Letture per il fine settimana, 1-1-2011

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Questa settimana: cattive notizie per i cinquantenni; i migliori blog di economia (in inglese) secondo il Wall Street Journal; ancora su Fiat: Seminerio e Ichino; Bordignon sul federalismo municipale; lo schema di decreto sull'armonizzazione dei bilanci;

Buona lettura, buon fine settimana, e questa volta buon anno perfino.

  • E' arrivato il 2011, l'anno in cui compio cinquant'anni. 20101218_xjc736.gifIndotto in errore da questo grafico, tratto da questo paperriportato in questo articolo di The Economist, ero già lì che mi fregavo le mani, in attesa di un periodo di gioia, letizia e felicità crescente. Poi, dannazione, Andrew Gelman ha rifatto i conti e gli è venuto questo.happygraph.pngNo happiness for you!! Tié.
  • Il periodo a cavallo di capodanno è sempre dedicato alla compilazione di liste dei peggiori, migliori, più importanti quel che l'è. Il Wall Street Journal ci fornisce la sua classifica dei migliori blog di economia. Non preoccupatevi se non vedete nFA, la classifica è solo per i blog in inglese.
  • Il dibattito su Fiat e sindacato continua. Segnaliamo gli interventi di Mario Seminerio e Pietro Ichino; siamo certi che ne stiamo lasciando fuori troppi altri. Ma se vi avventurate su questo terreno state attenti alla fuffa ideologica, ce n'è parecchia.
  • Dopo lo studio del senatore Stradiotto sugli effetti del decreto 292 sul federalismo municipale, Massimo Bordignon su La Voce fa un po' di chiarezza. La mia impressione generale è identica a quella di Massimo. Sul federalismo il governo cerca continuamente di rimandare i problemi.
  • Sempre sull'attuazione del federalismo, è finalmente uscito lo schema di decreto sull'armonizzazione dei criteri contabili degli enti locali. Nella proposta originaria di legge questo doveva essere il primo decreto attuativo, e con buone ragioni. Difficile fare un federalismo sensato se non riusciamo nemmeno a ben comparare i bilanci dei vari enti locali. Poi hanno deciso che non era così fondamentale e tutto è stato rinviato. OK, lo so che ''contabilità degli enti locali'' non è esattamente un tema che accende gli animi. Ma dateci un'occhiata, this is actually important.
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Commenti

Ci sono 38 commenti

Basta auguri, che ne ho fin sopra i capelli ...... e, prima di andare a dormire, ecco il primo commento del 2011.

Sandro, convinciti che i cinquant'anni non siano un problema in sé, pur se - ovviamente - averne venticinque presenta taluni vantaggi ....

Sull'armonizzazione dei criteri contabili degli enti locali pare si sia consumata una battaglia all'ultimo sangue: diceva Luca Antonini - presidente COPAFF - che dalla regione Calabria nemmeno si riusciva ad ottenere alcuna credibile contabilità ..... Da situazioni come questa, e dalla resistenza dei molti oppositori al federalismo, nasce il ritardo. Ma non v'è dubbio che la cosa sia fondamentale, a prescindere da ogni giudizio in merito al risultato a cui si perverrà.

 

La differenza dei  risultati sorprende. In fondo PNAS è una rivista di altissimo livello, e quindi mi sarei aspettato  un refereeing rigoroso.  Ho pochissima esperienza di letteratura medica, ma in due o tre casi ho notato un uso molto disinvolto delle statistiche - nulla a che vedere con lo standard dell'economia.

 

PS Sandro non ti disperare. Io ho 56 anni ed aspetto sempre..... :-)

 

Il problema è che i ricercatori nelle scienze naturali non sono abituati a lavorare con dati non-sperimentali, ossia dati che vengono da osservazioni statistiche o da sondaggi. Ragion per cui non hanno la minima idea di tutta la fatica che ci mettiamo noi -- nelle scienze sociali -- a distinguere correlazioni da relazioni causali (per esempio, qui o qui...). Se sei abituato a vedere solo dati che provengono da RCT, è difficile cominciare a lavorare con dati che hanno problemi completamente diversi. 

Uno dei miei esempi preferiti è il paper recensito qui: http://www.economist.com/node/12719355. Classico esempio di un paper che sarebbe stato scritto meglio da economisti o psicologi. Ma se i referees vengono tutti dalle scienze naturali, this goes through.

Sandro, uno vuole iniziare l'anno con una nota di allegria e arrivi tu a smontare quei rari spunti di ottimismo che uno trova alla nostra età. Il tuo tempismo non è stato certo ottimale.

non solo Sandro (Brusco) ben fece, ma i conti mi tornano, per quel che conta me stesso come esperimento corpore vili

Ero infinitamente piu' contento (non si sa bene cosa sia il benessere, il welfare, o le scemenze di A. Sen & D. Cameron sulla felicita') adesso sono molto -- ma molto-- meno contento. Anche meno cretino (ad avvisio mio.) La domanda che si debbono porre pnas: la correlazione e' sintomo di causalita'?

(per chi insiste a non intender..... piu' cretini si e' ha l'effetto di render piu' contenti? o no?)

 

moi, che vede la curva a u da molto--- molto lontano.

per la cronaca e' dibattibile se 1 sia primo, undici va bene.... uno non tanto

 

(per chi insiste a non intender..... piu' cretini si e' ha l'effetto di render piu' contenti? o no?)

 

ma è antica saggezza popolare: "beato te, che non capisci niente" si usa anche a tavola e, se ci si azzecca, "l'irriflessivo" appunto nemmeno si offende.

 

La domanda che si debbono porre pnas: la correlazione e' sintomo di causalita'?

See above...

Sto Gelman sarà il solito pessimista-comunista.

Sandro se vuoi trovare la felicità torna stabilmente in Italia che notoriamente è il paese più felice degli ultimi 150 anni.

Ps Palma for President

Io Adriano lo voto subito: servono al Paese intelligenza, cultura, razionalità, buon senso e laicità. Sono anche certo che sarebbe alquanto divertente. Però, dovremo ricordarci di formare una squadra di traduttori simultanei in italiano volgare ...

PRESIDENT OF WHAT?

il grafico dell'economist e' basato su una scala da 1 a 10, quello dalla GSS su una scala da 0 a 2 (mai sentite scale di misurazione da 0 a 2... ma non ho proprio voglia di andare a controllare sul codebook..). Quindi, suggerimento per i 50enni e piu': se volete sentirvi piu' felici, valutatevi con una ampia scala e non semplificate su si/no/forse! :)

Buon anno anche ai minori di 50 anni

www.ilfattoquotidiano.it/2010/12/31/perche-io-sto-con-la-fiom/84408/

Nelle mie notti insonni, spesso mi viene da paragonare noi occidentali ai nobili  francesi prima della rivoluzione. Anche loro avevano dei diritti - tipo non pagare le tasse - di cui godevano addirittura da secoli. Credo che per un nobile francese medio del 1789 la prospettiva di perdere un diritto acquisito fosse altrettanto incomprensibile di quanto lo sia per un italiano del 2010. E non mi riferisco solo agli operai della FIAT. Loro sono  anzi i più sfortunati, perchè sono gli ultimi ad avere raggiunto un certo livello di benessere e sono i primi ad essere esposti alla concorrenza. Mi riferisco alla casta politica, ai dipendenti pubblici (in primis ai professori universitari), alle varie corporazioni...

Tanto per tirarvi su il morale

Buon anno

Illuminante non tanto l'articolo: mio cuggggino m'ha detto "quanto davvero conta in materia di ricchezza prodotta e distribuita sono i puri e semplici rapporti di forza". Ma i commenti che spiegano bene la cilindrata mentale dell'italiota medio: c'è gente che va dietro questa roba.

Mi sa che Il Fatto dopo aver alimentato qualche aspettativa, è l'ennesima testimonianza che non abbiamo scampo: le idee che girano in questo paese sono sono l'origine e la causa della nostra rovina

Sinceramente la cosa che trovo più ridicola è l'affermazione "l’aggressione di un fattore produttivo – il lavoro – che incide sul costo del prodotto in percentuali più che modeste (un 7%?)" come se tutte quelle cose che riducono la produtività e lo sfruttamento degli impianti e degli investimenti ( come, par fare solo un esempio il rifiuto di tregue sindacali A PRIORI ), non pesino altrettanto se non di più sui costi di un impresa.

Ma sono ignoranti o in malafede?

 

 

Non è una novità. Deve aver preso nfa in "simpatia" (soprattutto Boldrin).

Sono andato sul link. L'esordio dell'articolo di pellizzetti è

 

Punto primo:

 

Allora mi è venuto in mente questo. Me lo sono (ri)guardato di gusto e poi mi sono dimenticato di leggere il resto dell'articolo. Non credo che sia altrettanto divertente.

E' arrivato il 2011, l'anno in cui compio cinquant'anni.

Lascia perdere satatistiche e tabelle. Si vive benissimo, si fa tutto e di più ed il rischio di star bene ed essere felici è forte. Dai.

 

Quanto a farneticazioni credo che il Prof. Pellizzetti in questa tornata perda, lasciato molto indietro da De Magistris che scrive un pezzo (di cosa basta leggere) dal titolo Benvenuti allo schiavismo

Accidenti, da non credere ......

Già Di Pietro ha piú volte dimostrato di capir nulla in tema di economia - e, peraltro, mi son sempre chiesto su quale argomento sia in grado di avanzare una proposta, che non sia esclusivamente l'abbattimento del Grande Satana ... - ma ora De Magistris ci mette un bel "carico da undici".

A questo punto, perché non prende direttamente la tessera di Rifondazione Comunista, solo per il timore di non essere rieletto?

Mah .... IDV: Italia Dei Vaneggiamenti?