I dati più aggiornati del ministero sono relativi al 2006, ma sono abbastanza dettagliati, in quanto riportano il numero di contribuenti per scaglioni di reddito. Cominciamo con i dati sul totale della popolazione (tabella 1.1.2).
Numero contribuenti |
Contribuenti con reddito superiore a 80.000 euro |
Percentuale contribuenti con reddito superiore a 80.000 euro |
40.752.847 | 607.652 | 1.49 |
I dati ripartiscono poi la popolazione in 5 categorie: lavoratori dipendenti, pensionati, lavoratori autonomi, redditi da partecipazioni e altri redditi. I dettagli su chi ricade in ciascuna categoria sono spiegati qui. Mentre per lavoratori dipendenti e pensionati le cose sono abbastanza chiare, va detto che la categoria ''lavoratori autonomi'' contiene solo 107mila contribuenti. Su questo dirò due parole dopo. Questa è la distribuzione dei dichiaranti per categoria.
Tipologia dichiaranti |
Numero dichiaranti |
Percentuale su totale |
Dipendenti | 19.898.390 | 48.83 |
Pensionati |
15.329.420 | 37.62 |
Autonomi | 107.545 | 0.26 |
Partecipazioni | 2.425.329 | 5.95 |
Altri redditi | 1.494.388 | 3.67 |
Occorre qui avvertire che la somma delle cinque categorie è inferiore al totale di 40,7 milioni di contribuenti. Non ho idea della ragione di questa discrepanza, e se qualche lettore esperto della questione potesse fornire lumi sarei molto grato. La somma delle cinque categorie è circa 39,3 milioni. Le percentuali sono calcolate sul totale di 40,7 milioni, per cui la somma non è cento ma 96,32.
Nella prossima tabella mostro il numero di contribuenti, in ciascuna categoria, con un reddito denunciato superiore a 80.000 euro e la percentuale rispetto alla categoria e rispetto al totale di chi guadagna più di 80.000 euro.
Tipologia dichiaranti |
Numero dichiaranti con reddito superiore a 80.000 euro |
Percentuale dichiaranti con reddito superiore a 80.000 euro rispetto alla categoria |
Quota dichiaranti della categoria rispetto al totale dei dichiaranti con più di 80.000 euro |
Dipendenti | 344.025 | 1.75 | 45.68 |
Pensionati | 154.785 | 1.01 | 20.55 |
Autonomi | 15.069 | 14.01 | 2.00 |
Partecipazioni | 141.123 | 5.82 | 18.74 |
Altri redditi | 98.198 | 6.57 | 13.04 |
Quindi, per esempio, lo 1,75% dei dipendenti guadagna più di 80.000 euro. Tra coloro che dichiarano più di 80.000 euro, il 45.68% sono lavoratori dipendenti.
Un primo problema è che, secondo questa suddivisione, il totale dei dichiaranti con più di 80.000 euro risulta essere 753.200, ossia ben più del dato risultante dalla tabella 1.1.2 sul totale della popolazione. Le percentuali dell'ultima colonna sono state calcolate con riferimento alla cifra più alta. Non capisco però come questo sia possibile, a meno che alcune dichiarazioni vengano contate due volte. Al tempo stesso, come abbiamo visto prima, quanto si guarda al totale delle dichiarazioni e si sommano le categorie il totale risulta inferiore a quello della tabella 1.1.2. Insomma, l'amministrazione delle finanze produce statistiche senza controllarne la consistenza: normale amministrazione.
A parte questo, i risultati sono più o meno ciò che ci si potrebbe attendere. I pensionati dichiarano redditi più bassi delle altre categorie e sono quindi sostanzialmente sotto-rappresentati tra i contribuenti che guadagnano più di 80.000. Sono invece parecchio sovra-rappresentati i lavoratori non-dipendenti, mentre i dipendenti sono leggermente sotto-rappresentati.
Una parola conclusiva sui lavoratori non dipendenti. Il ministero fornisce separatamente i dati sulle persone fisiche titolari di partita IVA. Si tratta di quasi 4 milioni di persone, ripartite dal ministero tra imprenditori, professionisti e agricoltori.
Categoria | Numero totale |
Numero di coloro che dichiarano più di 80.000 euro |
Percentuale dichiaranti più di 80.000 euro |
Imprenditori | 2.361.545 | 52.529 | 2.22 |
Professionisti | 969.465 | 139.604 | 14.4 |
Agricoltori | 658.142 | 8260 | 1.26 |
| |||
Totale | 3.989.143 | 200393 | 5.02 |
Il grosso dei contribuenti con più di 80.000 euro sembra essere concentrato tra i professionisti. Gli imprenditori hanno percentuali più alte di quelle dei lavoratori dipendenti, come è da attendersi, ma non spettacolarmente più alte come nel caso dei professionisti. Infatti, a ben guardare, gli "imprenditori" italiani devono essere abbastanza poveri visto ciò che questa statistica implica: ogni 100 aziende, solo due hanno un "padrone" che guadagna più di 80.000 euro all'anno. Credibile?
Ad ogni modo, questi sarebbero i super-ricchi sui quali dovrebbe ricadere il costo addizionale del terremoto in Abruzzo o, detto altrimenti, la "Bossi-tax", consistente nelle centinaia di milioni di euro che si cerca di buttare al vento per posticipare il referendum che infastidisce il senatur.
Direi ni.Ovviamente non ho dati, ma immagino che una buona fetta di queste aziende siano negozietti o aziendine familiari con uno o due dipendenti che faticano a sopravvivere, e gran parte delle altre siano possedute interamente da una manciata di proprietari.Per queste ultime è più conveniente intestare alla ditta automobili, barche e case al mare, perchè sui redditi personali oltre alle tasse si pagano pure i contributi.Inoltre spesso fanno una quota di lavoro in nero, per cui una parte del reddito se la prendono in cash senza dirlo al fisco.
Last but not least, mentre per un lavoratore autonomo con partita IVA le spese detraibili sono piuttosto poche, come si passa ad azienda con dipendenti i modi per abbattere l' imponibile si moltiplicano.
Quasi dimenticavo: molti veri ricchi usano vari trucchetti (triangolazioni, trust, società detentrici di marchi e brevetti,...) per spostare i guadagni all'estero e non farli figurare come redditi.Questi però credo siano piuttosto pochi.