Le reazioni sono state varie (come la solito), ma stupisce il fatto che manchi in toto un'analisi del problema visto da tutti i punti di vista, per cui questo post sarà articolato per punti, in modo da facilitare la comprensione dei pro e i contro.
Premessa: il problema viene da lontano e dalle promesse del governo mai attuate, e bisogna dare atto a Passera che la sua è una proposta di uno che conosce il problema dei mancati pagamenti dello Stato. Il problema e' serio: rischia di farci entrare in una profonda fase recessiva per l'avvitarsi delle insolvenze, perché quei debiti dello Stato sono diventati per i fornitori debiti verso le Banche, e anche debiti verso l'Erario, perché lo Stato non ti paga, ma tu su quel non incassato ci devi pagare le tasse, oltre che stipendi, materiali, etc., etc., quindi quei 70-90 miliardi di debiti sono un macigno che pesa sul sistema bancario e imprenditoriale.
Il sistema Europa è in una fase di mancanza di liquidità, che si riflette su tutti i mercati finanziari, sia quelli dei titoli di stato, sia quelli azionari, e le banche hanno necessità di rientro dei prestiti verso i clienti che meno “movimentano” i conti, e che, guarda caso, sono proprio le aziende che lavorano con lo Stato. Il rischio è che si chiudano i rubinetti ad aziende che non sono “marce” di sé, ma che hanno solo avuto la sventura di lavorare con un pessimo pagatore, che si inneschi una serie di fallimenti a catena, e che le banche debbano iscrivere a incagli e perdite importi notevoli, abbassandone ulteriormente la liquidità, e dando una bella avvitata senza fine a tutto il sistema. Qui i dati percentuali sull'aumento delle insolvenze nel 2011, pari a 74,5 mld nel 2010 (fonte: Banca d'Italia) qui quello sui fallimenti nel 2010.
Stabilito che il quadro non è roseo e che quei 70-90 miliardi farebbero tanto comodo, sia alle banche che alle imprese, veniamo all'idea di Passera. Cosa significherebbe da un punto di vista strettamente finanziario per le imprese? Significherebbe essere pagati con dei pagherò, delle cambiali al portatore, che nella partita di bilancio “crediti” sparisce XYZ e appare lo stesso importo nella colonna “crediti finanziari”. Cio' avrebbe importantissimi riflessi anche per le banche, che potrebbero scontare quei titoli di Stato (che recano un interesse) ad un tasso maggiore del semplice “sconto commerciale”. Significherebbe poi che la linea di affidamento cambia da “primo rischio assoluto” a “affidamento con garanzia”. Infine da un punto di vista delle imprese si potrebbe avere anche un aumento dei fidi, o, in alternativa, la cessione “pro soluto” dei BTP con rientro sull'affidamento bancario. E' una idea che salva capra (le imprese) e cavoli (le banche), almeno nel breve periodo.
Una delle obiezioni maggiori è che si tratterebbe (quasi) della stampa di carta-moneta. E' una obiezione che faccio anche io, ma che formalmente non è corretta: i debiti verso le PMI sono iscritti al bilancio dello Stato, quindi il pagamento con BTP cambierebbe la composizione del debito pubblico, non l'ammontare del debito stesso, e la circolazione dei BTP rimarrebbe quasi sicuramente sterilizzata nell'ambito imprese/banche. Ripeto, formalmente, è il pagamento di un debito attraverso un pagherò cambiario, per i monetaristi puri il cambiamento avverrebbe in M3 e non in M0.
Quindi, dov'è il problema? Beh, secondo me innanzitutto nei contorni e nei dettagli, visto che il quadro è chiaro: stiamo entrando in una fase recessiva e di scarsità di liquidità, quindi qualunque cosa aumentasse l'aggregato monetario sarebbe la benvenuta, ma il contorno è:
Valore facciale o valore di mercato? (Domanda che si è posto anche Michele Boldrin) Interesse fisso o variabile? Insomma che tipo di titoli di Stato vuol rifilare, ehm, utilizzare Passera?
Intende Passera pagare il debito a prescindere, o utilizzare quella immonda regola, per cui se hai dei debiti con l'erario non puoi, ad esempio, compensare i crediti che hai verso lo Stato con i debiti?
Le banche, con cui Passera ha un conflitto/comunione di interessi grossi come una casa, cosa faranno? Non è che questa sia solo una partita di giro nata proprio per favorire gli interessi delle banche che guadagnerebbero sia dal rientro degli incagli, che dallo sconto dei BTP a prezzi (per loro) di favore? Non sarebbe il caso di pensare a un sistema meno arzigogolato, del tipo, emissione di BTP per 70 miliardi, vendita degli stessi sul mercato, e con il ricavato pagare i debiti verso le PMI al loro valore? Ma magari il mercato non li vuole comprare, i BTP, e Passera forse pensa a come rifilarli (-)) senza passare per il mercato, da qui poi il problema (di cui CP non parla) di come sarebbero/potrebbero essere utilizzati questi BTP. Forse ha fatto il vago su questo punto apposta, proprio perchè vorrebbe ritagliare un ruolo per le banche in questa operazione, almeno questo sembra il senso di questa paventata operazione.
Ecco, il problema alla fine è questo: posto che per le imprese "piuttosto che niente è meglio piuttosto" (detto meneghino, quindi, da buon napoletano, lo ripeto in lingua comune, Calderoli se ne farà una ragione), è il caso che un Ministro dello Sviluppo Economico, organizzi una manovrina finanziaria di cui i maggiori beneficiari (ma non gli unici, ripeto: va bene anche per le imprese) sarebbero proprio gli Istituti Bancari, che fra interessi, sconti, anticipi, tenuta titoli, e chi più ne ha più ne metta, hanno tutto da guadagnare? Non è che c'è la solita, italianissima, concordia di interessi fra politica e beneficiario?
Meneghino?