Berlusconi e Alitalia

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Come volevasi dimostrare: neanche a destra sono liberisti.

Vari quotidiani hanno riportato la notizia che Berlusconi si è pronunciato contro la vendita di Alitalia a Air France. E fin qui, niente di male in linea di principio.

Ma poi Berlusconi dice anche che "L'Italia non dovrebbe privarsi di un vettore di bandiera che potrebbe essere salvato da una cordata di imprenditori italiani". Dice che Alitalia ha 200-300 milioni di perdite (pare invece siano molto di più), che non bisogna abbandonare Malpensa, e che "un paese deve anche saper sopportare le perdite di una sua azienda".

Su questo sito Gianluca ha argomentato numerosevolte quanto sia fallace e perniciosa questa posizione. Che Alitalia venga gestita da italiani, islandesi, kazaki, marziani o chi per essi, non ci dovrebbe interessare per nulla: l'importante è la redditività e la qualità del servizio reso dall'azienda.

Certo, quelle di Berlusconi sono dichiarazioni elettorali e lasciano il tempo che trovano. Chiariscono però, nel caso ce ne fosse ancora bisogno, che il cosiddetto "popolo delle libertà" con la libertà non ha veramente nulla a che vedere. Trattasi ancora una volta di corporativismo sfegatato.

 

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Commenti

Ci sono 86 commenti

Piu' a destra c'e' solo Storace ;).

La situazione e' questa... e si sapeva. Giorgio, cosa dobbiamo fare?, per favore indicaci la strada!

 

Segnalo per informazione un articolo di Oscar Giannino sul tema apparso oggi su Libero (se il link cambiasse, si trova sulla rassegna stampa del CNEL).

 

visto che Giannino si proclama antistatalista e liberista nell'articolo, dovrebbe semplicemente concludere che Alitalia andava lasciata fallire tanto tempo fa; ci manca solo di riscrivere il bando e rifare la gara in modo che qualche imprenditore italiano metta in mostra le sue virtù (ma alla fine del pezzo ammette che è un po' tardi per ribaltare il tavolo...un po'!).

Poi il sostegno pubblico alle amministrazioni del nord ovest e gli investimenti su malpensa: se malpensa è uno scalo attraente, ci sarà qualche altro vettore che ci investirà; se il traffico di Malpensa è in crescita, finanzieranno tanti collegamenti veloci all'aeroporto (adesso fanno pena); se l'affare è interessante, magari ci metterà i soldini qualcuno dei virtuosi imprenditori italiani di cui si parla dell'articolo (magari in project financing); non avranno solo il pallino delle cliniche, in Lombardia :-)

 

Temo che stavolta il buon Oscar abbia dovuto obbedire agli ordini di scuderia.Concordo sulla conclusione che la faccenda Malpensa vada gestita,ma preferirei farlo tirandone fuori comune e regione anzichè tirando dentro lo stato come si farà in omaggio alle clientele varesine di Bossi.

Tra l'altro l'articolo è contraddittorio: da un lato ammette che Alitalia non ha mai avuto le risorse per gestire due hub, dall'altro che il bando di gara avrebbe dovuto garantire la continuità di questa strategia. 

 

E' un peccato che gli "amerikani" non possano vedere l'incredibile convergenza anti-globalizzazione tra Bertinotti e Tremonti in TV adesso. ll problema del mondo è il libero scambio tra i Paesi.

 

Già. Per non parlare dei grandi piani di edilizia popolare, per porre fine a questo scandalo che il 15% della popolazione italiana non abbia una casa di proprietà.

A sentire Berlusconi stasera, sembra che GRAZIE A LUI si potranno fare dei muti 30ennali cosi le rate saranno piu' basse e tutti potranno comprarsi la casa. A me la mia banca già me l'ha fatto il mutuo 30ennale, anche se al governo c'era Prodi....mi raccomando, non ditelo a silvio che magari ci rimane male. 

 

e lei cosa ne pensa delle teorie sulla globalizzazione del buon prof. Tremonti?

 

Anche Giavazzi ha criticato sulle pagine del corriere Tremonti ("la tentazione del protezionismo"). Ecco la risposta del buon Giulio: http://www.giuliotremonti.it/primopiano/visualizza.asp?id=217

 

Anche oggi il Corriere ospita un loro botta e risposta, ma non c'è il link

 

Tremonti tira in ballo anche McCain come supporter di politiche anti free trade, ma non mi risulta che sia così.

(nel video dice la sua sul NAFTA e mi sembra sia lontano da idee tremontiane)

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Fantastica la risposta. "Siccome lo fanno anche Obama, McCain e l'Unione Europea, vuol dire che è giusto farlo. E se pensi che non sia giusto, vai a dirlo a loro prima di rompere le tasche a me". Solo un fine e rinomato accademico come il buon giulio puo' raggiungere certe vette di argomentazione logica.

 

 

Anche Giavazzi ha criticato sulle pagine del corriere Tremonti ("la

tentazione del protezionismo"). Ecco la risposta del buon Giulio: http://www.giuliotremonti.it/primopiano/visualizza.asp?id=217

 

"Sulla crisi della globalizzazione, sui suoi lati oscuri ho scritto un libro che il 4 marzo scorso è stato segnalato dal Corriere. In ogni caso, a questa altezza di tempo, parlare di beni di prima necessità, di Comuni e di volontariato, in definitiva di povertà, può essere dibattuto e controverso e certo anche criticato, ma ciò che francamente non mi pare giusto è scherzarci sopra.".

Dove sei, Franti , quando ci serviresti?

 

 

"Dazi

e quote sono in realtà già stati introdotti, negli anni scorsi e con

effetti molto positivi, proprio dall'Unione Europea, su pressione — tra

l'altro — dell'industria e del governo italiani. È a questo tipo

sperimentato di politica commerciale, e non ad altro, che si fa

riferimento nel programma del Pdl;"

 

 

(dice Tremonti). Veramente straordinario. Mi mancano davvero le parole per commentare. 

 

Segnalo, per bilanciare il dibattito, una delle riforme piu' "liberiste" del governo Prodi, che comincia ad avere i suoi effetti.

www.corriere.it/ultima_ora/detail.jsp}

 

 

Mister prezzi: latte dovrebbe costare massimo 1,60 euro al litro

07 mar 12:44 Economia

MILANO - Il latte non dovrebbe costare piu' di 1,60 euro al

litro. A dirlo e' 'Mister Prezzi' nella persona di Antonio Lirosi,

ospite oggi di un convegno alla Camera di Commercio di Milano sul

carovita. ''Trovo ingiustificabile - ha precisato il nuovo garante per

la sorveglianza dei prezzi - aumenti sul prezzo di un litro di latte

superiori a 1,60 euro''. Ha anche rivelato che il 13 marzo incontrera'

i rappresentati dei panificatori, mentre la settimana successiva sara'

la volta dei pastai. (Agr)

 

Mister Prezzi e' un signore che si occupa di controllare che gli aumenti dei prezzi siano "giusti".

Questa figura di stampo sovietico si occupa, leggo nel sito apposito, di varie cose:

 

la sorveglianza dei fenomeni di mercato, sia

attraverso le segnalazioni dei cittadini sia attraverso una più stretta

collaborazione con la Guardia di Finanza; il coordinamento e ed il confronto

con le altre istituzioni locali e nazionali nel contrasto all’aumento

dei prezzi e per favorire il dialogo tra le associazioni dei

consumatori e le categorie imprenditoriali; la valorizzazione di best practices.

 

Notare la terminologia: bisogna sorvegliare i fenomeni di mercato (come dei criminali nell'ora d'aria), senno chissa' cosa potrebbe succedere... mi chiedo perche non basti l'attivita' dell'Antitrust e sia invece necessaria una figura che succhia soldi pubblici per dire fesserie tipo "il latte e' troppo caro, dovrebbe costare meno di un euro e sessanta al litro". se siete curiosi sulla sua attivita' potete cliccare qui. In particolare se avete tempo da perdere guardate il dossier sul prezzo del latte , c'e' davvero da scompisciarsi: dei grafici che uno studente undergrad gli farebbe in mezz'ora, spacciati per dossier del prezzo del latte... non c'e' un dato sulla concentrazione delle imprese del settore, ne' un dato sui contingentamenti delle quote europee della PAC, ne' un minimo di informazione sul grado di competizione tra produttori di latte, tra grossisti, tra retailers... Non c'e' un accenno all'aumento del prezzo dei carburanti come possibile causa dell'aumento dei prezzi dei beni alimentari. No. Sapete cosa c'e'? dei grafici che fanno vedere che la crescita dei prezzi del latte in Italia e' MINORE di quella di Spagna e Germania. Infine una grande scoperta: il prezzo del latte varia molto da citta' a citta':

 

Dai dati emerge il campo di variazione del prezzo del latte fresco intero: il prezzo minimo di Bologna e Torino a dicembre 2007 è pari a 0,79 euro; il prezzo massimo di Napoli è pari a 1,70 euro al litro. Il prezzo medio di un litro di latte fresco oscilla tra gli 1,27 euro di Firenze e gli 1,56 euro di Napoli.

 

Da cosa dipende questa variabilita'? non si sa. e neanche si cerca di scoprirlo. Pero' e', nelle parole di Mr Prezzi, "ingiustificabile".

Tutto cio per dire che non so piu cosa augurarmi per l'Italia. Sia che vinca l'uno sia che vinca l'altro, mi pare che siamo messi molto male. Da una parte i dazi, dall'altra il comitato popolare dei prezzi.  

 

 

Grazie Antonio!

E certamente siamo d'accordo: se Pietro piange, non è che Paolo rida. Cercherò di bilanciare ulteriormente il dibattito nei prossimi giorni, a proposito del programma del PD in materia di mercato del lavoro.

 

http://www.corriere.it/editoriali/08_marzo_08/Panebianco_6e3e1694-ecd8-11dc-bb50-0003ba99c667.shtml

 

...dove Panebianco fa il triplice salto mortale all'indietro per dimostrare che i liberali possono votare un partito che come futuro ministro dell'Economia propone un protezionista che esalta il ruolo dello stato nell'economia, perche' "chi avrà responsabilità di indirizzo economico nei prossimi anni sarà inevitabilmente «assalito dalla realtà»" e dovra' scendere a piu' miti consigli.

Ma quanto la stipendiano, gente come Panebianco? (Al PdL, intendo, non al Corriere.)

 

Dopo aver conosciuto nei giorni scorsi Marianna Madia, candidata simbolo del PD, sappiamo di più, grazie a Repubblica, anche sui candidati presenti nelle liste del PdL. “Nel

Lazio arriva Loreno Bittarelli, presidente della cooperativa 3570, il

caporivolta dei taxisti contro le liberalizzazioni di Bersani.” I liberisti del PdL forse non saranno felici. Ma per risollevarli è prevista un'altra candidatura. “Berlusconi

terrebbe in particolare a Licia Ronzulli, fisioterapista del Galeazzi, che gli fece

dei massaggi al viso al tempo del lifting”.

Update. Oggi sulla Stampa Berlusconi precisa:"Di tutti i nomi che ho letto oggi sui giornali - rimarca - solo uno è

giusto. E’ quello della dottoressa Licia Ronzulli. L’hanno fatta

passare per la mia estetista, per la mia massaggiatrice. Ma lei con il

lifting non c’entra niente. E’ un medico che è stato anche in

Bangladesh. Dirige 65 persone e noi abbiamo bisogno di manager in

Parlamento".

 

 

Dall'articolo del Corriere che descrive le reazioni sindacali alla decisione del CdA dell'Alitalia di accettare l'offerta - ancora condizionata alla completa rottura della schiena dei sindacati Alitalia - di Air France-KLM.

 

Cisl, Raffaele Bonanni, «il governo ci sta consegnando nudi alla trattativa con Air France».

 

Succedesse anche nelle altre aziende di servizio pubblico, magari inizierebbero a funzionare ...

 

segretario della Cgil, Guglielmo Epifani: «Quello che sta accadendo non

si è mai visto in nessuna trattativa per cessione d'azienda. Si finisce

col mettere il sindacato, che è all'oscuro di tutto, con le spalle al

muro

 

Ottima posizione; una posizione in cui ogni sindacalista dovrebbe finire per il bene del paese ... Saltatelo, il muro, ed andate in pensione: di sicuro ce l'avete lauta ed anticipata.

Purtroppo così non sembra, perché la giornata sindacale registra invece un "successo" (successo loro, sconfitta del paese) sul lato pensioni; un successo che più che compensa la, per ora solo teorica, sconfitta sul lato Alitalia. L'uomo BS, che aveva provato timidamente a dire che occorre ripristinare l'allungamento rapido dell'età di pensionamento, di fronte alla levata di scudi sindacale in difesa dei loro privilegi, ha già cominciato a far marcia indietro. L'uomo BS eccelle, ancora una volta, nel produrre immani quantità del suo acronimo

 

«Ho detto - afferma il Cavaliere in una nota - che il problema

principale delle pensioni è quello di mantenere intatto il potere

d'acquisto dei pensionati valutando la concreta possibilità in termini

di spesa globale di un loro adeguamento al costo della vita». «So bene

- aggiunge - che i sistemi pensionistici non si cambiano da un anno

all'altro, tanto meno senza una consultazione sociale. Il resto -

conclude il Cavaliere - è il tradizionale vizio stalinista di

attribuire agli avversari ciò che non hanno mai detto».

 

Va menzionata anche la chicca di Bonanni, il peggiore, il più untuoso, doppio, ed alieno a qualsiasi cultura del produrre e del fare fra i tre capi del farniente nazionale. Il Bonanni, che in 59 (o 62?) anni di vitanon ne ha lavorati neanche tre, ha dichiarato

 

[...] mi pare sbagliato ricominciare a rompere ciò che si è fatto. Ognuno - ha concluso - rispetti il lavoro del governo precedente".

 

Esattamente come fece il governo Prodi quando, su richiesta del Bonanni e dei suo comparielli, abolì lo scalone introdotto dal governo precedente ... ovviamente, nessun giornalista ha avuto la dignità di far notare questo banalissimo fatto. L'Ordine, un altro sindacato, è garanzia di professionalità ed imparzialità nell'informazione, o forse no?

 

 

Senza oramai niente che lo trattenga l'uomo BS dichiara che, mentre lui si candida a (e conta di) diventare primo ministro la sua "famiglia" vorrebbe comprarsi Alitalia dall'attuale proprietario, ossia lo stato italiano. Dichiara anche che Banca Intesa, una banca praticamente ancora di stato, aiuta a finanziare il suo (oops, della sua famiglia) acquisto. Un futuro da Argentina? Quale futuro, siamo già arrivati.

La triplice sindacale ovviamente ringrazierà, finalmente han trovato un BS su cui contare.  

Qualcuno ha per caso udito qualcun'altro dire qualcosa?

 

 

Sembra pazzesco ma l'unico che ha una posizione a favore di Air France è Casini, semplicemente perchè questi ci metterebbero soldi loro (lo voterei solo per questa banalità).

Tutti gli altri dicono che Alitalia è "strategica", parola che non so cosa voglia significare in economia, ma che viene sempre tirata fuori per giustificare qualcosa che non si sa esattamente a cosa possa portare, ma che di sicuro farà in modo che la politica ne possa avere controllo (con soldi di stato of course).

Gli svizzeri invece sono stupidi, ma campano benissimo anche utilizzando aerei d'altri a costi inferiori. Però hanno perso un settore "strategico".

 

Non ho parole...ma perche' in Italia non si puo' chiedere ad un politico di dire cose sensate e non ca.ate ad uso e consumo della campagna elettorale? Tra l'altro se ci fosse un giornalista italiano che pubblicamente dice che BS ha detto una ca.ata non sarebbe male. Mi darebbe una soddisfazione enorme (invece di un inutile dibattito televisivo tra BS e VW a me piacerebbe molto di piu' un confronto uno-contro-uno tra i candidati e un giornalista preparato e indipendente pronto a rispondere in modo sensato e non ideologico alle inesattezze/stupidate dette dal candidato....sarebbe un passo avanti enorme per il giornalismo italiano)

 

Il futuro primo ministro intende comprarsi la compagnia aerea cosidetta "di bandiera"! E nessuno dice nulla ...

L'articolo che riporta le notizie ha aspetti allucinanti: il (a questo punto speriamo di no) futuro primo ministro dice che lui non autorizzerà la vendita, perché l'azienda la vuole lui! L'uomo è oramai al delirio di onnipotenza, e la banda di nani che popola il paese non ha il coraggio di denunciarlo. A tutti sembra "normale", l'Italia funziona così!

VW dice: che si faccia avanti in 48 ore! Che uomo ...

 

Sì, siamo all'assurdo. E le reazioni sono davvero troppo calme. Vedremo come andrà a finire...

 

OT: Dagospia ha un lungo articolo su Cossiga, Gladio, Moro. Mio Dio, non si finisce più...

 

Terrificante. Un'altra cosa degna di nota nell'articolo del Corriere che riporti (sarebbe da commentare riga per riga, ma non ho tempo) e' la reazione della Moratti, che dice «È una resa incondizionata. In questo modo consegniamo la politica dei trasporti del nostro Paese a una compagnia non italiana».

La Moratti ovviamente si preoccupa per i destini di Malpensa, ma dimostra scarsa comprensione dell'economia industriale quando dice «con la dismissione del cargo il nostro sistema delle piccole e medie

imprese avrà costi maggiori per spedire le proprie rispetto a Malpensa

da dove adesso vengono partono. Non dimentichiamo che Malpensa

movimenta 650mila tonnellate di merci l'anno. Le merci le

dovranno mandare a Parigi. Mi chiedo quale potrá essere la prioritá che

legittimamente, la compagnia francese, potrà dare alle merci italiane?».

Delle due l'una: o vi e' domanda per il movimento merci che Malpensa attualmente opera, e allora qualche altra compagnia aerea sara' ben contenta di soddisfare questa domanda; o non vi e', e allora e' inutile mantenere in vita artificiosamente lo scalo di Malpensa, alle dimensioni attuali. Il commento di Galan (governatore del Veneto?) peraltro fa propendere per la seconda ipotesi: «Visto dal Veneto, l'interesse per Malpensa è molto relativo - ha detto in un'intervista al Corriere della Sera - Noi abbiamo il nostro sistema aeroportuale e con Venezia siamo autosufficienti».

 

Vi sembra credibile cio' che si dice qui? Primo la finanziaria e' gia' stata approvata e poi questi sono "in teoria" soldi in prestito, no?

Ditemi che non e' possibile,please.

 

Non ne ho idea. Comunque, da qualche posta di bilancio i soldi devono venire. Non v'e' dubbio. Quello che piu' importa, a parer mio, e' che il prestito e' in chiara violazione della disciplina comunitaria. Spero che la commissione trascini la cosa in Corte di Giustiza a L'Aja. Provo una grande sensazione di schifo. Altri trecento milioni buttati nel cesso... courtesy dell'italian taxpayer. Non capisco cosa gli e' preso a Prodi, davvero. Le elezioni le abbiamo gia' perse, cazzo!

 

durante la campagna elettorale ho pensato, "vabbe' saranno le solite parole al vento"...

invece mi devo ricredere... se prestano quei 300 milioni all Alitalia, dobbiamo ridefinire il concetto di politico:  Non e', come credevamo, uno che qualsiasi cosa dice in campagna elettorale poi non la mette in pratica... Ma eravamo troppo ottimisti! Infatti e' altresi uno che se dice una merdata (scusate il francesismo) poi la fa anche.

 Io resto comunque sempre piu allibito...

 

La vicenda e' una cosa allucinante, assolutamente allucinante. Non certo per difendere Prodi, che e' stato ben contento di farlo, ma mi par di avere letto che i milioni erano 100 e son diventati 300 per richiesta di Berlusconi. Credo anch'io che ci sia l'elezione a Roma di mezzo, ma non capisco, ... i dipendenti Alitalia votano AN, si e' sempre detto. Non e' forse vero? 

Mi sbagliero' ma ho sempre l'impressione che la destra faccia 'ste cose con pura razionalita' pragmatica, per comprare qualcuno che e' in vendita, mentre la sinistra le faccia e le sostenga anche se solo motivata da ragioni ideologiche. Il che e' molto peggio, naturalmente.

 

Quello che tutti temono (giornali compresi che, anche dopo tutte le inchieste sulla casta, quando si arriva al dunque sanno sempre da che parte stare...) perchè dovrà prendere delle decisioni esclusivamente sulla base di considerazioni economiche e chiudere tutte le tratte che non sono in grado di coprire nemmeno i costi variabili...

 

Aberto, quello che dici e' in parte vero. Probabilmente il peso di una certa forma di

corporativismo e difesa di rendite e' presente e forte anche a

sinistra.

A volte si trae

dall'esperienze quotidiana (le proprie frequentazioni) un'impressione

sbagliata della realta'. Il comento che segue esula dall'argomento

centrale di questa discussione (Berlsuconi e Alitalia) ma mi sembra una

risposta pertinente per le tue argomentazioni.

L'analisi

di Diamanti non mi convince appieno.

Mi sono preso la briga di scaricare dall'European Social Survey i

dati relativi ai voti espressi dagli italiani nel 2006 e di vedere

quali temi differenziassero destra e sinistra in Italia. Inoltre ho cercato

dati sui flussi elettorali dell'ultima tornata. Ho trovato qualche dato

interessante. Alcune precauzioni: 1) la situazione politica e' cambiata

negli ultimi due anni (come mostrano bene i flussi elettorali) e le

tematiche evidenziate dal ESS possono non essere piu' completamente

attuali; 2) il campione e' piccolo. Per questo ho aggregato i dati

relativi ai partiti Chi e' interessato ad avere la spreadsheet con i

dati puo' chiedermela in email. 3) nonostante l'ESS fornisca sampling weights

non li ho applicati (il

tempo e' tiranno). In altre parole: prendeteli con le molle...

Una terza questione che andrebbe

risolta per descrivere le "vocazioni" programmatiche e cultrali di PD e

PdL riguarda i temi sollevati durante la campagna elettorale dai due

scieramenti: per fare questo serebbe utile avere un'analisi tematica e

qualitativa della campagna elettorale di Veltroni e Berlusconi (quali temi sollevati? quali slogan? quali proposte?).

Fortunatamente internet fornisce una miniera di fonti dirette da cui

attingere i dati; sfortunatamente temo che nessuno di noi abbia tempo

per affrontare questa ricerca (ma non si sa mai).

Ecco

alcuni dati dall'ESS. In sostanza sembra che solo pochi aspetti

differenzino gli elettorati di PdL, PD e lega. In particolare il

livello di studio, la soddisfazione per la situazione economica

personale, la proporzione di lavoratori autonomy l'atteggiamento nei

confronti dell'immigrazione. I

votanti del PdL sono piu' facilmente lavoratori autonomi e sono piu'

soddisfatti del loro tenore di vita (livelli di aggragazione piu' fini

non sono disponibili).La % di pensionati e' pressoche' omogenea. I

dati sembrano indicare che non esiste una polarizzazione

dell'elettorato sui temi del liberismo economico. Le differenze sono

per lo piu' "culturali" e riguardano la politica dell'immigrazione e

l'impatto che questa ha sui tessuti sociali e sui redditi dei "locali".

La destra ha inoltre piu' forti pregiudiziali di tipo razziale e

religioso.

 

1) Soddisfazione per la situazione economica personale (% soddisfatti - molto soddisfatti)

 

 

   
PD18.3%
Sinistra Arcobaleno16.9%
PdL34.2%
Lega18.2%
  
Destra34.1%
Sinistra18.3%
 

2) % di lavoratori dipendenti (purtoppo non c'e' una

categorizzazione per comparto pubblico vs privato, provero' a vedere se

riesco ad avere dati piu' precisi)

 

PD74.9%
Sinistra Arcobaleno84.0%
PdL60.6%
Lega54.5%
  
Sinistra76.5%
Destra61.0

3) % lavoratori a tempo indeterminato

 

PD86.1%
Sinistra Arcobaleno80.5%
PdL82.5%
Lega80.0%
  
Sinistra85.1%
Destra83.7

4) % Pensionati (e qui c'e' una bella sorpresa....)

 

PD24.0%
Sinistra Arcobaleno12.1%
PdL20.7%
Lega36.4%
  
Sinistra22.4%
Destra21.6%

5) Lo stato deve intervenire per colmare le differenze di reddito (%

d'accordo o molto d'accordo) e anche qui c'e' un dato interessante, PD

e PdL sono molt simili anche su questo tema)

 

PD46.2%
Sinistra Arcobaleno45.4%
PdL43.3%
Lega31.2%
  
Destra42.6%
Sinistra46.0%

 

6) Anche questa e' molto interessante: The less government

intervenes in economy, the better for country (% agree or strongly

agree)

 

PD23.3%
Sinistra Arcobaleno32.1%
PdL29.6%
Lega27.3%
  
  
Sinistra24.9%
Destra28.4%

7) La legge deve essere sempre rispettata (l'avreste mai detto?)

PD48.3%
Sinistra Arcobaleno45.9%
PdL48.1%
Lega42.1%
  
Sinistra47.9%
Destra48.0%

7) % diploma universitario o superiore

 

PD14.4%
Sinistra Arcobaleno16.7%
PdL9.2%
Lega0.0%
  
Sinistra14.9%
Destra9.1%

8) il tema dell'immigrazione era ben affrontato dal survey. Per

ragioni di sintesi non riporto tutte le tabelle. L'indicazione generale

e' questa: c'e' una forte polarizzazione dell'elettorato in ogni

ramificazione del tema immigrazione (circa 10% di differenza o >,

tra i due schieramenti in ogni domanda). I leghisti sono

particolarmente avversi all'immigrazione di qualsiasi tipo, persino

high skilled. L'elettorato di sinistra e' generalmente piu' aperto

all'immigrazione sia comnunitaria che extracomunitaria, sia da paesi

poveri che ricchi, sia di low skilled che high skilled workers rispetto

alla destra. E non pone pregiuziali di tipo religioso o razzistico

(propensione ad accogliere immigrati di differenti gruppi etnici e non

cristiani). Le differenze piu' marcate si notano nei confronti degli

immigrati provenienti dai paesi piu' poveri (la provenienza comunitaria

non fa alcuna differenza).

A destra si ritiene molto piu' frequentemente che gli immigrati

rubino i posti di lavoro, non siano utili per colmare domanda di

lavoro, e che dovrebbero avere meno diritti degli italiani. Qui riporto

solo il dato relativo alla domanda: Immigrants take jobs away in

country or create new jobs (0-4 portano via lavoro; 5 indifferente;

6-10 aumentano le opportunita' di lavoro). La tabella aggrega la % di

scores compresi tra 0 e 4)

 

PD32.3%
Sinistra Arcobaleno40.4%
PdL39.1%
Lega54.6%
  
Sinistra33.9%
Destra39.3%


Non voglio addentrarmi in un'analisi approfondita dei flussi elettorali

ma mi sembra di poter dire che almeno nel nord-est (non riesco ad usare

quel nome strambo che usano i leghisti) la sconfitta della sinistra sia

stata segnata da un forte astensionismo e da un passaggio di voti dalla

sinistra arcobaleno alla lega. La tabella precedente offre una

possibile interpretazione a questo fatto: gli elettori della sinistra

arcobaleno hanno su questo tema specifico posizioni piu' simili alla

destra che al PD. In veneto, in Trentino e Lombardia addirittura

il PD ha raccolto meno voti uscenti dalla sinistra arcobaleno rispetto

alla lega. Se aggiungiamo che il PD ha candidto Calearo in Veneto e

Colaninno in Lombardia, ci si rende conto che queto spostamento ha

probabilmente un significato protezionistico (=non vogliamo la

concorrenza).

 

 

 

 

Grazie per tutti i dati raccolti nel tuo post. Non ho tempo ora per replicare, ti segnalo tuttavia che esistono dati sulle recenti elezioni compilati dal CENSIS e disponibili sito del censis. Alcuni di questi dati contraddicono conoscenze elaborate in passato. Per esempio, riguardo al titolo di studio, il PD e' il partito con la massima frazione di elettori senza titolo di studio (semi-analfabeti), il 30.9%, dopo l'UDC (35.6%) mentre il PDL ha il 23.5% e la Lega Nord solo il 16.6%. Il PDL ha una frazione maggiore di laureati del PD, sia pure di poco (10.8% contro 10.6%, UDC 5.6%, Lega 6.1%). Ci sono indicazioni anche sul tasso di liberismo: gli italiani sono statalisti e cercano protezione dallo Stato, in maggioranza, ovviamente. Chi sta nelle eta' produttive (29-64 anni) preferisce la destra, chi sta nelle eta' non produttive (<29 o >64) preferisce la sinistra.

 

 

Torno a questo articolo di qualche mese fa a causa di una agghiacciante notizia, apparsa sul Sole24Ore di oggi (questo l'articolo).

Ecco dunque come si risolve il problema Alitalia. C'è un costo da sostenere in termini di esuberi di personale? Nessun problema, piazziamo "buona parte dei 5mila dipendenti (...) (gli altri

2mila dovrebbero almeno in parte passare a Fintecna) presso il Catasto,

l'Agenzia delle Entrare e le Poste. Tutte realtà che fanno riferimento

al ministero dell'Economia".

Alé, problema risolto. Evviva la cordata di imprenditori italiani! Il piccolo dettaglio di 5.000 dipendenti con formazione professionale che nulla c'entra con le competenze richieste per gestire un accertamento fiscale, o una pratica edilizia, spostati qui e là in uffici che non hanno carenze di personale (o che comunque, nel caso di PT, usano ampiamente i contratti flessibili, quindi se vi fosse necessità di un incremento del personale stabile, c'è un'ampio bacino di soggetti già formati tra cui scegliere...), non sembra toccare le menti ministeriali, né quelle dei sindacati che esprimono concordia: "viene chiesta l'assicurazione, in cambio, che i prepensionamenti

siano ben remunerati e la riconversione sia su base volontaria". Embé certo, ci mancherebbe!

L'effetto Brunetta, se mai c'è stato (QUI e QUI su nfA), mi pare stia per essere brillantemente compensato.

 

Governo e sindacati sono sempre d'accordo quando c'e' da affondare le mani nelle tasche dei contribuenti, se litigano e' solo su come spartirsi il maltolto.

 

 

 

piazziamo "buona parte dei 5mila dipendenti (...) (gli altri

2mila dovrebbero almeno in parte passare a Fintecna) presso il Catasto,

l'Agenzia delle Entrare e le Poste

 

Vi prego, vi prego ........... qualcuno mi dica che non è vero ...........

E poi, a parte il fatto che questa c@@$$o di compagnia dovrebbe portare i libri in tribunale - come avviene in tutto il mondo civile -  con buona pace degli investitori (si chiama capitale di rischio, eh!) e dei dipendenti (a suo tempo copiosamente assunti in barba alle reali necessità, a fini puramente clientelari con annesso servilismo al magna-magna sindacale), è mai possibile che dobbiamo sempre vedere le solite facce, tipo il Colaninno-buono-per-tutte-le stagioni quando c'è di mezzo la lordura politica, non importa di quale colore?

E l'articolista ha pure il coraggio di far riferimento a quella sconcezza epocale che fu l'affaire Olivetti (diverso governo, identica soluzione), senz'arrabbiarsi nemmeno un poco: ma non si vergogna proprio nessuno in questo stramaledetto paese?

Comincio a pensare se non sia il caso di occupare il campanile di San Marco, ma stavolta con mitragliatrici vere .......