L'errore fatale nel piano di Paulson

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A mio avviso, non solo il piano Paulson ha tutti i difetti e limiti rilevati da molti, ma è affetto da un errore fatale che lo rende fondamentalmente inadeguato a risolvere il problema che intende risolvere.

Partiamo dall'ipotesi che il piano - oramai approvato anche dalla Camera nella sua versione peggiorata con dentro altri $150 miliardi di tagli fiscali fatti a caso per accontentare questo o quell'altro gruppo di deputati - funzioni come l'Amministrazione dichiara di sperare. In altre parole, con i $700 miliardi a sua disposizione il Tesoro USA acquista dei titoli svalutati o "tossici", li mette nella propria cassaforte e passa alle banche che glieli vendono $700 miliardi in buoni del Tesoro o cose simili. Perfetto.

Ora, da quanto ne so vi sono in giro circa $11mila miliardi di mutui ed una quantità altrettanto grande di titoli che li "titolizzano", ossia i famosi MBSs. I dati esatti non ho tempo di guardarli, ma credo di non sbagliarmi, comunque l'ordine di grandezza è quello. Non tutti questi titoli sono su sub-prime, ovviamente, ma i sub-prime sono quasi ovunque, non sono ristretti ad un insieme ben definito e limitato di MBSs, chessò: quelli con di colore giallo. Eppoi non fa molta differenza, perché oramai vanno in mancato pagamento mutui quasi prime o prime, quindi la distinzione conta solo relativamente (però conta, chiaro che conta). Siccome, in particolare, nessuno è in grado di prevedere chi e quando smetterà di fare pagamenti sul proprio mutuo nei prossimi 24 mesi, la cosa è molto semplice: con la eccezione di pochissimi titoli identificabili, la quasi totalità degli $11mila miliardi di mutui titolarizzati in circolazione può essere "infetta" e quindi pericolosa.

Questo spiega agevolmente perché il mercato abbia continui problemi di liquidità: se temi che dietro qualsiasi contropartita ti venga offerta in cambio dei tuoi strumenti liquidi vi siano titoli infetti e non hai maniera di identificarli né sai di chi fidarti, non ti fidi di nessuno e non presti a meno che non ti paghino tassi d'interesse particolarmente alti. Il tutto mi sembra alquanto sensato.

Ora: che frazione di questo materiale pericoloso possiamo togliere di mezzo usando i $700 miliardi che Paulson ha appena ricevuto? Leggo sul NYTimes (credo, note vecchie senza citazione)

 

According to Federal Reserve Chairman Ben S. Bernanke, who worked with Mr. Paulson to develop the plan, the government would pay "hold to maturity'' prices -- meaning a price based on some estimate of what the asset would be worth once the crisis of confidence had passed, not on what the asset holder could get by selling it today. By doing so, they said, the government would provide troubled firms with an infusion of capital, reducing doubts about their viability and thereby restoring investor confidence. 

 

Le affermazioni di Bernanke rivelano due cose interessanti. Anzitutto - contrariamente a quanto ama pensare il mio collega ed amico David K. Levine (e con lui qualsiasi economista sensato io conosca) - l'intenzione del governo non è quella di acquistare a prezzi ragionevoli i titoli buoni che il mercato oggi non riconosce come tali e sconta come titoli cattivi, dando così ai proprietari dei titoli buoni la possibilità di tornare ad operare con strumenti liquidi, lasciando che gli altri affoghino come dovrebbero. No, l'obiettivo del governo e della Fed è quella di comprare i titoli cattivi per poterne così liberare le banche che li detengono. Ossia, l'intenzione del governo e della Fed è quella di risolvere il problema dei "limoni" comprando macchine cattive! A che prezzo? I teorici delle aste, che hanno firmato in massa gli appelli a favore del piano di Paulson, sostengono che per una bella parcella loro sanno farlo per bene (salvo poi, per una parcella ancor più sostanziosa, spiegare alle banche come prendere il giro il complicato meccanismo che i colleghi consulenti del Tesoro avranno approntato). Contento chi ci crede ...

La seconda cosa da notare è che non si intende comprare i titoli in essere a prezzi scontati o stracciati, come sarebbe appropriato, ma invece a prezzi calcolati sotto l'ipotesi che il titolo va tenuto sino alla sua maturità e che il flusso di pagamenti che contiene si compia! Come possano al Tesoro ed alla Fed pensare d'essere in grado di fare questi calcoli adeguatamente e fedelmente, lo sanno solo loro. Fa lo stesso, facciamo finta che ci riescano. Insomma, prendiamo per buona questa loro ipotesi assurda secondo cui solo perché lavorano alla Fed ed al Tesoro sanno fare cose che nessun economista accademico o meno s'arrischia di pensare di poter fare. Tutto bene? No, tutto male.

Tutto male perché, delle due l'una: O bene, con i $700 miliardi che le abbiamo concesso (si fa per dire) e grazie all'astuzia dei suoi consulenti, Paulson riesce a pulire completamente il parco buoi degli MBSs infettati, OPPURE, anche dopo che tutte le aste saranno finite,la grande maggioranza dei titoli MBSs che rimarranno in giro saranno potenzialmente infetti. Il fatto che ci vogliano comunque mesi di tempo per fare tutti questi acquisti diventa quasi secondario a questo punto, visto che alla fine la situazione non sarà cambiata. 

Non sarà cambiata perché mi rifiuto di credere che si possano indovinare magicamente quali siano i titoli che contengono i mutui sui quali la gente smetterà di fare pagamenti fra 6, 12, 18, 24 mesi ... questa sfera di cristallo non ce l'ha nessuno, neanche uno come Paulson e nessuno ci crede. Compreranno quello che compreranno, speriamo onestamente e cercando di fare del loro meglio. Ma quando avranno finito di comprare, la quantità di materiale infetto che sarà ancora in giro sarà circa il 90% di quello che è oggi, rebus sic stantibus. 

Se la mia analisi è corretta, ne segue che il piano di Paulson non porterebbe al risultato desiderato neanche se dovesse funzionare.  Il che rende necessario chiedersi se esiste una maniera di risolvere il problema della "temuta infezione" in modo credibile, rapido e poco costoso. Ossia, come convincere il mercato che non è più vero che quasi ogni titolo del tipo MBS rischia di contenere mutui cattivi?

La mia idea è che l'unica maniera di farlo è facendo sapere ufficialmente che i mutui cattivi non ci sono più, sono spariti, si sono volatilizzati, almeno in grossa parte. Per ottenere questo effetto occorre spendere soldi per pagare le rate sui mutui che vanno in default. In altre parole, occorre spendere i soldi che il Congresso ha appeno concesso al Tesoro non per comprare titoli a caso, ma per subentrare ai titolari dei mutui ogni volta che questi smettono di fare pagamenti e la banca che detiene il mutuo pignora loro la casa. I signori che non fanno i pagamenti se ne vanno lo stesso (altrimenti smettiamo tutti di fare i pagamenti) e la banca pignora la casa lo stesso, la gestisce, la affitta, la mette sul mercato o all'asta per rivenderla. Ma il Tesoro, nel frattempo, subentra al mutuatarioe paga le rate su, diciamo, un valore pari al'80% del facciale del mutuo. Questo implica che ogni MBS in circolazione contiene mutui che mai cadranno al di sotto dell'80% del loro valore facciale, il che è molto meglio di quanto sia oggi e, poiché si applica a tutti i mutui e si applica subito non soffre dei limiti messi in evidenza per il piano Paulson.

I dettagli di come gestire il rapporto fra banca e Tesoro per evitare di dare alle banche l'incentivo sbagliato e spingerle, invece, a valorizzare le case pignorate ed a venderle al prezzo migliore possibile (dividendo eventuali guadagni con il Tesoro) vanno aggiustati (grazie a Sandro per gli acuti consigli), ma sembra fattibile. Chiaramente si tratta di una soluzione sub-ottima, a questo punto tutte le sono. Ma costa molto meno di quella di Paulson e funziona subito, dal giorno in cui si annuncia che tale politica verrà adottata. Nessuno si preoccupa se il check arriva fra due mesi, basti che arrivi e che continuino ad arrivare quelli seguenti.

Forse mi son solo fatto una grande confusione ed ho detto una grande cazzata, ma son parecchi mesi che discuto di questa idea con qualsiasi collega conosca ed al momento non ho incontrato critiche devastanti. Sì, c'è il fatto che alla fine si trasferiscono soldi a delle banche che hanno fatto delle cattive scelte di investimento. Ma questo mi sembra inevitabile visto che, la politica con i suoi trucchetti ed i media con le loro isterie, ci hanno spinto all'intervento obbligatorio. Siccome occorre intervenire bisogna dare soldi a gente che ha fatto scelte sbagliate, a dir poco. Credo però che "assicurando i mutui" (che è ciò che la mia proposta fa, implementando quindi quanto i Repubblicani della Camera chiedevano prima di cedere alla ragion di stato e di bottega) si possa trasferire ai cattivi banchieri la quantità di soldi minore possibile, e nel modo socialmente meno dannoso.  

 

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Commenti

Ci sono 76 commenti

 

Ma il Tesoro, nel frattempo, subentra al mutuatarioe paga le rate su,

diciamo, un valore pari al'80% del facciale del mutuo. Questo implica

che ogni MBS in circolazione contiene mutui che mai cadranno al di

sotto dell'80% del loro valore facciale, il che è molto meglio di

quanto sia oggi e, poiché si applica a tutti i mutui e si applica subito non soffre dei limiti messi in evidenza per il piano Paulson. 

 

Mi pare un'ottima idea per far fronte alla presente crisi di liquidita', ma la solvibilita' del sistema finanziario rimane un problema irrisolto se al momento 11 trilioni in mutui sono garantiti da proprieta' edilizia che vale sostanzialmente di meno (e, prevedibilmente, continuera' a valerlo per molti anni). Se il Tesoro, quando subentra al mutuatario, paga l'80% delle rate nominali, per la banca il mutuo (in termini di Valore Attuale Netto) vale improvvisamente l'80% di meno, e questo portato a bilancio puo' essere devastante (specialmente se il mercato si mette a usare questa cifra come benchmark per stimare il valore di tutti i mutui, anche quelli non in sofferenza).

Inoltre, temo che per il Congresso "assicurare i mutui" significhi "assicurare i mutuatari", cioe' permetter loro di continuare a occupare la proprieta' come se le rate le pagassero loro.

 

 

vale improvvisamente l'80% di meno

 

vuoi dire il 20% di meno, che è molto di più di quanto valgano oggi tutti pezzi di carta che circolano con dietro mutui. Nell'ipotesi da me descritta, questa riduzione in valore del 20% varrebbe solo per alcuni, cioé quelli che fanno default (devo dire che non mi piace questo numero fisso e che andrebbe aggiustato a seconda degli stati o addirittura delle contee, ma lì il discorso si fa troppo complicato per un blog ...).

Se il mercato si mette ad usare il worst outcome come maniera di prezzare TUTTI i mutui, allora credo vi sarebbero delle forti possibilità di arbitraggio, non ti pare? Me ne compro anche io un tot! A meno tu non ti aspetti che TUTTI gli 11milia miliardi di mutui vadano a ramengo, che mi sembra un pelino eccessivo.

Tieni conto che l'expected recovery value, after default, è il 50%.

Quello che per il Congresso una frase voglia dire o meno non è affar mio. Io so cosa significano le frasi che scrivo io. 

 

 

 

 

vale improvvisamente l'80% di meno

 

vuoi dire il 20% di meno,

 

Si' certo,  volevo dire l'80% del valore nominale.

 

Se il mercato si mette ad usare il worst outcome come maniera di

prezzare TUTTI i mutui, allora credo vi sarebbero delle forti

possibilità di arbitraggio, non ti pare?

 

Ma allora ci dovrebbero essere anche adesso che il mercato fa proprio questo, no?

Quel che dico e' che i problemi di liquidita' sono risolubili restaurando fiducia, e la tua proposta mi pare utile in questa direzione, ma cio' al piu' ripristina il valore del mutuo a un livello realistico anziche' di svendita causa panico. Questo nell'immediato e' gia' un grosso risultato, non dico di no: ma se il livello realistico e' destinato a restare per molti anni al di sotto di quello che rende le banche con net worth > 0, prima o poi bisognera' anche pensare, separatamente, a come ricapitalizzare le banche. E questo richiedera' risorse finanziarie molto sostanziose, dato che molti mutui sono stati concessi a prezzi di bolla.

A meno, ovviamente, che i governi decidano di monetizzare il debito, proprio e delle banche: in altri termini, si mettano a perseguire alti livelli d'inflazione. Non credo di essere l'unico a temere cio': mica per niente l'oro sta da diverso tempo a 800 - 900 dollari l'oncia mentre le altre commodities stanno declinando a causa delle aspettative di recessione.

 

Allora siamo perfettamente d'accordo. In particolare:

 

prima o poi bisognerà anche pensare, separatamente, a come

ricapitalizzare le banche. E questo richiederà risorse finanziarie

molto sostanziose, dato che molti mutui sono stati concessi a prezzi di

bolla.

 

Certo, non c'è dubbio. Infatti occorrerà cambiare la maniera in cui si regolano e il ruolo della Fed, oltre che i suoi modi di funzionamento, chiaramente inadatti. Vorrei anche sperare che, se qualcuno riesce a far sì che la regolazione bancaria cambi in meglio (ma, anche qui, non è tanto chiaro cosa sarebbe il caso di fare) le banche finiscano per ricapitalizzarsi da sole. Insomma, riescano a reggere il fatto di aver perso un 10-20% dei soldi investiti in mutui e case, trovino gente disposta ad investire e vedano di cercare di fare profitti  (possibilmente veri, questa volta) in qualche altro settore o attività. 

Il mio ragionamento era strettamente limitato all'emergenza. Parto dall'assunto (che non mi convince del tutto, sia chiaro, ma sembra essere l'opinione dominante e che i fatti supportano) secondo cui le banche e gli agenti finanziari in questo momento NON sono in grado (perché? boh ... occorre chiederlo a Bernanke, Paulson e magari anche Blinder e Summers) di prezzare adeguatamente i titoli in essereed hanno bisogno che un agente benevolente esterno gli risolva il lemons problem. Lo so, lo so, Enzo, i governi benevolenti non esistono. Ma quando tutti ci credono diventano un po' come la beata vergine: dobbiamo anche noi, miscredenti, far finta di crederci e giocare con il gioco che ci passa il convento ...

 

Allora l'errore fatale sarebbe che manca uno 0?  7.000 invece di 700, con concrete possibilità di poterseli riprendere tutti tra qualche anno, a crisi finita?

 

non capisco una cosa. La crisi nasce dai mancati pagamenti dei mutui.  Come mai gli americani non riescono a pagare i mutui con un pil crescente e con i tassi di interesse fra i più bassi del mondo  ?

 

 

non capisco una cosa. La crisi nasce dai mancati pagamenti dei mutui. 

Come mai gli americani non riescono a pagare i mutui con un pil

crescente e con i tassi di interesse fra i più bassi del mondo  ?

 

Se vuoi la mia opinione, in parte perche' sono anche indebitati su altri fronti (consumer credit, carte di credito), e in parte perche' non gli conviene, dato che si sono perse le buone abitudini antiche ;-). Supponi che uno abbia avuto un mutuo del 100%, senza alcun pagamento iniziale: la rata del mutuo e' stata una specie di affitto, e quando e' cresciuta troppo e' bastato mettere le chiavi di casa in una busta e spedirle alla banca (la cosiddetta "jingle mail"). Per confronto, guarda in questo grafico cosa successe al prezzo delle case in Hong Kong tra 1998 (Asian Crisis) e 2003-2004 (epidemia di SARS e recessione): persero circa il 70% del valore rispetto ai picchi del 1997! Eppure il numero dei defaults fu molto limitato, anche se in parecchi all'epoca erano in "negative equity", cioe' col valore dell'immobile ben inferiore al mutuo rimanente.

 

E chi ti ha detto che i mutui negli States costano poco ?

Da una rapida verifica on line ho trovato tassi medi per mutui fissi a 30 anni ($ 160.000 per acquistare casa, NY State) tra il 6,700% ed il 6,900 con fees intorno a $ 1000

per un quadro complessivo vedi qui:

www.freddiemac.com/dlink/html/PMMS/display/PMMSOutputWk.jsp

Per darti un termine di paragone, gli utlimi mutui da me stipulati (scorsa settimana) avevano i seguenti tassi:

5,355%  fisso 20 anni Deutsche Bank - Bancoposta

6,15% fisso 30 anni BNL

5,90%  fisso 15 anni Banca Popolare di Ancona

5,70% fisso 25 annni Barclays Bank

6,00% fisso 20 anni Unicredit

La commissioni oscillavano tra 0 e 500 euro

 

 

A me pare logico che lo stato debba intervenire proprio sui mutui, definendo con le banche un contratto base da applicare a tasso fisso a tutti coloro che hanno contratto un mutuo nel caso il reddito del mutuatario sia manifestamente inferiore rispetto alle somme mensili o semestrali da pagare. E lo stato deve, attraverso tale contratto, divenire il fidejussore garantendo quindi la certezza del credito alle banche. E ovviamente riservarsi il diritto di acquisire in proprietà l'immobile magari dandolo in affitto al mutuatario insolvente ad un prezzo da questi sostenibile.

In questo modo torna la stabilità perchè l'intervento statale è veramente mirato solo sulle posizioni a rischio e come contropartita per la propria fidejussione lo stato ottiene la proprietà di un immobile dal quale può ottenere una piccola rendita annuale (ossia un affitto). Vorrei far presente una cosa: insolvente non significa che il mutuatario guadagna zero dollari annui, ma bensì che -adesso- guadagna 'poco' rispetto alla rata da pagare. (e ovviamente non è detto che per sempre guadagnerà poco)

 

Questa crisi si trascina da un anno, e da mesi si leggono su riviste e quotidiani specializzati e tesi più varie, le soluzioni più esotiche, ma nessuna di esse stranamente va a focalizzarsi sulla figura centrale che ha dato origine alla crisi: il 'mutuatario' insolvente.

E realmente a questo riguardo non capisco perchè sino a oggi nessuno abbia pensato a fare un semplice  controllo sulle dichiarazioni dei redditi dei cittadini americani che hanno preso un mutuo per l'acquisto di una casa.

Traduco: ormai come in Italia, pure negli USA da molti anni immagino sia tutto informatizzato, e quindi per l'amministrazione federale americana è semplicissimo ottenere questo dato -fondamentale- per capire i numeri effettivi, altrimenti si continua a parlare di un 'qualcosa' di realmente indefinito se non si riesce a 'mapparne' i contorni.

Attraverso questo semplice dato, ottenibile penso in meno di una settimana tramite l'amministrazione del fisco americano, è possibile da subito avere una idea 'certa' della percentuale di mutui oggettivamente a rischio rispetto al totale degli 11 trilioni di dollari.

 

non ho capito una cosa. Andrea ha un mutuo subprime sul quale defaulta. Il governo assicura i pagamenti del mutuo. A chi? Alla banca che quel mutuo aveva emesso ? Se paghi la rata alla banca che aveva emesso il mutuo la banca si prende la casa e le rate del mutuo? O questi soldi vanno a qualcun altro? Come funziona?

 

Non sono ancora convinto. Alla fine la questione e' che si stanno ricapitalizzando le banche: hanno grosse perdite e vanno ricapitalizzate. Ok. Ma perche' attraverso un meccanismo che ne limita le perdite - ad azionisti costanti (quindi con grosso effetto bailout che michele riconosce) - e non con un meccanismo che ne diluisca il capitale - cioe' con emissione di equity? La funzione del governo/fed  forse dovrebbe limitarsi alla regolamentazione/osservazione/spinto alla ricapitalizzazione. Se non si trova nuova equity, cosa possibile, credo, bisogna capire perche': io credo che se cio' dovesse succedere sarebbe una questione di incertezza dei books, e quindi credo che il governo/fed dovrebbe anche agire su questo.

Insomma, io non credo sia completamente veroche un bailout sia necessario.

 

Dunque, siamo al mercato della frutta del mercoledi'. Si e' sparsa la voce che un sacco di bancarelle vendono mele cattive che, mangiate, fanno venire la cacarella per cui nessuno vuole comprare e i fruttivendoli stanno fallendo miseramente portando la societa' allo sfascio.

Paulson dice: datemi subito un sacco di soldi che compro io tutte le mele marce e siamo a posto.

Boldrin dice: non sappiamo ne' quante siano le mele ne' chi le abbia. Inoltre tolte le mele marce ne marciranno tante altre in futuro perche' il virus sta sempre li'.

Bisin dice: andiamo banchetto per banchetto ad annusare le mele e buttare via quelle brutte. Nel frattempo la gente compra le mele all'ingrosso (la FED) che li' son buone.

Cochrane dice: lasciate che i fruttivendoli falliscano tutti. Arriveranno i cinesi e si compreranno i banchetti. E' il mercato, baby.

La BCE (nella persona di bini smaghi) dice: Lo Stato intervenga, compri i banchetti e cambi tutti i fruttivendoli!

Boldrin/Levine dice: trattiamo le mele con una medicina cosi' che da marce diventino buone (scusate non mi veniva analogia migliore al "comprare le case")

La palin dice: ho fatto una torta di mele. Qualcuno ne vuole un po'?

Chi manca?

Posso dire che nessuna di queste mi convince *presa da sola*? Prese insieme secondo me si inizia a ragionare.

 

 

Questo va nei top ten commenti. Vince una maglietta, che non abbiamo ancora fatto, che ne abbiamo gia' distribuite un paio, ma giuro che stavolta le faccio. Che taglia?

manca un marxista che propone nuovi agricoltori per coltivare nuovi campi per poi raccogliere e poi vendere un nuovo frutto: la pera

poi i marxisti riformatori che propongono le pere geneticamente modificate ...

eppoi ...

poi non mancherà, chi li boccia relegandoli nella loro ideologia di "minoranza perdente" con l'affermazione...

"sono sempre i soliti: sbagliano l'assioma mischiando le mele con le pere" :-)

 

Ricapitolando, se ho ben capito

a) Michele, sospettando di dire una

grande cazzata, sostiene che un modo razionale di allocare i soldi

del tesoro sarebbe quello di tenere conto del comportamento di

ciascun mutuatario “sottostante” all'MBS;

b) Alberto, immaginando di dire una

grossa pirlata, pensa di prendere i libri di tutte le istituzioni

finanziarie interessate e ripulirli;

c) Mario Morino, replicando ad Alberto dice che un lavoro di

revisione così ampio sarebbe lungo e costoso, ma fa un'osservazione “da revisore” (non necessariamente una cazzata);

d) Io vi faccio ora una proposta

da contabile cercando di unire la “pirlata” alla “cazzata”.

Seguendo il ragionamento di Alberto si potrebbe -invece che revisionare- (1) fare una contabilità

in partita doppia di tutti i crediti e dei relativi derivati valutati

al valore nominale. La cosa non dovrebbe essere affatto impossibile:

tutti questi dati sono già nella contabilità di qualcuno, basta

aggregarli. (2) Poi si sceglie un criterio ragionevole di valutazione, basandosi su fatti:

questo non può essere puntuale, ma statistico, per il semplice

motivo che non sappiamo se e da quando il signor x non pagherà le

rate. Ma sarebbe (3) la base per valutare correttamente come svalutare le

varie attività e trattare equamente tutti quelli che vogliono vendere al Tesoro le proprie attività.

Ho detto la madre di tutte le pirlate?

 

 

Mah, direi che sulla d) la vedo dura con un criterio statistico, a meno che con criterio non intendi cose tipo puntare un dito "casuale" su un foglio. Come vorresti discriminare, quali sono le variabili del modello? Numero di carte di credito revolving possedute - Durata del mutuo - Luogo geografico dove si sono svalutati maggiormente gi assets - colore dei capelli? Come ha ben sottolineato Michele ed altri, è difficile se non impossibile capire chi sarà il prossimo a fare il botto. 

Un'altra questione è che qui si sta discutendo dei mutui, ma tutti gli altri derivati i che sono stati appesi al mutuo a mo' di alberello di Natale per spalmare il rischio diventeranno carta straccia presumo.Il problema dei CDS è già stato parzialmente affrontato con i precedenti salvataggi delle società assicurative, ma mi sa tanto di soluzione temporanea, il problema si ripresenterà.

Detto questo,  attendiamo che Paulson venga scoperto con una roulette a scegliere quali mutui "acquistare" mettendo in pratica il famoso metodo di simulazione Montecarlo.

Per me di fondo ha ragione Boldrin, anche se vorrei segnalare due cose:

i) l'intervento non deve essere sui 'titoli' ma sui singoli mutui. Questo perche Il 'titolo' mi pare di capire è un valore che accorpa più mutui. Viceversa lo Stato non deve intervenire comprando ' titoli', ma attivando un contratto nuovo tra banca, Stato e mutuatario su ogni singolo mutuo erogato a persone con -dichiarazione dei redditi- troppo esigua rispetto alla rata del mutuo.

ii) il criterio attuale col quale si qualifica 'sub-prime' un mutuo va abbandonato (e va i.e. usato quello da me suggerito nel post precedente ossia quello del reddito del mutuatario ) Occorre tornare all'abc del credito, e stimare ogni posizione debitoria in base alla effettiva dichiarazione dei redditi del mutuatario piuttosto che al suo 'punteggio sub-prime'. Il criterio attuale, che si basa anche sulle negligenze e altri fattori, è quello che ha prodotto questo disastro.

   Quindi, anche in termini di lemons seller, per me l'unico modo per vedere che motore c'e' sotto il cofano, e fornire prova convincente ai mercati e quindi ai singoli risparmiatori, è quello di vedere che cilindrata effettiva ha ogni macchina, in termini di capacità reddituale, rispetto al peso del mutuo. Solo in questo modo, in una situazione del genere, nei books delle banche che hanno concesso i singoli mutui poi raggruppati in 'titoli' possono ricominciare ad apparire poste di bilancio quasi 'certe'.

 

   Il vero punto interrogativo è: quanti di questi mutuatari hanno la capacità reddituale per onorare almeno in parte percentuale i loro mutui? E in quale percentuale ? Lo si può determinare solo sapendo il peso di ogni singolo portafoglio rispetto a quello del mutuo. Questo è il dato da cui si deve partire per valutare le possibilità di rientro di una posizione debitoria. E questo dato il ministero delle finanze americano già lo ha. E assai probabilmente già lo ha fatto pervenire al  governo americano.

   Avendo lavorato da giovane 3 anni in banca mi permetto una frecciatina ai 'bancari rampanti' di oggi di wall street e dintorni che hanno causato questo disastro: a mio avviso questi signori si sono sentiti non 'bancari' ma 'banchieri' solo dotandosi di pseudo-strumenti per valutare i fidi concessi, e si sono creduti pure veri economisti quando in realtà non lo erano; era ovvio che finisse così.

  Detto ciò, Boldrin secondo me ha colto in pieno la vera essenza della questione: " assicurando i mutui si può trasferire ai cattivi banchieri la quantità di soldi minore possibile, e nel modo socialmente meno dannoso" Il suo è un ragionamento ottimo e mi convince.

 

... the party has begun. Notasi la chicca: il capo del transition team viene da Goldman and Sachs, una delle imprese che più di tutte guadagneranno dall'operazione (indipendentemente dal suo esito)!

 

 

the party has begun? in verità sta solo continuando, come aveva scritto qualche giorno fa l'ex vice governatore della banca centrale polacca (se ve lo eravate perso), in una lettera al FT.

 

My apologies: link to FT.

PS: spero di non aver deluso troppo le attese, la lettera in verità non dice nulla di nuovo. semplicemente, rende il concetto molto chiaro :) 

 

 

L'FT del 5 ottobre nota (qui e qui) che la versione della legge di bailout approvata dal Congresso in realta' da' ampia discrezionalita' all'Esecutivo sul come spendere 'sti 700 miliardi. La sezione 3 (9) (B) dice che il segretario del Tesoro puo' comprare "qualunque altro strumento finanziario di cui il segretario, dopo aver consulato il presidente della FED, determini che l'acquisto e' necessario al fine di promuovere la stabilita' del sistema dei mercati finanziari, ma solo dopo la trasmissione per iscritto di tale decisione agli appropriati comitati del Congresso". Quindi, non solo mele marce ma anche, ad esempio, azioni privilegiate emesse per ricapitalizzare banche vacillanti.

Il fatto è che Paulson aveva nostalgia di quando faceva il banchiere ed allora si è detto "Mi faccio prestare 700 miliardi dal popolo americano e per un paio di mesi gioco un pochino. Tanto, anche se li butto via non fa nulla: mi cacciano lo stesso e del bailout fiscale dovranno occuparsene quelli che verranno ..."

 

Oggi nel suo discorso Paulson dice

 

We have several policy teams designing detailed programs to purchase

mortgage-backed securities, whole loans, and equity-related instruments.

 

dunque non solo MBS.  Le "equity-related instruments" immagino siano le azioni privilegiate a cui si riferisce Enzo Michelangeli.

 

 

Becker usa l'esempio di Alitalia per chiedere al governo USA di non acquistare capitale azionario di imprese in difficolta':

 

There are many illustrations of the bad influence on corporate governance exerted by the governments of France, Italy, Russia, and many other countries that own shares in private companies. One current appalling example is the situation of Alitalia Airlines, where the government owns almost half the stock. This has been a very inefficiently run airline that is hostage among others to powerful unions. Strikes have been common, flights frequently takeoff and arrive quite late, and baggage losses are high- experienced travelers try hard to avoid using Alitalia. Since Alitalia's command of routes into and out of Italy has market value, stronger European Airlines, such as Air France and Lufthansa, have wanted to take this airline over. However, the Italian government has resisted these efforts and continues to finance the sizeable monthly deficits of the airline. It fears the power of the unions who realize that many airline jobs at Alitalia will be lost if a more efficient airline takes charge.

This and other examples of harmful government interference in the running of companies where they have an equity interest provides a very good lesson for the United States. Avoid taking any equity interest in private companies when buying assets of banks under the bailout bill, or when investing other government revenues.

 

http://becker-posner-blog.com/

 

 

Becker usa l'esempio di Alitalia per chiedere al governo USA di non acquistare capitale azionario di imprese in difficolta':

 

 

There are many illustrations of the bad influence on

corporate governance exerted by the governments of France, Italy,

Russia, and many other countries that own shares in private companies.

 

Pero' l'argomento non si applica alle azioni privilegiate ("preferred stock"), dato che esse (in genere) non conferiscono diritti di voto. 

 

Non mi trovo enormemente d'accordo con quanto scrive Becker... solo mi fa parecchio ridere che con tutti gli esempi possibili sia andato a pescare Alitalia!

 

Yup! Tu che ne dici, Enzo: Becker non conosce preferred stock? Eppure giusto l'altro giorno Buffett ne ha fatto ampio uso. Divertente il Becker, no? Mi son letto l'intero post, no comment. Raccomando la parte finale di quello di Posner, invece. 

 

Ma come, abbiamo in Italia uno dei più grandi economisti viventi, oltretutto in un ruolo chiave, e nessuno vuole commentare la "sua" soluzione alla crisi dei mutui ?

GT ha la soluzione ! Basta aumentare la scadenza dei mutui, diciamo a 120 anni (ma sì, mettiamoci anche le future generazioni), magari infilarci dentro qualche bella opzione del tipo 1a rata a Aprile 2009, oppure Salta la rata, e tutto si risolve.

Perchè noi siamo un paese manifatturiero e non facciamo finanza creativa! (GT dixit).

Propongo quindi uno scambio agli amici amerikani: voi ci date Paulson, noi vi diamo GT. Ci state ? Ah, scusatemi GT nemmeno 4 giorni fa aveva dichiarato che non avevamo niente di cui preoccuparci, chissà se adesso sta guardano il MIBTEL...

 

appproposito di GT:

 

ROMA Repubblica (15 luglio 2003) Bozza di Dpef Ministro Giulio Tremonti big_smilebig_smile


"Gran

parte della ricchezza delle famiglie è concentrata nel mercato

immobiliare - è scritto nella bozza di Dpef - ed un sostegno ai

consumi, fondamentale per la crescita del nostro paese, potrebbe

derivare dalla possibilità di convertire in reddito parte di tale

ricchezza". In sostanza il governo punta sul mattone per "finanziare i

consumi, convertendo in reddito una parte della ricchezza accumulata

dalle famiglie attraverso la casa". E lo mette nero su bianco nel Dpef

parlando di "elevate potenzialità di finanziare i consumi", attraverso

"linee di credito al consumo direttamente garantite dal mutuo

ipotecario: sono una valida alternativa - si legge nella bozza del

documento - sebbene costituiscano un innovazione". Un meccanismo che

potrebbe anche trasformarsi in una sorta di pensione integrativa: una

"rendita" per i proprietari in età "più avanzata del ciclo vitale",

ovvero per i più anziani.


La logica dell'operazione - si legge

nella bozza del Dpef - "consiste nel generare flussi di cassa,

rifinanziando mutui preesistenti". Un'opportunità fornita, da un lato,

dalla "crescita dei prezzi delle case che aumenta il valore

ipotecabile" e, dall'altro, dai "minori tassi di interesse che riducono

la rata del mutuo".


Una strada già percorsa da altri paesi che -

sottolinea la bozza - potrebbe essere seguita anche dall'Italia dove "i

prezzi delle abitazioni risultano costantemente in crescita dal 1998" e

dove il "rapporto tra ricchezza immobiliare e reddito disponibile

risulta particolarmente elevato". Le linee di credito direttamente

garantite dal mutuo ipotecario potrebbero così passare -secondo le

prime indicazioni contenute nel Dpef - per "due forme": la prima

destinata a giovani famiglie, con reddito e numerosità in prevedibile

aumento. La seconda, invece, alle famiglie di anziani. (..)

-----

Che dire, profetico nel voler introdurre il Italia parte del sistema USA.

Ciao,

FF

 

 

Non credevo che gli economisti fossero tutti interventisti. Mi aspettavo che qualcuno dicesse che il piano paulson, mascherato da rimedio, è in realtà una delle cause della crisi finanziaria. Nessuno parla di moral hazard o degli effetti (negativi) che il piano di salvataggio avrà sull'economia reale nel momento in cui si dovrà finanziarlo. Ma la cosa più assurda è che nessuno cita il ruolo che le aspettative hanno giocato in questa vicenda. E' forse improprio affermare che l'attuale intervento del governo americano, era già stato anticipato dai banchieri nell'atto di definire le strategie di investimento? Se ieri sapevo che oggi lo zio sam non sarebbe venuto a salvarmi in caso di disfatta, credete che avrei comunque messo da parte gli insegnamenti prudenziali del nonno?

Credo che l'attuale crisi finanziaria sia l'occasione per affermare che nessuno è troppo grande per fallire e non certo per riproporre il governo stagflazionista dell'economia.

 

 

 

Non credevo che gli economisti fossero tutti interventisti.

 

Delle due l'una: o non hai letto quanto alcuni (molti) di noi vanno scrivendo (meglio: graidando) da tutti i lati, o non ritieni che ci si possa chiamare "economisti". 

A me sembra che gli unici socialisti-interventisti siano i bancari, i banchieri ed i loro amichetti in Washington ed altre capitali.

 

  A Firenze correva l'anno... non ricordo quale ma erano i primi attimi della Signoria. Stimate un XV secolo circa. E accadeva che coloro che venivano nominati amministratori della Città, venivano chiusi per il tempo del loro mandato dentro il Palazzo Vecchio. Affinchè fossero imparziali in modo 'totale' rispetto alle influenze 'esterne'.

  Questo prologo per dire una cosa: Boldrin non può non avere ragione, perchè se uno apre il giornale legge che questo disastro non è nato per caso, ma è nato appunto secondo lo 'schema' citato da Boldrin nel post precedente:le banche hanno hanno fatto lobby presso alcuni amici a Washington. La sequenza è banche - lobby -amici a Washington.

  E' ovvio che sono state create leggi su misura per arrivare poi a questo disastro da sciagurati, perchè appunto nel paese con il miglior circuito finanziario del mondo queste cose possono essere accadute solo con questa corsia preferenziale.

  Ed è ovvio che adesso i più 'neo statalisti' ad oltranza siano proprio quei dirigenti di banca che hanno dato il via a questa iniziativa di lobbing assai dilettantesca e tragica per i danni subiti.  L'ho detto in qualche post precedente, va distinto tra 'bancari' e 'banchieri'.

  Non ci si improvvisa banchiere, un vero banchiere sa cosa è l'economia, un bancario spesso pensa solo di saperlo. E banchieri veri non ne esistono quasi più purtroppo. Io ho stima di Matteo Arpe, lo trovo molto ok anche se più che banca 'classica' ho letto gradisce più il settore 'affari'.

 

Non posso escludere tutto questo sia dovuto ad allucinazioni (sue, mie

o di entrambi).

Sembra che McCain abbia avanzato stasera, faccendola

sua, una delle proposte che siamo andati qui discutendo durante questi

giorni. Ossia che il governo federale emetta una put option su tutti i

mutui che vanno in default, per fissare in qualche maniera un limite minimo alle aspettative degli operatori. Ho ascoltato il dibattito alla radio della macchina, per pochi minuti fino a che andavo a cena, quindi non sono certo di quanto scrivo. Nondimeno, il New York Times scrive

 

“As president of the United States,” Mr. McCain said in response to an

audience member’s question, “I would order the secretary of the

treasury to immediately buy up the bad home loan mortgages in America

and renegotiate at the new value of those homes, at the diminished

value of those homes and let people make those, be able to make those

payments and stay in their homes. Is it expensive? Yes.”

 

Il Wall Street Journal, lo stesso

 

"I would order the secretary of the Treasury to immediately buy up the

bad home-loan mortgages in America and renegotiate at the new value of

those homes, at the diminished value of those homes," he said, laying

out for the first time a plan that goes beyond the $700 billion bailout

package passed by Congress last week. "Is it expensive? Yes. But we all

know, my friends, until we stabilize home values in America, we're

never going to start turning around and creating jobs and fixing our

economy."

 

Qualcuno gli faccia sapere che non c'è bisogno di comprarli i mutui, basta continuare a servirli ad un valore nominale inferiore ma non troppo lontano da quello originale. Visto che sia Rody Manuelli che Warren Buffett dicono che l'80% va bene, confermo l'80% come punto di riferimento.

Hey, John, gimme a call, would you? 

 

Scusate l'opinione di un profano assolutamente non titolato, ma cosa ci sarebbe di male se il sistema bancario che tanto ha operato con le sue lobby ed ha la responsabilità della situazione venisse estromesso. Essendo comunque lo stato il prestatore di ultima istanza ed essendo le banche quindi solo un intermediario quale aiuto possono dare al sistema in questo momento. La situazione attualmente non migliora perchè le banche bloccano letteralmente la liquidità perchè non si fidano a prestarla, neanche fra di loro, e perchè in questo momento di sfiducia il valore degli asset a garanzia del prestito è ignoto e potenzialmente zero. Sia quindi la FED a fare da banca non per le banche che tesoreggiano la liquidità ma per il sistema stesso delle imprese e delle famiglie. Le banche non riescono ad agire in maniera anticiclica: la normale richiesta di credito da parte di un'impresa adesso non riesce a trovare soddisfacimento perchè le banche ne contraggono la disponibilità per tenerselo. E questo nonostante l'azienda sia sana dal punto di vista industriale e il problema sia invece della banca. Quindi la crisi, che ha una genesi finanziaria si scarica anche sull'economia reale. Le banche sono colpevoli della eccessiva creazione di moneta attraverso il credito (il tasso FED targato Greenspan è figlio dell'attività di lobby). La montagna di derivati creata come valore puramente elettronico ha finito per destabilizzare il sistema quando ci sono state le prime avvisaglie di inceppamento. La possiibiltà di indebitarsi ha il limite fisico del pagamento delle rate dei debiti. Il passo successivo sarebbe quello di riprendersi da parte dello stato la sovranità monetaria. Non ha senso emettere moneta a debito da parte da parte dei privati nei confronti dello stato. La moneta non è un valore in se a meno di non tornare alla convertibilità della stessa deve essere solo un mezzo. La crescita monetaria dovrebbe essere legata alla crescita della quantità e del valore delle merci, ad un indice tipo il PIL. Inoltre gli istituti di credito dovrebbero avere l'obbligo della riserva frazionaria del 100%. Dopo aver sottratto allo stato la sovranità monetaria da parte di un ente privato come la banca centrale, gli istituti di credito con l'artificio della riserva frazionaria al 2% creano dal nulla denaro che non ha valore, che inflaziona il sistema, e che lo sbilancia fino al punto del tracollo.

Riassumendo: sostegno alle imprese attraverso il credito a condizioni di mercato, acquisto degli immobili dalle banche a prezzi di realizzo sui quali magari, in qualche modo, calcolare i nuovi mutui, tutela dei piccoli risparmiatori e dei fondi pensione che dall'investimento in prodotti derivati verrebbero dirottati in prodotti con un valore reale più solido. Le banche e tutta la speculazione verrebbe decimata. Gli istituti di credito meno finanziarizzati resisterebbero grazie alle loro scelte prudenziali e verrebbero premiati.

So che in questo luogo questo pensiero può apparire eretico e socialista ma vi chiedo di rispondermi con critiche di merito a livello economico per capire quali sono gli errori insiti in questo ragionamento.

Grazie

 

Avevo sentito in diretta durante il dibattito la proposta di McCain, che però era troppo generica per essere valutata. Tendo a dare poco peso alle cose dette in modo estemporaneo durante le campagne elettorali, dopotutto se McCain aveva in mente qualcosa di chiaro poteva dirlo (e agire legislativamente) qualche giorno prima al Senato. Però alla fine la curiosità ha prevalso, così sono andato sul sito della campagna McCain per vedere se dicevano qualcosa in più. Questo mi pare il pezzo cruciale per la descrizione del piano.

 

The McCain Resurgence Plan would purchase

mortgages directly from homeowners and mortgage servicers, and replace

them with manageable, fixed-rate mortgages that will keep families in

their homes. By purchasing the existing, failing mortgages the McCain

resurgence plan will eliminate uncertainty over defaults, support the

value of mortgage-backed derivatives and alleviate risks that are

freezing financial markets.


The McCain resurgence plan would be available to mortgage holders that:

 

  • Live in the home (primary residence only)

  • Can prove their creditworthiness at the time of the original loan (no falsifications and provided a down payment).

The new mortgage would be an FHA-guaranteed fixed-rate mortgage at

terms manageable for the homeowner. The direct cost of this plan would

be roughly $300 billion because the purchase of mortgages would relieve

homeowners of “negative equity” in some homes.

 

Varie osservazioni. Mi confonde un po' quel ''purchase from homeowners''. Io sono un homeowner e pago il mio mortgage, ma non possiedo e non posso vendere il mortgage. Comunque, sorvoliamo. Quello che io capisco è che il piano consiste nel 1) comprare i mutui da chi li possiede, non si capisce a quale prezzo 2) cancellare le obbligazioni esistenti dei mutuatari, erogando in luogo dei mutui esistenti altri mutui a condizioni vantaggiose.

Non son sicuro che questa sia la stessa cosa che aveva in mente Michele, che se non ho capito male parlava di offrire di comprare i mutui all'80% del valore nominale (chiaramente questa è la viaribile cruciale per vedere quando soldi si trasferiscono alle banche)  ma non di rifinanziare gli homeowners. Inoltre il piano McCain sembra essere indirizzato unicamente ai ''failing mortgages'', quelli su cui il mutuatario ha smesso di pagare. Noto inoltre che il requisito che i mutuatari prove their creditworthiness ... provided a down payment. Per aver senso il requisito del downpayment immagino sia quello standard nel mercato prime, ossia il 20% del valore della casa. Quindi il piano   probabilmente esclude una bella fetta dei subprime.

La parte sui ''failing mortages'' è particolarmente pericolosa, e può provocare sfracelli se non si mette qualche clausola per prendersi cura del moral hazard problem. Di fatto incoraggia i mutuatari a smettere di pagare il mutuo in modo da farlo dichiarare ''failing'' e quindi ottenere il rifinanziamento a condizioni vantaggiose.

 

 

Scusate l'ovvieta', probabilmente ne avrete gia' parlato in qualche forum che non ho visto, ma... personalmente temo che il problema oramai non siano piu' i creditori cattivi che non pagheranno le rate ma i creditori buoni che inizieranno a non ricevere prestiti e questo anche se il piano Paulson o un intervento diretto sulle rate non pagate dovessero (e non credo) migliorare la situazione delle banche.

Probabilmente l'unico intervento sensato, ma non so se possibile, e' quello di cui ormai si sente parlare da piu' parti, menzionato recentemente dalla Fed e pare messo in pratica dagli inglesi: fornire direttamente linee di credito alle imprese.

Le banche a breve possono essere tenute in vita con i repo, le imprese no e se incominciano a fallire...

Le banche vanno baypassate o e' l'infarto.

Puo' anche essere un'occasione per un buon investimento pubblico visto che le banche, al momento, smettono di fare credito a chiunque: creditori buoni e cattivi e che, quindi, con un minimo di capacita' (e qualcosa di utile lo avrete insegnato a tutti i phd di economics che lavorano per Fed banche centrali varie, ministeri del tesoro ecc.) e' possibile accaparrarsi i debitori migliori e rivenderne a bocce ferme le posizioni con buoni guadagni.

Se volete, e' la solita Armageddon put: poco da perdere se va male, molto da guadagnare se va bene

Che ne pensate?

 

Hai perfettamente ragione. Le banche ostacolano la ripresa del sistema e sono disfunzionali alla soluzione della crisi della quale hanno la maggior parte delle colpe.

 http://immobilmente.blogspot.com/2008/10/mercati-interbancari-euribor-immobile.html

 

Dopo una tragedia simile (o peggio) a quella del '29, ecco alcune quotazioni di Borsa e capitalizzazione di alcune società, dalle big alle ultranane, alla data di venerdi 10 ottobre:

titolo                  valore azione        capitalizzazione     EBITDA 1° SEM. 2008     P.F.N.

FIAT                       6,70 €                  7,3 MLD                     1,8 MLD              -12 MLD

Telecom                   0,75 €                10,0 MLD                     5,5 MLD              -37 MLD

UNICREDIT                2,30 €                30,0 MLD                    

SAVE (Aerop. Ve)       5,20 €                  300 MIL                      23 MIL.              -60 MIL.

ascopiave (distrib. gas)1,14 €                 270 MIL.                     25 MIL.              -100 MIL.

CENTRALE LATTE TO.   2,0 €                   20 MIL.                       3,7 MIL.             -28 MIL.

Una valutazione a "multipli di mercato" può andare da 5 a 10 volte l'ebitda annuo (a seconda delle prospettive di crescita, del cash-flow libero dagli investimenti necessari, ecc.). A tale valore viene sottratta la PFN (posizione finanziaria netta). Diciamo che una valutazione sufficientemente prudente è di 6 volte l'ebitda. Certo, se i tassi sono al 2% il multiplo aumenta, se sono al 6%, diminuisce.

Avremmo pertanto i seguenti valori (l'ebitda indicato era quello del 1° semestre, assumo che quello dell'intero anno sia esattamente il doppio, anche se l'Europa è in recessione e dunque è assai più probabile che i valori del 2° sem. diminuiscano) :

VALORE STIMATO =  EBITDA 1° sem. * 2 (base annua) * 6 (multiplo) - PFN

Dunque:

FIAT     1,8 * 2 * 6  - 12 = 9,6 MLD.

TELECOM 5,5 * 2 * 6 - 37 = 29 MLD

SAVE  23 * 2 * 6 -60 = 220 MIL.

ascopiave  25 * 2 * 6 -100 = 200 MIL. 

centrale latte 3,7 * 2 * 6 -28 = 17 MIL.

Per UNICREDIT dove ovviamente i multipli non hanno senso, direi questo: è una grande banca retail con 180.000 dipendenti. Assumendo un marxiano sfruttamento del lavoro del 30% su retribuzioni medie di 50.000 euro (turkmeni compresi) avremmo un utile netto di 15.000 euro * 180.000 = 2,7 MLD di euro, francamente ragionevole e durevole, contro i 7 MLD dell'anno scorso ed i 5 (ma non ci credo) annunciati per il 2008, gonfiati da commissioni e collocamenti sui quali è prevedibile un significativo (e sano) taglio dei margini. L'attuale valore di borsa vale pertanto 11 volte gli utili netti: direi equo (fair).

Per FIAT il criterio dei multipli darebbe qualcosa in più della attuale capitalizzazione: qualcosa in più, non più del triplo, come quotava il titolo sei mesi fa. Vista la crisi, assai ragionevole.

SAVE: per un aeroporto in crescita effettivamente un multiplo di 6 potrebbe essere basso. Con un multiplo di 8 avremmo l'esatto valore, ad oggi, di SAVE in Borsa. Non quello,  più che doppio, di alcuni mesi fa. 

Ascopiave: come per SAVE, forse il moltiplo di 6 è bassino. Con 8 il valore corriponde all'attuale valore di Borsa, non a quello, doppio, di alcuni mesi fa.

Centrale del latte di Torino: i valori odierni corrispondono esattamente alla stima dei multipli. Non valeva certo i 50 milioni che la Borsa indicava l'anno scorso.

 Per Telecom effettivamente il valore attuale non si giustifica con la stima dei multipli. ma sulle prospettive di Telecom mi pare che Michele ne sappia assai più di me e non mi sembrava che avesse un giudizio entusiasmante. Mi sa che anche in questo caso l'attuale valore di Borsa è piuttosto "fair".   

Non è che tutti urlano per qualcosa che é un semplice sgonfiamento (magari un pò troppo rapido e  traumatico) di una superbolla?

 

 

caro Mr. Paulson?

Comincia ad essere sempre più chiaro che i teorici ed inutili economisti accedemici non avevano così torto, mentre i bancari e banchieri geniali, i re di Wall Street e dei nostri destini, erano (una volta ancora) alquanto confusi ...  Temo continuino ad esserlo, e mal ce ne incoglie. A noi, sfortunatamente, che loro sono "self-insured" ...

 

 

caro Mr. Paulson?

Comincia ad essere sempre più chiaro che i teorici ed inutili

economisti accedemici non avevano così torto, mentre i bancari e

banchieri geniali, i re di Wall Street e dei nostri destini, erano (una

volta ancora) alquanto confusi ...

 

Il bello e' che  in tutto questo tempo nessuno ha chiarito a quale prezzo il Tesoro avrebbe dovuto valutare (e pagare) i toxic assets: la stessa grande domanda senza risposta su cui a fine 2007 s'era arenato il piano del "Super SIV" da 75 miliardi. Ma se nessuno ne conosce il vero valore, al punto di rendere impossibile un'asta, direi che non e' nemmeno chiaro a quanto la ricapitalizzazione dovrebbe ammontare per mantenere ogni banca con net worth positivo. A me pare che questi continuino a girare in tondo...

EDIT: questa mi era sfuggita, ed e' stupefacente: Paulson afferma che gia' quando il decreto che istituiva il TARP fu firmato in legge il 3 ottobre, lui era gia' dell'avviso che comprare toxic assets non era l'approccio migliore (vedi il video qui sotto, al partire dal quarantesimo secondo circa). Mica pero' lo fece sapere agli investitori o al Congresso! Pazzesco.

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Mi sorprende che nessuno su NfA ha commentato la proposta dei Democratici di mettere in atto un piano di salvataggio della General Motors. A parte il fatto che e' una pessima idea, secondo l'On. Pelosi  i soldi sarebbero presi dai 700 Miliardi del piano Paulson, il che crea solo confusione ed e' una violazione delle intenzione originali del Congresso (...dopo tanti discorsi in Congresso sui rigorosi controlli che verrebero applicati nell'implementare il piano Paulson e' veramente una vergogna.  Altro che accountability).

Dove sono gli economisti che protestavano quando il piano Paulson e' stato proposto?Quest'ultima idea e' molto peggio.

 

 

 

Dove sono gli economisti che protestavano quando il piano Paulson è stato proposto?Quest'ultima idea è molto peggio.

 

Logoramento? Abbandono del campo?  Sfiducia nella possibilità di ottenere qualsiasi risultato?


Da qualche parte su nFA il commento negativo credo proprio di averlo messo, ma nessuno di noi si è lanciato in lunghe disquisizioni, è vero. Credo che sia per le ragioni di cui sopra: la battaglia è persa in partenza e la valanga di "salviamo tutto" sta travolgendo qualsiasi resistenza. Però hai ragione, una qualche riflessione s'impone. Dopo ci provo.

 

Da un paio di mesi Simon Johnson e 2  coautori hanno aperto un blog sulla crisi finanziaria.

Qui la loro analisi della situazione e le principali proposte di policy.

Non sto trovando il tempo di leggere le cose con calma. A prima vista, i contenuti non sembrano del tutto all'altezza della fama degli autori o dell'attenzione che la stampa sta rivolgendo loro.

 

A due anni di distanza, Berlusconi ci spiega che andò lui di pirsona pirsonalmente a spiegare a Bush e Paulson che bisognava mettere i soldi e salvare le banche. Sbaglia le date, visto che dice di essere andato a ottobre quando il piano venne presentato (e inizialmente sconfitto) nella seconda metà di settembre, ma tanto è chiaro che la verità è solo un optional poco gradito. Spero solo a questo punto che non traducano il discorso in inglese. Quando poi ai fessi della confcommercio che lo applaudono infoiati, testimoniano solo che il paese non ha speranza.

 

Qualcuno lo aveva già sbeffeggiato per queste sue manie di riscrivere le cronache e la storia.