Culto della personalita': il caso di VW e del Corriere

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Non riesco a capacitarmi, ma la direzione del Corriere della Sera deve aver deciso che VW e' l'uomo della provvidenza che ci salvera'. Di conseguenza i panegirici si succedono ad un ritmo elevatissimo. Mancando materiale che li giustifichi, si sprofonda nel ridicolo. O nell'immorale, lascio a voi la scelta.

 

Non so chi sia il signor

Pierlugi Battista, vicedirettore del Corriere della Sera. Non so se lavora al Corriere da molto tempo, o se è appena giunto a via Solferino sulla base di un qualche mandato politico; non lo so e non mi interessa ma noto che scrive frequenti editoriali di politica interna e che sembra dedicarsi al

culto della personalità del signor VW. L'altro giorno ho commentato (28 Ottobre 2007, 07:44) con sorpresa un improbabile editoriale nel quale sosteneva che VW ha provato d'essere un leader perchè il congresso del PD l'ha fatto fare a Milano e non a Roma! Verbatim, diceva proprio questo.

Oggi il signor Pierluigi Battista si supera al ribasso, e scrive cose ridicole,

meglio: vergognose, e non se ne rende nemmeno conto. O forse lo sa, ma fa finta di niente. La cosa però ha aspetti paradossali ed eticamente poco piacevoli, come argomento di seguito. Qualcuno dovrebbe

farlo osservare a chi dirige il Corriere: davvero vogliono che il

principale quotidiano italiano diventi l'organo ufficiale di un travet

della politica romana come VW? Davvero sono convinti che questo VW ha del filo

intellettuale per tessere e non si sono resi conto che si tratta di una finta che più

finta non si può? Come fanno a non capire che non ha nulla da dire, e

che mai l'ha avuto qualcosa da dire che fosse rilevante e non fosse di una banalità paralizzante? Ci sono mai stati non dico a cena, ma almeno a pranzo facendogli qualche domandina "seria"?

Sulle cose che contano VW è sempre stato

zitto e non ha mai detto nulla; era troppo occupato a far carriera portando

borse e costruendo agganci nella Roma comunista e di stato, ovviamente senza essere né comunista né statalista. Il silenzio ipocrita ed asservito intercalato al parlare a vuoto sono i segreti della carriera politica del signor VW, nuovo leader maximo dell'italiano PD. Che lo siano lo dimostra, credo senza volerlo, proprio il panegirico editoriale del Corriere della Sera. Ecco di seguito il perchè.

Secondo l'editorialista del

Corriere VW sarebbe un grande leader perchè, con decenni di ritardo rispetto agli altri

esseri umani più normali e meno informati di lui, si è reso conto che Pol Pot era un mostruoso

criminale! E, pensate un po', l'ha persino detto da qualche parte in Italia presentando un qualche libro di una qualche conoscente sua che, se capisco dalla pubblicità, racconta in forma romanzata quello che Hayek, Orwell e decine di altri ci avevano raccontato e spiegato molto chiaramente parecchi decenni fa! Whow, I am impressed: che eroismo, che senso

della storia, che lungimiranza, che coraggio intellettuale e morale

dimostra il sindaco di Roma invasa da ladri e criminali di tutte le

risme mentre lui costruisce il PD! Dove ha vissuto negli ultimi, mi tengo corto vista la giovane età, 35 anni? Cosa vi sarebbe di originale, dove sarebbe la grande sfida intellettuale "all'interdizione" di nonsochi nel paragonare gli stermini di Pol Pot a quelli nazisti? Persino il film popolare sui campi di sterminio cambogiani ha oramai più di vent'anni! Forse che VW, essendosi scordato di vederlo all'inizio degli anni '80 e non avendolo invitato al suo romano festival del cinema, queste cose le ha scoperte solo ora? Il giovane consigliere con il PhD in "political economy" che ha viaggiato e studiato all'estero, non avrebbe potuto informarlo prima di quanto succedeva nel mondo? A Londra, dopotutto, si può ascoltare la BBC da qualche decennio ...

Com'è che se n'è accorto

ora, e non 30+ anni fa quando lo dicevano gli altri? Quando lo dicevamo in tanti, andandocene indignati dal grande partito in cui lui, invece, decise di restare perchè ciò che conta è l'ideale? Quale ideale, se posso chiedere, signor VW? Quale ideale se, come dice lei, lei non era comunista neanche allora? Per quale ideale, quindi, è rimasto lei nel glorioso PCI, quando gli altri della sua generazione se ne sono andati dal medesimo dicendo ad alta voce che il movimento comunista mondiale era diretto e popolato da criminali responsabili di crimini paragonabili solo a quelli nazisti? Forse che lei stava al cinema in quegli anni, signor VW, o ad ascoltare le canzonette di De Gregori, e non al quarto piano di via della Vite?

Forse che non fosse che al tempo lei, coraggioso ed integerrimo signor VW,

doveva far carriera nel PCI (pur non essendo comunista, ovviamente) e

quindi zitti e mosca e tutti allineati dietro ai capi che andavano a Mosca ad apprendere la linea, e guai a pensare

e soprattutto a dire quel che si pensa? Com'è che non disse ALLORA che

Pol Pot, e Stalin, e Lenin, e Mao, e Tito, eccetera, eccetera, erano

tutti dei grandi criminali? E che Togliatti NON era un grande leader

politico, ma solo un uomo del PCUS che si barcamenava in modo abbastanza indegno

fra la fedeltà a Stalin e la consapevolezza che il comunismo in Italia gli

italiani non lo volevano proprio? Forse che non fosse perchè

altrimenti lei, signor VW, non avrebbe fatto la carriera che, da buon funzionario ('rivoluzionario di professione' si chiamava anche lei, vero signor VW?), ha invece fatto, passin passetto da un piano all'altro e da un incarico all'altro, nel grande Partito

Comunista Italiano, da non-comunista ovviamente?

Acqua passata? Non macina piu'?

Mettiamola

sul presente allora. Avendo appena finito di cenare con un collega di

Stanford scappato da Cuba nel 1993, ed avendo ascoltato per l'ennesima volta (via la storia sua e quella della sua famiglia) gli orrori che

milioni di cubani patiscono da quasi 50 anni per mano di Castro -

rivoluzionario di professione, criminale e comunista - vorrei chiedere: fra quanti decenni il grande e

lungimirante e coraggioso leader del PD dichiarera' che Fidel Alejandro

Castro Ruz e' un criminale comunista che ha affamato la sua gente per mezzo secolo, arrestando, torturando ed uccidendo migliaia e migliaia di suoi concittadini solo perchè contrari alla follia comunista che egli predica (e nella quale il leader dell'italiano PD non ha mai creduto, assolutamente mai)?

Attendiamo fiduciosi che, se non l'ineffabile vicedirettore in persona, qualche giornalista del Corriere della sera glielo chieda in pubblico. Ed attendiamo fiduciosi la sincera risposta del signor lider maximo del PD, il VW che mai fu comunista, assolutamente mai. 


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Commenti

Ci sono 45 commenti

Caro Boldrin, ti scandalizzi per poco. In Italia i Battista ci sono perchè ci sono anche questi qua. Non sono esibizioni di quarant' anni fa, sono fresche fresche di ieri, 31.10.2007. Non sono per la strada, sono in Senato.

E' chiaro che, dopo simili arringhe, qualsiasi professorino di Storia il giorno dopo, si sente autorizzato a fare la lezioncina che a te pare tanto scontata. Se poi dopo tanto insistere qualcuno la impara, ecco che scatta il riflesso dell' applauso.

 

Guarda che Battista non è un veltroniano nè uno degli intellettuali "di sinistra". Anzi, se capisco bene, la sua storia è più intrecciata con quella della destra (suo padre era nella RSI, se ricordo bene). Credo che broncobilly offra la lettura giusta: gli elogi per VW nascono dal confronto con la sinistra estrema. Prova ne è che anche un altro giornalista di solito fortemente critico del centro sinistra come Panebianco, oggi sul magazine del Corriere fa un elogio di Veltroni per le sue dichiarazioni sull'Iran.

non è un intellettuale di sinistra, ma proprio perché non lo è non si capisce secondo me perché dovrebbe lanciarsi in questo elogio per una presa di posizione di comodo, di quelle tipiche di WV.

sara' il caso di ricordare che

1. il signor W andra' a sfidare (elettoralmente) il signor B (bisogna turasi il naso *per* votare, piuttosto ch eper scegliere)

2. i vari pennivendoli stanno posizioanndosi per il potere venturo, essendo il signor W, fine uomo di comunicazione (famiglia Rai, direttore dell'Unita', etc.)

 

non so bene che cosa ci sia da stupirsi.

sul comunismo, W e' confuso (ma e' confuso su molte cose, a suo avviso la rivoluzione in Myanmar e' un fenomeno da "forrest Gump", ascoltare per credere, trovate la dichiarazione folgorante su la7.it in una intervista "barbarica". 

Per prima cosa vorrei segnalare che nel mentre che spedivo il mio commento la sessione expired e così ora devo scrivere tutto di nuovo…spero non succeda più.

 

Il nostro Michele è sempre efficace, e questa volta è davvero tempestivo: si concentra su un personaggio che proprio in questi ultimi giorni ha dato prova di una spregiudicatezza assai discutibile.

 

L’episodio al quale mi riferisco, e che solo apparentemente è lontano dall’oggetto del post che commento, riguarda il triste episodio della donna violentata dal ragazzo rumeno proveniente dalla baraccopoli di Tor di Quinto vicino Roma. La donna purtroppo è morta, e dunque al dolore di uno sfregio, lo stupro, si aggiunge il dolore per la scomparsa della donna.

 

Ebbene, in un primo momento ho pensato che un certo fair play istituzionale abbia sconsigliato di polemizzare con Veltroni, come se tutti avessero realizzato che non era il momento di polemiche inutili…poi il sopralluogo di Fini al campo nomadi (qualcuno mi può dire a quale titolo? Quante altre volte era andato in un campo nomadi?) mi ha fatto capire che non di fair play si trattava, era proprio che il punto non era stato colto da nessuno.

 

Intendo dire che fino a prova contraria, fra i poteri di Veltroni, in quanto sindaco di Roma, vi è quello di essere ufficiale di pubblica sicurezza, direi il primus inter pares insieme a prefetto e questore. Ebbene, il nostro signor W (l’unica cosa che ha di doppio sono le v di nome e cognome, a parte gambe orecchie e occhi), dinnanzi all’efferato delitto non ha avuto niente di meglio da fare che prendersela con il governo rumeno, a suo dire responsabile dell’invasione che sta travolgendo tutto e tutti.

 

Vorrei che si capisse bene questo punto: vw da sindaco di Roma avrebbe dovuto provvedere lui alla illuminazione della stazione di Tor di Quinto, così come sarebbe stato un suo compito quello di abbattere la baraccopoli dei rom, prima che succedesse quello che è inevitabile succeda quando in spregio alle norme urbanistiche e sanitarie, e al buon senso, si lascia che chiunque possa fare i cazzi suoi senza rendere conto a nessuno. Cofferati l’ha fatto senza leggi d’urgenza, tanto per dirne una. E invece il nostro wafer veltroni chiede prima un decreto, poi intima ai rumeni di collaborare (solo un paese succube dell’Italia avrebbe potuto dare un seguito a richieste così perentorie e isteriche). Ora dopo la bengodi degli ingressi scriteriati, delle baraccopoli che a Roma sorgono come funghi, degli immigrati che all’interno della metro suonano, mendicano, pisciano, ballano e rubano; dopo la spartizione in stile mafioso dei semafori con minorenni costretti alla mendicità (con un amico frate un giorno ho rischiato di beccarmi le mazzate del magnaccio che costringeva a mendicare un ragazzo al quale ho solo chiesto come si chiamava)  dei rumeni che in via Nazionale chiedono, sotto gli occhi di tutti, soldi fra coperte lerce e piaghe purulenti (vicino al bancomat della MelBooks, per essere precisi). Ecco dopo tutto questo lassismo indecente, e criminale, dopo il tintinnio di calici di champagne delle feste del cinema, dei reading di poesie al teatro di Marcello; dopo la notte bianca insomma arriva la notte dei cristalli: oltre 5000 decreti di espulsioni che, come riferisce il biasimando CORSERA, saranno eseguiti nelle prossime settimane.

 

Insomma bene con le espulsioni, ma dovrà pur esserci una condotta coerente e che dia almeno la parvenza di un governo cittadino e nazionale che non vive alla giornata. Invece niente! Non solo le misure sono prese al rimorchio dell’attualità più truce, cosa peraltro parzialmente inevitabile, ma nessuno ha il coraggio di dire a Veltroni che prima di andare a cercare collaborazione nei Carpazi, farebbe bene a decidere cosa fare da grande e quali misure adottare, coerentemente, per risolvere il problema che tutti abbiamo: IN ITALIA LE REGOLE SERVONO SOLO PER TROVARE DEROGHE ALLE STESSE E SCUSANTI PER CHI LE VIOLA. A futura memoria potrei citare i casi della stazione metro di Rebibbia, del caseggiato disoccupato sulla Casilina: vere e proprie isole di degrado, che potrebbero diventare la location di un film di Dario Argento.

 

Ma poi diamine! Uno che è sempre stato dalla parte sbagliata, difendendo carri armati, fili spinati, muri, deportazioni, imprigionamenti. Uno che capisce a 50 anni suonati gli errori commessi trent’anni prima, e sempre stando sulla cresta dell’onda, sempre retribuito per le cose dette e scritte sull’Unione Sovietica, ecco, ma una così cosa può produrre di buono? Cosa ci aspettiamo da un opportunista che non è mai stato comunista pur militando per oltre trent’anni nel PCI? Insomma ma chi è che inchioderà gente come Veltroni alle sue responsabilità passate? Ma ve lo immaginate lui futuro presidente del consiglio…

Ebbene, in un primo momento ho pensato che un certo fair play

istituzionale abbia sconsigliato di polemizzare con Veltroni, come se

tutti avessero realizzato che non era il momento di polemiche

inutili…poi il sopralluogo di Fini al campo nomadi

Be', stando al Corriere mi sembra proprio che Fini - a parte la visita al campo nomadi - abbia polemizzato non poco con Veltroni & c:

A Veltroni risponde il leader di An, Gianfranco Fini: «La situazione a

Roma rischia di sfuggire al controllo delle istituzioni, non servono

nel modo più assoluto né vertici di emergenza né nobili affermazioni di

principio». «Sindaco e prefetto - afferma l'ex ministro degli Esteri -

facciano quello che la legge impone. Demolizione delle baraccopoli

abusive, identificazione ed espulsione dei clandestini e dei cittadini

comunitari privi di fonte certa di sostentamento, come espressamente

previsto dalle normative europee. E il ministro Amato - prosegue Fini -

chieda più uomini e più mezzi per le forze di polizia. Su quanto

necessario fare subito e a legislazione vigente, An è pronta a

confrontarsi con Veltroni come con Prodi, ma ci risparmino parole

indignate quanto ipocrite».

e ancora

«Si dovrebbe vergognare. Il giorno prima in televisione il ministro

Amato aveva detto che il decreto non era necessario. Dopo la tragedia

della signora Reggiani, il governo ha fatto il decreto, meglio tardi

che mai»

 

mentre e' gia' cominciato lo scaricabarile con Prodi che accusa il governo precedente:

«Sono critiche non giustificabili perché non siamo al governo da cento

anni. La grande responsabilità di queste politiche è del governo

precedente»

 

Le responsabilità di VW (e di chi lo ha preceduto) come sindaco di Roma a quanto pare sfuggono a molti,  non cosí i suoi meriti per "essere sensibile alla domanda di sicurezza che sale dal Paese"...

http://www.corriere.it/editoriali/07_novembre_02/romano_delitto_politica.shtml

Sarà un caso che questo stucchevole esercizio di ipocirsia e disonestà intellettuale si legge sulle pagine del Corsera?

Beh il fatto stesso che la stampa moderata gli dia ragione e che Fini sia stato costretto a fare la sceneggiata alla Clint Eastwood mi sembra che corrobori Romano. Voi mi sembra che sosteniate che Corriere e il resto della stampa moderata gli dia ragione perche' prezzolata piu' che per la sua abilita' tattico strategica.  Nel migliore dei casi la vostra mi sembra dietrologia poco verificabile e quindi poco scientifica. Alla luce dei fatti propendo per il machiavellismo (Machiavelli con una "c",come ci insegnano alle medie).

 

Grazie per il typo.

Sui fatti non hai risposto: li ho numerati, basta che per ogni numero tu mi offra l'evidenza corroborante. In particolare,  l'affermazione

il fatto stesso che la stampa moderata gli dia ragione e che Fini sia

stato costretto a fare la sceneggiata alla Clint Eastwood mi sembra che

corrobori Romano

su quale evidenza si basa (a parte quella auto-referenziale, ossia che Romano dice cosi' ed il Corriere dice cosi', quindi e' cosi')?

  

Quanto a Culto della personalità il padre di Veltroni ne sapeva assai più di lui (informarsi). Cito un'altra perla, da me corretta in parte. Nelle bios di Veltroni e di suo padre l'italica Wikipedia censura alla grande ( http://it.wikipedia.org/wiki/Walter_Veltroni). Ho appena riscritto questa integrazione alla voce. Quella che avevo fatto qualche settimana fa è stata cancellata, chissà perché...: "Veltroni è oggetto di Culto della personalità, anche su Wikipedia. In questa stessa pagina, ad esempio, viene esplicitamente omesso che il padre di Veltroni, Vittorio, era membro rilevante della Eiar fascista, preposto a seguire e commentare i discorsi del duce. Dispiace, ma questo è un dato storico.
Forse varrebbe la pena anche di scrivere i dati sul passivo del Comune di Roma, e magari il numero dei suoi Addetti Stampa. Così, giusto per riportare le cose "controverse"...".

Scusama con la dietrologia non si va lontano. Si passa solo per "sfigati"...Scrivi una roba delgenere e ti stupisci perche'te lacancellano....

Tra tutte le critiche che uno può rivolgere a WV questa mi sembra piuttosto strana. Questa informazione è probabilmente stata cassata da wikipedia  non perchè ci sia il culto della personalità di WV o per un complotto di chissà chi, ma perchè giudicata (a mio avviso correttamente) non informativa su WV. Wikipedia riporta correttamente nella voce su Vittorio Veltroni questa informazione e dice che si tratta del padre di Walter.

 

 

Inizio opinione puramente personale.

P.L.Battista e' il giornalista deputato a coprire l'area liberale all'interno della propaganda catto-comunista che il direttore P.Mieli attua su mandato dei suoi grandi azionisti confindustriali. L'editorialista storico liberale del CDS, P.Ostellino, e' liberale troppo autentico per attuare le direttive superiori, e appena gli e' consentito manifesta regolarmente e vivacemente la sua sacrosanta irritazione e acidita' contro i cattocomunisti italiani, perdipiu' con argomentazioni spesso vicine a quelle proprie degli elettori di area anti-comunista e perfino leghista. Dando la vice-direzione a Battista,  Mieli ha inteso chiarire che Battista e non Ostellino deve essere ritenuto il referente liberale di fiducia del direttore e degli azionisti CDS.

Veltroni e' indifendibile sotto quasi ogni punto di vista. Tuttavia gli azionisti di Confindustria possono contare su di lui come sugli altri post-comunisti ben pagati al loro servizio (Mieli, Lerner e Riotta). Quando sara' al governo Veltroni come Prodi approvera' i prepensionamenti e i contributi per le rottamazioni auto che gli verrano richiesti, cercando anche di spostare le tasse dalla grande industria sui piccoli imprenditori e gli autonomi. Mieli, Lerner e Riotta confermeranno che si tratta di cosa buona, giusta e fonte di salvezza (oltre che di argento per le loro tasche).

Fine opinione puramente personale.

Apprezzo finalmente la chiarezza. Hai esplicitato le ipotesi del teorema che d'ora in poi chiameremo di Boldrin-Cicikov. Ora per lo meno e' confutabile. Tanto quanto l'ipotesi di juventino-Romano: "Veltroni e' semplicemente bravo".

Non sottovalutiamo VW. La sua via al postcomunismo, giudicata ad occhio e croce, potrebbe avere grande presa sugli italiani

Per Panunzi e juventinopervicace. Complimenti per la perspicacia! Mai sentito dire che un politico deve essere analizzato anche per ciò che è il padre, la moglie etc.? Del resto la storia di Vittorio V. è alquanto significativa... Ma molto peggio e significativo è il tentativo di occultare la vicenda paterna. Ah, a proposito, la voce |Vittorio Veltroni| su Wiki è stata emendata proprio DA ME nel paragrafo che spiega ciò che prima NON era esplicitato (!), cioé la vita fascista di VV, prima della rinascita democristiana nel dopoguerra. Evidentemente nel caso di WV non ho citato fonti bibliografiche etc... e forse per questo questa mia seconda integrazione non fa parte di Wiki... Mi premeva solo far vedere che qui siamo di fronte a barzellette dell'informazione, con tentativi di nascondere mezza vita di esseri umani (il padre) e con l'indiamento del figlio, che pure è ancora vivo e vegeto, anche se non lotta con me. Ci vuole una certa dose di fegato per caldeggiare la posizione del Corriere dello Zar... A me quella di Mieli & Co. sembra una posizione del missionario. Anzi, una posizione prona, molto, troppo. Il che manifesta una certa cupio masochistica.

No, mai sentita prima e francamente spero di non sentirla più.

Naturalmente di per sé non ho nulla contro VW, ho precisato che si trattava -con ogni probabilità- di un ottimo professionista. Del resto anche Scalfari e Bocca e milioni di altri sono stati fascisti, guai a giudicare... Però occultare ad hoc è peccatuccio alquanto grave. E' per questo che è bene dire e ridire ciò che non si vuol far sapere, non per sfrugugliare nella privacy delle persone, ma per questione politica. Clinton docet.

Abbiamo idee inconciliabili sulle informazioni rilevanti per giudicare un politico. Per me la vita del padre, nel bene e nel male, è irrilevante. Così come era irrilevante la vita sessuale di Clinton. Non credo che ci sia un complotto mediatico per nascondere il passato del padre di Veltroni. Per me la maggior parte delle persone pensa che quella che tu ritieni un'informazione cruciale sia irrilevante.

 

Riconosciuto che la linea politica del Corriere prevede l'incensamento di W.Veltroni, e' comunque apprezzabile che lo stesso giornale ci consenta anche di leggere delle critiche contro il nuovo campione del cattocomunismo italiano. Consiglio di leggere questo articolo, in cui:

  • e' possibile apprezzare la qualita' del premier romeno Tariceanu, che e' significativamente migliore della qualita' dei leader politici italiani
  • si leggono critiche totalmente condivisibili a Veltroni come sindaco e politicante

Alcuni frammenti:

«Clima anti-italiano in Romania»
Il premier Tariceanu: «Parole avventate e ingiuste contro Bucarest. Deluso da Veltroni»

Tariceanu:

« Alcuni partiti della vostra opposizione e dell'estrema destra hanno

detto cose spiacevoli. Mi ha deluso molto anche Walter Veltroni. Ha

preso a pretesto l'orrendo crimine di una persona che appartiene ad un

piccolo gruppo, e ha esteso la sua responsabilità ad un intero popolo ».

« ... non mi sfugge che le sue dichiarazioni, come quelle di molti altri,

erano mirate solo a tutelare la propria figura politica, evitando di

assumersi eventuali responsabilità ».

«Il

germe del crimine è in quegli accampamenti disumani, in condizioni di

vita tremende, prive di qualunque assistenza sociale. Questi sono

compiti che spettano alle autorità locali, cittadine».

Panunzi, la storia politico-professionale del padre di WV è irrilevante, ma è cruciale nasconderla.

Paolo, il fatto che Wikipedia sia editabile non significa che ognuno possa scrivere cosa vuole. Io non e' che sia un grande fan di wikipedia, che comunque uso sempre, e ritengo certamente possibile che una "maggioranza" di persone interessate possano intervenire e censurare fatti e verita'. Non mi pare pero' questo sia il caso riguardo la tua modifica.

Se si vuole che quanto si scrive venga accettato dalla "comunita'" (come la chiamano loro). Occorre, come minimo, capire come funziona il mezzo.

La tua aggiunta (visibile in sfondo verde nella colonna di destra) sarebbe stata tolta anche se non fosse stata controversa. Hai mai visto sulla Treccani una frase del tipo "il personaggio y su questa enciclopedia e' oggetto di culto della personalita'", oppure ancora "Questa voce dovrebbe riportare i dati sul passivo dell'azienda Z". No? Ebbene, frasi di questo genere, perche' questo hai scritto, non le trovi su nessuna encicopedia, per ovvi motivi, e anche su wikipedia sono cancellate all'istante, ed infatti cosi' e' successo dopo esattamente due minuti.

La cancellazione in ogni caso e' sempre visibile e rintracciabile nella pagina della cronologia. Se ritieni che una voce sia incompleta, devi segnalarlo sulla pagina delle discussioni

della voce stessa. Li' si svolge il dibattito fra gli editors su cosa

aggiungere e cosa togliere. Un recente articolo sul New York Times segnalava e suggeriva che si imparasse di piu' guardando la pagina delle discussioni piuttosto che la pagina ufficiale di una voce. Nella pagina delle discussioni della voce da te modificata non ho trovato nulla sulla controversia

riguardante le informazioni da te aggiunte. Che in ogni caso non

sono state nascoste, come tu sostieni qui: la persona che ha corretto

la tua modifica si e' presa la briga di modificare la voce di Vittorio Veltroni e aggiungervi le informazioni da te aggiunte.

Scorrendo la cronologia della voce di uòlter, si trova una simile aggiunta fatta precedentemente, anch'essa da un utente non registrato, e anch'essa rimossa. Lo stile della modifica era meno polemico, ma il contenuto era assolutamente fuori contesto. Chi l'ha rimosso ha persino gentilmente spiegato i motivi della rimozione.


 

Ma  chi la nasconde? Veltroni controlla wikipedia? Il PD controlla wikipedia? C'è un grande complotto  per nascondere questa cruciale informazione al popolo italiano? Non ti rendi conto che tutto questo è assurdo? La verità è semplice, banale: nessuno, tranne te e forse pochi altri, ritiene questa informazione rilevante nel giudicare Veltroni figlio. Nessuno sta nascondendo niente: un'informazione assolutamente irrilevante viene ignorata da tutti.

Consiglio a tutti il commentario di Crozza

non so se sia il nome vero

su uolter, lo si vede su youtube, su dailymotion e cosi' via.

Chiarisce bene il pensiero del futuro primo ministro e indica la geometrica potenza del suo pensiero. 

Neanche a dirlo, il nuovo genio della politica italiana ha perso la sua prima battaglia nonostante il supporto mediatico della grande stampa. Lo riconosce Ostellino, anche se (pure lui!) continua a raccontarsi le bugie sul grande tempismo di VW che "impone" questo e quello invece di dire la verita'.

La verita' - che Corriere, Stampa e Repubblica continuano a non voler scrivere - comprende (fra gli altri) i seguenti fatti:

(i) come sindaco di Roma VW ha un record fallimentare, oserei dire vergognoso, per quanto concerne la sicurezza pubblica, il rispetto delle leggi e norme piu' basilari ed il decoro generale della citta';

(ii) come politico e' sempre stato dalla parte del buonismo pro "povere vittime del sistema" (quest'estate era li' che criticava gli altri sindaci di sinistra sulla questione, simbolica ma sintomatica, dei lavavetri), buonismo peraltro consistente con la sub-cultura di cui e' dotato: marxismo-sociologismo stile Agnes Heller maritata a Pietro Ingrao, cattolicesimo alla Lorenzo Milani ma in salotto a Roma e non a Barbiana, le estati romane come preludio all'intellighenzia (si fa per dire) hollywoodiana invitata a Roma a spese vostre;

(iii) come "lider maximo" si rivela quello che lo sappiamo essere: un'opportunista con poco coraggio, che cerca di saltare sull'onda dell'emozione pubblica e poi - non avendo riflettuto sul tema, non avendo nulla da dire, non avendo un programma coerente e pensato sulla questione immigrati ed ordine pubblico - batte rapidamente in ritirata appena i fatti lo forzano a prendere mezza posizione ed a confrontarsi con le sue contraddizioni.

Insisto nella raccomandazione ai ben intenzionati borghesi liberal milanesi, torinesi e financo romani o napoletani: lasciate perdere, cercatevi un altro "cavallo di razza". Questo e' un asino bardato a festa che puo' solo fare danno ai vostri interessi.

P.S. Neanche a dirlo! Ora ha fatto la sua proposta di riforma elettorale. Meglio, ha dato quattro "principi" ... vaghi e contradittori, ma chiari su una cosa: sta andando a caccia di leghisti, casinisti e mastelliani. Ah, ke lider!

 

 

Devo dire che, forse per la prima volta nella mia vita, devo dare ragione a Rossana Rossanda (e, non per la prima volta, a Giannelli). Perche' mai non avere un domicilio e un lavoro dovrebbe essere motivo di espulsione per un cittadino innocente dell'Unione Europea? La verita' e' che lo stato italiano e' incapace di fare rispettare la legge, al punto di indultare i colpevoli e lasciare andare in prescrizione i reati di associazione per delinquere con Cosa Nostra e di corruzione. Se vogliamo usare profiling, espelliamo semmai l'intera classe politica attuale.

 

 

Segnalo che nella sua rubrica di ieri Ostellino, senza nominare WV, fa marcia indietro (testo introvabile online):

 Lo stato c'è dove non dovrebbe esserci;non c'è quando dovrebbe.Non c'era a Roma, a una fermata del metrò, lungo una strada buia.E una donna è stata assassinata.I vigili - che dovrebbero presidiare i quartieri - sono alla scrivania.

...

Roma - sporca, le strade costellate di buche, assediata da un centinaio di baraccopoli - è lo specchio del fallimento della classe dirigente pubblica.Provate a immaginarvi che cosa succederebbe negli Stati Uniti se il sindaco di Washington - con la città ridotta come Roma- si candidasse al governo del paese. L' opinione pubblica lo massacrerebbe. 

Il resto dell' articolo è anche più duro, ma non parla di WV.

Mi sa che Ostellino deve sottostare agli ordini di scuderia per gli editoriali, e nella sua rubrica è più libero. Non so se rallegrarmene o meno.

L'editoriale di Maurizio Belpietro su Panorama evidenzia molto bene il punto (iii) relativamente alla faccenda dei rumeni.

 

Un gentile lettore (questa volta non so se anche vieppiù "grazioso" ...) aveva segnalato questa, un paio di mesi fa.

S'è persa nella posta, quindi scusandomi per il ritardo l'appendo ora. Merita attenzione per due ragioni: (a) per la sua "qualità" letteraria - è vero che si tratta del foglio aziendale, però, mi chiedo: dov'è il senso del ridicolo di questa gente? Se un dipendente mi scrive una cosa simile, lo prendo a calci nel sedere! - (b) per le dichiarazioni odierne del sindacato presieduto dall'oggetto di tanta ammirazione.

Occorre ammettere che, quando aprono la bocca, i cosidetti "imprenditori" italiani fanno vergognare tanto quanto o quasi di più dei sindacalisti catto-comunisti. Tralasciamo il fatto che, a quanto sembra , la procedura per la "class-action" approvata l'altro giorno per puro caso è farraginosa, incoerente e fondamentalmente inutile. Questo solo prova che il "modernismo" del governuccolo è solo ideologico fumo negli occhi per i gonzi.

E' la reazione imprenditoriale che costerna: costoro chiedono l'esenzione da qualsiasi nozione di responsabilità contrattuale nelle loro relazioni con i consumatori. L'azienda da cui hai comprato beni o servizi ti frega vendendo prodotti che non funzionano o alterati, o prestando servizi di qualità inferiore alla pattuita? Fa nulla, potevi farti furbo tu e fregare l'azienda. Il medioevo economico e contrattuale, la Casbah ed il basso napoletano come ambiente economico ideale. La qual cosa si combina perfettamente con la cultura e lo stile da "Chicago anni 30" che il presidente di Confindustria ha esibito in occasione del suo sessantesimo compleanno. Tout se tient.

 

 

Gli imprenditori italiani sono difficilmente difendibili, tuttavia e' corretto notare che in Italia c'e'  un rischio scontato che magistratura applichi normative di class action in maniera faziosa, inefficiente, e con tempi inaccettabili.

 

 

Anche questa non e' male come "stoccata". Il povero LCdM si sente addirittura umiliato dal fatto che SB usi un'auto straniera. Ovviamente ha anche torto, dato che per fortuna (oltre al fatto che SB non e' piu' presidente del consiglio) sembra che diversi capi di stato usino auto prodotte da industrie di altri paesi.