L'articolo di Giavazzi lo trovate qui, la risposta di Sansonetti invece è qui (per leggerlo cliccate su 'versione pdf' e su pagina 1, e poi ingrandite; l'editoriale è sulla spalla destra). Quello che segue è il testo della lettera.
Caro Sansonetti,
vorrei fare un paio di commenti al tuo editoriale dal titolo 'L'imbroglio delle pensioni e altri grandi imbrogli', in cui te la prendi con un articolo di Giavazzi apparso sul Corriere della Sera. Premetto che di mestiere faccio il professore di economia, e che mi sono sempre considerato uomo di sinistra. Ci sono un paio di affermazioni nel tuo articolo che mi hanno veramente sorpreso.
La prima è che, a tuo avviso, è 'chiaro a chiunque che concorrenza e competitività sono gli ideali della destra'. Non voglio fare l'ingenuo che casca dal pero, so benissimo che a sinistra c'è tanta gente che vede la concorrenza come il fumo negli occhi. Ma è la prima volta che vedo addirittura definire la concorrenza come l'ideale della destra, e quindi (suppongo) il contrario della concorrenza come l'ideale della sinistra; forse è chiaro a chiunque altro, ma a me non lo è di sicuro. Ho sempre pensato che essere di sinistra significasse essere per la difesa dei deboli e per l'uguaglianza delle opportunità. Se la concorrenza aiuta a raggiungere questi fini, perché no?
In effetti, cosa è il contrario della concorrenza? È il monopolio, gestito dallo Stato o da qualche potente soggetto economico privato (una impresa o una corporazione, come i notai o i taxisti). Ancora più spesso, è un monopolio privato garantito dalle leggi dello Stato. Monopolio significa prezzi alti e poca quantità prodotta, il ché a sua volta significa pochi posti di lavoro. Cosa c'è di sinistra in questo? Giavazzi fa esempi molto specifici, a cui tu ti guardi bene dal rispondere, mettendoti invece a parlare d'altro (il fatto che ci siano troppe tasse sul lavoro non c'entra nulla con la concorrenza). Per esempio, cosa c'è di destra nell'eliminare il monopolio corporativo delle farmacie sui medicinali generici facendone scendere il prezzo? Permettere alle famiglie operaie di comprare il latte in polvere per i loro figli a un prezzo considerevolmente più basso mi sembra un'azione perfettamente di sinistra. Se posso aggiungere un altro esempio, lo Stato ha fatto un pessimo lavoro con la sua compagnia aerea, che ha prezzi altissimi. La concorrenza privata, non lo Stato, ha fatto nascere le compagnie low cost. Cosa c'è di destra nel fatto che ora un immigrato in Germania possa tornare a casa a vedere la famiglia volando comodamente e pagando 50 euro anziché pagando molto di più per lunghissimi e penosi viaggi in treno? Si possono fare decine di altri esempi, ma lo spazio è poco. Voglio solo dire che quello che a te sembra 'chiaro a chiunque', forse non è così chiaro. Libera concorrenza significa che se voglio intraprendere un'attività economica non devo chiedere il permesso a un padrone o a un politico. Come uomo di sinistra, non trovo l'idea così disgustosa. Gradirei quindi che mi si spiegasse meglio cosa c'è di così orribile nella concorrenza e così di bello nel monopolio pubblico e privato.
Il secondo punto riguarda la riforma delle pensioni. Se vuoi dare a Giavazzi del servo del capitale e del lacché delle compagnie assicurative fallo pure, e magari cerca di farlo con un linguaggio più colorito, almeno ci divertiamo tutti di più. Però per favore spiegami da dove ricavi la tua incrollabile convinzione che non ci sia alcun problema di sostenibilità finanziaria dell'attuale sistema pensionistico. Tutti gli studi seri che ho visto sull'argomento dicono esattamente il contrario.
Compagno Brusco, sei tutti noi. Saluti comunisti