Sosteniamo il ricorso contro il non-concorso all'Insubria

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Ci siamo occupati nei mesi scorsi del palese concorso-farsa che si e' svolto all'Università dell'Insubria, dove tra 17 candidati, il vincitore è l’unico a prendere zero in ben sette indici bibliometrici differenti. Riceviamo e divulghiamo volentieri l'appello di 5 "perdenti" che stanno raccogliendo fondi per finanziare un ricorso. Si tratta di una giusta battaglia per il merito e contro i troppi baroni che infestano le universita' italiane. Come si dice in Amerika, let’s put our money where our mouth is. La Fondazione NFA fa la propria parte donando 100 euro. Buona fortuna.

Abbiamo già ospitato i giovani economisti che promuovono il fundraising, che l'anno scorso hanno pubblicato questo ottimo post. Inoltre Jacopo Tondelli, direttore de LINKiesta, si è fatto garante del corretto uso dei fondi che saranno raccolti con questa campagna. Questo, per noi, garantisce la bontà e correttezza dell’iniziativa. Non abbiamo remore ad invitare i lettori di nFA che vogliono un’università diversa a partecipare al fundraising.

Ecco il testo dell'appello.

 

I concorsi truccati che coinvolgono i ricercatori sono senz’altro quelli più odiosi. Perché giocano con le legittime aspettative di ragazzi che spesso vivono in condizioni precarie e perché demoliscono la fiducia di un’intera generazione nella possibilità di intraprendere la carriera accademica in maniera pulita e meritocratica.

Basti solo aggiungere che nella redazione dei verbali del concorso in oggetto la commissione giudicatrice menziona una pubblicazione su rivista del candidato vincitore. In rete non si trova niente altro che una breve nota divulgativa in italiano (consultabile qui) su: "Dati, Statistiche, Società", rivista trimestrale dell'Ufficio di statistica del Canton Ticino. 

A quanto pare il bollettino interno dell'ufficio statistico del Canton Ticino è stato valutato dalla commissione più di Journal of Health Economics, Journal of Economic Pyschology, Public Choice, Structural Change and Economic Dynamics, Manchester School, Journal of the Royal Statistical Society, Journal of Agricultural Economics, Economics of Transition, Health Economics e tanti altri. Da notare anche che, tra i working paper presentati dagli altri candidati, alcuni sono stati poi accettati per la pubblicazione su outlet di primissimo piano come Economic Journal.

A febbraio gli atti del concorso furono approvati in fretta e furia, probabilmente nella speranza di mettere i candidati dinanzi al fatto compiuto e di farla franca per l’ennesima volta con un concorso truccato.

Questa volta però cinque dei candidati si sono impuntati ed hanno deciso di fare ricorso. Gli elementi per vincere ci sono tutti. Hanno deciso di farlo insieme anche se alcuni di loro già hanno vinto posizioni altrove per affermare una questione di principio. La cerchia di giovani economisti che su Facebook si riunisce nel gruppo di SECS in the cities si è stretta attorno a loro e ha organizzato un fundraising per sostenere le spese legali.

Il link per leggere il testo dell'appello e donare si trova qui.

Se questo fundraising avrà successo, non solo si metterà in discussione l'esito di una procedura comparativa, ma anche la certezza dei baroni di poter commettere qualsiasi abuso. I ricercatori pretendono di essere valutati secondo il merito e secondo la legge, e si fanno forti del supporto anche economico della comunità scientifica per far valere i loro diritti.

Alla raccolta fondi si può partecipare tramite carta di credito e PayPal. Tutti i fondi verranno integralmente trasferiti a uno dei ricorrenti che sta coordinando l’iniziativa (i nomi dei ricorrenti sono sul sito del fundraising). La sottoscrizione si chiuderà nel caso in cui sia raggiunta la quota di euro 10.000, ovvero il massimo ammontare di spesa preventivato, e per scelta non vengono accettate donazioni individuali superiori a 1.000 euro. Se le spese legali dovessero essere inferiori alla raccolta, verrà trasferito ai ricorrenti solo l’ammontare effettivamente speso. Il resto verrà donato alla FONDAZIONE A.R.M.R. - Aiuti per la Ricerca sulle Malattie Rare.

 

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Commenti

Ci sono 8 commenti

Sono molte le voci che si stanno alzando contro concorsi per ricercatore dall'esito molto discutibile, dove il vincitore sbaraglia gli altri candidati pur non presentando alcuna pubblicazione su rivista a impact factor (a differenza degli altri).

I ricorsi al TAR stanno fiorendo a decine (basta passare in rassegna i siti dei Tribunali Amministrativi), e a decine vengono accolti.

Non bisogna mollare, ragazzi! Ricordiamoci sempre una cosa: non siamo mai soli.

Non sarà facile, ma la voglia di cambiare c'è e si sta diffondendo a macchia d'olio.

Al link troverete un altro caso di lotta contro un candidato a impatto zero:

http://www.petizionionline.it/petizione/per-la-trasparenza-e-la-meritocrazia-nei-concorsi-universitari-in-italia-for-a-meritocratic-selection-of-candidates-to-permanent-academic-positions-in-italy/6926

 

 

 

Linkiesta senza apostrofo.

grazie

Ho letto tutto con interesse, anche la lettera in cui si spiega come cercare di evitare i falsi concorsi. Quello che non capisco, e lo chiedo da ignorante in materia non avendo mai tentato alcuna carriera accademica, è come sia possibile che un aspirante ricercatore possa avere molte pubblicazioni su riviste autorevoli. Scusate ancora se è una domanda banale, ma il diventare ricercatore non è il primo step della carriera? Quindi io mi laureo (con in più dottorato?) e poi tento il concorso. Poiché gli articoli sono frutto di ricerca, se non sono ancora ricercatore come faccio a scriverli?

 

Grazie in anticipo per  eventuali risposte

Perchè prima di diventare ricercatore (che fino all'altro ieri era una posizione a tempo indeterminato, un professore "junior"), ci sono almeno 3 anni di dottorato e un numero variabile di anni di post-dottorato (assegno di ricerca in Italia), in genere minimo minimo 4 anni.

In questo lasso di tempo pubblicare qualcosa in una rivista internazionale non è poi un'impresa ardua. C'è anche chi pubblica la tesi di laurea in riviste internazionali...

Luca la tua domanda è senz'altro sensata. In altri paesi -vedi USA- se sei un ricercatore molto promettente lo decidono i professori con cui hai fatto un PhD prestigioso i quali ti scrivono una lettera di referenza che -senza pubblicazioni ma con dei working papers che tu devi difendere brillantemente durante dei seminari molto tosti con le facoltà che ti assumeranno- ti può spalancare le porte di una carriera universitaria.

 

In italia il meccanismo di selezione per il ricercatore è la valutazione comparativa. Piaccia o non Piaccia. Non ci si deve nemmeno cimentare con delle prove come una volta: tutto quello che conta è il tuo CV da comparare. Ora molti di noi dottorandi, poi assegnasti, poi ricercatori, conoscendo queste regole ci siamo attrezzati per giungere preparati al concorso, ovvero avendo messo in saccoccia qualche pubblicazione. A differenza dei nostri colleghi americani che magari hanno puntato molto sulla qualità della rivista anche al rischio di non vedere pubblicato niente per anni (tanto ci sono le lettere di referenza a garantire per loro) molti ricercatori italiani hanno abbassato il target per renderlo realizzabile. Il risultato però è proprio quello che vedi in tabella: in un concorso in una semi sconosciuta università di provincia (varese) si presentano 17 italiani molti dei quali hanno già delle pubblicazioni che i loro professori si sognano. Non c'è nessun journal AA ma ce ne sono parecchi davvero buoni. Ha vinto però quello che non ne ha nemmeno una di pubblicazione seria.

[...]

cinque mesi dopo l'inizio della raccolta fondi per finanziare il ricorso al TAR contro l'esito del concorso da Ricercatore in Politica economica presso l'Università dell'Insubria, desideriamo informarti sugli sviluppi della vicenda. 

[...]

I legali dei ricorrenti, Domenico Monteleone del Foro di Torino e Mirco Giroldi del Foro di Biella hanno concordato con il giudice amministrativo la rinuncia all’istanza cautelare per ottenere una riduzione dei tempi di attesa del giudizio. Il pronunciamento della sentenza di merito è previsto per il 18 dicembre.Vi terremo informati.

 

Questa bella iniziativa che abbiamo costruito insieme verrà raccontata da Report -Rai Tre-, domani sera, Domenica 7 ottobre alle 21.30, nella rubrica “C’è chi dice no” (un anteprima è già visibilie qui:bit.ly/secsappeal.) Nel servizio appariranno alcuni volti del SECS-team che proveranno a dare voce al tuo gesto ed ad quello di altri 220 coraggiosi.


Le scorribande del SECS team continuano.

Report ha pubblicato la storia dei concorsi di Alessandria e dell'Insubria qui: vimeo.com/51063079

 

La nuova raccolta fondi per il ricorso di Ilaria Negri pè disponibile qui: www.soccorsoconcorso.org