Tre pagine imbarazzanti ed una vera

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Quando, circa due settimane fa, Giulio Tremonti ha pubblicato un testo di difesa della sua politica economica, mi son lanciato a criticarlo. L'intenzione era quella di sbugiardare ancora una volta le retoricamente vuote, logicamente incoerenti e, spesso, fattualmente false affermazioni di Voltremont. Poi mi son fermato ed ho atteso dieci giorni per finirlo e pubblicarlo. Perché contiene una verità, già nota ma sempre più difficile da accettare: è meno peggio lui dell'alternativa oggi in campo.

A differenza dell'ultima uscita, che occupava sette pagine dell'organo del sindacato collaterale, questa dura quattro pagine (nella versione on line) del giornale di partito ed è scritta e firmata di proprio pugno.

Di pura propaganda elettorale si tratta; se sia servita a qualcosa lo sapremo stasera. Vista la qualità di ciò che dice, verrebbe da augurarsi di no ... senonché, ad un certo punto della lettura, m'ha colpito allo stomaco, per l'ennesima volta, la verità che vi ho anticipato nel sommario.

L'incipit è Voltremont d'annata: il Ministro dell'Economia dell'ennesimo sgovernicchio berlusconiano (quello del tanto dire e poco fare 'ché tra il dire ed il fare ci son di mezzo minorenni d'acquisire, trasmissioni da censurare e processi da impedire) ci rispiega le sue grandiose teorie ed i suoi progetti per lo sviluppo economico italiano. Il risultato è prevedibile: fanfan-peronismo, incoerente sul piano logico e straccione su quello empirico. http://www.youtube.com/watch?v=3UUS65a1c6Y

Voltremont, anzitutto, rimanda al mittente l'accusa di immobilismo:

 

in questi 22 mesi di governo Berlusconi sono state discusse due leggi finanziarie e 12 specifici provvedimenti economici. Si può dire che non è stato fatto abbastanza, ma davvero non si può dire che non è stato fatto niente e dire che tutto è stato fatto male, come mi sembra sia stato detto, mi pare oggettivamente eccessivo, politicamente massimalista e statisticamente fallace.

 

Cosa c'entri la statistica lo sa solo lui perché non c'è niente di casuale in tutto questo; sarà per impressionare Brunetta ... Due finanziarie: ne devi fare una all'anno per legge e son due anni che sei in carica! Potresti averne anche preso 112 di provvedimenti economici: se son tutti irrilevanti come quelli che elenchi hai comunque fatto niente, Signor Voltremont. Ma, oramai lo sappiamo, la laurea in legge inclina alla sofistica, procediamo e veniamo alla lista della spesa, che è più divertente perché PROVA che davvero ha fatto il niente, pur agitandosi tanto e parlando ancor di più. La numerazione è mia.

 

(1) abbiamo garantito i depositi bancari nel pieno della crisi;

 

Visto che non c'era alcun rischio, né segnale, di un "run on the banks", avete perso tempo ad emettere una garanzia inutile che ha, probabilmente, solo alimentato panico. Ossia, avete fatto meno di niente.

 

(2) abbiamo ammesso l'intervento dello Stato nel capitale delle banche a tutela dei risparmiatori;

 

La seconda parte (tutela) è un non-sequitur logico ed una bestemmia empirica (quando lo stato è entrato nelle banche, in Italia ed altrove, è quasi sempre stato per tassare i risparmiatori). Inoltre, siccome il vostro capitale (graziaddio) non l'ha voluto nessuno (e te la sei presa perché non volevano farsi controllare da te) avete perso tempo producendo una "ammissibilità inutile". Insomma, di nuovo meno di niente.

 

(3) abbiamo permesso la garanzia dello Stato sulle obbligazioni bancarie;

 

idem con patatine fritte ...

 

(4) abbiamo emesso strumenti ibridi di patrimonializzazione per 4 miliardi;

 

qui invece idem con patate al forno.

 

(5) abbiamo potenziato da 300 milioni a 2 miliardi ed esteso agli artigiani il Fondo centrale di garanzia;

 

ossia, aggiungendo una riga ad una dotazione avete aumentato di 1,8 la spesa pubblica potenziale. È servito a qualcosa?

 

(6) abbiamo ampliato l'emissione della Cassa depositi e prestiti, portando a 8 miliardi il plafond per i finanziamenti a medio e a lungo termine delle piccole e medie imprese;

 

sulla Cassa DD.PP. abbiamo già detto nel libro. Qui Voltremont conferma di volerla sempre più utilizzare per intervenire surretiziamente nella struttura industriale italiana, violando sia lo spirito delle direttive UE sia la lettera delle funzioni che della Cassa DD. PP. dovrebbero essere proprie.

 

(7) abbiamo incrementato per 18 miliardi le autorizzazioni di cassa per il pagamento dei residui passivi, residui accumulati da chissà chi;

 

ossia, avete fatto una minuscola parte del vostro dovere.

 

(8) abbiamo attivato il fondo di garanzia per le opere pubbliche;

 

daahh?!

 

(9) abbiamo creato la Cassa depositi e prestiti e Sace e un nuovo sistema di export-banca;

 

ma ha scritto davero così? Che ha "creato" la Cassa DDPP e la SACE? Oh signur! Cosa sia il "nuovo sistema" ve lo lascio indovinare, anche perché sembra essere solo una delle tante balle - oops: fantasie - voltremontiane.

 

(10) abbiamo simulato fino a 8 miliardi la moratoria sui crediti;

 

ha scritto davvero "simulato"? Fa provvedimenti "simulati" e pensa siano reali ... chi gli ha comprato il video gioco?

 

(11) abbiamo introdotto la carta acquisti; abbiamo potenziato gli ammortizzatori sociali e autorizzato gli ammortizzatori in deroga;

 

Ecco, questo l'hanno fatto. La rilevanza del tutto è nota.

 

(12) abbiamo detassato il salario di produttività;

 

peccato che, vista la caduta della produzione, questo non abbia ridotto le imposte per nessuno. Basta, non ce la faccio più, le altre le metto tutte assieme:

 

(13) abbiamo ridotto il peso dell'Irap; abbiamo agevolato le ristrutturazioni edilizie; abbiamo eliminato l'Ici sulla prima casa; abbiamo introdotto il bonus per l'acquisto di auto ed altri beni di consumo; abbiamo potenziato il credito di imposta per le spese di ricerca; abbiamo reintrodotto il premio fiscale per le concentrazioni di aumenti di capitale; abbiamo detassato gli utili reinvestiti nei beni strumentali delle imprese.

 

ma vi prego di notare sia la qualità (è fiero d'aver eliminato l'ICI sulla prima casa, l'unica imposta 'local-federalistà del paese!) che la rilevanza dei provvedimenti.

Questi sono i provvedimenti "congiunturali". Poi elenca quelli strutturali:

 

Provvedimenti strutturali (quelli che si chiamano riforme): abbiamo impostato ed avviato la riforma della pubblica amministrazione, della scuola, dell'università, del lavoro e della previdenza. Il sistema di previdenza italiano è in questo momento tra i più stabili d'Europa ed è la base su cui si può riflettere per il futuro.  [...] Poi, l'avvio del nucleare, fondamentale per la nostra economia.

 

Ossia, una sequenza di bufale: la riforma della PA sarebbe quella di Brunetta? E quella della scuola e dell'università sarebbero i provvedimenti della Gelmini? Quella del lavoro e della previdenza sarebbe il libro scolorito di Sacconi che ha speso i suoi due anni al ministero perseguitando i malati terminali che vogliono morire in pace o le donne che vogliono abortire gravidanze indesiderate? Sofistica e vuota retorica, sempre e comunque.

Ometto le delizie intermedie - dove argomenta, in soldoni, che siccome gli altri non han fatto riforme strutturali (è una bugia ma non importa) la sua inerzia è giustificata pure - e vengo al cuore della teoria voltremontiana. Che si riassume in queste frasi:

 

Il differenziale di cambio euro-dollaro colpisce di più chi esporta rispetto a chi non esporta. La crescita del prezzo del petrolio colpisce di più chi non ha risorse energetiche come il nucleare. Anche le statistiche sulla produttività e sul costo dei servizi non dicono nulla, se non si considerano le cause che hanno causato i differenziali negativi di produttività e di competitività in Italia. Si tratta delle patologie delle privatizzazioni realizzate nel decennio passato, dai telefoni all'energia, alle autostrade. Chissà chi le ha fatte!

 

Un uno-due magistrale: (i) la crisi italiana si deve alla crescita dell'euro perché l'Italia è un paese che esporta. (ii) I differenziali, negativi, di produttività italiana dipendono dalle privatizzazioni di alcuni servizi. Come discutere affermazioni del genere? Non hanno sostanza teorica e non si basano su alcun dato: sono del tutto apodittiche. Ad esse vanno quindi contrapposte affermazioni altrettanto "apodittiche", ossia demenziali. (i) Ha ragione lei, ministro Voltremont: infatti la Germania, che non esporta, viene chiamata a tenere in piedi l'Europa per quello. Non solo, quando l'euro era debole, nei primi anni del decennio scorso, l'Italia cresceva a razzo! (ii) Anche qui ha ragione lei, Oscuro Signore, i servizi telefonici ed elettrici, per non parlare delle autostrade, erano migliori quando li gestivano i boiardi di stato: abbiamo tutti una grande nostalgia della SIP, infatti.

A fronte di tanti voli pindarici, me ne permetto anch'io uno nelle mie citazioni. Prima d'arrivare al punto fondamentale (che nel testo del nostro è appunto fra quanto discusso poc'anzi e quanto segue) vorrei ancora sbertucciare (semplicemente citandolo, che si sbertuccia da solo) il piano voltremontiano per il futuro nazionale. Eccolo qui:

 

La settimana scorsa ha iniziato il suo cammino la Banca del Mezzogiorno; a cominciare dalle Poste inizierà presto anche la raccolta e la canalizzazione fiscalmente favorita del risparmio da tutto il Paese a beneficio del Sud; domani prenderà forma il Fondo italiano di investimento. In tre mesi è stata organizzata e lanciata la più grande operazione di capitale di rischio fatta in Italia, coinvolgendo la Cassa depositi e il sistema bancario italiano. Il capitale che sarà raccolto è molto alto, la leva che sarà utilizzabile è altissima. Nei prossimi giorni partirà il Fondo per l'edilizia privata sociale, con due miliardi e mezzo provvisti dalla Cassa depositi e prestiti, da fondazioni bancarie, banche e assicurazioni e fondi previdenziali privati, con la capacità di costruire circa 50mila alloggi in cinque anni, e così via.

 

Notate, fra le altre delizie, quel "la leva che sarà utilizzabile è altissima": il vizio della finanza allegra non lo perde mai, alla faccia delle prediche sui banchieri mercatisti che s'indebitavano pericolosamente ... Niente di nuovo, comunque: il Fanfan-peronismo di sempre - anzi, "Fanfani al quadrato", che i più giovani probabilmente non sanno né chi era Amintore Fanfani, né che fu un entusiasta "economista" fascista prima d'esserlo democristiano, né che le prime case d'edilizia "popolare" in Italia si chiamavano "case Fanfani" ... - ma di questo abbiamo già detto così tanto, noi ed altri, ch'è stucchevole insistere. Questo è quello che passa il convento economico del PdL oggi, figlioli: il fanfan-peronismo regna e Voltremont è il suo profeta. Fine.

La parte rilevante sta nel mezzo, viene annunciata da una battuta voltremontiana ch'è, involontariamente, autoreferenziale

Siamo un Paese che non si può governare con il «piccolo chimico».

A questa fa seguito, e non cito più perché questo post è lungo abbastanza ed il testo lo potete leggere da soli, la tragica verità. Ossia, cosa avevano proposto "gli altri"? Avevano proposto di spendere di più, spendere tanto, spendere a caso. E qui Voltremont vince a man bassa. Perché ricorda - non a noi economisti mercatisti, che contiamo come il due di coppe con briscola a bastoni, ma all'opposizione reale - che loro avevano chiesto ed ancora chiedono, semplicemente di spendere di più, alla faccia del debito, alla faccia delle riforme strutturali, alla faccia delle tasse stellari che tale debito devono pagare.

Perché niente altro hanno proposto, in questi due anni, né PD né IDV (che all'UDC non voglio nemmeno pensare!). Non hanno proposto nessuna riforma del mercato del lavoro vera, a fronte di quelle che Sacconi proclama e non fa. Non hanno proposto alcuna riforma della PA vera, a fronte delle boiate di Brunetta. Nè hanno detto come far ritornare la scuola e l'università italiana nel mondo del XXI secolo, a fronte dei contraddittori ed inutili provvedimenti della Gelmini. Non hanno proposto alcuna riforma fiscale degna d'attenzione, a fronte delle promesse voltremontiane. Nè hanno contrapposto, alla Banca del Mezzogiorno, un federalismo per il Sud che dia speranza a quella landa desolata. Nemmeno delle pensioni hanno parlato, questa spada di damocle insana che massacra i redditi dei lavoratori e delle imprese italiane ... e via enumerando assenze, vuoti e follie demagogiche. Nulla hanno proposto, nulla hanno detto, nulla hanno elaborato. Hanno solo difeso il demenziale esistente e chiesto spese, sussidi, sprechi, riempendosi la bocca di keynesismo d'accatto ed economie tanto poco alternative quanto altamente demenziali.

Questa la realtà, ragazzi. A fronte di tanto folle opposizione ha facile gioco Voltremont a ricordare: signori, abbiamo il debito ereditato dal passato! Non è spendendo, spandendo e tassando che si esce da qui! Ed è lì - nel puro negativo che sembra essere l'unico gioco servitoci in questa mano di poker mortale che è diventata la politica italiana - che vince lui: vince Voltremont, perché nella sua retorica insulsaggine è meno folle, molto meno folle, dei Bersani, dei D'Alema e dei poveretti che, a turni alterni, elaborano le loro bischerate pseudo-economiche!

Certo: non sarà con le sue banche del mezzogiorno, con le sue casse depositi (pochi) e prestiti (tanti) che il paese ripartirà. Certo: il fanfan-peronismo di Voltremont è inutile e probabilmente dannoso. Ma le follie di Fassina, Bersani e compagnia sono peggio ancora, sono il suicidio immediato, stile Grecia! Questa è la terribile verità con cui mi sono scontrato a metà del mio commento. L'alternativa politica a Voltremont, almeno sul piano della politica economica, è MOLTO peggio di lui!

Ed allora? Allora solo questo mi viene da dire oggi, prima che andiate (spero) a lavorare invece che votare per la padella o le braci: povera patria.

Buona notte a me e buon giorno a voi. Cedere, mai: non cambia, ma cambierà.

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Commenti

Ci sono 133 commenti

... ed ho sognato. Ho sognato che nel Lazio vinceva la Bonino, la quale ha dichiarato nei giorni scorsi che l'esperienza della campagna elettorale nel Lazio le è piaciuta molto, lei era abituato alle campagne elettorali "radicali", di movimento e provocazione, invece è rimasta molto impressionata dalla macchina organizzativa del PD, che fa una campagna elettorale diversa, ma molto incisiva, da grande partito di massa.

Il mio sogno diceva che, dopo due anni di governo Bonino, con la fine delle clientele nella sanità, un piano di liberalizzazioni nei servizi pubblici locali (tranne l'acqua: la Bonino si è più volte dichiarata a favore dell'acqua pubblica) ed un governo trasparente della cosa pubblica il PD decideva che nelle prossime elezioni politiche nazionali avrebbe appoggiato il candidato premier del partito radicale (ormai, sembra, l'unico partito più o meno liberista rimasto in Italia), dando al suddetto candidato tutto l'appoggio della macchina organizzativa del PD, ma senza mettere nemmeno uno dei suoi capi in lista.

Lo so, il cinghiale di domenica sera fa male, ma che ci volete fare...

Mi sono fatto un giro più approfondito, ed ho scoperto che non sono l'unico a mangiare cinghiale la domenica..

.... Marco caro, sogni. Del tutto irrealizzabili: rileggiti il vangelo secondo San Fassina, e piangi ......

per la verità, stando all'analisi di Chicagoblog, il programma della Bonino sarebbe perfino peggio di quello della Polverini...

 

.... condivido tutto. E come non potrei? Si tratta, esattamente, delle considerazioni che vado facendo da tempo, talvolta pure prendendomi del "sostenitor di Berlusca" (io, proprio io .... ma mi faccia il piacere, mi faccia!) e lo sai bene ......

Sempre critico circa le fantasmagoriche fesserie tremontiane, ho contestualmente sempre evidenziato come le alternative attualmente possibili siano ancor peggio. Mai demordere - son d'accordo anche qui - ma cavalieri bianchi, all'orizzonte, nisba .....

Molto d'accordo con l'articolo. Esprime sentimenti simili ai miei, i quali tuttavia in un'altra occasione mi hanno procurato aspre rampogne da parte del medesimo autore ( http://www.noisefromamerika.org/index.php/articoli/1707 ).

Posso considerarmi perdonato?

condivido tutto, e spero anch'io nel perdono!

a spendi e spandi anche mr. B e il suo fido Voltremont non scherzano.
fonte

grafico

PS. per il "tassa e spendi" sono da record anche loro:
http://punto-informatico.it/2839914/PI/News/realta-aumentata-dell-equo-compenso.aspx
Per i prodotti informatici è una mazzata epica, fatevi 4 conti (e i soldi andranno agli artisiti?).


Quindi M.Boldrin non direi che sono un po' meglio degli altri, ma ESATTAMENTE uguali.

 

Sono molto d'accordo. Non sono né meglio né peggio, in media, anche se ci sono cose su cui sono meglio gli uni, e cose su cui sono meglio gli altri. Tendenzialmente, gli altri quando governano sono meno peggio di come sembrano (suona paradossale, ma il primo governo Prodi è stato probabilmente il meno peggio che il convento abbia passato nel dopo-Tangentopoli). Inoltre, Tremonti si è dimenticato di ricordare che il suo governo ha introdotto nuove tasse (la Robin Tax) e che il suo progetto su Cdp/Poste è uno strumento di hedging contro la liberalizzazione europea che, dal 2011, rischia di mettere in difficoltà il gruppo di Sarmi. Dunque, su liberalizzazioni e privatizzazioni il centrosinistra ha fatto relativamente meglio. D'altro canto, negli anni in cui ha governato il centrodestra ha fatto relativamente meglio su cose come pensioni e, nel 2001-6, imposizione sul reddito (ma NON tassazione in generale). Sunto? Non c'è alcuna ragione a priori per credere che Tremonti sia meglio dei suoi avversari (almeno se uno guarda a quello che hanno fatto, anziché a quello che dicono) né per credere che i suoi avversari siano meglio di lui.

Spesso quando leggo di cose sulla politica italiana su NfA, leggo cose che al 90% già pensavo da molto tempo, ma che non sarei mai stato in grado di comunicare così bene...

forse a forza di leggere NfA mi avete traviato la mente e ipnotizzato :-)

Posso aggiungere sui 50mila alloggi in 5 anni promessi da Voltremort che solo a Roma ce ne sono piu' del doppio sfitte. Adesso non so il dato da dove esca fuori(forse dati sull'ICI) e se è depurato dagli affitti in nero, ma che la fiscalità scoraggi gli affitti in Italia e incentivi gli acquisti (di abitazioni) penso sia pacifico.(??)

E adesso vorrei fare una domanda ai frequentatori del blog(io non avrei la risposta). Ipotizzando che ci sia in effetti uno stock di case sfitte considerevole, una fiscalità come quella italian, e ipotizzando che ci sia una domanda di case non soddisfatta che si esprime in occupazioni abusive, richieste di case popolari dove tantissimi hanno il massimo in graduatoria etc, da vero liberista, un governo che soluzione dovrebbe cercare? Anzi: dovrebbe cercarne una?

papagna

 

Ipotizzando che ci sia in effetti uno stock di case sfitte considerevole, una fiscalità come quella italian, e ipotizzando che ci sia una domanda di case non soddisfatta che si esprime in occupazioni abusive, richieste di case popolari dove tantissimi hanno il massimo in graduatoria etc, da vero liberista, un governo che soluzione dovrebbe cercare? Anzi: dovrebbe cercarne una?

Vivo in Inghilterra in una casa in affitto. Il 6 marzo, l'agenzia che gestisce la casa mi ha detto che ho due mesi di tempo per andarmene perche' il proprietario vuole vendere la casa. Il 6 maggio quindi io devo riconsegnare le chiavi. Per il momento non ho un'altra casa dove andare a vivere ma questo al proprietario non interessa. Onestamente non so cosa succederebbe se il 6 maggio non riconsegno le chiavi  ma so che non voglio scoprirlo. Non credo che la polizia suonera' il campanello di casa (almeno non prima della fine del mese). Immagino pero' che l'agenzia non vorra' piu' avermi come cliente e immagino anche che nella loro lettera di referenze (necessaria prima di firmare un nuovo contratto) non avranno problemi a menzionare che non ho lasciato la casa quando richiesto. 

Da quanto ne so, in Italia, un inquilino non lo puoi cacciare neanche se non paga l'affito per un anno. Direi che bisognerebbe iniziare da qui.

Il libro su TremontiVoltremont è metodologicamente corretto: contesta il ministro sul piano delle idee e delle teorie evidenziandone delle contraddizioni.

Questo articolo, almeno nella sua conclusione mi appare sbagliato, e credo evidenzi dei passaggi troppo stretti dall'economia alla politica. Rischia di fare gli stessi errori di Voltremont

Dice: "siccome nessun partito mette in campo le soluzioni che a me sembrerebbero corrette, anzi gli oppositori propongono soluzioni peggiori, allora tanto vale tenersi in meno peggio che sta governando". L'errore è confrontare delle politiche con dei fatti: le politiche si confrontano con le politiche, i fatti con i fatti. Se no daremmo sempre ragione a chi governa. Non posso dire "la sinistra dice baggianate ma preferisco Voltremont perché è costretto a moderarsi". Anche la sinistra sarebbe forse costretta a moderarsi.

Vi ammiro molto per quello che scrivete, ma la politica del "meno peggio" svela talvolta la matrice utilitaristica della vostra formazione. Lasciate perdere Bersani e Di Pietro e insistete sulle soluzioni che ritenete corrette, sapete benissimo che non siete il due di coppe.

Non attribuire a me le conclusioni di alcuni lettori. Le conclusioni politiche che tu mi attribuisci io non le ho tratte e, per quanto riguarda il da farsi, credo d'aver sempre detto pane al pane e vino al vino.

Ho appena commentato poco sopra per ribadire che, sulla questione di fondo, la mia posizione non cambia di un millimetro: il primo imperativo è cacciare BS ed i suoi fedeli. Se li si cacciasse in galera, per qualche anno, sarebbe anche meglio.

Ciò non toglie, ripeto, che occorra insistere sul fatto che le politiche economiche proposte dall'alternativa sono demagogiche ed ancor più dannose di quelle attuate da Voltremont. L'unica implicazione politica di tutto questo è che chi sta, idealmente, con IdV o PD dovrebbe fare il possible per togliere di mezzo i Bersani ed i D'Alema, i Fassina ed i Di Pietro, perché se dovessero per caso vincere farebbero danno e, soprattutto, perché dicendo quanto dicono e proponendo quanto propongono essi rafforzano ulteriormente il potere di BS. 

Come, a mio avviso, queste elezioni regionali proveranno ancora: nonostante l'orrore di questi due anni, il PdL terrà e stravincerà nel lombardo-veneto. Chiedetevi perché: perché Zaia è uno che ha delle grandi idee o perché il PD fa schifo?

"E adesso vorrei fare una domanda ai frequentatori del blog(io non avrei la risposta). Ipotizzando che ci sia in effetti uno stock di case sfitte considerevole, una fiscalità come quella italian, e ipotizzando che ci sia una domanda di case non soddisfatta che si esprime in occupazioni abusive, richieste di case popolari dove tantissimi hanno il massimo in graduatoria etc, da vero liberista, un governo che soluzione dovrebbe cercare? Anzi: dovrebbe cercarne una?"

Siamo un pochino offtopic. Uno stock significativo di case sfitte è "idle capital", vale a dire un peso per l'economia ed è ragionevole pensare che un governo responsabile, liberista o meno, tenti di fare qualcosa per porvi rimedio.

Come possibili soluzioni, io proverei ad agire contestualmente tanto sulla domanda che sull'offerta. Da un lato aumenterei l'ICI sulle case successive alla prima (che è esente), magari anche senza dirlo, per esempio aggiornando gli estimi catastali. Dall'altra adotterei sgravi fiscali IRPEF per gli inquilini sugli affitti pagati, cosí come ci sono per gli interessi sui mutui.

La prima misura renderebbe più costoso tenere sfitta una casa, la seconda permetterebbe agli inquilini di pagare un canone più elevato, migliorando la redditività dei proprietari. Allo stesso tempo si acuisce il conflitto d'interesse fra inquilino, che vorrà il canone registrato per intero per poterlo dedurre, ed il proprietario che avrà interesse a non dichiararlo o a dichiararlo per un importo inferiore, rendendo più difficile l'evasione fiscale.

Le due misure dovrebbero essere fiscalmente neutre, vale a dire che il maggior gettito dovuto all'aumento dell'ICI e dell'IRPEF (dei proprietari - che affitterebbero case precedentemente sfitte) dovrebbe essere il più vicino possibile al minor gettito dovuto agli sgravi IRPEF degli inquilini.

la mia limitata conoscenza del mercato degli affitti in Italia mi dice che il problema non e' trovare incentivi fiscali ma far rispettare i diritti di proprieta' (vedi post sopra) 

Cavolo!

Ho riascoltato "Povera patria": sembra scritta ieri. E invece e' del '91.

A dimostrazione che la seconda repubblica non e' poi cosi' differente dalla prima.

 

 

Cavolo!

Ho riascoltato "Povera patria": sembra scritta ieri. E invece e' del '91.

A dimostrazione che la seconda repubblica non e' poi cosi' differente dalla prima.

 

E lo credo bene: sia a sinistra che a destra imperano socialisti riciclati, col defunto capobanda rivendicato come proprio ispiratore sia dagli uni che dagli altri...

Cosa sarebbe successo se alle parole (piu' spesa pubblica) fossero anche seguiti i fatti? E' possibile che un default sul debito pubblico tipo Grecia (o Argentina) avrebbe aperto nuovi panorami politici ed economici, con un nuovo cavaliere al comando, questa volta bianco? 

 

Non hanno proposto nessuna riforma del mercato del lavoro vera, a fronte di quelle che Sacconi proclama e non fa. Non hanno proposto alcuna riforma della PA vera, a fronte delle boiate di Brunetta

Mah, a me risultano un paio (o anche più) di iniziative di Ichino nelle due materie: qui. Uso l'argomento Tremontiano:

Si può dire che non è stato fatto abbastanza, ma davvero non si può dire che non è stato fatto niente e dire che tutto è stato fatto male, come mi sembra sia stato detto, mi pare oggettivamente eccessivo

 

Ma Ichino è all'opposizione, non al Governo.

Sì, una e una sola: questa. Raramente mi sono trovato in disaccordo con MB: ma questa volta, devo dire che la delusione è forte. Rinunciare a ribattere punto per punto al discorso delirante di Tremonti è un vero peccato: a nulla vale la mancanza di spazi; meglio spezzare il post in due, piuttosto che lasciare senza commento certi passaggi.

Ma quello che trovo demenziale è affermare che è meglio dell'alternativa: sulla base di cosa? Delle affermazioni di un tale Fassina, onesto sconosciuto? Sulla base della retorica di qualche leader dell'opposizione che chiede di spendere qualche soldo? E cosa ti aspettavi che dicessero?

Guarda, onestamente, ma cosa dovevano dire i vari Bersani, Casini, Di Pietro? Quando si è all'opposizione il gioco è più sul criticare la mancanza di azione che pensare a proporre qualcosa di veramente concreto. È bello tutto ciò? Direi di no: ma non per questo si può basare la presunta politica economica dell'opposzione sui discorsi a perdere dei leader.

Prova, caro Michele, a rifare lo stesso gioco con i discorsi fatti da SB e GT quando, 3 anni or sono, erano all'opposizione: ci trovi qualche proposta concreta? Ci trovi qualche provvedimento interessante che si opponesse alle "lenzuolate Bersani"? Trovi davvero che la politica economica di questo Governo che ci ha regalato, tra le altre, il progetto di una nuova banca pubblica, la pseudo privatizzazione dell'Alitalia (debiti pubblici, utili agli amici degli amici), l'acquisto di forme di parmigiano da parte dello Stato sia più liberale di quella del precedente governo? A me sembra che lo sia molto, ma molto meno.

Dici che un governo di centro-sinistra ci avrebbe portato alla situazione greca? Sta di fatto che negli ultimi 4 esercizi economici gestiti dai governi Berlsuconi (2004, 2005, 2008, 2009) il rapporto deficit / pil sia sempre stato sopra il 3%; e che nei rimanenti due anni di governo Prodi (2006, 2007) sia accaduto l'esatto contrario. Quindi, mi puoi spiegare dati alla mano il perché di certe affermazioni conclusive?

Aggiungo che c'è una cosa fondamentale, che leggo tra le righe, che apprezzo della tua conclusione: il grazie a Tremonti per non aver mosso un dito. Perché come si muoveva, conoscendolo, faceva danni; questo sì, l'ho apprezzato anch'io. Ma da qui ad affermare che "gli altri sono peggio" penso che si faccia solo il gioco dei "maanchisti" e dei "benaltristi"; che, come prevedevo, in questi post si sono scatenati alla grande.

Io dico la verità o, per lo meno, quella che tale mi sembra.

I giochetti funambolici li lascio agli opposti dementismi.

Chi sta all'opposizione ha l'obbligo di parlare chiaro e fare proposte alternative, nel mio mondo. Se non lo fa e fa populismo, è un ciarlatano.

Chi sostiene che sia quella la tattica giusta da adottare, scusami, lo è pure. Entrambi sono ciechi, perché così facendo si perde sempre, come provano i fatti (sto guardando exit polls ...).

P.S. Non è colpa mia se Bersani e D'Alema mettono costui a dirigere il loro ufficio economico (NON mi sto candidando, per caritadiddio!): le cose che costoro dicono implicano maggior spesa. Punto ed a capo. Inutile menare il can per l'aja tirando fuori le tasse che hanno alzato quando volevano entrare nell'euro! E tutto il resto ...

Dai ragazzi, è stucchevole questo eterno pollaio in cui tutti stan lì a difendere i "loro" ...

Mi permetto osservare che i PD perfino nella contestazione critica all'operato dello sgoverno hanno mancato: pigolato e vagito sicuramente. Se poi leggi l'intervista di Stefano Fassina al Riformista che Michele Boldrin ha linkato, ti renderai conto anche del fatto che criticano poco tremonti perchè non nascostamente gli danno ragione. Fosse solo per questo, sono peggio. Come dimostra il silenzio sulla banca del mezzogiorno.

 

Volete sapere che paese siamo? Siamo un paese che consegna il Piemonte ai leghisti (nonostante la Bresso sia uno dei pochi politici "con idee tendenti al libero mercato") perchè regala il 4% dei voti a un comico.

Complimenti, non c'è che dire. I leghisti staranno morendo dal ridere guardando come hanno vinto. E il comico, alla fine di tutto, ha svolto il suo dovere: far ridere le persone e cioè i leghisti e chi dall'estero osserva il desolante spettacolo di questa italietta alla deriva.

Scusatemi lo sfogo, ma il Piemonte è davvero indicativo di come vanno le cose in Italia. Una delle poche persone che ha tentato di fare delle liberalizzazioni a livello regionale (la Bresso, p.e. la gara per il trasporto ferroviario regionale) battuta dai leghisti (come dire da chi odia Cina, Europa, libero mercato, immigrati... devo continuare?) grazie ai voti di un comico che, non ho dubbi, ha moltissime cose in comune con loro (inclusa l'avversione al libero mercato).

Che tristezza, e neanche sono piemontese......

 

@ VincenzoP: condivido, anche se non ne sono certo. Temo si mischi alla vaga speranza di maggior federalismo e meno tasse anche un rigurgito contro gli immigrati misto alla tentazione di credere alla sirena Voltremont che prometto uno "stato sociale" protettivo ed onnipresente. Ma vedremo ...

@ Gilberto: ovviamente condivido. Credo che la vera regione simbolo sia proprio la tua, l'ER. Qui la coalizione della sinistra "ufficiale" perde il 10% e la coppia PdL-Lega guadagna pochissimo (meno dello 0,50% se si calcolano anche i voti della lista di estrema destra presente nel 2005). Chi perde è soprattutto il PD, che perde verso la lista di Grillo, che porta a casa un incredibile 7%! A questo va aggiunta una caduta dell'8% nella partecipazione al voto ... Se questo non fa dimettere quelli che in altro luogo Palma ed io definiamo (con le parole d'un loro antico leader) gli "stronzi", allora a Roma regnerà BS per un altro decennio, con un passaggio al rinnovato scranno del Quirinale.

@ Artemio: perché i leghisti, laddove governano, non governano male. E, soprattutto, perché (1) parlano dei problemi che la loro base sociale affronta, anche se le soluzioni che offrono non sono credibili (ma la seconda parte è MOLTO più difficile da intendere della prima!) mentre, (2) la sinistra NON parla dei medesimi, nemmeno li capisce infatti.

Il punto (2) vale per PD ed IdV: la gente del lombardo veneto "wants out", piaccia o meno. Questi (i sinistri romano-ministeriali) non hanno capito che 16 anni di promesse e foglie di fico (il "PD del Nord" di CaChi!!) hanno esacerbato la situazione, non l'hanno addormentata. Questo è il risultato storico di un altro capolavoro tattico di D'Alema, il grande "politico" dei miei stivali che nel 1995 convinse Bossi al "tradimento" facendogli vedere la carota d'un federalismo di sinistra. L'intenzione, del grande furbo romano, era abbindolare il tonto, far cadere BS e poi scaricare il tonto, come puntualmente avvenne, senza dagli nulla. Anzi, cercando l'accordo fra "grandi" (lui e BS!) alle spalle del Bossi medesimo e del resto. Abbiamo visto com'è andata a finire.

Questa, da sola, dovrebbe essere sufficiente per cacciare a pedate D'Alema nell'ignominia eterna, ma non succederà perché il PD è un partito di funzionari grigi e servili, oltre che poco acuti. Ora la gente del Nord sa per certo che questa sinistra è anti-federalista, pro-tasse, pro-stato, pro-Sud e menzognera perdippiù! Nel giochetto non ci casca più. La Lega è senza dubbio diretta da un gruppo d'impresentabili, ma ha ancora una verginità, non ha ancora provato d'essere un'altra versione della casta e, ripeto, nei comuni del Veneto ha governato benino. Questo, nella situazione in cui siamo, basta ed avanza per vincere contro gli statal-sudisti di Pd ed IdV nel Lombardo-Veneto! Piemonte ed Emilia-Romagna are going the same way, Trentino e Friuli già ci sono arrivati.

Sui voti al figlio di Bossi, permettimi d'ipotizzare che la spiegazione più banale sia che l'elettore medio leghista quando legge "Bossi" non guarda il nome, fa la croce e basta. Ma, ovviamente, vale anche l'altra interpretazione, quella del ritorno al medioevo tribal-ereditario, che ho avanzato d'istinto in altro commento.

Sui voti al figlio di Bossi, permettimi d'ipotizzare che la spiegazione più banale sia che l'elettore medio leghista quando legge "Bossi" non guarda il nome, fa la croce e basta. Ma, ovviamente, vale anche l'altra interpretazione, quella del ritorno al medioevo tribal-ereditario, che ho avanzato d'istinto in altro commento.

Votano il figlio per dimostrare fedeltà e riconoscenza al padre. Chiaramente in qs c'è già un primo seme "tribal-ereditario". L'unica speranza è che quando vedranno nuotare la "trota" di rendano conto della realtà.

 

Sui voti al figlio di Bossi,

 

Fare la croce non basta, bisogna scrivere ''Bossi'' sulla scheda. Qualcuno sa quante preferenze ha preso il figlio di Bossi? La mia impressione è che al nord la gente usi poco le preferenze, limitandosi solitamente al voto di lista. Questo significa che per essere tra i candidati eletti non servono molte preferenze. In particolare, se godi dei favori dell'apparato per essere eletti basta mobilitare i militanti (cosa che la Lega ha probabilmente fatto per il Trota).

Se c'è una cosa che capisco della politica è che la gente ti vota se sei credibile (non se sei creduto, nessuno crede ai politici), Prodi ha battuto due volte BS (anche se la seconda..), perchè era credibile.

Semplicemente le varie idee (?) che animano il PD non sono credibili, su alcune questioni hanno idee stonate con il sentire comune (l'immigrazione, ad esempio), su altre sono poco chiari e poco immaginifici, su questioni basilari sono addirittura strabici, come sull'economia: da un lato sono statalisti (perchè lo sono), dall'altro sono gli unici ad aver fatto delle liberalizzazioni, con l'incredibile risultato di aver fatto infuriare una base che li ha visti come alfieri degli altri (le partite iva), dall'altro di far infuriare quelli che le liberalizzazioni le temono (le partite i.v.a.).

Poche idee, ma ben confuse. I risultati sono una conseguenza.

Devo dire che Fassina ha almeno le idee chiare: torniamo a quella che è la vecchia base, che ci vota sempre meno, e promettiamo più stato. Che poi l'Italia muoia riguarderà i miei eredi, io per il momento cerco di tornare al potere.

Il post è ottimo. La sua conclusione lascia perplessi per almeno tre motivi.

1) Tipico difetto italico. Questa parte governa male è demagogica ecc.ecc. ma gli altri sono peggio!

così non si va da nessuna parte. Al governo c'è Voltremont, tocca a lui tirarci fuori dalle secche.Se e quando saranno i Bersani e soci a governarci, allora si faranno le pulci a loro. Non abbiamo a disposizione una terza alternativa.

2) L'altra parte, inoltre, è effettivamente litigiosa demagogica ecc.ecc. ma ha mostrato in almeno due occasioni di saper creare avanzo primario e di saper tenere a bada deficit e debito e di non ricorrere a scorciatoie popolari ma devastanti come i condoni. Voltremort questo non l'ha mai fatto.

3)Dulcis in fundo non si può dire che l'armata brancaleone è peggiore perchè pratica il tassa e spendi, quando è semplicemente quello che fa Voltremont da sempre. Non è necessario ricordare in questo sito cosa è successo alla spesa corrente l'anno scorso e alla pressione fiscale. Ne cosa sia sempre successo alla spesa corrente sotto Voltremont.

Sono d'accordo, nonostante i proclami e le intenzioni, nel recente passato gli pseudo-economisti del centro sinistra si sono comportati un po' meglio di Voltremont (vedi deficit, debito e liberalizzazioni); certo stiamo parlando, in entrambi i casi, di politici mediocri.

La vera questione è un'altra: come mai la classe politica italiana non riesce a generare da decenni di governanti di buona qualità? Possibile che in qualche decennio non sia riuscito ad emergere un personaggio politico decente? Partendo dall'ipotesi che la base (i cittadini) non sia peggio di quella di altri paesi, è il meccanismo di selezione ad essere sbagliato?

ok, però si dovrebbe: uno, scrivere un bel programma per cancellare gli ultimi 50 anni di democrazia in Italia e ricominciare da zero (e dico democrazia al di là della democrazia cristiana perché che cavolo, una bella responsabilita ce l'ha pure 'sta fissazione col suffraggio universale su tutto e tutti, e noi btw sospetto saremmo in grado di proporre alternative localmente più furbe di demo-crazia); due, Michele si traveste da Sienna Miller, o un'altra che comunque deve essere sexy quanto la Carfagna o di più (e questa è la parte dura perché, le cose giuste, lei è 1st class); e tre, noi le facciamo le campagne per strada con i comizi all'antica. Io per il terzo punto sono pronto.

 

Secondo il Times Tremonti è stato il miglior ministro europeo, parafrasando Voltaire, immagino come sono stati gli altri

http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=QSZUU

Piccolo sfogo Off topic.

Ma i giornalisti inglesi non hanno niente di meglio da fare che analizzare la situazione degli altri paesi europei? Da loro non succede niente di interessante? Non lo dico perchè ora parlano bene di Tremonti ero perplesso anche quando gli arrivavano critiche.

Comunque loro possono fare quel che vogliono, avranno per tradizione una maggiro attenzione all'estero (o gli piacerà criticare gli altri per sentirsi migliori?). Quello che mi stupisce profondamente è che da noi vengano citati come oracoli infallibili (da politici e giornalisti nostrani): "la BBC ha detto" "il Times ha detto". Sono giornalisti, magari più preparati e imparziali dei nostri  ma sempre giornalisti sono. Non ricercatori universitari, Nobel o il FMI.

 

Quest'anno coi pesci d'aprile ci sono andati giù davvero pesanti :-)