Figli e Patria

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Nonostante la concorrenza in termini di “temi caldi”, in questa fine estate 2016 ne è emerso uno forse minore, ma che mi provoca un piccolo ma insistente moto di indignazione: la Lorenzin prova a fare una campagna per l'incremento delle nascite con i soldi altrui e con un'impostazione culturale vecchia di 90 anni.

Trattasi della campagna #fertilityday2016.

È difficile mettere in ordine tutti i motivi per cui questa campagna è sbagliata se non proprio offensiva o addirittura indicatrice di un approccio aberrante alla Cosa Pubblica.

Diciamo subito che il ministero si è accorto del LEGGERISSIMO errore di comunicazione e ha praticamente raso al suolo il sito fertilityday2016; purtroppo avevamo già visto cose che, per dirla con un anglismo, couldn’t be unseen.

Iniziamo con il fulcro della campagna: 12 “cartoline” da condividere sui social network (clicca l'immagine per ingrandire).

L'orrore in 12 parti.

Tralasciando i giudizi sulla realizzazione tecnica delle cartoline, i messaggi veicolati danno i brividi.  Possiamo dividerli in tre categorie.

Categoria 1: “te devi sbrigà”.

Questo messaggio è evidentemente diretto soprattutto alle donne, ma verremo perdonati se un paese con un numero di giovani NEET (Not in Education, Employment, Training) come l’Italia questa cosa sembra un insulto e una presa in giro per tutti.  Fate figli anche se non avete un titolo di studio spendibile, se non avete un lavoro o nemmeno la prospettiva di averne uno! In particolare il messaggio che dice che la vera creatività è fare figli è agghiacciante. In Italiano il termine “creativo” presuppone l’utilizzo della propria testa per realizzare qualcosa di nuovo: essere genitore può benissimo configurarsi come attività creativa, sfornare figli a caso NO. Già la creatività mi sembra sufficientemente bistrattata in questo Paese, adesso cambiamo pure il significato alle parole così fra un po’ non si potrà neanche sognare di essere creativi nel senso che oggi diamo al termine.

Categoria 2: “i figli sono un dovere sociale”

Qui siamo nel fascismo pieno. Devi fare figli perché è il tuo ruolo di buon cittadino che te lo impone. Siamo uno stato proletario: la nostra unica ricchezza sono i figli, ma non in quanto individui creativi di domani, proprio in quanto massa umana. Quindi intanto tu fai i figli, poi io Stato me ne lavo le mani e non ti do infrastrutture, contributi, agevolazioni: te li smazzi tu così poi un giorno qualche contributo lo pagheranno, perché mi serve solo che paghino le pensioni ai più vecchi.  Ah, non è un’interpretazione mia: nell’opuscolo allegato si dice così in merito al calo demografico:

 

Questo fenomeno inciderà sulla disponibilità di risorse in grado di sostenere l’attuale sistema di welfare, per effetto della crescita della popolazione anziana inattiva e della diminuzione della popolazione in età attiva.

 

Categoria 3: “comportati bene”

Signore e signori: il capolavoro. Se non hai figli è perché hai comportamenti sbagliati. Come se non bastasse uno Stato che punta il dito contro comportamenti miei privati (ovviamente né giudicabili né tantomeno sanzionabili), probabilmente dispiacendosi di non poterli vietare (ah, lo Stato Etico!), la lista di quei comportamenti è un piccolo capolavoro d'ipocrisia clerico-fascista: da una parte abbiamo alcool e fumo (sui quali lo Stato lucra), dall’altra troviamo i preservativi!  Ebbene sì, i grandi assenti delle campagne di pubblicità progresso (Italia unico caso fra i grandi Paesi europei) ritornano, ma… devono difendere la fertilità! Onestamente non penso che si potesse fare di meglio: questa gente merita gli applausi (attenzione: mi hanno spiegato che colpi di mazza chiodata sui corpi degli autori di questa campagna NON contano come applausi ma sono anche sanzionabili secondo il diritto penale italiano).

Aggiungo una ciliegina di comicità involontaria, estratta dall’opuscolo allegato:

 

In passato, l’orologio biologico delle donne era anche la vicina/parente impicciona che chiedeva insistentemente novità alla sposina. Oggi in periodo di comunicazione politically correct occorre spiegare, informare in modo capillare e continuativo, portare a conoscenza delle donne e degli uomini che la fertilità è una curva gaussiana che comincia a scendere molto prima che la donna consideri la questione come una opportunità.

 

In sostanza, questa bellissima campagna è un piccolo bignami delle cose peggiori di questo Paese e della sua classe politica:

  • Ci si impiccia, perché bisogna mettere bocca nelle scelte private dei singoli.

  • Assenza di empatia, perché bisogna mettere bocca su scelte alle base delle quali non sappiamo cosa ci sia.

  • Assenza di progettualità (1), perché fare i figli è l’unica cosa di cui si devono occupare i giovani.

  • Assenza di progettualità (2), perché i figli devono nascere a priori da quello che potrà essere il loro percorso.

  • Assenza di progettualità (3), perché l’unica cosa che riesco a inventarmi è scimmiottare la vicina petulante dei bei tempi andati.

  • Deresponsabilizzazione di noi stessi: se io Stato voglio che la gente faccia più figli la bombardo di messaggi e la colpevolizzo, sia mai che me ne esca con delle politiche serie a sostegno della genitorialità.

Lungi da noi quindi adottare delle politiche vere per quella Famiglia di cui si riempiono la bocca tutti (e se la riempiono con la F maiuscola, perché comunque hanno in mente un'"idea platonica" di famiglia perfetta), lungi da noi pensarci come Stato inclusivo in grado di accogliere flussi migratori in grado di compensare il calo demografico.

 

L'unico dubbio che ci lasciano è capire se abbiamo a che fare con degli ipocriti oppure con degli incompetenti.

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Commenti

Ci sono 21 commenti

Io sono molto più cattivo nel valutare l'iniziativa della Lorenzin. La campagna non è altro che il frutto di quanto questa classe politica predica giornalmente:

populismo: perchè quanto viene posto in essere non è minimamente dettato da esisgenze reali stringenti. In altro modo, come giustamente sottolienato nell'articolo, si sarebbe dovuto provvedere con apposite politiche sociali a supporto della "famiglia";

sciacallaggio: non sapendo più a che Santo affidarsi (li hanno distrutti tutti!), il politico (cosi' come il giornalista per il terremoto!) per eccellenza tenta di mettersi in mostra colpevoliozzando, alla eterna ricerca del capo espiatorio, quello che si sta dimostrando il lato più debole della nostra società: i giovani! Stratificazione sociale figlia delle nuove spinte al tanto pubblicizzato "laicismo", che, per contro, seppur abbia invogliato alla modernizzazione dei sistemi democratici, non ha fatto altro che distruggere i valori di fondo della nostra società.

 L'unica frase del suo articolo su cui non concordo è quel riferimento all'ipocrisia clerico-fascista! Ma perchè i comunisti che cosa hanno predicato? Io credo, invece, che sia qualsiasi forma di ideologia che è pronta a prendere il posto del vuoto di valori sociali della nostra società. Pasando agli immigrati, problema da lei appena accennato, l'Islam che si sta sempre più evidenziando in europa, potrebbe essere la nuova "ideologia" cui il laicismo spinto della nostra Europa potrebbe lasciare il posto! Due post dei nostri anni 50 sul fertilityday .... non fanno male

 

foto di Alessandro Giorgetta.foto di Alessandro Giorgetta.

 

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L'Italia, come altri paesi europei, è da decenni ormai sprofondato in una tragedia demografica.

Personalmente sono convinto che la orrenda struttura demografica è ormai diventata la causa principale del declino economico e sociale italiano. Causata dal malgoverno di decenni, ma ormai il malgoverno in se è diventato un problema minore della terribile forma della struttura demografica.

L'azione proposta dal ministro in questione, che avrà avuto tutte le buone intenzioni del mondo, è chiaramente velleitaria. La crisi demografica italiana è talmente profonda che non si può contrastare senza un piano molto più vasto che una campagna pubblicitaria, piano di cui deve necessariamente fare parte l'incentivazione all'immigrazione in Italia di almeno 15, meglio se 20 o 25, milioni di persone in Italia nei prossimi 25 anni.

Questo premesso, da qualche parte qualcuno deve cominciare, la situazione corrente è insostenibile. Io personalmente sono diventato padre a 41 anni, quasi 42, ed ho solo 1 figlio. Se avessi potuto scegliere liberamente, ne avrei avuti di più, ed avrei preferito averli 20 anni prima. Se fossi nato e cresciuto negli USA o in UK quasi certamente avrei avuto più figli e li avrei avuti molto prima. Personalmente ritengo sia il principale problema del paese quello di non riuscire a mettere le persone in condizioni di poter iniziare una famiglia a 20-25 anni.

Nel tuo intervento ci fai sapere che :" Io personalmente sono diventato padre a 41 anni, quasi 42, ed ho solo 1 figlio. Se avessi potuto scegliere liberamente, ne avrei avuti di più"

 

Quindi, non ti e' stato consentito di scegliere? Cosa o chi ti ha privato della tua liberta' e imposto un comportamento riproduttivo che ti ferisce?

Sulla creatività, credo che la campagna intendesse dire: "Fate figli, poi dovrete essere creativi per riuscire a crescerli bene, vista la situazione in Italia."

Quanto alla demografia, io ne parlerei svuotandola di argomenti morali, come spesso succede. Il calo demografico non è cattivo, ma è un fatto. Uno può scegliere di adeguarsi per tempo e gestire il fenomeno, oppure di individuarne le cause e combatterlo.  E' inutile urlare alla luna o generare una non meglio specificata paura su cui far leva per far fare più figli, come fa questa campagna (e.g., chi pagherà il welfare di domani?).

Questo approccio, purtroppo, non è una novità per questo governo, che sembra credere veramente che i problemi da risolvere sono soprattutto "psicologici". Per esempio  la gente non spende perchè non si fida e preferisce risparmiare, per cui io governo padre/madre gli devo dire di fidarsi così la gente mi sta a sentire (e btw alzo le tasse sul risparmio). 

 

Il calo demografico non è cattivo, ma è un fatto.

 

Il calo demografico italiano, e l'assoluta mancanza di una strategia per mitigarne le conseguenze, oltre ad essere un fatto, è una tragedia. Personale, familiare, sociale, culturale, civile. Io personalmente non riesco a credere che l'Italia lo supererà senza disintegrarsi.

 Il grafico della popolzaione residente include l'immigrazione.

La curva nascite-morti è più vicina alla situazione della popolazione originaria.

 Questa curva, prima del 2008, è del tutto simile a quella di tutti gli altri paesi industrializzati, Giappone e Svezia inclusi.

Non sono poi così sicuro che la estinzione della gens italica, che a ai ritmi del 2012 avverrà in 600 anni, sia  un fatto negativo.

Sia nella campagna del ministero, sia nelle critiche ad essa fatte (seppur giuste) non ho sentito parlare della fertilità intesa come problema medico.

Del resto è il ministero della Salute che ha sponsorizzato la campagna e credo che lo abbia fatto sulla scia dei dati sulla salute riproduttiva dei cittadini, negli ultimi anni decisamente non buona.

Secondo lo stesso Ministero della salute (nel 2012) "l'infertilità affligge nel nostro paese oltre il 15% delle coppie che cercano di avere un figlio", un dato preoccupante.

Quello che mi stupisce è che fra le polemiche derivate, non si trovi nessun accendo al problema medico.

Anche questo è uno specchio dei tempi.

 

La polemica è sull'offensività della campagna.  Dal momento che la campagna è offensiva per quello che dice e per come lo dice, prima che per quello che NON dice, mi sembra naturale che le reazioni riguardino il suo contenuto e non le sue omissioni.

Sono convinto che se fosse stata una campagna di sensibilizzazione sulla fertilità intesa come possibilità del singolo di decidere sulla sua genitorialità ci sarebbero state molte meno polemiche (io personalmente non l'avrei presa così male).