Quanto austeri siamo

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Vittoria di Hollande, nuovo libro di Krugman... tempi duri per i sostenitori dell'austerità fiscale. Ma quanto austeri siamo? Nella blogosfera americana sta girando una figura ricavata da dati eurostat indicante l'andamento delle spese di alcuni governi europei. L'ho rifatta per renderla più informativa.

Ho raccolto i dati di general government expenditures, sia in termini nominali (come nella figura linkata) che reali (idea mia), e li ho rapportati all'anno 2002. Il rapporto al 2002 è utile perché altrimenti la linea della Grecia sembrerebbe piatta (come nel grafico del link citato sopra) mentre sappiamo che qualche taglio lì c'è stato. I risultati sono alquanto interessanti, e danno un'idea della potente macchina informativa che soffia sul fuoco della paura dell'austerità. 

Dall'analisi della spesa in termini nominali, gli unici paesi ad aver ridotto significativamente la spesa sono Grecia e Spagna, la cui spesa nel 2011 comunque si è attestata a livelli simili a quelli del 2007, un solido 50% più che nel 2002.. In Italia la spesa non è cambiata di molto durante la crisi. In generale, non sembra che i governi stiano tirando la cinghia piu di tanto, ad eccezione di quello greco, e solo rispetto al 2009. 

In termini reali, e cioé tenendo conto dell'inflazione di ciascun paese, nessuno di questi paesi spende meno di quanto faceva nel 2004 tranne UK e Germania. In Italia, si spende in termini reali sostanzialmente quanto si spendeva nel 2005, un buon 5% più che nel 2002. 

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Commenti

Ci sono 81 commenti

Piccolo appunto tecnico: per rendere il grafico più leggibile (anche agli orbi come me), sarebbe meglio usare combinazioni di colori molto diversi fra loro, piuttosto che linee e punti intermittenti.

rimosso e rimesso in risposta all'intervento corretto.

Rapidamente, sono italiano e vivo a barcelona, lavoro nella ricerca pubblica.

Il grosso dei tagli, almeno qua, si dovrá vedere nel 2012, quando si rifletteranno gli effetti del brutto 2011, causa mancati ingressi da parte dello stato.

Un saludo

ricalcoleremo fra un anno!

Scusatemi, io sono discromatico (non vedo bene le differenze di colori), e ho le stesse oggettive difficoltà di Davide Mancinon sulle linee, in futuro sarebbe possibile (magari) mettere anche un simbolo alla fine della linea ?
Per il resto grazie, d'altronde è evidente che il crollo del 2008 ha influito moltissimo in alcuni paesi in cui "tutto andava bene e la crisi non ci ha toccato".

ho dei problemi con le sfumature, specie sui monitor a cristalli liquidi, condivido la richiesta di mettere un simbolo o un codice paese (ITA, GER, UK) alla fine della linea.

da ignorante. Ma per austerità non si intende anche un aumento della pressione fiscale? Un conto è tagliare la spesa e le tasse altro paio di maniche è tagliare la spesa ed alzare la pressione fiscale. Avremmo bisogno della prima, stiamo facendo la seconda (semplifico). Segnalo un post molto interessante su lavoce circa la spesa in Europa

La sua considerazione è corretta, Un blogger dell'Economist critica il grafico su queste basi; in più pubblica altri dati interessanti, rapportati al PIL e comprensivi delle proiezioni per il 2013.

"In Italia, si spende in termini reali sostanzialmente quanto si spendeva nel 2005" E nel 2005 il nostro spread sul Bund era sui 150 se non ricordo male.

 

Non è forse, ma forse eh?, che i mercati siano nervosi sull'Italia per qualche altro motivo, tipo il ns. debito privato verso l'estero e la crescita zero, piuttosto che la spesa pubblica di per sè?

 

Perché non provi a fare un bel diagramma del debito privato dei paesi EU? Penso troveresti tutti i nostri compagni di spread alto assieme, e nell'ordine esatto di entrata nel "dramma del debito sovrano", approposito di "macchine informative" che non funzionano ;)

 

Ah, dimenticavo, ma il privato alloca perfettamente i capitali, non crea bolle, non rende marci tanti assets bancari che poi devono essere scaricati sul pubblico, non può essere. Si vede che gli stiamo antipatici ai mercati.

Premesso che non sono sicuro di aver capito il senso delle tua risposta, qualche giorno fa ho visto questa infografica

 

www.economist.com/blogs/graphicdetail/2011/07/world-debt-guide

 

dove trovi dati (non recentissimi) anche sul debito privato.

 

In Italia, si spende in termini reali sostanzialmente quanto si spendeva nel 2005" E nel 2005 il nostro spread sul Bund era sui 150 se non ricordo male.

 

non puoi paragonare il 2010 al 2005. Nel 2008 è cambiato il mondo. Dal 2001 al 2007 il sistema dei debiti pubblici UE metteva a disposizione capitali nel senso che l'aumento dei debiti di ogni anno era minore degli interessi pagati. Nel 2008 la situazione si è invertita per cui è aumentata la richiesta di capitali a fronte dei debiti pubblici come mostrato di seguito. Questo ha creato tensione sui tassi dei paesi più indebitati o che, relativamente alla loro economia, chiedevano più capitali iniziando da Grecia, Portogallo, Irlanda ed infine Spagna e Italia.   

 

 


formato grande della tabella

 

"In Italia, si spende in termini reali sostanzialmente quanto si spendeva nel 2005" E nel 2005 il nostro spread sul Bund era sui 150 se non ricordo male.

 

Mai capita quest'argomentazione. Lo spread è il risultato di un processo di domanda-offerta, forse che è cambiata l'offerta di risparmio dal 2005? No perché anche un AAA RMBS UK nel 2005 aveva uno spread di 20bps e ora è di 200bops, ma se sia troppo alto ora o se fosse troppo allora lo puoi valutare solo ex-post.

è interessante. Fra il 2002 e il 2011 la popolazione residente in Italia è aumentata del 5% (circa), quella tedesca è calata dell'1%.

 

Fra il 2002 e il 2011 la popolazione residente in Italia è aumentata del 5% (circa), quella tedesca è calata dell'1%.

 

La natalita' tedesca e' circa uguale a quella italiana, la differenza sta tutta nelle diverse politiche di immigrazione. La Germania ha da tempo immigrazione netta modesta e ultimamente zero o negativa, l'Italia ha invece scelto di avere un tasso di immigrazione ai vertici mondiali, circa 2-3 volte superiore a Francia e Inghilterra. Ho pubblicato alcuni dati in proposito su Super-immigrazione italiana. Le generose politiche immigratorie italiane non hanno pero' compensatol'ingordigia e gli sprechi della spesa pubblica e degli intermediatori politici che la promuovono.

ottimo punto anche se le componenti della spesa in qualche modo proporzionali alla popolazione sono "trasferimenti sociali = circa pensioni) e sanità e l'aumento della popolazione è dovuto per lo più all'immigrazione, mediamente giovane, che non fruisce quindi ancora di pensioni e poco di sanità.

A compensazione la spesa "disponibile" sulla quale puo agire il governo è aumentata più del 24% del grafico (stima 26%) poichè la spesa per interessi (circa il 10% della spesa totale) è aumentata solo del 9% 

non riesco a cpire come conciliare la tua elaborazione sulla "spesa governativa reale" e quella dello studio originario

 

Dallo studio originario si comprende che comunque la spesa pubblica sale piu' della dinamica di aumento dei prezzi al consumo (inflazione se ho capito bene sarebbe un termine improprio, anche se di uso comune) ma il vero calcolo sarebbe quello di comparare la dinamica spesa procapite reale e quella della tassazione procapite reale.

Ci sono due differenze, intanto ho indicizzato per 2002=100. Poi, non ho capito bene come hanno convertito le sterline in Euro, il grafico dell'UK viene sballato, quindi ho preferito non convertire, visto che ho comunque indicizzato al 2002. Se vedi altre discrepanze posso controllare. 

 

Per quanto riguarda l'indicizzazione ai prezzi al consumo ho scritto che ho tenuto "conto dell'inflazione", non che ho indicizzato per l'inflazione. Chi può capire ha capito, per gli altri è più semplice cosi, questo è anche e soprattutto un sito divulgativo. 

Devo aver letto male il grafico, perchè io vedo dei crolli a picco per la spesa di Grecia e Spagna in entrambi i grafici, e basandomi sulla scala vedo un crollo da 140 a 115 della spesa reale dello stato greco nel periodo 2008-2011, un calo del 17% ! La Spagna ha registrato una contrazione del 7% nello stesso periodo, non altrettanto grande ma assolutamente significativa.

 

Non capisco poi perchè ci si rifà alla spesa del 2002 durante la discussione; come indice per il grafico va benissimo, ma che ci frega di vedere come è cambiata la spesa rispetto al 2002? l'argomento contro le politiche di austerity è che non servono a curare la crisi, non che l'hanno causata o qualcos'altro; bisogna vedere se l'austerità c'è stata nel periodo della crisi ed eventualmente che effetti ha avuto, che ci frega di sapere come ci siamo mossi rispetto al 2002?

 

Poi, una nota metodologica: perchè non guardiamo alla spesa come percentuale del PIL piuttosto che in valore assoluto? gli argomenti anti-austerità riguardano i suoi effetti depressivi sull'economia, ed è chiaro quindi che l'entità dell'austerità imposta deve essere valutata rispetto alle dimensioni dell'economia che la subisce.

No hai letto male l'articolo (o non l'hai letto proprio) e basta. Dal post di Andrea: "Dall'analisi della spesa in termini nominali, gli unici paesi ad aver ridotto significativamente la spesa sono Grecia e Spagna". Sull'anno base "  Il rapporto al 2002 è utile perché altrimenti la linea della Grecia sembrerebbe piatta (come nel grafico del link citato sopra) mentre sappiamo che qualche taglio lì c'è stato". E' tutto nel post eh? Almeno degnarsi di leggere e contare fino a 10 prima di commentare mi sembrerebbe un segno di rispetto nei confronti dell'autore.

Nient'altro da aggiungere. 

In termini reali, e cioé tenendo conto dell'inflazione di ciascun paese, nessuno di questi paesi spende più di quanto faceva nel 2004 .

eccetto UK tutti i paesi stanno spendendo più  che nel 2004.francia e spagna molto di più

infatti intendevo "meno"... ho corretto

Non sono un economista e non sono un fan di Krugman, anche se per deformazione professionale non ho mancato di seguire sue evoluzioni. Questa premesssa solo per dire che la mia domanda non vuole essere tendenziosa! Il fatto che nel 2002 gli italiani fossero circa 4 milioni in meno che oggi conta qualcosa? Se ne tiene conto nel conteggio della spesa pubblica? Ciao e come al solito grazie per le info che fornite!

Penso il punto sia centrato, con una popolazione che aumenta penso sia ragionevole assumere che aumenti anche la spesa. Certo uno dovrebbe tenere conto della composizione demografica piuttosto che della variazione (se arrivano solo 30enni è piuttosto diverso rispetto alla situazione in cui arrivano solo neonati o anziani), il che credo vada al di là delle pretese dell'articolo.

Impressionanti.

 

Soprattutto la seconda che mostra i goti teutonicamente abbarbicati intorno al 100.

 

 

a Servizio Pubblico.

Secondo lui il debito inizia negli anni '70 con intenti "nobili", cioè creare un sistema di welfare per "quelli che si erano spostati a milioni dalle campagne alle città". Lui non sarà un economista, ma possiamo almeno festeggiare la comparsa di un nuovo e brillante autore di storia alternativa...

Poi, un'altra predica contro la Germania che "ogni vent'anni causa una catastrofe in Europa".

Non ci sono parole... e forse i numeri e i grafici sulla effettiva dinamica della spesa pubblica andrebbero fatti circolare di più.

Le responsabilita' di Voltremont e del politicume nazionale sono enormi, ovviamente.

Ma piu' giro il mondo piu' mi rendo conto che le responsabilita' dei giornalisti italiani vengono immediatamente dopo.

Da nessuna parte ho visto un giornalismo maggiormente servile e politicizzato, almeno nel mondo libero. Persino in Cina, dove ho avuto a che fare un paio di volte con giornalisti del Remnin Ribao, ho trovato (almeno a livello personale) gente curiosa ed intellettualmente preparata. Sono in Spagna da 5 giorni e l'apertura dei media (dalla TV pubblica ai giornali) alla voce di esperti indipendenti e' infinita rispetto all'Italia.

Santoro, in particolare, risulta essere un personaggio davvero improbabile. Sta offrendo a questo impresentabile mentitore chiamato GT (ed a decine di altri, da Casarin alla Mussolini) ripetute opportunita' di continuare a raccontare balle senza che nessuno evidenzi che tali sono.

Cosa ci guadagna?  

Come e' possibile che il Corriere della Sera continui a dare enorme visibilita' a Servizio Pubblico senza nemmeno informare i propri lettori delle balle che diffonde?

 

Cosa ci guadagnano? Per chi lavorano?

e se monitorassimo l'austerità guardando i consumi finali delle famiglie?

lo stesso ingrandito 

 

In misura relativa l'Italia sta tirando la cinghia più della Gran Bretagna che però è al top in valore. La Grecia sembrerebbe meritarsi ciò che le sta succedendo: consumi a livello Germania (dietro solo al R.U.) con crescita oltre il 20%. Unica scusa per i Greci "semplici" il diverso indice di Gini rispetto alla Germania. (speriamo che Gini non sollevi il casino dell'altra discussione)

 

Germany 29,3
Ireland 33,2
Greece 32,9
Spain 33,9
France 29,9
Italy 31,2
United Kingdom 33

purtrppo abbiamo strozzato gli investimenti (piatti) e la Pubblica Amministrazione specie negli ultimi due anni ha fatto il suo dovere.

source: Eurostat

 

grafico ingrandito