Passaparola
Questo fin settimana ci occupiamo di Cina, impeachment di Trump, la dialettica fra Russia e Isrraele in Medio Oriente, Afganistan, ticket e turismo, l’operaio che verrà
Questo fin settimana ci occupiamo di Cina, impeachment di Trump, la dialettica fra Russia e Isrraele in Medio Oriente, Afganistan, ticket e turismo, l’operaio che verrà
Questa settimana: Politica fiscale, Donne in Carriera, Social Network, Flixbus, BullShit, Homo Sapiens
Questa settimana: L’economia britannica, il surplus tedesco, il debito pubblico italiano, la questione politica elettorale e ancora Trump sono i temi selezionati per un approfondimento.
L’attenzione si concentra sulle cause del voto e sugli effetti della presidenza Trump. Credo che non si possa giudicare la vittoria di Trump come un episodio sfortunato, determinato dalla scelta sbagliata del candidato democratico. La ritengo invece, e non sono il solo, parte di un trend nazional-populista anti-globalizzazione che sta, in forme diverse, caratterizzando la scena politica in tutto l’Occidente. A questo punto, mi sembra necessario porsi una domanda – che fare?
Al referendum mi turerò il naso (per la pessima compagnia che dovrò sopportare) e voterò NO. Non lo farò né per far un dispetto a Renzi&Boschi, né per far cadere questo governo e sostituirlo con uno grillino, né per far contenti i sinistri apologeti della costituzione più figa del mondo. Lo farò perché questa riforma è dannosa. La riforma (in combinazione con la legge elettorale chiamata Italicum) disegna un sistema istituzionale che nasce già vecchio, che sarebbe stato utile 40, forse 50, anni fa per evitare gli errori ed i compromessi che si son fatti a partire da metà anni ’60 e che sono stati la causa principale del declino. Ma, nella situazione attuale, se approvata questa riforma costituzionale porterebbe ad ancora meno governabilità e, soprattutto, a maggiori conflitti sociali e a gravi rischi politici. Tanto per essere concreti, renderebbe molto più probabile il rischio di un Donald Trump italico. E questa mi sembra ragione sufficiente per dire NO.
Il vero Super-Tuesday è stato probabilmente quello di questa settimana e ha confermato due cose: che Trump non è un fenomeno destinato a morire (contrariamente alle previsioni/desideri di almeno uno di noi due) e che la base sociale da cui lui e Sanders attraggono voti è sia vasta che parzialmente sovrapposta. Parliamone.
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