La Libia e l'Italia

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Il comportamento del nostro governo rispetto alla Libia prova, se ve ne fosse bisogno, perché Silvio Berlusconi e la sua banda debbano essere mandati via al più presto possibile.

I fatti libici sono noti. Chi volesse un aggiornamento basta che visiti Al Jazeera. Sono anche noti a tutti l'inazione ed il silenzio del nostro governo, rotto solo negli ultimi due giorni da due interventi.

Primo quello del presidente del consiglio, che ha giustificato il suo totale silenzio affermando di non voler "disturbare" il suo amico Gheddafi. Oggi, di fronte alle reazioni del resto del mondo civile, il satrapo nazionale - noto estimatore di Gheddafi, il cui stile di vita cerca strenuamente di imitare mentre sogna di adottarne i metodi di governo - ha fatto emettere una nota della presidenza del consiglio nella quale

fa sapere di seguire con attenzione e preoccupazione l'evolversi della situazione e di considerare inaccettabile l'uso della violenza sulla popolazione civile. Nel comunicato si legge che il premier «è allarmato per l'aggravarsi degli scontri e per l'uso inaccettabile della violenza sulla popolazione civile». Nella nota Palazzo Chigi aggiunge che «L'Unione Europea e la Comunità internazionale dovranno compiere ogni sforzo per impedire che la crisi libica degeneri in una guerra civile dalle conseguenze difficilmente prevedibili, e favorire invece una soluzione pacifica che tuteli la sicurezza dei cittadini così come l'integrità e stabilità del Paese e dell'intera regione».

Di oggi l'intervento del ministro italiano degli esteri, il quale ha invitato l'Unione Europea a non "interferire" nelle vicende libiche. Dice Frattini che non vogliamo "esportare la democrazia", non in Libia almeno. In Iraq, come ci ha ricordato Filippo Solibello, invece sì: gli iracheni sono, evidentemente, più meritevoli dei libici. Un popolo, quest'ultimo, per il quale - sin da quando il generale Graziani esercitava la sua azione ''pacificatrice'' per ridare a Roma l'impero che, secondo i deliri fascisti, le spettava - le elites italiane sembrano avere ben scarsa considerazione.

Apprendiamo inoltre, dal Corriere della Sera, che la posizione ufficiale italiana è perfettamente allineata con quella della famiglia Gheddafi:

Rispetto alla Libia, il titolare della Farnesina auspica una «riconciliazione pacifica», arrivando a una Costituzione, come propone [il] figlio [di] Gheddafi.

Tutto ciò è così scandaloso da apparire banale, come solo il male politico riesce ad essere. Mentre un folle massacra la sua gente inerme, chi potrebbe fermarlo non agisce ma invita alla "stabilità del paese e dell'intera regione".

La politica estera italiana, nei confronti del regime libico è sempre stata quella che conosciamo, dai tempi di Andreotti in poi. Miope e squallida? Sì, ma non di più di quanto lo fosse, nel medesimo periodo, la real-politik adottata dagli altri paesi occidentali verso i propri "partners" del terzo mondo e del mondo arabo, in particolare. Partner, dopo tutto, è la traduzione, nel linguaggio della diplomazia internazionale, di una via di mezzo fra "escorts" e "killer". Da alcuni anni, sotterraneamente e lentamente, il comportamento degli altri paesi ha cominciato a cambiare. Non per l'Italia, però, che sotto la guida di Silvio Berlusconi è diventata l'alleato ed il partner commerciale più fedele (e più servile) della Libia del criminale Gheddafi (oltre che della Russia del quasi altrettanto criminale Putin, ma non divaghiamo). Il tutto, ovviamente, in nome del sano realismo delle persone d'affari che risolvono problemi concreti e non si perdono in fisime intellettuali.

Tale differenza è diventata palese nelle ultime settimane a fronte dell'insurrezione dei popoli dell'Africa del Nord, per esplodere negli ultimi giorni a seguito dell'estendersi alla Libia della rivolta popolare. Gli eventi libici e l'allineamento dello stato italiano alle direttive della famiglia Gheddafi (come appare evidente sia dalle dichiarazioni riportate sopra che da tutta l'azione del duo Berlusconi-Frattini) ci pone fuori dalla comunità degli stati democratici europei ed atlantici rendendoci, di fatto e di principio, alleati di Gheddafi. Mentre persino l'ONU (lo stesso organismo che anni fa aveva messo la Libia a presiedere la commissione per i diritti umani) rompe con Gheddafi definendolo un criminale di guerra ed un genocida (aprendo quindi la porta per il suo arresto e processo secondo le leggi internazionali) il governo italiano ne appoggia ufficialmente posizioni e richieste!

Incredibile, ma vero: il crepuscolo del satrapo genera oramai mostri ben maggiori che le puttanelle minorenni che danzano nei seminterrati di Arcore. Questa è una vergogna nazionale ed un ulteriore scandalo morale che il popolo italiano non dovrebbe sopportare. È anche un grave errore strategico che danneggia gli interessi italiani nel lungo periodo, nel medio e probabilmente persino nel breve. Gheddafi è finito, indipendentemente da quante migliaia di cittadini inermi massacrerà oggi e nei prossimi giorni. Con lui finirà il suo regime e il potere della sua squallida famiglia (così simpatica, per altro, alle elites italiane, dagli Agnelli ai Berlusconi alle puttanelle televisive che ai suoi figli si accompagnano).

Trovo sconvolgente che l'opinione pubblica italiana non stia chiedendo al governo italiano di allinearsi con il resto del mondo civile isolando il regime di Gheddafi per forzarne l'abbandono

Trovo sconvolgente che l'opposizione parlamentare italiana non chieda ai cittadini di scendere in piazza, non tanto per "esportare" la nostra democrazia in Libia ma per chiedere due cose semplici:

- che la comunità internazionale fermi la mano del criminale (vista la posizione già adottata dalla diplomazia ONU un intervento d'interdizione dello spazio aereo è facilmente e rapidamente implementabile dall'aviazione NATO del Mediterraneo del Sud);

- che il governo italiano agisca materialmente contro Gheddafi e in supporto del popolo libico che ne chiede la testa.

Concretamente, per raggiungere questo secondo obiettivo, oltre a condannare senza ambiguità le azioni del governo libico il governo italiano dovrebbe porre sotto immediato sequestro TUTTI i beni patrimoniali, mobili ed immobili, posseduti dal regime Libico e dalla famiglia Gheddafi in Italia e nelle società italiane operanti nel mondo, attivandosi per offrire asilo ai perseguitati e supporto politico e materiale al popolo in rivolta.

Non è impossibile fermare la mano del criminale e aiutare i libici a liberarsi di lui e dei suoi soci. Basta volerlo. Certo che, quando si son fatti con il criminale affari sporchi e, probabilmente, accordi sotto banco, la sua caduta potrebbe apparire un rischio anche per chi quegli accordi li ha fatti.

Ragione di più perché gli italiani per bene, oggi, stiano con il popolo libico in rivolta. Essere libici, oggi, è una maniera molto concreta d'essere anche veri patrioti italiani.

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Commenti

Ci sono 229 commenti

Due punti:

1) retorica e fatti. Michele, qui condanni la retorica, il discorso, il (cheap)talk. Molti governi stranieri si sono detti preoccupati, hanno condannato, etc. Vero, ma nei fatti? Nei fatti nessuno ha fatto niente. Se poi guardiamo davvero ai fatti concreti, bhè, c'è quasi il rischio che Silvio ne esca come uno statitista. Esempio: l'Inghilterra ha liberato il terrorista di Lockerbie per far vincere a BP alcuni contratti in Libia. Non male, mi pare. Non 30 anni fa, ma solo 2 anni fa.

Le dichiarazioni di Frattini e di Silvio erano fuori luogo: questo è ovvio. Però, nei fatti rimangono dichiarazioni.

2) Puoi pensare che in ogni caso la nostra posizione differisca - in peggio - dagli altri. Può essere. Anzi: ne sono quasi certo. Ma non consideri una cosa: strategic interaction. La nostra dipendenza/debolezza verso la Libia è uguale a quella degli altri Paesi? No. Siamo molto più dipendenti noi dalla Libia di qualsiasi altro Paese europeo. Il problema è che dipendiamo da un pagliaccio come Gheddafi, mentre gli altri Paesi hanno a che fare con figuri meno imbarazzanti, ma il punto rimane. Il nostro eventuale cheap-talk, in questo contesto, sarebbe più costoso di quello della Francia o dell'Inghilterra.

Faccio un esempio stupido: agosto 2008, guerra Russo-Georgiana. Berlusconi fece un'altra dichiarazione terzista. Tutti a condannarlo e ad riempire di magnificenze Sarkozy per il suo ruolo moderato (presidenza EU) ma, allo stesso tempo intransigente verso la Russia. Bene: dicembre 2010. Cosa succede: la Francia ha venduto 4 navi d'assalto anfibio alla Russia. Quelle che la Russia diceva aver bisogno per un conflitto come quello in Georgia.  

 

 

La retorica è utile in caso di (auspicabile) vittoria dei ribelli, anche se sarà difficile far dimenticare decenni di amicizia col tiranno

 

 

Michele, qui condanni la retorica, il discorso, il (cheap)talk.

 

Al contrario. Siccome in politica internazionale le parole contano, condanno l'assenza di retorica o, meglio, la presenza di una retorica pro-Gheddafi.

Una delle ragioni per cui, in politica internazionale, la retorica serve l'ha già spiegata Giovanni in un commento che ho appena visto. Ve n'è un'altra, di fondamentale: segnala - sottolineo: segnala - a coloro che non si sono ancora schierati (ed anche a chi sta già giocando) cosa ne pensino gli astanti e verso chi e cosa essi siano più favorevolmente inclini a propendere. Da questo punto di vista il riferimento al "cheap talk" (sia qui che sotto) è tecnicamente fuori luogo: le dichiarazioni, come la storia insegna, sono payoff relevant, eccome che lo sono. Infatti, nel riferimento seguente, affermi che il nostro "cheap talk [...] sarebbe più costoso [...]", onde per cui, per definizione di cheap talk, cheap talk non può essere.

Ti sei mai chiesto perché, nei momenti seri, le dichiarazioni fanno storia nella politica internazionale?

Fatti: se vuoi ci mettiamo, Andrea. Ma capisci anche tu che, quando si confrontano fatti, occorre metterli tutti sull'ago della bilancia e pesarli. Citarne uno, a caso, come se io avessi sostenuto che il resto del mondo fa da cavaliere senza macchia e senza paura è irrilevante, visto quanto ho scritto (dai, non farmi citare ...).

 

Ma non consideri una cosa: strategic interaction. La nostra dipendenza/debolezza verso la Libia è uguale a quella degli altri Paesi? No.

 

Tutto endogeno: la nostra debolezza strategica e dipendenza da Libia (e Russia) sono tutte endogene. Dai tempi di Andreotti e Craxi (forse di Moro) ci siamo scelti il partner nordafricano che abbiamo voluto noi e l'abbiamo coltivato. Quando Ronnie lo bombardava noi protestavamo e lo accudivamo, quando lo isolavano noi lavoravamo in suo nome e conto, eccetera. Non dipendiamo per caso da un pagliaccio come Gheddafi: è il nostro pagliaccio, scelto, nutrito e servito. Gli errori strategici si pagano? Certo, si pagano, which is exactly my point!

L'esempio seguente è ovviamente irrilevante, e spero tu lo veda da solo senza dover entrare in un dibattito sulle scelte fatte, allo stesso tempo, dagli USA e quindi sul significato della mossa francese, che non contraddice per nulla il comportamento di Sarkozy durante la crisi. Anzi, lo rende credibile. Ma, davvero, è un altro discorso.

premetto che concordo con la visione del post innanzitutto per motivi etici.

Anche andando sul pratico, però, l'Italia dovrebbe agire in modo differente.

Quando sarà caduto Gheddafi, perchè cadrà, il suo successore ad una richiesta italiana di rinnovo di concessioni probabilmente risponderà :non adesso sono molto occupato...

You'll be doing society a favor
That sonofabitch is brave and getting braver

;-)

Come sempre con Silvio, imamgino sia tutta questione di interesse privato messo al di sopra di quello pubblico: http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2009/sep/04/gaddafi-berlusconi-business

Credo che sia evidente come le parole in questi casi siano importanti, ma se volete un'altro esempio sul NYT proprio due giorni fa Kristof scriveva

 

 

Bahrainis are thrilled that President Obama called the king after he began shooting his people — and they note that the shooting subsequently stopped (at least for now). The upshot is real gratitude toward the United States.

 

La posizione Italiana, e di questo governo in particolare, però è resa ancora più scomoda anche da fatti oggettivamente gravi quali il trattato di amicizia che ci ha legato alla Libia. Sebbene compensazioni e accordi per i nostri "deliri fascisti" fossero dovuti, quello che mi preoccupa e mi imbarazza e l'articolo 20.

 

1. Le due Parti [Italia e Libia] si impegnano a sviluppare la collaborazione nel settore della Difesa tra le rispettive Forze Armate, anche mediante la finalizzazione di specifici Accordi che disciplinino lo scambio di missioni di esperti, istruttori e tecnici e quello di informazioni militari nonché l'espletamento, di manovre congiunte.


2. Si impegnano altresì ad agevolare la realizzazione. di un forte ed ampio partenariato industriale nel settore della Difesa e delle industrie militari.

Non sono un esperto e non conosco in dettaglio cosa comportino questi scambi, ma mi inquietano.

Le operazioni militari e i bombardamenti sulla folla di questi giorni, FORSE, avrebbero potuto fare meno morti se le nostre missioni di esperti, istruttori e tecnici non avessero collaborato col regime. Inquietante.

I link sono NYT e Trattato

 

quanto costa variare le fonti nel caso di vittoria dei ribelli?quante scorte esistono in italia?il costo di un cambio di regime quanto costerebbe al paese?se errore è stato(discutibile),oggi,adesso,domani mattina, tra sei mesi,con un cambio di governo e ipotizzando una modifica dei flussi energetici(possibili,probabili,impossibili,altro) quanto costa?siamo sicuri che altro governo avrebbe fatto dichiarazioni più stringenti?io no.poi sulla estetica del beduino non c'è molto da dire.

Credo di aver capito male il tuo ragionamento perché mi sembra che possa essere legato a un ragionamento sui costi.

Ma se i costi sono alti allora è meglio sostenere il regime? Fino a che punto? Quanti manifestanti siamo disposti a sacrificare per 100.000 euro? Quanta libertà dei cittadini libici siamo disposti a sacrificare per 1 milione di euro?

Anche la parte sugli altri governi non mi è chiara:

 

Siamo sicuri che altro governo avrebbe fatto dichiarazioni più stringenti?io no

 

Scusami ma cosa c'entra se altri governi avrebbero fatto diversamente? Questo governo, che è al potere, non lo ha fatto.

Suppongo che se avessimo avuto un governo beduino magari avremmo inviato aiuti al Rais. Se avessimo avuto un governo di hippie avremmo mandato dei fiori. Ma questo è il governo che abbiamo. E questi sono i fatti. 

No disrespect meant.

Chiunque vinca la partita continuerà ad usare gli stessi gasdotti, e che la Libia senza i soldi del gas è alla fame o quasi, per cui credo che l' unico rischio per le forniture sia durante la transizione.

Se poi ci fossero davvero rischi per le forniture e volessimo operare cinicamente, piuttosto che tifare per Gheddafi dovremmo cercare di farci buoni sia lui che i ribelli.Come diceva Giovanni sopra, se vincono loro tutto 'sto supporto al perdente lo pagheremo.

E Gheddafi non ha grandi alternative a noi come partner europeo, potremmo tranquillamente tirare un po' la corda senza compromettere nulla.

Tutto questo ragionando come in modo perfettamente cinico, aggiungendo le considerazioni etiche concordo con Michele al 100%.

quante scorte esistono in italia?

scorte di che? di cazzi amari? un casino. Energetiche? zero. L'Italia prende il 30% del petrolio e il 15% di gas naturale dalla libia. Non e' una questione di volerlo dare all'italia o no, non sono biscotti. E' questione che se c'e' una cosa che salta all'aria e brucia quando ci sono rivolte popolari sono proprio le raffinerie, che sono particolarmente difficili da mettere a posto se tutto attorno c'e' la guerra. Le probabilita' che per qualche mese tu debba andare al lavoro a piedi sono molto molto alte.

 

La Libia dipende in tutto dall'estero (esclusa ovviamente l'energia). Serve cibo? Lo comprano all'estero. Servono medicine? Comprano all'estero. Servono macchinari? All'estero anche quelli. Tutto con i soldi del petrolio/gas.

Passata la rivolta e rimesso in piedi un minimo di governo sarà la Libia stessa a chiamarci per vendere al più presto, avendo bisogno di una moltitudine di cose, un po' perché effettivamente mancanti un po' perché promesse al popolo in cambio della fiducia al futuro governante, anche se sempre un Gheddafi.

premetto che auspico una transizione verso altro geverno.

Andate a leggervi i commenti dei lettori del Giornale, auspicano che la rivolta venga soffocata nel sangue per evitare l'arrivo di nuovi immigrati.

 

Andate a leggervi i commenti dei lettori del Giornale, auspicano che la rivolta venga soffocata nel sangue per evitare l'arrivo di nuovi immigrati.

 

Bestiale!

Anche trascurando il lato "umanitario", questi son totalmente deficienti. Non si rendono conto che -proprio nel caso la rivolta venga schiacciata nel sangue- non sara' piu' in alcun modo accettabile riconsegnare i profughi al macellaio di Tripoli.

PS: Ovviamente i piloti Libici che si sono rifiutati di bombardare i civili si son ben guardati dal chiedere asilo -ora- all'Italia ...

 

Dando prova non solo di essere i degni elettori del delinquente per cui Il Giornale lavora, ma di essere anche profondamente stupidi ed ignoranti.

Perché se la rivolta verrà soffocata di immigrati ne arriveranno ancora di più.

Forse ha ragione Alberto Lusiani quando insiste che la miserrima classe dirigente italiana altro non è che l'espressione d'un popolo profondamente ignorante ... nel caso BS-lettoridelgiornale la relazione è chiarissima.

P.S. Ho replicato Carlo Carminati, pardon!

 

lettori del Giornale...abbiamo detto tutto....hanno l'encefalogramma piatto quelli eh!

 

Trovo sconvolgente che l'opinione pubblica italiana non stia chiedendo al governo italiano di allinearsi con il resto del mondo civile isolando il regime di Gheddafi per forzarne l'abbandono

Trovo sconvolgente che l'opposizione parlamentare italiana non chieda ai cittadini di scendere in piazza, non tanto per "esportare" la nostra democrazia in Libia ma per chiedere due cose semplici:

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Sul primo punto, noto che l'opinione pubblica italiana ora pensa a ben altro (gli scandali sessuali del presidente, chi mai possa esserci come alternativa credibile - o incredibile - , Bindi, Vendola, Bersani, Montezemolo, i problemi del rilancio del sistema industriale e manufatturiero, ...) ed in pratica è concentrata sul nostro ombelico, che sarà importante in quanto "nostro" ma è insignificante quando vicino (o anche lontano) si usa l'aviazione per bombardare la folla nelle strade. 
Noto anche che una buona fetta delle reazioni politiche agli avvenimenti libici era, almeno fino a domenica, costituita da "preoccupazioni" per una consistente ondata di profughi e che questo aspetto è stato usato come strumento di pressione dei governanti libici verso l'europa. 

Sul secondo punto, ora pare che il PD abbia promosso un sit-in a Roma, presso piazza del Pantheon, alle ore 18:30. Dobbiamo tuttavia comprendere il ritardo con cui l'opinione pubblica nostrana ed i partiti si sono mossi. Come è facile constatare, gli amerikani non sembrano coinvolti nei fatti repressivi e come spesso accade in questo casi, nessuno toglie le pantofole per andare in piazza a protestare e bruciare qualche bandiera se non si stente puzza di amerikani. Anche gli aerei usati per bombardare, sono Mirage, Mig, Sukhoi, non FA-18. 

Comunque per capire di quale pasta sono fatti i governanti italiani, è sufficente vedere la posizione italiana durante la recente crisi diplomatica tra Libia e Svizzera. Il governo italiano si è schierato con Geddafi e nessuno ha trovato alcunché da obiettare. 

Francesco 

 

 

 

Sarà che io ho una visione terribilmente distorta ma, scusami, a me ciò che scrivi mi puzza un po' di ideologico e di apodittico.

Uno, per quello che conta, da tempo non mi capitava di discutere tanto quanto sta accadendo in questi giorni di questioni di politica estera con amici e colleghi. La mia sensazione è che su tutto quanto sta succedendo in Nord Africa e nel mondo Arabo ci sia grande interesse nell'opinione pubblica, almeno nella sua parte non del tutto ignorante e anestetizzata (semmai sono le solite posizioni strumentali di molti esponenti politici che infastidiscono). Per carità, non voglio star qui a difendere l'"opinione pubblica" italica. Ma le tue affermazioni mi sembrano piuttosto apodittiche.

Due, (infatti), le notizie sulla violenza della repressione si sono diffuse con piena evidenza sui media a partire da ieri. Lagnarsi del fatto che milioni di italiani non siano ancora scesi in piazza (e attribuire, per giunta, la causa di ciò al fatto che non si tratti di marciare contro il nemico "amerikano") mi pare una caso di idologismo molto più evidente di quello (presunto) che intendi denunciare.

Insomma, perdonami, ma per come la poni anche tu mi sembri fastidiosamente concentrato sul tuo ombelico.

Ha ragione, è veramente uno schifo.

Sul Corriere c'è un' intervista del 1979 fatta da Oriana Fallaci proprio a Gheddafi, per quanto io non conosca molto l'intervistatrice (nel '79 non ero neanche nato), vorrei far notare il "tono" dell'intervista, praticamente l'ha preso a cazzotti... Possibile che solo all'estero o in Italia 30 anni fa c'erano giornalisti con le palle di fare quello per qui sarebbero pagati, ossia delle cazzo di domande?

Come si può sperare che l'opinione pubblica non sia la merda che è oggi se il giornalista medio non è altro che una puttana con la penna in mano?

Passatemi il torpiloquio...

 

cito Metilparaben

siamo alla frutta ragazzi.

 

E così si vede chiaramente che ha ragione Francesco Forti: in Italia, le reazioni dell'opinione pubblica non dipendono affatto dalla gravità degli eventi - come dovrebbe essere - ma dalla nazionalità di chi è coinvolto (o supposto tale) e persino dalla provenienza delle dichiarazioni.

Tutto ruota squallidamente intorno al nostro misero particulare, fermi al Sole che ruota intorno alla Terra ....

 

Prendo dalla citazione di Stefano, cosi' che si veda:

Walter Veltroni sulla situazione in Libia:

E' una delle crisi più gravi del Mediterraneo per i suoi molteplici aspetti, da quello degli immigrati a quello energetico, fino alla sicurezza degli stessi cittadini locali che stanno subendo una drammatica repressione con tanto di bombardamenti.

Vergogna. L'uomo dell'Africa e della solidarieta'. Per ridursi cosi', meglio restare comunisti. 

 

La politica estera italiana, nei confronti del regime libico è sempre stata quella che conosciamo, dai tempi di Andreotti in poi. Miope e squallida?

 

E' vero , però , oltre a quanto citato da Michele , non si è mai arrivati a questi punti :

Qui una prova

anche se qualcuno del governo dice che avere fatto tutto alla luce del sole è e sarà un grande vantaggio , mah

Magari la miopia della politica estera italiana si fosse limitata ai rapporti con la Libia: ci ricordiamo ancora, credo e spero, le sconcezze perpetrate dal Boss co i cavei onti nella crisi balcanica. Del resto (purtroppo non sono riuscito a scovarlo) fu lo stesso SB a volere la Farnesina ed i funzionari ad essa relativi come surrogato del fu Ministero del Commercio Internazionale soppresso, appunto , dal Gov. B IV.

E questo?

Borsa Italiana comunica che i mercati MTA, ETF, SeDeX e MOT sono fermi

http://www.corriere.it/economia/11_febbraio_22/borsa-sospesa_be70a830-3e5f-11e0-a025-f4888ad76c86.shtml

Fa parte del Grande Caso o dei buoni affari del passato delle elites nostrane con i libici?

Oscar Giannino insinua anche lui che possa esserci qualcosa di strano (da Chicago Blog via Phastidio)

Però non capisco l'indignazione. Lui dice:

 

Cioè che si tratti di un escamotage per impedire o dilazionare l’effetto sui tanti titoli – Eni, Unicredit, Impregilo, Finmeccanica -  toccati e coinvolti dalle vicende libiche. ieri la Borsa italiana è quella che più ha perso, per l’esposizione nazionale al Gheddafi System. Non è che i mercati si possano tenere aperti solo i giorni in cui brilla il sole. Così, si tagliano le mani a tutti coloro che legittimamente opererebbero sui nuovi prezzi in via di formazione.

 

Bhe... ma non è quello che si fa sempre quando si sospende un titolo "per eccesso di ribasso" o "per eccesso di rialzo"?? Se si fa solo su un singolo titolo la cosa diventa allora accettabile? O sono io, che non capisco, o bisognerebbe indignarsi anche in quei casi.

 

Oggi sulla rassegna stampa ho sentito De Michelis che ricordava di quando andò a Tripoli come Ministro degli Esteri del governo Andreotti e Gheddafi mandò a riceverlo il Ministro della Pesca (e poi lo fece restare a Tripoli per due giorni senza riceverlo mai). Era solo l'antipasto della tenda piantata a Villa Pamphili. 

Ma come, una delle poche cose che vanno a merito di Gheddafi, gliela vogliamo togliere? Il gallo cedrone io l'avrei fatto stare sull'aia e gli avrei sguinzagliato dietro il ministro della caccia....

Beh, chi la fa l'aspetti.

A cavei onti qualcuno dovrebbe ricordare quella volta che a Venezia mando' due mignotte a ricevere il ministro messicano del commercio estero, il quale dovette faticare parecchio per far capire a queste che non aveva bisogno di nulla, che si togliessero di torno e facessero sapere al loro boss di farsi uno shampoo e di andare a parlare con lui.

Ooops, mi sa che ho rivelato un segreto diplomatico ...

I piloti libici che hanno disertato sono atterrati a Malta, perche' secondo loro c'era il rischio atterrando in Italia che noi li rimpatriassimo.

all'articolo 4 - “l'Italia si impegna ad astenersi da qualunque forma di ingerenza, diretta o indiretta, negli affari interni o esterni che riguardino la giurisdizione dell'altra parte. L'Italia non userà mai ne permetterà l'uso dei propri territori in qualsiasi atto ostile contro la Libia"

Capito perche' non si puo' disturbare Gheddafi ? Altro che volerlo fermare.

Votato anche dal PD, tanto per non sbagliarsi nei momenti critici. E meno male che quelle poche volte che non ho dato scheda bianca negli ultimi anni la croce l'ho messa su quei fessi dell'IdV.

Ecco chi siamo in politica estera. Il resto sono chiacchiere e sofismi per lavarsi la coscienza.

Grazie Michele per il punto di vista netto che instancabilmente ci fornisci.

 

 

Mi spiace contrariarti, ma come ho spiegato poco fa quella di mettere la croce sull'IdV è proprio la scelta peggiore fra tutte quelle possibili http://www.noisefromamerika.org/index.php/articoli/La_Libia_e_l%27Italia?fb=comments#c63647

(link corretto alle 12:25)

 

Sono anch'io pienamente d'accordo con i pdv espressi da Boldrin.

Desidero solo aggiungere che l'acquiescenza e l'inerzia italiana, oggi giustamente rimproverate al Governo e specificamente all'ineffabile duo PdC/Frattini, datano da tempi molto anteriori all'incommentabile Tratto di amicizia ed alle sue impresentabili clausole, giustamente sottolineate nel tuo intervento.

Acquiescenza, viltà e inerzia datano sin dal colpo di stato con cui Gheddafi ha assunto il potere, 41 anni fa. E hanno avuto per vittime di prima linea non libici in rivolta contro il regime demenzial/dittatoriale di Gheddafi, ma tante migliaia di intere famiglie connazionali che dovettero abbandonare all'improvviso e senza indennizzo case, proprietà, attività economiche etc. etc.

L'Italia ha inflitto torti imperdonabili ai libici, a partire dalla conquista che data esattamente da cent'anni, voluta dal governo Giolitti e a finire con le atrocità perpetrate da Graziani. La lettura degli onesti e sacrosanti libri di Del Boca è doverosa e istruttiva. Ma gli italiani che furono scacciati come reietti nel 1970 niente avevano a che fare con quegli avvenimenti i più recenti dei quali risalivano a una generazione prima.

Un qualsiasi governo europeo, anche di potenza post coloniale, avrebbe mandato gli incrociatori a proteggere interessi nazionali, emblematicamente (ma anche fisicamente) rappresentati da questi 20mila connazionali: gente che parlava in italiano, aveva il passaporto italiano, mandava i figli in scuole italiane etc. etc.

Il Governo italiano non fece allora assolutamente niente, se non dirottare qualche nave della Tirrenia. E in quel momento la Libia, anche come potenza petrolifera, non era niente rispetto ad oggi. Gheddafi era un ufficialetto messosi a capo di un paese sostanzialmente primitivo, ancorchè potenzialmente ricchissimo (abbiamo visto poi l'uso che è stato fatto da questa ricchezza, vedi i Mirage che oggi mitragliano la folla).

Non deve meravigliare che un paese che lascia maltrattare e cacciar fuori a pedate nel sedere migliaia di concittadini inermi e soprattutto incolpevoli di alcunchè sia stato poi sistematicamente trattato con la sufficienza, la strafottenza, il brutalissmo ricattatorio di un Gheddafi in progressiva deriva verso una satrapia sanguinaria. Gheddafi ha costantemente chiesto e inevitabilment eottenuto condizioni umilianti per l'Italia, forte del suo rubinetto petrolifero, ma ben sapendo che mai avremmo scoperto i suoi bluff, perchè già avevamo accettato da pusillanimi l'infingarda umiliazione del 1970. Con tutto il disprezzo personale che nutro verso il PdC, trovo tuttavia ingeneroso indicare l'indecoroso baciamano come un inedito estemporaneo: ha radici ben profonde.

Ogni momento è figlio della storia, è inevitabile. Ma noi sulla storia sputiamo sopra, vedi il 17 marzo etc. etc.

Ecco chi siamo in politica estera. Il resto sono chiacchiere e sofismi per lavarsi la coscienza.

Ecco chi siamo:

http://www.repubblica.it/esteri/2011/02/22/news/ira_ue-12753847/

 

Bisognerebbe anche vedere se tale trattato é compatibile con la NATO…Ammettiamo che la NATO decida di andare in Libia cosi’ come ando’ nei balcani o in Afghanistan. L’Italia che fa? Esce dalla NATO? Sarebbe bene…
La cosa peggiore é che ancora una volta, che sia in un senso (Libia) o nell’altro (Afghanistan e balcani) la destra e la sinistra sono spesso assieme con le solite politiche del cavolo. Ecco perché in Italia la rivoluzione non si fa...

E' strana la relativa assenza di notizie e soprattutto dall'interno della Libia le cui tribù, che io sappia, non sono molto favorevoli a Gheddafi

dice che le tribù in questione sarebbero piuttosto islamiste e quindi nel caso libico la cacciata del laico Gheddafi parli in loro favore quasi sicuramente

RR

In un messaggio pubblicato sul sito Internet del gruppo di opposizione«17 febbraio», si legge che rivolgendosi «all'Unione Europea, e in particolare all'Italia, la gente di Nalut ribadisce di far parte di un popolo libico libero e, dopo il vostro silenzio riguardo le stragi compiute da Gheddafi, ha deciso che interromperà dalla fonte l'afflusso di gas libico verso i vostri paesi, chiudendo il giacimento di al-Wafa che attraverso la nostra zona porta il gas verso l'Italia e il nord Europa, passando per il Mediterraneo». I manifestanti di Nalut sostengono di aver preso questa decisione «perché voi non avete fermato lo spargimento di sangue della nostra gente e del nostro caro paese avvenuto in tutte le città libiche. Per noi il sangue libico è più prezioso del petrolio o del gas». Il messaggio è firmato «la gente delle zone occidentali dalla regione di Nalut».

fonte: Corrie della Sera

 

Accidenti a 'sti rivoltosi: sono ideologici e apodittici. 
Mi sa che qualcuno dovrà andare da loro a baciare le mani .... o magari qualche altro segno di (maggiore e migliore) rispetto. Sempre che noi italiani meritiamo il loro. 

Francesco 

Interessante articolo de El Pais

 

Ma il Bunga Bunga di Stato della visita del Colonnello giusto dell'anno scorso ce lo siamo dimenticati? 500 escorts recluto'... E Berlusconi gli fece i complimenti...e gli abbiamo anche dato dei soldi di risarcimenti...

Ora come fa Berlusconi a tirargli le bombe...secondo me gli da asilo politico...

www.youtube.com/watch

www.youtube.com/watch

tg24.sky.it/tg24/cronaca/2010/08/29/gheddafi_roma_tenda_cavalli_trattato_amicizia_italo_libica.html

Ma come la volete questa politica estera?

Obama: L'America non presume di sapere cosa è meglio per gli altri. Vi gusta? Uno così non esporta la Democrazia a cannonate come quel fetente di Bush che diceva: La Democrazia è un'aspirazione universale dei popoli. 

A quale dei due principi vorreste che si ispirasse la nostra politica estera? Che dovremmo fare? Per caso come fa Obama con la Cina (esempio di rispetto dei diritti umani)? Cioè gli dai del regime tirannico agitando il ditino in pubblico e poi gli vendi i tuoi titoli di Stato e gli fai produrre gli iPad?

OK OK, Obama non avrebbe mai fatto 'attendare' un Gheddafi e le sue amazzoni sul prato della Casa Bianca. E' questo il problema della nostra politica estera? Qualcuno sa spiegare?

 

 

Obama non avrebbe mai fatto 'attendare' un Gheddafi e le sue amazzoni sul prato della Casa Bianca. E' questo il problema della nostra politica estera?

 

Sinceramente sì. 

I vicini di casa non te li scegli e, per il bene del paese, magari anche per il bene del popolo libico, bisogna fare compromessi e maneggiare merda. Questo lo accetto, è un' azione necessaria. E' diplomazia.

Vantarsene ed affermare che la merda è pulita è un'azione non necessaria e non richiesta.

Difendere il massacro dei ceceni è un'azione non necessaria e non richiesta.

Augurasi che vinca l'amico Bush le elezioni è un' azione non necessaria e non richiesta.

Vantarsi di aver sedotto la leader Finlandese è un'azione non necessaria e non richiesta.

I pochi esempi pescati nel mucchio, oltre a essere non necessari e non richiesti, sono anche potenzialmente controproducenti per il prestigio e le relazioni dell'Italia. Questa non è diplomazia: è cialtronaggine.

 

 

 

Intervenire militarmente e massicciamente contro uno stato estero, senza che nessuno all'interno dello stesso lo richieda, giustificando l'azione dinnanzi all'ONU attraverso gravi menzogne (due nello specifico: presenza di MDW nel territorio e contatti con gruppi estremisti attivi), ed occupando lo stesso paese ab infinitum E' COSA PIUTTOSTO DIVERSA dal tentare, attraverso forme non eccessivamente invasive - alcune delle quali suggerite da Boldrin-, per fermare un genocidio IN ATTO, il quale si configura come tale all'interno del contesto delle norme internazionali sui diritti umani.

tu non noti la differenza?

Ma come la volete questa politica estera?

tra le altre cose, io avrei chiesto che, visti i salamelecchi e (in nome della realpolitik, ovvio) i baciamano, ci potessero essere almeno dei risultati concreti..

Michele,

attivandosi per offrire asilo ai perseguitati e supporto politico e materiale al popolo in rivolta.

 

hai visto l'ultima dichiarazione di UB?

Una nuova ondata di immigrati potrebbe riversarsi in Italia in conseguenza della crisi del Maghreb e, in particolare, della Libia? "Intanto non sono arrivati e speriamo che non arrivino. Se arrivano li mandiamo in Francia e Germania...". Lo dice il leader della Lega, Umberto Bossi, conversando con i cronisti a Montecitorio. E verso Tripoli, che posizione dovrebbe tenere il governo? "Aspettiamo ordini dall'Europa", ribatte.

e questo è il capo del partito a cui appartiene il ministro dell'interno. In Francia e Germania, che hanno accolto mi pare dieci (DIECI) volte il numero di richiedenti asilo dell'Italia. 

 

 

quando ho letto questa dichiarazione di Bossi sono rimasto disgustato. Gheddafi manda gli aerei a bombardare la folla, e Bossi di cosa si preoccupa? che gli scampati non rimangano da noi. Da ospedale psichiatrico.

Hai elencato una lista di figure di merda, sono d'accordo. Ora però in Libia non si scherza, che politica estera dovremmo fare? A quali principii ci dovremmo ispirare. I nostri termosifoni dipendono dalla Libia. Suggerimenti sull'ispirazione della ns politica con la Libia from now on?

Ti do la mia opinione (che magari non ti piacerà), la politica estera è ipocrisia pubblica e realismo dietro le quinte. Magari cominciare a dipendere un po' meno dai fornitori di energia diversificandoli. Ah già, ma ci vogliono i rigassificatori, che sbadato. Tutti d'accordo NIMBY. Anche questa è cialtronaggine. Bipartisan.

Se ci troveremo nella merda coi termosifoni attribuire la responsabilità al puttaniere mi pare un modo di svicolare.

 

 

Se i termosifoni si spengono ci potremo sempre scaldare con un bunga-bunga di massa...

Non sono solo figure di merda. Figure di merda son queste, quelli che ho elencato sono errori di politica estera che potevano crearci problemi (con la Finlandia, con la Cecenia e con Obama).

Fatti per faciloneria e voglia di strafare.

Errori che nuociono all'immagine dell'Italia che viene percepita come un paese banderuola che difende stragi di civili per convenienza (cecenia), che in faccia ti dice una cosa ed a casa un'altra (Obama e Finlandia). E tutto questo senza che fosse necessario ed inevitabile.

Adesso, come ho detto in un commento sopra, aspetteremo di sapere chi vince e correremo in suo soccorso e faremo quel che c'è da fare per non rimanere senza gas (che comunque i libici il gas vogliono venderlo).

In caso vincessero i ribelli la nostra situazione sarebbe migliore se non ci fossimo spacciati per i grandi amiconi di Ghedaffi, in caso vincesse Gheddafi tutto rimarrà come prima, ma noi passeremo per i grandi amiconi di un dittatore sanguinario agli occhi del mondo.

In entrambi i casi la situzione sarebbe stata migliore se gli accordi con Gheddafi fossero stati fatti in un clima di sobrietà (che non è una cosa folle: é quello che han fatto tutti gli altri paesi.)

 

 

I nostri termosifoni non dipendono dalla Libia.

Il gasdotto che porta il gas libico in italia è il più piccolo che abbiamo. Gli altri punti di ingresso nel sistema italiano sono Tarvisio (Russia), Passo greis e transitgas (Europa del nord), e Mazara (Algeria). Poi abbiamo parecchio stoccaggio e un paio di rigassificatori con i quali puoi fare arrivare gas da qualsiasi parte del mondo. Se il gasdotto libico dovesse andare in tilt il sistema reggerebbe senza alcun problema. Al massimo si potrebbe verificare un aumento parziale dei prezzi spot che comunque sono già i più alti di europa per il fatto che eni ha un enorme potere di mercato. I problemi diventerebbero più grossi se si dovesse contemporaneamente interrompere la fornitura dall'algeria oppure se dovessero chiudere il canale di suez da dove passano le navi cariche di gas liquefatto.

Sono d'accordo che la situazione non è delle migliori, ma mi sembra una follia quella di prostrarsi ad un dittatore solo perchè compriamo una parte (pure piccola) del nostro gas dal suo paese. Bisogna sempre tener presente che anche la libia ha interesse a vendere il gas non siamo solo noi ad avere interesse a comprarlo.

Smettiamola con quest'atteggiamento finto cinico tipo "E' la politica estera, bellezza" .

La politica estera e' fatta di equidistanza, equilibrio, autorevolezza ed anche convenienze.

Questo da' una dimensione internazionale.

Tutto il contrario della politica estera da italiani mandolinari buffoni che viene portata avanti da questo governo. Riguardo alla scontata obiezione che con la Libia lo si e' sempre fatto replichero' con la scontata risposta che due meno non fanno un piu'. Inoltre non ricordo che il Colonnello sia prima venuto in pompa magna a piantar le tende beduine e ad arringare giovani donne col suo corteo di amazzoni. 

Farsi ridere dietro dal mondo ed appoggiare dittatori dicendo che sono "il dono di dio al loro paese" non e' una politica estera, neanche secondo il ristretto canone di ipocrisia che proponi, proprio l'ipocrisia ti dovrebbe far assumere posizioni prudenti.

Dare via la nostra reputazione di equilibrio sulle questioni mediterranee agitando il "business" e' velleitario e non strategico, perche' su una dimensione storica senza certi elementi non si va lontano. Infatti ora il dittatorello cade e la partita si riapre in toto, con l'handicap di aver appoggiato sfacciatamente il regime.

Che cosa proporresti, un bell'invio di consiglieri militari ?

Visto che sei un pragmatico se tutta Europa assume una posizione critica l'Italia che posizione deve prendere ?

Trascurando poi concetti "vintage" come questi, visto che c'e' una fondata possibilita' che la Libia cambi governo, qual e' secondo te la posizione migliore per difendere il termosifone ?

 

iniziative facili.

ci si schieri con le opposizioni al colonnelloacavallo. E' rischioso? si.

2. si contratti da ora, dando al potenziale governo semplici temi di collaborazione; creazione di posti di lavoro in libia, 3 controparte il gas etc.

3. spegnere tutto fino a settembre, o tutto quello che fanno con il gas, e' rischioso? no, riduce il consumo che si sta gia' riducendo

 

largamente condivisibile nella misura in cui oggi un potenziale governo sia identificabile e gli si attribuiscano elevate probabilità di successo.

Non vorrei essere pessimista, ma non e affatto detto che alla caduta di tiranni ladri e magari anche sanguinari (come si è rivelato Gheddafi) succeda un' era di democrazia liberale. Vi ricordate quando cadde Siad Barre? Il dopo Barre è stato molto peggio della sua dittatura, che non  pochi somali attualmente ricordano con rimpianto (fonte: una trasmissione della BBC). Allo stato tutto è possibile. Speriamo di non dovere rimpiangere Ben Ali, Gheddafi e i loro rapaci sodali e familiari. D' altra parte è proprio il regime dittatoriale precedente che prepara il terreno per quello successivo, anche se ci sono diversi esempi nell' Africa sub-sahariana e altrove di trapassi di regime con annesso miglioramento. Speriamo che questo sia il caso anche per il Nord Africa. Comunque continuare a fare j sostenitori di Gheddafi come ha fatto l' attuale governo è inescusabile, ma corrisponde bene alla mentalità di Berlusconi, che non abbandona i suoi amici e sodali, mafiosi o delinquenti che siano. Quello che succederà alla fine non lo sappiamo (e dipende comunque molto poco da quello che noi facciamo o diciamo). Però il baciamano di Gheddafi da parte del Berlusca andrebbe tradotto in gigantografie da affiggere a tutti i cantoni.

Ieri sera su Rai3 è andato in onda Hotel Rwanda. Una delle scene madri vede i soldati occidentali (belgi o francesi) che arrivano in forze per evacuare gli europei ma respingono i profughi tutsi.

Pensate davvero che la "comunità internazionale" intervenga in Libia? finora è una questione interna, ho visto interventi importanti solo in presenza di un conflitto internazionale come nella ex-Jugoslavia  o in Kuwait; solo nel secondo caso di fu un intervento relativamente rapido, di fronte alla volontà di Saddam di annettere con la forza uno stato membro dell'Onu. Nella ex-Jugoslavia e poi in Iraq l'incapacità di raggiungere un accordo in sede Onu ha portato ad interventi di parte (la Nato nel primo caso, la coalition of the willing nel secondo).  

Qualcuno dovrebbe ricordare che alla guerra per imporre la separazione del Kosovo dalla Serbia partecipò l'Italia, PdC D'Alema.  

Luciano che ragionamenti fai? Quelli erano negri :-) Battutacce a parte, quello che è successo in Rwanda e il ruolo avuto dagli europei (Chiesa, Belgio, Francia) è vergognoso oltre ogni immaginazione. La, tutto sommato, scarsa eco avuta la spiego solo con il fatto che fossero negri, africani e poveri.

Comunque anche gli interventi nella exJugoslavia non sono stati proprio fulminei (chi fu quel poetà di Sarajevo che disse: fossimo balene la gente sarebbe più indignata?).

Credo che, nel caso della Libia, esistano interessi economici che potrebbero "incentivare" la comunità internazionale ad intervenire, ma temo che si aspetterà per vedere come si evolve la situazione.

Politicamente è anche comprensibile, perchè adesso viene considerato un conflitto interno ma, umanitariamente e moralmente, è proprio adesso che bisognerebbe creare almeno una no-fly zone.

 

mi impegno (ok, non troppo) nel primo commento mai inserito su NFA, approfittando del tema del post e da un inizio di discussione su muammar a ballarò, perchè, stordito dall'influenza, mi sto facendo abboffare di idiozie da quattro scalcagnati che blaterano, sempre sperando che compaia MB a trattarli come si deve. A quando?

saluti

Al sig. Corrado: credo, ma potrei sbagliare, che il poeta fosse Izet Kiko Sarajlic

Al sig. Giuseppe quando dice che non era per nulla ovvio il tipo di intervento da fare rispondo: non scherziamo. Un saluto

 

Sig. Fabio, non sia così sicuro del "catechismo" che le hanno inculcato da bambino.

Noto qui che nell'unico commento articolato da lei postato (di lunghezza superiore alla riga e contenente un minimo di informazione) lei confessa molto lodevolmente, con un pizzico di vergogna, di aver scoperto quanto fallaci fossero le informazioni di cui disponeva.

Ecco: ne tragga insegnamento e non scherzi automaticamente sui dubbi suoi o altrui.

certo che te ghe fatto benissimo a specificarmelo! potrebbe cucinare le patatine fritte con l'onto!!!

Anche il regno Saudita scricchiola?

"They also sought a minimum wage of 10,000 riyals ($2,700)"

immagino che molti Italiani sottoscriverebbero questo appello...

credo che questo commento, di una persona che vive in prima persona i paesi del nord Africa, possa contribuire alla discussione

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Buongiorno a tutti,
sono sempre stata positiva ma questa mattina mi sono svegliata con la rabbia e  l'amaro in bocca e ho deciso che non si puo' sempre star zitti e sempre far finta di niente ! Sono indignata, e anche profondamente: mentre l'Italia si divide tra circo e cinema tra un Berlusconi si e un Berlusconi no, davanti a noi c'è la più grande presa per i fondelli degli ultimi anni! e nessuno sembra accorgersene.

Ieri sera ho acceso in via straordinaria, la televisione, quella scatola inutile come reputo che sia, che sta diventando una scatola piena di bugie e prese in giro: ho seguito una trasmissione di rai3 ( ma avrebbe potuto essere su qualsiasi emittente) sulla crisi del nord Africa ( così la chiamano...) dove Professori del Sapere Universale parlavano di Libia senza averci mai  messo un piede e parlavano del popolo libico pavoneggiandosi come super conoscitori di un popolo che non hanno mai nemmeno incontrato ! Ora, non sono qui a fare politica, Dio me ne scampi, ma è possibile che gli italiani insieme a tutto il resto del popolo europeo non si accorga di questa straordinaria menzogna ????

Conosco la Libia forse meglio dell'Italia, e voi lo sapete. HO VISSUTO PER PIù DI 10 ANNI in quel paese, a contatto con il popolo libico, vivendo il periodo pre e post embargo, andando e venendo un po' ovunque nel paese, parlando con l'impiegato comunale, con il poliziotto e con la guida turistica: Ho maturato un'esperienza sui paesi e il popolo arabo che ho acquisito in 21 anni di vita ( su 40), conquistata vivendo con loro e per questo non accetto nel modo più assoluto quello che ci vogliono far passare per una guerra civile contro Gheddafi: tutte balle ! Io non sono nessuno, opero nel turismo come fanno in tanti, e come mai io sapevo 5 giorni prima che scoppiasse la rivolta della Tunisia quello che sarebbe successo ? come mai ieri i telefoni con la Libia erano oscurati ma alle 1.40 di notte io sono riuscita a mettermi in contatto con Omar ( che qualcuno di voi conosce) che è in Libia ?
E allora direte voi?
Beh allora la situazione in Libia è gravissima, ma non per colpa di Gheddafi, perchè in Tripolitania (Tripoli compresa) e al sud la gente non va per le strade a gridare a Gheddafi di andarsene, ma qualcuno ha voluto apposta oscurare televisione, internet e telefoni per poter poi dire quello che voleva della Libia, per fomentare l'opinione pubblica contro il dittatore,  per poter dire che Gheddafi era partito, aveva sparato sulla folla, aveva arruolato gente dell'africa sub sahariana in seduta stante per poter sparare sulla folla.....mi suona come il mullah Omar che scappa dall'Afghanistan in motorino !
Invece se poteste parlare con i libici ( e qualcuno oltre a me ci è riuscito...forse coloro che vogliono sapere la verità, quelli che conoscono la situazione e non vogliono passare per stupidi di fronte a notizie assurde...) sapreste che a Tobruk non si vede nulla, a Sebha la gente è la bar e vede la televisione straniera parlare di una condizione generale del paese che loro non vedono, a Tripoli qualcuno spara si, ma non sono certo i nigerini che volevano prendere i barconi per venire in Europa, è gente che è stata preparata a tutto questo, ormai da anni, da coloro che hanno sobillato le masse di gente più ignorante ( guarda caso a Benghazi, dove non esiste in particol modo un back ground culturale, e dove la gente è più legata culturalmente al popolo egiziano...) dalla Tunisia, all'Egitto, dove guarda caso sono subito rientrati i Fratelli mussulmani, legati agli integralisti....Ma possibile che nessuna l'abbia capito??? Dal Cairo urlano che è dovere di ciascun mussulmano lottare e ammazzare Gheddafi, guarda caso sempre stato laico....e altrettanto casualmente Obama e Berlusconi che forse hanno una conoscenza diversa di quella zona ieri se ne sono stati zitti, non sapendo che pesci pigliare: giustamente, perchè il problema è molto ma molto più pericoloso di quanto vogliano farlo passare....la guerra civile contro le monarchie del nord Africa ?????? si ma da parte di chi ? qualcuno si è chiesto chi ha organizzato tutto questo ? e se tutti questi paesi finiscono agli integralisti, che sono stati combattuti da Mubarak, Ben Ali e Gheddafi in tutti questi anni, che fine facciamo noi? invece di fare stupide illazioni moraliste sull'amicizia di Berlusconi e dell'Italia con Gheddafi, chiediamoci invece cosa succede se questi paesi vanno in mano di integralisti e con i paesi anche il petrolio e il gas ??????? Ma siamo matti??? in un momento in cui l'equilibrio del mondo è in bilico, sulla costa opposta del nostro mare, noi ci mettiamo a fare proseliti sulla stretta di mano e sul baciamano ??? ma che  ignoranti! ! Questo è quello che qualcuno molto interessato vuole farci pensare, vedere, oscurandoci la verità. che sta sui fatti, sulle parole dette: ma tutto viene stravolto solo in un senso: ieri sera alla televisione Gheddafi avverte che l'Europa potrebbe diventare una provincia islamica....e tutti a ridere, tutti a puntare il dito come se fosse lui, il condottiero in testa alla battaglia della conquista ! Nessuno legge questo messaggio al contrario ? nessuno capisce che andato via lui, il popolo libico sarà in balia di persone che con la religione non hanno nulla a che vedere bensi hanno molti legami con petrolio e interessi economici ? gente che gioca sull'ignoranza delle masse e dei media, che ormai sono più interessati alla guerra dell'escort più carina o più pagata rispetto ai problemi seri che stiamo per affrontare ? Non è il viaggio che salta, non è un paese che "chiude" per pochi giorni, qui ci sono in gioco problemi ben più grandi, senza escludere che Gheddafi è sempre stato un uomo da show, e come tale prima di abbandonare la barca, potrebbe proprio essere lui ad affrontarla, ma in maniera tragica anche per noi !
Non voglio essere prolissa, e non voglio nemmeno fare politica, lo ripeto: ma ho sempre pensato che organizzare viaggi e viaggiare dovesse anche servire ad aprire la mente, conoscere, arginare l'ignoranza, la bestia in assoluto più pericolosa che esista: ecco perchè mi permetto di farvi riflettere con queste parole, che vorrei che andassero oltre alle ideologie politiche, vorrei che semplicemente si provasse a pensare con la propria testa, lontani da tutto quello che invece tende a farci andare in una sola direzione, con grandi parole, come facebook che si presenta al mondo come il sistema per poter stare in compagnia, ritrovare il compagno di liceo, senza accennare al fatto che è diventato uno strumento politico, di mobilitazione di massa, uno strumento per sapere chi siete, cosa fate, con chi parlate e da che parte state....Insomma non mi sento serena, anche pensando alle persone che a Tripoli stanno vivendo dei momenti in cui la loro vita è in bilico senza che se ne siano nemmeno accorti: a tutti il " vento di libertà" è sfuggito di mano senza nemmeno sapere chi fosse stato a farlo soffiare....chi è venuto da Tripoli al Bit,è tornato a casa dicendo " tanto in due o tre giorni è tutto a posto".

A tutti quelli che devono partire dico di stare calmi e di aspettare. Nel momento in cui la situazione dei vari paesi che avete programmato si fa in minima percentuale pericolosa, sarò io la prima a prendere provvedimenti. Ma senza voler gettare benzina sul fuoco, il più grande problema ce l'abbiamo proprio noi, sotto gli occhi e si chiama Libia.

Sinceramente non so come concludere: vorrei scrivere che spererei domani di svegliarmi  e trovare una foto della piazza verde piena di fiori,  vedere che tutto è tornato alla normalità, e vorrei potervi dire " conosco la Libia, conosco i libici, tutto si appianerà ", invece non mi sento di dirlo, anzi, al contrario mi viene da dire "preparatevi al peggio" ! 

In ogni caso il mio unico appello è di combattere l'ignoranza: andate a conoscere il mondo, spingete coloro che amate a viaggiare,  portate nel mondo figli e nipoti, perchè solo la conoscenza e la cultura possono sconfiggere l'ignoranza del mondo:
 il viaggio come aspirina di questa terra purtroppo tanto malata !
Buona giornata a tutti,
Oriana Dal Bosco

ho l'impressione che siamo al solito mantra che dobbiano tenersi i SOB perché sono i nostri SOB... a partire dal SOB più SOB di tutti, l'SB

 e se tutti questi paesi finiscono agli integralisti, che sono stati combattuti da Mubarak, Ben Ali e Gheddafi in tutti questi anni, che fine facciamo noi? invece di fare stupide illazioni moraliste sull'amicizia di Berlusconi e dell'Italia con Gheddafi, chiediamoci invece cosa succede se questi paesi vanno in mano di integralisti e con i paesi anche il petrolio e il gas ??????? Ma siamo matti??? in un momento in cui l'equilibrio del mondo è in bilico, sulla costa opposta del nostro mare, noi ci mettiamo a fare proseliti sulla stretta di mano e sul baciamano ???

se le cose stanno così allora dobbiamo mandare le nostre truppe a difendere Gheddafi, no? e ovviamente cassare il processo a SB per Ruby perché dobbiamo unirci tutti intorno al nostro leader in un momento di emergenza nazionale, celebrare la saggezza del suo trattato con la Libia che teneva a bada il terrorismo islamico e dargli pieni poteri contro giudici parlamento e corte costuzionale altrimenti siamo sovversivi antinazionali al soldo di Al Qaeda.  

Sento puzza di bruciato...

 

 

 

Concordo con il commento di Marino, qui sopra. Il punto di vista che riporti, di una persona che ha vissuto in Libia per anni è indubbiamente interessante. Ma mi pare comunque un punto di vista, pericoloso confonderlo con "la verità".

Ad esempio:

 

dalla Tunisia, all'Egitto, dove guarda caso sono subito rientrati i Fratelli mussulmani, legati agli integralisti...

 

dei fratelli mussulmani, soprattutto quelli egiziani (che anche tu menzioni) qui emerge un'immagine un po' diversa.

 

Classico caso di troll provocatore. La signora/ina Oriana dal Bosco deve essere, sempre che esista, una delle amazzoni del Rais, pensionata come agente turistico quando il culo ha cominciato a soffrire per la forza di gravità.

Io bannerei e cancellerei il conto di questo tenten, e fine.

Però il commento lo lasciamo; è una bella testimonianza del tipo di riflessioni che BS, Bossi ed i loro lettori apprezzano. Il livello quello è, comprese le balle sui complotti internazionali.

Oriana Dal Bosco è qualificata come un'operatrice turistica e scrittrice di libri sull'arte antica in Libia, sembra che collabori con il Ministero dei beni culturali della Jamayria.

Se il messaggio è suo, proviene da persona che possiamo ritenere informata, forse un po' biased. Ma sarebbe stato corretto che Tenten, nuovo a questo blog, avesse indicato la fonte da cui lo ha raccolto. Così come s'è mosso, qualche dubbio è lecito.

 

sembra che collabori con il Ministero dei beni culturali della Jamayria.

 

"oste, com'è il vino?"

qualcuno ha mandato uno del sisde dal casp. jallud?

tanto come pro-memoria a frattini e qualche testa di ..... capretta del governo della repubblica del cav. banana...

Scusate ma non ce la faccio a leggermi tutti i commenti per vedere se qualcuno ha gia' sollevato questo punto

Da oggi pomeriggio Repubblica dice che ci sono gia' stati 10.000 morti, citando Al Arabya come fonte, la quale non pubblica in prima pagina una notizia cosi' enorme. Tutti i media internazionali citano come stima quella dei 1.000 data da Frattini al Parlamento.

10.000 e' una cosa enorme. Ho scritto a Repubblica per capire come hanno controllato quella stima. Attendero', senza troppo sperarci, una risposta.

Si' il numero di 10mila sembra venire un po' dal nulla, almeno al momento non e' confermato da nessun media internazionale.

Però sono ora disponibili filmati di funerali di massa e fosse comuni a Tripoli.

Li trovi su One Day on Earth, cerca per paesi e vai a Libyan Arab Jamahiriya.

Buongiorno

sono nuovo di questo blog, ma lo leggo con attnzione da un paio d'anni.

Per fugare dubbi sulla autenticità della lettera, posso dire che conosco la Dal Bosco perchè organizzatrice di viaggi in Algeria/Libia, si tratta di una persona che vive in quei paesi da anni.

Mi mantiene costantemente aggiornato sui viaggi che organizza.

Probabilmente sente messo in pericolo il suo lavoro, ma sicuramente è una opinione degna di rispetto

cordialmente

TENTEN

Grazie ai potenti mezzi di nFA siamo entrati in possesso della telefonata di ieri fra Berlusconi e Gheddafi, la riportiamo di sotto:

B: Vecchio leone, ma che stai combinando ? Ti ricordi quando a Roma facevamo bunga-bunga tutti insieme ? Vabbè dimmi, il mio maestro di sci dice che hai dei problemi, ti posso essere utile ?

G: Ma come io ho sacrificato me stesso per questi quattro straccioni e questi mi vogliono cacciare ?

B: Ma no, fai come me, prometti riforme che non farai mai, che so la divisione del potere fra tribù, pensa io sono anni che prendo per il culo Bossi con le sue pretese sulla Padania, guarda devi anche dire che tu le volevi sempre fare, ma c'era qualcuno che si metteva di traverso, se vuoi ti mando Fini...

G: No grazie, ho già abbastanza casini

B: Ah, vuoi Casini, e dimmelo! Poi l'ho già usato tre anni fa come scusa, a me non serve più.

G: No lascia stare, grazie, sembri addormentato come al solito. E poi ? Se non basta ?

B: Prometti soldi a tutti, che so dieci dinari a tutti, nel frattempo prendi tempo, tutte le proteste si sgonfiano, compra qualche oppositore, io lo faccio da anni, e soprattutto nega l'evidenza!

G: Cioè ?

B: Questa storia dei massacri, i bombardamenti, nega sempre, vai in televisione e dici che non è vero, che è un complotto dei comunisti, se ti serve io ne ho un paio sempre pronti, ce n'è uno che aveva perfino promesso di venire in Africa.

G: No, Veltroni no, ti prego! E poi serve ancora a te per quella cazzata sulla patrimoniale, lascia stare, preferisco dire che sono gli estremisti islamici, così posso sempre dire che faccio come gli americani a Falluja.

B: Ok, però mi raccomando manda sul TG1 immagini normali, la vecchina che fa la spesa e apprezza il bunga-bunga, giovani che inneggiano a te, io ne ho trovati una ventina che a pagamento vanno anche sotto i tribunali, lì da te costano pure poco.

G: ma io non ho il TG1 !

B: Scusa, scusa, è un lapsus, ma che diamine, ce l'avrai un Minzolini qualunque! Guarda che ti mando Cicchitto!

G: scusa, scusa, hai ragione, adesso provvedo, allora riassumo; prometto riforme che non farò mai, dicendo che non le ho fatte per colpa di... vabbè poi vedo io, ne ho impiccati tanti, mi devo ricordare solo i nomi... poi prometto soldi, donne, ma anche che non faccio prigionieri, nel frattempo nego tutto.

B: No, le donne no! Poi sei vicino all'Egitto hai visto che fine ha fatto lo zio di una mia protetta ? Non fare prigionieri soprattutto fra i magistrati mi raccomando, hanno una fissa per la giustizia che non ti dico, poi bravo nega tutto, soprattutto l'evidenza, e se non funziona la TV fai come me: telefona !
Soprattutto in diretta, mi raccomando! Telefona !

La conversazione a questo punto si interrompe...

P.s.

Auguro ai libici di vincere la loro battaglia per la libertà. E non scherzo.

Ciao Marco,

 

Molto divertente. Pochissime parole tradiscono il fake...che volendo poteva essere anche spacciato per autentico!!!

Sento Luttwak spiegare la differenza tra golpe e insurrezione popolare, elogiare al governo del Berlusca giocherellando tra i disastri del Berlusca e i presunti meriti del Frattini, per un pò cascava dalla sedia che non ce la faceva più a giustificare come l'America potesse ancora dare un benche minimo peso alle mosse e posizioni Italiane.

E non è finita...

 

 

 

condivido pienamente l'articolo e aggiungo :per quali motivi nel medio lungo termine dovrebbe aumentare l'immigrazione se si insediasse la democrazia, in un paese ricco di risorse come quello libico?

inoltre michele ,vedendo i tuoi interventi su you tube a ballarò,penso proprio che dovresti intervenire e farti vedere piu spesso ,la classe politica italiana e i loro elettori  hanno proprio bisogno di sonore martellate continue,  fino a riportarli alla ragione

posto qui, perchè si parla di libia. 

paper sulla rotta libia-Italia e sui provvedimenti che dovrebbe prendere l'UE. 

estrapolo un passaggio:

 

Third, a mere securitisation of migration through fences and push-backs will not stop the flow of people. People smuggling in Libya has actually thrived owing to the restrictive immigration laws in Europe and particularly in Italy. The result of these policies is just to have more illegal, rather than legal, migrants who are unidentified (with all the security consequences this implies) and enjoy no rights whatsoever.