Passaparola
C’è ripresa e ripresa: come stanno andando le cose nelle principali nazioni europee, dall’inizio della crisi in poi?
C’è ripresa e ripresa: come stanno andando le cose nelle principali nazioni europee, dall’inizio della crisi in poi?
Nei primi cinque anni di recessione il divario tra tasse e spesa pubblica è diminuito nelle regioni ricche, e tutto sommato la differenza tra spesa pubblica e tasse non è aumentata granché nelle regioni povere. Il declino economico ha diminuito l’ineguaglianza fiscale tra regioni.
Se i nuovi arrivati se ne vanno…
Un romanzo che ci riguarda, anche se parla della Grecia.
Anche quest’anno ho deciso di trascorrere parte delle mie vacanze in un universo parallelo. Durante il mio breve soggiorno ho avuto modo di visitare uno stato chiamato Pirlonia e di venire a conoscenza di quella che è stata chiamata la crisi dei treni a vapore.
Dove si discute dello step concettuale a monte della tesi di “euro-exit”, ossia quello che spiega la caduta della domanda nel settore traded (e quindi poi la caduta di produttività, vedi Parte 1) in Italia con un eccesso di apprezzamento del nostro tasso di cambio reale. In conclusione si discute anche delle possibili cause della crisi dell’euro e del ruolo delle imperfezioni nel mercato del credito nello spiegare la stagnazione italiana.
Anche le pietre sanno oramai che la stagnazione nella produttività, iniziata nella seconda metà degli anni ’90, è il problema economico centrale del Paese. Uno dei miti che circolano in Italia è che la causa, stricto sensu, sia l’euro. Inteso come passaggio da un sistema di cambi flessibili a uno di cambi fissi. Discutiamo qui perchè questa tesi abbia ancora ben poco di scientifico. Senza nulla togliere al fatto che l’euro, nella sua architettura complessiva, rimanga un sistema altamente imperfetto.
Come si può evitare che il paese delle opportunità, nella quale l’autore ha trovato riparo 25 anni fa, degeneri per rassomigliare sempre più alla “terra dei cachi” da cui era scappato?
Un convegno della Fondazione Noisefromamerika, in collaborazione con: Centro Studi Economia Reale, Associazione Libertà Eguale, Istituto Bruno Leoni, e Kuva comunicazione. Roma, 28-29 febbraio 2012. Annuncio e programma. Seconda giornata.
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È giusto o no che lo spread con la Germania continui a rimanere alto?
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