Letture per il fine settimana 18-2-2017

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Questa settimana: L'economia britannica, il surplus tedesco, il debito pubblico italiano, la questione politica elettorale e ancora Trump sono i temi selezionati per un approfondimento.

  • L'economia britannica cresce sorprendentemente oltre le stime, ma Mario Seminerio ne spiega i motivi e le debolezze (per ora) nascoste;
  • Il nostro Sandro Brusco, su Il Foglio, mostra le distorsioni cognitive che aleggiano in Italia e non solo sul surplus commerciale tedesco;
  • Un quadro d'insieme sullo stato dei conti pubblici dal lato debito e fabbisogno 2017. Servirà anche a comprendere perché l'Italia cresce meno degli altri Paesi europei;
  • La sentenza della Consulta sull'Italicum lascia certezze e dubbi. Soprattutto resta scoperta la questione della omogeneità dei sistemi elettorali per le due Camere. Balduzzi per La Vocerilegge gli esiti e gli scenari politici post sentenza;
  • L'impatto di Trump sugli equilibri politici mondiali non ha ripercussioni soltanto sui suoi avversari politici; genera malumori anche fra i repubblicani stessi. In questo articolo di Nature si racconta come al Congresso anche alcuni repubblicani ragionino sull'ipotesi di una carbon tax.

 Buona lettura, e buon fine settimana.

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Commenti

Ci sono 19 commenti

I consumi sono in brusca frenata ed il mercato immobiliare è molto debole (articoli sul Times di oggi, gated). I mulini del Signore macinano adagio...

Riflessione domenicale sulla nostra classe dirigente, scaturita dall'entusiasmo di vedere ripristinato quello che è il nostro libro sacro (Marcello Urbani il tuo è stato un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l'umanità).

Questi signori del PD, mentre scopriamo che l'Italia è l'ultimo paese in termini di crescita in Europa; che nella prossima legislatura, data la legge elettorale (che sono due, ma si sa, in Italia non si bada a spese), c'è un rischio-Spagna elevato però all'infinito, atteso il nostro debituccio; che l'inflazione comincia a fare capolino e conseguentemente è prossima la fine dei buoni-sconto di Draghi; che appena ti distrai un po' c'è sempre qualcuno pronto a fregarti (al sud poi. . . ), avendo la certezza di farla franca (fattispecie riconosciuta nel nostro ordinamento giurisdizionale); ecc ecc, impiegano il loro tempo (lautamente retribuito) discettando se sia più utile interrogare ora il popolo(?), o magari ieri, e perchè non domani, e facciamola una bella conferenza programmatica, no? I protagonisti: Michele Emiliano, magistrato, presidente di regione, già sindaco, già consumatore di cozze pelose gentilmente donategli; Roberto Speranza, giocattolino di Bersani, autorevole e utile come un termosifone spento d'inverno; Rossi, presidente di regione e nemico del Frecciarossa appannaggio dei ricchi; Orfini, presidente del PD, che vorrebbe più Stato nella nostra economia(sic); e ovviamente Renzi, paladino e tutore della flessibilità in Europa, contro la spietata e inflessibile Merkel che costringe i propri a non consumare. Bah. . .

Perchè stamattina mi ritrovo ad invidiare il Burundi? Viva nFA, viva l'Italia (scusate, mi è scappata la mano).

Ne approfitto per fargli una standing ovation per l'incredibile lavoro fatto dopo il crash del server

qualcuno mi sa spiegare l'articolo , nonostante lo sforzo compiuto non riesco a decifrarlo , particolamrmente la parte degli esempi

grazie

non nuovo ad opere di carità intellettuale, ci ricorda che la bilancia commerciale, un dato che a noi semi-acculturati sembra dire tutto, in realtà non dice nulla. un deficit o un surplus possono anticipare, a seconda delle condizioni al contorno ben spiegate negli esempi, indifferentemente un futuro prospero o la via della rovina.

un analogo equivoco a volte circonda ad es. gli aumenti di capitale di una società, o la lettura del suo solo stato patrimoniale. se nuove passività finanziano una società con grassi margini e ampie propettive sono denari benedetti. se devono invece ritardare un fallimento che è già nelle cose, risorse sprecate.

nel caso dei tedeschi cattivi, bisogna poi anche considerare che il loro surplus nei confronti dell'Italia è piuttosto ridotto. phastidio.net/2016/09/25/surplus-tedesco-balordoliberalismo-italiano/

allora il limite del 6% al surplus per tre anni consecutivi stabilito dai trattati di Maastricht è una sciocchezza. Ma allora può essere una sciocchezza anche il limite al deficit che gli stessi trattati fissano al 3%. Ognuno faccia come gli pare.
E non c'entra nulla il sovranista. Si possono fare anche esempi di casi in cui fare deficit è una benedizione, proprio come quelli che fa lei; ma se si può criticare (e sanzionare) un paese che viola la regola del 3, allora si può farlo anche per quello che viola la regola del 6.

Diciamo che un surplus eccessivo e continuato da parte di uno solo dei paesi della UE, come lo spread, è divergente. Genera uno squilibrio che tende a distruggere l'area valutaria. Dovrebbero essere proprio quelli che hanno a cuore la tenuta dell'euro a chiedere alla Germania di rispettare i trattati.

 

Diciamo che un surplus eccessivo e continuato da parte di uno solo dei paesi della UE, come lo spread, è divergente. Genera uno squilibrio che tende a distruggere l'area valutaria

 

argomento rovente, sul quale non ho apporti da dare. non credo che però un surplus verso US, Gb, Cina sia "destabilizzante" come un surplus verso un paese dell'eurozona. inoltre, è sempre stato ovvio per tutti che i vincoli alle allegre finanze pubbliche, cioè il 3% di deficit e il rientro dal debito, erano i veri cardini del six pack, varato nell'emergenza della crisi italiana del 2011, di cui molti adesso si scordano.

è la differenza che c'è tra guidare a 150 all'ora in autostrada e guidare contromano con un camion che ti viene incontro.

La regola del 6% serve a "redistruibuire" in ambito comunitario parte degli attivi della bilancia commerciale. Ma in un Europa in cui i Paesi eurodeboli-come il nostro- sforano deficit e debito e chiedono la mutualizzazione del passivo, il problema è davvero il trade balance della Germania con USA e Cina?

Pare sensata. Tuttavia non mi pare che i trattati di Maastricht distinguano tra surplus verso paesi extra-UE e verso paesi UE. Se sbaglio correggetemi. Quindi o chi invoca sanzioni alla Germania non ha letto bene i trattati, o i trattati sono sbagliati, oppure esiste una ragione per ritenere dannoso, e di conseguenza sanzionare, un surplus che eccede la soglia, anche se verso USA e Cina. Io sono un progettista di caldaie: se questa ragione c'e', ditemi voi qual'e'.

https://www.ceps.eu/system/files/PB%20No%20301%20DG%20and%20MB%20on%20EIP.pdf

qua ci sono parecchie spiegazioni (oltre a una previsione del tutto sbagliata, sennò sarebbero profeti)

il criterio del 6% è un parametro che, come gli altri, se superato, richiede di essere analizzato nei suoi effetti. ce ne sono 14 di questi parametri MIP e nel cruscotto dell'euro zona questo vale più o meno come il livello del liquido lavavetri, quando si ha il motore in fiamme,  per rimanere alla metafora di valerio.

a me sembra che la natura fondamentalmente causidica delle rimostranze di renzi ( chi era costui?) verso il surplus tedesco si veda anche da questa banalissima considerazione: il controllo del deficit  e  del debito pubblico (il motore in fiamme) sono di competenza e responsabilità esclusiva dell'azione dei governi, il surplus  molto ma molto meno; è infatti il risutato di fattori complessi su cui provvedimenti governativi incidono in modo indiretto e forse anche incerto. un  po' come il tasso di disoccupazione: anche questo è un parametro MIP, va osservato e si possono suggerire politiche ma è difficile sanzionarlo. le finanziarie che prevedono di spendere il recupero dell'evasione invece sì.