La famiglia innanzitutto

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Il Corriere è sempre fonte di spasso. Anche oggi non manca di fornire spunti interessanti.

Come c'era da aspettarsi, il governo ha trovato l'accordo per regolarizzare la posizione di badanti e colf che risiedano illegalmente nel BelPaese. Leggo testualmente sul Corriere cartaceo che "l'intesa è stata raggiunta tra i ministri del Welfare, Sacconi, e quello dell'Interno, Maroni." Così anche la Lega, che nei giorni scorsi aveva dichiarato che mai e poi mai si sarebbe prestata a sanatorie, si è piegata davanti all'altare della famiglia.

Sempre secondo il Corriere, la regolarizzazione sarà selettiva: "riguarderà chi lavora nell'ambito delle famiglie, sia come colf sia come persone che accudiscono anziani disabili."

L'ipocrisia e meschinità dei nostri (vostri) governanti ormai non dovrebbe stupirci più di tanto, ma le trovo comunque degne di nota. Come al solito, in Italia si fa la voce grossa (reato di clandestinità, ronde), salvo poi fare marcia indietro quando ci si accorge che questi clandestini svolgono una funzione economica non da poco. Ma allora, invece di intervenire in modo organico, cercando di regolare l'afflusso degli immigrati e la situazione di quelli già presenti in modo clandestino, si applicano i soliti cerotti e le solite pezze per rispondere agli interessi particolari dell'uno o dell'altro.

Che la famiglia, si sa, in Italia è sacra, mentre - chessò - gli immigrati che lavorano nel settore edilizio, o quelli che raccolgono i pomodori, eccetera, quelli no, sono figli di nessuno.

Chiudo con un'osservazione che non c'entra nulla: il fondo di oggi del Corriere, firmato da tale Piero Ostellino, contiene un attacco violentissimo a Di Pietro per aver osato pubblicare sull'Herald Tribune un appello alla comunità internazionale affinché "eserciti la necessaria pressione per assicurare che i principi della libertà democratica e di indipendenza della Corte costituzionale siano sostenuti al fine di impedire che la democrazia in Italia si trasformi in una dittatura di fatto."

La cosa riguarda il famoso lodo Alfano che sta per essere sottoposto al giudizio della Corte costituzionale. Ostellino si straccia le vesti ritenendo che Di Pietro - pubblicando un tale appello - abbia offeso... non si capisce bene chi: la democrazia italiana, lo stato, la costituzione, ecc. A me, sinceramente, pare che l'iniziativa di Di Pietro, magari inusuale nella forma, sia pienamente condivisibile nella sostanza. Aggiungerei anche che, di solito, quelli che temono l'ingerenza di paesi terzi nei propri affari interni tendono ad essere paesi - come dire - non esattamente liberali e democratici.

Interesting, very interesting indeed...

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Commenti

Ci sono 31 commenti

Non sono un giurista, ma sembra palese l'incostituzionalità del Lodo Alfano/Ghedini (chiedo lumi al dott.Bisignano). Se per caso la Corte boccia il Lodo, mi dite che magra figura ci fa il Capo dello Stato ad averlo firmato a suo tempo, senza rimandarlo indietro? Perchè lo stesso interviene sul ddl sulle intercettazioni dando pareri alla katz, invece di bocciarlo (come è sua prerogativa)? 

E' probabile che Di Pietro sia poco costruttivo, però sembra l'unico a difendere il buon senso delle cose!

Da questo punto di vista, se non mi sbaglio c'e' gia' un precedente: il lodo Schifani. Uno dei maggiori contributi politici del nostro Presidente del Senato e' stato un lodo che sospendeva i processi per alcune alte cariche dello stato (tra cui il presidente del consiglio). Questa legge e' stata dichiarata incostituzionale nel 2004.

Che figura ci fa il Presidente della Repubblica? Non mi ricordo com'era andata all'epoca di Ciampi, pero' immagino piu' o meno la stessa. Non deve essere facile fare il Presidente in un periodo in cui il livello medio delle leggi e' scarso.

D'altronde trovo abbastanza paternalistica la figura del Presidente della Repubblica cosi' come concepita ora. Preferirei che fosse eletto direttamente dal popolo, come in Francia.
Quanto poi alle sue funzioni, vedo due alternative:
- Fusione col Presidente del Consiglio, per creare un premier all'Americana. In questo caso, il bilanciamento al suo potere potrebbe venire dalle Camere
- Ruolo di bilanciamento con poteri piu' chiari (e.g. il Presidente si occupa della politica estera) e meno discrezionali (no moral suasion come strumento di lavoro costante!), nell'ambito della revisione del bicameralismo perfetto in cui le due camere si occupano di materie separate.

Il Presidente della Repubblica, nell'interpretazione odierna, blocca le leggi per palese incostituzionalità formale o sostanziale. Nel caso del Lodo Alfano, la legge era costruita per superare gran parte dei problemi di costituzionalità del Lodo Schifani (si veda la sentenza), dunque l'incostituzionalità non è palese.

Di fatto, io non sarei sicuro di una sua bocciatura, purtroppo e se ciò avviene non sarà certamente così palese. E non tiratemi fuori analisi fatte in casa della Costituzione, un periodo temporaneo, non rinnovabile, rinunciabile e che sospende la prescrizione probabilmente passerà il vaglio costituzionale. Spero che ciò non avvenga, ma la vedo dura.

Napolitano è già intervenuto in casi di incostituzionalità, anche solo formali, come nel decreto per la Englaro. Questa volta ha deciso che non era così palese da giustificare un suo intervento ed un conflitto istituzionale.

 

Se per caso la Corte boccia il Lodo, mi dite che magra figura ci fa il Capo dello Stato ad averlo firmato a suo tempo, senza rimandarlo indietro?

 

Il Presidente della Repubblica non ha il compito di esprimere pareri di costituzionalità. Parere che spetta solo alla Corte Costituzionale.

Il problema qui on è il buon senso ma lo stato di diritto.

Francesco

 

 

Chiudo con un'osservazione che non c'entra nulla: il fondo di oggi del Corriere, firmato da tale Piero Ostellino, contiene un attacco violentissimo a Di Pietro per aver osato pubblicare sull'Herald Tribune un appello alla comunità internazionale affinché "eserciti la necessaria pressione per assicurare che i principi della libertà democratica e di indipendenza della Corte costituzionale siano sostenuti al fine di impedire che la democrazia in Italia si trasformi in una dittatura di fatto."

La cosa riguarda il famoso lodo Alfano che sta per essere sottoposto al giudizio della Corte costituzionale. Ostellino si straccia le vesti ritenendo che Di Pietro - pubblicando un tale appello - abbia offeso... non si capisce bene chi: la democrazia italiana, lo stato, la costituzione, ecc. A me, sinceramente, pare che l'iniziativa di Di Pietro, magari inusuale nella forma, sia pienamente condivisibile nella sostanza. Aggiungerei anche che, di solito, quelli che temono l'ingerenza di paesi terzi nei propri affari interni tendono ad essere paesi - come dire - non esattamente liberali e democratici.

 

 

Immagina l'interesse che susciterebbe in Italia vedere una pagina de "La Repubblica" o del "Corriere" che informa sul pericolo che la Polonia diventi una dittatura! Immagina la mobilitazione che ne seguirebbe!

Sono d'accordo che attaccare Di Pietro per quello che ha fatto sostenendo che "infanghi l'immagine dell'Italia" sia un' esagerazione. Sono ben altre le cose che possono infangare l'immagine dell'Italia e di cui vergognarsi. Però mi stupisce che tu trovi l'iniziativa condivisibile nella sostanza. Perchè ? Che benefici può portare (nel contrastare il Lodo Alfano)? A me sembra un'iniziativa di un provicialismo estremo, a livello della nazionale di calcio della Padania o della mortadella a montecitorio, che serve solo come ritorno d'immagine (a livello italiano però) per Di Pietro medesimo.

bah, a me pare che l'articolo di di pietro sull'herald sia una schifezza semplicemente perche' in italia non esistono forze o poteri o movimenti che stiano cercando di limitare "i principi della libertà democratica e di indipendenza della Corte costituzionale" per trasformare l'italia "in una dittatura di fatto".

dirlo e' una minchiata bella e buona (spero che il termine non offenda nessuno) che non danneggia berlusconi  rispetto alla sinistra (se lo facesse avremmo avuto la sinistra al governo per gli ultimi 20 anni) ma forse aiuta di pietro rispetto al pd, visto che ormai il partito di di pietro e' diventato quello di "resistenza". che incidentalmente faccia apparire l'italia, ingiustificatamente, piu' simile ad un paese latino-americano che ad una democrazia occidentale evidentemente non crea problemi a di pietro ma ne crea a ostellino. e questo dice molto sia di ostellino sia di di pietro.

 

 

n italia non esistono forze o poteri o movimenti che stiano cercando di limitare "i principi della libertà democratica e di indipendenza della Corte costituzionale" per trasformare l'italia "in una dittatura di fatto".

 

 

Non ne sarei cosi' sicuro. Riguardati la cronaca degli ultimi tempi e ripensaci. In risposta ad un altro commento, la cosa che mi premeva sottolineare era la reazione di Ostellino. Primo perche' si riempie la bocca di correttezza formale senza spendere due parole sulla questione sostanziale del lodo Alfano; secondo perche' c'e' quest'aspetto di "serriamo le fila di fronte a qualsiasi critica giunga dall'estero"; terzo, perche' conferma che il Corriere e' ormai organo governativo (come si dice "mouthpiece"?).

 

[...] che incidentalmente faccia apparire l'italia, ingiustificatamente, piu' simile ad un paese latino-americano che ad una democrazia occidentale [...]

 

You would not mind elaborating on the "ingiustificatamente", would you?

P.S. A meno che, incidentalmente, lo "in" iniziale non sia un errore di battitura ...

maddai ragazzi ma non diciamo fesserie, con rispetto parlando... l'italia sull'orlo di diventare una dittatura? semplicemente non serio; nemmeno up for debate per quanto mi riguarda.

berlusconi un dio? assolutamente no. un genio che risollevera' le sorti del paese? pare proprio di no. fara' le riforme liberali? sembra che la risposta sia no. risolvera' i problemi del paese? difficile. ha episodi oscuri di corruzione alle sue spalle? probabilmente si. ci piace la sua riforma della scuola/whatever? up for debate.

l'italia un paese sudamericano che potrebbe diventare una dittatura di fatto da un momento all'altro? semplicemente non serio. nemmeno vale la pena di discutere tale eventualita'.
da quando berlusconi e' diventato premier, dalla prima volta, non si fa altro che parlare della deriva fascista, totalitaria, possibile dittatura. e nonostante cio' ci sono sempre state le elezioni, c'e' sempre stata stampa e tv antagonista (e non ditemi di no. per ogni emilio fede c'e' un anti-emilio fede). di derive autoritarie veramente non ce ne sono.

che lo dica di pietro vabbe'... di pietro e' un deficiente; che tale teoria venga riproposta e addirittura data alcun credito su noisefromamerika una delusione, in my humble opinion.

Mi stupisce che degli economisti non abbiano applicato il principio costi-benefici a quest'iniziativa di Di Pietro.

E' evidente che il mezzo scelto, l'Herald Tribune, un giornale con una diffusione di 300.000 copie non interessa al nostro, se vuole comunicare veramente qualcosa lo fa comprando Repubblica, o il Corriere, non certo un giornale d'oltreoceano, nemmeno fra i più letti.

Allora lui compra una pagina oltreoceano, in cui c'è soprattutto il suo faccione (sconosciuto agli americani, a cui il messaggio sarebbe indirizzato), e poi attende il rimbalzo. Ed ecco che il nostro compare su tutti i media italiani (da cui era anche scomparso, alla faccia del conflitto di interesse altrui..), pagando decisamente meno ed avendo l'attenzione di tutti, compreso il Corriere.

In comunicazione non importa cosa si dice, l'importante è che il messaggio sia "rimbalzato" il più possibile, il messaggio, tra l'altro è semplice: c'è la dittatura (vero o falso non importa) e io sono il baluardo. Tutto il resto è contorno.

Come imprenditore devo dire che gli esperti di comunicazione di Di Pietro hanno fatto un buon lavoro a costi molto contenuti.

Il resto è Ostellino.

Giusto, non ci avevo pensato. Grazie

Bravo, Marco.

Hai colto esattamente il punto. A Di Pietro non interessava realmente chiedere aiuto alla comunità internazionale, ma solo trovare un modo per aumentare la sua visibilità in Italia. Del resto, è prassi comune, qui, utilizzare palcoscenici esteri per sviluppare la lotta politica interna.

A prescindere dal giudizio in merito all'opportunità di tale diffusa abitudine - che sospetto, in generale, variare in relazione a chi ne sia protagonista ed alle simpatie politiche del singolo commentatore ..... :-) - vorrei far notare che altrove non pare opzione così apprezzata. In particolare, ricordo una conferenza di un accademico veneziano - mi scuserete se non me ne sovviene il nome, la cosa avvenne alcuni anni orsono - che era stato componente di una qualche commissione tecnica comunitaria: egli diceva che, in sede europea, i rappresentanti di tutti i Paesi membri facevano fronte comune per supportare i propri interessi nazionali, senza distinzione di appartenenza a maggioranza od opposizione interna. Ciò non valeva, invece, per gl'italiani che, anzi, consideravano - a torto, ovviamente - così irrilevante l'incarico europeo da cercare di sfruttare ogni occasione per sostenere lo scontro politico patrio.

Aggiungeva, il relatore, che un suo collega francese alle prime esperienze si dichiarava alquanto stupito di tale atteggiamento, dicendosi certo che se si fosse comportato alla stesso modo nemmeno gli sarebbe stato concesso di sbarcare dall'aereo, al ritorno in Francia ......

Probabilmente a ciò pensa Ostellino, insieme a tutti coloro che stigmatizzano l'iniziativa di Di Pietro, che a me pare - sulla base delle riflessioni precedenti - semplicemente squallida. Ma è noto ch'io non amo il trebbiatore molisano e lo considero l'esatto contrario di uno statista ...... :-)

Mi sembra che Ostellino se la sia presa con Di Pietro sostenendo che i panni sporchi si lavano in famiglia. Un sacco di gente di fronte agli attacchi della stampa internazionale negli ultimi mesi ha reagito allo stesso modo, tirando in ballo quella specie di orgoglio italico che risale ai tempi di Leonardo da Vinci o di Roma caput mundi.

In un certo senso la cavalcata dei giornali stranieri su berluconi ha mostrato quanto la stampa italiana sia semplicemente inadeguata: fortemente schierata, di corte vedute.

Per quanto riguarda la pagina di DiPietro (qui), mi sembra che il suo faccione enorme purtroppo la screditi completamente trasformando un appello ragionevole in semplice propaganda elettorale.

Si puo anche vedere (a colori) qui, e in formato text qui.

Sulla 'regolarizzazioneì (è una sanatoria ma la parola è bandita per il rigore e la coerenza dei legislatori della domenica) di colf e badanti non vale la pena neppure spendere una parola. Ovviamente di spregio.

Ostellino, che si connota come liberale, mi ha lasciato interdetto e non per la prima volta. Al di là delle sue opinioni su Di Pietro ed il lodo Alfano, la sua tesi, secondo me strampalata e per nulla liberale è che siccome le forme e le prescrizioni nelle procedure le abbiamo rispettate, allora va tutto bene. E' il concetto purtroppo tutto nostrano che recita 'mettiamo a posto le carte' e nessuno può parlare. Come dei buoni mezzemaniche o 'zucagnostro' (succhiainchiostro) insomma.

luigi zoppoli

Nessuno ha notato che il nuovo pasticcio maroni-sacconi aprirà un bel mercato nero di compravendita delle vacche: tutti coloro che NON hanno bisogno di due badanti ed una colf (o due colf ed una badante o whatever la sanatoria prevede) potranno OFFRIRE i posti in questione al miglior offerente. Quanto vogliamo scommettere che il mercato nero dei posti di colf e badante è già in formazione?

Ostellino: ma voi leggete ancora costui?

 

Non sono stato nè il primo, nè l'unico a notarlo, ma anche alcuni miei amici, che questa, più che una "sanatoria" è l'ennesima tosa delle vacche, anche se vacche illegali.

500.000 badanti (a nero... quasi tutti al nord, e poi sento che non c'evasione al nord... vabbè lasciamo stare) x 500 euro cadauno= 250.000.000 di euro una tantum, poi i contributi e le tasse che dovranno versare, diciamo 300 euro/mese cadauna, ovvero 1.500.000.000 di euro l'anno.

Anche qui faccio i miei complimenti all'ideatore: aumento le tasse, ma non agli italiani (che votano), ma agli immigrati (che non votano), in verità il ragionamento è molto diverso: ci dovremmo domandare se queste badanti/colf che non pagano le tasse siano moralmente responsabili della loro evasione, o conviene al datore di lavoro non pagarne le tasse (che per una coppia di anziani è semplicemente un costo indeducibile).

Allora, dal mio punto di vista, il cerchio è chiuso: reato di immigrazione clandestina (DDL Sicurezza, non ancora firmato dal Capo dello Stato, per cui non ancora esecutivo), sanatoria (all'italiana, Lega in testa!), tasse che affluiscono a Pantalone, ma stavolta con la morale (??) che erano "nero" e gli "italiani" non pagheranno una lira di tasse aggiuntive, come promesso..(bla,bla..).

Forse è tutta qui la vera indecenza del DDL Sicurezza (????).

 

In realta' la tassa sara' probabilmente pagata in parte dai datori di lavoro. Sul diritto di voto poi, se queste badanti una volta regolarizzate avessero la possibilita' di votare voterebbero Lega in massa. Per due motivi: riconoscenza; ma soprattutto perche' la Lega (almeno a parole) le garantisce di piu' dalla concorrenza di nuove badanti e colf.

 

Anche qui faccio i miei complimenti all'ideatore: aumento le tasse, ma non agli italiani (che votano), ma agli immigrati (che non votano),

 

Nella sostanza dei fatti non c'e' nessuna differenza se tasse e contributi vengono pagati dal datore di lavoro o dal dipendente, se l'immigrato deve pagare le tasse dovra' chiedere di piu' al datore di lavoro.  Far pagare le tasse al datore di lavoro piace alle popolazioni meno istruite e piu' arretrate come quella italiana, mi pare infatti che oltre le Alpi verso Nord rispetto all'Italia paga piu' il lavoratore e meno il datore, e in cambio sono paesi piu' ricchi e civili.

 

in verità il ragionamento è molto diverso: ci dovremmo domandare se queste badanti/colf che non pagano le tasse siano moralmente responsabili della loro evasione, o conviene al datore di lavoro non pagarne le tasse (che per una coppia di anziani è semplicemente un costo indeducibile).

 

Non pagare le tasse conviene sia al datore di lavoro che al dipendente, ma c'e' un terzo responsabile, il vero maggiore responsabile: lo Stato italiano che consente illegalita' di massa e diffusa pur stipendiando piu' forze dell'ordine degli altri Stati e pur spendendo per la Giustizia come o piu' degli altri Stati.  Con tale comportamento lo Stato italiano incentiva il lavoro nero e l'immigrazione clandestina rispetto a chi paga le tasse e desidera immigrare seguendo le regole.

vedi, nonostante i tuoi pregiudizi verso di me io sono uno che quando parla di qualunque cosa non pensa "cui prodest?". cerca solo di capire se il concetto espresso sia sensato o no.

Scusa se mi intrometto, Ispirati, però quando hai commentato l'iniziativa di Di Pietro hai fatto proprio quello che dici di non fare: una valutazione del tipo cui prodest, in merito al posizionamento dell'IDV rispetto al PD. Hai scritto infatti, nel primissimo tuo commento:

dirlo e' una minchiata bella e buona (spero che il termine non offenda nessuno) che non danneggia berlusconi  rispetto alla sinistra (se lo facesse avremmo avuto la sinistra al governo per gli ultimi 20 anni) ma forse aiuta di pietro rispetto al pd, visto che ormai il partito di di pietro e' diventato quello di "resistenza".

Forse era meglio entrare nel merito delle cose, che tu da quello che capisco ritieni sbagliate, sollevate da Di Pietro: cosa pensi del Lodo Alfano? Cosa pensi di giudici che vanno a un pranzo, privato non istituzionale, con lo stesso soggetto sul quale dovranno decidere a breve?

Insomma, il punto della visita a pranzo dai giudici costituzionali solleva problemi di credibilità delle istituzioni che è bene discutere...e poi c'è un problema reale di qualità della democrazia quando un monopolista controlla le televisioni private, gestisce quelle pubbliche con le nomine politiche in Rai; dispensa contributi alla carta stampata, rinnovando i  "contributi all'editoria"....ecc. ecc. 

A me sembra che Ostellino voglia solo dire che il lodo Alfano ha seguito tutto il percorso stabilito dalla giurisdizione di questo paese per diventare legge dello stato e che ora verra' sottoposto al vaglio ulteriore della corte costituzionale. Se si sostiene che una legge approvata dal parlamento, ratificata dal presidente della repubblica e (eventualmente) dalla corte costituzionale, e' contraria all'ordinamento repubblicano, si discreditano le istituzioni nella loro struttura, indipendentemente dal fatto che il lodo sia o no una buona legge (e secondo me non lo e'). Non mi pare un'opinione tanto peregrina e non capisco quel "tale Ostellino", di Giorgio Topa (bell'espediente: ne usa uno simile Fede quando distorce i nomi nel suo "telegiornale").

anche la mia lettura di ostellino era questa, e non mi pareva così ridicola come la mette giorgio.

tra l'altro, che io sappia, i giudici costituzionali possono essere sospesi o cacciati per gravi comportamenti nello svolgimento delle loro funzioni, ed è la consulta stessa che deve decidere. la lettera di pietro dovrebbe scriverla al presidente della consulta. cosi e' solo propaganda. Non facendolo, di Pietro sta dicendo che de facto per lui siamo gia in una dittatura, perche non si fida ne' del presidente della repubblica, ne' del presidente della consulta. non si fida neanche della magistratura, perche se ritiene che berlusconi stia sovvertendo l'ordine democratico, lo dovrebbe denunciare. Per lui, solo la pressione internazionale potrebbe funzionare. Mah... a me pare veramente solo spudorata propaganda.

... By the way, non si può non osservare che l'Italia, assieme alla altrettanto cattolicissima Spagna, è il Paese che, all'interno del suo welfare, dedica minori risorse alla famiglia, alla maternità, ai minori, alla conciliazione vita-lavoro. La solita bandiera da tirar fuori quando fa comodo.