che l'ipocrisia in questo senso sia un fattore, dubito, per ragioni empiriche, vale a dire non vedo in che cosa Lewinsky abbia avuto effetti sull'amministrazione Clinton, ergo - a fortiori-- un elettorato disposto a votare Clinton non ha nessun motivo per imputare nulla a Clinton. Un amico avvocato, assai democratico, mi disse: "yes, I did vote for Bill, gave money to him and even to his wife in the senatorial race, neithe riwll ever be invited to dinenr with either my wife or my daughters"

Non l'ho inventata io. L'attitudine che Michele presenta e' che non andra' a cena con Fini, nemmenon Tulliani, se ben intendo. Quelc he continuo a trovare un non-sequitur e' che non lo voterebbe *per* questo motivo?

 

In point of logic, caro Adriano, l'affermazione

"Le frequentazioni sentimentali dei politici contengono informazioni sul loro carattere, i loro valori, i principi che seguno, le cose che li interessano, insomma il tipo di 'decision maker' che essi sono"

NON e' negata dall'osservazione

"Esiste una frequentazione sentimentale di un certo uomo politico che non sembra averci detto molto riguardo ai suoi valori etici ed ai suoi atti politici".

Sarebbe, l'affermazione iniziale, negata se fosse vero che qualsiasi informazione relativa alle frequentazioni sentimentali (e sessuali e quant'altro) dei politici non ci avessero mai detto nulla di rilevante sui medesimi. Trovo arduo argomentare che questo sia il caso.

Questo, sia detto, amettendo ma non concedendo che la relazione fra Clinton e la Lewinski non contenesse nessuna informazione rilevante su Clinton. Secondo me la conteneva, e non era positiva. Ovviamente non era l'UNICA informazione disponibile su Bill Clinton, quindi il giudizio complessivo lo basiamo sulla totalita' dei segnali e degli atti, non su uno solo.

Prendiamo, for the sake of the argument, l'estremo opposto, fra i molti disponibili: il caso Profumo. Ovviamente e' rilevante sapere che, in piena guerra fredda, il segretario alla guerra ha un'amante che era l'amante di una spia russa, e che cerca di negarlo mentendo. No?

Ribadisco la mia convinzione, che ammetto essere radicata e di lunga data. Il politico NON ha alcun diritto alla privacy, fatti salvi casi eccezionalissimi di tragedie familiari e simili. Non ha diritto alla privacy perche' abbiamo le costituzioni che abbiamo: avessimo delle costituzioni diverse che vietano ed effettivamente impediscono ai politici ed ai loro sottoposti (apparati vari dello stato, dal fiscale al giudiziario al poliziesco all'insegnante ...) di entrare nella vita privata dei cittadini, alterandola e spiandola, sarei favorevole a stabilire anologhi diritti di privacy per i politici. Poiche' cosi' non e', e non certo per scelta mia, credo sia appropriato raccogliere e diffondere qualsiasi informazione relativa agli atti di qualsiasi tipo che un politico compia. Se poi l'atto in questione contiene informazione elettoralmente rilevante, questa e' una valutazione che possiamo fare solo ex-post, mai ex-ante. In ogni caso si trattera' d'informazione con valore soggettivo: son certo che in Italia molte persone, dopo aver visto il filmino da me indicato, avranno concluso che la signorina e' una donna di grande classe e cultura e che il signor Fini dev'essere davvero un figo bestiale per essere riuscito a "strapparla" al patron (latitante) del Perugia. Ognuno ha i suoi valori, la qual cosa e' ragione in piu' per conoscere i valori dei politici.

Vale, insomma, la saggezza antica, secondo cui non solo Cesare ma anche la moglie di Cesare devono essere non solo innocenti ma anche al di sopra di qualsiasi sospetto. E questo segue dalla carica e dal potere che deleghiamo ai "cesari" (con la "c" minuscola) odierni ... se non gradiscono possono sempre cercare di far carriera nel settore privato e diventare dirigenti FIAT o Microsoft. O darsi alla fisica delle particelle.

Infine, il caso in questione. La mia era un'Avvelenata, quindi non volevo farne un caso troppo serio, in se e per se (la discussione generale che ne e' seguita mi sembra perfettamente legittima, sia chiaro). Volevo solo riderci sopra: nel video la virgin donzella mi sembrava volgarmente ridicola in compagnia dell'aulico adone che le faceva da amante pre-Fini. Siccome non credo che ci si faccia dei video del genere per caso, inf(i)erivo ...

 

In tutta questa discussione, mi pare una sola cosa non e' stata detta (o meglio, e' stata detta, ma con molto tatto, che a me manca). Di tutto questo a me chi disgusta piu' di tutto e' la CEI. Perche' dovrebbe Fini internalizzare una coerenza etica che non gli e' richiesta da coloro che tale etica definiscono? Veramente non capisco. Michele ha naturalmente ragione che qualunque elemento che possa essere utile a giudicare in sede lettorale un politico deve essere reso noto. Questo e' il compito dei media. E non e' che i media non lo facciano perche' "non vende". Queste cose vendono alquanto. Non lo fanno, quelli che non lo fanno, perche' servi (un po' forte forse, ma rende). Bisogna dire pero' che la gente vuole sapere con chi va a letto Fini ma poi non lo usa per giudicarlo. Padronissimi.

Ma la CEI dimostra tutta la propria pochezza intellettuale e morale nel far finta di nulla.

 

Caro Michele, in punto di logica siamo d'accordo. Ma la politica non segue alcun sistema formale.

Quindi, prendo il massimo che posso da quel che dici.

La tesi e' che i politici hanno zero diritto alla privacy, in quanto qualsiasi informazione al loro rigurado, gastronomica, sessuale, medica, tabagismo, alcolismo, posizione religiose, e cosi' via, puo' essere rilevante al giudizio ex-post sul loro "carattere" che dovrebbe essere ex-ante unaguid a come uno vota.

Ho seri dubbi che la cosa sia difendibile sul piano legale (il caso di Jack Profumo, ottimo esempio, e' indicativo appunto non perche' Profumo avesse la passione dell'orgia, mas o meno, ma perche' mentiva al suo proposito, Clinto e' identico: non e' interessante che amasse, forse, Lewinsky ma che mentisse al proposito. il che e' penalmente perseguibile - nella giurisprudenza c'e' una differenza notevole tra esser ballista di carattere e mentire sotto giuramento. cosa che Clinton ha fatto.)

 

Questo per la logica del diritto. Fini, Fassino o Giuliani, per quel che mi interessa possono benissimo andare a letto anche con il patriarca di tutte le Russie (vincerebbero punti in originalita' ai miei occhi.) Qunato debba il pubblico venire informato? Dubito che sia sensato chiedere una trasparenza assoluta, che se intendo bene, e' quel che esigi.

Proporrei una versione formale del principio di adottare: tutto cio' che ha una pertinenza all'agire politico dei politici sia messo in trasparenza, anche assoluta -pure se non so bene che cosa voglia dire. Ergo, se Mitterand ha un tumore in metastasi, forse e' bene che il pubblico lo sappia. Che abbia uan moglie, molti figli e un'amante e un'altra figlia, mi sembra solo una ricerca del "piccante".

 

Ergo se ed ogni volta si riesce a identificare un comportamento privato che ha rilevanza politica (tale e' pagato dalla mafia, tal altro commette reati, l'ultimo usa la su ainfluenza per far assumere la figlia dalla azienda di stato) lo si metta ben in evidenza.

Delle carie di Storace, forse interessa poco a quasi nessuno.

Su tutto il resto, ed il carattere avvelenato della discussione siamo d'accordo. Le scelte di Fini sono note e chi vota per i partiti di destra sa anche questo.... 

Non e' esatto. Quel volpone di Clinton diede nell'agosto 1998 una risposta incompleta, ma due giurie - quella del processo ordinario e il Senato che era a maggioranza repubblicana durante il processo di impeachment -  hanno sentenziato che non ha commesso perjury.

Scusami palma, ma sono in disaccordo con te. Se una giuria nata per investigare su oscure transazioni finanziarie finisce per chiederti se hai un'amante, l'unica risposta ammissibile è, a mio avviso: "fatevi i cazzi vostri". Clinton non aveva questa opzione e ha scelto di mentire. Ma la vera domanda è: perchè è stata fatta quella domanda? Che c'entrava con Whitewaters? Cercare di ottenere un impeachment per una risposta falsa ad una domanda irrilevante dice molto sulle vere ragioni di chi cercava l'impeachment. E' molto più informativa la domanda della risposta.

 

Sono daccordo, dei politici si dovrebbe sapere tutto, ed in realtà non riesco a capire come, pur sapendo che alcuni..mi viene da ridere..sono indagati, altri condannati, altri ancora si fanno strada a colpi di crocifisso difendendo la famiglia e poi hanno figli sparsi in giro, si permetta a queste persone di legiferare sul nostro futuro e di mandare il nostro paese a rotoli.Si, il NOSTRO, perchè loro vivono in un mondo a parte, quello del falso perbenismo e del clientelismo.

 

... abbiamo un sistema in cui:

1) Alcuni politici assumono comportamenti non coerenti con le tesi che propugnano

2) Alcune forze in grado di influenzare l'elettorato si accontentano

delle prese di posizione di principio di tali politici, evitando di far

notare la discrasia rispetto ai comportamenti, anzi a volte facendo due

pesi e due misure

3) L'elettorato non mostra di preoccuparsi per quanto ai punti 1) e 2) precedenti, nel senso che continua a farsi influenzare dalle forze di cui al punto 2) ed accordare il consenso ai politici di cui al punto 1).

Tutti questi fenomeni si possono facilmente inquadrare in un sistema razionale di scelte, in cui l'incoerenza tra vita privata e atteggiamenti pubblici è semplicemente una dummy irrilevante per le scelte elettorali.

Il non diritto alla riservatezza per i politici mi trova perfettamente d'accordo: a me interessa anche quale dentifricio usa un parlamentare, quante ore dorme la notte, se fa uso di sildenafil etc. E' mio diritto conoscere questi dettagli anche se lui non vuole, e come elettore posso farlo anche spiare se necessario.

E' proprio grazie a questa facoltà, che tutti gli elettori esercitano, che emerge la realtà di cui al punto 3).

Dov'è il problema?

 

 

 

Ovviamente il capetto di AN non apprezza che si sappia la cosa (che, sotto sotto, si vergogni pure lui?) e se la prende con i giornalisti che raccontano quello che lui e la sua amata fanno.

Ah, la liberta' di stampa che jattura! Caro lei, quando c'era Lui ...

 

Qunado c'era lui, tutti eran contenti della virilita' esibita dar puzzone.

E' vero che il gran mistero sta nel corso delle azioni e delle reazioni del Sig. Fini (come di Clinton, amads 

[che vuol dire

a

m[odesto]

a[vviso]

d[el]

s[ottoscritto]

 

{altrimenti il censore mi accusa di esser oscuro}

 

il gran mistero e' il seguente: SE hanno fatto nulla di male o da nascondersi, di che cosa han sgridato i giornalisti o Drudge?

SE hanno fatto qualcosa, allora ha ragione Drudge

e nell'interregno fiorisocno infinite perversioni... 

 

L'unica "consolazione" e' che i nostri sono in buona compagnia. Devo' pero' notare che i sudamericani hanno almeno il buon senso di scusarsi, mentre i nostri trovano sempre scuse.

 

 

Visto che a seguito di questo post c'era stata una discussione sulla rilevanza pubblica della vita privata degli uomini politici, questa notizia mi pare cogente. Ritengo perfettamente legittimo che si chiedano le dimissioni di Spitzer, ed un bene che lui si dimetta. Ridicolo, e controproducente, fare i moralizzatori quando poi si va regolarmente a puttane di lusso.

Io, sia chiaro, sono completamente in favore del diritto di fare la puttana e di andare a puttane; basta non molestare quelli che non vogliono andarci e non gradiscono il puttaneggiamento.

Sarebbe anche bene che i signori politici - specialmente quelli nostrani che (da quanto si capisce) ne fanno abbondante uso - avessero il coraggio di ammetterlo, evitandoci moraleggianti pubblici sermoni, oltre che la persecuzione giudiziaria degli anelli deboli del mercato del sesso.