Un passo indietro, due passi avanti.

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Il titolo è preso in prestito da V.I. Ulianov, dall'opera non omonima del 1904. Trattasi di un fenomeno inverso.

Il ministro Tremonti illustra a Milano la sua opposizione alla mobilità del lavoro. Incassa gli applausi delle organizzazioni della UIL (appena beneficiate dagli accordi separati, siglati con Federmeccanica, con supremo sprezzo della democrazia o della ricerca del consenso.)

Illustra, il ministro, come il "posto" fisso sia la base della convivenza sociale.

Il ministro Maroni illustra altrove come introdurre Islam nelle scuole sia un pericolo perché manca di dogmi chiari che si possano trasmettere. Fortunatamente l'insegnamento della religione cattolica presenta agli alunni dogmi chiari e poche discussioni.

Mentre qualcuno pensava che il pensatoio governativo si fosse calmato un pochino dopo i recenti rovesci alla corte costituzionale, i ministri nazionali inarrestabili marciano divisi, per colpire uniti, verso un unico obbiettivo. Un Gaullisme in salsa mediterranea, con molto cattolicesimo, solidale e intollerante.

Componenti centrali l'acquisizione di una acquiescienza delle opposizioni, ad esempio sindacali, per vie non poco truffaldine. In compenso si garantisce il posto fisso a chi si sottomette.

Si prega di produrre certificato di battesimo, e non ridicoli studi alla madrassa.

Tutto ciò dopo che un poveretto post-fascista si sognò di interpretare il pensiero del presidente della camera dei deputati, oggi inviso alla casta dirigente, sull'insegnamento della religione nelle scuole italiane.

Tutto ciò risponde al vero.

Vladimir Ilic Ulianov passò alla storia col nome di un fiume, Lena che traversa Yakutsk.

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Commenti

Ci sono 34 commenti

Sospetto che sua cattolicissima eccellenza - in odor di santità - l'esimio ministro Tremonti si preoccupi di combattere, in primis, la mobilità un particolare lavoro: il suo.

Ben si nota, infatti, come l'azione politica sia alquanto influenzata dal terrore che "la piazza" si ribelli - peraltro non isolato in tale approccio, tra amici ed avversari - e dunque il populismo vien sparso a piene mani. Tale calcolo di convenienza numerica continua a produrre geniali scempiaggini, di matrice socialista. Oggi s'inneggia al mitico posto fisso, ieri si è dato il via alla nuova Cassa - pardon, Banca - del Mezzogiorno, dopo aver sponsorizzato la balzana idea della compartecipazione agli utili.

Intanto, oltretevere si fregano le mani. Giungon voci che il pastore tedesco osi immaginare - prossimo passo verso un fulgido avvenire della nazione tutta - l'obbligo di rosario mattutino, non prima di regolare pagamento della decima, s'intende. Per il nostro bene.

 

Ragazzi sembra un sogno, anzi un incubo!

Poi uno si sveglia e pensa: "Questo è il governo degli annunci", quindi si rassicura e pensa che Tremonti non farà poi nulla per il posto fisso. O meglio, non facendo niente, farà in modo che chi il posto fisso ce l'ha, lo continui ad avere e non farà niente per chi ancora non ce l'ha. Non penso che il governo pensi di abolire la riforma Biagi, una delle poche cose buone che ha fatto, anche se incompleta (mancava la flessibilità per chi ha il posto fisso, ma appunto, qui abbiamo ormai perso le speranze).

Insomma a pensarci bene niente di nuovo: un governo che naviga a vista, tra roboanti proclami e in totale indiffirenza per la crisi, profonda e pesantissima, in cui l'Italia giace da anni.

In compenso non perde mai di vista la crisi (giudiziaria) in cui BS giace da anni.

Sono anni che sostengo che il conflitto di interessi è una chimera: l' unico interesse in gioco è il suo.

come sempre fu preveggente. Mi dicono (non lo vidi mai) che un programma di successo fu 

"indietro tutta!".

E' di oggi l'arguta intervista del prof. Buttiglione, filosofo, studioso, consumatore di Toscano antico, e dirigente politico (ex ministro etc.)

Ne cito un piccolo brano:

Bisogna controllare

chi dà i soldi per farle e dobbiamo

avere il diritto di sapere chi vi predica.

La qualità dell'insegnamento

nelle moschee è fondamentale:

si potrebbe studiare il Corano insieme

alla Costituzione.

 

L'aborto concettuale e' di oggi (si veda e.g. Il venezia quotidiano gratuito, 10\20\2009, p. 4)

Che al professore non venga neppure in mente di guardare l'opzione di non insegnare religioni, credo sia auto-evidente. 

Delle sue caratteristiche la migliore e' il consumo di Toscano. 

Che al professore non venga neppure in mente di guardare l'opzione di non insegnare religioni, credo sia auto-evidente. 

clap clap clap

Mi sorge l sospetto che questa intemerata del miistro tremonti, coerente con il suo 'pensiero' sia qualcosa che in fondo sa essere irrealizzabile. Trattasi di captatio benevolentiae finalizzata al consenso personale per motivazioni politiche. Il tema del dopo-silvio è sul tappeto. Ciò non toglie che tremonti abbia le idee confuse circa il secolo nel quale vive.

luigi zoppoli

Posso avanzare un'altra ipotesi? Segare quella poca erba che rimane sotto i piedi di una sinistra che vorrebbe tanto essere ancora socialista. Così facendo, elimina anche quel poco di "gioco protestatario" che essi pensano di poter giocare. Non importa che poi lo faccia, basta che lo dica ...

Il Socialismo è (ri)passato a Destra e non ce ne siamo neppure accorti. Sto leggendo un libro di Marco Revelli, Sinistra Destra, dove è spiegato che ogni volta che un'ideologia di Sinistra riesce ad andare al potere e a radicarsi, questa piano piano si porta a Destra, perchè quest'ultima vuole il mantenimento dello status quo (di qualunque ideologia), e all'interno della Sinistra si crea per natura un contro-potere che cerca di sorpassare il potere effettivo, anche se dello stesso schieramento. L'esempio più lampante è quello della prima Sinistra (Liberista) post-rivoluzionaria Francese che, una volta assunto il potere, si venne a trovare contro Robespierre & co. e che divenne Destra proprio perchè voleva mantenere la situazione raggiunta. Ed è più o meno quello che è successo adesso: l'Italia è un paese economicamente Socialista, o comunque con connotati fortemente Socialisti, e la Destra, populista per natura, mantiene queste posizioni. Il problema è che, come è già stato fatto notare, pure la Sinistra vuole tornare ad essere Socialista, il che crea parallelamente due "Destre" nella quale ha ovviamente più seguito la Destra naturale.

 

l'Italia è un paese economicamente Socialista, o comunque con connotati fortemente Socialisti, e la Destra, populista per natura, mantiene queste posizioni. Il problema è che, come è già stato fatto notare, pure la Sinistra vuole tornare ad essere Socialista, il che crea parallelamente due "Destre" nella quale ha ovviamente più seguito la Destra naturale.

 

L'Italia e' uno strano Paese ma non la definirei socialista.  Alla resa dei conti l'Italia e' maggioritariamente conservatrice (45-65%) e con una minoranza del ~35% di sinistra. Piu' che socialista, la societa' italiana e' statalista o meglio corporativa e anti-liberale. Per molti aspetti e' una societa' medievale e premoderna: nel centro-nord prevale ancora lo spirito di fazione dei guelfi e dei ghibellini e l'idea che ogni individuo debba affrontare le asperita' della vita protetto all'interno di una corporazione possibilmente tutelata dallo Stato. A Sud rimane lo spirito clientelare che si e' affermato a Roma a partire dal 100 a.C. con Mario e poi con Cesare e Augusto, che prevede uno Stato non democratico che dispensa favori e spettacoli comperando cosi' il favore delle sue clientele, possibilmente con una mediazione personalizzata. In un Paese del genere non c'e' spazio per un socialismo statalista uniforme rigorosamente pianificato, e nemmeno per un liberalismo che dia preminenza agli individui e in cui lo Stato sia al servizio degli individui piuttosto che delle corporazioni e delle clientele.