Ohh, la jolie histoire de Noel!!!…

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Questo è uno dei commenti apparsi ieri sul forum di liberation.fr e relativo al gossip del natale 2007 che ha come protagonisti Sarko e la bella Carla Bruni. Io me ne rallegro per Sarko, mi associo al lettore di Libé e commento brevemente.

Non c’è che dire, è davvero una bella favola questa: il presidente abbandonato e inconsolabile (che fino a qualche giorno fa portava ancora la fede di Cecilia al dito) confortato dalla bella chanteuse, il tutto alla vigilia di natale e nello scenario di Disneyland…

Dopo l'inevitabile commozione, qualche osservazioncina a margine.

La prima è per Monsieur le President che, comme d’habitude, ricalca le orme dei suoi predecessori aggiungendoci però quella dose di genuinità e di brio tipica del personaggio. Eh si, perché di presidenti tombeurs de femmes i francesi ne hanno già visti, ultimo in ordine cronologico quel Francois Mitterand che tenne nascosta per anni la figlia Mazarine. La novità qui à la notizia in prima pagina, le voci sulle nozze (riportateci dal sempre attento Bakchich info), i sorrisioni di Nicolas e Carla davanti ai flash…

Sorrisoni appunto, sono proprio i sorrisoni a condurmi alla seconda osservazioncina. Se non si ha troppa voglia dei flash di Point de Vue, Paris Match e compagnia cantante, infatti, non si va a vedere una parata di Mickey Mouse alla vigilia di natale. Ed Etienne Mougeotte, capo redattore del filo-sarkozyano Le Figaro, difficilmente avrebbe permesso la pubblicazione di una foto della bella Carla sulla prima pagina di ieri se la cosa non fosse stata gradita all'Eliseo. Ossia, quanto di vero ci sia in questa storia e quanto invece non sia il frutto di un'operazione di comunicazione studiata a tavolino dopo la devastante (a livello di immagine) visita di Gheddafi è difficile capirlo.

E qui si arriva alla terza ed ultima osservazioncina. Vero o non vero infatti, pur sempre di Carla Bruni trattasi. Ed il confronto con i gusti di chi da noi va candidandosi al ruolo di un italico Sarko sorge abbastanza spontaneo. Per John Ruskin “il gusto è la sola forma di moralità”, forse un po' esagerava (e forse no), ma direi comunque che alla luce dei due gossip quasi paralleli i francesi hanno uno motivo in più per aver fiducia nella loro classe dirigente, noi uno in meno.

 

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