Due filmetti:

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uno bello e uno brutto.

Brutto: "Public Enemies" di Michael Mann.

Bello: "District 9" di Neil Blomkamp.

Per il poco che vale l'opinione dello scrivente, si risparmino amiche, amici, e colleghi il biglietto a pagarsi per vedere l'ultima annoiata riattraversata dell'hoosier più celebre, John Dillinger. Rapinator di banche o passator cortese, a seconda di come una la prenda, la sua storia. Ucciso di fronte a un cinema dalla "nascente" FBI. Belli i costumi, se vi piace la moda per la depressione. Perché il tutto si svolge negli anni della depressione "famosa" ed "avvenuta", ossia quella che seguì il crollo del 1929 ... quella che dovevamo ripetere quest'anno ed invece non è successo ... - oh perbacco: che i novelli profeti predicassero forse cretinate?

Una totale perdita di 130 minuti, a meno di non aver la passione di guardare i pori della nuca di Johnny Depp.

Vale il suo prezzo, invece, Distretto numero 9. Forse a chi non vive qui (qui = ZA) molto "sfuggirà", quindi spendo due parole in più. Per dare un esempio: i gamberi parlano cliccando, ed è cosa decisiva, come lo è il fatto che il più scaltro tra i gamberi si chiama Cristoforo.

Trama: una gigantesca macchina si arresta, galleggiando sopra il cielo di Gauteng. Nessuno sa cosa fare fino a quando con la fiamma ossidrica non ne penetrano il carapace e trovano una intera civiltà che sta morendo di fame. La sfamano con grandi forniture di scatolame per gatti e la installano in una specie di "tendopoli-baraccopoli" (il distretto numero 9.)

Ma vi è, tra i benpensanti, chi adisce a vie un po' spicce per sfrattarli, avendo nel frattempo un piano per carpirne il segreto, che ha a che fare con la biologia (più o meno.)

"Gambero" qui è un epiteto per la specie che abita il distretto numero nove. Forse il mistero si scioglie un poco per chi voglia legger il webpage del

District Six Museum

L'autore è un genio del computer e della manipolazione di oggetti in grafica generata da calcolatore.

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