S'i fosse Monti

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Si sa che la gente dà buoni consigli quando non può più dare il cattivo esempio. Di cattivi esempi ne abbiamo avuti a carrettate negli anni passati e ora è il momento storico dei buoni consigli. Si sprecano gli editoriali sui giornali in cui in tanti si sentono in dovere di indicare a Monti quali passi fare. Lo faccio anche io, sentendomi moralmente giustificato dal fatto che darò consigli che vanno un po' fuori dai cori.

Mettendo da parte chi pensa che si debba andare ad elezioni anticipate, che mi sembra a naso una minoranza, direi che tutti gli altri siano divisi su due fronti: dare ascolto alla BCE, abbassando la testa e cedendo l'onore, o mettere in moto l'italica creatività per spuntare qualche riformetta alternativa di quelle che tanto ci piacciono?

Io proverei a fare un passo indietro. Mi sembra chiaro che la crisi in corso sia una crisi dai fondamenti politici, quanto se non più che finanziari. Non a caso, la goccia che ha fatto traboccare il vaso e ha iniziato l'emorragia di spread è stata versata agli inizi di luglio, in diretta concomitanza con gli eventi giudiziari di Marco Milanese.

Di fronte all'esplosione della bomba sui mercati di quei giorni, la classe dirigente italiana s'è svegliata presa dai turchi e ha risposto con attesa e tutt'altro che sorprendente inadeguatezza. Il governo ha cercato di partorire una manovra di salvataggio che nell'ipotesi migliore avrebbe dovuto essere tremontiana (lacrime e sangue) ma che si è invece rivelata tarantiniana (sangue e merda). L'opposizione s'è ben guardata dal partorire qualsiasi controproposta e si è limitata ad aumentare la frequenza con cui chiedeva la dimissioni di Berlusconi. La descrizione migliore al proposito l'ha data, come spesso accade, Spinoza.it dichiarando "Bersani in aula chiede le dimissioni di Berlusconi. Se gli premi il petto dice anche altre frasi."

Non mi dilungherò a dare esempi di quanto incapace o impotente sia la classe dirigente perché sennò finiamo domani mattina. Lo darò per scontato e darò per scontato che è facile capire, per il lettore, che il signor investitore si sia un po' rotto i cosiddetti di prestar soldi ad un paese che è governato in questo modo.

Assodato quindi che la crisi politica è importante quanto - se non di più - di quella finanziaria, la conseguenza è una sola. I provvedimenti del governo tecnico devono mirare ad aggiustare la politica, quanto se non prima della finanza. Mettiamo l'ipotesi che Monti, aiutato dallo spirito santo, riesca a metter mano alle riforme che tutti auspichiamo: aggiustare il mercato del lavoro, liberalizzare le professioni, dare una stretta alle pensioni e magari già che c'è dare una bottarella all'università. Le probabilità che riesca a trovare il consenso politico per fare bene anche solo una di queste cose sono secondo me infinitesimali, soprattutto perché anche l'opinione pubblica è divisa su questi argomenti e il parlamento avrebbe vita facile a fare broncetto e girarsi dall'altro lato. Ma ragioniamo per assurdo. Se ci riuscisse, cosa succederebbe una volta dismesso il governo tecnico? Tornerebbero gli stessi baluscia a far manbassa, dividendo il loro tempo tra il danno e l'inazione. E saremmo punto e a capo.

A mio avviso quindi sarebbe estremamente più facile concentrarsi su quelle riforme che non solo sono ben viste quasi all'unanimità dai cittadini italiani e che per questo danno a Monti maggior leva politica, ma che alla fine dei conti sarebbero pure più utili sul lungo termine. Alcuni esempi:

1. Ridurre il numero dei parlamentari - e già che ci siamo dare una sfoltitina al trattamento economico, dall'indennità al vitalizio. Aumenterrebbe la competizione interna ai partiti e ridurrebbe il fenomeno del parlamentare di pezza.

2. Cambiare la legge elettorale. Niente da aggiungere.

3. Iniziare a tagliare il cordone che lega la politica all'informazione perché non ci può essere buona politica in un paese in cui l'informazione non fa il proprio mestiere. Abbiamo bisogno di cani da guardia, non cagnolini da salotto. Questo andrebbe fatto partendo dai sussidi alla carta stampa e finendo alla depoliticizzazione della RAI (privatizzare la RAI tout court sarebbe probabilmente difficile; è passato troppo tempo dal 95).

Sono tre riforme che la maggioranza degli italiani approverebbe volentieri e sarebbe ben facile per Monti portare in piazza una bella fiumana di indignados nel caso in cui il parlamento facesse le bizze. A giudicare dagli sputazzi in faccia che s'è preso Pannella qualche settimana fa, il clima da forca cresce ed è propiziatorio. Ben diverso sarebbe se invece Monti si impuntasse sull'articolo 18 o sulle pensioni, perché quello è campo in cui i demagoghi hanno gioco facile. Inoltre sono tre riforme che aiuterebbero il paese ad avere una classe politica un pelino migliore al prossimo giro, cosa di cui abbiamo bisogno come il pane.

S'i fosse Monti, metterei questi tre punti in alto alle priorità. E voi?

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Commenti

Ci sono 164 commenti

Si, vabbé ma cosa ne direbbero l'Europa e i "mercati".

Ho sentito Monti affermare che intenderebbe dare una botta a destra e una a sinistra per accontentare di volta in volta l'una o l'altra e i loro supporter. Immagino che la Casta potrebbe essere abbastanza terrorizzata per bersele.

Magari ce la fa anche se magari non del tutto. Quello che vedo certamente male è il dopo-Monti.

Sbaglio?

Assolutamente si,

Ottima, anzi necessaria idea che spero quanto meno Monti prenda in considerazione. 

Pero' indignados o no, vedere la maggioranza degli attuali parlamentari votare quelle tre leggi mi pare molto improbabile - e notando la campagna di odio complottistico anti-Monti, gli Indignados avranno probabilmente in cima alle loro priorita' le dimissioni del Monti stesso. 

 

Dipende da come Monti se la gioca. Se mette subito sul piatto le prime due e riesce a non dar spazio a nessun ripiego, a quel punto e' scacco matto. Se non trova la maggioranza in parlamento in condizioni come quelle vuol dire che in italia e' fisicamente impossibile traslare la volonta' popolare in azione e che abbiamo bisogno di misure piu' aspre.

Io farei qualche riforma costituzionale per impedire proprio che chi viene dopo possa fare eccessivi disastri. Quindi farei di tutto per limitare il margine di manovra della classe politica vera: meglio che giochi con giochi il meno pericolosi possibile.

Quindi pareggio di bilancio fatto bene (magari con un occhio anche alla formazione di debito previdenziale), limiti alla spesa pubblica ed alla pressione fiscale, difesa reale della proprietà privata (che non deve essere uno scherzo da usare come bancomat) e della concorrenza, e cose del genere.

Mi piacerebbe non dovermi eccessivamente preoccupare dell'arrivo al potere di chicchessìa, sicuro che per quanto possa essere di infimo livello od invasato non abbia il potere di creare troppi danni o di mettere in discussione troppe cose.

Prima bisogna arrivarci però. Ma non sarà nè una legge elettorale diversa nè avere la metà dei parlamentari a cambiare la sostanza da paese illiberale (cit.) in cui ci troviamo, per cui dedicherei i miei sforzi non a queste cose, ma a vedere realmente applicata la famosa letterina bce.

Lettera che non prevede la patrimoniale, che invece temo sia l'unica misura degna di nota che vedremo, col solo scopo di dare un po' di ossigeno ai politici per ricominciare la festa appena possibile.

Il dilemma che pone l'articolo è tra cose urgenti e cose importanti, breve termine e lungo termine. Il fatto è che serve tutto e da non politico direi che vanno fatte le cose urgewnti identificandole in quelle che rimettono in carreggiata finanziaria il paese. Ma aggiungerei che quand'anche fossero realizzati al volo gli interventi 'politici' di cui l'autore parla, le reazioni della piazza ci sarebbero ugualmente e nel frattempo non sarebbe possibile ignorare i segnali del mercato che non cesserebbe certo di osservarci. Nula vieta che le riforme poltiche procedano con le riforme economiche. Ammesso che si riesca a formare per davvero il governo Monti sarebbe una sorta di ultima spiaggia e gli eventuali sabotatori sarebero facilmente idenrificabili da parte dell'opinione pubblica, ben più di quanto oggi accade.

 

Secondo me deve andare in TV e spiegare alla gente cosa bisogna fare e perché bisogna farlo, facendo anche vedere una prospettiva di medio-lungo periodo alla gente. La gente va informata, visto che la politica non lo fa e l'informazione lo fa molto poco. Altrimenti non capisce ed è chiaro che si incazza, dando vita facile alla politica che è lì pronta ad accarezzare gli umori della folla per trarne beneficio.

E poi sarebbe irrinunciabile la declinazione della lettera della BCE in fatti che non siano le solite prese in giro italiane, ma atti seri e sostanziali. Io mi aspetto che in un anno e mezzo Monti dia una bella raddrizzatura a questo paese.

 

visto che la politica non lo fa e l'informazione lo fa molto poco

e come potrebbe? Hai aperto il link delle iene?

Giorni fa si discuteva sulla opportunità di fare un esamino agli elettori prima di ammetterli al voto.

Penso che l'esame andrebbe fatto anzitutto ai candidati

Intanto ho appena mandato il link delle Iene a tale onorevole Leone che ieri a Omnibus si sgolava chiedendosi: "perchè un tecnico dovrebbe fare meglio di un politico"

 

 

Secondo me deve andare in TV e spiegare alla gente cosa bisogna fare e perché bisogna farlo, facendo anche vedere una prospettiva di medio-lungo periodo alla gente. La gente va informata, visto che la politica non lo fa e l'informazione lo fa molto poco. Altrimenti non capisce ed è chiaro che si incazza, dando vita facile alla politica che è lì pronta ad accarezzare gli umori della folla per trarne beneficio.

 

 

Secondo me dovrebbe usare tutta la sua imamgine di "salvatore di ultima istanza" (e magari pure la credibilità di Napolitano, se si presta) per questa operazione, magari usando le misure proposte (sfruttando l'emozione "anti casta") per massimizzare il proprio gradimento.

La cosa più importante è avere una parte significativa di opinione pubblica in grado si essere informata, se si ottiene questo le misure economiche si possono credibilmente fare, altrimenti è molto difficile.

da quel che se ne capisce tuttavia dal mio punto di vista

1. la rai va venduta e i danni vanno fatti pagare ai suoi dipendenti

2. ridurre numericamente i parlamentari esige, more geometrico dimostrabile, che una casta decida di suicidarsi o selezioni quali dei propri membri vada  eliminato

3. ridurre il loro stipendio e prebende varie e' possibile solo con le esterne riduzioni del bilancio prodotte dagli europei, a tuttora non vedo perche' Bersani e Buttiglione dovrebbero andare a vivere in una caserma in disarmo.

Ma quello che risulta gradito al popolo e sgradito ai suoi impopolari presunti rappresentanti non si potrebbe fare per decreto legge?

Non dico tante cose, ma solo le più importanti.

Se occorre il requisito dell'urgenza penso che possano provvedere i mercati a fornirlo

a tuttora non vedo perche' Bersani e Buttiglione dovrebbero andare a vivere in una caserma in disarmo.

Infatti dovrebbe essere in attivita': vorrei vedere Buttiglione lamentarsi del gelato li' invece che alla buvette (sorry, non ho resistito) :)


 

 

Ben diverso sarebbe se invece Monti si impuntasse sull'articolo 18 o sulle pensioni, perché quello è campo in cui i demagoghi hanno gioco facile.

 

Non so cosa farà Monti, ma la riforma delle pensioni (leggi abolizione delle pensioni di anzianità) e dell'articolo 18 (abolizione del divario fra garantiti e altri) sono indispensabili per una ripresa di lungo periodo.

Se non ricordo male Monti, mentre era a Berlino, parlava proprio di questo: eliminare i privilegi e le "protezioni" di certi classi e ordini.

Secondo me l'unica riforma seria e profonda per depotenziare la Casta politica attuale (e fare anche tante altre cose utili al paese) è il federalismo. Quello serio, costituzionale. Stile USA o meglio Svizzera.

Non le pallide imitazioni in salsa regionalista che per ora sono state balbettate.

Ma non so se un governo tecnico possa impegnarsi in un simile percorso "costituente".
A dire il vero non so nemmeno se un governo italiano normale (politico) sia in grado di farlo per cui forse il governo tecnico potrebbe essere l'ultima spiaggia.

Aggiungerei:

Sostanziale azzeramento dell'uso del contante: tutto con la moneta elettronica e pagamenti via telefonino.

Per l'Università: annullamento degli esami sostenuti - se quando si era iscritti - sono state ottenute  riduzioni delle tasse di iscrizione mediante compilazione di ISEE falsi.

Annullamento del titolo di studio /abilitazione professionale / iscrizione alla camera di commercio per gli evasori fiscali (oltre un tot. possibilmente basso).

Vedi se l'idraulico o il dentista poi non ti fanno la ricevuta...

 

E' una battuta di Rino Formica riferita alla politica, non di Quentin Tarantino.

Hai ragione, ma io mi riferivo ad un comico italiano che negli anni 90 faceva il verso a Tarantino e il cui motto era proprio quello (E Tarantino allittera meglio tremontiano).

 

Ok per le prime due, ma sulla terza... la vedo veramente dura avere un consenso popolare.

In Italia "privatizzare" è una parolaccia per metà della popolazione, un sacco di gente tratterà la privatizzazione della rai esattamente come ha trattato la privatizzazione dei servizi idrici.

Per quanto riguarda i giornali, appena provi a toccare i sussidi la Repubblica ed il Corriere ti scatenano addosso l'inferno.

Privatizzare non e' un problema. Lo diventa se "quella cosa privatizzata" avrebbe potuto rendere dei bei soldini e la si e' privatizzata solo perche' "rende soldini" e guarda caso solo certi personaggi riescono ad accaparrarsela...

Basterebbe imporre parte delle regole del privato anche su (certe) aziende pubbliche, cioe' legare i salari alla produttivita' dell'azienda, lasciando al pubblico solo una percentuale degli utili. Insomma serve una certa incentivazione a far meglio e una disincentivazione a fare male o nulla.

Forse non posso partecipare al gioco, perchè credo che Monti non avrà la fiducia dalle Camere. Se mi ammettete, allora dichiaro che temo di non essere d'accordo su nulla.

Innanzitutto non credo che ai mercati interessi alcuno dei tre punti proposti. Mi fa abbastanza pena (dal punto di vista squisitamente demo-cratico) che il mercato si sostituisca all'elettorato, ma tant'è: oggi sembra funzionare così, soprattutto per quanto concerne numero di parlamentari e legge elettorale.

Chiosa su questo punto: è il Parlamento che fa le leggi, non il Governo. Se Monti avesse la fiducia, credo che l'unico modo che avrà per riformare la legge elettorale sarebbe quello di non fare nulla. Lasciando al referendum, se ammesso dalla Consulta, il compito di tornare al Mattarelum (mi pare che Brusco abbia già qui argomentato sulla mancanza di una maggioranza parlamentare d'accordo sulla medesima legge elettorale). Ribadisco che però per me la legge elettorale è un falso problema: sono e saranno SEMPRE i partiti a selezionare la classe dirigente con qualsiasi legge elettorale, a meno di un ricorso massiccio e serio alle primarie.

La mia wishlist è un wishpoint: liberalizzazioni.

saranno SEMPRE i partiti a selezionare la classe dirigente con qualsiasi legge elettorale

sono abbastanza daccordo ma con un uninominale non è che una De Feo (moglie di Emilio Fido) o la ex cognata di Berlusconi non verrebbero elette: per non perdere seggi non verrebbero candidate.

Non capisco perché affermi

 

privatizzare la RAI tout court sarebbe probabilmente difficile

 

Ci servono soldi, vendiamo quanto non necessario: e una tv pubblica è quanto di più inutile ci sia in questo momento. Se non ora quando?

Poi, certo, si potrebbe togliere tutti i finanziamenti alla stampa, dalla A alla Z (magari in due anni): altri soldi buttati che verrebbero risparmiati. Mi sembrano due operazioni semplici, immediate, di grande impatto popolare e di impatto non indifferente sullo Stato.

Nel senso che sarebbe difficile trovare un consenso popolare ampio sulla privatizzazione della RAI. E poi credo che  la RAI non abbia bisogno di essere privatizzata: ha bisogno che la politica molli l'osso (cioe' non ha bisogno della privatizzazione all'Italiana, in cui Stato e poltica mantengono essenzialmente ancora il controllo)

 

Vendere la RAI a mio parere è un po' difficile però la si può riformare. Un'idea potrebbe essere quella di scorporarla dividendola in due società distinte, una che campa di solo canone senza pubblicità con canali culturali ed istituzionali, ad esempio RAI Edu, RAI Storia, RAI Parlamento ecc.; la seconda società prettamente commerciale che vive esclusivamente di introiti pubblicitari in cui confluiranno le tre reti ammiraglie e quelle restanti. Altrimenti si può eliminare il canone tout court e farla campare di sola pubblicità. A parte la RAI c'è però anche un problema Fininvest, non so se ci avete fatto caso ma col digitale terrestre le reti berlusconeidi ci hanno guadagnato e le pubbliche ci hanno perso, c'è quindi da riequilibrare la bilancia, prima di tutto dando una sistematina alle frequenze spezzando il duopolio RAI-Fininvest, costringere Rete 4 ad andare su satellite come da sentenza ed affidare la sua frequenza al legittimo propietario. Questo secondo obiettivo però lo si potrà raggiungere solo dopo nuove elezioni sperando che gli italiani abbandonino in massa il PdL però sin da ora si può cominciare a seminare. Reintrodurre la legge che vieta ad editori e proprietari di media di candidarsi fatta abolire da quel simpaticone di D'Alema (è colpa sua se Sivlio è potuto scendere in campo).

Sul piano istituzionale limitare a due legislature l'eleggibilità dei parlamentari e di ogni altro organo elettivo. Rendere incandidabile chiunque sia stato condannato anche in primo grado in un processo penale o fiscale o abbia in corso un'inchiesta giudiziaria. Trasparenza della pubblica amministrazione e messa online dei redditi di tutti gli eletti e delle loro famiglie, si viola la privacy? Se non ti sta bene non ti candidi, nessuno ti costringe. Riforma della legge sulla privacy sul modello di quella statunitense dove l'interesse pubblico prevale sulle informazioni private. Riforma della legge sulle class action, rendendola veramente efficace. Riforma del referendum introducendo quello propositivo ed elimando il quorum. Una seria legge sul conflitto d'interessi. Abolizione di tutte le leggi che imbavagliano l'editoria, delle sovvenzioni e abolizione dell'ordine dei giornalisti. Riguardo al federalismo ... ci son da cambiare un po' di cose perchè così come è ora tutte le elezioni regionali sono illegali, partendo dalla famigerata raccolta firme, che non deve essere più gestita dai singoli partiti ma deve essere affidata ai comuni e se cambiano i candidati in corsa si parte da zero, evitando così i casi Formigoni e Cota. 

E' troppo per un governo che dovrebbe durare pochi mesi? Dipende!

 

o abbia in corso un'inchiesta giudiziaria. 

No. Basterebbe una denuncia tarocca  per azzoppare un candidato (Igor Marini dice niente?), e in costituzione c'è la presunzione di innocenza. Anche la condanna in primo grado presenta dei problemi, è stabilire l'esecuzione di una pena accessoria (la perdita dell'elettorato passivo) prima della sentenza definitiva. 


Ma pur ragionando per assurdo e ammettendo che ci riuscirebbe

Fixed, thanks. I take full responsibility, ho fatto io il correttore di bozze.

oggi è sabato giorno dedicato alleseghe mentali,come dice Giobbe....il fettucino mariemonti non farò nulla di nulla...se si muoverà come vuole la bce..i sindacati e tutto il caranserraglio della sinistra andrà in piazza...se si muove all' opposto il centrodestra urlerà al golpe...l'unica cosa giusta che dovrebbe fare è andare a Parigi a prenderea pedate nel culo quell'imbecille di Sarkocy, per poi andafre fino in cermania a portare una banana alla Merkel...per i disastri eurocomunitari che hanno combinato...

invece per i grandi burocrati di bruxelles ci manderei tanta merda quelli sicuramente la scanbiano per nutella...Allegria.

Gianni Z.

Personalmente non sono ottimista, anzi.

quanto dici è sicuramente corretto e al primo posto tra le cose che Monti dovrà fare SE ce la dovesse fare  formare il governo, ed ho i miei dubbi al riguardo, c'è sicuramente questo.

Non basta però. la crisi è acuita dall'inefficienza della classe politica, del governo in particolare, ma alla base ci sono valide ragioni economiche e sociali che in questo sito conoscete molto bene.

Se non presentasse riforme che incidono questo bubbone, la credibilità di Monti svanirebbe in un attimo,se lo facesse secondo me lo fanno impallinare dalla piazza, e nel frattempo dobbiamo sempre sperare che non nasca un nuovo intoppo da qualche parte nel mondo, altrimenti monti o non monti la giostra riparte.

probabilmente siamo finiti in un vicolo cieco

Onestamente trovo questi tre punti assai difficili da realizzare senza la piazza. Ma in Italia da tempo si usa demonizzare il sano umore popolare anche perchè è onestamente difficile darne una visione unitaria e coerente. No, non credo Monti possa arrivare a tanto, ma lo spero!

  Mi viene un dubbio: l'autore del post è sufficientemente informato sulla politica italiana? Il punto 1 è del tutto irrealizzabile: Monti (o chi per lui) non viene nominato dittatore, ma solo incaricato di presiedere un governo, e le leggi che (il governo) proporrà dovranno essere approvate dal Parlamento. Chiedere ai suoi membri il suicidio - sia pure di uno su due - mi sembra un'idea con scarse possibilità di successo. Il punto 3 sarebbe ancora più difficile da realizzare: la stampa, largamente foraggiata dai contribuenti, e megafono dei poteri che contano in Italia, è tra i principali supporters del governo tecnico. Se non sbaglio, lo stesso Presidente Napolitano ha insistito, affinchè nella legge di stabilità non fossero previsti tagli per l'editoria. Resta il punto 2: ma qui è contraria la casta, alla quale piace immensamente cooptare amici, mogli, amanti ed igieniste dentali. Penso che - purtroppo - l'unico accordo sarà possibile su tasse di ogni genere, per rinviare la crisi di qualche anno.

  

una riforma costituzionale era già stata approvata dal centrodestra nel 2005 ma gli elettori la bocciarono con il referendum costituzionale,grazie alla disinformazione mediatica e allo scontro ideologico piu' che nel merito.E secondo me non era malaccio come riforma,nel tempo magari la si poteva migliorare,ma era una buona base di partenza.

www.altalex.com/index.php

Ho l'impressione che, anche qui, si carichi Monti di attese eccessive. I partiti hanno già iniziato a manovrare per metterlo sotto tutela, annunciando interessati sostegni o minacciando candidature alternative. Sulla stampa circolano liste di ministri possibili che mi sembrano terrificanti, a prescindere dal valore e dalla reputazione dei singoli (Amato non è un indipendente, Veronesi è un po' troppo anziano, ecc.).

Eppure la semplice possibilità che il Governo sia presieduto da lui sembra piacere ai mercati ... sempre che non si scateni la rissa tra coloro che tendono a condizionarlo. Ma ormai si naviga a vista, e novembre è favorevole alle brume ... 

"...una volta chi guadagnava un milione e mezzo o due milioni di lire viveva bene, adesso chi ha 1000 euro non riesce a cavarsela. Questo capisce il nostro popolo quando si parla di euro..."

20 secondi da montecitorio

Non so chi l'ha detto, ma non è forse vero? Il problema è che si da la colpa all'euro e non a lor signori. Ma se chiedessimo a Sarko' di prestarci una ghigliottina o due?

 

"...una volta chi guadagnava un milione e mezzo o due milioni di lire viveva bene, adesso chi ha 1000 euro non riesce a cavarsela. Questo capisce il nostro popolo quando si parla di euro..."

beh, se lo dice pure Antonio Martino...

Sulla stampa cominciano parlare seriamente di RITORNO ALLA LIRA. Ne parlano anche a Ballarò di questa sera. Siamo agli incubi e al delirio che diventano realtà.

A parte che per crescere è molto dubbio che serva una tassa patrimoniale, ma tant'è in Italia l'approccio ideologico è il sale della politica. Temo che ormai il discorso sia non tanto sul se ma quanto sul come di tale imposta. Dal governo Monti mi aspetto per lo meno una implementazione di questa imposta che non faccia danni. Da quel che ho capito leggendovi la peggiore come effetti sarebbe la patrimoniale straordinaria pesante (Bocchino che propone 100 miliardi all'anno per 5 anni o bestialità similari), mentre le meno peggio sarebbero quelle stile ICI per finanziare i comuni (questa probabilmente anche razionale) oppure quella per finanziare il cuneo fiscale, o sbaglio?

Ma secondo voi, Monti non potrebbe anche tranquillizzare il popolo dicendo che più austerity non serve? Oppure voi vedete la questione del pareggio di bilancio nel 2013 come non derogabile?

Perchè io credo che per i mercati arrivare a pareggio con una differenza di un anno non sia questo gran cambiamento. Io credo che la crescita sia molto più importante per i mercati. Il pareggionel 2013 sembra quasi essere un feticismo all'iterno della UE che però ci potrebbe spingere in una recessione quasi Greca. Concentrandosi sulla crescita e attaccando gli ordini professionali, Monti potrebbe ricevere un gran sostegno dal popolo, bisogna vedere all'interno del Parlamento...

 Il problema nostro che dobbiamo sottostare ad un diktat tedesco - che vede la stabilità monetaria come un valore che trascende ogni altra considerazione - e si è organizzato quanto necessario per  portare a casa nostra un proconsole che realizzi il diktat. All'Europa di Merkozy non importa un fico secco se cresciamo o no; importa che venga riassorbito il debito pubblico in modo da non creare problemi all'euro. Anzi, non crescendo, non potremo disturbare più di tanto Francia e Germania con le nostre esportazioni; e specialmente la prima, che è specializzata a fare shopping da noi a prezzi di saldo.  

Dal tuo ragionamento si evince che, se riassorbire il debito pubblico farà un favore a Francia e Germania impedendoci di crescere, farlo espandere ci fa crescere. Devo essere stato distratto negli ultii vent'anni.

Ma qualcuno lo vuole capire che l'euro ci ha messo tutti sulla stessa barca?

Che se l'unione monetaria funziona ci guadagnano tutti i Paesi coinvolti e pure quelli attorno?
Che se l'Italia cresce, cresce pure la Germania e se l'Italia va in malora ci va di mezzo pure la Germania?

interrogato dal foglio, risponde sul blog ma non si capisce cosa.

" temo pertanto che non farebbe mai qualcosa che potesse spiacere agli eurocrati o all’asse franco-tedesco." ma dimentica il complotto demo giudo plutocratico.

Non vedo perché dovremmo sottrarre agli elettori quella sovranità che la nostra Costituzione attribuisce loro. Se fossero i più qualificati a meritare di governare, le elezioni sarebbero il metodo sbagliato per sceglierli; dovremmo ricorrere a pubblici concorsi per titoli ed esami.

Questo passaggio e' fantastico su talmente tanti livelli che mi viene il mal di testa. Sembra un disegno di Escher.

 

Per ridurre i costi della politica, uno dei temi più dibattuti è quello della diminuzione del numero dei parlamentari. Semplice. Perché non portare a 250 il numero dei deputati e a 250 quello dei senatori?

«Come ha di recente ricordato Sergio Romano, in Gran Bretagna la Camera dei Comuni è composta da 650 deputati, il che fissa a 70/80 mila il numero degli elettori rappresentati da ogni singolo parlamentare. Pertanto dimezzare il numero dei nostri rappresentanti crea dei mega-collegi elettorali i cui elettori sono il doppio di oggi. Il che non crea un avvicinamento, ma, semmai, un allontanamento degli elettori dagli eletti.» [Giovanni Sartori, Corriere della Sera, 8 settembre 2011]

In Italia, alle ultime elezioni politiche del 2008, gli elettori erano un po’ più di 47 milioni.Diviso 630 fa 74.600. Diviso 250 fa 188.000. 

Gli stessi che sostengono il dimezzamento dei parlamentari affermano, a gran voce, che occorre restituire agli elettori la libertà di scegliere il proprio candidato. Per garantire questa libertà –dicono- in un sistema maggioritario, basterebbe suddividere il territorio in piccoli collegi.

Piccoli quanto: di 188.000 oppure di 74.600 oppure più piccoli ancora?

Conclusione. Mi sembra che il punto 2 (cambiare la legge elettorale per migliorarla) sia in conflitto con il punto 1.

A meno che se invece di dimezzare il numero dei parlamentari di Camera e Senato, si dimezzasse il numero delle camere. Con una riforma costituzionale che istituisse un’unica Assemblea Nazionale di 500 deputati.

 

Basandomi sul titolo, s'i fossi Monti:

- mi prenderei 5-10 minuti subito dopo il TG1, almeno una volta alla settimana, per andare in video a spiegare agli italiani cosa sto per fare e perchè;

- prima cosa da fare, come ha già annunciato lo stesso Monti, ridurre un po' di privilegi, cominciando appunto dalla politica; prendo Germania, Francia e Spagna e faccio la media di quanti parlamentari hanno in rapporto alla popolazione e la media del trattamento economico; e a tali medie porto l'Italia; questa è anche una riforma strutturale che dovrebbe essere ben vista dalla UE;

- seconda cosa da fare, cercare di garantire la pena a chi commette reati, soprattutto finanziari; voglio attrarre investitori esteri, quindi deve esistere non solo il reato di falso in bilancio, ma anche la certezza della pena a chi lo commette; aumentare i termini di prescrizione al doppio di prima della riduzione voluta dal bugiardo; raddoppiare le risorse, umane e non, dei tribunali; calcolare la media di avvocati per abitante dei tre paesi suddetti, e portare il numero italiano a tale media;

- terza cosa da fare, lotta all'evasione; prima di tutto, reintrodurre il registro clienti-fornitori; secondo, una deduzione di imposta per qualsiasi fattura pagata da un privato cittadino a un libero professionista o a albeghi/ristoranti; terzo, controllo incrociato tra dichiarazione dei redditi e immatricolazioni di autovetture del valore superiore ai 100.000 euro (mandate pure i file a me...); quarto, togliere quel ridicolo limite inferiore sotto al quale non è evasione, che mi pare siano 100.000 euro; ecc.;

- quarta cosa da fare: spiegare le possibili leggi elettorali (proporzionale, maggioritario, bipolarismo, uninominale, ecc) e poi fare un bel sondaggio serio, non su 1000 ma su 50.000 persone, e quella che vince, si fa.

A seguire, il resto.

 

"mi prenderei 5-10 minuti subito dopo il TG1, almeno una volta alla settimana, per andare in video a spiegare agli italiani cosa sto per fare e perchè"

Sino a ieri si criticava SB perché il TG1 dedicava troppo spazio alle sue dichiarazioni e per eccessive presenze in TV. Adesso si propone di istituzionalizzare la presenza del prossimo PdC in televisione.

Qualcun altro parla di nazionalizzare Mediaset.

Ma non cercavate la libertà dell'informazione e la privatizzazione, almeno parziale, della RAI? adesso circolano nuove parole d'ordine, dopo che siamo stati liberati dalla dittatura?   

Al posto di Monti direi a Napolitano:"Caro Presidente, l'Italia di certo non migliorerà passando da un presunto salvatore della patria, come si è sempre considerato B., ad un altro presunto salvatore della patria. Fino a prova contraria siamo in una democrazia, prima si vota e meglio è".

Chi va in giro per la Rete cercando informazioni su Mario Monti ottiene l'impressione che si tratti di una persona intelligente e allora uno si chiede:"Perché mai una persona intelligente dovrebbe accettare di dirigere un governo a tempo, vincolato ad un Parlamento che non gli permetterà nulla di sostanziale?".

Possibile che una persona dello spessore di Monti non sappia che il problema italiano è un problema di bassa inconsistente crescita e che tale crescita non è legata al governo in essere ma alla presenza di un considerevole numero di cittadini di qualità?

Ad ogni modo ecco qui le "mie" 3 priorità:

1) Nazionalizzazione di Mediaset. Visto che non è possibile risolvere il conflitto d'interesse di B., allora che si trasformi Mediaset in un'altra Rai.

2) Soppressione del quorum dai referendum.

3) Soppressione di ogni aiuto finanziario alle chiese.

 

 

Mi contraddico? Ebbene sì, mi contraddico!

Beata gioventù ...

non so qual dio la illumini, ma si rende conto che gli italiani vengono sottoposti a torture dalla rai e lei ne metterebeb due di Rai?

capisco lo stato di crisi in cui versa il paese, ma questa e' una crisi di nervi da almodovar...

Qui trovo scritto, riguardo alla trattativa Monti-Berlusconi:

Secondo punto, che il governo Monti non metta mano a norme sulle Telecomunicazioni (tradotto: televisioni). E neppure alla legge elettorale, il criticatissimo Porcellum. Monti, secondo l’agenzia Ansa, avrebbe accettato.

E olé :(

 

 

 

Forse sono troppo ottimista ma:

riguardo la legge elettorale non è già comunque innescato il referendum?

riguardo le telecomunicazioni ci penserà invece la tv via internet a far saltare l'attuale assetto nei prossimi anni

E neppure alla legge elettorale, il criticatissimo Porcellum.

per questo ci penserà il referendum

in generale ha fatto bene ad accettare; strada facendo in Parlamento potrebbe emergere una maggioranza solida non berlusconiana (il carro giusto è appena partito) e ciò che lui si è impegnato a non fare lo puo fare il Parlamento. 

Si direbbe quasi che SB legga nFA ...

 

Ed ecco qui un gustoso intervento di Odfreddi. Dopo tutto Monti non deve essere tanto male.

Non capisco come uno studioso del calibro di Odifreddi, possa scrivere tante scemenze nel campo politico-economico.

Le approfondite conoscenze di matematica, fisica, filosofia e storia non gli sono bastate per comprendere cosa sia la scienza economica? Perche' un'invettiva anti-liberista di questo tipo non puo' che nascere dall'ignoranza piu' profonda.

 

Una persona intelligente non dovrebbe badare a quanto sono competenti i nomi proposti invece che giudicarli in base alla vicinanza/lontananza dalla Chiesa?

 

Ma infatti, come ho gia' scritto, mi auguro anche io come te che Monti sia una persona intelligente e che le sue nomine ai dicasteri si basino solo ed esclusivamente sulla competenza e non sul fatto che uno lavori alla Cattolica, l'altro all'Avvenire e cosi' cantando.

Questa richiesta non è provocatoria ma la inoltro davvero a titolo didattico.

Ho letto la "Speranza e la Paura" è un libro che conservo perchè non ne ho compreso il senso. Detto questo e lette le ampie e dettagliate critiche al Tremonti-pensiero... la questione è: può l'azione di Tremonti inquadrarsi in una "scuola" del pensiero e della prassi econimica ? Se lo ha fatto, Tremonti a quale "classico" si è ispirato.

Grazie

In attesa di risposte piu' serie, mi viene Harry Potter

 

ah!!! Ma allora non li hai letti. Vergogna!!!

 

Segnalo questa perla

http://www.governoberlusconi.it/detail.php?id=888

se n'è andato, ma lotta ancora insieme a noi.

hanno la faccia come il sedere...

 

 

Tutto condivisibile,io come hanno detto anche altri, mixerei con qualche misura per tranquillizzare i mercati

Pertanto s'i fosse monti

  1. farei la 1a cosa suggerita da giorgio con in+ riallineamento delle retribuzioni alla media europea pesata per pil pro capite (cfr post della voce.info con i livelli assurdi delle ns retribuzioni e ultima proposta di Michele su linkiesta)
  2. taglierei gradualmente la spesa pubblica partendo dall'eliminazione dei sussidi alle imprese e dal far pagare a chi può (finanziando chi non può) permetterseli alcuni servizi tipo istruzione e sanità, per poi tagliare i salari troppo alti, enti e posti di lavoro inutili alla collettività etc.
  3. tagliererei gradualmente le imposte sul reddito iniziando da quelli da lavoro dipendente più bassi e poi tutti gli altri e finanziando il taglio con risorse ottenute dal punto 2 ed, eventualmente introducendo alcune forme di tassazione temporanea (imposte indirette su beni di lusso e iscritti in pubblici registri, operazioni bancarie etc.) 
  4. imporrei a Comuni e Regioni (unici enti locali da mantenere) di finanziarsi integralmente con imposte sugli immobili eventualmente integrate da un trasferimento proporzionale alla differenza, se positiva,  tra pil medio procapite nazionale e  locale
  5. il punto 3 di giorgio con aggiunta di misure di trasparenza tipo pubblicazione su web di presenze e attività svolta dai politici, spese viaggi fatti, soldi ricevuti o immaginati più 3 domande web proposte e votate dagli italiani a cui il PdC deve rispondere ogni settimana
  6. Privatizzazioni e liberalizzazioni e riforma sistema previdenziale come proposto da Boldrin o zingales/perotti  
  7. Nuovo contratto di lavoro come mio vecchio post 
  8. il punto 2 di Giorgio

 

Ritengo comunque,che non spetti al governo Monti,governo tecnico,occuparsi di legge elettorale,ne di riforme costituzionali,ne di riduzione del numero dei parlamentari.Il governo Monti è stato messo in piedi per occuparsi di riforme economiche e di riforme che riguardino la crescita.La materia elettorale e le riforme costituzionali sono prettamente politiche e deve essere il parlamento in prima persona con una propria proposta,ad occuparsene.

Io posso capire che questo argomento lo sostenga un Berlusconi qualunque, che ha tutto interesse personale a tenersi il porcellum per farsi i cavoli suoi o l'armata brancaleone dei parlamentari di pezza alle camere; ma che interesse abbia un cittadino a sostenere una cosa del genere non lo capisco proprio.

In qualita' di Roberto Arnaldo, che cosa esattamente ti spaventa nel fatto che un governo tecnico metta mano alla riduzione del numero dei parlamentari o al porcellum? Di cosa hai paura esattamente? Tra l'altro visto e considerato che a) qualsiasi riforma avrebbe in ogni caso bisogno della maggioranza assoluta; b) la riduzione del numero dei parlamentari e' uno dei punti dell' ultima lettera BCE (pt39); c) fare peggio del porcellum sarebbe veramente difficile; d) il governo tecnico e' tecnicamente un governo come tutti gli altri; e) tabellini - che potrebbe avere un ruolo nel governo - ne sa di sistemi elettorali piu' di qualsiasi altro politico corrente f) e' ok affidare a monti riforme per centinaia di miliardi ma non e' ok fare le riforme politiche (?!!?)

 

Gentile Roberto, per quanto mi piaccia sognare un governo che con un colpo possa cancellare o ridurre i privilegi e snellire la macchina dello Stato, le do pienamente ragione. Non è questa la prassi, il passaggio è "politico" e non tecnico. Al contrario si porrebbe un problema democratico. Lo ammetto anche se, ripeto, da cittadino mi augurerei il contrario.

Non sono d'accordo con la diminuzione del numero dei Parlamentari. Riporto l'idea (che non è mia ma dei Radicali): I Cittadini richiedono di ritornare ad una legge elettorale basata sui Collegi uninominali, che almeno darebbe l'illusione di poter scegliere i Parlamentari. Se questi fossero dimezzati, i Collegi automaticamente si troverebbero ad avere una dimensione territoriale doppia, la qual cosa non permetterebbe di far conoscere bene il Candidato alla popolazione e verrbbe a diminuire di molto quel rapporto tra Parlamentare e Collegio (e dunque col cittadino) che dovrebbe essere molto stretto. Preciso che non sono un Parlamentare che vuole essere rieletto, nè un Citatdino che sarà Candidato :-)

Germania: abitanti 82 milioni, parlamentari 622 circa.

Francia : abitanti 61 milioni, parlamentari 577 circa

Italia: abitanti 60 milioni, parlamentari 945 (630+315) circa

Ma conoscere bene il candidato/parlamentare non significa mica andarci a pranzo insieme! Basta che le informazioni su chi sia e cosa faccia siano pubblicamente disponibili - in qual caso se le possono leggere mille come un milione di persone.

Il problema e' semmai dall'altra parte, cioe' se il candidato/parlamentare e' in grado di conoscere sufficientemente gli affari del suo distretto - ci sara' un trade-off tra numero di parlamentari e dimensione dello staff che deve assisterli.

[for the record, USA: 535 parlamentari (435 Camera + 100 Senato) per poco piu' di 300 milioni di abitanti; qui informazioni sul loro staff.]

P.S.

Non sto dicendo che si debba emulare il sistema politico USA, ne' che si debba necessariamente dimezzare il numero di parlamentari - solo che non sarebbe una tragedia se lo si facesse. Come eleggerli e' piu' importante di quanti eleggerne.

il sangue di Monti non si è ancora liquefatto!

asta di stamattina: 3 miliardi di € in BTP a 5 anni: rendimento 6,29% contro 5,32% di un mese fa.

Rapporto di copertura domanda/emesso, nonostante l'alto rendimento, a livelli preoccupanti: 1,47

e i rendimenti sul secondario stanno risalendo e pure i bonos Spagnoli a 10 anni sono ora al 6%

 

Rapporto di copertura domanda/emesso, nonostante l'alto rendimento, a livelli preoccupanti: 1,47

 

sembra proprio che un mercato liquidissimo si sia inaridito: sono tutti alla finestra. ci vorrrebbero un po' di speculatori.

Proprio adesso.

Esatto, nel servizio di Paolo Pagliaro sulle reazioni della stampa, oltretutto come esordio del servizio... Complimenti!

Citare de andre' paga sempre!

Giorgio, nella trasmissione 8 e 1/2 della Gruber su La Sette hanno citato il tuo artcolo.

Copione! :-)

Monti, una posizione poco invidiabile, mi farei gli auguri sperando che i famosi mercati mic redano.