I grants ERC

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Riprendiamo il post di Lippi, con qualche informazione aggiuntiva.

L’European Research Council (http://erc.europa.eu/) distribuisce due tipi di finanziamenti, gli starting grants, per giovani studiosi con non più di sette anni dal conseguimento del PhD, e gli advanced (o senior) grants, per studiosi maturi.  A differenza di altri programmi europei, i grants sono ad personam – sono cioè concessi ad un ricercatore (principal investigator) che può allocarli dove ritiene di poter meglio svolgere la sua ricerca (host institution). Il caso più comune è un professore universitario che alloca la ricerca nella sua università di appartenenza, ma possono fare domanda anche studiosi di enti di ricerca pubblici (il CNR) e privati (per esempio il San Raffaele).  E’ inoltre possibile, anche se non frequente, che uno studioso decida di trasferire il proprio grant in istituzione diversa da quella di appartenenza. Quindi la nazionalità della host institution è il criterio più corretto per giudicare la qualità di un sistema di ricerca – la sua capacità di produrre ed attrarre ricercatori brillanti. Questo e' il criterio che utilizziamo nella composizione delle tabelle sotto, che inoltre evita il  paradosso di classificare come italiani grants ottenuti da studiosi di nazionalità italiana che avessero preso il PhD all’estero ed avessero svolto tutta la carriera all’estero.  Si noti anche che studiosi italiani in universita' extra-europee non sono ammessi a finanziamenti ERC, il che e' importante vista la sostanziale presenta italiana negli Stati Uniti in varie discipline.  

Il sito ERC permette di  presentare dati separati per tipo di grant e per macro-settore  – scienze fisiche e naturali (compresa ingegneria), scienze della vita (medicina, biologia) e scienze sociali (che comprendono le materie letterarie)

Tab.1
Numero di grants

  

Starting grants

 
   
  

Scienze

Natura

 
 

Scienze della vita

 
 

Scienze Sociali

 
 

Totale

 
 

Gran Bretagna

 
 

175

 
 

127

 
 

130

 
 

432

 
 

Germania

 
 

129

 
 

110

 
 

30

 
 

269

 
 

Francia

 
 

147

 
 

97

 
 

32

 
 

276

 
 

Paesi Bassi

 
 

65

 
 

50

 
 

58

 
 

173

 
 

Svizzera

 
 

60

 
 

57

 
 

5

 
 

122

 
 

Italia

 
 

65

 
 

25

 
 

25

 
 

115

 
 

Spagna

 
 

60

 
 

44

 
 

20

 
 

124

 
 

Israele

 
 

50

 
 

49

 
 

8

 
 

107

 
 

Totale

 
 

909

 
 

712

 
 

378

 
 

1999

 
     
  

Advanced grants

 
   
  

Scienze

natura

 
 

Scienze della vita

 
 

Scienze Sociali

 
 

Totale

 
 

Gran Bretagna

 
 

98

 
 

95

 
 

58

 
 

251

 
 

Germania

 
 

72

 
 

68

 
 

21

 
 

161

 
 

Francia

 
 

65

 
 

42

 
 

28

 
 

135

 
 

Paesi Bassi

 
 

37

 
 

24

 
 

16

 
 

77

 
 

Svizzera

 
 

53

 
 

41

 
 

7

 
 

101

 
 

Italia

 
 

31

 
 

21

 
 

23

 
 

75

 
 

Spagna

 
 

17

 
 

23

 
 

14

 
 

54

 
 

Israele

 
 

26

 
 

17

 
 

7

 
 

50

 
 

Totale

 
 

499

 
 

403

 
 

195

 
 

1097

 


Come si vede il numero assoluto dei grant italiani non è particolarmente elevato, se confrontato con quello svizzero, olandese o israeliano. Si ricordi che per tutti i paesi, le cifre includono anche istituti non universitari. Purtroppo non è possibile distinguerli, salvo leggersi tutti i 3000 progetti.  Ovviamente, come detto più volte, sarebbe opportuno normalizzare il numero di grants con il numero di ricercatori o la spesa in ricerca ma  dubito che una simile operazione annullerebbe il gap con questi paesi. D’altra parte, neppure  Francia e Germania, che sicuramente spendono di più dell’Italia, fanno una grande figura se confrontati con Israele.
La tabella successiva riporta le percentuali  per paese ed area sul totale dei grants

Tab. 2
Percentuali per paese

  

Starting grants

 
   
  

Scienze

Natura

 
 

Scienze della vita

 
 

Scienze Sociali

 
 

Totale

 
 

Gran Bretagna

 
 

19.3

 
 

17.8

 
 

34.4

 
 

21.6

 
 

Germania

 
 

14.2

 
 

15.4

 
 

7.9

 
 

13.5

 
 

Francia

 
 

16.2

 
 

13.6

 
 

8.5

 
 

13.8

 
 

Paesi Bassi

 
 

7.2

 
 

7.0

 
 

15.3

 
 

8.7

 
 

Svizzera

 
 

6.6

 
 

8.0

 
 

1.3

 
 

6.1

 
 

Italia

 
 

7.2

 
 

3.5

 
 

6.6

 
 

5.8

 
 

Spagna

 
 

6.6

 
 

6.2

 
 

5.3

 
 

6.2

 
 

Israele

 
 

5.5

 
 

6.9

 
 

2.1

 
 

5.4

 
     
  

Advanced grants

 
   
  

Scienze

Natura

 
 

Scienze della vita

 
 

Scienze Sociali

 
 

Totale

 
 

Gran Bretagna

 
 

19.6

 
 

23.6

 
 

29.7

 
 

22.9

 
 

Germania

 
 

14.4

 
 

16.9

 
 

10.8

 
 

14.7

 
 

Francia

 
 

13.0

 
 

10.4

 
 

14.4

 
 

12.3

 
 

Paesi Bassi

 
 

7.4

 
 

6.0

 
 

8.2

 
 

7.0

 
 

Svizzera

 
 

10.6

 
 

10.2

 
 

3.6

 
 

9.2

 
 

Italia

 
 

6.2

 
 

5.2

 
 

11.8

 
 

6.8

 
 

Spagna

 
 

3.4

 
 

5.7

 
 

7.2

 
 

4.9

 
 

Israele

 
 

5.2

 
 

4.2

 
 

3.6

 
 

4.6

 


L’Italia ottiene più o meno la stessa percentuale per  starting e advanced grants  ed anche per settori, con due significative eccezioni. La percentuale è relativamente bassa per gli starting grants per scienze della vita ed alta per i senior grants per scienze sociali. Senza una ulteriore disaggregazione per argomento è impossible dire se siano da ringraziare più gli scienziati sociali (sociologi, economisti) o i letterati.

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Commenti

Ci sono 4 commenti

A proposito di ERC voglio essere franco dato che ho esaminato in dettaglio tale organizzazione. I primi anni dell’attività non sono stati caratterizzati da una limpida gestione e questo è sorgente di forti perplessità. Le dimissioni di Kafatos e le ragioni sottostanti non sono mai state chiarite. Perché?

La scelta di Helga Nowotny come nuova presidente da cosa è giustificata? Per carità il curriculum va bene ma perché una non UE? E perché non c’è nessun italiano ai vertici dell’organizzazione?

Il budget per il 2013 è di circa 1800 milioni con un contributo italiano di circa 216 milioni. Dato che su 3000 grant solo il 6% è andato all’Italia il nostro paese ha “regalato” più di 100 milioni agli altri. E questo regalo è particolarmente doloroso se si pensa ad un finanziamento di qualità che determina un possibile ritorno dell’investimento in formazione di personale altamente specializzato.

E’ pur vero che l’Italia regala circa 6 Miliardi di euro all’anno ai partner comunitari ma forse anche per questi piccoli regali dovremmo incazzarci. Avrei qualche domanda immoderata cui si dovrebbe trovare risposta.

• Cosa hanno fatto Fiorella Kostoris, Salvatore Settis, Claudio Bordignon e Anna Tramontano? Quali sono stati gli elementi distintivi che li hanno fatti nominare? Qual’è la loro giustificazione al fatto che noi abbiamo perso centinaia di milioni negli anni?

• Cosa ha fatto il ministero e i ministri per favorire domande ben formulate sia per ERC che per altri programmi comunitari?

• Perché il processo di selezione delle domande non è trasparente? Quali sono i criteri di divisione del budget tra le diverse aree e sottoaree?

• Ci conviene allora contribuire a questa competizione dove sembra che il cervello sia concentrato negli UK? Non è forse meglio prendere atto che noi siamo dei mona e spendere i nostri soldi per fare magliette?

i) per quale ragione l'Italia dovrebbe avere in termini di grants i propri contributi? O non "perdere" milioni?

ii) su quale base afferma che "il cervello [è] concentrato negli UK"?

Una precisazione: H. Nowotni è austriaca, e quindi comunitaria.

Se prendo i dati di questa tabella (spiegata qui) sul numero di ricercatori e divido i dati di Federico per questo numero, ottengo i seguenti idicatori per progetto/(migliaia di ricercatori):

GB 1.12

GE 0.61

FR 0.90

ND 1.96

IT 0.91

ES 0.57

CH 4.52

Si ottiene più o meno la stessa proporzionalità se si prende la tabella a pag. 68 di questo rapporto. Interessante anche la spesa per gli investimenti in ricerca riportata a pag. 43  dello stesso rapporto.

 Probabilmente il calcolo di Rotondi è molto approssimativo, ma la conclusione politica è ovvia: non imitiamo la Germania, guardiamo alla UK, studiamo l'Olanda e copiamo la Svizzera! Aggiungerei Israele, che è escluso dalla tabella EUROSTAT ma ha una performance ottima.