Brunetta e il metodo scientifico

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L'Espresso ha pubblicato un'inchiesta sull'effetto Brunetta per la quale sono stato intervistato assieme ad altri ricercatori. Oggi il Ministro ha convocato una conferenza stampa (che si può riascoltare qui, ringrazio un gentilissimo lettore di nFA che me l'ha segnalata) nella quale tra le altre cose mi accusa di averlo criticato senza metodo scientifico. Replico brevemente su quello che mi riguarda direttamente.

Dice il Ministro in conferenza stampa:

La loro [dell'Espresso, ndr] fonte per le critiche è un giovane professore [che sarei io, ndr] che vive negli Stati Uniti e che è l'unica voce critica. Dal mondo accademico italiano o dagli altri centri studi non e' venuta mai una critica né al questionario né al campione né all'espansione né ai dati statistici. Esiste un signore (legittimo) che fa il ricercatore negli Stati Uniti che non è d'accordo. Ma, vedete, non è d'accordo però non spiega perché non è d'accordo.

Innanzitutto, signor Ministro, io vivo in Italia e scrivo dall'Italia. E questo c'è scritto chiaramente nell'articolo dell'Espresso. Si tratta di un dettaglio, naturalmente, ma non vorrei che chi l'ascolta avesse l'impressione che certe critiche sono irrilevanti perché provengono da tanto lontano (gli Stati Uniti, addirittura) e da gente che non sa come vanno le cose in Italia e nella pubblica amministrazione. Io lo so benissimo. E sono pure dipendente pubblico.

Ma veniamo alla sostanza. La prima parte la prendo come un complimento troppo generoso: non credo proprio di essere l'unica voce critica. Il perché non sono d'accordo l'ho già spiegato ma evidentemente devo rispiegarlo. Non c'e problema. Sintetizzo (e non c'è nulla di nuovo rispetto a quanto scritto su nFA quasi un anno fa).

IL PERCHÈ È QUESTO: le indagini mensili del Ministero per la pubblica amministrazione e l'innovazione non hanno valore scientifico (nel senso che non permettono di fare inferenza sul fenomeno di interesse, ossia la riduzione delle assenze nella Pubblica Amministrazione) perché si basano su un campione autoselezionato di amministrazioni che per quanto numeroso (50% dei dipendenti pubblici) e "corretto" dall'Istat in base ad alcune caratteristiche osservabili resta essenzialmente non casuale rispetto alla distribuzione delle assenze per malattia, che sarà osservabile solo dopo la pubblicazione del Conto Annuale della Ragioneria Generale. Punto.

Questo implica che Brunetta stia facendo il bluff? No. Implica che non si può inferire che le assenze si siano ridotte del 40% come reclamato dal Ministro. Questo ho detto. Chi ha orecchie aveva già inteso un anno fa. Come replica il Ministro? In conferenza stampa difende le proprie indagini affermando che

La rilevazione statistica è serissima e fatta insieme all'Istat. Riguarda la metà di tutte le amministrazioni pubbliche. Quindi un campione che non è più un campione perché quando un campione riguarda la meta' dell'universo non è più neanche un campione. Il riporto all'universo è stato fatto insieme all'Istat, la campionatura è stata fatta insieme all'Istat, e il questionario è stato fatto insieme all'Istat.

E precisa per iscritto (grassetto mio)

Si tratterebbe del fenomeno che in termini tecnici viene definito “autoselezione del campione”. Dell’autoselezione soffrono per definizione tutte le rilevazioni statistiche campionarie senza esclusione alcuna, ma esistono tecniche consolidate di correzione di questo effetto che garantiscono la qualità dei risultati e noi le usiamo. Un campione che comprende un numero di amministrazioni rispondenti pari a poco meno della metà del totale delle amministrazioni pubbliche (è questo il caso del monitoraggio delle assenze) è un campione decisamente ampio e di gran lunga più numeroso rispetto a quanto la teoria statistica e la prassi consolidata ritiene sufficiente per condurre un’indagine campionaria. In aggiunta, lavoriamo costantemente affinché tutte le Amministrazioni importanti per dimensione, tipologia e localizzazione siano tra i rispondenti, sollecitandole telefonicamente per spingerle alla risposta; soprattutto abbiamo affidato l’indagine all’Istat che ne garantisce la robustezza tecnica. È del tutto falso che l’Istat si limiti a “pulire i dati”, come affermato nell’articolo, dato che conduce su incarico del Ministero un’indagine con il rigore del pieno rispetto dei criteri metodologici propri della statistica ufficiale.

Primo, l'affermazione per cui dell’autoselezione soffrono per definizione tutte le rilevazioni statistiche campionarie senza esclusione alcuna non sta né in cielo né in terra. Esistono indagini statistiche a campione chiamate "randomized evaluations" che non soffrono del problema di autoselezione. Ed è questo lo strumento appropriato, quando utilizzabile, per valutare le politiche pubbliche -- incluse le politiche per la riduzione dell'assenteismo nella Pubblica Amministrazione.

Secondo, il fatto che il campione sommi alla metà dei dipendenti pubblici non vuol dire niente in presenza di autoselezione. Supponiamo che la metà osservata riporti una riduzione delle assenze del 40% e la metà non osservata sia caratterizzata da assenze stabili. Quant'è la riduzione effettiva? 20%. Osservare una metà non casuale non aiuta in questo caso.

Terzo, il Ministro può fare quello che vuole insieme all'Istat, ma rendere un campione autoselezionato un po' più rappresentativo in termini di tipologia istituzionale, numero di dipendenti e area geografica (cioé, appunto, pulire i dati) non vuol dire affatto renderlo rappresentativo rispetto alla riduzione delle assenze. Quali sarebbero gli altri criteri metodologici della "statistica ufficiale" (non credevo che i teoremi di identificazione dovessero essere approvati da qualche ufficio) che garantirebbero questo risultato? Sollecitare telefonicamente le amministrazioni?

Poi il Ministro mi accusa di dare i numeri:

Secondo questo ricercatore non è vero che la rilevazione sia del 40% ma solo del 10%. Solo che il ricercatore non spiega da dove trae questo 10%.

Di nuovo, l'ho spiegato nell'articolo di cui sopra ma lo rispiego. Le indagini del Ministro indicano una riduzione media delle assenze del 40% circa tra maggio e dicembre 2008. Assumendo che le assenze fossero costanti nei primi sei mesi del 2008, secondo il Ministro dovremmo ossevare una riduzione del 20% circa nei dati della Ragioneria Generale (che dovrebbero essere pubblicati nel giro di un mese o due). Questa conclusione però si basa sul campione autoselezionato. La mia presunzione (e qui siamo nella sfera delle opinioni motivate) è che la riduzione delle assenze nell'altra metà della popolazione sia pressoché zero in media e che proprio per questo restano nell'ombra. Facendo media tra 0% e 20% otteniamo 10%.

Naturalmente io posso sbagliarmi, così come può sbagliarsi il Ministro. Noto soltanto che lo studio di Gatto e Spizzichino (Istat) citato nella risposta scritta del Ministro indicata sopra e basato su dati rappresentativi dalla rilevazione trimestrale sulle forze di lavoro indica per il 2008 un numero più vicino al mio 10% che al 20% di Brunetta. Stiamo in campana: diamoci appuntamento al giorno della pubblicazione del Conto Annuale. Se poi mi sarò sbagliato non avrò problemi a riconoscerlo e avrò imparato qualcosa.

La conferenza stampa, avrete notato, finisce così: Il Ministro chiede,

domande?

e si risponde da solo dopo due secondi e mezzo (li ho cronometrati) a tutte le domande non fatte:

nella cartellina trovate tutto [...]. Trovate anche il sito di questo signore, di questo economista americano che scrive dall'America. Ma liberamente, evviva, non ho nulla in contrario. Che se però fosse un mio studente, visto che è un giovane professore gli direi: eh no, mio caro qui ci vuole metodo scientifico per criticare. Se no non vale.

Signor Ministro, se stavolta ha letto attentamente si sarà reso conto che la mia critica è puramente scientifica. Non se la prenda a male, ma dev'essere per questo che da studente ho scelto altri maestri. Quelli si, in Amerika.

P.S. C'è un'affermazione nella conferenza stampa che non mi riguarda direttamente ma che non posso fare a meno di commentare.

Pensate, sta diminuendo l'assenteismo persino nel settore privato. Grazie anche alla crisi, ma sta cambiando l'assenteismo anche nel settore privato. Per cui, è una rivoluzione in atto. La rilevazione statistica spiega cosa sta succedendo.

Mi chiedo (a meno che non si sia spiegato male) se il Ministro creda davvero o voglia far credere (la cosa è grave in entrambi i casi) che la riduzione delle assenze nel settore privato possa essere in qualche modo causata dalla sua azione per la riduzione delle assenze nella Pubblica Amministrazione. A me la simultanea riduzione nel settore privato e nel settore pubblico suggerisce la presenza di fattori comuni che non hanno nulla a che vedere con la legge 133 (che non si applica al settore privato). Chiedo al Ministro: ha mai valutato seriamente questa possibilità? Oppure la "statistica ufficiale" non include diff-in-diff?

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Commenti

Ci sono 121 commenti

non capisco le obiezioni, se non quella che implicitamente ti fai da solo: il 10% potrebbe essere qualcosa di più ma non abbastanza da inficiare il ragionamento e il risultato..

Giulio scusa ma non sono ferrato in statistica, forse riesci ad aiutarmi. Tutta la tua critica si basa sul fatto che il campione è autoselezionato e non random (indipendente dalla distribuzione delle assenze), giusto?

Ora la prima cosa da investigare, mi sembra debba essere, il criterio di selezione del campione.

In base a cosa è ragionevole pensare che 'la metà dei dipendenti pubblici' studiata sia (molto) più 'correlata' con la dist. delle assenze, rispetto all'altra metà?

Se non si prova questo, sbaglio o il tuo ragionamento cade e la vastità del campione dà grosso valore all'inferenza del ministro?

Infine due piccole cose:

1) Io giustificherei un minimo di astio al ministro, magari non legittimo nei tuoi confronti ma giustificabile visto il titolo (che tu stesso hai negato qui su nFA) e l'articolo di Espresso.

2) Invece di concludere dicendo che ti sei scelto bravi maestri in Amerika - come se non ce ne fossero di bravi in Italia o altrove... - perchè non dire che il ministro, con merito e a differenza di gran parte della classe politica passata e presente e di ogni colore, sta mettendo la faccia (e verosimilmente l'impegno) su un progetto (encomiabile)? Il tempo ci dirà se avrà perso la faccia o meriterà stima e complimenti.

Grazie mille se hai il tempo di risp.

Si sospetta che le amministrazioni con piu' dipendenti assenteisti non siano state ugualmente motivate ed efficienti nel comunicare i dati in corso d'anno. Se sia un sospetto fondato, ognuno puo' valutarlo da se', con il vantaggio che in questo caso alla fine si potra' verificare mediante i dati annuali se lo fosse o meno. A me sembra fondato, ma resta un sospetto.

Aggiungo che a mio gusto l'articolo dell'Espresso e' fastidioso, ma mai quanto la risposta del Ministro (attacco personale dal sapore vagamente intimidatorio sia nei confronti dell'Espresso che nei confronti di Giulio). Questo a prescindere dalla bonta' dell'obiettivo dichiarato del Ministro e senza entrare nel merito del Suo metodo. Per come la vedo io, quando l'interlocutore si esprime in questo modo, si fa fatica a entrare nel merito di quello che dice.

Infine, piu' nel tecnico, posto che l'effetto Brunetta ci sia, esso non ha avuto modo di esplicarsi nella prima meta' dell'anno. Giusto? Quindi il confronto su base annua lo attutira', ma esso si ripresentera' (nella stessa misura attutita) l'anno successivo. O sbaglio? In questo senso, uno dei dimezzamenti effettuati da Giulio potrebbe essere un differimento. Dopo di che naturalmente non tutti i periodi dell'anno sono uguali, ma mi pare che stessimo ragionando sotto questa ipotesi.

P.S. Resta da verificare l'affermazione del Ministro che ci sarebbero dati anche per gli altri comparti della PA (es. scuola).

In base a cosa è ragionevole pensare che 'la metà dei dipendenti pubblici' studiata sia (molto) più 'correlata' con la dist. delle assenze, rispetto all'altra metà? Se non si prova questo, sbaglio o il tuo ragionamento cade e la vastità del campione dà grosso valore all'inferenza del ministro?

Non sbagli, e' proprio cosi'. Sulla ragioni per pensare che la meta' non osservata sia quella dove le assenze calano meno, vedi il commento di Luca qui sopra.

Sulle due "piccole cose", che non sono proprio piccole:

1) Io giustificherei un minimo di astio al ministro, magari non legittimo nei tuoi confronti ma giustificabile visto il titolo (che tu stesso hai negato qui su nFA) e l'articolo di Espresso.

Certamente. Io non sono responsabile per il contenuto dell'articolo (tantomeno il format editoriale) ma solo per le mie dichiarazioni, che sono virgolettate.

2) Invece di concludere dicendo che ti sei scelto bravi maestri in Amerika - come se non ce ne fossero di bravi in Italia o altrove... - perchè non dire che il ministro, con merito e a differenza di gran parte della classe politica passata e presente e di ogni colore, sta mettendo la faccia (e verosimilmente l'impegno) su un progetto (encomiabile)? Il tempo ci dirà se avrà perso la faccia o meriterà stima e complimenti.

Be', la mia conclusione in effetti si presta a fraintendimenti. Non intendevo certo dire che in Italia non ci sono bravi maestri. Ci sono molti economisti ed econometrici nelle universita' italiane che troverebbero lavoro domattina in una top 5 negli USA se lo volessero, e non credo di dover fare i nomi, che sono ben noti nella professione. Era una battuta (indipendente dall'affermazione che non avrei scelto di fare lo studente di Brunetta) per dire che il lapsus freudiano del Ministro rivela una verita': anche se negli Stati Uniti non ci vivo ne' ci lavoro e' essenzialmente li' che mi sono formato professionalmente.

Infine, il progetto di Brunetta e' sicuramente encomiabile e l'ho scritto a suo tempo nei mie due precedenti post sull'argomento su nFA. La mia obiezione e' metodologica, di quelle che si fanno tutti i giorni ai seminari (e in questa classe le mie osservazioni sono piuttosto banali). E l'ho detto chiaramente: se il problema che sollevo non avra' conseguenze e i numeri del Ministro saranno confermati (al netto di quello che succede nel settore privato), mi mangero' il cappello e tanto meglio per tutti.

 

 

perchè non dire che il ministro, con merito e a differenza di gran parte della classe politica passata e presente e di ogni colore, sta mettendo la faccia (e verosimilmente l'impegno) su un progetto (encomiabile)? Il tempo ci dirà se avrà perso la faccia o meriterà stima e complimenti.

 

Beh, "Crav", mi permetto di dissentire. Meglio, di chiedere lumi. Apparizioni televisive, grandi, frequenti e provocatorie dichiarazioni ai media a parte, COSA avrebbe fatto Renato Brunetta di encomiabile?

Chiedo seriamente: COSA? Mi potresti elencare fatti e politiche concrete? A suo tempo (non cerco il link ma se serve lo trovo) anche io gli ho dato fiducia. Un anno e mezzo dopo, devo ammettere che il titolo dell'Espresso (alla luce dei fatti di cui sono a conoscenza) è estremamente appropriato: un BLUFF. Renato Brunetta, per il momento, ha promesso moltissimo, accusato ancor di più, parlato come solo lui sa parlare tanto e di più ed ovunque, ha girato l'Italia, si è esibito, si è persino fatto abbracciare da Cacciari aea machina, ma di FATTI e RISULTATI io non ne ho visti. Se tu li hai visti, per favore elencameli.

Qui una  dissertazione sul metodo Brunetta. Qui una dimostrazione pratica..

Forse, ma faccio ipotesi, nessuna domanda è stata sollevata al ministro perchè i giornalisti presenti non avevano capacità di esercitare un giudizio terzo rispetto alle questioni di statistica sollevate dal ministro...anche questo è un indice della qualità del giornalismo nostrano.

Forse, ma dico forse, nel discutere questioni come quelle sollevate, il ministro poteva evitare di polemizzare direttamente con chi lo critica facendo osservazioni sul personale di quest'ultimo (dove vive, dove ha studiato...) e attenersi solamente alle ipsissima verba di Giulio, ma queste sono cose che attengono allo stile di un uomo: se il nostro non ha digerito bene la statistica, che pure è una cosa che si insegna, come potrà mai imparare lo stile, per il quale non esiste didattica di sorta ma solo acquisizione col tempo e l'esperienza?

Eccovi invece alcuni articoli di oggi sulla conferenza stampa di ieri (qui e qua)...le testate le ho scelte apposta; un unico messaggio traspare: serriamo le fila contro i "nemici"!

 

 

 

il ministro poteva evitare di polemizzare direttamente con chi lo critica facendo osservazioni sul personale di quest'ultimo

Per dirla tutta, Marco, nell'articolo non c'entrava nulla neppure il riferimento al padre di Brunetta come "venditore ambulante".

Io non mi spiego, al di là dei dati statistici, come mai non sia stata fatta una semplice domanda alla cuccarini wannabe:

Quale sarebbe l'effetto Brunetta, visto che i provvedimenti sulle fasce di reperibilità sono stati precipitosamente ritirati?

Me lo spiegate, per favore?

E, mi ripeto, la decurtazione per malattia c'era anche prima (sui primi 15 giorni, invece degli attuali 10) per Ministeri ed Agenzie Fiscali.

Ora è stata estesa a tutto il comparto statale.

Vi è solo una differenza: prima della riforma che porta il nome di quell'arrogante uomo, oltre 15 gg. di malattia non veniva fatta alcuna decurtazione. IMHO una gran cagata, che portava poi, in alcuni casi, a "prolungare" le malattie lunghe fino ad arrivare agli agognati 15 giorni per evitare decurtazioni. (e, in fondo, è comprensibile che una decurtazione di 200 euro circa, su uno stipendio di 1300/1500 euro, faccia parecchio male).

Ora, anche superati 10 gg. di malattia, la decurtazione viene sempre effettuata.

Allora, mi spiegate come ad un bimbo di 6 anni (cit.) cosa rimane della riforma, visto che anche le fasce orarie da "arresti domiciliari" sono tornate le stesse del comparto dei lavoratori privati?

Inoltre, la famosa voglia di premiare i "meritevoli" è andata a peripatetiche o sbaglio?

Le Agenzie Fiscali aspettano ancora gli incentivi per gli obiettivi contrattati con il Ministero per il 2008 e, a quanto pare, pienamente raggiunti.

Incentivi bloccati da Monsieur Tremonti per non si sa quale motivo.

Cioè, in italia (volutamente minuscolo) funziona così: il governo dice: cari lavoratori, se raggiungete questi obiettivi da me fissati, vi daremo qualche doblone in più.

Dopo che vengono raggiunti gli obiettivi, il ministro di tale governo dice: me ne frego (cit.).

Tralasciando poi l'ennesima riforma dell'Agenzia delle Entrate, ove stiamo passando da un sistema di decentramento e piccoli uffici (che iniziavano a dare buoni risultati), ad un sistema di mega direzioni provinciali, con mega uffici, mega dirigenti, e tante possibilità per gli incapaci (assunti in tempi di vacche grasse, di penta partito e di balene bianche) di imboscarsi.

Sono sempre stato convinto che la P.A. assomigli molto ad una grande azienda con migliaia di lavoratori: le possibilità di fancazzismo sono direttamente proporzionali alla grandezza dell'ufficio (a proposito di privati, salto di palo in frasca: come mai, quando torno a casa, vedo tanta gente che scrive dagli uffici di aziende private, su facebook ed affini? Tutti grandi lavoratori, nevvero? Vi rendo edotti che nell'agenzia delle entrate, gli accessi ad internet sono in possesso dei dirigenti e di pochissimi altri collaboratori, nelle altre P.A. non so).

Parlando di statistiche, nel mio ufficio prima e dopo la riforma del napoleone della laguna, non è cambiato assolutamente nulla: la gente si ammala e si assenta esattamente come prima ed io, come ho sempre fatto, prendo un giorno di ferie nel caso si tratti di brevi malanni. Lo faccio non tanto per la decurtazione, quanto perché mi rompo a dovermi fare 3 ore di coda dal medico per un merdoso certificato.

Visto come vengono fatte le statistiche del ministero, ritengo che il mio sia un campione più che rappresentativo.

P.S.: mi scuso se ho mischiato argomenti e per il linguaggio acceso, ma sono mesi che mi sento denigrato e definito un lavativo, fannullone, piaga dell'umanità, mangia pane a tradimento.

Oltre tutto, lavoro al sud (il trasferimento dal nord, per la cronaca, l'ho ottenuto vincendo un altro concorso e ho deciso di tornare a casa non perchè la vita sia meno cara, ma perchè ho qui i miei parenti e mia moglie), quindi doppiamente colpevole e passibile di "gabbie salariali".

E quando sento il figlioccio di Craxi e de Michelis, che si mette in bocca parole come "meritocrazia", "premiare i migliori",  ed affini, e quando leggo della trota prole di Bossi che becca 12.000 euro al mese dopo essere stato segato 3 (dicasi TRE) volte all'esame di stato...ebbene, scusatemi, ma mi sale il sangue agli occhi e mi chiedo: ma in che paese di merda ho la sfortuna di vivere?

 

Sono un dipendente pubblico e di considerazioni da fare ne avrei tante. Mi limito alle seguenti:

  1. Davvero incredibile come Brunetta critichi un articolo che non ha letto; altrimenti non si vede come possa definire "ricercatore negli Stati Uniti" il buon Zanella. Detto da uno famoso anche per questa famosa tirata contro la Bignardi l'effetto è comico.
  2. la riposta alla critica 3 (scaricate il pdf dal sito della funzione pubblica) mettono in evidenza una scarsa comprensione del testo. Qualcuno dovrebbe spiegare a quell'uomo che "punizione" è da intendersi non nel senso finanziario, ma nel senso morale, di cattiva pubblicità (vengo definito fannullone senza meritarlo.
  3. La risposta alla critica 13 sono un autentico capolavoro: insomma, come qualcun altro si sta chiedendo su questo forum, ma allora avevano ragione i sindacati e torto lei? Se ha fatto retromarcia su quasi tutto, allora avevano ragione i suoi detrattori o no? Insomma, che si decida.

Viceversa vorrei fare qualche considerazione extra: ma è normale che un sito istituzionale debba avere come home page le beghe personali di un ministro (con evidenti problemi di frustrazione personale) con un settimanale? Che poi nella stessa pagina ci sia un collegamento alla home page (dove per altro continua a latitare l'obbligatoria PEC del ministero) cambia poco. Insomma, ma al ministero non hanno niente di meglio da fare che dedicare la prima pagina anziché ai servizi dei cittadini alle public relation del loro ministro?

Nota a margine: ma è normale che nella stessa prima pagina ci sia per intero la scansione per intero dell'articolo in questione? Non si arreca danno economico al gruppo L'Espresso? Io, ad esempio, avevo intenzione oggi di acquistare quel numero spinto dall'articolo in prima pagina: a questo punto ringrazio il ministro e risparmio il costo del giornale (per altro l'articolo non meritava dato che riportava per lo più dati già noti, specie ai lettori di NfA).

Chiudo con un'errata corrige: era forse randomized e non radomized?

Mi chiedo (a meno che non si sia spiegato male) se il Ministro creda davvero o voglia far credere (la cosa è grave in entrambi i casi) che la riduzione delle assenze nel settore privato possa essere in qualche modo causata dalla sua azione per la riduzione delle assenze nella Pubblica Amministrazione. 

E' chiaro l'effetto "interazioni sociali". Cosi' funzionano le epidemie, come ben ti hanno insegnato i tuoi insegnanti amerikani.  :)  

 

 

certo, alberto, ma le teorie vanno usate con cautela e le spiegazioni piu' semplici devono avere la precedenza.

in questo caso c'e' una spiegazione letteralmente "epidemica" legata (la butto li' perche' non ho tempo di cercare i dati adesso) alla diffusione dei vaccini influenzali. ho scoperto che per la prima volta nella stagione 2005/2006 (iniziando a ottobre 2005) il ministero per la salute ha avviato una campagna per la vaccinazione dei dipendenti pubblici. dato che la vaccinazione di un individuo ha importanti effetti indiretti (nel senso che previene il contagio di molte altre persone) non sarebbe sorprendente scoprire che la vaccinazione di (relativamente) pochi dipendenti pubblici riduce notevolmente le assenze per malattia nell'intero comparto e anche nel settore privato (come nel paper di miguel e kremer su deworming). se cosi' fosse ecco la "cura Brunetta" giusta: vaccinazione stagionale. forse intendevi questo mettendo interazioni sociali tra virgolette? oh forse no, ci siamo gia' accapigliati su questo punto :-)

Il coronamento della conferenza del ministro e' il passaggio in cui asserisce di essersi formato culturalmente e politicamente leggendo L'Espresso... fantastico... Spero che qualcuno metta il video su youtube. Potrebbe diventare un cult... Brunetta alla pari di Oronzo Cana'

 

Senza parole ! Ho semplicemente cercato sul sito del Ministero le linee programmatiche dell'innovazione. Pomposamente chiamato: piano industriale dell'innovazione.......

 

Comunicazione di Servizio: marco guarda che il link è rotto

ma come si fa a parlare di metodo scientifico (ed essere apprezzati o capiti) in un paese in cui solo una minoranza (44%) non crede negli oroscopi non e dove per sconfiggere l'influenza A si raccomanda di baciare san gennaro?

Francesco

Sembra uno dei tanti, numerosi, virgolettati scriteriati di quei criminali dei titolisti.

Ossia: dando eventualmente per buono che le misure contro l'assenteismo abbiano funzionato, la Pubblica Amministrazione e' migliorata? Per esempio, e' meno costosa? O da' piu' servizi? O li' da' di migliore qualita'?

Perche' ovviamente a noi cittadini dovrebbero interessare soprattutto i risultati finali (servizi/costi) piu' che il metodo con cui sono raggiunti (lotta all'assenteismo)

 

Ossia: dando eventualmente per buono che le misure contro l'assenteismo abbiano funzionato, la Pubblica Amministrazione e' migliorata? Per esempio, e' meno costosa? O da' piu' servizi? O li' da' di migliore qualita'?

Perche' ovviamente a noi cittadini dovrebbero interessare soprattutto i risultati finali (servizi/costi) piu' che il metodo con cui sono raggiunti (lotta all'assenteismo)


Corretto! Non fare nulla a casa o non fare nulla in ufficio non cambia la produttività.
Questa dipende dall'ottimizzazione delle procedure, dagli investimenti informatici, dallo snellimento buricratico. Cose che competono ad ogni singolo ministero, direi, non da Brunetta.
FF

 

 

 

 

 

Mi inserisco nel post su Brunetta...

Lo spunto nasce dalla vicenda di Floris e del suo Ballarò. Come si sa, la trasmissione è rimandata: sarebbe dovuto riniziare domani ma non se ne farà nulla. Vespa, che come da intercettazioni con la Bergamini "cuciva trasmissioni addosso all'allora amico Fini", farà un mega spottone in Abruzzo sulla consegna delle chiavi ai terremotati. La cosa allucinante di tutto questo è che il cambiamento del palinsesto non lo conoscevano nè Floris (che si deve fare da parte); nè il Presidente della Rai Paolo Garimberti; nè lo sapeva il direttore di Rai Tre, Paolo Ruffini. Lo sapeva solo il direttore generale Mauro Masi. La mia domanda è: ma chi le prende le decisioni in Rai? E poi, e' normale che un direttore generale si occupi di palinsesti difendendo decisioni che ai vertici del suo gruppo nessuno conosceva? E se Floris non sapeva nulla, e non sapeva nulla Ruffini, e neppure Garimberti, allora chi è che decide in Rai?

Qualche domanda.

Non ho letto, ma questi "non sapevo" siamo sicuri siano veri?

Il motivo per il quale hanno spostato/eliminato Ballarò sarebbe di auditel?

Al di là della presente vicenda:

Sebbene 1) sarà sicuramente un "mega spottone" e 2) che qualora le cose andassero peggio un "mega processo" non sarebbe stato fatto, una trasmissione, magari un po'diversa da quella che ci si può aspettare da BV, che racconti come lo stato (prima ancora del governo) si sia ben comportato o comunque comportato meglio che in passato (ammesso che questo sia vero, io non lo so) è criticabile/scandalosa?

Intendo dire, non può essere utile che la tv pubblica racconti (al di là della notizia giornalistica), anche con chiaro intento "auto-pubblicitario" per lo stato, fatti positivi (se lo sono e con toni decenti, a me BV non piace) come la riuscita di un'eccellente operazione antimafia, la soluzione di una situazione di emergenza magari in operazioni militari, il sostegno dopo una calamità naturale, ecc ecc?

Evidentemente giornalisti e dirigenti responsabili di tali trasmissioni verrebbero accusati (giustamente o ingiustamente) di 'servilismo', ma questo basta a "vietare" allo stato di pubblicizzare le sue vicende migliori?

 

allora chi è che decide in Rai?

 

Io, non è ovvio? La vendetta è un piatto che si consuma freddo, mio caro ...

Divertente quest'articolo, a cominciare dal titolo (trattasi evidentemente di un ossimoro).

Come puo' il Ministro avere la granitica certezza che il suo campione, per quanto consistente, non sia effettivamente un "biased sample"?

Una domanda (forse rilevante): ma Brunetta, c'e' o ci fa?

Le statistiche di Brunetta ben figurerebbero nel libro "How to lie with Statistics", piu' precisamente nel capitolo "How to statisticulate" :-)

 

Non e' un po' (molto) triste che il principale quotidiano nazionale riprenda questa vicenda solo per evidenziare le modalita' estetiche della risposta del Ministro anziche' per informare sul merito della questione e discutere i fatti?

Ho anche notato che all'ultimo link della "paginata" del ministero (Commenta e valuta dal punto di vista scientifico l'articolo de L'Espresso) qualcuno ha copiato/incollato per intero il mio post.

Dato che il ministro usa un'argomentazione tanto furbetta quanto subdola (il giovane professore, che scrive dall'America; ergo costui non ha esperienza e sta pure lontano), allora gli suggerirei di leggere l'editoriale di Carlo Mochi Gismondi, direttore di ForumPA (che e' praticamente un'emanazione di Formez, quindi "quasi" istituzionale), che si potrebbe riassumere in questa frase:

"Insomma come ho avuto modo di dire già altre volte “ben altro” è il problema che non tenere gli impiegati pubblici in stanza: l’impegno vero e la vera rivoluzione è farli lavorare in modo produttivo restituendo ai cittadini e alle imprese il valore conferito con le tasse."

Le considerazioni di CMG, che non fa sconti neppure all'articolo dell'Espresso, sono praticamente le stesse del "giovane e lontano" prof. Zanella.

Forse sarebbe opportuno che il ministro iniziasse davvero ad applicare i concetti che va predicando da 1 anno a questa parte, tra i quali spicca quella sinergia che lo dovrebbe portare innanzitutto a sentire il parere di chi gli sta praticamente in casa.

L'articolo completo di CMG lo trovate qui

Segnalo che, nei post di commento, un lettore del sito ha riportato l'intervento del nostro Zanella su nFA.

 

 

"Insomma come ho avuto modo di dire già altre volte “ben altro” è il problema che non tenere gli impiegati pubblici in stanza: l’impegno vero e la vera rivoluzione è farli lavorare in modo produttivo restituendo ai cittadini e alle imprese il valore conferito con le tasse."

 

Una cosa pero' e' certa: se non stanno in ufficio ma vanno a fare la spesa e/o hanno una seconda attivita' o vanno in vacanza protetti da certificato medico, di sicuro gli impiegati pubblici non produrranno nulla di utile per i cittadini.  Pertanto va lodato Brunetta che almeno sta tentando di ottenere questo livello zero. Detto questo, sarebbe il caso di iniziare a misurare in maniera piu' accurata, anche con confronti internazionali, sondaggi tra gli utenti e altri indicatori quantitativi l'efficienza reale della pubblica amministrazione.  Il livello odierno e' sufficientemente miserabile che sono possibili progressi significativi, sta al ministro fare qualcosa di utile per 1) almeno approntare metodi e accumulare dati di valutazione 2) migliorare gli indicatori numerici di efficienza quando saranno funzionanti.

Aggiungo anche che l'autore e l'articolo che citi dicono anche:

 

Credo che ammiratori e detrattori del Ministro debbano serenamente prendere atto della realtà: l’effetto Brunetta esaminando i dati esposti c’è, è importante ed è strettamente correlato all’azione del Ministro e ai suoi provvedimenti.

 

 

Credo che molti commentatori non abbiano mai avuto l'esperienza di dirigere un ufficio pubblico. Io questa esperienza, molto modesta, l'ho avuta. Ho fatto per due volte il direttore di un (grosso) dipartimento universitario e per otto anni il presidente di un (minuscolo) ente di ricerca. Ecco che coa ho osservato:  l'eccesso o la semplice sovrabbondanza di personale è un ostacolo al buon andamento del servizio, molto maggiore di presunte carenze. Eppure gli impiegati ed i funzionari sono abituati a valutare la propria importanza sulla base del numero delle persone che in qualche modo comandano. Ho fatto il direttore dello stesso dipartimento negli anni ottanta e negli anni duemila. Nel 1985 il personale amministrativo tecnico e di biblioteca ammontava a 40 unità, nel 2006 a 20 unità, nel frattempo era aumentato il personale docente. Nessun possibile confronto: si funzionava molto meglio nel 2006. Ancora meglio sono andate le cose quando la legge non ci ha più consentito di mantenere in servizio 5 co.co.co che servivano solo a far sentire importanti i funzionari da cui dipendevano. Come presidente di un minuscolo ente di ricerca ho sperimentato la drammatica presenza di malati cronici ed in particolare di malati mentali nella pubblica amministrazione. Ho capito che nessun medico psichiatra dichiarerà mai l'inabilità al lavoro di un paziente di sua competenza  perché considera il lavoro una forma di terapia di sostegno. Cosa dovrebbe fare un ministro? paragonare uffici in termini di produzione e numero di dipendenti, cercando di ridurre i dipendenti dei tanti uffici dove non si lavora perché ci si occupa solo dei problemi creati dall'eccesso di personale e dai conflitti che ne derivano. Il confronto, naturalmente, riguarda principalmente Nord (poco personale e maggiore efficienza) e Sud. Il baco è considerare gli uffici pubblici impegnati nella lotta alla disoccupazione attraverso assunzioni di personale inutile e dannoso. Similmente dannosa è l'idea che le amministrazioni pubbliche debbano assumere invalidi (più o meno falsi) senza riguardo alle funzioni che dovrebbero svolgere.

Nella penultima pagina del pdf di risposta di Brunetta al pezzo dell'Espresso si trova un grafico indicante la storia delle assenze negli ultimi 14 mesi per quanto riguarda la p.a.

Il grafico traccia anche l'andamento degli "eventi di assenza superiori a dieci giorni". Questi ultimi che relazione possono avere con gli interventi legislativi di Brunetta?

Sopra il grafico si dice che:

 

Il cosiddetto “effetto Brunetta” è il risultato di una nuova normativa
che ha dimostrato di agire efficacemente, correggendo i comportamenti
opportunistici di alcuni dipendenti pubblici che, abusando surrettiziamente
della regolazione delle assenze per malattia, danneggiavano il cittadino e
il Paese."

 

Al massimo è questo quello che è opinabile. La diminuzione delle assenza non è in alcun modo riferibile in toto a "comportamenti opportunistici". Questo si sarebbe potuto dire non toccando la retribuzione del primo giorno di malattia e effettuando visite a tappeto. Così com'è ora la situazione potrebbe anche avere ragione il giornalista dell'Espresso che dice, in buona sostanza, che non sono stati colpiti i fannulloni - o potrebbero esserlo stati ma non possiamo esserne sicuri - ma semplicemente si sono spinte le persone a timbrare il cartellino, malate o meno che fossero. In barba alla salute di queste ultime ed alla produttività che, con la presenza di personale inabile al lavoro ma comunque presente, potrebbe anche peggiorare per tutto l'ufficio in cui questi ultimi operano.

 

Già è stato detto, ma la malaccorta sostituzione della home page del sito istituzionale del Ministero P.A. con le invettive all'Espresso prosegue da oltre 24 ore.

E' come se su RAI 1 fosse lasciato l'audio e al posto del video troneggiasse a caratteri cubitali un bel:

MEDIASET CATTIVONI!

Oppure, per contro, come se sullo schermo di Canale 5 apparisse in sovrimpessione, a caratteri ancora più grossolani:

IL PARTITO DEMOCRATICO FA LE PUZZE!

Peccato che in RAI (RAI-SET, MEDIA-RAI, in MEDIAS RES EST RAI SET et SAT...) non siano più i tempi di contrapposizione a Media-Setta, e che la Setta Mediatica sia una televisione privata commerciale (almeno così dovrebbe essere).

Il sito del Ministero della P.A. invece no: è (ancora per ora) un sito di pubblica utilità, dovrebbere attenersi alla sua funzione pubblica, e invece si sbraca a becerare a difesa del Minist(e)ro.

Contento lui...

Molto più interessante invece il forum dello stesso sito dedicto all'argomento specifico, (http://www.funzionepubblica.it/forum/forum_posts.asp?TID=3193) che, bontà dei moderatori, lascia sopravvivere le critiche all'Altissimo, ed espone anche alcune testimonianze di lavoratori e dirigenti del publico impiego. Tali testimonianze, francamente, mi sembrano più appropriate di alcuni tra i commenti presenti su questo forum, un po' troppo avvelenati, a mia impressione, contro i dipendenti delle PA (il tiro al piccione è di moda).

Senza farla troppo lunga, uno dei concetti chiave (che dovrebbere essere ben più radicato rispetto al problema delle statistiche tirate per i capelli del Nostro ministro non biondo) è che anche se richiudiamo nella stalla i pascolanti a sbafo, se non gli diamo qualcosa da fare ben organizzato e ben motivato, c'è poca trippa per gatti. E' qui che casca l'asino. Non gli frega niente di risolvere il problema, gli frega unicamente di fare mostra di averlo risolto, agendo ancora una volta SOLO dal punto di vista mediatico (è ovvio, con il governo Media-Set...), salvo poi danneggiare in modo odioso i dipendenti veramente malati, e non riuscire nemmeno a risparmiare sulle spese, perché i (presunti) giorni di malattia evitati passano dal carico dell'INPS al carico delle singole amministrazioni, e l'aumento delle visite fiscali produce un pari aumento dei relativi corrispettivi.

Ci vorrebbero altri profili, dirigenziali, progettuali e soprattutto morali, ma questa, si sa, non è prerogativa  del governo che GLI ITALIANI hanno scelto, oltretutto  in piena libertà (???).

 

Sinceramente io tutto questo abuso di sito istituzionale non ce lo vedo. Brunetta risponde in qualita' di Ministro, a proposito di un'azione del suo ministero. Dove sta l'abuso privato?

Certo lo stile lascia a desiderare (=fa proprio cagare) ma la replica mi sembra sia legittima. Per altro trovo encomiabile il fatto che abbia lasciato uno spazio forum adito a risposte di tipo tecnico (che poi non ci sono ma vabbe'). Ne deduco che brunetta ritiene effettivamente di essere nel giusto e si aspettava magari ovazioni di tecnici in sua difesa.

Il fatto che si creda nel giusto mi conferma che egli creda di essere sulla buona strada e piu' di quanto brunetta ha fatto finora, non ci possiamo aspettare.

 

 

Meglio cosi, piuttosto che siti istituzionali sterili e senz'anima, prova a vedere i siti di altri paesi con comunità ben strutturate !

Giovanni - preventivo mutuo

 

 

Copio e incollo dal forum Ministero PA, thread "Il Bluff de l'Espresso" (sic):

"Signor Ministro, non intendo discutere né i suoi, né i dati dell'Esspresso, intendo solo comunicarle il mio profondo scontento e la mia indignazione per un fatto accadutomi: mammografia, sospetto, ecografia, visita senologica,ecografia, ago aspirato, dolore, angoscia, ancora dolore. E Lei, il mio datore di lavoro, lo stato che servo da 26 anni: mi ha trattenuto 6 euro al giorno. Poco è vero,ma con ciò mi ha chiaramente fatto capire quanto meriti la mia dedizione e il mio rispetto, nonché tutte le ore fatte di straordinari gratis.....Sono un'insegnante e per questo non potrò mai diventare un'accanita fancazzista, ci sono i ragazzi che meritano la considerazione che non sento più né per Lei, né per lo stato."

(postato da romaghe, 18.9.2009)

Mi sembra non ci sia altro da aggiungere, caro Br.

 

 

mammografia, sospetto, ecografia, visita senologica,ecografia, ago aspirato, dolore, angoscia, ancora dolore. E Lei, il mio datore di lavoro, lo stato che servo da 26 anni: mi ha trattenuto 6 euro al giorno. Poco è vero,

 

In realta' ha sostanzialmente ragione Renato Brunetta su questo punto delle trattenute nei gg. di assenza. L'insegnante sara' pagata diciamo 40-50 euro netti al giorno, lordi saranno 80-100.  Non e' andata al lavoro (per validissimi motivi) quindi non ha preso l'auto o i mezzi pubblici per andare al lavoro, non ha dovuto mangiar fuori casa per via del lavoro e cosi' via: ha risparmiato dei soldi (in media, poi ci sono magari poche insegnanti che abitano a due passi dalla scuola).  Lo Stato pero' ha (giustamente) pagato praticamente tutto lo stipendio, salvo una trattenuta corrispondente piu' o meno ai compensi legati al risultato. Complessivamente mi sembra un equilibrio accettabile tra penalizzare ingiustamente chi ha veri problemi e incentivare a venire al lavoro chi (esistono, e statisticamente non sono pochi) si fa fare i certificati medi falsi.  Siccome non siamo in uno Stato totalitario con delazione diffusa, non e' facile colpire chirurgicamente solo chi lo merita.  Perche' non deve essere accettata una misura che e' vero e' imperfetta ma non costa e ha effetti incentivanti?  Fossi in RB tuttavia restituirei le trattenute in parti uguali a tutti i dipendenti, in modo che chi non si assenta mai guadagna rispetto a prima, e chi si assenta perda un po' di meno.

 

Le uniche obiezioni serie che si possono fare - a mio parere - sono sull'entita' della penalizzazione (che a me non pare eccessiva in 6 euro al giorno) e sul fatto che rispetto alla situazione precedente cio' comporti un risparmio complessivo per lo Stato e una penalizzazione complessiva per i dipendenti pubblici.  Per quanto perversa, distorta e viziata sia la contrattazione dei salari pubblici, ha di fatto inglobato implicitamente la presenza di tuttti i privilegi storici, compreso quello delle assenze interamente retribuite.  Se Brunetta introduce delle penalizzazioni incentivanti lo dovrebbe fare in maniera neutra sulla media delle retribuzioni, quindi restituendo i 6 euro al giorno detratti dagli assenti in parti uguali a tutti.  Eventualmente aumentando i 6 Euro se necessario, ma con effetti neutri sulla retribuzione media.

 

E daje. La decurtazione salariale esisteva già per tutto il comparto ministeriale e per le Agenzie fiscali.

L'avrò scritto, in precedenza, almeno altre 2 volte. La decurtazione era riferita ai primi 15 giorni di malattia (ora per i primi 10).

La citata decurtazione non è certamente di 6 euro, ma ammonta a circa una 20ina di euro giornaliere (faccio riferimento al comparto ministeriale).

Quindi, ancora una volta, mi chiedo: dov'è la novità? Aver esteso questa penalizzazione anche a scuola, sanità, enti locali?

La vera novità, poi INTERAMENTE  ritrattata, erano gli "arresti domiciliari".

Provvedimento che, come ha scritto Giulio Zanella, è stato cancellato 3 mesi fa. 

Quindi, a parte estendere a tutta la P.A. la decurtazione stipendiale, l'unico vero provvedimento di Brunetta è stato quello di insultare delle categorie di lavoratori.

Ah, dimenticavo, le "faccine", altra gran cazzata. Chi le ha viste più?

Ed infine: la vogliamo smettere di considerare la P.A. un unicum inscindibile? Perché esistono varie amministrazioni, che vengono gestite in modo diverso e danno risultati diversi. 

 

 

Ah, dimenticavo, le "faccine", altra gran cazzata. Chi le ha viste più?

 

heheheee... :-)

scusate l'autocitazione, ma ero stato facile profeta, circa la pochezza della cosa, quando QUI scrivevo:

 

Vabbè le misurazioni, i semafori, le faccine ed altri ammenicoli in tema.

Alla fin fine, sembrerà tutto un grande forum, di quelli che impazzano su internet, con utenti che per non farsi bannare dai mods  si salameleccano a parole, ma che poi si salutano con faccine cornute o animate nell'atto di spaccare un martello in testa al prossimo.

A proposito, giusto per non farsi mancare nulla, a quando i pollici su o versi, alla maniera degli imperatori della Roma che fu ?

 

 

.....siamo alle solite.....

Ecco l'ultima perla

 

 

Io non capisco davvero i toni, l'acredine, questa retorica livida...davvero: ma cosa vuole questo qua? HA forse paura che la nave su cui è imbarcato affondi, e con essa lui e i suoi sogni di gloria di polistirolo?

E poi il violentismo: la sinistra vada a morire ammazzata? Ma come? Lui che vive sotto scorta si permette simili parole? Immaginiamo in che in qualche centro sociale occupato; in qualche manifestazione pro-palestinese; in qualunque accatastamento di sinistrorsi si fosse detto una cosa del genere a parti rovesciate...eh allora si che avremmo sentito lo sdegno in dolby surround! Ancora una volta, una stessa cosa (in questo caso stronzate vomitate da un Ministro della Repubblica Chiquita) sono giudicate in base al colore di chi le proferisce.

Ma nn si può fare una colletta e mandare quest'uomo a Stoccolma e organizzargli una specie di Nobel finto? Poverino, il suo ego fragile e smisurato ha bisogno di riconoscimenti...

 

la sinistra vada a morire ammazzata

 

Beh era un modo di dire. Brunetta non ha incitato alla violenza, ovviamente. E' solo incorso nell'ennesima caduta di stile. Così come l'accusa di colpo di stato. Ovviamente parlava delle trame di palazzo e non di un vero colpo di stato ma rimane il cattivo, cattivissimo gusto. Probabilmente a riguardo ci sarà una escalation in stile leghista: vuole fare il sindaco di Venezia e, se il governo cadrà prima, potrebbe vedersi soffiare la poltrona veneziana e perdere pure il posto di ministro. Poveretto lo capisco, fossi in lui andrei a consolarmi nella sua casa al mare.

Marco, calmati e considera tutto l'insieme.

Brunetta ha sbagliato a dire così, siamo perfettamente d'accordo, ma non tanto per non istigare alla violenza - francamente mi pare che il significato fosse lo stesso di "vada a farsi benedire" o similia - quanto perché tale uscita dimostra, ancora una volta, che il clima politico è complessivamente avvelenato. Esattamente come la precedente frase di Di Pietro, secondo il quale Berlusconi farà la fine di Saddam Hussein: non penso proprio che intendesse pronosticare una condanna a morte, solo cercava una frase forte per esternare, una volta di più, il suo rifiuto per l'avversario politico. Sbagliando, s'intende, proprio come Brunetta e - forse - anche un po' di più, perché continua a non capire che la personalizzazione dello scontro porta risultati modesti e solo d'immediata fruizione elettorale. Ad ulteriore danno del Paese.

Dunque

 

i toni, l'acredine, questa retorica livida

 

sono diffusamente presenti, oggi. Non c'e dialogo, solo un muro contro muro al quale tutti colpevolmente contribuiscono, senza che sia ragionevolmente possibile determinare le percentuali di responsabilità: ognuno le attribuisce secondo le proprie simpatie politiche. E sbaglia .....

Ma il problema non è la persona Brunetta (a ognuno il rispetto di “persona” a prescindere dal nome e dal Nobel)

o il suo linguaggio (certo non da studioso, non da scienziato, non da ministro, non da civis),

ma la sua, e della sua parte, visione/azione politica.

A descrivere/comprendere il problema politico, scaturente dal “violentismo” del nostro,

credo siano, oggi, su Repubblica, giuste e appropriate le parole di M. Serra

O no?

P.S. E vuoi vedere che i fannulloni quasi-sempre-di sinistra sono la sinistra perbene!

 

Premessa 1: RB qualche problema di ego megalomane sembra averlo e non abbonda in simpatia.

Premessa 2: senza ovviamente sottoscrivere il discorso linkato da federico b. (discorso che al di là di ogni altra considerazione manca di efficacia: leggi, non dice nulla di nuovo), mi sembra che lo sdegno (appropriato o meno, ipocrita o meno) marco b. lo poteva aver sentito nei commenti degli esponenti PD e IdV, lo stesso violentismo e acredine si ritrovano nell'articolo di serra m. linkato da severolaleo. Questo articolo mi sembra la perfetta controparte al discorso di RB, niente di nuovo: politica e giornalismo che parlano del niente.

Quello che non capisco è il trattamento speciale riservato a RB. Un trattamento speciale riceve anche GT. Tanto che a leggere nFA pare ovvio inserirli in una categoria di 'indifendibili'. A me sembra che ciò sia legato più a questioni relative alle loro personalità che ai fatti, ergo questioni inutili. Cosa avrebbero fatto di così terribile rispetto ai loro predecessori?

RB: i mali della PA non credo gli siano imputabili; fra qualche anno vedremo se la PA sarà migliorata con la fantomatica 'cura RB': probabilmente non sarà così o almeno non in modo stravolgente. Se una 'cura' migliore era possibile (non sui giornali, ma nelle risorse e strumenti a disposizione del ministero) allora RB si sarà limitato a non fare quello anche i suoi predecessori non han fatto, anzi forse rispetto ad alcuni di loro avrà fatto meno danni. In più lui ha dischiarato esplicitamente i propri obiettivi, prendendosi responsabilità politiche: gli elettori potranno giudicare. Molti suoi colleghi si nascondono.

GT: è stato ministro dell'economia per un arco di tempo non limitato; i problemi economici dell'italia credo siano più o meno gli stessi di prima. Non mi sembra abbia fatto tragedie rispetto ai predecessori e sicuramente ha fatto meglio rispetto a quelli che hanno moltiplicato il debito pubblico. A me sembra scorretto quando gli si imputa di non adoperarsi in questa o quella fenomenale (?) politica economica. Io credo che GT, come ministro, passi le giornate a dover dire di no a tutta la gente che incontra che gli chiede di dirottare risorse qua o là nella speranza di far quadrare i conti e nel poco tempo che resta tentare di attuare una politica economica estremamente vincolata in termini di risorse e strumenti (UE, BCE,...) a disposizione oltre che di orizzonte temporale (per motivazioni di carattere politico) inadeguato. Dovendo lavorare così, a prescindere da GT, forse un 'commercialista' è ben più adatto di un economista?

In un recente articolo su nFA si pongono a GF 10 domande generali che dovrebbero rappresentarne il pensiero politico. Mi chiedo: ma se non si conoscono tali risposte di uno che fa politica da diversi decenni, perchè mai rivolgergli le domande? Non bisognerebbe metterlo nella categoria degli indifendibili (considerarlo una macchietta e magari sparare a zero ogni volta che apre bocca)?...

Questa ovviamente non è una difesa di RB e GT o un attacco a GF (ho scelto GF per evitare commenti su destra/sinistra), nè delle rispettive politiche. Quanto critico, o semplicemente non capisco, è l'atteggiamento speciale che alcuni politici ricevono sebbene mi sembra facciano parte della stessa mediocrità /bassezza degli altri, dei predecessori e probabilmente dei successori. L'unica spiegazione che mi dò è che questo atteggiamento speciale (che ovviamente è leggittimo, per carità...) sia legato a loro aspetti personali, un po' poco per un'analisi politica. Diverso è ad esempio il caso del presente articolo di giulio z. dove si presenta una critica metodologica.

 

ps è falso che troppo spesso in italia profitto = rendita protetta (che fa male all'intero paese se la faccia della medaglia nascosta dal privilegio è quella del sopruso) ?

 

Io sono un po' ignorante, e distratto da problemi personali, ma vorrei proprio capirlo: in cosa consiste questa cura? Quali leggi, provvedimenti amministrativi, diktat, e simili cose ha "fatto" il ministro in questione? Mi potreste fare una lista? Credo che anche Michele l'avesse chiesta piu' sopra, senza risposta, ma magari e' per distrazione e quindi ci riprovo io. Per cortesia, una lista che illustri in dettaglio la cura cosi' magari poi si discute di cose concrete.


Quello che non capisco è il trattamento speciale riservato a RB. Un trattamento speciale riceve anche GT. Tanto che a leggere nFA pare ovvio inserirli in una categoria di 'indifendibili'. A me sembra che ciò sia legato più a questioni relative alle loro personalità che ai fatti, ergo questioni inutili. Cosa avrebbero fatto di così terribile rispetto ai loro predecessori?

 

Credo semplicemente che RB sia oggetto dell'attenzione dei redattori di NfA, così come della mia, per il semplice fatto che Brunetta è un ministro che si occupa di questioni che coinvolgono l'economia del paese, direttamente o collateralmente. Non mi sembra che TPS o Vincenzo Visco abbiano goduto di alcuna particolare simpatia, nonostante quantomeno il primo sia notoriamente più simpatico di RB. Si occupa di materie economiche, è ministro e quello che gli si contesta in questo articolo è un uso un pizzico sconsiderato degli strumenti statistici.  Il ministro prende dei dati, li pubblica, li commenta e qualcuno non si trova d'accordo tanto sui dati tanto sulle considerazioni. Cosa c'è di strano, e soprattutto, di personale? Tuttavia non sono l'avvocato di NfA e credo che tutti siano capaci di difendersi da soli.

Il punto che mi preme analizzare è questo:

RB: i mali della PA non credo gli siano imputabili; fra qualche anno vedremo se la PA sarà migliorata con la fantomatica 'cura RB': probabilmente non sarà così o almeno non in modo stravolgente. Se una 'cura' migliore era possibile (non sui giornali, ma nelle risorse e strumenti a disposizione del ministero) allora RB si sarà limitato a non fare quello anche i suoi predecessori non han fatto, anzi forse rispetto ad alcuni di loro avrà fatto meno danni. In più lui ha dischiarato esplicitamente i propri obiettivi, prendendosi responsabilità politiche: gli elettori potranno giudicare. Molti suoi colleghi si nascondono.

Nessuno sta accusando RB di essere il responsabile degli innumerevoli mali della PA italiana. Sicuramente il ministro ha dei vincoli (di bilancio, politici, etc.), ma questi vincoli più che assolverlo dovrebbero ricordargli di fare meno il fanfarone, perché a promettere riforme, ponti, crescite, posti di lavoro, vergini ignude e banchetti pantagruelici son buoni tutti. Più la si spara grossa più è facile fallire nei propositi che si avevano. Quando un ministro la spara grossa in campagna elettorale o nei frangenti subito successivi al suo insediamento, è bene che qualcuno giorni/mesi/anni dopo gli ricordi quanto aveva promesso e soprattutto sottolinei un uso scorretto dei dati a fini propagandistici.

 

GT: è stato ministro dell'economia per un arco di tempo non limitato; i problemi economici dell'italia credo siano più o meno gli stessi di prima. Non mi sembra abbia fatto tragedie rispetto ai predecessori e sicuramente ha fatto meglio rispetto a quelli che hanno moltiplicato il debito pubblico.

[...]

Io credo che GT, come ministro, passi le giornate a dover dire di no a tutta la gente che incontra che gli chiede di dirottare risorse qua o là nella speranza di far quadrare i conti e nel poco tempo che resta tentare di attuare una politica economica estremamente vincolata in termini di risorse e strumenti (UE, BCE,...) a disposizione oltre che di orizzonte temporale (per motivazioni di carattere politico) inadeguato. Dovendo lavorare così, a prescindere da GT, forse un 'commercialista' è ben più adatto di un economista?

 

 

Di come GT organizzi il suo mestiere di ministro non sono affari miei. Ha un margine di manovra nullo? Lo dica chiaro e tondo, invece di andar raccontando favolette su come ha imposto la sua linea al G8/G20. Credo che la Robin Tax sia la quintessenza del pensiero e del fare politico di GT. Un bel nome populista (trema il cuore a pensare di Robin Hood, no?) per una norma buttata lì a casaccio a fare il niente. Per finire, sinceramente il discorso della "stronzaggine marginale" non l'ho mai capito. Il fatto di non ricordare a memoria d'uomo un ottimo amministratore delle casse dello stato non autorizza nessuno, e dico nessuno (GT TPS VV e chi altro), a comportarsi da stronzo o da fannullone. Perchè se il ministero non ha nessun margine di manovra, che lo si chiuda. La riduzione dei ministeri mi sembra fosse uno dei cardini del programma del PdL.

 

RB: i mali della PA non credo gli siano imputabili; fra qualche anno vedremo se la PA sarà migliorata con la fantomatica 'cura RB': probabilmente non sarà così o almeno non in modo stravolgente. Se una 'cura' migliore era possibile (non sui giornali, ma nelle risorse e strumenti a disposizione del ministero) allora RB si sarà limitato a non fare quello anche i suoi predecessori non han fatto, anzi forse rispetto ad alcuni di loro avrà fatto meno danni. In più lui ha dischiarato esplicitamente i propri obiettivi, prendendosi responsabilità politiche: gli elettori potranno giudicare. Molti suoi colleghi si nascondono.

 

Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire; a parte il tuo farfugliare sterile ci speighi quale sarebbe questa fantomatica "cura" di RB? Tutti i suoi provvedimenti (o quasi) per convincere i fannulloni a lavorare sono stati ritirati (sotto silenzio, per altro); i tornelli sono stati messi solo nel suo ministerucolo (e per altro erano in uso da decenni in altre PA); i provvedimenti sulla trasparenza sono in linea con quelli dei passati governi di ogni colore (anzi, ha volte ha annunciato innovazioni che in realtà erano leggi da anni). Ci spieghi qual è la cura? Cosa dovremmo aspettare?

 

GT: è stato ministro dell'economia per un arco di tempo non limitato; i problemi economici dell'italia credo siano più o meno gli stessi di prima. Non mi sembra abbia fatto tragedie rispetto ai predecessori e sicuramente ha fatto meglio rispetto a quelli che hanno moltiplicato il debito pubblico. A me sembra scorretto quando gli si imputa di non adoperarsi in questa o quella fenomenale (?) politica economica. Io credo che GT, come ministro, passi le giornate a dover dire di no a tutta la gente che incontra che gli chiede di dirottare risorse qua o là nella speranza di far quadrare i conti e nel poco tempo che resta tentare di attuare una politica economica estremamente vincolata in termini di risorse e strumenti (UE, BCE,...) a disposizione oltre che di orizzonte temporale (per motivazioni di carattere politico) inadeguato. Dovendo lavorare così, a prescindere da GT, forse un 'commercialista' è ben più adatto di un economista?

 

GT è stato ministro per diversi anni; ma in particolare nel è da notare che nel 2004, 2005, 2008 e 2009 (previsione certa per il futuro) l'Italia ha superato la soglia del 3% nel rapporto deficit PIL. Sono stati gli unici 4 anni in cui l'Italia ha superato tale soglia da quando è riuscita ad entrare nell'area euro. Chi era ministro in quegli anni? Guarda caso GT (in verità nei primi due casi in parte in coabitazione con Siniscalco).

Portiamo qualche altro fatto: è colui che ha consentito (Finanziaria 2002) agli enti pubblici di far ricorso ai derivati; quando è scoppiata la crisi ha prima affermato che sarebbe stata solo finanziaria e non economica (unico nel mondo dei sani); poi ha tentato in ogni modo di prendersela con gli fondi hedge e le vendite allo scoperto (vedere i tg di luglio 2008). Nonostante nessun media abbia osato contraddirlo ha cominciato allora a prendersela con gli economisti ordinandogli di tacere (quanti ministri l'hanno fatto prima?); poi ha oridnato di tacere chi faceva le previsioni affermando che un -3% per l'Italia nel 2009 è eccessivamente pessimista. Per uno che dovrebbe decidere la politica economica del paese sulla base di previsioni non è una buona cosa.

La descrizione che fai di lui è presa pari pari dagli spettacoli del Bagaglino di qualche anno fa: è quella la tua fonte di informazione? Chiuso il Bagaglino ti spaventa NfA?

Se c'è una cosa che si può rimproverare ad NfA è quello di essere troppo buono con GT; soprattutto se commisurati agli strali riservati ai "poveri" TPS e Visco; che geni non erano, ma paragonati a GT e al suo operato ci appaiono oggi dei premi Nobel.

Io credo che Nfa e Giulio Zanella in particolare sono i responsabili della perdita delle staffe di RB, e il suo riferimento alle "elites di merda" era la tipica risposta di chi non ha argomenti.

Suvvia, Giulio gli ha fatto le pulci ai numeri, poi abbiamo fatto notare che RB usa il sito del Ministero per i fatti personali (cosa ripresa da Espresso e Repubblica), abbiamo fatto notare che il sito del Ministero è pieno di errori e malfunzionamenti(anche questo ripreso da Espresso e Repubblica, da allora il sito è un pò migliorato: fare le pulci serve, vero Brunetta ?), abbiamo visto il Piano "Industriale" e Michele Boldrin non è diventato zar, per cui... (io sto ancora ridendo, tra l'altro, aspetta che un comico legga il suo Piano Industriale e ci fa uno spettacolo con testi gratuiti..)

Insomma, io temo che le "elites di merda" siamo noi....

Anche GT ce l'ha sicuramente con Nfa, ma penso che molto più fastidio glielo dà Lavoce, che gli fa le pulci quasi tutti i mesi.

Adesso vado, che la puzza si sente fino a napoli -).

Giulio, ora che il ministro ha anche De Michelis frai suoi consiglieri (qui la notizia), l'autoselezione del campione gliela spiega sicuramente lui.