Nell’ Holocaust Memorial Museum di Washington si conservano molti documenti e fotografie di quel periodo. In questa foto è ritratto mio zio, il bambino a sinistra. Era nato nel 1930 ed aveva 13 anni. Assieme a lui furono deportate altre 18 persone della famiglia. Da quel viaggio nessuno di loro fece ritorno, morirono tutti prima ancora di arrivare a Treblinka. Mio padre si salvò perché si trovava a Zagabria e di lì gli fu possibile scappare a Trieste dove alcuni italiani, e fra loro ve ne erano anche di fascistissimi, lo aiutarono. Fu internato fino a quasi tutta la fine della guerra, prima a Lizzano in Belvedere e poi a Castiglione dei Pepoli, sull’Appennino bolognese.
Mio zio sarebbe stato contento di sapere che il mio secondo figlio gli somiglia come una goccia d’acqua.
Questo articolo molto profondo nella sua semplicità mi ha fatto riflettere . In questo periodo sono tutti impegnati nel discutere se la crisi attuale si possa paragonare o no a quella del 1929 . Ed è passato quasi inosservato l'ennesimo intervento del presidente iraniano Ahmadinejad. Io credo che si debba anche discutere del pericolo di trovarsi vicini ad un 1933 che sarebbe molto peggio del 1929. Il giorno della memoria ci deve far ricordare e permetterci di evitare che succeda ancora . A questo proposito mi piacerebbe sapere la vostra opinione su come il mondo si dovrebbe comportare nei confronti dell'iran e del suo programma atomico ( indubbiamente militare ) . Personalmente credo che debba essere fermato con tutti i mezzi perchè non si ripetano gli errori del passato.