Il miglior sunto giornalistico che ho trovato (ieri, oggi: testo completo ) fa capire che la "rivoluzione per il consumatore" e' poca cosa. Sia chiaro: meglio di niente e nella direzione giusta, ma aspettiamo di vedere la conclusione dello scontro politico che ora inizia con sindacati, tassisti, leghisti, commercianti, professionisti e fascisti a difesa del medio evo in cui loro prosperano e noi emigriamo.
Mi auguro (sono tentato di dire "sembra", ma non mi fido d'un governo pieno di ex sindacalisti e non ex comunisti) sia un "trial balloon", ossia un progetto pilota che si fa per testare l'ambiente e vedere come le parti coinvolte reagiscono, quali sono i rapporti di forza, come si schierano i vari partiti e sindacati. Se tirano giu' il trial balloon, non perdi molto visto che dentro molto non c'era. Se passa e riesci a vincere il braccio di ferro, allora hai la strada aperta per riforme piu' sostanziali. Facendo finta che queste siano le intenzioni di Bersani e Prodi, ecco alcuni ovvii suggerimenti per i decreti Bersani II (Maggio 2007) e Bersani III (Febbraio 2008).
Orario negozi: liberalizzare. Basta togliere alla concertazione tra comuni ed associazioni degli esercenti la definizione degli orari commerciali e stabilire che gli orari, fatto salvo l'ordine pubblico, sono liberi e non concertabili dalle associazioni di categoria.
Eliminazione notai. Visto che li han tolti di mezzo dalla compravendita delle auto, perche' non fare lo stesso per case e la proprieta' immobiliare in genere? Questo favorirebbe anche una maggiore trasparenza nel valore delle transazioni: valanghe di mazzette di biglietti da 500 Euro transitano negli studi dei notai italiani. Fatto questo nel Bersani II, il Bersani III potrebbe dare il colpo finale, creando la figura del notaio pubblico: qualsiasi pubblico ufficiale con categoria X, o superiore (dove X meglio non sia quella di Direttore Generale Centrale.)
Aumentare numero licenze taxi. Occorre togliere la determinazione del numero delle licenze dalle mani dei comuni, troppo ricattabili da quattro parassiti in mercedes bianca con tachimetro. Stabilire criteri automatici, tipo N licenze (trasferibili) per ogni 1000 abitanti. Viste le esperienze d'altri paesi, suggerirei 4<N<8, con N crescente in funzione del reddito medio e numero turisti-visitatori. A Milano, dove ora N=3.5, credo servirebbe N=6, idem per Roma, dove ora N=2.8.
Abolire l'ordine dei baroni. Ossia, liberalizzare il settore universitario. Tralascio i dettagli del come, visto che in questo sito se ne parla a iosa.
Completare le privatizzazioni. Per davvero, cominciando con la vendita dell'intero pacchetto Alitalia (cosi' i fascistoni romani d'AN, per i quali Alitalia e' feudo personale, s'incazzano di nuovo e gridano alla vendetta.)
Privatizzare Poste, FF.SS. ... e RAI, ovviamente! Credo le motivazioni siano superflue. Privatizzando anche solo le Poste probabilmente potremmo togliere di mezzo un 50mila dipendenti pubblici assolutamente inutili, con le Ferrovie un 20mila, con la RAI meno, forse 2 o 3 mila, ma strapagati.
Eliminare il monopolio Telecom. Chiarissimo, credo. Poiche' la dirigenza dell'impresa in questione e' - come dire? - amica dell'attuale governo, questo sarebbe proprio un bel gesto.
Cooperativizzare la scuola dell'obbligo. Questa e' un po' lunga da spiegare, ed io vorrei guardarmi Portogallo-Inghilterra (ho una scommessa pendente: forza Portogallo!). Quindi la lascio per un altro giorno. Tema: come introdurre competizione mantenendo il finanziamento pubblico per la scuola dell'obbligo? Ossia, come aumentare gli stipendi dei professori e dei maestri che lavorano riducendolo invece ai tanti parassiti? Ad occhio e croce, tra chiusura dei provveditorati e recuperi di produttivita' potremmo disfarci di un 60-80mila dipendenti del Ministero della Pubblica Istruzione, migliorando la qualita' del servizio.
Mi rendo anche conto che sto cominciando a fantasticare un po' troppo: mica siamo noi al governo! Quindi mi fermo qui, al Bersani II. Per il Bersani III, vedremo.
Beh almeno la scommessa sul Portogallo e` vinta...
per il resto, attendiamo le barricate dei tassisti a Linate.