Non ci resta che piangere.

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Ho ricevuto per email un programma elettorale. Ero in areoporto, aspettavo la valigia, e me lo sono letto tutto con calma. Non è una parodia, né è scritto dai rivali elettorali dell'autore, candidato alla carica di rettore di Tor Vergata.

Si trova qui. Per chi non voglia leggere tutte le 7 pagine, questo è un esempio dello stile e della concretezza delle proposte programmatiche:

 

 

Quello che resta unico è la compresenza del serbatoio di conoscenze, create o criticamente elaborate, cui segue (per l’appunto, segue) il seminario di dottrine.

 

È su questa stella polare che si deve ancor oggi, è il mio pensiero, tener la rotta, pur nei mutamenti, a volta tempestosi, che la modernità porta con sé (p 3).

 

In compenso cita Virgilio, in latino of course. Vi sono molti altri esempi di frasi e parole roboanti ma vuote di significato: "l’Università è un vero e proprio dono al futuro (p3)", "periodo di sgangherato pressappochismo e demagogia populista (p4)" (e perché poi doppia p?), "Destinatario del nostro messaggio deve essere l’universo mondo di coloro che desiderano il sapere e che ancora considerano l’Italia tra i paesi che maggiormente hanno contribuito al dono della civiltà che gli uomini fanno agli altri uomini. (p 6)" (un altro dono). Temo anche che il sessismo sia inconscio, visto che questo vuole farsie leggere: suppongo non intenda alienare subito tutte le donne, non rendendosi proprio conto che nel mondo civile, nel 2008, si dice "uomini e donne".

E la sua posizione rispetto a quello che un rettore è in grado di fare? Ad esempio: quali politiche disegnare a fronte del flusso potenziale di studenti stranieri, come ridurre il divario di accesso all'università per gli studenti provenienti da classi sociali meno abbienti,come premiare i docenti produttivi e penalizzare i fannulloni, come ridurre il riempimento di inutili moduli e verbali (ditemi, ci sono altre istituzioni, nei paesi G8, dove si usa la carta carbone?), come far rientrare il capitale umano dall'estero, come far sì che gli studenti di dottorato ricevano adeguata supervisione, invece di essere usati come segretari, fotocopiatori e facchini. E così via. Niente: tutto ciò è ignorato, come se per fare il rettore di una università moderna bastasse sproloquiare pomposamente.

Se David Lodge avesse messo un personaggio così nei suoi libri, nessuno ci avrebbe creduto. Sarebbe da mettersi a ridere, se non fosse che, indipendentemente dalla probabilità dell'autore di essere eletto, il fatto stesso che pensi che un documento del genere possa convincere l'elettorato a votare per lui è un triste sintomo del peso che, nelle università italiane, hanno le persone che credono che il secolo appena finito sia il diciannovesimo.

 

 

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Commenti

Ci sono 21 commenti

Dai Gianni, un po' di pieta'.  L'uomo e' in ingegnere civile.
 Scrive cose come: A Consistent Theory of Thin Piezoelectric Plates. Chissa' quanto si sente ignorante in un posto come l'universita' italiana, pieno latinisti eccelsi. Fa vedere che ha letto Virgilio pure lui, tra un piezoelectric plate e un altro. 

 

 

 

L'uomo e' un ingegnere civile.

 

Spero tu non abbia qualcosa contro gli ingegneri civili ..... :-)

Non sono esperto di vita accademica e, per la verità, nemmeno mi appassiona, ma mi sono sorpreso a chiedermi chi sia il suo avversario e se si esprima nello stesso modo pomposamente comico, oltre alla composizione degli schieramenti ed alle eventuali sponsorizzazioni.

Ed inoltre, la cosa funziona sempre come un tempo, tra invidie, gelosie e piccole ripicche?

 

Non ho potuto resistere:

 

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Suvvia, cosa volete che siano 7 (sette) pagine in confronto alle 271 pagine del programma di Prodi ?

Si vede che se non spari cazzate non hai possibilità, volete sapere come avvengono le elezioni in Confindustria ? Non esiste nemmeno il programma elettorale, esiste solo la confluenza di interessi e gli equilibri associativi, almeno questo ha scritto qualcosa...

 

 

volete sapere come avvengono le elezioni in Confindustria ? Non esiste

nemmeno il programma elettorale, esiste solo la confluenza di interessi

e gli equilibri associativi

 

Sia chiaro, Confindustria non è un "organismo democratico" nel senso che normalmente si dà al termine e le elezioni - peraltro rispettose delle regole stabilite - son solamente la ratifica di accordi, sebbene - questo sì - si svolgano sempre ampie consultazioni.

Non per questo, però, si deve forzatamente dedurre che i giochi siano sporchi. Il problema fondamentale, al di là delle ambizioni di qualche "scalatore" (peraltro umanamente legittime, ci mancherebbe), è dato dalla grande disponibilità di incarichi, a fronte del numero insufficiente di associati disposti a dedicare una parte del proprio tempo (del tutto gratuitamente) alla vita associativa.

Inoltre, si cerca sempre di comporre squadre coese, che abbiano la capacità di condurre un'azione efficace e coerente con le necessità individuate e, perlomeno nella mia ormai lunga esperienza, i programmi ci sono e vengono discussi.

Ciò non toglie, ovviamente, che esistano lobbies ed alleanze ma, ad esempio, vigono da sempre regole relative al tempo massimo di permanenza in ogni carica, con divieto assoluto di rielezione immediata dopo il canonico 2+2 (che comporta una verifica di metà mandato, non sempre scontata): magari la politica ne avesse di simili!

Non si creda, poi, che la partecipazione ai vari comitati, direttivi o parlamentini sia garanzia di chissà quali affari: solitamente la motivazione, per la gran parte degli iscritti attivi, risiede nella possibilità di crescita umana, culturale e professionale portata dal confronto, non disgiunta da una certa gratificazione "da ruolo", ma soprattutto in una vera passione che prende chi svolge tale attività.

Personalmente - e non sono una mosca bianca - mai ho cercato né ottenuto alcun vantaggio economico, semmai attestati di stima - che non nego facciano piacere - e la soddisfazione di veder attuati programmi e suggerimenti, senza nemmeno condurre "campagne elettorali" ma attenendomi sempre alla vecchia regola di Leopoldo Pirelli "in Confindustria non ci si candida, si viene chiamati".

Non sostengo certo - l'ho già detto - che "tout va bien madame la marquise": c'è da fare per migliorare, ma ritengo sbagliato anche non considerare gli aspetti positivi e non impegnarsi a portare il proprio contributo di idee e di passione.

Se poi, Marco, le tue esperienze napoletane sono negative, magari può dipendere da un ambiente particolare ma, credo, se ne hai voglia puoi fare qualcosa anche tu. Tra parentesi, conosco imprenditori della tua zona di cui si può avere il massimo rispetto, pur in situazioni obiettivamente complicate: prenderò a prestito il motto sallustiano che mi è sempre piaciuto e che un collega utilizza come sottointestazione del suo blog: "faber est suae quisque fortunae" (ognuno è artefice delle proprie fortune).

 

Pè quelli che fin'adesso hanno pianto... ecco quarcosa de bono: TorVergata TV c'ha due trasmissioni comiche da non perde, e allora ve

le segnalamo (che nun significa che ve le raccomannamo, ma... vale la

pena vedelle!)


La prima la trovate qua


http://www.youtube.com/watch?v=KM5JEMdRXes


la seconda qua


http://www.youtube.com/watch?v=qA2MGT5Mkv0


ma, pe nun spallavve troppo, ve conviene sartà direttamente ar


minuto 5:50


in particolare, occhio ar


minuto 6:40


che ve sottotitolo perché nun potrà mai esse sottotitolato abbastanza


Domanda (e uno):"in quale unità?"


Risposta:"vabbè...io vi do i dati della commissione europea..."


Domanda (e due):"in quale unità?"


Risposta:"no no sono i dati recenti pubblicati da..."..."...questa è

una media in europa rispetto a quello che ci dice, un dato ufficiale

poi si può discutere..."


Domanda (e tre! hai rotto er c....! nu lo vedi che lo stai a mette in difficorta?):"in quale unità?"


Risposta:"in che senso?"... 7:20 "sono euro per mega...mmmm..."

(FINALMENTE ARRIVA IL SUGGERIMENTO DAL GOBBO...) "megawatt...

megawattore.."


minuto 7:30


preghiera:"io vi pregherei di non entriamo nei numeri perchè i numeri

se ne possono dire molti ma questi sono quelli che... a ecco"


:D ke sbrago!


So sicuro che ve renderete conto, dopo la visione, che a Torvergata l'elezione der rettore è proprio na bella lotta!


A TORVERGATANI! chi volete libbero? franco o pagappa? :O

 

Per caso ho avuto tra le mani l'elenco delle domande del test d'ammissione per le facoltà di Veterinaria che si è svolto pochi giorni fa. Il quiz veniva trionfalmente aperto con la seguente domanda (a dire il vero, la numero 2):

L'italiano che afferma che tutti gli italiani sono sempre bugiardi dice:

  1. una bugia;
  2. un'affermazione perfettamente verificabile;
  3. il vero;
  4. una cosa ovvia;
  5. niente di nuovo.

Il candidato doveva scegliere la risposta giusta [ma vedi il P.S.] tra quelle numerate da (a) ad (e).

Ora, come chiunque dotato della famigerata "cultura generale" sa, si tratta del ben noto paradosso del mentitore, scoperto già dagli antichi greci. Il paradosso consiste nel fatto che l'affermazione contenuta nella premessa della domanda (un italiano afferma che tutti gli italiani sono bugiardi) è contemporaneamente vera e falsa, ossia paradossale per l'appunto.

Indovinate come stanno, invece, le cose secondo i creativi del MIUR. Secondo loro, naturalmente, una risposta "giusta" esiste, ed è, ma guarda un po', la (a)! 

Anche nella logica vale il principio dell'italianità? Ossia, vince sempre l'inferenza che tratta bene gli italiani?

Invito tutti i bocciati a fare ricorso.

P.S. Secondo voci che non ho potuto verificare in alcuni test la formulazione invitava i candidati a scegliere non la risposta giusta ma quella "meno arbitraria"... della serie: tanto sappiamo che le nostre domande sono fatte da cani, quindi lo riconosciamo subito e così non ci fate storie. 

In effetti "a" e' la risposta giusta senza alcuna contraddizione in questa formulazione. La frase "tutti gli italiani sono sempre bugiardi" e' falsa, perche' basta che ci sia un Italiano che dice la verita', per non renderla un paradosso, ma una semplice falsita'.

Il paradosso del mentitore e' "questa frase e' falsa", non la versione riportata nel test.

Forse il test voleva verificare la conoscenza del reale paradosso del mentitore?