Massimo Boldi e i fratelli Vanzina, punta di diamante della critica sociale

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Ho sempre pensato che i Vanzina e Boldi fossero sottovalutati dalla critica cinematografica intellettuale e di sinistra.

La critica cinematografica italiana intellettualoide e di sinistra

(comunista!) ha da sempre sottovalutato la sottile critica sociale

insita nei film dei fratelli Vanzina e la grande potenzialita' di

attore comico e anche drammatico di Massimo Boldi. Hanno invece da

sempre preferito registi noiosi come Fellini o Antonioni e attori come

Gassman per pure ragioni ideologiche.

Ai Vanzina si deve, ad esempio, di aver riportato il peto alla sua indiscutibilmente meritata posizione tra i piu' sofisticati strumenti della comunicazione

cinematografica.


Io questo lo ho sempre pensato, ma oggi ne ho prova.

Riccardo Villari della Margherita, Loredana De Petris dei Verdi,

Giuseppe Di Lello di Rifondazione Comunista, Franco Ceccuzzi dei Ds

sono finalmente venuti allo scoperto. Invece di attaccare ipocritamente

il prossimo film dei Vanzina per ragioni pseudo-estetiche, come per

anni la critica di sinistra (comunista!) ha fatto, hanno direttamente

dichiarato in una nota-comunicato alla stampa le ragioni per cui il

film secondo loro andrebbe ostracizzato dalla RAI:

 

Denigrare, prendere in giro, vessare una categoria vitale per

l'educazione e la formazione dei nostri figli, come quella degli

insegnanti, è non solo di cattivo gusto ma ingrato - dice la nota -

Dipingere dei professionisti laureati e vincitori di difficili concorsi

e abilitazioni statali come degli stupidi in balia di giovani e belle

donne è semplicemente irriconoscente». «In piena emergenza bullismo -

continua il comunicato - siamo passati dal carismatico professore

dell'attimo fuggente a rappresentazioni di bassissimo livello. A questo

punto non stupiamoci della stato della scuola italiana».

 

"Professionisti laureati e vincitori di difficili concorsi

e abilitazioni statali"? Bellissimo.

 

Io

sono coi Vanzina, da sempre maltrattati dalla critica cinematografica

di sinistra (comunista!) nella loro lodevole opera estetica e culturale

di critica sociale.

 

Bondi, Salemme e Salvi in una scena del film «Olè» (Ansa)

 

 

 

 

Boldi, Salemme e Salvi in una scena del film «Olè» (Ansa)

 

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Commenti

Ci sono 3 commenti

Ma che razza di individui albergano nel centrosinistra? Posso capire che abbiano una cultura, soprattutto su questioni economiche, diversa dalla mia. Ma qua siamo alla mancanza totale di buon senso, oltre che di senso del ridicolo.

Possibile che a questi signori non sia mai venuto in mente che censurare un film sia il modo migliore per promuoverlo? Possibile che non sia mai loro venuta voglia di vedere 'Ultimo tango a Parigi' dopo che il censore ne aveva ufficialmente certificato la porcellosità? Possibile che non capiscano che adesso chiunque abbia votato per il centrodestra si farà un punto di vedere il film e cantarne le lodi? Infine, possibile che questi signori non abbiano un c$%&# di meglio da fare che commentare i film dei Vanzina? È veramente deprimente.

C'è un punto ulteriore che Alberto non sottolinea. La polemica è partita dal fatto che il film è stato promosso sulla Rai, hanno fatto la solita pubblicità gratuita su qualche trasmissione pippobaudesca. Questo è sì uno scandalo, e a costo di essere monotoni è bene ricordare come questo scandalo dovrebbe essere risolto: ELIMINARE LA RAI. Vendetela, regalatela, mangiatela, ma fatela sparire nella forma attuale, come finto servizio pubblico e vero servizio ai potenti della politica e dello spettacolo.

 

 

La cosa più ganza è che il film è prodotto dalla Medusa, provate a dire di chi è?

L'avranno fatto di proposito?

 

mi scuso per spegnere i giusti orgogli di NfA, ma per dare un'idea di quanto il blogging abbia "udienza" vedo oggi che il ministro del malaffare, piuttostoc he vendre, mangiare, privatizzare, regalare al re di Tonga la Rai, ha deciso di aumentare il canone. La Rai "esprime moderata soddisfazione".

Einaudi Luigi, se ben ricordo, chiamava i suoi scritti prediche inutili.