Quanto austeri siamo - seconda parte

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Nel mio post precedente, qualche lettore nei commenti ha sostenuto che l'austerità si vede non solo dalle spese, ma anche dalle entrate. Ovviamente dipende da quel  che si ha in mente, io forse pensavo all'austerità per la casta dei politicanti, ma dal punto di vista dei cittadini, effettivamente, contano entrambi i lati del bilancio. Rimedio alla mancanza pubblicando le figure delle entrate e del deficit per fornire una visione più completa. Nella prossima puntata mi soffermero' sulla distinzione fra spesa totale e spesa al netto degli interessi. 

Cominciamo con le entrate. In termini nominali, in effetti sono aumentate rispetto a 10 anni fa, ma non si nota un grande aumento percentuale rispetto all'inizio della crisi. In Italia sono aumentate un pochino rispetto al 2008

Tenendo conto dell'inflazione le entrate sono più alte, ma non di molto, di circa il 5%, rispetto a 10 anni fa, tranne che in Francia, dove sono aumentate di più, e in UK, dove sono  molto inferiori. Sono scese un po' rispetto ai picchi della pre-crisi, ma sono diminuiti anche i PIL. 

 

Se uno definisce come austerità l'aumento delle imposte meno le spese, è difficile però da queste variazioni percentuali capire come stanno andando le cose. Riporto perciò l'andamento del deficit nella prossime figura (attenzione: mostrano il deficit, quindi se le linee vanno in su si sta "peggio", nel senso che c'e' un maggior deficit). in termini nominali il deficit è sostanzialmente ai livelli pre-crisi o superiore dappertutto, ad eccezione che in Germania. A voi il giudizio finale. 

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Commenti

Ci sono 11 commenti

Perché a me non tornano diverse cose sia guardando i database dell'IMF sia quelli di Eurostat.

 

Per deficit intendi quello stabilito dal trattato di Maastricht (cioè General government net lending/borrowing nel database IMF o General government deficit/surplus in quello Eurostat )?

 

Per deficit ho semplicemente guardato a general govt revenues - gen govt expenditures. Credo ci sia qualche discrepanza rispetto alla definizione ufficiale di deficit ma non mi pareva fosse di rilevanza tale da notarsi nelle figure. In un altro post mettero' i dati sul disavanzo primario

Aver messo il nome del paese sulla barra del grafico mi ha fatto capire le linee, grazie veramente.

distinguere linee con lo stesso tratteggio, una celeste e l'altra lilla, era improbo

Avendo chiesto il confronto con le entrate, ringrazio per l'aggiornamento.

 

Il grafico di partenza, come già hai detto, proviene dal dibatto USA (PK contro una serie di economisti) dibattito che a mio avviso è degenerato perchè oramai si mira a difendere l'Idea. Il grafico sulla crescita dell'Argentina nell'ultimo decennio, a dir poco fuorviante, postato da PK lo mostra chiaramente.

Come giustamente dice Aldo Lanfranconi,nel 2008 è cambiato il mondo. trovo più significativo dire che il deficit UK sta scendendo in termini nominali, piuttosto che dire che è più alto rispetto al 2002 e ciò proprio perchè gli effetti della più grave crisi dal 29 hanno inciso pesantemente. Se paesi come Italia e Grecia e Portogallo possono tranquillamente esser accusati di aver sperperato in spesa e debito il bonus creato dai bassi tassi garantiti dall'euro, mandando a ramengo anche ogni parvenza di competitività, lo stesso non può esser fatto per la Spagna dove il problema è la bolla immobiliare e non l'aumento della spesa. Da cittadino europeo non trovo interessante la gara al colpevole, la Germania che vuole i tagli o i PIGS che hanno sperperato,che si sta scatenando. So benissimo che mentre la Germania faceva le riforme Hartz, noi facevamo danni. Da cittadino mi interessa che si adottino soluzioni che funzionino. mi chiedo e chiedo, è possibile uscire dal pantano facendo adottare a tutti in contemporanea e in tempi stretti politiche di austerità e di svalutazione interna? Non è che come stiamo vedendo non solo in Grecia, apriamo un'autostrada per populisti o peggio? Non è che una così violenta e rapida correzione ha un effetto alla Hoover che combinato con lo stallo politico, ci potrebbe portare rapidamente a fallimenti a catena (un break up dell'euro danneggerebbe gravemente anche la Germania)? abbiamo un esempio recente: solo un anno fa al centro del dibattito politico erano le moschee a Milano. 6 mesi dopo il default era un'eventualità concreta.

 

Quello che mi sembra logico è portare avanti una politica di recupero di competitività e di tagli alla spesa, accompagnata da un QE per far si che si abbia il tempo necessario affinchè la cura abbia effetto, diluendola al contempo in un intervallo più ampio. Moral Hazard? Draghi ha già mostrato di saper usare le sue prerogative per rimettere in riga chi cerca di fare il furbo.

 

Ps:

mi scuso per la lunghezza del commento

 

Quello che mi sembra logico è portare avanti una politica di recupero di competitività e di tagli alla spesa, accompagnata da un QE per far si che si abbia il tempo necessario affinchè la cura abbia effetto, diluendola al contempo in un intervallo più ampio.

 

Anche se nella sostanza concordo con lei, non sottovaluterei l'importanza delle riforme strutturali e dei tagli di spesa pubblica--che finora il governo Monti non è riuscito ad attuare in misura soddisfacente.  Per essere chiari: queste misure sono importanti non solo per i motivi di efficienza nel lungo termine, che sono ben noti da queste parti, ma anche in un'ottica di breve periodo.  Se le istituzioni europee (BCE in primis) e gli altri paesi dell'eurozona continueranno infatti a dimostrarsi così poco attenti alla stabilizzazione macroeconomica, l'unica via rimanente per mitigare almeno in parte la congiuntura a livello locale--supponendo ovviamente di non voler uscire dall'euro--è attrarre capitali esteri, favorire il funzionamento del sistema bancario e stimolare le esportazioni[1].  Tutte queste cose sarebbero enormemente favorite da una seria attuazione delle riforme strutturali e da una riduzione della pressione fiscale; il fatto che tali scelte non siano state attuate spiega almeno in parte la situazione attuale.

Nota 1. A dire il vero esiste un'altra possibilità interessante: una politica dei redditi per coordinare la diminuzione di prezzi e salari.  A prima vista può sembrare troppo interventista, ma in un mercato gravato dalla prospettiva di una "svalutazione interna" lunga e disordinata è un intervento persino sensato.

lo posto come contributo alla discussione. Il secondo lo trovo molto significativo

Non capisco il terzo grafico:

Ma l'Italia non aveva un avanzo primario, almeno negli ultimi anni? E' possibile che il terzo grafico mostri una curva dei deficit "cumulati",  tale che la lieve diminuzione nel deficit avuta in Italia dal 2009 sarebbe dovuta ad anni con piccoli avanzi primari?