La liberalizzazione dell'elettricità: un'esperienza personale

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Il "Decreto Bersani" è stato indicato come un primo passo verso le liberalizzazioni, il mercato libero e la concorrenza. La liberalizzazione della fornitura della corrente elettrica è uno dei punti meno discussi del decreto (perlomeno non ci sono state manifestazioni di piazza come per la vicenda delle licenze dei taxisti). Ma piu' mi imbatto negli effetti pratici di questo decreto e meno mi sembra di averci guadagnato e che forse tutta questa concorrenza e liberalizzazione non c'è stata o è stata aggirata in qualche modo. Per esempio, per la mia famiglia, l'unico effetto concreto è stata l'eliminazione di una tariffa agevolata bioraria. Avrei bisogno di aiuto per capire se sono io un pollo o meno.

Ho appreso infatti dell'esistenza di alcuni effetti perversi di questa

liberalizzazione dal fatto che l'ENEL ha cambiato la mia tariffa

giustificandosi con, appunto, l'applicazione del decreto sulle

liberalizzazioni. La "tariffa bioraria" prevedeva sconti sul costo del kW/h se si

fosse consumato il 57% dell'energia nelle ore notturne.

Ero un consumatore sensibile (o indottrinato, a quanto ho saputo poi,

visto che pare non ci sia nessun reale vantaggio per il fornitore ad

avere maggiori consumi la notte) e ritenevo che fare prevalere il

consumo notturno della corrente fosse una cosa utile.


Con mia moglie ci siamo impegnati ad usare apparecchi elettrici solo

dopo le 20 di sera. Questo era una piccola seccatura, ma si

sopravviveva bene anche se si usavano lavatrici, lavapiatti, griglie

elettriche, ecc., magari mentre si guardava la TV, per cui arrivavamo a

concentrare il 62-63% dei nostri consumi nelle ora notturne (il

frigorifero va sempre, il computer va quando siamo in casa, il

condizionatore mica lo posso accendere solo di notte e la signora che

viene a stirare e fare le pulizie lavora di giorno).


Insomma avevamo raggiunto un equilibrio, risparmiando pochi euro

all'anno (lo sconto era del 10%) ed avevamo la soddisfazione di

considerarci "consumatori sensibili" con uno sforzo non troppo

eccessivo.


Poi arriva la bolletta di novembre, con la sorpresa: la tariffa bioraria è sparita da

fine luglio. Hanno applicato una tariffa fissa, uguale giorno e notte. La spesa

si è incrementata di pochissimo, per cui il danno non è stato grosso.

Però ci siamo sentiti presi in giro. Ho telefonato all'Enel e mi sono

sentito dire che nella bolletta di giugno mi avevano avvisato e che

comunque la tariffa bioraria pre-esistente è stata abolita dal decreto

Bersani. Giuro che non me ne ero accorto, anche se di solito io e mia moglie un'occhiata che non

ci siano strane fregature come questa ce la diamo. Ma a Giugno eravamo sotto pressione per i nostri lavori,

insomma, può darsi che non ce ne fossimo accorti. Mi sembra però strano

che un decreto per le liberalizzazioni come prima cosa abolisca tariffe esistenti.


Poco male, è andata così, chiedo alla gentile signorina del

"ProntoEnel" (il call center dell'Enel) se esiste ancora la tariffa

bioraria. Certo che esiste, solo che adesso se si consuma più del 33%

(prima era il 43%) di giorno, il costo del kW/h raddoppia. Per tutta la

giornata. No, non la parte in eccesso al 33%. Tutto il consumo giorno e

notte. Ringrazio, dico che mi tengo la tariffa unica che comunque mi

costa la metà (circa 14 centesimi al kW/h contro i circa 29 centesimi

al kW/h) e riattacco.


Poi ne parlo con mia moglie, che da brava ingegnere mi suggerisce che

la parola magica è "liberalizzazioni". Ci sarà qualcun altro che fa

offerte migliori, visto che il mercato è libero, no? Eh, 'sti

ingegneri, penso io, una marcia in più...


Piglio il telefono e chiamo l'ENI, il cui servizio ENIFAMIGLIA vende energia alle famiglie. E qui parte un'esperienza demenziale. La signorina che mi risponde comincia dicendo che pagherò

l'energia il 4% in meno rispetto a quanto pagavo prima. Ottimo, dico

io, mi sembra poco come sconto, ma piuttosto che niente, meglio

piuttosto. Chiedo della tariffa bioraria e la signorina mi dice che le

dispiace, ma che l'ENI non prevede la tariffa bioraria. Io le faccio

presente che l'ENEL me la avrebbe applicata, allora lei mi dice che

sì, l'ENI non la prevede, ma che me la avrebbe applicata lo stesso

perché forzata dal decreto Bersani ad applicarla. Momento di silenzio.

Mia moglie, che era nell'altra stanza (usavo il vivavoce), si affaccia

sulla porta e mi guarda tra l'incredula e l'inferocita, io ripeto

dicendo che non capisco, e chiedo conferma se si può quindi avere la

tariffa bioraria, con sconti nelle fasce notturne e la signorina mi

ribadisce che l'ENI non prevede la tariffa bioraria, ma che me la può

applicare perché la prevede il decreto Bersani. Rinuncio a discutere

perché capisco che siamo in Italia e le cose non devono per forza

rispettare una logica intrinseca. Però chiedo cosa costa un kW/h

secondo le varie tariffe. Non lo sa. La signorina del call center

dell'ENI vuole farmi un contratto di fornitura di energia elettrica e

non sa dirmi cosa costa un kW/h con le varie tipologie di contratto.

Sa dirmi solo che costa il 4% in meno. Di che? Non sa dirmelo.


Non sa dirmi in valori assoluti cosa mi costerebbe un kW/h. Non sa

dirmi cosa succede se consumo più del 33% di corrente di giorno. Però

mi regalerebbe mille punti agip e, se non ho capito male, un

caricabatterie a celle solari per cellulari. Ad un certo punto ho fatto notare che mi risultava difficile fare valutazioni se mi

interessava o meno stipulare un contratto senza sapere cosa avrei

pagato la corrente elettrica; la sconsolata signorina si rese conto dell'assurdità della conversazione (mia moglie si era

trasformata in una erinni e mi spronava ad usare termini poco gentili per

troncare la conversazione) si è lasciata scappare che esisterebbe una

sorta di autorità per l'energia che fissa il prezzo della corrente. E

che tale autorità è stata investita di questo compito dal decreto

sulle liberalizzazioni, o quantomeno non ne è stata esentata.

Ringrazio per la collaborazione (la signorina era veramente

sconsolata), annuncio che mi tengo il mio contratto con l'ENEL e

riattacco.


Vado sul sito di questa autorità per l'energia

e cerco di trovare cosa succede se uno

sfora questa benedetto limite del 33% di consumi di giorno. Non ci

riesco. Slego mia moglie, che su queste cose, soprattutto quando le

hanno fatto venire il nervoso, è un mastino, e non ci riesce neanche

lei. Il massimo che si trova è che "si potrebbe pagare più di prima".


Provo a vedere sul sito di HERA, l'azienda del gas, acqua, fognature e

trasmissione dati di Bologna e città limitrofe, ma non trovo nessuna

indicazione sulla fornitura di energia elettrica. C'è una sorta di

casella per vedere quali servizi sono disponibili nei vari comuni

serviti, ma su Bologna l'elettricità non appare. Si vede che non gli

interessa.


Vabbé, mi tengo l'ENEL. Però mi disturba.


Così, quando dopo due giorni, sul giornale locale appare una

pubblicità a tutta pagina sulla fornitura di corrente da parte

dell'HERA (anche qui si cita lo sconto del 4% non si sa su cosa) con un

numero verde per informarsi, mi precipito a telefonare. E la burbera

signora con accento della bassa bolognese che mi risponde mi annuncia

che lei non ha ricevuto alcuna informazione su un servizio del genere.

Io le faccio presente che sul giornale c'e un paginone di pubblicità e

che il suo numero di telefono è quello cui rivolgersi per avere

informazioni. Niente, lei non ha ricevuto informazioni, lei non sa

dirmi nulla, le tariffe biorarie non ha idea cosa siano, magari riprovi

a telefonare la settimana prossima...


Dopodiché mi metto a discutere di questa vicenda demenziale con alcuni

amici. Ne risulta che la mia situazione è condivisa da tutti noi. Le

tariffe sono state unilateralmente modificate a tutti. Le offerte nuove

che sono state fatte sono assolutamente nebulose e nessuno riesce a

capire come funziona la nuova tariffa bioraria, ma uno di noi ha

sentito da un amico che vende corrente alle imprese che la tariffa

bioraria è una fregatura costosissima per come è concepita, il che

non è mica tanto attendibile come informazione, roba da "lo ha detto

mio cuggino", lo so, ma sembra combaciare con le prime informazioni che

sono circolate.


La decisione generalmente assunta da tutti noi è di tenerci la tariffa unica dell'ENEL e vedere se cambierà qualcosa.


Ecco perché chiedo il vostro aiuto: mi piacerebbe avere un parere, non

se mi convenga o meno avere la tariffa bioraria, quello l'ho già

capito che non c'è da fidarsi, ma se davvero il decreto Bersani ha

fatto anche questa porcata, di avere liberalizzato il commercio

dell'energia imponendo un prezzo stabilito da un'unica autorità (a

casa mia si chiama "calmiere" e con le liberalizzazioni ha ben poco a

che spartire) o se le compagnie che forniscono elettricità sono state

loro a marciarci ed ad inventarsi scuse per mettere su un cartello in

cui, in pratica, nessuno riesce più a capire cosa costa l'elettricità

e da chi conviene farsela fornire, ma che fa fornire la corrente a

tutti con lo stesso prezzo.


Spero di non chiedere troppo e di vedere questo argomento trattato su

noiseFromAmerika, in modo da potermi fare un'idea della situazione. Poi un giorno, quando avrò fatto il pieno del tutto, vi chiederò di

indicarmi dove guardare per trovare lavoro accademico per geologi

all'estero, che sta ricominciando a diventarmi stretta l'Italia.


 

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Commenti

Ci sono 10 commenti

Questo può essere utile?

www.autorita.energia.it/consumatori/schede/condec07.htm

www.autorita.energia.it/consumatori/schede/biorarie.htm

 Ad ogni modo, il sito dell'autorità sembra uscito direttamente dai gloriosi tempi di Geocities.

 

 

Puo' essere che si tratti di questo ?

Articolo 1, comma 2, subcomma a. 

indicare gli

obblighi relativi al servizio pubblico imposti nell’interesse economico

generale alle imprese che operano nei settori dell’energia elettrica

e del gas concernenti la sicurezza dell’approvvigionamento, la regolarità

e la qualità delle forniture, l’informazione ai clienti sulle

condizioni della fornitura secondo le direttive del Ministero dello sviluppo

economico; in particolare, prevedere che sia garantita l’offerta di

energia elettrica e di gas, a condizioni di mercato, ai clienti degli ambiti

sociali e territoriali che più difficilmente possono trarre utilità

dal mercato e che l’Autorità per l’energia elettrica e

il gas definisca le condizioni standard di erogazione del servizio,

indichi prezzi di riferimento non vincolanti per le forniture ai clienti

civili e alle piccole imprese e vigili sul funzionamento del mercato;

Pero' non ho capito bene se e' stato approvato ed e' diventato legge. Allora sono andato sul sito dell'Autorita' dell'Energia, e ho trovato questo.

Condizioni biorarie standar

che sono pertinenti a questo caso. Mi pare di capire che questi prezzi li fissa l'Autorita' e il fornitore li applica senza battere ciglio, per una determinata tipologia di cliente (sotto i 3kW/h), ma magari mi sbaglio.

Da quel poco che ho capito, in generale su tutti i tipi di tariffa, l'Autorita' fissa dei prezzi di massima non vincolanti. Le imprese fornitrici, poi, possono decidere il prezzo che vogliono.

Ora: a voi il prezzo di massima non vincolante non suona tanto come coordination device? 

 

A me è successo qualcosa di egualmente demenziale. Poiché sono a casa nelle ore serali e notturne, ho cercato di capire se e quanto una tariffa bioraria facesse al mio caso. Sui siti dei fornitori campeggiano solo bimbi sorridenti, girasoli e scemenze su quanto dobbiamo essere buoni con la Terra, nell'interesse dei nostri figli; oppure i già citati punti-Agip e altri inutili gadget. Sul sito del mio fornitore (Aem Milano) della bioraria nessuna traccia. Chiamo il numero verde Aem, e l'operatrice mi risponde: "mah, guardi, la bioraria serve soprattutto per chi ha attività notturne, ad esempio panetterie...". Il tutto dopo aver premesso che ho un'utenza domestica da 3kw. La domanda sorge spontanea: ma queste liberalizzazioni, in cosa consisterebbero?

P.S. Ho provato a leggere le delibere dell'Authority, ma sono incomprensibili... 

 

 

 

Io opero nel settore del mercato libero dell'energia in Italia. Sono il commerciale di una società di consulenza per aziende, con un migliaio di clienti, 1Tw/h sul mercato libero suddivisi per una ventina di fornitori. In pratica aiutiamo le aziende a capirci qualosa. Premetto che anche i medi utilizzatori di Energia Elettrica, parlo dai 10Gwh/anno, circa 1.000.000€ non sanno bene cosa fanno durante l'anno. Io parlo di Energy Manager che per lo più si occupano di Impianti, quindi Plant manager, ma di energia eletrica ne capiscono ben poco, anche l'orgoglio regna sovrano. Tanto vale per la maggior parte dei commerciali che vendono energia alle aziende, chiaramente non sono ai livelli delle signorine dei call center, ma poco ci manca. Quindi la nebulosità diffusa del mercato dell'energia elettrica in Italia è amplificata da questi fattori. Per i privati, sconsiglio caldamente qualsiasi mossa, almeno per adesso poichè il mercato è ancora in fase di partenza e la concorrenza non esiste, ci si gioca la artita fra Eni ed Enel sul'onda emotiva di energia verde e pubblicità e i risultati sono quelli che hai descritto tu.

In realtà di fornitori, almeno per le aziende ce ne sono molti, circa 50, realmete operativi e quindi la situazione per le aziende è più rosea, ma è un mercato che è partito nel 1999, con una grossa spinat nel 2004, quindi si parla di quasi 10 anni. Certo è che non si può ambire a più di un 10% sull'imponibile di risparmio, se non in casi davvero particolari. Il parametro di riferimentio è il mercato di salvaguardia, cioè il prezzo "consigliato" dall'Autorità di Energia elettrica che è uguale per tutti e quindi direttamente confrontabile. Naturalmente ogni fornitore può decidere se includere in un prezzo al Kw/h alcuni dei costi passanti che sono costi direttamente legati al trasporto e alla distribuzione dell'energia, dettati da Terna e Aeeg (Autorità energia) e questo rende per le aziende impossibile confrontare la reale convenienza perchè le offerte non sono tarate sullo stesso piano. Fondamentale è la corrispondenza fra proprio profilo di consumo (turni di lavoro) con le fasce applicate (monoraria, bi-oraria-3 fasce), praticamente quasi mai applicata. Altro elemento portante per una scelta corretta é l'annosa scelta fra prezzo fisso o indicizzato e su quale indice e qui le previsioni degli Energy Manager sull'ascesa e discesa del prezzo del petrolio si sprecano.

questo l'incipit della news sul sito della mia zienda riuardante il paramentro di riferimento uguale per tutti:

"In vista della completa eliminazione del mercato vincolato a

decorrere dal prossimo luglio, l'AEEG ha definito con la delibera n°

156/07, che a salvaguardia dei clienti finali utilizzatori di energia

elettrica e gas, ciascun esercente dei servizi di energia elettrica e

gas dovrà proprre ai clienti finali una tariffa di riferimento.la

fascia dei clienti tutelati sarà quella dei clienti domestici e le

piccole imprese, ma il riferimento potrà essere utile anche per una

serie di rifeimenti anche più ampi."

e questa la delibera dell'Autorità dell'Energia: http://www.autorita.energia.it/docs/07/156-07.htm 

Comunque noi stessi che siamo del settore non ci è passato nemmeno per la testa di pensare a metterci sul ML per la nostra utenza domestica, bisognerà aspettare almeno un anno, quando qualche fornitore in più deciderà di buttarsi nel business. Comunque riguarderà solo il costo del Kw/h poichè le imposte e il trasporti (grazieaddio) non sono state liberalizzate, anche se noi almeno per le aziende lavoriamo sull'imponibile in modo che siano di immediata comprensione le scelte che il cliente sarà chiamato a fare.

 P.S. Non parlate male di Bersani, perchè è lui che mi ha dato un gran lavoro! :)

 

Qualcuno si è avventurato a leggere le bollette di luce e gas? Allora si sarà accorto che la tariffa è composta di un'infinità di voci per esempio: fornitura (o qualcosa di analogo) che è la porzione stabilita dall'autority, poi ciascun provider si sbizzarrisce con amenità varie e infine ci sono l'imposta regionale, quella regionale e l'iva.

Concordo non conviene mai modificare alcun contratto di fornitura di servizi...muovendosi si fa il gioco del nemico..

 

Tre anni dopo, è combiato qualcosa?

 

Tre anni dopo, è combiato qualcosa?

 

Guarda, come contributo vado a illustrare un'esperienza diretta.

Nel 2007 i miei genitori, incautamente, cambiano fornitore dell'elettricita' domestica da ENEL a ENI (anzi, "ENI Power", perche' in inglese suona piu' professionale). Passano i mesi, e non arriva nessuna bolletta. Mio padre, che e' un tipo particolarmente ligio alla legge, dopo varie telefonate infruttuose al call center dell'ENI comincia ad agitarsi e gli spedisce una lettera raccomandata. Dopo un po' di tempo, arriva una lettera di scuse per il "temporaneo disguido informatico ora risolto" e cominciano ad arrivare bollette _presuntive_ per consumi circa tre volte superiori a quelli reali... Mio padre si rifiuta di pagare, e manda altre lettere senza risposta. Alla fine, ad aprile 2009, ne invia una all'Autorità per l'energia elettrica e il gas, con copia a ENI. A fine settembre, ENI si degna di rispondere che stanno studiando il caso, e che:

  "[...]tuttavia per ricevere informazioni sullo stato di
  risoluzione della sua pratica, la preghiamo di scrivere
  alla casella di posta elettronica infogp_Noreply@eni.it,
  avendo cura di indicarci il numero identificativo in
  oggetto e un suo recapito telefonico."

Quel "_Noreply" nell'indirizzo mi fa tanto pensare che si tratti di un "bit bucket", cioe' di un indirizzo fittizio che getta via quel che gli e' inviato (come si usa per gli indirizzi di ritorno delle mailing lists). E infatti, successivi messaggi inviati cola' non hanno ricevuto alcuna risposta...

Alla radice di tutto c'e' probabilmente l'incapacita' tecnica dell'ENI di leggere remotamente i contatori "intelligenti" installati a suo tempo dall'ENEL. Ma la cosa pazzesca e' che in tutto questo tempo non hanno saputo mettere in piedi un processo alternativo che permetta l'autolettura del consumo: che esiste, ma e' utilizzabile solo dagli utenti con contatori meccanici...

Poi circa un anno fa, in un momento in cui mi trovavo a casa dei miei, finalmente chiama un'impiegata dell'ENI facendo riferimento all'annosa pratica. Le rispiego tutta la storia, e ne approfito per comunicarle la lettura del contatore. Lei conviene che "eh, si', e' molto meno di quello che era stato fatturato...". Alla fine dice che e' vero che l'autolettura non e' possibile col sistema automatizzato a risposta vocale, ma che e' possibile effettuarla chiamando il call center. In ogni caso, provvedere' lei ad aggiornare la pratica e ad effettuare una prima fatturazione.

L'hai vista tu la bolletta? I miei, sinora, no (neppure piu' quelle presuntive). Quanto al favoleggiato call center, il sito Eni Power contiene abbondanti chiacchiere di "corporate governance" e spiegazioni del funzionamento delle turbine, ma non sembra riportare alcun contatto telefonico se non per le "Attivita' fotovoltaiche".

Per fortuna il servizio di fornitura dell'elettricita' ancora non e' stato disconnesso.