Negli ultimi tempi ho constatato una mia crescente insofferenza nella lettura delle notizie quotidiane: molto di quello che leggo mi appare scontato, addirittura banalmente prevedibile.
È maturata in me la convinzione che gli umani non si siano evoluti per nulla con il progresso tecnologico e che quest’ultimo abbia semplicemente reso la nostra vita più comoda e lunga, ma non necessariamente “migliore”. Per “migliore” intendo la teorica capacità umana (che, ahimè, temo non esista, contrariamente a quanto argomentato da Steve Pinker) a rimuovere le tante cause che determinano, oggi come duecento o duemila anni fa, conflitti, violenza ed in ultima analisi, infelicità.
Senza alcuna pretesa di scientificità, ho provato ad allineare queste considerazioni ed a trarne alcune conclusioni.