L'avvelenata
La prima considerazione che mi viene in mente è che se da troppi anni si parla di stato di crisi di una banca, vuol dire che nulla (o poco e male) si è fatto per risolvere quella crisi.
La prima considerazione che mi viene in mente è che se da troppi anni si parla di stato di crisi di una banca, vuol dire che nulla (o poco e male) si è fatto per risolvere quella crisi.
No, non un altro post allarmistico sulle banche. E invece sì! Ed è pure lungo e un po’ complesso. Ma mi giustifico: il salvataggio delle banche senza il loro risanamento è il Piave, secondo me. Una volta di là non c’è più ritorno: per l’entità dell’intervento, per la sua significatività come precedente, per i suoi effetti sulla reputazione del paese … Vorrei sbagliarmi ma non trovo errori di calcolo o di ragionamento. E allora espongo calcoli e ragionamento.
In questa seconda parte, dopo una breve descrizione delle caratteristiche e del funzionamento del concordato preventivo, analizzo le principali innovazioni apportate dal decreto. Ne emerge uno scenario senz’altro migliorato, ma ancora pieno di incertezze regolamentari: spicca in particolar modo l’assenza di meccanismi per l’accountability dei curatori fallimentari e i rflessi dannosi che questa assenza determina sul funzionamento di tutte le porcedure, anche non strettamente fallimentari.
Un filo sottile unisce i mali del sud e del nord Italia, la casta di destra e di sinistra, la mediocrità delle elites e le miserie dell’italiano medio: l’azzardo morale.
La discussione innescatasi qui sul tema “Tassarsi per Costas?” richiede chiarimenti che vanno al di là del commento, quindi faccio un mini post.
L’amministrazione Obama ha creato, e sta ancora creando, enorme moral hazard con i provvedimenti presi (o non presi) in reazione alla crisi finanziaria. Sembra decisamente intenzionata a proseguire sulla medesima strada. È facile vedere, e prevedere, che tale politica economica ha e avrà conseguenze disastrose per l’economia americana e mondiale.
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