I “guerriglieri” di Roma liberati, ovvero i soliti magistrati sinistroidi o la solita demagogia?

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Martedì 14 dicembre, parallelamente allo spettacolo che si è svolto in Parlamento, c’è stato un po’ di spettacolo nelle strade. Alcune persone sono state arrestate e, prontamente scarcerate con generale indignazione e l'altrettanto pronto intervento dei politici. Proviamo a dare qualche informazione in più.

Dunque, sappiamo che un branco di delinquenti assolutamente ingiustificabili si sono divertiti a far danni nel centro di Roma. Da cittadino vorrei vedere questa teppaglia in galera e per tempo necessario affinchè gli passi la voglia di combinare disastri insensati. Il livello di guardia raggiunto dal paese è veramente preoccupante. Basta leggere i farneticanti commenti su youtube per rendersene conto.

La Polizia ha arrestato alcuni di questi "manifestanti". Senonchè i magistrati di Roma, dopo aver convalidato gli arresti, li hanno subito liberati (tranne uno). La cosa ha suscitato non poca indignazione nell’opinione pubblica e, manco a dirlo, nei politici, che, prontamente, mandano un’ispezione ministeriale. Oltre alla solita ispezione, c’è il solito comunicato indignato dell’ANM. Non conoscendo gli atti, io posso solo spiegare cosa prevedono le norme e fare qualche ipotesi, utile comunque a ricondurre ad un minimo di raziocinio la vicenda.

Per capire dobbiamo, prima di tutto, verificare quali sono i reati configurabili: qui trovate tutte le norme penali e procedurali in sequenza e con le parti in grassetto. I reati non sono molti, ad essere sincero. Trattasi, prevalentemente, dei delitti di resistenza a pubblico ufficiale (art. 337 CP) e danneggiamento aggravato (art. 635, comma 2, CP), puniti con pene edittali che vanno da un minimo di sei mesi di reclusione ad un massimo di 5 anni il primo e da un minimo di 6 mesi ad un massimo di tre anni il secondo. Per entrambe le fattispecie di reato è possibile l’arresto in flagranza. Secondo l’art. 382 del codice di procedura l’arresto in flagranza viene eseguito dalla polizia quando coglie qualcuno nell’atto di commettere il reato.

Entro 48 ore dall’arresto deve essere formulata una richiesta di convalida al GIP, il quale, a sua volta ha a disposizione altre 48 ore per sentire l’arrestato ed il suo difensore, decidere se convalidare o meno l’arresto e se vuole disporre una prosecuzione della detenzione o altra misura cautelare. Le misure cautelari, ai sensi degli artt. 273 e 274 codice di procedura, si possono applicare in presenza di due presupposti, la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza e la sussistenza di esigenze cautelari (pericolo di fuga, inquinamento delle prove, reiterazione del reato). Vi segnalo che, in basa all’art. 275, comma 2bis, del codice di procedura, la custodia cautelare in carcere non può essere disposta qualora il giudice ritenga che, con la sentenza, venga concesso il beneficio della sospensione condizionale della pena.

Se l’arresto viene convalidato, si potrà procedere con il c.d. rito direttissimo, saltando tutta una serie di passaggi procedurali previsti per il rito ordinario e, nel giro di poche settimane dal fatto, si celebra il processo.

Questo il quadro normativo, brevemente riassunto. Qui dobbiamo mettere un primo punto fermo. La custodia cautelare in carcere, in un ordinamento civile, dovrebbe essere l’estrema ratio, ciò per la semplice considerazione che vige il principio di innocenza. Se si guardano i film amerikani o seguiamo le cronache scopriamo che, spesso, si celebrano processi anche per fatti gravissimi con gli imputati pacificamente in libertà. Ma, al termine del processo, scattano condanne assolutamente draconiane. In Italia, invece, la custodia cautelare, spesso, è un’anticipazione di una pena che poi non si sconterà. Capita di frequente che persone vengano arrestate, rimanendo detenute durante le indagini e/o il processo, quando si presume siano innocenti, per poi uscire di galera nel momento in cui vengono condannate defintivamente. Una delle tante situazioni paradossali della giustizia italiana (comunque ho visto situazioni di questo genere anche in Germania).

Dunque, tornando all’inizio. La Polizia ha arrestato alcuni dimostranti, il che farebbe presupporre che siano stati colti sul fatto. Di conseguenza, dovrebbe esserci, quanto meno, la prova quasi certa del reato, con sussistenza del primo presupposto per applicare la custodia cautelare ex art. 273 CPP. Dico dovrebbe, perché, qualcuno sostiene che, quanto meno per alcuni, queste prove non vi sarebbero. Vi sarebbero addirittura le prove di innocenza che si desumerebbero da questo filmato. Questa storia dell’innocenza dimostrata dal filmato è emblematica. Si vede solo la fase finale di una scena in cui i poliziotti randellano una persona che si trova a terra e che grida di non aver fatto nulla. Perché sarebbe innocente? Cosa è successo prima? Dov’è il resto del filmato con le fasi antecedenti? Ecco qua, vogliamo far fare il processo a poliziotti e giornalisti? Chi ha ragione, il poliziotti o i giornalisti? Basta dirlo… Con questo non intendo, nella maniera più assoluta, criticare l’operato delle Forze dell’Ordine, vittime esse stesse degli attacchi di questa teppaglia. Fare degli arresti a sangue freddo in quel caos era estremamente difficile.

Il secondo presupposto, dicevamo, è quello delle esigenze cautelari ex art. 274 CPP. C’è, nel caso specifico un pericolo concreto di fuga? Il pericolo di inquinamento probatorio in cosa consisterebbe? Residua il pericolo di reiterazione del reato. Anche qui facciamo fatica a costruirlo, dovremmo argomentare che dei soggetti, stando sempre alle cronache, incensurati parteciperanno ad altre dimostrazioni in futuro prossimo o comunque compiranno atti gravi di vandalismo e/o resistenza a pubblico ufficiale.

Nel caso di specie, in relazione ai reati da me ipotizzati, c’è un altro elemento di complicazione. Abbiamo visto che, se è prevedibile che gli imputati usufruiranno del beneficio della sospensione condizionale, la custodia cautelare in carcere non si può applicare. La sospensione condizionale della pena arriva fino a due anni, nel caso dei giovani tra i 18 ed i 21 anni fino a due anni e sei mesi (art. 163 CP). Gli arrestati paiono essere tutti incensurati, tra attenuanti generiche ed eventuali riti alternativi, anche un giudice estremamente severo sarebbe pressoché impossibilitato a negarla.

Insomma, e ricapitolando brevemente:

1. quanto meno per qualcuno degli arrestati c’è il dubbio che abbiano commesso il fatto;

2. non paiono esservi state esigenze cautelari;

3. essendo probabile che essi usufruiranno della sospensione condizionale della pena, la custodia cautelare in carcere non è applicabile.

Dunque? Colpa dei soliti magistrati, toghe rosse, guevaristi? Possibile che un intero Tribunale, compresi i PM siano tutti buonisti alternativi? Fra l’altro, gli arresti sono stati tutti convalidati ed in data 23 dicembre inizieranno i processi con rito direttissimo. Vediamo che pene verranno irrogate agli imputati (se colpevoli) e con che motivazione, poi possiamo criticare finché vogliamo.

In questo contesto si inseriscono le dichiarazioni ed iniziative dei politici, garantisti a senso unico. Il Ministro della giustizia arriva a inviare i suoi ispettori presso il Tribunale di Roma. Il Ministro ha il potere di esercitare l'azione disciplinare nei confronti dei magistrati e, quindi, di indagare su eventuali illeciti da loro commessi. Senonché, nel caso specifico, appare assolutamente evidente come non sia stato commesso nessun illecito e che gli ispettori si recheranno al Tribunale di Roma per niente. Si pone dunque la domanda del motivo per cui il Ministro faccia girare a vuoto i suoi ispettori. In realtá, il Ministro coglie due piccioni con una fava. Il primo, diretto, è un tentativo di intimidire i magistrati, per di più a procedimento ancora aperto. Il messaggio è chiaro: “se non decidi come voglio io , ti mando gli ispettori a farti le pulci”. Il sistema è stato applicato da numerosi Ministri fin dai tempi di mani pulite. Essere sotto indagine ispettiva anche se non si è fatto niente non è mai piacevole. Il secondo piccione è subliminale. Mandando gli ispettori si fa credere all'opinione pubblica che i magistrati abbiano sbagliato, che siano i soliti comunisti e comunque fuori dal mondo, dal sentimento della gggente, ecc. ecc., "arroccati nella difesa corporativa", come il Ministro ha prontamente dichiarato.

I giudici non hanno fatto altro che applicare le regole esistenti. Se esse non vanno bene, deve essere la politica a cambiarle.

Se si continua sulla china intrapresa di cavalcare gli umori dell'opinione pubblica, se i processi li fanno i poliziotti, i giornalisti, i politici e non i giudici nelle aule di Tribunale secondo regole prestabilite, viene meno lo stato diritto e ciò significa che il prossimo potrebbe non essere un teppista, ma un cittadino qualsiasi, forse, chissá, uno di voi...

 

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Commenti

Ci sono 89 commenti

So perfettamente che in Italia abbaimo leggi demenziali e che i giudici si limitano ad applicarle, magari non condividendole, pero' vedere i personaggi responsabili dei casini (perche' confido che l apolizia abbia preso i facinorosi, non gente che pssava di li per caso) ia' in cirolazione dopo neanche 48 ore fa una certa impressione. Non so se si possa cambiare le legge e sia conveniente farlo (che poi non ci sia qualcuno che approfitta di una legge meno garantista per combattere le sue battaglie), ma l'amaro in bocca e la sensazione che tutto sia permesso, compreso devastare il centro di ROma senza grosse conseguenze c'i sono tutti tutta. E non sono per nulla una sensazione simpatici.

Scusa, ma se ci saranno conseguenze si capirà dopo il processo che è per direttissima, e questo dovrebbe placare la sete di giustizia.

guarda che non sono stati assolti

ci sarà un processo e se se ne dimostrerà la colpevolezza ( individuale sia chiaro ) saranno puniti

 

perche' confido che l apolizia abbia preso i facinorosi, non gente che pssava di li per caso

 

E in base a che cosa tu pensi di avere un'opinione piu' informata dei magistrati di grazia?

L’analisi è molto lucida e personalmente la condivido quasi in toto. L’unico aspetto che non mi convince è quello di considerare le ispezioni ministeriali come atti intimidatori. Come da un lato si deve avere rispetto per l’operato della magistratura allo stesso modo si deve avere il medesimo rispetto per le attività che vengono fatte dal governo nell’ambito delle sue funzioni. Considerando poi che al ministero della giustizia lavora anche molti magistrati (sono in numero superiore rispetto a quanto previsto dalla legge) questo dovrebbe essere un ulteriore elemento di garanzia e tutela per la magistratura stessa.

...............si deve avere il medesimo rispetto per le attività che vengono fatte dal governo nell’ambito delle sue funzioni

Essendo il quadro normativo e procedurale quello delineato nell'articolo, l'ispezione appare del tutto ridondante e non necessaria.

molto chiaro

dice chiaramente quello che da incompetente pensavo con l'aggiunta non trascurabile della non applicabilità della carcerazione preventiva nel caso , molto probabile , in giudizio venga concessa la sospensione condizionale della pena.

Ho visto Alfano a Ballarò e nella polemica con Palamara non mi ha convinto.

 

se i processi li fanno i poliziotti, i giornalisti, i politici e non i giudici nelle aule di Tribunale secondo regole prestabilite, viene meno lo stato diritto e ciò significa che il prossimo potrebbe non essere un teppista, ma un cittadino qualsiasi, forse, chissá, uno di voi...

 

non bisogna smettere di ripeterlo! qua si parteggia, si confondono legittimissime antipatie con presunzioni di colpevolezza. a me interessa ben poco della sorte di un coglione col casco (del suo pensiero, anche meno), chiaramente persona quanto mai spregevole, mentre della correttezza del suo processo parecchio, perchè potrebbe capitare anche a un innocente sfigato con pochi mezzi per difendersi.

però non era meglio se concludevi con: uno di NOI...  ? :-)

 

Anche viste le disposizioni della legge riportate da Axel, è chiaro che la costodia cautelare (in carcere o domiciliare) non deve essere applicata. Tuttavia, persistendo l'esigenza di prevenire nuove violenze a breve termine, non potrebbe essere applicato agli arrestati un provvedimento del tipo DASPO, sia pure, come in questo caso, per un tempo molto limitato?

No, stranamente il diritto di manifestare la propria opinione e' ancora difeso dalla nostra costituzione piu' di quello, che ne so, di andare allo stadio.

Sul tema, in particolare sulle note dichiarazioni di Gasparri, ho letto il seguente commento di M. Ainis sulla Stampa di lunedì scorso. Mi sembra che dica cose sensate (o almeno più sensate delle parole di Gasparri).

PS Buon Natale alla redazione e ai lettori di NfA.

 

E' sempre la solita solfa. 

Si fanno delle leggi che conducono a esiti che sono considerati non accettabili e invece di procedere a modificare quelle leggi per via legislativa, si preferisce attaccare un potere dello stato, teoricamente autonomo, addossandogli la responsabilità di decisioni che invece, a giudicare dalla ricostruzione di Axel, sono del tutto coerenti con la normativa esistente.

Succede poi che coloro che queste leggi hanno scritto non solo tacciano per non dover riconoscere i possibili effetti della loro produzione legislativa, ma anzi scarichino gli effetti di quelle sui giudici e pm. Sarebbe bello sapere chi, come e quando ha introdotto certe modifiche nella procedura penale e nel computo delle pene...e poi collegare quelle scelte alle dichiarazioni di oggi sulla forca per quella teppaglia di Roma. Chissà cosa verrebbe fuori...

Sulla questione delle indagini da parte del ministero. Avrei alcune domande.

1) Chi sono gli ispettori? Come sono scelti? Sono nominati dal ministro in merito a uno specifico caso?

2) Le ispezioni hanno termini temporali? Incidono sull'attività di quanto sono oggetto dell'ispezione?

3) Posto che gli ispettori rilevino irregolarità, cosa succede dopo?

4) Come possono i tribunali difendersi dal ricorso eccessivo agli ispettori da parte del ministro? In effetti sembra che il loro intervento sia oggetto di una politicizzazione neppure mascherata, è così?

 

il più famoso è Arcibaldo Miller ha indagato , fra gli altri , Luigi de Magistris a Maria Clementina Forleo, da Ilda Boccassini a Gherardo Colombo

uomo PdL , spesso indicato come candidato i Campania

 

 

Comincio da Marco, promettendo che risponderò a tutte le domande con la solita lentezza tipica della giustizia italiana…

Sarebbe bello sapere chi, come e quando ha introdotto certe modifiche nella procedura penale e nel computo delle pene...e poi collegare quelle scelte alle dichiarazioni di oggi sulla forca per quella teppaglia di Roma. Chissà cosa verrebbe fuori...

Ecco, bravo non fare ´ste domande che magari potresti avere delle brutte risposte. La norma che esclude la custodia in caso di probabile sospensione della pena fu introdotta dalla l. 8 agosto 1995, n. 332. Dice niente l´anno e il periodo in generale :-)? Comunque, era una norma che rispondeva a degli indubbi abusi commessi dalla magistratura. Personalmente la trovo comunque giusta.

Avrei alcune domande.

Alla faccia di alcune…

1)      Chi sono gli ispettori? Come sono scelti? Sono nominati dal ministro in merito a uno specifico caso?

Sono magistrati. Diciamo che non sono scelti con un pubblico concorso e godono della fiducia del Ministro… Non sono nominati per un caso specifico, sono al ministero in pianta stabile.

2)      Le ispezioni hanno termini temporali? Incidono sull'attività di quanto sono oggetto dell'ispezione?

Non saprei se ci sono dei limiti temporali. A naso direi di sí, ma dovrei verificare. In ogni caso non durano molto a lungo. Possono incidere nel senso che l´ufficio oggetto dell´ispezione deve mettere a disposizione atti ed i magistrati devono fare relazioni, ergo perdere del tempo.

3)      Posto che gli ispettori rilevino irregolarità, cosa succede dopo?

Se ravvisano delle irregolaritá di tipo disciplinare, il Ministro puó esercitare l´azione disciplinare, in cui il giudice è comunque il CSM.

4)      Come possono i tribunali difendersi dal ricorso eccessivo agli ispettori da parte del ministro? In effetti sembra che il loro intervento sia oggetto di una politicizzazione neppure mascherata, è così?

Non possono, se non facendo rilevare la correttezza del proprio operato. Il loro intervento istituzionale non ha, di per sé, uno scopo politico. Sono deputati a verificare la correttezza dell´operato negli uffici e dei singoli magistrati. Non c´è nulla di sbagliato, sulla carta. Se poi lo scopo per cui dispongo un´ispezione è diverso da quello istituzionale, il discorso è un altro. 

 

Parole condivisibilissime e di buon senso, che in uno stato di diritto dovrebbero essere delle banalita`.

Io come cittadino non provo nessuna soddisfazione a sapere che questa gente finisca in carcere, a meno che naturalmente si tratti di persone pericolose. Allo stesso tempo trovo insopportabile che resti impunita. Possibile che ci sia solo il carcere o niente? Ma una bella sanzione economica come risarcimento dei danni arrecati non e`prevista dal nostro ordinamento? Una cifra da pagare anche a rate volendo o lavorando gratuitamente per la comunita`. Qualche decina di migliaia di euro, non parlo di cifre astronimiche.

Beh "quella gente" per adesso è sotto processo.

Non è detto che capiti "niente".

 Possibile che ci sia solo il carcere o niente? Ma una bella sanzione economica come risarcimento dei danni arrecati non e`prevista dal nostro ordinamento? Una cifra da pagare anche a rate volendo o lavorando gratuitamente per la comunita`. Qualche decina di migliaia di euro, non parlo di cifre astronimiche.

la pena puó essere convertita anche in una multa, attualmente il tasso di conversione é di € 250,00 al giorno. La conversione puó essere fatta per pene fino a sei mesi. Quindi, ipoteticamente, potrebbero essere condannati al pagamento di una pena di € 45.000,00 (250 x 180 sempre che i numeri non mi tradiscano). Il fatto é che, tranne rari casi, nessuno é disposto a pagare simili somme e, quindi, preferiscono bruciarsi parte della sospensione condizionale. 

Quanto al risarcimento del danno: lo Stato dovrebbe costituirsi parte civile, ma, anche qui, ottenuta la condanna, sará difficile ottenere il denaro, visto che questi sono studenti squattrinati e maggiorenni, sicché i loro genitori non rispondono. Si potrebbe dire che basta aspettare che entrino nel mondo del lavoro per eseguire la sentenza. Il fatto é che passa troppo tempo e lo Stato non ha il fiato cosí lungo.

veramente un ottimo articolo, esprime chiarissimamente quello che anche io, da profano, avevo supposto: non siamo in un paese di common law, qui il potere discrezionale dei giudici è ben misero. era ovvio che dietro una scarcerazione ci fossero dei pressuposti giuridici piuttosto stringenti.

 

quello che mi chiedo io, piuttosto, è come mai né i giornalisti ma (soprattutto) nemmeno i magistrati provino a spiegare "alle masse" i motivi delle loro azioni. sarebbe l'unico modo per scaricare le armi in mano ai soliti populisti anti-toghe.

 

Il bello è che questa strategia pre-elettorale funziona, eccome se funziona.

Finché lor signori controllano i mass-media non c'è storia, l'opinione pubblica la plasmano loro e faranno quel cazzo che vogliono...

L'altro giorno ho sentito una commessa (max 30 anni eh...) uscirsene con una frase tipo: "io odio quelli dei centri sociali, li ucciderei tutti, e anche quei giudici che li fanno uscire il giorno dopo", ok, non era una luminare ma non mi è neanche passato per l'anticamera del cervello spiegare al lor signora che in Italia i giudici applicano la legge e non la fanno, che le misure cautelari personali sono disciplinate dal Libro Quarto, Parte Prima, Titolo primo del codice di procedura penale art. 272 e successivi perché tanto sarebbe stato come parlare con un muro...

La massa è stupida, se viene presa per i fondelli anche da chi li dovrebbe tutelare non c'è partita. 1.000 NFA non avranno mai l'impatto di un TG1 a caso, questo è IL problema italiano.

quello che mi chiedo io, piuttosto, è come mai né i giornalisti ma (soprattutto) nemmeno i magistrati provino a spiegare "alle masse" i motivi delle loro azioni. sarebbe l'unico modo per scaricare le armi in mano ai soliti populisti anti-toghe.

I motivi sono tanti. Posso elencarne alcuni

1. I giornalisti sono ignoranti e non conoscono i meccanismi

2. spesso anche quelli, diciamo cosí, favorevoli alla magistratura, lo sono in un´ottica strumentale e, quindi, non gradiscono articoli tecnici.

3. credo anche che ritengano un articolo troppo tecnico difficilmente digeribile alla media dei loro lettori (piccolo complimento ai lettori di nfa :-).

4. nei dibattiti televisivi il magistrato é destinato a soccombere perché cerca di articolare dei ragionamenti che il conduttore, abilmente, gli impedisce di fare, tagliandogli la parola.

5. non tutti i magistrati sono disposti a fare interventi sui media.

6. varie ed eventuali a scelta libera dei lettori.

Il secondo presupposto, dicevamo, è quello delle esigenze cautelari ex art. 274 CPP. C’è, nel caso specifico un pericolo concreto di fuga? Il pericolo di inquinamento probatorio in cosa consisterebbe? Residua il pericolo di reiterazione del reato. Anche qui facciamo fatica a costruirlo, dovremmo argomentare che dei soggetti, stando sempre alle cronache, incensurati parteciperanno ad altre dimostrazioni in futuro prossimo o comunque compiranno atti gravi di vandalismo e/o resistenza a pubblico ufficiale.

L'accantonamento delle esigenza cautelari mi sembra frettoloso. Non vedo come si possa  escludere il pericolo di fuga. L'inquinamento probatorio potrebbe consistere nell'intimidazione degli eventuali testimoni: si tratta di persone violente, e che hanno agito in gruppo. E anche la reiterazione del reato è assolutamente possibile: se ci saranno altre manifestazioni è probabile che questi soggetti vi parteciperanno ed è verosimile che compiranno altri reati: sarebbe un comportamente perfettamente coerente.

 

L'accantonamento delle esigenza cautelari mi sembra frettoloso. Non vedo come si possa  escludere il pericolo di fuga. L'inquinamento probatorio potrebbe consistere nell'intimidazione degli eventuali testimoni: si tratta di persone violente, e che hanno agito in gruppo. E anche la reiterazione del reato è assolutamente possibile: se ci saranno altre manifestazioni è probabile che questi soggetti vi parteciperanno ed è verosimile che compiranno altri reati: sarebbe un comportamente perfettamente coerente.

 

Tutte ipotesi plausibilissime, non c'e' che dire. Allora, facciamo cosi'. Vediamo se, in attesa del processo, gli imputati rilasciati (uno e' ai domiciliari) reiterano, intimidiscono o si danno alla clandestinita'. Se accade, i giudici si saranno effettivamente sbagliati. Se nulla di tutto cio' succede, pero', spero che tu riconosa che, in effetti, c'e' un motivo ben preciso per cui tu di mestiere non fai il giudice.

Si pone dunque la domanda del motivo per cui il Ministro faccia girare a vuoto i suoi ispettori. In realtá, il Ministro coglie due piccioni con una fava. Il primo, diretto, è un tentativo di intimidire i magistrati, per di più a procedimento ancora aperto. Il messaggio è chiaro: “se non decidi come voglio io , ti mando gli ispettori a farti le pulci”. Il sistema è stato applicato da numerosi Ministri fin dai tempi di mani pulite.

Risulta che in passato i magistrati si siano lasciati intimidire?

Essere sotto indagine ispettiva anche se non si è fatto niente non è mai piacevole.

Figurarsi essere sotto indagine giudiziaria! Gli ispettori mica sbattono dentro la gente. Se ne deve dedurre che quando un magistrato indaga su un politico stia cercando di intimidirlo?

ancora questa poi a nanna per oggi.

Risulta che in passato i magistrati si siano lasciati intimidire?

Non credo, non lo so, ma non tutti hanno la schiena dritta. In ogni caso é fonte di stress.

Figurarsi essere sotto indagine giudiziaria! Gli ispettori mica sbattono dentro la gente. Se ne deve dedurre che quando un magistrato indaga su un politico stia cercando di intimidirlo?

mi sembra che tu stia confondendo i piani. Se l´ispettore viene mandato a fare un´indagine perché c´é una segnalazione per una presunta anomalia, non é un´intimidazione.

Se un magistrato apre un´indagine palesemente infondata contro un politico per costringerlo a prendere o non prendere una determinata decisione che é di sua competenza e non del magistrato chiamato a giudicare fatti, commette un illecito disciplinare ed anche penale.

Pazzesco signori, è di palese evidenza perchè le persone sono state scarcerate? 

1) Non sussistevano gravi indizi di colpevolezza ( ma chi ve lo ha detto che i "guerriglieri" siano le persone fermate ? Addirittura in molti casi gli arrestati hanno portato video che li scagionavano completamente.

2) i reati contestati , danneggiamento prevedono una pena detentiva bassa che in termini di legge non prevede l'applicazione di carcere preventivo nemmeno opzionale.

3) l'unico reato che la prevede ( opzionale ) è la resistenza aggravata contestata e supportata da indizi solo per uno dei fermati che infatti è stato mandato ai domiciliari.

La maggior parte dei fermati è gente presa a casaccio per strada, ma qualcuno di voi c'è mai stato ad una manifestazione con scontri ( da quello che scrivete dubito ) , la polizia carica e arresta semplicemente chi non fa in tempo a scappare ( generalmente dopo averlo riempito di mazzate ) In termini di legge trovarsi nel luogo sbagliato al momento sbagliato ed essere picchiato non costituisce reato.

Io in piazza c'ero, ho visto parecchi violenti e la polizia si guardava bene di prenderli ( quelli menano)

Comunque la risposta alla domanda è: La solita Demagogia , la critica andrebbe rivolta alla polizia: perchè non arresta bi colpevoli ma gente a casaccio? ( creandogli seri guai? )

 

La crisi economica, gli studenti in piazza, i cortei di lavoratori ...

Mi sembra di essere tornato agli anni '70, questi anni dopo tangentopoli sono serviti solo per fare un salto indietro. Invece di lambiccarsi sul lavoro dei giudici forse è il caso di chiedersi come mai gli studenti sono incazzati, i lavoratori pure, i risparmi son finiti e siamo nella palta più totale.

Di chi è la responsabilità, chi ci ha portati a questo punto?

Riguardo agli scontri ho letto parecchie testimonianze, non ho trovato un solo arrestato che abbia partecipato agli scontri, almeno stando alle loro dichiarazioni of course. Mi sono ritrovato però a pensare ad una cosa, soprattutto dopo le dichiarazioni di Gasparri. Se avessi un figlio non gli impedirei di scendere in piazza per manifestare ciò in cui crede, piuttosto ci scenderei insieme a lui. Dovremmo dare un po' più di fiducia ai nostri giovani.

 

Se avessi un figlio non gli impedirei di scendere in piazza per manifestare ciò in cui crede, piuttosto ci scenderei insieme a lui. Dovremmo dare un po' più di fiducia ai nostri giovani.

 

Nota a margine: L'idea che un genitore debba o possa impedire ad un figlio di scendere in piazza e' l'esemplificazione del peggior familismo italiano.

Riguardo agli scontri ho letto parecchie testimonianze, non ho trovato un solo arrestato che abbia partecipato agli scontri, almeno stando alle loro dichiarazioni of course.

Ma dai? Pensa, io non ho mai incontrato un carcerato che si dichiarasse colpevole. Le carceri sono piene di innocente, adesso capisco perché si fa un indulto ogni tre anni!

da juventino,non sono d'accordo che la magistratura non interpreti se e quando e perchè e forse.scalia,chi è costui?quel che leggo sarebbe normale in un paese "legale",ma io questo paese legale non lo vedo,per nulla.senza scomodare soloni alla stella.detto questo,concordo che non sussisterebbero le condizioni,ma appunto forse altrove,in altro luogo e con altri dubbi.che lo scontro tra poteri sia una realtà dal 1993 mi sembra evidente.qualcuno mi sa dire come sono andate a finire le indagini altolocate di de magistris?mi sembra che faccia altro,adesso,e forse baffino si è pure scordato del danno al mugello.ora troppo tardi.che la biopolitica della paura sia l'unico modo per controllare una società complessa mi sembra evidente.ogni giorno un target diverso,non sempre verificabile,non sempre evidente,non sempre reale,sempre che reale sia una categoria della politica ,cosa che dubito.del resto,cass susntein lo dice chiaramente.

questo che sarebbe?intimidazione,pubblicità progresso,macchina del fango,gossip,politica,pop art?

 

http://www.unionesarda.it/Articoli/News/207871

 

ossia,siamo sicuri che la magistratura sia immune dall'ambiente in cui vive?io no.

fulminanti le ultime righe sulla fuga di notizie,un fumettone pop che il mondo ci invidia...

bravo, ottimo post.

 

Si vede solo la fase finale di una scena in cui i poliziotti randellano una persona che si trova a terra e che grida di non aver fatto nulla. Perché sarebbe innocente? Cosa è successo prima? Dov’è il resto del filmato con le fasi antecedenti?

 

sì in effetti ci fosse solo questo quale sarebbe la prova? E tra parentesi beccarsi una sequela di calci in pancia e manganellate in faccia mentre si è a terra incapaci di offendere o di fuggire è qualcosa previsto da qualche "regolamento operativo" della polizia?

 

Credo che sia assolutamente normale per la polizia italiana bastonare un arrestato. Ci indignamo quando vengono pubblicati filmati che mostrano poliziotti americani che picchiano un arrestato, ma immagini analoghe che concernono la polizia italiana ci lasciano quasi sempre indifferenti. Chi, come i piccoli spacciatori, è abituato a frequentare le carceri, non s sogna nemmeno di denunciare i pestaggi. Solo se muore come conseguenza del pestaggio, può darsi che una famiglia agguerrita riesca a far condurre indagini serie. Noi italiani ricordiamo con orrore le torture inflitte dagli americani ai prigionieri iracheni, ma nessuno ricorda le fotografie di militari italiani intenti a torturare un somalo, ai tempi del primo governo Prodi. Naturalmente gli autori delle torture non hanno subito alcun processo. Uno dei maggiori criminali di guerra del secolo scorso il Maresciallo Graziani, autore di stragi di civili innocenti in Etiopia  per vendicare e punire un attentato contro  lui stesso, ha l'onore di una lapide a lui dedicata sulla sua casa natale in un paesino della Ciociaria. A lui è pure dedicato un giardinetto pomposamente chiamato Parco Maresciallo Graziani nello stesso paesino. Cosa penseremmo di Graziani se fosse stato tedesco e al posto degli etiopici ci fossero stati italiani? Insomma, come al solito "italiani brava gente". Con un linguaggio più tecnico noi italiani siamo particolarmente esperti in "scindere, proiettare e negare".

Appunto, il video prova abusi da parte dei poliziotti ma non dice nulla sulla colpevolezza o innocenza dalla vittima riguardo a fatti precedenti.

sì in effetti ci fosse solo questo quale sarebbe la prova?

la testimonianza dei poliziotti, la cui credibilitá verrebbe valutata a seguito del controinterrogatorio cui verrebbero sottoposti dalla difesa.

E tra parentesi beccarsi una sequela di calci in pancia e manganellate in faccia mentre si è a terra incapaci di offendere o di fuggire è qualcosa previsto da qualche "regolamento operativo" della polizia?

no, costituisce autonomo reato, quanto meno di percosse, perseguibile esclusivamente a querela di parte e non d´ufficio, altrettanto vale se sono state cagionate delle lesioni della durata inferiore a 20 giorni.

Posso dire che quei poliziotti non ci escono molto bene.

Da qualche parte ho peró visto anche un filmato in cui i poliziotti avevano fermato e sdraiato a terra un tale con tanto di passamontagna e casco senza percuoterlo. Mi chiedo perché un pacifico cittadino va ad una manifestazione di protesta con un passamontagna ed un casco...

Questo dibattito, contrariamente al post, misura e rivela il livello di guerra per bande in cui l'Italia vive.

A nessuno fotte nulla della legalità per se. A nessuno fotte se l'ordine pubblico sia di per se un bene e se il mantenerlo/violarlo sia qualcosa che dovremmo aspirare ad ottenere.

L'unica questione sembra essere quella de "i nostri" versus "i loro".

La guerra per bande, appunto. E da entrambe le parti, assolutamente da entrambe le parti.

Gli anni '20, e gli anni '40, e gli anni '70, all over again and again.

Ed intanto Ruini vi fa il nuovo governo ...

 

A me non sembra una guerra tra bande. Nei commenti si sentono enfasi diverse su legalità e ordine pubblico ma, salvo qualche parola sfuggita, mi sembrano piuttosto moderate e anche abbastanza attente a entrambe le esigenze. Per quanto mi riguarda, io cercavo soltanto di sfruttare la competenza di Axel per capire come si possano conciliare diritti, legalità e ordine pubblico (i diritti di tutti e, discendendo per li rami, la mia libertà di circolazione).

 

 

 

 

La difesa della legalità comincia con il pretendere l'osservanza delle leggi da parte dei magistrati e delle forze di polizia, e da parte dei militari in zone di guerra. Se i poliziotti che pestano un arrestato a terra non sono riconoscibili non è possibile una azione penale. Si può però intervenire con provvedimenti disciplinari o comunque provvedimenti che influenzano la carriera su chi li comanda. A proposito: questo (che è meglio di niente, ed in genere è efficace tra i militari per prevenire altri abusi)  sembra sia avvenuto per le torture in Somalia, anche se in quel caso i torturatori erano stati identificati.

il fatto é che alcuni interventi dei lettori, contengono lo stesso errore stigmatizzato nel post e cioé dei giudizi.

C´é chi li formula assolutori (la polizia ha arrestato a casaccio), chi li formula di condanna (dovevano tenerli dentro comunque).  

L'alternativa alla guerra per fazioni del tutti contro tutti che si nota nel thread ha come sola alternativa l'affermazionem della legalità. Ma chi è pronto a riconoscere che la legalità non è altro che l'affermazione i diritti di prioprietà e di auto-proprietà? Al di fuori di questa concezione la legalità non è altro che la guerra di tutti contro tutti per accapararsi il potere legale di imporre al resto della società i propri costi

un piccolo aggiornamento che mi sembra significativo

Segnalo uno svarione del servizio pubblico televisivo: a distanza di qualche mese la manifestazione contro la cosiddetta riforma Gelmini è diventata una manifestazione contro il precariato. Il giovane pizzaiolo che non aveva nulla a che fare con una manifestazione di universitari è diventato un giovane precario, quindi si giustifica la sua presenza e probabilmente si cerca di giustificare la sua violenza tramite la condizione sociale disagiata.

Qui il filmato, dal minuto (hh.mm.ss) 1.16.00, fate scorrere il cursore: cominciamo bene