Letture per il fine settimana 23-8-2014

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Questa settimana: la spesa pubblica che piace a Ostellino; il Corriere della Se[g]ra; pensieri da scienza triste su chi muore cercando di immigrare; la realtà e Mr. De Blasio; Giavazzi, Tabellini e il ''commitment problem''.

Buona lettura e buon fine settimana.

  • Forse i più giovani non ricordano, per loro fortuna, Piero Ostellino, l'intellettuale famoso per aver scoperto che tutti i problemi dell'Italia sono causati dall'art. 42 della costituzione. In un simpatico fondo sul Corriere detto intellettuale scopre finalmente una spesa pubblica che gli piace. [sarcasm mode on] Curiosamente, è proprio la spesa pubblica che beneficia la sua generazione e classe sociale [sarcasm mode off]. La conclusione dell'articolo, in cui dopo aver invocato la spesa pubblica pro domo sua se la prende con la ''diffusa cultura politica statalista e dirigista'' è veramente da campionato mondiale dell'ipocrisia.
  • Ad ogni buon conto: il Corriere riesce anche a fare peggio che pubblicare i fondi di Ostellino. Davide De Luca pone la domanda giusta: ma che problema hanno al Corriere? E no, non è un esempio isolato. La home page di corriere.it è sempre piena di roba del genere.
  • Ci sono solo due modi per ridurre a zero il numero di morti tra coloro che cercano di immigrare clandestinamente in Italia (o in qualunque paese). Il primo è quello di liberalizzare completamente l'immigrazione. Il secondo è quello di instaurare un regime di polizia simile a quello della Corea del Nord. Qualunque soluzione intermedia genera un ammontare positivo di tentata immigrazione clandestina, e quindi un numero strettamente positivo di morti. Le soluzioni intermedie sono chiaramente quelle preferite dagli elettori. Queste, in sintesi, le osservazioni di Chris Dillow.   
  • Non era difficile prevedere che De Blasio avrebbe incontrato qualche problema a mantenere le promesse fatte in campagna elettorale. Dopo alcuni mesi al New York Times hanno provato a tirare le somme. I conti, al momento, non è che proprio tornino.
  • Giavazzi e Tabellini hanno scritto un articolo in cui invocano una riduzione immediata delle tasse per il 5% del PIL  (in Italia sarebbero tra 70 e 80 miliardi), finanziando i deficit risultanti a debito nel breve periodo (con massiccio intervento della BCE) e con una riduzione graduale della spesa nei prossimi 3-4 anni. Trattandosi di Giavazzi e Tabellini sono certo che hanno pensato con attenzione al ''commitment problem'', cioè all'incentivo che i governi avrebbero, una volta ottenuto il finanziamento monetario del deficit, a rinnegare la promessa di tagliare la spesa. Non ne parlano però nell'articolo. A me questo pare il problema centrale. Forse a loro no, ma mi piacerebbe sapere perché.
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Commenti

Ci sono 17 commenti

Per riprendere le medesime parole dei Proff. Alesina,Giavazzi. Serve un cambio radicale di paradigma, o rivoltare il Paese come un calzino, con 10 Regioni su 20 in attivo, e residui fiscali Nord/Sud che da soli assorbono i 70/80 bn proposti.

Temi da affrontare:

http://www.nysscpa.org/oxleyact2002.htm

http://www3.weforum.org/docs/GCR2013-14/GCR_Rankings_2013-14.pdf.

L'Italia e' li', da qualche parte, vicino a Lituania e Kazakistan (spero si scriva cosi').  80 miliardi?

Mi piacerebbe un commento su questo

 

www.lavoce.info/austerity-effett-indesiderati/ 

 

Notare che è articolo de LaVoce. La prima parte è ovvia, la seconda (quella sul Pil potenziale) poco considerata e molto interessante. La policy consigliata, infine, è evidente (ultima sezione).

la mia 'soluzione' meno peggiore è organizzare l'immigrazione. Aprire centri per l'immigrazione nei paesi di partenza - offrendo permessi di lavoro e viaggio per una somma di poco inferiore a quella chiesta dagli scafisti.

Il centro d'immigrazione andrebbe però aperto in Libia, cosa ad oggi impossibile. Aprire n centro di immigrazione in tutti i paesi africani è infattibile e sbagliato invece. Infine il centro d'immigrazione dovrebbe fornire i permessi soltanto per quella quota di persone che effettivamente hanno possibilità di trovare lavoro in Italia, quota da decidere anno per anno e dando ovviamente precedenza ai rifugiati che, al contrario, vanno accolti indipendentemente dalle necessità della nostra economia se veramente hanno diritto a tale status.

La soluzione che stai proponndo è sostanzialmente libertà di immigrazione? Perché quello gli elettori non la vogliono. Se invece semplicemente espandiamo il numero di immigrati che accettiamo ma lo teniamo al di sotto del numero di quelli che vogliono venire in Europa, i tentativi di entrata clandestini (e quindi le morti) continueranno a esserci.

la proposta di Giovanni Federico avrebbe scarsi meriti. Anche a me sembra la migliore (= meno peggiore), e credo che un leader competente e forte, con una buona squadra di governo e una buona maggioranza politica, potrebbe farla passare mostrando che riduce gli immigrati indesiderabili. Mi rendo conto che le ultime tre condizioni non sono facili da approssimare, ma irrealizzabili mi pare troppo.

to entry (l'articolo 18 c'entra un fico secco) - balena bianca/familismo/capitalismo relazionale e corruzione obligent. I miei amici, ed io, siamo sostanzialmente 'scappati' tutti...

www.nytimes.com/2014/08/24/world/europe/a-driving-school-in-france-hits-a-wall-of-regulations.html "

 

 

Now, however, with France’s economy faltering and the Socialist government desperate to do something to revive its popularity, some experts expect that President François Hollande’s administration may finally take steps to tear down the tangle of rules that keep competition — and many young people — out of so many sectors of the economy.

But there has been scant progress so far. In the case of driving schools, the government offers only a limited number of exams each year, and these are doled out to the driving schools depending on their success rate the year before. That fact alone gives the old guard a virtual monopoly, according to Gaspard Koenig, who wrote a book on his own (failed) efforts to get a driver’s license here, despite having graduated from one of France’s most elite universities.

“The system is absurd,” said Mr. Koenig, who was a speechwriter for Christine Lagarde when she was the French finance minister. “You are begging to get into the classes. You are getting shouted at by these teachers. It is humiliating.” Mr. Koenig finally got his license in London.

Most, of all, please remeber that the answer to the question ''If you run headlong into a wall, would you be safer if you were in a tank or in a car?''

it's a car, because it has air bags...

E qui...nemmeno il 'genio' Italico...