Microfoundations (XIV) : i Di Pietro e gli Scalfarotto

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Di Pietro non conosce bene l'inglese; da quanto mi risulta, in Italia non e' l'unico. Ma il signor Scalfarotto Ivan, che conosce l'inglese, che altro conosce? Eppoi, lo conosce davvero l'inglese il signor Ivan Scalfarotto?

Premessa: Un irrilevante episodio dell'estate m'e' ritornato inopinatamente alla mente e, dopo la pappardella che v'ho appena scodellato sui mercati finanziari, ho pensato fosse l'occasione buona per mandare in vacanza le sette sinapsi ancora attive scrivendo "boiate" (virgolettato, perche' la parola giusta è altra ...).


Boiate: 

Questo signor Scalfarotto non so chi sia. Noto solo che, quando si fa fotografare per il suo blog, va vestito in maniere improbabili anche se, mi rendo conto, appropriate ad un HR manager di sinistra. Noto anche che  s'affanna d'informarci che, a Mosca, non fa il direttore del personale d'un istituto finanziario qualsiasi ma bensì di "uno dei più prestigiosi del mondo". Notato questo, che ovviamente dichiara "de antemano" la pusillanime natura di questo polemico articolo, vengo al sodo - si fa per dire, l'intera cosa alquanto molliccia alla fin fine vi risulterà.

Ho scoperto della sua esistenza quest'estate quando, via una campagna mediatica estiva organizzata dall'ufficio stampa del futuro segretario della DC (che notoriamente l'inglese lo conosce perfettamente perchè ascoltava le canzoni di Joan Baez e Bob Dylan sin da piccino nell'ufficio di papi in RAI) son finito sul suo sito per leggermi l'ilare e geniale presa in giro dell'inglese di Di Pietro. Whow, mi son detto, un vero intellettuale che organizza getti (jet-setter, 'gnoranti) questo Scalfarotto Ivan, sa anche che la traduzione inglese di riflettere non è "to reflect" (o no? mah ... boh ... yeesh ...) e che qualificarsi non si traduce con "to qualify" (o no? ... niente links, cercate da soli ...) ... e che, okkei, lascio a voi il divertimento residuo.

Mizzica, mi son detto nel mio siciliano più genuino, di uno così conoscente ( mi veniva "knowledgeable", ma il Grande Timoniere nFA la vuole tutta in italiano sopraffino) la conoscenza ci devo fare pure io. Se non di persona, almeno virtualmente. E così, in un momento di debolezza mentre facevo digestione del mio lungo (e laborioso) pranzo con il grande capo (non sembra, ma anche io ho un capo), oggi sono andato a visitare il suo sito. Ed ho letto. Distrattamente e non per molto, lo ammetto ... svarioni tipografici a parte, mi son bastate due pagine per scoprire che d'un altro caso di medice cura te ipsum si trattava, com'è di costume d'altra parte fra gli organizzatori di getti della politica italiana.

 

[... OMISSIS ...]


Là sopra, là dove era c'è scritto "omissis" tutto in maiuscolo, c'era prima una bella lista di cose incoerenti, strafalcioni linguistici ed altre amenità che chiunque abbia fatto il liceo può ricostruirsi da solo visitando l'aulico sito dove il nostro capo del personale tiene il suo diario quotidiano per comunicare con la base elettorale altamente istruita che coltiva in Italia. L'ho tolto.

L'ho tolto perchè, in un raro momento di personale decenza - memo: mai cominciare a scrivere un'Avvelenata quando si ha lo stomaco pieno: induce ad un'insalubre benevolenza che rovina il tutto - mi son detto che non serviva. Non serviva perchè, appunto, qualsiasi lettore mediamente educato e knowledgeable - GT: tié! - può farsi un giretto da solo sul sito di costui e "solazzarsi" (virgolettata, che quelli della Crusca ancora non la riconoscono) agli stucchevoli commenti da Novella 2000 della politica, scritti in italiano aziendal-masterizzato con doppie fuori posto e congiuntivi assenti, che egli, il conoscitore dell'inglese, propina al popolo suo.  

Trattasi, come direbbe il nostro amico Palma, di verità autoevidente e sulla quale, quindi, è raccomandabile sorvolare.


MORALE SERALE

Perchè, ed è qui il punto, il signore che tanta briga si prende di sbeffeggiare il Di Pietro lo fa - guarda caso - scegliendo proprio il Di Pietro fra i tanti politici italioti che con l'anglosassone fanno a pugni, e lo fa - guarda ancor più il caso - proprio nei giorni in cui la banda bassotti che gestisce la nuova DC aveva decretato con azzecagarbuglieschi argomenti che il DP nelle primarie del PD correre non poteva perchè ... boh, perchè non era buono abbastanza per i comodi dei lor signori.

Il signor Scalfarotto Ivan è uno che, nel suo blog-2000, si batte per le minoranze ed i giovani, per l'apertura ed il cambiamento, per questo e per quello ed anche per quell'altro, contro i dinosauri e contro i patriarchi - salvo poi appiattirsi bellamente su Fassino e Veltroni ... cosa non si farebbe per lasciare il freddino invernale moscovita alle proprie spalle. Però poi, guarda caso, nel giorno giusto sbeffeggia la persona giusta. Lo fa così, spontaneamente ed allegramente, non perchè abbia ricevuto un ordine dal centro (il centro gli ordini non li invia più da tempo: non han soldi per pagare le bollette telefoniche) ma perchè così gli viene, gli sembra giusto, importante, cruciale e certamente innovativo, oltre che fortemente giovanile, ristabilire la centralità della traduzione propriamente eseguita, del linguaggio forbito come si usa nelle prestigiose istituzioni finanziarie internazionali ... e quindi dagli a quello zotico ignorante del DP che vuole fare il segretatio del PD.

Questo suo tempismo, questo suo marketizzato forbitismo (suvvia, lasciatemi inventar parole quando il vocabolario mi lascia a piedi) non so perchè ma mi puzza di carrierismo, di arrivi ben studiati per farsi pubblicità senza poi la sostanza per tornare a rispondere alle domande quando le domande toste si fanno ... Ve la ricordate la Michela Tassistro? Eran proprio così tonte le domande di Sandro Brusco? Che sia un caso che i due alla stessa corrente (impressionante, no? Usano Wiki!) appartengono nel medesimo partito?

Ma ovviamente, tutto questo avviene per caso e sono io, malevolo, che in tutti questi segni casuali vedo un significato, una storia, una traccia, un indizio delle elites italiane che verranno ...

 

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Commenti

Ci sono 35 commenti

Che ne dici delle "élites in fieri" degli altri Stati, invece?

 http://www.ft.com/cms/s/0/6e23639e-557f-11dc-b971-0000779fd2ac.html

Che non ho l'abbonamento ad FT ... raccontaci.

mi sfugge il motivo di tutta questa acidità nei confronti di scalfarotto.

A domanda personale, risposta personalissima.

Acidita'? Neanche un oncia, nel modo piu' assoluto. Tra le altre cose, perche' non conosco IV, non so chi sia e tutto quanto so di lui l'ho appreso in rete e messo nel post. Mi aveva semplicemente colpito, durante l'estate, il tempismo maramaldeggiante della presa per i fondelli dell'inglese del DP, nonche' la scarsa levatura intellettuale d'una critica di questo tipo. Avevo immaginato, sul serio: credimi, che questo IV fosse uno tipo Beppe Grillo, solo pro-Veltroni; insomma un comico italiano con un blog nel quale se la prende con gli avversari del suo gruppo politico di riferimento, come fanno spesso i comici italiani schierati. In ogni caso, m'ero scordato l'episodio ed i sentieri attraverso cui m'e' ritornato in mente ieri sono tortuosi oltre che perfettamente casuali.

Risorta la curiosita' ho visitato per venti minuti il sito di IV, letto alcune cose, controllato un paio di altri siti che raccomanda e, sorpreso che non si trattasse d'un aspirante comico, ho concluso che non solamente di maramaldismo si trattava ma che ad esso s'accompagnava anche una notevole dose d'opportunismo politico. Una volta scoperto che IV e' attivo dirigente del futuro PD, dei "iMille" e di mille altre iniziative della nuova elite politica italiana di sinistra, ho fatto due riflessioni ed ho buttato giu' il post, consapevole della sua "leggerezza". La motivazione personale e' quella vecchia di Benjamin Franklin: "Don't throw stones at your neighbors', if your own windows are glass."

Poiche' mi stava costando troppo tempo ho tolto, invece di completare, la lista degli svarioni d'ogni tipo che il sito di IV contiene ... che alcune delle traduzioni italiano->inglese usate da DP ed irrise da IV fossero in realta' corrette, anche se troppo sofisticate per lo slang televisivo dell'amerikano medio, non ho invece potuto resistere dall'evidenziarlo. Il parallelo con la Tassistro era inevitabile: a leggere quanto scrive l'uno e quanto scrive l'altra e' impossibile non rendersi conto che di Novella 2000 o GQ della politica si tratta in entrambi i casi. Zero contenuti, zero analisi, zero proposte e tutto uno sforzo markettaro di posizionarsi come "cool", giovane, moderno, eccetera. Da qui la conclusione moraleggiante che ne ho tratto, non tanto sul signor IV per se, ma sul gruppo sociale che incarna e rappresenta.

Ma nessuna acidita' personale, in assoluto. Ribadisco: l'ho preso solo come esempio d'un certo tipo di personaggi che stanno cominciando a far carriera politica nella sinistra italiana (s)vendendo giovanilismo, rete, la Merica, eccetera, senza avere nulla, ma assolutamente nulla da dire sulle politiche e sui contenuti delle stesse. Fatto che, peraltro, su nFA era gia' stato notato sia da Alberto che da Sandro, fra gli altri.

 

 

Il dott.Scalfarotto avrà pure quarant'anni, ma per contenuti e luoghi comuni politici ne dimostra il doppio. Banale, soprattutto linguisticamente, di quel pastone indigeribile fatto di moralismo progressista e slang powerpoint-style, si era illuso, durante la "campagna elettorale" (sic) per le primarie dell'Unione dello scorso anno, di entrare a Palazzo Chigi su un carro di fuoco, come consigliere del Principe. Sfortunatamente per lui, il web ha funzionato da lente deformante delle sue aspettative e della sua reale consistenza di consensi. Quello che, in queste settimane, sta succedendo a Mario Adinolfi, se non fosse che la candidatura di Adinolfi fa parte di una ben studiata strategia margheritina di "multi-offerta" per contenere Veltroni. Forse Boldrin ha ragione, questo attacco a Di Pietro è stato fatto per tentare di rientrare dalla finestra, dopo essere stato cacciato dalla porta, o forse no, perché in fondo Scalfarotto non va eccessivamente sopravvalutato. E' una Giovane Marmotta, non più così giovane.

per me è interessante la descrizione della candidatura di adinolfi come "parte di una ben studiata

strategia margheritina di "multi-offerta" per contenere Veltroni". Significa fare affidamento alle economie di varietà margheritine per limitare l'economia di scala veltroniana?

dal sito della nuova corrente, tra montagne di banalità:

* Portali giovani e network internet economico-finanziari. C'e' urgente bisogno di sistematizzare l'informazione applicata economico-finanziaria, seguendo l'esperienza molto positiva de laVoce. [..] Bisogna dunque incentivare, promuovere e pubblicizzare tali siti. Si puo' ad esempio individuare un gruppo di esperti del settore ed economisti e pagare loro in tempo affinche' dedichino qualche ora ad un sito per "l'economia dei mutui". Si potebbe prevedere una specie di libretto assegni tempo per tali esperti.

 

cioè creare un mega laVoce di stato? o sovvenzionare NfA?

poi leggo con raccapriccio:

[dopo aver parlato della scuola e della riforma dell'università]

Chiaramente la scuola non è un’azienda e le riforme necessitano sempre

di “spese”. [..] Gli

investimenti si fanno con coraggio, prendendo materialmente le risorse

dove queste sono inutili e non produttive (borsa, investimenti,

sprechi, rendite …) e portandole nei settori di sviluppo e giustizia

sociale.

 

Apparte che prima di chiedere più soldi sarebbe il caso leggere quello che Roberto Perotti va predicando da un bel pò anche sull'amata laVoce.info, vox clamantis in deserto (ma forse loro le poche eresie folli e ultraliberiste che appaiono su laVoce non le leggono..). E poi come possa, per definizione, l'investimento tout court essere bollato come inutile ed improduttivo proprio non si sa. Se il senso è (come temo che sia): andiamo a mettere le mani nei portafogli di chi ha investimenti finanziari ("..prendendo materialmente.."), per buttare più soldi nella scuola e nell'università pubblica, ecco che la recente frase del povero U. Bossi può divenire per molti sempre più condivisibile...

Ma sopratutto andiamo, nessuno si è accorto che il grande paese europeo di maggior successo nell'ultima decade (almeno secondo me), campa di queste cosacce spoche, brutte e addirittura "inutili" che si chiamano mercati finanziari? Il pregiatissimo megadirettore galattico Scalfarotto, lui che lavora in istituzioni di grandissimo prestigio, e qualche annetto in quella Sodoma della plutocrazia e dello sfruttamento che si chiama london dovrebbe avercelo passato, non ha raccontato ai compagni che non è poi così male?

Morale: condivido tutto lo scetticismo possibile su questa autoproclamata "nuova classe dirigente".

Portali giovani e network internet economico-finanziari. C'e' urgente

bisogno di sistematizzare l'informazione applicata

economico-finanziaria, seguendo l'esperienza molto positiva de laVoce.

[..] Bisogna dunque incentivare, promuovere e pubblicizzare tali siti.

Si puo' ad esempio individuare un gruppo di esperti del settore ed

economisti e pagare loro in tempo affinche' dedichino qualche ora ad un

sito per "l'economia dei mutui". Si potebbe prevedere una specie di

libretto assegni tempo per tali esperti.

oddio, che hai fatto miche'? Che hai fatto?? Hai sputato nel piatto che ci poteva nutrire???
Quelli stavano la', pronti a pagarci il "college" per le creature, e tu invece, sol perche' hai digerito male, hai mandato tutto a gambe all'aria... Madonnuzza santa!

Lorenz

la pagina da dove hai estratto il pezzo sulla voce etc. l'ho scritta io. Mi dispiace che tu abbia trovato tutto una "montagna di banalita'". Comunque l'idea  non e' ovviamente fondare un "laVoce di Stato". Ma di dare tempo a chi ha le competenze per scrivere cose utili come gli economisti de laVoce o di NoiseFromAmerika. Questi economisti hanno molte cose da fare e non e' facile trovare il tempo per contribuire ai siti. Se invece di passare due ore a una riunione di dipartimento uno puo' dedicarsi a scrivere un'idea utile sui mutui, non mi pare una cosa malvagia. Insomma scrivere cose serie sui siti e' un lavoro serio e di grande utilita'. Oggi non viene riconosciuto.

 

Andrea il tuo dubbio e' legittimo. Credo che se uno decide di modificare il Wiki de iMille in linea di massima condividera' alcune posizioni di fondo. Nell' esempio specifico non mi aspetto che chi ha una posizione pregiudizialmente chiusa verso la sperimentazione scientifica e la ricerca sulle cellule staminali avra' molto interesse ne iMille. Le linee di fondo sono sostanzialmente quelle delineate, anche se molto parzialmente (e qui concordo con le critiche di Michele), nelle pagine di partenza del Wiki. Il Wiki non parte con delle pagine vuote, ci sono una serie di riflessioni di partenza che piu' o meno fanno capire quali sono i temi e le posizioni di fondo del movimento. Pero' poi c'e' tutta una miriade di strumenti, applicazioni di questi temi di fondo su cui speriamo tante persone con tante competenze diverse si cimenteranno. Ovviamente ci saranno opinioni diverse in questo processo, pur nella condivisione delle linee generali. Concordo con Michele che mancano all'appello tanti temi importantissimi. Per esempio Testa ha gia' scritto un contributo nella sezione idee sulle cellule staminali. Presto elaborera' questo suo contributo in maniera piu' specifica e nascera' una quarta pagina di partenza del Wiki focalizzata sulla ricerca scientifica in campo medico e in particolare sul tema delle staminali. Insomma, e' una cosa che evolve sia nel senso di nascita di nuove pagine e temi sia nel senso di cambiamento delle pagine di partenza. E' per questo che abbiamo bisogno di persone competenti. Io non mi azzarderei mai a scrivere una cosa sulle staminali e gia' mi vengono i brividi a scrivere delle cose di economia al di fuori di quelle quattro cose che studio piu' spesso. Probabilmente e' proprio perche' siamo coscienti dei nostri limiti che siamo partiti con pochi temi. In attesa che tanti altri portino le loro conoscenze (speriamo...)