Il Solleone

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Oggi è Ferragosto ed è tornato a splendere il sole (almeno qui da noi). Renato Brunetta però non se ne è accorto e si è dimenticato di mettersi il cappello prima di farsi intervistare dal Corriere della Sera. Così, al sole senza cappello, ha detto cappellate. Puntualmente trascritte e pubblicate senza che intervistatore e direttore si insospettissero.

(0) Le dichiarazioni del Ministro

Finalmente l'economia comincia a tirare. Produzione industriale in crescita tumultuosa, export a due cifre, disoccupazione in calo. Tutto questo è avvenuto senza crisi sociale, senza crisi del sistema bancario, senza la temuta desertificazione imprenditoriale; anzi, con una buona tenuta del potere d'acquisto delle famiglie e una perfetta tenuta del welfare. [...] Cito dati incontrovertibili. Il Pil del 2010 viaggia verso l'1,5%, quello dell'anno prossimo tra l'1,5 e il 2%. La ripartenza della locomotiva tedesca rappresenta una sicurezza. È la fine del tunnel.

Andiamo per ordine.

(1) La produzione industriale in tumulto

Ecco l'indice (mensile, destagionalizzato) della produzione industriale rilasciato dall'Istat, scaricato oggi:

indice mensile produzione industriale

La produzione industriale sta crescendo ma qualcuno vede un tumulto? Io vedo che nei quindici mesi da marzo 2009 a giugno 2010 non si è recuperata neppure la metà della produzione persa da giugno 2008 a marzo 2009.

(2) L'export a due cifre

Ecco le serie (mensili, destagionalizzate) delle esportazioni dall'Italia (linea nera, milioni di euro, scala di sinistra) e del relativo tasso di variazione (linea rossa, scala di destra). Anche queste rilasciate dall'Istat e scaricate oggi.

serie mensili esportazioni

Idem come sopra per il livello. Per i tassi di crescita, non si sono mai registrati numeri a due cifre (immagino Brunetta intendesse questo per "esportazioni a due cifre") da giugno 2008 a giugno 2010. Be', cumulando si, naturalmente, specialmente partendo dal minimo. Il fatto è che a giugno 2010 l'export è depresso del 13% rispetto a giugno 2008. Fuori dal tunnel? Brunetta deve prendere troppo sul serio il Sole 24 Ore, che ormai va preso meno sul serio del Vernacoliere: il prestigioso giornale economico-finanziario italiano ha titolato che l'export del Made in Italy era al massimo dal 2001. Guardate la figura sopra: come diavolo è possibile essere al massimo dal 2001? Siamo ancora sotto il 2008!

 

(3) La disoccupazione in calo

Ecco la serie (trimestrale, destagionalizzata) del tasso di disoccupazione, rilasciato dall'Istat, scaricata oggi (magari lui ha visto l'anteprima dei dati che saranno rilasciati a fine mese, nel qual caso vorremmo vederli anche noi comuni mortali).

serie tasso disoccupazione

No comment.

(4) Il resto

Devo continuare? Parlare del fatto che crescendo all'1,5% ci vogliono 4 anni per recuperare (tornare dove si era, cioè, e in soli termini nominali per giunta) una crescita negativa del 5% come quella che c'è stata in Italia nel 2009? Parlare del fatto che la locomotiva tedesca è ripartita senza gli altri vagoni attaccati? No, dai, che è festa anche per me :-)

(5) Conclusione

Ma di che stiamo a parlà?

 

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Commenti

Ci sono 45 commenti

E sconfortante come un ministro possa fare delle affermazioni cosi lontane dalla realtà; i media cosiddetti seri non solo non fanno una piega, ma si accucciano. E' proprio vero che il Vernacoliere finisce per essere un giornale serissimo.

 

E' proprio vero che il Vernacoliere finisce per essere un giornale serissimo.

serissimissimo.

 

(1) La produzione industriale in tumulto

Ecco l'indice (mensile, destagionalizzato) della produzione industriale rilasciato dall'Istat, scaricato oggi:

 

Lungi da me l'intenzione di immaginare una fine della "crisi" vicina, sia in termini quantitativi che temporali, ma solo far notare come il picco di 105,9 sia stato toccato solo in giugno 2008. In tutti i 6 anni precedenti (sono andato alla tua stessa fonte, scaricandomi i files più vecchi) l'indice ha oscillato intorno a 98, con valore massimo 101,1 (dic/06) e minimo 94,6 (gen e mar/05). Quello fra i due estremi citati è stato il periodo prolungato di crescita più veloce prima dell'attuale, con pendenza media 0,22. Fra il minimo di marzo 09 e oggi, la pendenza media è stata 0,49.

Se ci confrontiamo col picco di giugno 2008, a fronte di una perdita di 23,7 punti, ne abbiamo recuperati solo 6,3.

Se però ci confrontiamo col maggio 2008 (96,7), allora abbiamo visto una perdita totale di 15,8, di cui 7,6 già recuperati. Non vedo neanch'io tumulti, ma non sono così sicuro che li vorrei vedere.

Guardando il grafico esteso al 2002 (come faccio a postarlo? Devo caricarlo su un sito di foto?), l'unico tumulto che vedo è quello di giugno 2008, che ha preceduto il disastro in cui viviamo oggi.

Devo dire invece che nell'ansia che mi provocano le vendite sempre scarse e le variazioni assurdamente imprevedibili dei nostri ordini mensili, la ragionevole monotonicità del grafico ISTAT è decisamente benvenuta.

 

come faccio a postarlo? Devo caricarlo su un sito di foto?

 

Esatto. Se lei non dispone di un proprio sito web, basta caricare l'immagine (preferibilmente in formato .png o .jpg) su un sito publico gratuito di foto come tinypic.com

Poi, nel suo commento, inserisce l'immagine con l'icona "insert/edit image" che rappresenta un quadro di un albero.

 

grazie per la precisazione.

dove sono i dati fino al 2002? nelle "serie storiche" linkate alla pagine che ho indicato il dato mensile piu' recente e' appunto giugno 2008.

vedrei volentieri la figura: per metterla devi postarla online da qualche parte e inserire l'indirizzo dopo aver cliccaro l'icona con "l'alberello" nello spazio dove inserisci i commenti.

sono d'accordo col tuo commento, comunque.  ma resta il fatto che non ci sono tumulti.

Sono in procinto di ricevere il Rapporto Mediobanca sulle imprese italiane. In esso, mi anticipano, si mette in luce che le imprese multinazionali italiane hanno oramai più dipendenti all'estero che in Italia. Mi costa personalmente di alcune imprese, 6 tanto per fare il numero, che per necessità di crescita, hanno scelto Francia(2), Austria (1) e Germania (3) per investire in nuovi impianti produttivi. Motivi burocratici, fiscali, possibili strutture di costo più favorevoli rispetto all'Italia per motivi di efficienza dei sistemi economici di quei paesi.

Ma è Ferragosto, non disturbiamo oltre il ministro, altrimenti un dossier ed una campagna mediatica non ce li toglie nessuno.

 

....di quelli di de Michelis e Craxi in stile prima repubblica, vi stupite delle panzane? Questi conoscono solo i numeri delle tangenti (e non mi riferisco alla trigonometria).

Del resto all'epoca il mitico CUORE titolava al cambio dell'ora in primavera: SCATTA L'ORA LEGALE, PANICO TRA I SOCIALISTI.

Grazie per tenere alta l'attenzione sulle boiate che dicono questi! Anche se sappiamo di che pasta sono fatti è meglio sputtanarli quotidianamente; alla lunga forse servirà qualcosa. Speriamo.

Oltre alla solita confusione fra livelli e derivate (seconde, addirittura, sulla disoccupazione), credo che con il riferimento al 2001 brunetta vuole dire che siamo tornati ai livelli del 2001. Magra consolazione, se prima eravamo addirittura sotto. 

Non riguarda Brunetta, ma un sottosegretario o viceministro (penso Mantovano) che ieri, come riferito da Radio 2 avrebbe affermato trionfalmente che l'Italia ha saputo sfruttare l'enorme crescita dell'economia cinese e del relativo mercato interno aumentando le proprie esportazioni, trasformando così una minaccia in una opportunità di crescita. Ma dove sono i rischi fatali del Maestro Voltremont? oppure i suoi discepoli non hanno studiato a dovere i sacri testi? oppure la minaccia cinese dura solo un paio di semestri?

No, a margine, ancora mi chiedo come mai, quando un paio d'anni fa scrissi che Brunetta era un cialtrone, fui ripreso a bacchettate sulle dita - mi sembra da Boldrin, ma non sono sicuro. Quasi mi sorge il dubbio che fosse ironico lui, e di nonaver capito l'ironia (mi capita).

Se trovi il contesto (URL) sono dispostissimo a chiedere scusa, se del caso.

Io so, per certo, che a Brunetta diedi il beneficio del dubbio all'inizio del suo mandato, almeno qua ministro (qua "economista" mai glielo diedi, ma quella è un'altra storia ...). Ora i fatti hanno provato che mente, mente e poi mente ancora. Lo fa spudoratamente ed è cosciente di mentire.

 

ah, me lo ricordo anch'io!

beh, ne è passato del tempo e stupirsi ancora delle intemperanze dei vari vittorii sgarbi non ha molto senso. l'inevitabile esibizione poi dei meriti scientifici mi farà commentare come mio nonno davanti alla mia ennesima cazzata:" ti abbiam fatto studiare per niente!"

non penso che però mi iscriverò alla CGIL, sorry.