Una modifica fortemente voluta dalla American Bankers Association, a cui ha dato man forte il Congresso che ha esercitato una fortissima pressione sul Financial Accounting Standards Boards. Complessivamente, è piuttosto dubbio che la modifica possa servire, da sola, a stabilizzare i mercati: l'unica cosa che conta, nella vita, sono i cash-flow. La contabilità seguirà, parafrasando Napoleone, e finché la crescita dei Noncurrent Loans (cioè delle sofferenze) eccederà gli utili pre-accantonamenti ai fondi rischi e perdite, il settore non andrà da nessuna parte. Ed il mondo con esso, purtroppo.
L'unica novità di un certo peso sarà la necessità che gli analisti finanziari leggano meglio attraverso le righe del conto economico, ma per quello basterà un foglio excel: il mercato a volte può impasticcarsi di acido lisergico, ma alla fine rinsavisce sempre, come dimostra la storia dell'ultimo anno e mezzo. Ora tocca all'Europa impasticcarsi, come sempre accade quando di mezzo ci sono gli standard contabili che nascono in America. La decisione dell'Ecofin, quindi, è una sorta di atto dovuto. Però.
...Però ci sarebbe piaciuto vedere minore passività verso l'ennesima pratica di taroccamento contabile che arriva dagli States, che nella migliore delle ipotesi (ed auspicabilmente) non produrrà alcun effetto concreto, ma che potrebbe anche prolungare il tempo di aggiustamento, facendo sorgere nuove banche-zombie, e gelando completamente il flusso di credito e la fiducia all'interno del sistema. Tremonti, che di solito prevede tutto quello che è accaduto ieri, avrebbe potuto diventare forza trainante dello spirito critico dell'Ecofin, brandendo la Bibbia ed invocando il sabbatico. Nulla di tutto ciò: meglio criticare i "macchinismi" europei, che coi termini della questione c'entrano un'acca, e farfugliare di "ideologie precise". Fuor di perifrasi, ministro, si chiama taroccamento, quello che lei ha instancabilmente fustigato negli ultimi anni, quando invocava la fine del primato della finanza. Se il FASB 157-e è la fine del primato della finanza, io sono il Generale Custer.
Tra qualche anno, quando Paolo Mieli sarà ripassato dalla porta girevole del Corriere, leggeremo che Tremonti aveva capito tutto del mark-to-fantasy, e lo aveva pubblicamente denunciato, come già accaduto in passato contro analoghi eccessi di finanziarizzazione. Colpa dei suoi contemporanei, che non sono riusciti a capirne e carpirne i preziosi insegnamenti. E' il destino dei geni, del resto.
Sono d'accordo che la sola modificazione delle regole contabili non possa fare molto. Ma se veramente non conta nulla, perché è stata fatta? Mi viene quindi il sospetto che alla fine qualche effetto reale questi cambiamenti di regole finiscano per produrlo. È un periodo che sono sospettoso, e mi viene il dubbio che l'aumento fittizio del valore contabile possa servire come manovra di offuscamento. In breve: si alzano i prezzi dei toxic assets, poi (grazie al sussidio pubblico via no recourse loans) si sovrapagano tali assets e si racconta che non si è fatto nulla di speciale, dato che sostanzialmente si sono pagati i titoli ai loro valori di bilancio. L'intera manovra diventa più digeribile politicamente e quindi è più probabile che abbia successo. Se le cose stessero così si capirebbe l'entusiasmo delle banche e anche la favorevole accoglienza delle borse. Il cambiamento delle regole cambia si il cash flow, facendolo aumentare grazie ai sussidi pubblici. Mah, forse sto veramente diventando troppo sospettoso. Ma a pensar male, si sa....
Ovviamente l'annacquamento del mark to market ha un effetto reale: il vincolo di capitale per le banche e' meno stringente - cosa per molte banche importante visto che e' essenzialmente binding - insomma permette agli azionisti di non dovere ricapitalizzare/diluire il proprio capitale nelle banche.
Oltre naturalmento all'effetto via offuscamento.
Se si crede a quanto pubblicato in questo blog
zerohedge.blogspot.com/2009/03/ridiculous-marks-of-toxic-assets.html
i titoli "incompresi" sono valutati intorno a 0.90-0.95 nei bilanci e se venissero venduti a 0.70 (col PPIP) creerebbero un bel buco nei bilanci quindi meglio non venderli e sperare ndel futuro.
Il taroccamento aiutera' sicuramente le borse perche' le banche potranno mostrare dei "grandi" guadagni esattamente come hanno fatto in gennaio-febbraio grazie all'unwinding dei cds con aig