Non permettere alla lingua di oltrepassare il pensiero

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Il titolo di questo post riprende un aforisma di Čechov, acuto osservatore della russia zarista della seconda metà dell’ottocento e della occhiuta ma stolida burocrazia del tempo. Torna utile per descrivere i fatti che seguono, scrupolosamente veri.

Il 22 ottobre del 2009 l’Amministrazione A richiede delle informazioni all’Amministrazione B. Di seguito si riportano le ultime due lettere fatte pervenire dall’Amministrazione B.

La penultima, datata 15 dicembre 2009, così recita:

 

Con riferimento alla pregressa corrispondenza ed in particolare alla richiesta di informazioni prot. n. xxx del 22/10/2009, si informa che questa Amministrazione B, valutate le informazioni richieste, per fornire risposte, le più esaustive e compiute, sta completando un'approfondita istruttoria, tenuto conto anche del colloquio avuto presso questa Direzione Generale con i rappresentanti di codesta Amministrazione A.

A riguardo, si comunica che, appena possibile, verranno riscontrate adeguatamente le Vostre richieste di chiarimenti.

IL DIRIGENTE - Dott. Z

 

Passa del tempo senza alcun segno di vita da parte dell’Amministrazione B. L’Amministrazione A è seccata ma cerca di non darlo a vedere. Garbatamente sollecita per telefono la risposta. Qui di seguito la lettera dell’Amministrazione B del 17 febbraio.

 

Si fa riferimento alla pregressa corrispondenza intercorsa al riguardo ed in particolare ai solleciti telefonici qui pervenuti in data recentissima.

Al riguardo si comunica che lo scrivente con lettera prot. n. xxx del 15 dicembre 2009, che ad ogni buon fine si allega in copia, aveva rappresentato che per fornire una risposta esaustiva e compiuta stava completando l'approfondita necessaria istruttoria, tenuto conto…delle opinioni e degli orientamenti emersi nel colloquio avuto presso questa Direzione Generale con i rappresentanti di Codesta Amministrazione...

Quanto innanzi è poi stato costà rappresentato telefonicamente, con preghiera di voler pazientare, nella circostanza per il ritardo nel riscontro, avuto anche riguardo a quanto sopra indicato, che nella sostanza ha provocato situazioni di stallo contingenti, la cui risoluzione ha reso necessari ulteriori approfondimenti.

Si assicura che a breve, valutati gli ultimi elementi, si provvederà a fornire adeguata risposta alla lettera di Codesta Amministrazione prot. n. xxx del 22/10/2009.

IL DIRIGENTE - Dott. Z

 

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Commenti

Ci sono 33 commenti

Mi piacerebbe una traduzione in italiano comprensibile, non riesco a rintracciare nella contorta prosa l'evento "che nella sostanza ha provocato situazioni di stallo contingenti".

Si si, questo linguaggio mi irrita.

Quando ho a che fare con gli uffici amministrativi dell'università è tutto un susseguirsi di comunicazione con quel tenore demenziale e ai limiti dell'intimidazione che riporti.

Per non parlare poi di quel vezzo tipo "comunicarLe", con queste maiuscole che lardellano tutta la prosa...

In fondo che altro c'è da dire...questa è l'Italia. Montanelli ha passato la vita a lamentarsene, Prezzolini prima di lui eppure continuiamo "orgoglioni" ad essere così.

Senza contare che l'uso di quel frasario tutto involuto è considerato, anche dal più insignificante degli sportellisti ferma (passa)-carte, come un segno di professionalità, serietà, rigore....

Cosa può voler dire che specie le amministrazioni pubbliche, usino quel linguaggio anche con gli utenti o per parlare con altre amministrazioni? Che vogliono fotterti? Che non si fidano? Che ci sono dentro troppi im-piegati con una educazione giuridico-umanistica?

 

Questa e' l'Italia e questo e' l'italiano burocratese, erede del latino maccheronico della Chiesa e dell'italiano di Dante usato per imbrogliare i villici che parlavano tutt'altre lingue. Ora che grazie alla TV l'italiano e' piu' o meno conosciuto anche dai villici, c'e' il burocratese che e' la sua ovvia evoluzione nel contesto della cultura e della societa' italiana, finalizzate a mantenere una separazione anche linguistica tra Casta e masse.

Condivido però non mi scegliere Montanelli come campione di critica al malcostume.

Grande giornalista e grande anticomunista ma, come critico del costume si lamentava di tutto (soprattutto quello che era moderno e che non capiva) senza mai approfondire un argomento e senza mai chiedere scusa quando a posteriori era chiaro avesse preso una cantonata. Un perfetto "tuttologo". Oltretutto quando altri attaccavano i responsabili del malcostume con nomi e cognomi diventava subito garantista. E' sempre stato (tranne negli ultimi anni) dalla parte di chi rappresentava lo status quo delle cui conseguenze, poi, si lamentava tanto. A mio avviso un campione del falso anticonformismo all'italiana.

Ripeto non mi riferisco al Montanelli giornalista politico (che adoravo) ma al Montanelli "critico del mal costume italico".

Ottima la traduzione di questa corrispondenza tra due amministrazioni russe oooopps italiote.

alla faccia del Mascetti!

Ouch... la lettura dei due stralci (particolarmente il secondo) mi ha provocato un lieve sentore di nausea...

Un dubbio orrendo: ma questi soggetti hanno acquisito una tecnica per scrivere in tal modo, oppure (e la cosa sarebbe davvero più grave) PENSANO seguendo sentieri tanto convoluti? Nel secondo caso, la lingua andrebbe di pari passo col pensiero. Se così fosse, povero Checov e poveri noi.

Terribile.

La tendenza a utilizzare formalismi inutili si estende aldilà della burocrazia, e crea danni ben più gravi di fastidio e perdite di tempo per codificare. Riverenza, orpelli, etc. creano barriere che ostacolano l'interazione, e in Italia sono spesso la norma anche tra persone che non avrebbero alcun interesse ad utilizzarli. E' come se due amici si mettessero una giacca a vento prima di abbracciarsi.

Estremizzando, quanto si lavora meglio dandosi del tu?

A scrive a B e gli chiede X. Risposta di B del 15.12.2009:

Mi avete quasi rotto! Prima venite a parlare con la Direzione Generale, che mi rompe i .... di continuo mentre io gioco a Prato Fiorito e salto sempre sull'ultima mina, poi mi chiedete pure i chiarimenti! Eh no, io sono impegnatissimo a non fare niente e quindi andate a rompere da un'altra parte. Quello che mi avete chiesto, poi, richiede anche che io parli con Y e W, noti fancazzisti sponsorizzati politicamente, ed io con quelli, che sono della parte opposta alla mia, non ci parlo!

Sollecito telefonico e lettera del 17.02.2010.

Allora non mi sono spiegato!    E' inutile che rompete i c...... per telefono, io con Y e W non ci parlo, anche perchè mi hanno scavalcato per soli "meriti politici", mentre io a Prato Fiorito li batto sempre! E poi la situazione è di stallo perchè il quarto che avevamo messo per giocare a Hearts in rete non vuole più giocare, e quindi siamo in attesa di un rimpiazzo.E adesso chiaro e tondo: per me approfondimento vuol dire continuare a non fare niente, e se pensate che voi riusciate a farmi lavorare avete sbagliato persona, ne parlerò personalmente con Brunetta appena possibile!

Fantastico! Dovresti curare la traduzione "Italiano- Burocratese" per Google Tranlator!

Caro ne'elam, non ci casco!

Non può esistere uno così, neppure in Italia !!!!

Penso che tu abbia preparato uno scherzo a tutti noi nell'ultimo giorno del carnevale ambrosiano.

Se invece è l'inizio di un racconto di fantascienza dove un burocrate, usando il buracratese e le procedure ai suoi fini, alla fine combina qualcosa di buono, ebbene esiste già: è del 1945, di I. Asimov e si intitola Blind Alley.

http://en.wikipedia.org/wiki/Blind_Alley

"The author utilises a turgid long-winded bureauocratic style of phraseology for the many memoranda that are a part of the story"

In ogni caso la conclusione è una sola: NON POSSO CREDERE che tutto ciò sia vero. E' troppo.

 

Caro ne'elam, non ci casco!

Non può esistere uno così, neppure in Italia !!!!

Penso che tu abbia preparato uno scherzo a tutti noi nell'ultimo giorno del carnevale ambrosiano.

 

Lo confesso: sono un tipo burlone. Però come ho già detto nel post

 

i fatti che seguono, scrupolosamente veri.

 

berlusconi

Scusate, ma BS in questa foto sembra venuto male, una roba tipo Romero...o Michael Jackson quando, tutto rifatto, stava cadendo a pezzi...Impressionante: una diapositiva di pura geriatria col mascara.

Sembra un bambolotto di plastica.

 

Nel 1965 Calvino scriveva (ritrovato, googlando, qui):

 

Il brigadiere è davanti alla macchina da scrivere. L’interrogato, seduto davanti a lui, risponde alle domande un po’ balbettando attento a dire tutto quel che ha da dire nel modo più preciso e senza una parola di troppo.

"Stamattina presto andavo in cantina ad accendere la stufa e ho trovato tutti quei fiaschi di vino dietro la cassa del carbone. Ne ho preso uno per bermelo a cena. Non ne sapevo niente che la bottiglieria di sopra era stata scassinata".

Impassibile, il brigadiere batte veloce sui tasti la sua fedele trascrizione: "Il sottoscritto essendosi recato nelle prime ore antimeridiane nei locali dello scantinato per eseguire l’avviamento dell’impianto termico, dichiara d’essere casualmente incorso nel rinvenimento di un quantitativo di prodotti vinicoli, situati in posizione retrostante al recipiente adibito al contenimento del combustibile, e di aver effettuato l’asportazione di uno dei detti articoli nell’intento di consumarlo durante il pasto pomeridiano, non essendo a conoscenza dell’avvenuta effrazione dell’esercizio soprastante".

 

 

 

Fantastico!

Ho prestato il servizio di leva nell'Arma e ..diciamo che in, questo pezzo, Calvino è più verista di Verga.

Secondo me, al di là della tristissima prosa, il bello di questa corrispondenza sta nel parziale non detto. Provo a tirarlo fuori.

Pare che l'Amministrazione A abbia bisogno di alcune informazioni che solo l'Amministrazione B le può dare.
Le vuole a tal punto che oltre ad averle chieste per scritto ha addirittura inviato alcuni propri rappresentanti presso la Direzione Generale di B.
Siccome sono già trascorsi quasi due mesi dalla formalizzazione della richiesta (dettaglio importantissimo, perché il destinatario prima poteva forse fare finta di nulla, ma da quando la richiesta è stata protocollata in arrivo si sente messo in mora), il Dottor Z. avverte la necessità di formalizzare a sua volta che i suoi uffici non stanno con le mani in mano, ed anzi stanno compiendo un'approfondita istruttoria.

Ma questa istruttoria deve portare a riscontrare le richieste di chiarimenti di A. Quindi B deve avere fatto qualcosa che ad A non torna tanto. Il Dottor Z. ha tentato di prendere tempo e probabilmente  ha chiesto a tutti i suoi collaboratori di farsi venire qualche buona idea per salvare capra e cavoli: cioè o trovare l'escamotage giuridico che consenta di rimanere fermi sulle proprie posizioni, o tornare in qualche modo sui propri passi ma senza perdere la faccia.

A però si spazientisce nell'attesa, e senza formalizzare nuovamente un sollecito (non fare agli altri ciò che non vuoi che gli altri facciano a te), alza più volte il telefono per avere notizie della pratica.

A questo punto il Dottor Z., stizzito, fa appello alle buone maniere burocratiche e, a sorpresa, risponde per scritto - protocollando - alle telefonate: cara A, come ti permetti di insistere in questo modo; guarda che hai a che fare con un tuo pari, mica con un utente. Ti ho già detto, con una lettera che ad ogni buon fine si allega in copia (come dire: forse non ci siamo spiegati), che stiamo approfondendo la questione; e ti ho anche già detto che abbiamo preso atto che non siete affatto d'accordo con noi (sono le opinioni e gli orientamenti dei rappresentanti di A che si erano recati presso la sede di B); per telefono ti ho anche chiarito che se non vi foste impuntati su certi aspetti (è la contingente situazione di stallo causata dalle opinioni espresse da A), non avremmo avuto bisogno di tanto tempo. Ormai comunque stiamo limando il testo della lettera con cui risponderemo - nota bene - alla richiesta del 22 Ottobre (e non alle ulteriori eventuali osservazioni pervenute informalmente), smettila di rompere le scatole e aspetta.

[Facciamo un'ipotesi ancora più kafkiana: in realtà l'Amministrazione A ha piena conoscenza dei fatti su cui chiede informazioni, o piena consapevolezza della correttezza della propria prospettazione giuridica, ma non può utilizzare le proprie conoscenze o interpretare le norme come ritiene corretto finché non ne acquisisca notizia o conferma formale da B, perché solo quest'ultima è legittimata a fornire certi dati o ufficializzare certe interpretazioni.]

Senza stare a fare tanta dietrologia, questi si sono persi i dati e le informazioni richieste e la stanno tirando in lunga perche' in Italia "chi la slunga la scampa".

 

esiste una direttiva del dipartimento funzione pubblica (maggio 82) per la semplificazione del linguaggio ammnistrativo. dal 1997 esiste il "famoso" manuale di stile, pubblicato dal mulino per il dipartimento della funzione pubblica (a cura di Fioritto). notevole diffusione ebbe il manuale prodotto dalla regione emilia romagna (in una parte si suggerisce come scrivere le lettere per farsi capire!). nei corsi di formazione e aggiornamento per il personale della pubblica amministrazione si insisteva molto sulla semplificazione del linguaggio. ma... la realtà è quasi sempre quella risultante dal post... perchè dovrebbe funzionare diversamente?