La figura presentata nella relazione, che ho copiato qui sotto, confronta l'andamento dei consumi e del reddito disponibile
delle famiglie dei quattro maggiori paesi europei.
L'idea che, per più di 10 anni, le famiglie italiane possano
permettersi uno stile di vita al di sopra delle proprie possibilità
può anche essere credibile, ma in questa misura non lo immaginavo.
C'è da chiedersi se i dati siano attendibili, e c'è da chiedersi in quale misura gli
italiani stiano davvero mangiandosi "il capitale" per sostenere questo
livello di consumi.
Ho così voluto controllare la fonte dei dati, i database di Eurostat, e ho trovato alcune discrepanze che ora descrivo.
Sono riuscito a riprodurre con esattezza, almeno a me sembra, i dati dei consumi di Francia, Italia e Regno Unito, ma non della Germania, i cui consumi, usando la stessa identica variabile estratta per gli altri stati, non sono rimasti costanti, ma sono aumentati di circa il 13 per cento dal 1993, come si vede dal seguente grafico.
Non sono riuscito invece a riprodurre esattamente i dati sul reddito disponibile. Il problema è che non è possibile trovare su eurostat dati sul reddito disponibile a prezzi costanti (almeno io non li ho trovati), e occorre deflazionarli scegliendo uno fra molti indici di prezzi. Per esempio, uno dei risultati che si avvicinano di più ai grafici di Draghi è il seguente:
I dati non sono identici a quelli del grafico di Draghi, ma sono abbastanza simili per Francia, Regno Unito e Germania (meno per quest'ultima, i cui consumi non crescono proprio nel grafico di Draghi, mentre crescono di un buon 15% nel mio). Il reddito disponibile italiano è però secondo questo grafico aumentato molto di più rispetto ai dati del rapporto. Mi chiedo quindi dove stia la discrepanza.
Il seguente grafico riproduce in base ad i dati da me estratti, il grafico del reddito e dei consumi degli italiani, che riporta certamente un livello di consumi superiore al reddito disponibile, ma non in misura così drammatica come i dati del rapporto sembrerebbero suggerire. Non essendo un esperto in materia di contabilita' nazionale e di dati macro, non posso giurare sui miei dati. Invito chi ci legge, fra gli esperti, a verificare i miei calcoli e se possibile trovare la natura della discrepanza.
Concludo riportando i quattro grafici assieme. L'ulteriore discrepanza visibile nel grafico della Gran Bretagna potrebbe essere dovuta ad una diversa considerazione dei dati dell'andamento del cambio con la sterlina.
Un paio di considerazioni. Sembra che i dati italiani abbiano fonte Istat e non Eurostat. Ho cercato sul sito Istat le variabili in questione (non ci ho perso troppo tempo, a dir la verita`), ma la navigazione non e` agevole...
Sul sito Eurostat, i dati sul reddito disponibile si trovano sotto National Accounts, e poi Income, Saving and Net Lending/Borrowing. Sono indicati come Disposable Income - Real Terms. Purtroppo, non e` dato sapere che indice di prezzi e` utilizzato. Almeno non e` cosi` evidente. Presumo occorra leggere attentamente la guida ai dati di Eurostat.
Ho certamente provato Disposable income / Real terms, solo che sono non contiene alcun dato (prova a scaricare i dati per credere). La guida ai dati e' piuttosto approssimativa. Per quanto riguarda la fonte, in un esercizio di masochismo l'istat i dati li fa pagare. Poco, ma e' pur sempre una barriera che non ho voglia per ora di superare, anche perche' ci vorrebbe piu' tempo a mandare i soldi che a fare i conti. In ogni caso e' l'Istat a fornire i dati all'Eurostat, quindi non dovrebbe essere questa la fonte della discrepanza. E anche se i dati fossero raccolti da un'istituto separato, una discrepanza di quel tipo sarebbe alquanto sospetta.