Barack Obama, senatore Democratico degli Stati Uniti, e' in corsa per la presidenza. E' giovane, intelligente, e un po' inesperto. Ha scritto un libro per presentare se stesso e le sue idee, che abbiamo qui recensito. Ne ha scritto un altro tempo prima per riflettere sulle proprie origini, forse piu' onesto, certo meno attento all'impatto mediatico delle sue rivelazioni. In questo infatti ha raccontato dei suoi esperimenti giovanili con la cocaina. Ne hanno parlato tutti, della storia della cocaina.
Un'altra storia, molto piu' divertente, ha invece a che fare con i suoi trascorsi intellettuali. Obama ha studiato ad Harvard, e' stato direttore della Harvard Law Review (le riviste di legge sono normalmente gestite dai migliori studenti delle universita' che le pubbicano). Fra i suoi predecessori alla Harvard Law Review ci sono personaggi poi diventati politici importanti e tanti giudici anche della Corte Suprema (Antonino Scalia per esempio). L'altro ieri il giornale dell'Universita' di Harvard, l'Harvard Crimson, ha riportato le parole di Laurence Tribe di cui Obama e' stato assistente, alla scuola di legge di Harvard, appunto. Tribe e' un giurista costituzionale di eccelsa fama; uno di quelli le cui idee veramente contano negli Stati Uniti. Nella sua web-page dice che accetta interviste della stampa sui seguenti temi: aborto, diritti e liberta' civili, Primo Emendamento, federalismo, free speech, privacy, religione e rapporti stato-chiesa, separazione dei poteri, diritti degli stati, Corte Suprema. Tant'e'. Insomma, Tribe dice (piu' o meno, traduzione mia):
la prospettiva teorica di Obama, consistente nell'applicare la fisica moderna alle discipline giuridiche, e' molto importante
Greg Mankiw, nel suo blog, ha trovato un articolo di Tribe, in cui Obama e' ringraziato in nota, che discute esattamente dell'applicazione della fisica al diritto costituzionale. L'articolo lo si puo' leggere qui (per chi ha l'abbonamento a JSTOR).
E' una gemma! A partire dal titolo, che fa riferimento alla "curvatura dello spazio costituzionale." E poi il testo, che cita la meccanica quantistica, la teoria della relativita', etc., per poi venderci una versione annacquata e distorta dell'uncertainty principle di Heisenberg (traduzione mia, dal riassunto iniziale):
I giudici in particolare non possono semplicemente risolvere dispute tra individui senza alterare permanentemente lo spazio legale e sociale.
Lo "spazio legale e sociale"? Stupidaggini come queste, usare parole difficili e teorie ancora piu' difficili dalla fisica moderna per far apparire profonde idee banalissime, sono purtroppo comuni in accademia, soprattutto nelle facolta' di letteratura (ma non solo) negli Stati Uniti (anche se molti dei precursori di cotanta sofisticatezza intellettuale, cui ci si riferisce col nome di French Theory, sono francesi: Lacan, Baudrillard, Derrida, Deleuze, Guattari, Virilio). In generale tutto questo entra in una scatola concettuale che puo' essere definita in milioni di modi diversi ma va generalmente sotto il nome di Postmodernismo.
Soprattutto l'idea che Relativita' nel senso di Einstein significhi che tutto e' relativo, che la realta' non esiste, etc. e' affermazione considerata ovvia nei circoli postmoderni. A questo proposito, anni fa un collega di NYU, il fisico Alan Sokal, mando' un paper pieno di stupidaggini altosonanti alla rivista piu' prestigiosa di studi postmoderni, Social Text, che lo accetto' con grande entusiasmo. Da questo segui' uno sputtanamento (non saprei come chiamarlo altrimenti mantenendo la stessa capacita' espressiva) esilarante e ripetuto attraverso libri, articoli, dibattiti e altro (il tutto si trova nella pagina web di Sokal - anche la chicca di una discussione con Vattimo in italiano).
Sto divagando. Insomma, a me questo Obama sta simpatico. Pure il Postmodernismo da trincea ha provato. D'accordo, intellettualmente e' roba da pazzi. Ma scagli la prima pietra chi (almeno tra gli economisti) da giovane non ha sognato di diventare famoso applicando all'economia una qualche matematica oscura, esoterica, e sconosciuta ai piu'. Fortunatamente Obama ha mollato presto l'osso intellettuale.
Laurence Tribe no, lui ci fa proprio una figura da p... Primo, per quello che ha scritto (e non era un bambino). Secondo, perche' ha firmato lui l'articolo da solo (ringraziando Obama e altri in nota); mentre, adesso che Obama corre per President, da' a lui i meriti intellettuali dell'operazione. Terzo, perche' crede di fare un favore a Obama a dargli i meriti intellettuali dell'operazione, non avendo ancora capito che le cose che ha scritto non sono che spazzatura (certo, si potrebbe pensare che Tribe stia invece abilmente e strategicamente scaricando la vergogna per avere scritto l'articolo su Obama, ma non e' certo cosi'; sarebbe imputargli troppa intelligenza, che se l'avesse davvero non avrebbe scritto quelle cose).
Infine recentemente Obama si e' fatto fotografare in costume ai Caraibi. Nonostante i rotoletti di ciccia, ha apparentemente generato l'apprezzamento di molte signore, magari attempate, ma pur sempre con diritto di voto. Le prova tutte, ma proprio tutte.
Insomma, mi sta proprio simpatico, il grande sperimentatore.
Se tratti così quelli che ti stanno simpatici, non vorrei esserti antipatico