Comico copione o giornalismo cialtrone?

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Luttazzi copia? L'autore delle accuse rimane anonimo (e quindi non querelabile) mentre alcuni media ci sguazzano. Ce n'è per varie riflessioni sull'arte (libera?), l'informazione (cattiva?) e la meschinità.

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Di recente è montato il rete il caso riguardante le battute che il comico Daniele Luttazzi avrebbe copiato (qui un riepilogo della storia). L'accusato si è difeso (qui maggiori dettagli) sostenendo che l'inserimento di "citazioni" serve a precostituirsi una difesa in caso citazioni in giudizio: l'accusa  che lui non fa satira, ma diffamazione e volgarità, cade quando viene fuori che alcune delle battute incriminate sono in realtà di celebri autori satirici. Inoltre il comico afferma di aver organizzato  fin dal 2005 una caccia al tesoro tra i suoi fan premiando chi scovava più citazioni.

L'aspetto di maggior interesse, a mio avviso, riguarda la possibilità di scatenare il rumore mediatico rimanendo nell'anonimato (quindi a riparo da querele per diffamazione) e la leggerezza con cui siti anche di informazione professionale (ad es questo e questo) hanno fatto da cassa di risonanza senza degnarsi di approfondire la questione. La tentazione di darsi al linciaggio del personaggio famoso,presumibilmente colto in fallo, non è una novità ed è resa più ghiotta dal fatto che si tratta di uno dei martiri dell'editto Bulgaro. Passi pure che siti amatoriali riprendano la notizia senza verificare, ma dalle testate professionali non dovremmo attenderci qualche momento in più di riflessione per chiarire i termini della questione?

Prima di scendere in maggiore dettaglio fissiamo alcuni punti fermi:

  1. l'accusa più rilevante (quella che esporrebbe ad una querela per diffamazione) ossia "Il meglio di Luttazzi non è di Luttazzi" è sollevata da un video realizzato da un anonimo;
  2. il restante rumore mediatico è fondato su un blog che raccoglie corrispondenze di battute tra comici americani e Luttazzi e grida allo scandalo raccontando la delusione dei fan;
  3. non si ha notizia al momento di azioni legali per plagio riguardanti le battute in questione;

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Che un comico abbia fregato o meno una più battute, anche tante battute, può sembrare una questione di poco conto. Va tuttavia ricordato che per un artista, che si guadagna da vivere vendendo  i frutti della propria creatività (siano essi completamente originali o rielaborazioni di materiale esistente come ad es le parodie) , un danno alla reputazione ha considerevoli risvolti economici (più che per un impiegato di banca, per intenderci). Se poi quell'artista, ha deliberatamente rinunciato alla  "rendita" derivante dall'essere inserito nei circuiti televisivi, pur di rimanere libero di esprimere determinate idee e di adottare determinate forme espressive (per alcuni troppo volgari) allora la posta in gioco è ancora più alta.

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Ma Luttazzi ha copiato sul serio? Dipende da cosa intendiamo per copia, ovviamente. Con una definizione opportuna anche Catullo ha copiato da Saffo, ma su un'accezione del genere del concetto di copiare, non vale la pena neanche soffermarsi.

Se vogliamo prenderci la briga di argomentare con un minimo di rigore dovremmo considerare che

  1. Anche battute molto simili possono costituire un prodotto artistico diverso in contesti diversi.
  2. Non è impossibile che diversi autori elaborino indipendentemente battute quasi identiche.
  3. Se anche Luttazzi avesse copiato, quanto del suo successo è dovuto alla copia?

In merito al punto 1, prendiamo un comico americano, che in un contesto specifico elabora una battuta su un uomo maturo a cui piacciono le minorenni. La battuta fa parte del monologo e si inscrive in un determinato contesto. Prendiamo un comico italiano, che parla di Berlusconi e, tra le altre cose, dice una battuta molto simile in merito all'apprezzamento di costui per le minorenni. Nel secondo caso un "pezzo" di lavoro altrui è stato utilizzato, con lievi modifiche, per arricchire un'opera differente che ha come bersaglio il politico italiano e le sue caratteristiche peculiari. Gridereste allo scandalo se in un mosaico doveste riscontrare che alcune tessere sono molto simili(al limite identiche) a quelle di altri mosaici? L'opera complessiva perde di valore perché include pezzi altrui? (ipotizziamo ovviamente che l'incidenza del "prelievo" non caratterizzi radicalmente l'opera).

In merito al punto 2 riporto un aneddoto personale. Quando l'Italia è uscita dai mondiali mi è venuta in mente la seguente battuta:

Lippi nuovo allenatore del PD.

L'ho sottoposta al sito di Luttazzi e non è stata pubblicata. Sono state pubblicate due o tre battute molto simili (ma ritenute dal curatore del sito stilisticamente migliori)

Telepatia? No, semplicemente sul sito ci sono dei temi di fondo tipo il PD inesistente, la chiesa cattolica avida e materiale, Berlusconi che è se stesso etc. Quando l'Italia è stata eliminata dai mondiali numerosi utenti hanno pensato indipendentemente alla stessa battuta. Sono state scelte le battute frasate nel modo migliore.

Lo stesso meccanismo mentale, mi aveva portato mesi prima ad elaborare la battuta (pubblicata il 27 gennaio)

D’Alema presidente del Copasir. Il Copasir perde le elezioni

Se quindi in ogni parte del mondo ci sono politici magniloquenti che non quagliano, lobbysti guerrafondai, piuttosto che scandali sessuali, non è così improbabile che due persone, che utilizzano lo stesso approccio satirico, addivengano a  battute simili.

Con questi due punti, non voglio certo imbastire una difesa d'ufficio, ma solo sostenere bisognerebbe andarci più cauti: collezionare una serie (anche grande) di similitudini non è sufficiente per accusare qualcuno di aver costruito il proprio successo sul plagio. Non è infrequente che i comici meno sofisticati (ad es quelli che rimarcano le caratteristiche regionali e usano i dialetti) ripropongano barzellette popolari nel proprio repertorio. Qual è la percentuale di barzellette riciclate che possiamo accettare nel repertorio di un comico? Quante in quello di un comico famoso? Entro quali limiti due battute simili vanno considerate come varianti della stessa?

Ma il punto 3 è il più importante: se sostieni che il meglio di Luttazzi non è di Luttazzi devi poter provare che quantitativamente la stragrande maggioranza delle sue opere e in ogni caso le migliori e le più famosenon sono farina del suo sacco. Nè l'anonimo accusatore, ne i vili che gli fanno eco si sono presi la briga fare questa analisi con il dovuto rigore. Certo, hanno raccolto numerose battute simili, ma quanto pesano sul totale? Com'è calcolato il totale (incluse o escluse apparizioni  TV,teatro etc). Per ogni battuta presumibilmente plagiata (o per un ragionevole campione di esse)  è stato verificato se si tratta di un caso di tipo 1 (utilizzo di tessera altrui per il proprio mosaico) oppure di tipo 2 (reinvenzione indipendente)?

Neanche parliamo di un esercizio impossibile o improbo. Quasi tutta la produzione di Luttazzi si trova in libreria o su internet con poca spesa. Su youtube si trovano facilmente le apparizioni televisive. Ragionevolmente, non è necessaria più di qualche giornata di lavoro al pc per effettuare una verifica seria volta a verificare con analisi numeriche se veramente l'accusa più forte sta in piedi. E' troppo chiedere a chi accusa di effettuare delle verifiche che rendano solide le proprie argomentazioni? Oppure a chi fa vigliaccamente eco di realizzare un'inchiesta e non un linciaggio?

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Qualcuno vuole far notizia "scoprendo" che non solo Luttazzi copia, ma ha anche la faccia di culo di lamentarsi che sono gli altri a copiare. Non è mia intenzione difenderlo per partito preso (si difende da solo qui), ma solo rilevare che:

  • distruggere una reputazione è molto più facile che ripristinarla ex post, se accusi uno che sulla reputazione vive e che per non scendere a compromessi si fa cacciare dalla TV devi avere argomenti solidi;

  • trovare argomenti solidi sulla questione del chi ha copiato da chi non è banale e in ogni caso non è stato fatto finora;

  • perché il casino montato abbia una giustificazione occorre dimostrare che quello che credevamo fosse un autore capace si riveli in realtà un volgare plagiatore privo di talento proprio, altrimenti si tratta di molto rumore per nulla (oltre che di di un ingiusto linciaggio).

In un pezzo sulla questione, il collettivo wu ming, dopo aver scritto che considera il comico

reo non tanto di aver copiato, quanto di averlo fatto in modo ambiguo e di avere più volte eluso la questione, reagendo con vittimismo, spocchia e aggressività, conducendo una disgraziata “guerriglia” sul web e gridando a imprecisati complotti..

conclude così (grassetto mio)

Luttazzi è un artista complesso e poliedrico. Le sue mosse fanno incazzare, ma stiamo attenti a non dipingerlo come un mero parassita. Ha scritto preziosi saggi sulle regole della satira, condotto trasmissioni che hanno lasciato un segno, combattuto contro editti, ukase et similia. Comunque la si pensi, ha innovato il modo di fare satira in Italia, riscattato i primi libri di Woody Allen da pessime traduzioni risalenti agli anni ‘70 etc. A dispetto dei suoi errori, è stato indubbiamente un autore (auctor, colui che aumenta lo scibile).

Sarò di parte, ma io apprezzo la lucidità con cui la sua satira analizza la realtà politica e sociale italiana in modo molto più profondo ed esplicito rispetto al  Corriere, Repubblica o il Sole24Ore. Apprezzo il coraggio di fare satira in modo libero anche a costo di venire esiliato dalla televisione. Ma soprattutto: secondo me il prodotto artistico complessivo che lui ci offre, che sia un libro o un monologo, rimane originale, anche se incorpora qualche battuta  già sentita altrove.

Se infine volete un motivo valido per dedicare a questo signore tutta questa attenzione date un'occhiata qui

PS

Visto che una parte rilevante del rumore mediatico riguarda l'idea che "i fan di Luttazzi sono incazzati e delusi" ho fatto un piccolo esperimento privo ovviamente di qualsiasi pretesa di valenza statistica: La pagina di facebook luttazzi plagia piace a 280 persone (quindi un certo numero di ex-fan incazzati esiste e dissemina vari commenti in giro) ed è la prima che viene fuori quando cerchi con google, tuttavia la pagina Noi siamo con Luttazzi piace a 1278 persone mentre invece Vogliamo Luttazzi in Rai continua a piacere 31.362 persone. La rete è davvero indignata per il comico copione oppure siamo davanti all'ennesimo esempio di giornalismo cialtrone?

 

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Commenti

Ci sono 142 commenti

"La rete è davvero indignata per il comico copione oppure siamo davanti all'ennesimo esempio di giornalismo cialtrone?" Se fosse davvero indignata sarebbe meno (o più) cialtrone? Cambierebbe qualcosa?

il termine tecnico per definire punto 2 è poligenesi letteraria.

Luttazzi può esser contemporaneamente le due cose: autore e aver usufruito di battute altrui.

francamente ha gestito molto male la cosa.

Mi spiace Massimo ma non sono per nulla d'accordo e sono stupito dai tuoi distinguo.

1.Siccome Luttazzi ha fatto satira dura e senza sconti allora dobbiamo ignorare il fatto che copia***?

2. Siccome tanti su internet lo seguono allora a ragione lui? Ottimo criterio ma la notizia è che tanti non lo seguono più (quindi non parlerei su questo di giornalismo cialtrone?)

3. Se in un video si contrappone il pezzo di Luttazzi all'identico pezzo di autore americano il video deve essere rimosso e l'autore deve farsi riconoscere per farsi querelare per diffamazione ?

Bello! E' giusto che il dibattito sull'originalità del comico sia basato su chi ha il miglior avvocato.

Qui siamo alla follia! Diffamazione? Diffamazione di che? Le battute sono lì da ascoltare.

Se Luttazzi vuole querelare per diffamazione perchè non procede con L'Unita o con Matteo Molinari o contro ignoti ? Se il giornalismo è cialtrone quereli i giornalisti, a forse paura si scopra che la sua "caccia al tesoro" è come il lodo Alfano: retroattiva?

Vabbè, questo è il primo post su nfa con cui dissento completamente (esclusi forse un paio di post dedicati alla seconda squadra di Milano :-) )

***Perchè lui copia.Io seguo Luttazzi direi dai suoi esordi su magazine 3. Lo adoravo e mi indignavo con lui quando (durante i suoi spettacoli teatrali) faceva tirate di quindici minuti sui malvagi Grillo, Benigni e Bonolis che gli rubavano le battute, una sua fonte di vita. Battute che lui aveva, a sua volta, copiato.

Uso la parola copiato perchè la maggior parte non presenta variazione significativa alcuna.

Le battute copiate sono la parte migliore del suo repertorio, inoltre copia anche monologhi interi di 20-25 minuti ed interi schetch.

Purtroppo per lui il mio inglese è migliorato ed ho iniziato a scoprire su youtube i comici che lui saccheggiava.

Tralascio la meschinità del personaggio che a precisa domanda rispose che era lui che scriveva le battute per i comici americani ! Cosa rivelatasi non vera oltre che tecnicamente impossibile !

 

 

Considerazione aggiuntiva sulla proprietà intellettuale:

copiare o ripetere le battute non lo trovo di per se grave, anzi è un modo per farle conoscere, per farmi passare un bella ora di spettacolo ( l'altra mezz'ora è ormai un comizio su quanto sia cattivo BS o su come sia stata bella la manovra fiscale di Visco), ma se mi ripeti il teorema di Pitagora chiamando l'ipotenusa il "lato di fronte all'angolo retto" e sostenendo che sono stupido a non capire l'originalità del teorema di Luttazzi, e se li contrappongo vuoi anche far causa per diffamazione bhe non si tratta di problemi di copyright ma di problemi di personalità.

 

Corrado: il post e' firmato.  Tutti gli editor sono concordi che "Milano siamo noi", ma non necessariamente su tutto quello che esce su nFA. Io, devo dire, sono assolutamente d'accordo con te. 

1.Siccome Luttazzi ha fatto satira dura e senza sconti allora dobbiamo ignorare il fatto che copia***?

Non intedevo dire questo, solo di andarci piano nel dire che il meglio non è suo.Distinguiamo 2 accuse:

  • Debole Luttazzi ha preso parecchie battute
  • Forte il meglio di Luttazzi non è suo (titolo del video anonimo)

La debole, a prescindere dal giudizio morale sul uomo, non implica che l'artista sia tutto da buttare. La forte mette in discussione anche che sia un artista. Io ho avuto l'impressione che l'accusa Forte sia montata in presenza di elementi a supporto solo di quella debole. Inoltre l'accusa forte è sollevata dall'intero processo di tam-tam mediatico più che da un singolo (che si potrebbe querelare, perché un conto è dire hai preso tante battute,un altro, anche come elementi di prova è dire sei solo un mediocre plagiatore).

2. Siccome tanti su internet lo seguono allora a ragione lui?

Non intendo questo. Io mi ero fatto l'idea che il grosso dei suoi fan gli avesse voltato la faccia e mi sembrava plausibile (fiducia tradita, delusione, facciaculismo perchè gli altri mi copiano etc). Nella distinzione tra accusa forte e debole questo un pò avvalorava l'accusa forte: se tanti lo abbandonano allora proprio non merita. Dopo uno scambio di email con Giorgio ho cercato per caso su FB e ho trovato quanto scrivo nel post.

Ora, può sembrare davvero una sfumatura se i fan delusi sono pochi o tanti, non lo nego. Però a me, che pure non sono  proprio un osservatore disattento o non interessato (ci ho scritto un post) era passata l'impressione del voltafaccia generale, che non è confermato dal mio piccolo esercizio. Con questo non voglio dare un peso eccessivo alla maggioranza, anche se il fan deluso fosse uno, avrebbe senso parlarne o, a quel punto, parlargli. Però le realtà descritte sono differenti: da un lato un certo numero di persone.

La mia impressione, magari distorta o di parte era di essere davanti a una tipica esagerazione da superficialità/sensazionalismo. La notizia vera è "un certo numero di persone si sono incazzate per la questione" che però non sembra molto accattivante. Se dico che "la rete contro luttazzi" è tutta un'altra cosa.

Ripeto, mi rendo conto che stiamo veramente spaccando il capello però vorrei chiarire che non intendo portare avanti difese grossolane, quanto sollevare l'interrogativo sul modo in cui l'informazione si diffonde.

Poi se il mio spunto è una cazzata, parliamone e sarò lieto di riconoscerlo. Sulla difesa grossolana, dopo che ho chiarito che non intendevo farla direi che non serve aggiungere altro.

 

 

3. Se in un video si contrappone il pezzo di Luttazzi all'identico pezzo di autore americano il video deve essere rimosso e l'autore deve farsi riconoscere per farsi querelare per diffamazione ?

Bello! E' giusto che il dibattito sull'originalità del comico sia basato su chi ha il miglior avvocato.

 

La storia della rimozione non piace neanche a me perchè istintivamente prefersico la trasparenza. Ad ogni buon conto, considerando la distinzione tra Accusa debole e forte, a me sembra che il video possa suffragare la prima e non la seconda. Nel caso la mia impressione fosse corretta, il video sarebbe diffamatorio.

Io e te dell'originalità possiamo parlare quanto vogliamo davanti a una birra offerta da me. Se però uno dei due vuole mettere in discussione pubblicamente  la professionalità di DL o di chiunque altro, deve anche essere pronto a rispondere delle conseguenze qualora un giudice non trovasse le sue argomentazioni sufficientemente convincenti. Mi pare questo faccia parte delle regole del gioco e che non ci sia da discuterne.

Comunque l'episodio della rimozione del video rientra negli aspetti della vicenda su cui non mi pare utile discutere: io dico solo che prima di dipingere un artista come un mero parassita (per usare le parole di wu ming) uno dovrebbe avere argomenti abbastanza solidi da stare in piedi in tribunale e mettere una faccia dietro le proprie affermazioni, tutto qua.

 

anch'io sono dello stesso parere: gestita malissimo soprattutto da un autore di "satira".

non critico il bravissimo autore che può anche riprendere battute di altri comici, ma in molte occasioni si è adirato con chi "copiava" le sue di battute anche quando non erano "sue", vedi il caso Bonolis/striscia con la battuta della mosca: non puoi chiedere di non copiare quando sei il primo e non sono tue. penso che sia questo il motivo di tanto livore nei suoi confronti, se ti comporti in maniera ortodossa poi devi accettarne le conseguenze.

inoltre sui contenuti di alcune battute sorvolerei: sono praticamente identiche, paiono delle tesi di laurea scopiazzate a cui modifichi una "virgola".

...la seconda che hai detto!

Letti i commenti, mi pare di capire che il punto del post non è tanto una difesa di Luttazzi o meno, ma del metodo usato per proporre considerazioni che lo screditano un pò troppo sbrigative e non tanto fondate. Il riferimento ai giornali che hanno rimbalzato o innescato la polemica in quanto professionali avrebbero dovto verificare la fondatezza dell'asserto "Luttazzi copia". E non è una cosa facile. In ogni caso, Luttazzi mi piace ma a piccole dosi: trovousi termini pesanti in maniera eccessiva e, secondo me, gratuita.

 

Il riferimento ai giornali che hanno rimbalzato o innescato la polemica in quanto professionali avrebbero dovto verificare la fondatezza dell'asserto "Luttazzi copia". E non è una cosa facile

 

Ma non è esatto. Primo perchè la notizia non era "Luttazzi copia" ma "un video on line accusa Luttazzi di copiare" (in realtà diversi video che venivano periodicamente rimossi), quindi io posso riportare la cosa all'attenzione pubblica senza dover necessariamente verificare, altrimenti buttiamo via tutti gli articoli su Berlusconi scritti negli ultimi 10 anni ed aspettiamo di verificare le cose tramite magistratura.

Nel caso specifico una giornalista de L'Unità ha visto questo video ed ha chiesto a Luttazzi di commentare prima di pubblicare la cosa. In seguito al modo in cui ha risposto Luttazzi si è creata la bagarre.

Qualche settimana fa, in un servizio delle iene si diceva che le copiature rappresentano, se non ricordo male, circa il 30% del repertorio di Luttazzi.

Ecco qua.

http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/182121/di-cioccio-daniele-luttazzi.html

Minuto 1:30 circa

E qualcuno si è messo a fare i conti: 500 battute copiate, che equivalgono a circa 600 minuti di spettacolo, quindi circa il 30% del suo repertorio.

 

 

seguo luttazi dai tempi di mai dire gol e del suo tg satirico. l'ho sempre molto apprezzato, in quanto trovavo il suo tipo umorismo piuttosto affine al mio ( quest ultimo, però infinitamente meno divertente) nonostante da subito avessi notato come il suo stile non fosse altro che una riproposizione in chiave italiana del cabarettismo più classico di stampo americano e che certe "esagerazioni" espressive fossero spesso fine a se stesse.

è proprio per questo che la scoperta del blog in questione, un'anno fa', mi ha lasciato con moltissimo amaro in bocca.

bisognerebbe utilizzare il termine "plagio" sempre con molta attenzione, visto che il confine tra creazione e rielaborazione nell'arte è piuttosto sfumato. finiremmo per definire "copioni" personaggi del calibro di shakespeare o catullo (come qualcuno osservava).

resta il fatto che, indipendentemente da questioni di carattere legale, l'opinione che si ha di un artista viene per forza di cose condizionata dalla sua originalità. non si tratta di una questione meramente quantitativa, come l'auore dell'articolo vuole intendere, bensì  quale parte dell'opera di un autore si può leggitimamente ritenere "non originale". se insomma il crimine è stato compiuto nella creazione di un "masterpiece".

come ci sentiremmo se venissimo a scoprire che il guernica  o Les demoiselles d'Avignon di picasso non fossero sue idee originali? se si venisse a sapere che una buona parte dei canti della divina commedia sono state ricopiate da un manoscrtto del 1100 di tal galeazzo del laghetto? o se l'amleto, il machbet e giulio cesare fossero stati scritti in realtà da marlow?

credo che per luttazzi si possa configurare questo come caso. i discorsi relativi al su impegno contro il governo di B.S. e l'ukase bulgaro non hanno nulla a che vedere con ciò e credo che dovrebbero essere trattati distintamente

ps    ottima! :-D

 

D’Alema presidente del Copasir.Il Copasir perde le elezioni

 

 

Quando si diffuse la notizia stentavo a crederci, poi usai anch'io le argomentazioni che si tirano fuori in questi casi sull'arte che imita l'arte, sulla rielaborazione e altre menate. Dopo aver visionato i video mi arresi all'evidenza, la parte migliore del repertorio non è sua. Luttazzi copia non solo le battute ma anche le pause e la mimica dei vari Emo Philips, Carlin, Izzard etc. (che non conoscevo prima del meritorio lavoro dei ragazzi di ntvox) e, in confronto agli originali, rende un decimo della loro comicità.

Per non parlare di quanto sia patetica l'immagine di Luttazzi che scandaglia la rete in cerca dei video compromettenti per diffidare dal pubblicarli chi li ospita sui propri server.

La più grande delusione è però stata quella di scoprire che quello che pensavo fosse un raro esemplare di genialità e integrità si è rivelato essere niente di più che uno dei tanti furbetti italici.

 

Sono andato a vedere dal vivo Luttazzi almeno 5 volte, quindi posso reputarmi un suo estimatore.

L'ho sentito criticare pesantemente Bonolis perché gli ha bruciato la battuta sulla "mosca che scorreggia". Di fronte al fatto che la battuta era in origine di Carlin, la sua giustificazione è stata:

 

"Oppure prendiamo la battuta di Carlin sulla falena (moth). Lui ne ricavava una risata. Io tre, grazie sia al nuovo contesto (citata da me, serviva da antitesi come esempio di battuta che la tv trasmetterebbe tranquillamente, a differenza della satira politica del resto del monologo) sia al metaplasmo falena : mosca. Infatti, se sai che il suono “k” è particolarmente comico (lo spiega Neil Simon: “Cocomero fa ridere. Pomodoro non fa ridere.”) ti basta sostituire “mosca” a “falena” per potenziare di gran lunga l’effetto. E’ la tecnica a far scattare la risata, non il contenuto."

 

Bene, mi spiace, ma io non accetto questa giustificazione. Anzi, a dirla tutta mi suona come un tentativo di confondere le idee. E sarà che sono un uomo semplice, ma questo mi infastidisce.

 

Mah non saprei, non conosco niente di questo caso ne' mi sono informato ma  credo e credo ci sia evidence che la stragrande maggioranza dei comici copi l'un l'altro e che ci sia un buon insieme di battute che gira e viene ripetuta da tutti, e che la norma viene in genere accettata nella professione, non solo perche' ridere non e' far ricerca, ma perche' il 90% dell'efficacia e come la cosa viene detta, la mimica, etc... non cosa viene detto. Insomma mi pare un gran rumore per nulla. 

Non entro nel merito delle sue tesi, che sono in larga misura condivisibili, m'importa anche poco se abbia plagiato, oppure no, 10 o 30, e sarà anche il linguaggio della satira ma, per esempio, il suo linguaggio a proposito del sesso anale non solo lo trovo disgustoso ma non vedo neppure cosa ci sia da ridere. De gustibus.

Provate voi a ridere, se volete.

 

Secondo questo post http://luttazziedintorni.prophpbb.com/post63.html il nome del blogger anonimo (ntvox) sarebbe tale Fabio Messina. Rimane cmq da vedere quanto questa informazione sia utilizzabile in tribunale.

Sarebbe giusto che Repubblica e gli altri giornali fetecchia si prendessero le loro responsabilita' dichiarando in prima persona Luttazzi plagia, esponendosi cosi al chiarimento per via giudiziaria. Come andrebbe una ipotetica querela? Luttazzi chiamerebbe come periti gli stessi filologi internazionali della causa Tamaro (Maria Corti, Guido Almansi, Patrizia Violi, Alberto Bertoni, Omar Calabrese.. anzi i primi due no che nel frattempo sono morti), che dimostrerebbero che si tratta di legittime tecniche letterarie e non di plagio; Luttazzi vincendo la causa otterrebbe il ripristino della sua immagine pubblica e il riconoscimento danno subito.

Grazie ai media del regime italiano invece (49esimi nel mondo), abbiamo una condanna senza processo in perfetto stile Kafka.

Sicuramente la condanna di Messina mi farebbe ricredere completamente su tutta la faccenda XD

per chi fosse interessato ad approfondire la questione delle norme informali che sembrano regolare l'utilizzo delle battute nel mondo della stand-up comedy segnalo questo articolo:

http://www.virginialawreview.org/articles.php?article=251

 

 

  

Varie fonti attestano che il concetto di "plagio" ha preso piede in Europa solo dal 18esimo secolo (per via del commercio dei libri), e vale nelle istituzioni accademiche e nel giornalismo, NON per gli artisti. E' un concetto moralistico e non legale (non coincide con il diritto d'autore).

http://luttazziedintorni.prophpbb.com/topic7.html

[3] Lynch, Jack (2002) The Perfectly Acceptable Practice of Literary Theft: Plagiarism, Copyright, and the Eighteenth Century, inColonial Williamsburg: The Journal of the Colonial Williamsburg Foundation 24, no. 4 (Winter 2002–3), pp.51–54. Also 

[4] Will, Frederic (1963) Publica materies, in Arion
[5] Royal Shakespeare Company (2007) The RSC Shakespeare - William Shakespeare Complete Works, Introduction to the Comedy of Errors, p.215
[6] Lindey, Alexander (1952) Plagiarism and Originality, Greenwood Press, Connecticut
[7] Edward Young (1759) Conjectures on Original Composition
[8] Alfrey, Penelope (2000) Petrarch's Apes: Originality, Plagiarism and Copyright Principles within Visual Culture, February 17, 2000
[9] Lands, Robert (1999) Plagiarism is no Crime published by The Association of Illustrators (AOI), December 1999

i saggi antichi si posero il problema. E Seneca nelle lettere a lucilio disse

 

Quidquid bene dictum est ab ullo meum est

 

ovvero "qualunque cosa sia stata ben detta da qualcuno è mia". E poi, la lista è lunga. Molière, sul quale piovvero accuse di plagio, si difese dicendo “je prends mon bien où je le trouve”. D'accordo, Luttazzi non è Seneca - almeno a giudicare dalle opere fin qui prodotte che sembrano indicare interessi leggermente difformi - e neppure Molière con il quale condivide perlomeno la vena comica. Peccato, citare i predecessori lo avrebbe reso meno ridicolo.

 



 

Dopo aver difeso a spada tratta Luttazzi in ogni occasione, aver riso a crepapelle ai suoi monologhi e aver sempre apprezzato il suo coraggio, devo dire la verità: questa storia m'è dispiaciuta molto.

Quando ho letto l'articolo dell'Unità ho pensato che fosse un ennesimo bieco attacco, per me anche più grave del solito perché non proveniva da Berlusconi e dal Giornale. Ho quindi cercato di credere a priori a lui; poi ho provato a controbattere alle accuse che gli venivano mosse. Infine ho provato a minimizzare.

Ma alla fine la delusione è stata cocente. Non perché avrebbe copiato: per me non cambia niente se la prima idea di una battuta è venuta a lui o a Carlin. Mi ha deluso molto perché sarebbe stato estremamente semplice evitare tutto questo con un po' più di onestà.

Bastava che in fondo ai suoi spettacoli o nell'ultima pagina di un suo libro scrivesse "grazie a Bruce, Carlin, Hicks, Pinco e Pallino per le battute che ho preso in prestito". E tutti saremmo stati tranquilli, gli avremmo riconosciuto le abilità di interpretazione, adattamento alla realtà italiana, traduzione e il coraggio di dire quelle cose in tv. Invece la farsa che ne è seguita è di una tristezza allucinante...

Non conoscevo Luttazzi sino a quando Massimo ha proposto questo articolo (credo sia oramai chiaro che io e la TV non andiamo in accordo ...).

Alla luce di quanto riportato qui, specialmente nei commenti, devo dire che la posizione di Elisa mi sembra esprimere la mia. Specialmente l'ultima parte (chiunque può riprodurre ciò che scrivo e scriviamo, basta dare il credito dovuto ...)

Personalmente non ho nulla contro il "copiare" che, in questo caso, è "imitare": è l'essenza della concorrenza, del progresso e dell'innovazione. Su nFA usiamo Creative Commons dopo averci ben pensato, non per caso.

Ma la disonestà intellettuale che sembra caratterizzare questo Luttazzi è davvero sostanziale ed altamente deprecabile. Un ometto, decisamente un ometto.

E ritorna l'eterna domanda: perché, così frequentemente, dietro agli uomini/donne di pubblico "successo", in Italia si nascondono, 8 volte su dieci, dei quaquaraqua?

quella che è già una grossa macchia per un'artista, copiare, diviene in luttazzi ancora più grave è odiosa. Luttazzi non solo copia le battute di altri grandi autori (tutti americani, per evitare che il popoletto italiano anglo-fobico se ne accorga) ma non apporta nessuna innovazione, non gli dona nessun carattere originale. ciò è infondo ovvio se si pensa che il cabaret di luttazzi è quello classico, dove il comico si limita a esporre il proprio repertorio di battute e freddure di fronte al proprio pubblico, senza alcun espediente teatrale (imitazioni, impersonificazione di personaggi-tipo, duetti etcc)

chiunque abbia visto sul palco un carlin, un hicks, si rende benissimo conto che luttazzi ne copia persino lo stile espressivo.

 

Buonasera di rado scrivo ma mi è presa l'ispirazione

Devo dire che ho seguito e seguo Luttazzi da tempo. In realtà apprezzo cio' che provo (compiacimento, disgusto ,riso) quando vedo le sue performance. Non mi ero mai posto il problema che fossero idee sue o meno. Ma ora che la cosa è venuta alla luce devo dire che è davvero poco interessante.

Dopotutto che siano sue o meno come puo' cambiare cio' che ci fa provare ascoltarlo ..se volessimo ottenere le stesse sensazioni potremmo mai assistere agli spettacoli di tutti questi comici ? (qualcuno è anche morto)

Si diceva, cosa penseremmo se scoprissimo che l'Amleto non è di William Shakespeare a me non cambierebbe nulla onestamente la storia è bella e potrebbe averla scritta anche un anonimo.

Allo stesso modo poco interessa se la relatività è di Einstein o la teoria è di Keynes...la società beneficia di queste scoperte posto che siano loro o l'abbian rubate (analizzando a fondo poi si scopre che spesso molte scoperte sono veramente piccole rielaborazioni di un percorso di elementi rubati/appresi da altri)

In particolare come ci dimostra Zuckerberg di Facebook molti dei lavori anche nostri sono rubati da amici che sono + abili a trasformarli in un successo e val poco dire che erano nostre idee originali in quel contesto e da quella persona sono diventati il successo che sono prima erano solo idee  ristrette ad altri ambiti altri luoghi.

Questo eccesso di iperinformazione rovina molte cose che un tempo avevano valore ..i miti , le leggende...saranno stati illusioni per le masse ma erano sicuramente + poetici e ispiranti di tutte queste grette certezze

 

Allo stesso modo poco interessa se la relatività è di Einstein o la teoria è di Keynes...la società beneficia di queste scoperte

 

Solo della prima, a dire il vero ... gli effetti della seconda sono altamente discutibili!

:-)

P.S. Il passaggio logico che ti fa andare dalla corretta osservazione secondo cui "un'idea buona rimane tale indipendentemente da chi l'abbia inventata" all'erronea conclusione secondo cui "dare credito all'inventore non serve a nulla", è un passaggio logico ingiustificato. Lo è perché ti scordi di chiederti: COSA ha motivato il signor X a generare la teoria/idea, a lavorare per ottenerla?

Dare credito a chi inventa una cosa SERVE, eccome se serve, quando costui VIVE dall'inventare idee, possibilmente nuove ed utile. La sua reputazione conta, in altre parole, per determinare il suo reddito e la sua soddisfazione personale. Almeno finché è vivo queste cose contano assai, sia per motivarlo sia per premiarlo.

Vi è una distinzione PROFONDA fra il divieto di plagio e quello d'imitazione. Il primo proibisce un furto (dire che è mia un'idea di Alberto È un furto) mentre il secondo proibisce un utilizzo (dall'idea che è di Alberto ricavo una variante mia).

 

Io son fra quelli che sono rimasto deluso per la presa per i fondelli. Se copi nessun problema, basta che tu non faccia crociate e moralismo contro chi fa come te e lo ammetta.

In breve poi, Einstein o Keynes ( o meglio ancora Mozart o i Led Zeppelin, se volete, che hanno copiato di sicuro) non basavano buona parte del loro successo e la loro fiducia col pubblico sulla condivisione di questioni morali, Luttazzi sì.

 

 

Si diceva, cosa penseremmo se scoprissimo che l'Amleto non è di William Shakespeare a me non cambierebbe nulla onestamente la storia è bella e potrebbe averla scritta anche un anonimo.

 

vero. il prodotto di una mente umana, l'idea, non acquista o perde valore se gli si cambia paternità. ma io parto dal presuppsto che non esisterebbero le idee senza gli uomini ne gli uomini senza le idee. perciò ritengo che se al GENIO di un individuo vogliamo dare un valore non possiamo prescindere dal porci il problema dell'originalità di un 'intelletto umano. e come spiega chiaramente Boldrin qui sotto, il valore che ricaviamo da questa valutazione, che si tramuta in reputazione agli occhi della società, è il motore del progresso nelle arti e nelle scienze.

il mio giudizio sulla divina commedia rimane immutato qualsiasi sia il suo autore. quello su dante invece dipenderà su quanta parte della sua opera è attribuibile SOLO a lui. altimenti si finisce per pensare ad una umanità fatta di individui perfettamente sostituibili.

 

[scusate il pippone da 2.23 della notte :-D]

 

 

Non commento in merito non è il mio campo :-)

Pero' non essendo nessuno dei due un amico di cui devo fidarmi anche se erano degli sporchi copioni poco me ne cale come del resto di Luttazzi devo solo sedermi e godermi lo spettacolo non decider se sarebbe un buon amico.

Se qualcuno dei delusi pensa di far di meglio anche copiando io comprero' il biglietto del loro spettacolo certamente :-)

Le tre argomentazioni dell'autore paiono alquanto discutibili.

  1. Anche battute molto simili possono costituire un prodotto artistico diverso in contesti diversi.

Questo non e' vero. L'autore dell'articolo sembra ignorare che nel mondo della standup comedy le battute non si copiano. Il primo a dirlo tra l'altro e' sempre stato proprio Luttazzi, e lo ha ripetuto in quasi tutti i suoi spettacoli. Quando un collega italiano ha osato ripetere mezza sua battuta, anche cambiandola, e' successo il finimondo.
Le battute non si copiano e c'e' una ragione: scrivere standup comedy e' un lavoro lungo e difficile. Per capire di piu' il mondo della comedy vi consiglio questo splendido film/documentario di Jerry Seinfeld. Il lavoro di preparazione di uno spettacolo di due ore puo' durare mesi, anche piu' di un anno. E' chiaro che non e' ammissibile che il primo che arriva si prenda tutto.

    2. Non è impossibile che diversi autori elaborino indipendentemente battute quasi identiche.

Questo puo' essere vero per le battute del livello di quella su Lippi dell'autore di questo articolo. Non e' certamente vero per le battute su cui gli autori comici costruiscono la loro carriera. Come questa di Carlin:

Religion easily has the best bullshit story of all time. Think about it. Religion has convinced people that there's an invisible man...living in the sky. Who watches everything you do every minute of every day. And the invisible man has a list of ten specific things he doesn't want you to do. And if you do any of these things, he will send you to a special place, of burning and fire and smoke and torture and anguish for you to live forever, and suffer, and burn, and scream, until the end of time. But he loves you. He loves you. He loves you and he needs money.

Battute come queste svelano tutta una visione del mondo, una filosofia di vita, la personalita' di un autore. Se ti appropri di esse in pratica diventi il loro autore. E' come per un cantante andare a Sanremo con "Yesterday" dei Beatles contando sul fatto che assurdamente nessuno la conosce e che i Beatles erano geniali.
Tra l'altro leggendo il repository delle battute si scopre che la reinterpretazione di Luttazzi e' spesso minima. Una traduzione quasi letterale.

    3. Se anche Luttazzi avesse copiato, quanto del suo successo è dovuto alla copia?
Quando non copia battute da autori anglosassoni, Luttazzi propone per lo piu' un umorismo un po' coprofiliaco un po' basato su una cruda descrizione di atti sessuali. Un umorismo che non avrebbe molto spazio in un paese normalmente civilizzato, ma che nell'Italia del Vaticano effettivamente arriva sia a 'epater les bourgeois' che anche a fare ridere.
Oppure propone analisi politiche - peraltro anche condivisibili - non necessariamente cosi' divertenti.
Personalmente, come fan, avevo a volte notato la sorprendente differenza di "altezza" tra le varie parti dei suoi spettacoli, ma avevo interpretato la cosa come un artificio tecnico, probabilmente motivato dalla difficolta' di produrre due o piu' ore di battute per un artista che scrive tutto da solo. (Come no?)
A parte questo, sicuramente molta della fama di Luttazzi gli viene dall'editto bulgaro, che certamente tanti guai gli ha causato. Ma l'editto arriva dopo Satyricon, quando Luttazzi era gia' un comico affermato. Il successo Luttazzi lo ha conquistato proponendosi come geniale autore di battute intelligenti e sofisticate. Piu' che per le capacita' interpretative, e' stata certamente la sua (presunta) creativita' a proporlo come uno dei comici piu' interessanti in Italia. Quindi e' facile dire che quasi tutto il suo successo sia dovuto alla copia.

E del resto si fara' presto, ora che si sono scoperti gli altarini, a vedere quanto vale davvero Luttazzi quando si scrive lui i suoi pezzi. Ormai non siamo piu' negli anni 90, c'e' internet, l'inglese lo capiscono in molti. La pacchia e' finita.

Per finire, riguardo alle richieste di danni, so che Emo Philips si e' informato sulla vicenda. Ma quelli piu' "citati" da Luttazzi, Hicks e Carlin, sono morti da anni.

 

Questo non e' vero.

Non vedo la confutazione. Il fatto che il codice morale, la legge o altri insiemi di regole vietino la copia non dimostra che non è possibile che battute simili possano essere usate in modo diverso. Il mio enunciato voleva sottolineare che la questione di stabilire quando si è copiato è meno banale di quello che può sembrare ad un'analisi superficiale. Che poi non sia legale, vada contro la prassi o il costume è un altro discorso. La tua osservazione mira a demolire una difesa che non intendevo fare e non ho fatto. In astratto, se uno realizza un Rap fatto di frasi di Berlusconi, frasi di Hitler e brani della divina commedia in modo che insieme compongano un discorso di senso compiuto ha copiato? Magari non è questo il caso di DL, ma io non devo difendere lui besì la mia tesi che "parlare di copia in campo artistico non è banale"  

 Non e' certamente vero per le battute su cui gli autori comici costruiscono la loro carriera. 

Dipende di quali autori comici parliamo. Molti degli italiani con impronta regionale, ad esempio usano costruzioni molto più semplici (tipo battuta di Lippi per intenderci) e non disdegnano di rifilare al pubblico barzellette popolari. Ancora una volta, non c'è bisogno di demolire una difesa che non ho fatto, il mio intento era sostenere che stabilire quando si copia non è banale (magari in alcuni casi lo è, ma in generale raccomandare cautela non mi pare un suggerimento sbagliato).

 Il successo Luttazzi lo ha conquistato proponendosi come geniale autore di battute intelligenti e sofisticate. Piu' che per le capacita' interpretative, e' stata certamente la sua (presunta) creativita' a proporlo come uno dei comici piu' interessanti in Italia. Quindi e' facile dire che quasi tutto il suo successo sia dovuto alla copia.

Mi pare un discorso un pò spannometrico. A voler essere più precisi si può prendere l'elenco delle opere su wikipedia e fare un match con l'elenco delle battute del blog accusatore. Con un software di comparazione dei testi non dovrebbe essere particolarmente difficile quantificare il peso delle copie sulle varie opere, come pure è misurabile il successo delle opere.

Quindi, a volerlo fare si può stabilire quanto del suo successo sia dovuto alla copia. Mi pare che sia però un onere di chi accusa. Sono troppo pignolo? Non ho fatto io l'accusa, ma se dovessi farla mi precostituirei una base numerica solida. E poi a dire il vero non è tutta colpa mia e che da un pò frequento un sito di rompicoglioni... ;)

Mi accorgo ora, forse come tanti, di essere stata una simpatizzante di Luttazzi (definirmi fan è troppo) per quel 30% di battute prese da altri.

La critica a Luttazzi, qui e altrove, è focalizzata soprattutto sulla disonestà che ha manifestato nella sua difesa; è, quindi, la delusione rispetto alla persona che smuove sentimenti di sdegno

E anch'io mi chiedo per l'ennesima volta: ma possibile che il "popolino" riesca ad essere sdegnato e a protestare di fronte alle scorrettezze e immoralità di un Luttazzi e a rimanere pressochè inerme di fronte a quelle ben più palesi di tanti politici, BS in primis?

 

possibile che il "popolino" riesca ad essere sdegnato e a protestare di fronte alle scorrettezze e immoralità di un Luttazzi e a rimanere pressochè inerme di fronte a quelle ben più palesi di tanti politici, BS in primis?

 

Io dico che questa volta siamo nel caso in cui l' insieme di persone che si sdegnano per Luttazzi è un sottoinsieme di quello cui appartengono quelle che si sdegnano per BS e le mille altre questioni in Italia.

 

Secondo me in questa storia ci sono alcuni fatti e varie opinioni e come spesso accade un pò di confusione tra le due cose. Prendiamo i tre che seguono

  1. Nei monologhi di DL ci sono tante battute di comici americani
  2. DL si è difeso sulla questione in un certo modo
  3. esiste un profilo facciaculista/incoerente del tipo mi incazzo se gli altri copiano peró io copio

I primi 2 sono fatti e il terzo un'opinione (alcuni potrebbero considerarla un fatto, io la lascio opinione per restare più neutrale). In ogni caso si tratta di aspetti su cui non trovo utile discutere: le opinioni sono soggettive. Alcuni si indigneranno anche per una sola battuta rubata, altri se ne fregano. Io non credo ci sia un punto di vista più legittimo di un altro. In ogni caso non intendevo ne intendo difendere Luttazzi per partito preso e non credo di averlo fatto (segnalatemi dove nel caso integro/correggo)

Le risposte a Corrado le ho salvate sul cellulare e le metto on line appena riesco a tirarle fuori(sarò impedito io ma non riesco ancora a postare dal cell e forse è un bene così pondero meglio prima)

Quello che  volevo sollevare e mi interessa discutere è: 

  1. E facile sputtanare chicchessia via web, molto meno riabilitarlo.  La notizia che lincia è ghiotta quella che ripara, spesso non è neanche una notizia.
  2. Un grosso problema è che le notizie sono quasi sempre bianche o nere e la realtà è grigia. (Ad es: Bianco Luttazzi è una vittima ingiustamente accusata Nero Luttazzi è un plagiatore e mediocre artista, incapace di creare cose sue, inoltre è scorretto perché non cita quando copia)
  3. Non dico di censurare o di spaccare il capello, ma un po di cautela e responsabilità da parte di chi diffonde informazioni mi pare raccomandabile.

Uso Boldrin come esempio marginale. Non conosceva Luttazzi, se il comico avesse dato i dovuti credits non lo avrebbe biasimato come artista (ho capito così, se sbaglio correggimi).Tralasciamo per un istante il profilo della condotta come uomo (Maradona non era uno stinco di santo, ma si può parlare del calciatore separatamente dall'uomo o no?). DL sostiene di averli dati questi credits, non ad ogni singolo spettacolo, ma avendo sempre dichiarato quali erano i suoi punti di riferimento. Non ho elementi sufficienti in proposito,( sul blog ad es si dice i maestri sono questi, andate a studiare, ma non so altro), ma vi sembra un discorso da fan cieco dire: forse la realtà non è così nera, ma grigia?

Wu ming (li tratto come uno per comodità)che non fa il giornalista, si e preso la briga di farlo il distinguo e anche un certo approfondimento, senza negare il nero e senza scadere nel bianco. E' troppo chiedere altrettanto a chi informa per mestiere? Alla fine della fiera Michele che idea si è fatto? E le persone meno intelligenti, curiose e critiche di lui, che penseranno?

Giusto che si sappia che le battute sono state prese (anche quante e quali),ma è altrettanto giusto che passi l'idea che l'artista è solo un mediocre plagiatore? Su questo punto non mi pare vi sia accordo unanime,anzi. Ma la cosa peggiore non è che il messaggio che passa è "DL è solo un mediocre plagiatore" (se Michele leggendo nfA ha capito questo figuratevi gli altri guardando siti meno seri) non ha un mittente.L'unico che formula l'accusa completa è l'anonimo realizzatore del video "il meglio di Luttazzi non è di Luttazzi". Per il resto nessuno degli altri, preso singolarmente, mette in discussione l'opera intera del comico:è il meccanismo di rimpallo delle fonti a generare l'idea che sia in discussione l'intera capacità di DL e non una serie di prestiti, ancorchè numerosi; non vale poi  dire "una o più copie bastano a inficiare la capacità di DL" perché questa è una opinione (ancorché legittima e rispettabile) che passa per fatto assodato. Se una sola copia basta a sollevare la questione morale (non occorre dire perché), per assurdo, 500 potrebbero non essere sufficienti alla condanna artistica (parlo in astratto, senza scendere nel merito, la 501esima potrebbe essere quella che lo ha reso famoso, oppure 500 potrebbe essere il numero che in media un comico prende dagli altri,etc.).

Questi i punti che volevo discutere, informazione, responsabilità di chi la diffonde e meccanismi perversi di propagazione.

Provvedo gradualmente a rispondere ai singoli commenti, avendo chiarito che non intendevo e non trovo utile parlare nè del profilo etico (è giusto copiare?), nè dell'atteggiamento tenuto dall'uomo nella vicenda, di questi, caso più unico che raro, DL renderà conto nientemeno che... al Mercato!!

Infatti, questo signore non lo paghiamo con le tasse (indirettamente)  o con il canone(direttamente)  e non lo lo scelgono per noi le tv o i politici (c'è poi differenza?). Vive,per sua scelta, dei libri che vende e degli spettacoli al teatro. Sul mercato chi è rimasto deluso non lo comprerà, così come chi si sente plagiato lo citerà in giudizio (lo ha  fatto, ad es  la Tammaro per va dove ti porta il clito e credo che abbia perso). Insomma costui  risponde col suo portafogli di quello che fa e che dice e sarebbe bello se fosse così per tutti. Detto questo noi possiamo parlare di cose un pò più alte.

Sono troooppo con te Massimo ;)

soprattutto su questo punto

 

Per il resto nessuno degli altri, preso singolarmente, mette in discussione l'opera intera del comico:è il meccanismo di rimpallo delle fonti a generare l'idea che sia in discussione l'intera capacità di DL e non una serie di prestiti, ancorchè numerosi;

 

In definitiva il titolo dell'articolo e` chiaro "...o giornalismo cialtrone?"

Purtroppo (e parlo anche del sottoscritto) e` facile farsi trascinare dall'emozione e discutere se DL e` un copione o no, piuttosto che usare il caso come ulteriore prova della cialtroneria di "certa stampa" e di discutere di uno spunto secondo me importantissimo: IL FLUSSO DI INFORMAZIONE.

Ormai tutti, Grillo in testa, strepitano che la rete e` il futuro, che il cittadino e` giornalista, che la democrazia (LA DEMOCRAZIA!!!) e` in Internet! E io penso a 1984 e a come sarebbe facile cambiare i fatti in internet anziche dover cercare tutte le copie cartacee e modificarle una per una...

Massimo dimostra come un anonimo ed un branco di "giornalisti" superficiali possano mettere a serio rischio una cariera... a me questo fa pensare tanto.

Come ho sempre pensato, fina da quando ho avuto il primo modem, a che valore potevo dare a quella notizia su quella tal pagina... chi l'aveva scritta... e se quella coniglietta (la cui immagine il mio modem impiegava secoli a scaricare) era vera o frutto di photoshop... insomma, oltre alle conigliette ho sempre avuto in mente "il controllo del flusso di informazione" non tanto dal punto di vista tecnico ma dal punto di vista dell'integrita` e verita` dell'informazione trasmessa.

E ancora oggi mi danno, lavorando in nel campo della progettazione medicale,perche` nonstante tutto il lavoro ingegneristico di alta qualita`, il management ancora fa scelte basandosi su informazioni avute alla macchinetta del caffe` (per la felicita` del FDA!!)

Ma forse sto uscendo fuori tema... anche se, a ben vedere, il post di Massimo apre il campo a riflessioni ben oltre DL!!!


Non ho mai seguito molto Luttazzi; anch'io ho visto tempo fa il video in rete e ho pensato solo una cosa: molto meglio gli originali. Se Luttazzi è un copione.. copiava pure male.

Quanto poi alla poligenesi letteraria, con queste somiglianze.. è senz'altro più probabile un evento di questo tipo.

 

Sacrosanto. tanto è vero che lo si apprezzava per la battuta sagace perché non ha mai saputo né dirle né interpretarle (confrontato con hicks e carlin non c'è storia). Ora si scopre che non erano sue (le migliori tra l'altro) e rimane poco altro.

La cosa più triste è vedere i fan che pur di difenderlo si arrampicano sugli specchi e negano l'evidenza: rigettare il beniamino sarebbe come abiurare una parte del proprio passato.

 

dio stramaledica chi ha pronunciato queste parole prima di me.

chi ha studiato più di me e ha più memoria ricorderà che era, su per giù, l'incipit di un autore latino stufo di sentirsi accusare di aver plagiato qualche altro autore latino o greco.
Per giustificare la contaminatio si arrivò a dire che essendo stato già detto tutto era normale rifare e ripetere.
E queste cose le dicevano 1900 anni prima di internet, 1800 anni prima della radio e 1300 anni prima di Gutenberg....
Ora nell'era digitale del copia e incolla certi argomenti sull'originalità dell'opera teatrale sollevati per sminuire le "BATTUTE DI LUTTAZZI" o per demolire la sua immagine, sono probabilmente una battuta molto ironica e sottile, di qualcuno che ha studiato troppo e che sotto sotto adesso sta sghignazzando per il polverone sollevato da un certo giornalismo cialtrone.  
E' davvero così importante che la battuta che ti fa ridere l'abbia detta prima Shakespeare o Woody Allen?
E se prima di Luttazzi l'avesse usata Woody Allen , chi ci dice che Woody non l'avesse sentita la sera prima al bar o che non gliela abbia suggerita il suo psicoanalista ? Le norme non scritte di tutela della "proprietà intellettuale" dei professionisti della stand up comedy a che livello di annidamento arrivano ? le chiacchiere della portinaia ? oppure tutelano solo il professionista?
L'originalità nella comicità è un concetto relativo , più vicino al vissuto di chi riceve che all'atto "creativo".
Se una battuta è vecchia non fa ridere. Se fa ridere è "originale" e un grazie a Luttazzi o chi come lui che ci ha fatto sorridere anche se con battute non sue.

PS. una battuta sui credits . Fanno molto fairplay, ma gli unici credits che contano sono quelli "bancari" 

Credits: per le quattro cavolate che ho scritto mi vengono in mente "l'opera d'arte nell'era della sua riproducibilità "  un saggio di Carrino sul plagio , ma se qualcosa vi ha fatto sorridere è tutta farina del mio sacco e dio stramaledica chi dice il contrario.

 

Ma veramente affermereste che chicchessia è un genio o meno in base a 3 libri e 2 spettacoli suoi che avete letto da cui avete evinto che lo era e 3 video su youtube che negano questa cosa?

Questo significa che prima andavate a vederlo per una sorta di compiacimento illusorio per cui eravate convinti chce fosse in grado di creare dal NULLA meravigliose costruzioni mentali che vi compiacevano

mentre ora questa illusione è finita e quindi un eventuale spettacolo non ve lo godreste + perche' anche se ugualmente sagace e dirompente.

Io sono dell'idea che quando riusciro' a beccare in anticipo su internet prima del suo spettacolo il 10%-20% delle battute allora ne usciro' sicuramente annoiato e avra' perso uno spettatore ma nel frattempo ben venga Luttazzi.

Come intuisco leggendo il blog (da poco in verità) ci sono molti accademici o ex accademici e qualcuno dovrebbe spiegarmi perche' ci si accanisce a definire una persona un Genio o meno in questa o quella disciplina (qui economiche) quando poi si sa che molta farina viene da papers rubacchiati/rifirmati  di altrettanti genietti in erba che altro non possono fare che cederli al cattedratico di turno. L'abilità nel circondarsi di genietti che resteranno spesso ignoti fa di questi professori dei geni in quanto tali? E' sicuramente meglio dire semplicemente che hanno trovato un meccanismo per cui si arriva al risultato (copiare le battute di altri) e a loro mi affidero' di certo in quanto posso certificarlo leggendo cio' che hanno prodotto...sul fatto che siano geniali nulla posso dire non sapendo per certo se la farina viene dal loro sacco e in realtà poco importa non me li devo sposare.

 

quando poi si sa che molta farina viene da papers rubacchiati/rifirmati  di altrettanti genietti in erba che altro non possono fare che cederli al cattedratico di turno.

 

Non assumere che quello che vale con una certa frequenza in Italia vanga anche nei sistemi universitari di Stati piu' civili ed avanzati.  Molti accademici che scrivono qui lavorano in altri Paesi piu' civili ed avanzati dell'Italia dove chi copia (come si e' visto con alcuni esempi in altra discussione su questo stesso blog), anche solo il compito di matematica a scuola, e' soggetto ad una forte riprovazione sociale, al contrario dell'Italia, quindi chi plagia non ha per nulla il successo che puo' avere in Italia, specie nell'Universita'.

Semplicemente non e' vero in assoluto che nel mondo della comedy vale la regola che 'una battuta non si copia'. Dipende interamente dalla separazione dei mercati fra i comici. Certo che se uno stand-up comedian usa materiale di un altro ed entrambi sono regulars dello LA Comedy Store, ci sara' un conflitto. (interessante che in quel caso e' stato l'accusatore ad avere la peggio, con interruzione di contratto etc., dimostrando l'ambiguita' del concetto di 'copiare' giustamente rilevata da Massimo Famularo). E cosi' se l'universamente noto Robin Williams usa battute di un altro comedian americano, quest'ultimo s'incazza e accusa (l'intervista, pur molto critica sui 'ladri di battute', implicitamente conferma la diffusione del fenomeno - interessante la soluzione di 'creare battute piu' velocemente di quanto gli altri riescano a rubarle').

Questo articolo di wikipedia spiega abbstanza bene la situazione sullo 'hacking' (concetto che include il puro e semplice furto di battute (joke thievery), ma e' piu' complesso in quanto si riferisce anche a materiale ormai diventato standard, 'trito', che appunto e' il significato di 'hackneyed' da cui il termine 'hack' deriva). Fra le altre cose, dice:

From the Catskill and Vaudeville beginnings of stand-up comedy, hacking was common[2] as there were few chances that a performer from one area would meet one from another and a single twenty-minute set could sustain a comic for a decade.

Come si vede, e' appunto il livello di seprazione dei mercati a determinare l'accettabilita' di riciclare, o rielaborare, il materiale di altri. Per questo io davvero non capisco come si faccia a paragonare l'uso del materiale di DL da parte di altri comici (?) italiani, che operano nello stesso mercato, con l'uso da parte di DL di materiale sconosciuto (e inaccessibile per la barriera linguistica) al 99% del suo pubblico. Che alcuni dei comici in questione siano morti non fa alcuna differenza: nell'ambito italiano non c'e' alcuna 'memoria storica' del materiale originario, e si puo' in realta' anche argomentare, come ha fatto qualcuno piu' su, che DL ha reso un servizio importando materiale comico di prima qualita' in Italia.

 

che DL ha reso un servizio importando materiale comico di prima qualita' in Italia.

 

basta dirlo alla fine dello spettacolo. Che motivo c'è di non dirlo?

- With mass reproduction la separazione cade. Economics of superstars ...

- Produrre battute più velocemente di quanto te le copino: competition favors innovation.

- Alla fine le battute bisogna saperle dire, chi le sa dire ha un market power che l'imitatore non ha. Ossia, fixed factors always earn rents, no matter how much competition there is.

- La battuta si riproduce "scendendo" dal migliore al peggiore, da The Laugh Factory al pub di St Louis e poi alla RAI-TV italiana ... like in the model.

Infine, e non c'entra nulla con economics, affascinante (si fa per dire) lo sforzo della sinistra italiana per difendere il plagiaro: siccome parla male di BS vale la pena perdonargli che è un plagiaro ed un mentitore.

NO, FIGLIOLI: SICCOME PARLA MALE DI BS BISOGNA FARGLI PAGARE DOPPIO IL PREZZO D'ESSERE UN PLAGIARO ED UN MENTITORE. PERCHÈ, COSI' FACENDO, SPUTTANA TUTTI COLORO CHE ATTACCANO BS SULLA QUESTIONE MORALE!

Ma svegliarsi, a sinistra, mai?

Non sono per nulla d'accordo con l'articolo. Luttazzi ha copiato centinaia di battute, riprendendole identiche agli originali, e si è difeso come peggio non si poteva, addirittura retrodatando il famoso annuncio della caccia al tesoro (come hanno dimostrato gli autori del blog). altro che giornalismo cialtrone, gli scopritori dei plagi hanno fatto un lavoro certosino (che, a quanto mi risulta, non è ancora finito perché di battute copiate ne vengono fuori in continuazione). La storia del "non copia, riprende e rielabora" è patetica. Luttazzi ha fatto i soldi rubando il lavoro altrui, non c'è altro da dire. Inoltre si è incazzato come una iena quando qualcuno ha copiato una battuta sua (che poi sua non era). Ma per favore...

Grazie per il commento. Qualche puntualizzazione

 

altro che giornalismo cialtrone, gli scopritori dei plagi hanno fatto un lavoro certosino

 

Il giornalismo cialtrone non era riferito alla ricerca delle battute, peraltro non operato da giornalisti. Quanto piuttosto alla tendenza di fare eco a giudizi sommari, senza spendere qualche minuto di approfondimento, cosa che ad es ha fato Wu Ming, che giornalista non è, ha fatto. Questo non vuol dire giustificare, o negare l'evidenza, quanto prendere spunto da circostanze contigenti per riflessioni più generali, va da sè che poi anche queste possano essere discutibili o non condivisibili.

 

La storia del "non copia, riprende e rielabora" è patetica.

 

Non è la tesi del post che in sintesi dice 2 cose.

Prima cosa "ragionare di copia in campo artistico non è banale". Questo non significa che copiare è lecito, nè che si può giustificare chi lo fa. Solo che potrebbe essere raccomandabile, secondo me,  qualche cautela.

Seconda cosa, ferma restando l'indignazione morale, che può scattare legittimamente anche per una sola Battuta, derivare una condanna integrale della produzione potrebbe non essere giusto, c'è chi ritiene, senza negare i prestiti, che l'autore abbia fatto anche del buono di suo.

Stavo pensando alla stessa cosa; da questa storia non possiamo concludere che diffamare è diventato facile. Facile è scendere in strada e gridare "il mio vicino di casa è pedofilo" senza portare prove. In questo caso oltre al lavoro di ricerca delle battute copiate, abbiamo un lavoro di montaggio video, niente eccezionale certo; la cosa più complicata però è stata scoprire che Luttazzi copiava. Chi, prima dell'anonimo, se ne era accorto?

Giocando un po' si potrebbe anche ribaltare la frittata. Dove erano i giornalisti, gli autori televisivi, i responsabili delle case editrici? Perchè non si sono mai accorti di nulla? E due pagine di giornale compensano tutto quello che DL ha ricevuto, programmi TV, libri, spettacoli teatrali, interviste?

L'episodio di Luttazzi però mi sembra poco significativo per parlare dello stato del giornalismo.

Prendiamo esempi più rilevanti: le interviste a Litvinenko, Gordievsky e Bukowski. Uno poverino è morto, gli altri due hanno smentito, ma solo dopo che un pinco pallino (chiedo scusa) ha pensato di tradurre in inglese le interviste di Repubblica e inviargliele. Ovviamente le smentite non sono mai state pubblicate.

Oppure prendiamo la cosiddetta ultima intervista a Paolo Borsellino. Manipolata dai giornalisti che l'avevano realizzata.

So benissimo che "ragionare di copia in campo artistico non è banale". Per nostra fortuna, il caso di Luttazzi è un esempio così limpido di plagio puro e semplice che ci possiamo tranquillamente risparmiare questi faticosissimi ragionamenti. O meglio, facciamoli pure questi ragionamenti, ma non riferiti al suo caso.