Forse ho torto ...

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... visto che anche Jeff Sachs ora sembra scrivere cose simili a quelle che scrivo da tempo.

Peccato che si sia svegliato (eccolo in inglese) un pelino troppo tardi. Peccato anche - ma è un peccato solo per il mio ego - che questo blog abbiamo iniziato a farlo solo due anni fa: parlando a vanvera, invece di scrivere a vanvera su nFA, ho perso l'occasione di poter dire "l'avevo scritto io!" ...

Autocitazioni a parte, il punto della presente ed avvelenata nota NON è quello di ribadire il mio punto di vista (anche perché, in esperta compagnia, cercho di chiarire la questione più ampiamente qui [link non ancora attivo], e conto di seguire a farlo in seguito) ma di sottolineare sia la natura contradittoria delle analisi di certi guru sia il fatto che, alla fin fine, le raccomandazioni sono sempre le stesse, indipendentemente dai risultati raggiunti in precedenti occasioni.

Ecco cosa scriveva Jeff Sachs prima di cadere da cavallo sulla via di Damasco, quando la parte politica ed economica per cui "tiene" s'avvantaggiava del credito facile, i tassi bassi, i bail-out degli amichetti di Wall Street e la moneta a go-go:

1998a:

 

 

 

'<h' . (('6') + 1) . '>'

More specifically, one key to overcoming the current financial

turmoil, and to avoiding a much worse crisis, is a shift in monetary

policies in the leading countries towards greater monetary expansion.

For the past year, the International Monetary Fund has been preaching

monetary stringency to the developing world. The result, predictably,

has been severe economic contraction.

'</h' . (('6') + 1) . '>'

 

 

 

'<h' . (('6') + 1) . '>'

It’s time to end the downward spiral, through sufficiently

expansionary policies in the advanced economies of Europe and the

United States, and a reversal of IMF monetary advice in the developing

world. We should also reject monetary straitjackets -- like currency

boards and fixed exchange rates -- which impose the gold-standard.

'</h' . (('6') + 1) . '>'

 

[Trad: Più specificamente, una delle chiavi per superare l'attuale turbolenza finanziaria e per evitare una crisi peggiore è un cambiamento della politica monetaria nei principali paesi in senso più espansionista. L'anno passato il Fondo Monetario Internazionale ha favorito politiche monetarie restrittive nei paesi in via di sviluppo. Questo ha causato, come c'era da aspettarsi, una severa contrazione economica.

È tempo di interrompere questo circolo vizioso, mediante politiche sufficientemente espansioniste nelle economie avanzate di Europa e Stati Uniti e un cambiamento radicale nella politica del FMI verso i paesi in via di sviluppo. Occorre anche evitare rigidità monetarie--come accordi di "serpente monetario" o cambi fissi--che ci riporterebbero di fatto al "sistema aureo".]

 

1998b:

 

'<h' . (('6') + 1) . '>'

The Fed was probably right to intervene [on LTCM, NdR]. The workout will lead to a

smoother retrenchment or closure of the failed firm, and has a chance

at least, of mitigating a panicked reaction in the financial system. A

sudden closure of the firm might have led to a cascading series of

defaults on derivative contracts and loans, which might have

accelerated a stampede of funds out of other financial institutions, to

the mutual detriment of creditors and debtors, and of the economy as a

whole. Notably, the workout involved simply a renegotiation between the

creditors and debtors (an "orderly workout," to use the jargon of

bankers) rather than a bailout using taxpayer dollars.

'</h' . (('6') + 1) . '>'

[Trad: La Fed ha probabilmente fatto bene a intervenire [su LTCM, NdR]. La ristrutturazione condurrà a un riposizionamento o una chiusura più ordinata dell'impresa fallita ed ha una buona possibilità di mitigare le reazioni di panico del mondo finanziario. Un'improvvisa chiusura dell'impresa poteva avere effetti a cascata di fallimenti su contratti derivati e prestiti, accelerando la fuga dei capitali da altre istituzioni finanziarie a danno dei debitori, dei creditori e dell'economia nel suo complesso. Si noti che la ristrutturazione ha avuto luogo mediante una semplice rinegoziazione tra creditori e debitori (un "orderly workout", per usare il gergo dei banchieri), anziché attraverso un salvataggio mediante l'uso dei soldi dei contribuenti.]

 

 

1999, ossia quando la bolla era così grande che oscurava il lume del buon senso:

 

'<h' . (('6') + 1) . '>'

The

U.S. is surely powered by two real strengths - great flexibility of its

market system, and great prowess in developing new technologies. The

recent U.S. boom is heavily based on enormous investments of U.S.

companies in the new information technologies. With its special mix of

markets and innovation, the U.S. economy is indeed remaking itself with

amazing speed. But financial bubbles are often founded on true economic

strengths. A bubble occurs when those very real strengths suddenly take

on exaggerated, even mythic, proportions in the eyes of investors, who

are then prepared to throw vast amounts of money into the stock market

without attention to realistic prospects for future earnings.

'</h' . (('6') + 1) . '>'

'<h' . (('6') + 1) . '>'

[...]

'</h' . (('6') + 1) . '>'

'<h' . (('6') + 1) . '>'

In short, the U.S. economy may well be in a financial bubble.

Millions of Americans who now consider themselves investment geniuses

could well end up rather disappointed if and when the bubble bursts.

Even though American pride and consumer spending would be dented, the

damage to the world economy would probably not be huge. Governments

should have the tools - especially monetary policy - to limit the

damage, if they use those tools correctly.

'</h' . (('6') + 1) . '>'

[Trad: Gli USA sono certamente spinti da due forze reali - la grande flessibilità del suo sistema di mercato, e la grande capacità di creare nuove tecnologie. Il recente boom USA è sostanzialmente fondato sugli enormi investimenti delle compagnie USA in nuove tecnologie dell'informazione. Con il suo mix speciale di mercati ed innovazione, l'economia USA si è difatto ristrutturata ad una velocità impressionante. Ma le bolle finanziarie sono spesso fondate su vera forza economica. Una bolla occorre quando quelle forze reali all'improvviso assumono un'esagerata, quasi mitica, statura negli occhi degli investitori, che diventano allora capaci di gettare grandi quantità di moneta nel mercato delle azioni senza fare alcuna attenzione a previsioni realistiche di guadagni futuri.

[...]

In breve, l'economia USA potrebbe essere in una bolla finanziaria. Milioni di americani che si considerano geni degli investimenti potrebbero rimanere alquando delusi se e quando la bolla scoppia. Anche se l'orgoglio americnao e la domanda di consumi ne verrebbero addentati, il danno all'economia mondiale non sarebbe probabilmente grande. I governi dovrebbero avere gli strumenti - specialmente di politica monetaria - per limitare il danno, se li sapranno usare correttamente.]

 

 

 

 

 

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Commenti

Ci sono 6 commenti

Michele, la mia impressione e' che ogni framework che dia al governo la capacita' di intervenire nell'economia a fini di stabilizzazione macroeconomica, e quindi includendo sia le varianti di keynesismo che quelle di monetarismo alla Friedman, sia anche aperto a cattivi usi di questa capacita' (leggi: eccessivo aumento della massa monetaria, e conseguente inflazione).

E' precisamente per questo che personalmente sono un fan dei sistemi di currency board, o di valute agganciate al prezzo delle merci (non necessariamente l'oro). Il guaio e' che questi sistemi richiedono, in casi di crisi, "aggiustamenti strutturali", ossia riduzioni dei redditi nominali: e questi sono politicamente impraticabili nelle democrazie moderne, dove a essere eletti non sono gli Andrew Mellon ma quelli che "feel your pain" (e i loro referenti in campo economico, come gli Stiglitz e, appunto, i Sachs). In queste condizioni, la strada dell'"hard money" non e' percorribile: in America come proposta politica fu abbandonata dai Democratici dopo la presidenza di Grover Cleveland, e dai Repubblicani molto apertamente da Richard "we are all Keynesians now" Nixon, e ora da G.W. Bush. In Argentina, la ragione per cui nel 2002 il currency board salto', nonostante il debito pubblico fosse ancora relativamente modesto, fu che nessuno si aspettava che il governo centrale sarebbe riuscito a controllare la spesa pubblica (soprattutto quella delle amministrazioni provinciali), e inizio' una massiccia fuga di capitali; mentre in Hong Kong, dove il governo non e' eletto a suffragio universale, il currency board sopravvisse alla tempesta del 1998 (anzi, venne rafforzato eliminando alcuni velleitari tentativi di modifica che erano stati fatti in precedenza per tentare un limitato controllo della liquidita'), e i successivi sei anni di leggera deflazione passarono senza troppi drammi.

Ora ovviamente in America siamo nella fase in cui le masse (le stesse a cui era stato fatto credere che ci si potesse pagarsi i consumi spendendo l'"equity extracted from property" con mutui secondari) chiedono a gran voce di conoscere i responsabili del corrente disastro, e quelli che feel their pain e corteggiano i loro favori puntano il dito altrove. Come si sa, la vittoria ha sempre molti padri, ma la sconfitta e' orfana.  

 

Senza ulteriori commenti...

 

http://www.youtube.com/watch?v=ipJTqCbETog

 

O ben io mi sto rincoglionendo (ipotesi che non escludo) o la logica (sia essa economica o anche senza aggettivi) comincia a battere in testa. Scopro stasera, cortesia d'un former student testone che ora guadagni circa 5 volte quello che guadagno io, che anche Nouriel Roubini scrive cose simili alle mie, almeno per quanto riguarda il moral hazard 9su regulation no, ma su regulation Alex ed io ci ritorniamo sopra la settimana prossima, ora sto studiando ...).

Dico io, ma se vale quel ragionamento per il moral hazard creato dal caso BSC, perché non vale (moltiplicato per 10) quando dai liquidità a caso a chiunque te lo chiede ed a tassi reali negativi? Cos'è che non ho capito? Che passaggio mi sono saltato?

 

 

 

Mi metto in un campo che non e' il mio. Non ho in mente nessun modello ma solo un esempio:

Se tutta la classe fa male un compito, la maestra puo' intervenire ed alzare i voti a tutti. Questo puo' si' dare un incentivo alla classe a studiare meno pero' tutti sanno che l'aiuto arrivera' solo nel caso in cui tutti faranno nuovamente male il compito.

Se solo tizio fa male il compito e lo si aiuta, allora si crea un precedente piu' pericoloso. Chiunque si aspettera' un aiuto se non studia, indipendentemente da quanto bravi saranno i compagni.

Does it make sense?