La stampa italiana riporta i punti
principali di un decreto legge e di un disegno
di legge aventi entrambi l'obiettivo (soi disant) di prendere di petto il
problema dei mille lacci e lacciuoli che ingessano l'economia italiana. Dice
infatti Prodi: «È veramente cominciato il grande lavoro di liberalizzazione e di
dinamicizzazione che avevamo annunciato e che era stato accolto con
scetticismo».
La cosa promette bene, soprattutto per degli inguaribili ottimisti come noi.
Ci siamo quindi gettati a capofitto nella lettura dei nuovi testi sacri, ansiosi
e trepidanti di fronte alle grandi riforme liberalizzanti. Senonche' uno legge,
legge, e piu' legge piu' diventa perplesso. Giunto alla fine del fumo, la perplessita' cede il posto allo sconcerto: dov'e' l'arrosto? Si
prova a riflettere, convinti di sbagliarsi si scambiano due emails con il
collega in linea, medesimo
sconcerto. Lo sconcerto cede poi il posto alla comune incazzatura: trattasi
di una sonora presa per i fondelli. Solito nichilismo distruttivo tipico di
nFA, direte voi. Giudicate da soli, diciamo noi.
Cerchiamo dunque di spiegare perche' le tanto
strombazzate liberalizzazioni di questi giorni avranno effetti miserrimi.
Poiche' la lista di provvedimenti contenuti nei testi di cui sopra e'
lunghissima, non vi annoiamo con troppi riassunti, che potete trovare, per
esempio, sul Sole
24-Ore. Ci soffermiamo sui piu' "significativi", credeteci. Gli altri son
ancora piu' ridicoli.
Ricariche. Si intende vietare agli
operatori di telefonia mobile di applicare «costi fissi e di contributi per la
ricarica di carte prepagate, anche via bancomat o in forma telematica,
aggiuntivi rispetto al costo del traffico telefonico richiesto». Questo e'
indicativo del modus operandi dei nostri governanti e della logica che ispira
l'intero progetto: divieti, proibizioni, imposizioni. L'unico modo vero di
ridurre i costi della telefonia mobile e' quello di favorire l'entrata nel
mercato di nuovi soggetti che, mettendosi in concorrenza con gli operatori gia'
presenti, inducano una riduzione delle rendite oligopolistiche. Invece il
governo che fa? Legifera divieti. Vieta per legge che si facciano pagare dei
costi fissi alla ricarica. Senza chiedersi quale sara' la reazione degli
operatori. Cosa faranno infatti questi ultimi? Ovvio, innalzeranno le tariffe.
Difatti, l'ineffabile Catricala', presidente dell'Antitrust, afferma:
«mi auguro che le tariffe telefoniche, che un po' saliranno, non aumentino così
tanto da sminuire il vantaggio». Mi auguro, capito? Forse possiamo anche
accendere un cero a sant'Antonio da Padova (siam quasi tutti Veneti, qui) gia'
che ci siamo...
Benzinai. il governo vuole imporre
norme per indurre la trasparenza del prezzo della benzina e
la comparabilita' fra i prezzi offerti da benzinai diversi. Concretamente, viene
imposto ai benzinai di "usare «gli stessi metodi [delle societa' che gestiscono
le autostrade] per avvertire, in tempo reale» i propri clienti delle «condizioni
di grave limitazione del traffico»." Cosa vogliano dire, non si capisce, ma
certamente stan imponendo ai benzinai di sobbarcarsi costi addizionali di
pubblicita', l'utilita' sociale della quale e' dubbia, a dir poco. Ovviamente
questo fara' salire i costi, ed i prezzi. Inoltre, nel disegno di legge, si
autorizza la vendita della benzina negli ipermercati dove, sembra, e' gia'
permessa ... Queste vaghe intenzioni, fra l'altro, hanno gia' scatenato la
dei benzinai, che hanno dichiarato 14 giornate di sciopero! Qui la questione
e' piu' sottile. Se non fosse che gia' e' permessa, la vendita della benzina
negli ipermercati potrebbe incidere sulla struttura concorrenziale del settore:
se esistevano delle barriere all'entrata, e se i benzinai indipendenti sono meno
efficienti delle grandi catene, allora questa norma dovrebbe avere il potenziale
di ridurre i prezzi al dettaglio della benzina. Un po' come nel caso della
vendita di medicinali nei supermercati. A ben guardare pero', la proposta sembra
essere solo punitiva ed inutile, per due motivi, uno teorico l'altro empirico.
Quello teorico e' che in presenza di oligopolio e di costi fissi d'entrata, eliminare la frangia
competitiva rappresentata dai piccoli indipendenti vuol dire eliminare la
disciplina che la loro presenza impone sui grandi
oligopolisti. Quello empirico e' che
i margini
dei benzinai italiani sono gia' bassi: cio' che si potrebbe tagliare, assumendo che il margine del benzinaio diventi esattamente zero, e' una
percentuale risibile del costo totale, attorno al 2% del prezzo della
benzina.
Inoltre imponendo per legge ai benzinai di offrire pubblicita' obbligatorie su
condizioni del traffico (?) e prezzi dei distributori vicini (?), si faranno
salire i costi. Che i benzinai avessero votato tutti per
Berlusconi?
Parrucchieri, estetisti, giornalai, cinema,
facchini ... Questo e' il vero piece de resistance del governo, il
cavallo di battaglia, la vera definitiva liberalizzazione che finalmente
restituira' l'Italia alle sorti magnifiche e progressive che le spettano. La
descrizione del Corriere: "parrucchieri ed estetisti potranno aprire la
propria attività senza più necessità di rispettare le distanze con analoghi
esercizi. E lo potranno fare con la «sola dichiarazione di inizio attività». Le
guide turistiche, salvo i requisiti di qualificazione, non avranno più bisogno
di autorizzazioni preventive o ostacoli legati alla residenza e a parametri
numerici, idem per le autoscuole. Liberalizzazione anche per facchini e
operatori nelle pulizie e disinfestazione." Norme simili, nel DDL, per
l'apertura di nuovi cinema anche vicini a sale gia' esistenti, e per la vendita
di giornali anche fuori delle edicole. Qui la prima reazione e' di stupore, nel
constatare che fino ad oggi era vietato aprire esercizi commerciali troppo
vicini ad esercizi simili gia' esistenti. Sorge immediata la curiosita': qual
era la distanza minima di sicurezza? Cento metri? Duecento? L'intento
del governo e' sicuramente di indurre maggiore concorrenza in settori ampiamente
regolati ed auto-regolati. Occorre pero' chiedersi quale sia l'impatto
quantitativo della possibile riduzione di prezzo in questi settori. Qual e' il
peso totale di questi servizi nel paniere di consumo degli italiani? Il 3% o il
4%? Se riduciamo i loro prezzi, a farla grande, del 10%, cosa otteniamo? Una
riduzione dei prezzi al consumo dello 0,3%? Whow! Nessuno di questi servizi e'
un input chiave nella catena di produzione ed innovazione. Non e' che se le
parrucchiere o i giornalai riducono di un po' i loro margini, varra' la pena
investire in laboratori di biogenetica, o anche in aziende di software, o di
biciclette di lusso, se e' per quello! Se si volesse anche solo rendere la vita
del consumatore piu' facile e - questa si' cosa importante - facilitare la
partecipazione al mercato del lavoro di giovani e donne, perche' non
liberalizzare gli orari dei negozi?
Eppoi ci sorge un dubbio, che avendo poco tempo non andiamo a verificare - siam certi che qualcuno fra i nostri lettori ce lo risolvera'. Non e' che il
divieto ad aprire esercizi commerciali sotto una certa distanza da altri simili
esercizi pre-esistenti si applica a TUTTI, e che solo parrucchieri, estetisti, cinema e
giornalai son finiti nel mirino del prode Bersani? Non e' che, cosi' per caso,
panettieri e fruttivendoli, macellai e pizzicagnoli, tavole calde e
pulisecco, fioristi e tabaccai rimangono tuttora protetti dalla norma sulla
distanza minima?
Autocertificazione delle imprese.
Questa riforma dovrebbe permettere alle imprese di "nascere in un
giorno", come dice il Corriere: "Una comunicazione unica al registro
delle imprese sostituirà tutti gli adempimenti amministrativi finora previsti.
Verrà rilasciata in tempo reale una ricevuta che dà via libera istantaneo alla
nuova attività". Questo e' certamente un passo importante e va nella direzione
giusta (se davvero l'autocertificazione avra' la conseguenza di sostituire tutti
gli adempimenti amministrativi necessari a far nascere un'impresa). Rimangono
ovviamente tutti gli altri impedimenti non amministrativi alla creazione di
imprese redditizie, come le rigidita' del mercato del lavoro, quelle del settore
creditizio inefficiente ed oligopolistico, la tassazione del valore aggiunto in
tutte le sue forme (gia' alta e da questo governo ulteriormente accresciuta)
l'inefficienza dei servizi pubblici ... Quisquiglie, pinzillacchere: ora con
l'autocertificazione ci sara' un'esplosione di nuove imprese altamente
produttive, vedrete.
Mutui immobiliari e scoperti di conto corrente. Sarà più
rapido cancellare l'ipoteca su un mutuo immobiliare. Chi ha un mutuo potrà trasferirlo a una
nuova banca senza perdere i benefici fiscali per la prima casa, e senza pagare
alcuna penalita' se lo estingue anticipatamente. Utile, indubbiamente. Il
mercato dei mutui immobiliari italiani e' primitivo e costoso rispetto al resto
d'Europa. Viene anche proibita la commissione di massimo scoperto, benissimo: le
banche italiane sono inefficienti e devono smetterla di finanziare le loro
inefficienze caricando costi insensati ai loro clienti. Giusto, saggio ma ... ma
la cosa puzza. Perche'? Ma perche' la concorrenza, l'efficienza, la riduzione
dei costi, pensate davvero che arrivino a colpi di divieti di fare questo e
quello? Pensate davvero che impedendo alle banche di appropriarsi di rendite
sotto la forma "penalita' per chiusura anticipata mutuo", le rendite ed
inefficienze bancarie che le generano spariranno? Ma che diavolo di nozione del
mercato, della concorrenza, dell'innovazione imprenditoriale hanno in questo
governo? Dove hanno studiato tutti, negli uffici della pianificazione sovietica?
Nei comitati per la programmazione economica? Son tutti convinti che
l'efficienza economica sia una questione di ordini e decreti?
Perche' qui sta l'intero problema: non solo liberalizzano un pelino solo settori totalmente secondari e
marginali come i facchini ed i giornalai, ma quando toccano, di nuovo d'un
pelino, tre o quattro settori importanti (banche, assicurazioni, telefonia,
trasporto aereo) lo fanno a botte di divieti ed imposizioni. Alcuni li abbiam
gia' visti, ma eccone altri. Le compagnie low cost ora non possono piu'
pubblicare il solo prezzo del loro servizio di trasporto, devono includere
sempre tasse e costi aeroportuali. Perche'? Mica son costi loro, le tasse e le
gabelle aeroportuali! Dovrebbero anche aggiungere il costo del servizio taxi da/per l'aeroporto? Se le inefficienze stan li', non e' meglio che i
consumatori lo sappiano? Non e' che per caso tutto questo e' per coprire un po'
Alitalia ed i vari aeroporti italiani mal gestiti? No, assolutamente no, ma cosa
andiamo a pensare! Idem per le assicurazioni, divieto di far questo, divieto di
far quello. Certo, la pratica dell'esclusivita' nella distribuzione di polizze
danni sembra occludere la concorrenza: ma e' il divieto la soluzione piu' ovvia
ed efficiente? E l'imposizione ai produttori di alimenti di mettere in maggiore
evidenza la data di scadenza dei prodotti, a che serve? Noi abbiamo
l'impressione si leggano perfettamente, non so voi ... in ogni caso, serve per
liberalizzare? A proposito, abbiam finito: non c'e' praticamente altro di
rilevante nei rivoluzionari decreto e disegno di legge. No, non e' uno
scherzo.
E allora, direte voi? Quali sarebbero i tappi strutturali veri? Qui su
nFA ne abbiamo parlato spesso, spessissimo, ad nauseam, quasi come
quello che gridava nel deserto. Basta guardare alla parola-chiave
"liberalizzazione", oppure "Bersani" o "finanziaria 2007", nella nostra
NuvolaDiParole. Non vale la pena ripetere: mica siamo gli unici a
dirlo, son tutte cose abbastanza banali, ovvie. Ma infattibili, sia da parte di
questo governo sia, occorre dirlo, da parte del precedente governo il
cui ex-capo, invece di rilanciare proponendo liberalizzazioni vere, cavalca la
protesta futile delle categorie di piccoli bottegari marginalmente danneggiati
da questa lenzuolata populista.
Tragicommedie italiche, a cui abbiamo fatto il callo, non c'e' di che
preoccuparsi. Noi facciamo notare che non han liberalizzato quantitativamente
nulla e che di propaganda mal impostata e dirigiste si
tratta, ben consapevoli d'andare contro corrente anche fra gli economisti
italiani. Anche a questo ci abbiamo fatto il callo ... Un signore, il cui nome per non maramaldeggiare non ripeteremo, ha persino
dichiarato che «Sotto il lenzuolo non c’è un topolino, ma un buon cane di razza,
un cane da guardia». Cosa non si dice per sopravvivere ...
piu' pacato di noi vede in questo decreto uno spiraglio positivo, un segnale
d'inizio, un ce n'est qu'un début, continuons le combat ... puo' darsi,
tutto e' possibile: l'Italia e' paese che spesso sorprende, anche se spesso non
dal lato che uno gradirebbe. Magari Casini e la Lanzillotta, con l'aiuto dei
Volenterosi, aiuteranno i Prodi Bersani a far crescere un movimento bi-partisan
e seriamente liberalizzatore, di cui questo decreto e questo DDL saranno poi
visti come le lungimiranti sementi. Magari Berlusconi ascolta il saggio suggerimento, e comincia a fare opposizione utile ed attiva, ossia facendo proposte serie invece di propaganda vuota ma uguale e contraria ... Tutto e' possibile, in teoria, ed il Bel Paese e' popolato da gente saggia ed astuta al contempo.
Nell'attesa che qualcuno di essi, piu' astuto e piu' saggio di noi, approfitti di tale
opportunita' e compia il miracolo, noi continuiamo a predicare nel deserto che
sarebbe cosa buona e giusta se cio' accadesse.
Gutta cavat lapidem, consumitur
annulus usu
La cosa davvero deprimente in tutto questo can-can è appunto la cialtroneria (ho cercato attentamente altri termini ma non mi è venuto in mente alcunchè) di un'opposizione che, invece che fronteggiare il governo smascherando delle iniziative assolutamente risibilie proponendo liberalizzazioni concrete, ammicca alle varie proteste che si stanno mettendo in piedi...
DEPRIMENTE :(
si e' vero non c'e' cosa piu' cialtrona di fronte ad un governo che fa liberalizzazioni fasulle (e le vende, grazie al suo can can mediatico (PRP), come la rivoluzione d'ottobre), nazionalizza le reti, vende alitalia con il solito processo "perdite pubbliche, profitti privati", alza due punti di pil di tasse, ferma la riforma della scuola, annuncia che mai e poi mai si riformeranno le pensioni (e si attende lo sforo della legge biagi) di un'opposizione che delude.
ma quando c'era il Cav. al governo il piu' cialtrone era il governo o l'opposizione? no, giusto per capire.
(oh so' quasi ironico)