L'avvelenata
Alcune osservazioni su un caso complicato.
Alcune osservazioni su un caso complicato.
È uscito da pochissimi giorni il nuovo libro di Michael Lewis Flash Boys: A Wall Street Revolt sul mondo dell’High Frequency Trading (HFT). Lewis ha abbandonato Wall Street qualche decennio fa per diventare uno scrittore di successo, raccontando il mondo della finanza con uno stile competente e accattivante. Qualche tempo fa, ho consigliato su questo sito il suo libro sulla crisi dei sub-primes, The Big Short
che ho trovato pieno di storie personali avvincenti. Mi scuso in anticipo: tutte le letture che consiglierò in questo post sono in inglese.
Una pillola di saggezza dai Mari del Sud
Vi racconto brevemente tre libri che ho letto recentemente sulla crisi finanziaria:
Alcune considerazioni dopo le chiusure dei bilanci 2008 (ed il confronto con i semestrali di sei mesi fa). O la crisi deve ancora mordere davvero, ed allora le conseguenze le vedremo sui conti economici del 2009, o forse qualche titolo è davvero sottovalutato.
Il Sole 24 Ore riporta la notizia che il ministro degli esteri Frattini si è recato ad Abu Dhabi per chiedere
di investire in Italia. La richiesta viene fatta proprio alla Abu Dhabi Investment Authority (Adia), ossia il fondo sovrano di Abu Dhabi. E pensare che fino a ieri i fondi sovrani erano il male assoluto da cui difendersi.
In cui si afferma che gli attuali valori di Borsa (forse non tutti, ma certo parecchi) non sono poi cosi distanti dai "fondamentali" economici e finanziari delle società alla luce dell'andamento generale della economia e dei tassi di interesse.
In tutto il bailamme di questi giorni, c'è stato chi si è preoccupato del fatto che con i prezzi più bassi diventasse più facile comprare le aziende quotate in Borsa, magari poi togliendo ai poveri dirigenti delle stesse le comode poltrone che attualmente occupano. Per ovviare a tale terribile possibilità il presidente della Consob, Lamberto Cardia, in una audizione alla Commissione Finanza del Senato, ha suggerito un inasprimento della disciplina sulle Offerte Pubbliche d'Acquisto (OPA), in modo da renderle più difficoltose. È una pessima idea. Provvedimenti di questo tipo servirebbero solo a proteggere i dirigenti e i grossi azionisti che traggono benefici privati dal controllo delle società, andando a detrimento del valore delle azioni.
La recessione che verrà, o che forse e' gia' arrivata, è dovuta soprattutto ad errori di politica economica. Mi riferisco all'economia USA, ovviamente, 'ché l'economia italiana è in coma da più di un decennio e segue il ciclo mondiale solo flebilmente. Le misure da troppe parti invocate ed ora in via d'adozione faranno o niente o solo danno. L'esperienza giapponese non ha insegnato nulla e tutti si son scordati di quanto successe tra il 1970 ed il 1982. Spenti i pochi e fastidiosi lampioni teorici che, nel buio più pesto, suggerivano cosa NON fare, il modello che analisti e policy-makers usano è quello di quarant'anni fa, e come quello non spiega quanto accade. Nella sua miseria intellettuale il paradigma dominante non ammetterà mai che l'imperatore è nudo.
Riflessioni eterodosse sulla recente volatilita’ dei mercati finanziari e sul ruolo delle banche centrali, in questa ed analoghe situazioni.
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