Vorrei solo fosse falso (il contenuto della notizia)

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Un interessante fenomeno accade durante le autopsie.

 

Il testo che segue è titolo e sottotitolo di una notizia verace: 


 

 

Roma, inchiesta sui concorsi bluff alla Cattolica: la vincitrice sarebbe figlia di un professore ordinario; indagano Tar e procura di Roma; vince il concorso a Medicina ma è laureata in Lettere.

 

 

L'articolo, di Marino Bisso e Carlo Picozza, è su Repubblica del 27 Ottobre, qui. Spero solo la notizia non sia vera o che qualcuno se ne vada dalla facoltà, accolto da un attacco di quella antica virtù che era la vergogna.

 

 

 

 

 

Già che ci siamo mettiamo per iscritto nomi e cognomi:

 

  • la facoltà è quella di Medicina dell'Università Cattolica del Sacro Cuore; 
  • il concorso è a Medicina Legale;  
  • il Procuratore di Roma è Maria Cordova, con il sostituto procuratore Maria Cristina Palaia;
  • il nome della vincitrice non c'è, ma il padre, oltre che professore nella facoltà di medicina è nel consiglio di amministrazione dell'università. La composizione del medesimo, purtroppo, non sembra essere disponibile in rete.

 

 

 

 

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Commenti

Ci sono 45 commenti

Chiedo: ma non è abuso della professione medica esercitare senza essere iscritti all'albo? E i prof di medicina non dovrebbero essere tutti medici iscritti all'albo?

In astrattissima teoria posso anche pensare ad una persona laureata in lettere ma espertissima in medicina legale. In pratica però affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie ed è difficile credere ad una combinazione così improbabile.

 

Esercitare si, ricercare probabilmente no.E non escluderei che le norme sui cadaveri siano più lasche che coi viventi.

In ogni caso la cosa è irrilevante:fosse stato un dipartimento di economia/geologia/fisica/whatever cosa cambierebbe? Solo la probabilita' di spedirla a studiare le patrie galere.

 

A parte che qui il concorso era per ricercatore, ma in realta' medicina legale e' comunque una cosa a parte. Ci sono, ad esempio, tanti laureati in giurisprudenza che lavorano nel campo perche' il medico legale non e' solo quello che fa le autopsie. (vedi ad esempio: qui o qui ) diciamo che se questa fosse stata laureata in legge sarebbe stato tutto assolutamente "normale". lettere fa un po' di scalpore mediatico ma il punto e': questa signora ha vinto il concorso a tavolino, esattamente come avviene con tutti gli altri concorsi. che poi questa sia laureata in lettere, figlia d'arte o chessoio, importa fino ad un certo punto.Questo non e' il caso singolo che va curato dalla magistratura! Anche perche' comunque la magistratura non ci puo' fare proprio nulla, la valutazione del candidato e' affidata alla commissione e amen. I concorsi si basano su titloi, scritti e orale. Sui primi due ancora ancora la magistratura potrebbe andare a guardare, sul terzo no.

Lo ripeto: i concorsi nell'universita' sono come il nero in italia. Te lo immagini un titolo di giornale che dice:

"Roma: pescivendolo non fa lo scontrino fiscale alla figlia. Interviene la magistratura."

Le reazioni dei politici: la Gelmini <<sono comportamenti isolati e depreroveli ma stiamo lavorando per porre fine>>

 

 

 

 

"Non è la prima volta con lo stesso presidente di commissione: anche

l'anno scorso fui l'unico escluso in un concorso per dottorato in

Scienze medico-forensi pur essendo il solo ad avere in tasca la laurea

in Medicina".

 

 si procede con l'esposto solo quando si è esasperati. perchè si sa bene che, mettendosi contro il sistema, si perderebbero per sempre tutte le residue speranze. i baroni si restituiscono i favori l'uno con l'altro e quindi il candidato avrebbe la strada sbarrata in tutta italia.


domanda: a me pare che il malcostume sia ben presente sopratutto in medicina. perchè proprio li?

 

money, money, money

Forse il nome della candidata non é così difficile da trovare. Qui si trovano i nominativi dei componenti del CdA dell’Università. Escludendo i prelati, e i non professori, ne rimangono 8. Escludendo quelli che insegnano materie non attinenti, rimane il Professor Bruno Giardina. Dopodiché si va sul sito della Università qui e fare click sulla funzione cerca. A questo punto compare una schermata che richiede il criterio: alla casella settore si sceglie MED/43, il raggruppamento di Medicina legale. Ci sono due concorsi relativi al 2007 per ricercatore. Si va sulla seconda riga dell'anno 2007. Si tratta dei concorsi pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale n.° 13 del 13/02/2007 e relativi al Decreto Rettorale n. 3791 del 29 Ottobre 2007.

Lì si recuperano tutti i file pdf che raccontano la storia. In particolare, nel documento Relazione Finale alla pagina 16 si trova quanto segue

 

Candidato GIARDINA Simona, nato a Roma il 2/9/1971

.....

Curriculum formativo Nata nel 1971. E’ laureata in lettere, diplomata al Corso di Perfezionamento in Bioetica UCSC,diplomata al Corso Avanzato di Perfezionamento in Bioetica UCSC, dottore di Ricerca in Bioetica presso l’ UCSC. Ha al proprio attivo una decennale collaborazione didattica, scientifica e organizzativa con l’Istituto di Bioetica dell’Università Cattolica del S.Cuore. Ha fatto parte della segreteria del Centro per la Cooperazione Internazionale dell’ UCSC.

 

 E infine nel documento Decreto rettorale approvazione atti si trova

 

DECRETO RETTORALE N. 5434

Approvazione atti della procedura di valutazione comparativa per la copertura din. 2 posti di ricercatore universitario per il settore scientifico-disciplinareMED/43 MEDICINA LEGALE presso la Facoltà di Medicina e chirurgia “A.Gemelli” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore

......

 

Art. 1 Sono approvati gli atti della procedura di valutazione comparativa per la copertura di n.2 posti di ricercatore universitario per il settore scientifico-disciplinare MED/43- 2 -MEDICINA LEGALE presso la Facoltà di Medicina e chirurgia “A. Gemelli”dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.

Art. 2 Ai sensi degli artt. 4, comma 13, e 5, comma 1, del d.p.r. n. 117/2000, sono statidichiarati vincitori i candidati:

- Dott. Fabio DE GIORGIO;

- Dott.ssa Simona GIARDINA.

Milano, 3 ottobre 2008 

 

Possiamo escludere che trattasi di uno straordinario caso di omonimia?

 

Sono riuscito a trovare navigando un po' il documento relativo alla valutazione comparativa, che si trova qui.

Intanto, sulla questione della laurea in lettere. Non ho trovato il bando di concorso, ma la candidata individuata da ne'elam ha un dottorato in Bioetica (presso la stessa università). È difficile sapere cosa cercavano senza avere il bando, ma è probabile che cercassero qualcuno esperto in bioetica. Lo deduco dalle domande chieste nella prove scritte, che contengono (ma non esclusivamente) aspetti di bioetica:

 

(Prima prova scritta)

 

 

Titolo: "Aspetti Medico-Legali della sperimentazione sull’uomo”

Vengono letti inoltre ai candidati i titoli degli altri due temi non estratti che risultano essere:

Titolo: "L’incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni”

Titolo: "Cause mediche di nullità del matrimonio”

 

 

(Seconda prova scritta)

 

 

Titolo: "Il contenuto gastrico nella determinazione dell’epoca della morte”

 

 

Vengono letti inoltre ai candidati i titoli degli altri due temi non estratti che risultano essere:

 

 

Titolo: "Determinazione delle cause mediche di esclusione dell’imputabilità”

 

 

Titolo: "Diagnosi oggettiva di abuso alcolico”

 

 

 

 

Quindi, sospetto che tutto questo ambaradan sulla laureata in lettere in una facoltà di medicina, sia, come al solito, la solita incompetenza giornalistica. Rimane il fatto del nepotismo, da appurare.

Al concorso, come si può evincere dal documento linkato, si sono iscritti 6 persone, ma hanno partecipato agli scritti solo 3 di essi, per due posti disponibili. Curioso il fatto che la commissione abbia perso il tempo per valutare i titoli di tutti e 6 i candidati iniziali senza essere sicuri che questi avrebbero anche completato le prove obbligatorie.

 

 

 

 

 

Questi cattolici se non ci fossero bisognerebbe inventarli.

Ieri il Papa lanciava sdegnati strali contro gli scienziati arroganti, "preda del facile guadagno", e non sapevamo che in fondo non faceva che parlare di casa sua che poi sarebbe cosa nostra, nel senso che essendo enti convenzionati, tutti questi sacri cuori e preziosissimi sangue, e immacolate concezioni finiscono sempre a chiedere soldi pubblici...bella forza questi preti. E loro dovrebbero essere la parte sana della società italiana? La leva che ci solleverà dalla melma?

Un papa che non parla di camorra quando va a Napoli, per non mettere in cattiva luce gli onesti, adesso che farà? di cosa parlerà? Di Vesalio? Di concorsi per medicina legale fatti da letterati? E che pena infliggerà l'amministrazione interna? Forse, la coroncina al Sacro Cuore?

 

 

Cattivo. Un problema alla volta. Non ha parlato di camorra, perche' "tanti napoletani non c'entrano", pero' ha lamentato che 

Superstizione, pratiche spiritiche, così come anticlericalismo sono tendenze ancora diffuse

 che le messe nere a Napoli invece le fanno tutti ma proprio tutti.  

Una domanda per chi bazzica l'università-

I criteri di selezione dei professori e/o ricercatori sono identici nelle università private e pubbliche oppure quelle private hanno margini di flessibilità maggiori ?

Se così fosse (maggiore flessibilità) allora la vicenda dimostra che anche una università privata - quale è la Cattolica -  non seleziona meritocraticamente, ma in base al familismo italico medio.

 

Le universita' riconosciute dallo Stato devono sottostare alle procedure nazionali di reclutamento prescritte dalla legge. Le procedure in vigore prevedono che la commissione abbia un membro interno e da 2 a 4 membri esterni eletti all'interno del raggruppamento disciplinare del concorso.  La commissione nomina uno o piu' idonei, tuttavia alla fine l'universita' e' responsabile quando decide di assumere un idoneo e non e' obbligata ad assumere se non soddisfatta della scelta. Di fatto il membro interno risulta generalmente determinante nel formare le scelte della commissione.

Alla fine di fatto sono i singoli Atenei responsabili delle loro scelte, purtroppo pero' che non vengono finanziati proporzionalmente a valutazioni attendibili dei risultati delle loro scelte.  La commissione dovrebbe garantire un livello minimo degli idonei, ma apparentemente almeno in certi casi ben documentati non lo fa. Ci sono anche norme specifiche contro relazioni di parentela tra commissari e candidati, ma non sembra che queste prescrizioni burocratiche siano molto efficaci nell'impedire la ricostituzione di varie famiglie in alcuni corridoi universitari.

 

 

download.repubblica.it/pdf/2008/PD-proposte-universita.pdf


mi sembra un buon punto di partenza per un'eventuale discussione.

 

Commento solo la parte sul merito perche' tutto il resto e' fuffa.

 

Attivare al più presto l’Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR). La nomina del suo organo direttivo deve essere affidata a comitati di selezione internazionali, formati da esperti dei sistemi universitari, in modo da svincolare l’Agenzia dalle alterne vicende politiche.

 

L'ANVUR e' quello di Mussi. Non e' decollato perche' non ne ha avuto il tempo. Se fosse nato sarebbe stato comunque completamente inutile perche' i criteri per la valutazione che erano stati stabiliti (dai politici) erano basati su aria fritta. L'unica valutazione decente che e' stata fatta in maniera ufficiale in passato era questa che pero' ovviamente non e' mai stata utilizzata ne' riprodotta.

 

A puro titolo indicativo, la prima quota (finanziamento ordinario) potrebbe essere il 70% del totale, la seconda (incentivi alla qualità) il 20%, la terza (cofinanziamento allo sviluppo) il 10%.

 

Insomma la parte dei finanziamenti legata ad un merito calcolato in maniera non ben precisata dovrebbe essere il 20% del totale, tutto il resto arriva comunque a chiunque. Dovrebbe essere il contrario.

Ma perche' nessuno la vuole aggiustare questa maledetta universita'? Perche'?

 

 

 

Nel complesso mi sembrano proposte di buon senso, pero' mi domando perche' non abbiano combinato praticamente nulla di quanto propongono ora, nei due anni in cui sono stati al potere. Parlano di aumentare il finanziamento all'universita': perche' non lo hanno fatto dal 2006 al 2008 nei due anni in cui hanno governato??? Il PIL cresceva, l'evasione fiscale era in corso di riduzione a zero, c'era il tesoretto: perche' non hanno portato il finanziamento all'universita' alla media OCSE??? Facile promettere ora che sono all'opposizione, ma perche' chi vota dovrebbe dimenticare quanto avvenuto due anni fa?

Riguardo reclutamento e promozioni vedo una serie di buone idee, comincia ad affiorare l'idea di dare autonomia di scelta agli Atenei e valutare i risultati e le proposte di ricerca.  Come detto, la quota meritocratica del finanziamento (20%) appare modesta, tuttavia credo che ora siamo al 2-4%.

Disapprovo in generale tutte le forme di idoneita' e valutazioni nazionali e internazionali che propongono, dove chi valuta non ha alcun incentivo a valutare appropriatamente. Certo all'estero sono piu' seri e a livello nazionale forse certe scelte locali scandalose sarebbero avversate, tuttavia sottolineo quando chi sceglie non patisce responsabilita' per le sue scelte risulta troppo facilmente influenzabile a scegliere male per fare favori ad amici e parenti: non perde nulla (in Italia non c'e' sanzione sociale apprezzabile) e guadagna il credito di un favore da restituire.  Secondo me, se si assume che la chiave di volta per reclutamento e promozioni sia responsabilita' delle scelte a fronte di finanziamenti proporzionali ai risultati, occorre poi elaborare norme draconiane per valutare le universita' e finanziarle ancora prima che inizino a reclutare autonomamente, magari approfittando per dare qualche legnata sui finanziamenti a quelle che hanno abusato il sistema vigente fino ad oggi.

Un commento specifico su questa frase, per finire:

 

E’ velleitario pensare di competere in Europa e nel mondo definanziando le università. Le università devono accettare di riformarsi profondamente ma devono essere messe in condizioni finanziarie almeno pari alla media degli altri Paesi europei, ad esempio portando in cinque anni la spesa pubblica per l’università alla media OCSE (2,8%).

 

Immagino che intendano 2.8% del PIL (dovrebbero scriverlo).  Non capisco pero' da dove prendano questa cifra. Nel rapporto OCSE "Education at a glance 2008" tabella B2.4 "Expenditure on educational institutions as a percentage of GDP, by source of funds and level of education (2005)" la media OECD risulta 1.1% pubblico piu' 0.4% privato per l'istruzione universitaria. Approfitto per dare le cifre della spesa italiana (in passati interventi ho menzionato il totale): 0.6% pubblico piu' 0.3% privato. Le spese sono: Francia 1.1/0.2, Germania 0.9/0.2, UK 0.9/0.4 e USA 1.0/1.9.

Lo Stato italiano spende meno di altri Stati comparabili per l'universita', in questo confronto. E' interessante notare che la spesa privata e' nettamente superiore a Francia e Germania, presumo per il miglior supporto che questi paesi danno agli studenti rispetto all'Italia.  Confrontando queste spese, visto che ormai nel 2005-2006 la percentuale dei giovani che si laureano e' comparabile, per esempio tra Francia e Italia, credo sia opportuno considerare anche che la Francia ha molti piu' giovani rispetto all'Italia, la natalita' e' circa 2 per donna in USA, UK, Francia, contro 1.2-1.3 in Italia e Germania ora, e mi pare che questi numeri siano simili da 20 anni ad oggi.  Correggendo per il numero di giovani nella popolazione, la spesa pubblica UK per istruzione universitaria e' del 7% inferiore a quella italiana, la spesa USA e' il 4% superiore, la spesa francese 15% superiore, la spesa tedesca 50% superiore, tutto come percentuale sul PIL. Da tutto questo personalmente trovo conferma che i problemi dell'universita' italiana non sono primariamente problemi di risorse.

 

 

articolo di oggi sul corriere in merito ad un concorso per ricercatore al dipartimento di economia di Messina: priceless....qui

 

 

L'aspetto divertente, nel tentativo

di giustificare l'evidente familismo (fate caso al fatto che i

candidati erano tre ma, stranamente, gli altri due si sono ritirati),

è la dichiarazione che vuole dare una spiegazione quasi

antropologica:

 

I figli dei docenti sono più

bravi perché hanno tutta una forma mentis che si crea in famiglia”

 

Umanamente, poi, l'esimio professore

suscita quasi compassione (benché la tentazione di prenderlo a

bastonate sia rimarchevole …), con quell'arrampicarsi sugli specchi

e pronunciare mezze ammissioni, tra improbabili “non ricordo” e

brandelli di verità relativi ai personali trascorsi.

 

 

http://www.ilgiornale.it/cultura/finita_lora_del_plagio/libri-cultura_italiana-galimberti-plagio-copiature-copyright-filosofia-ca_foscari/12-04-2011/articolo-id=516843-page=0-comments=1

 

 

vi prego, osservasi che tal "galimberti" copio' tal "zamagni" che copio' da qualcun altro...., coem spiegarono lacuni illustrissimi azzaccagarbugli, dato che "nulla di nuovo sotto il sole", o cosi' sostenne l'autore di Qohel'het, tanto vale copiar tutto...

quante citazioni di borges si possono applicare ad un caso clinico del genere?

pierre menard, me lo pappo io.