I Due Senatori

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I senatori Roberto Mura e Piergiorgio Stiffoni hanno presentato un emendamento al disegno di legge sulla sicurezza stradale che se approvato alzerebbe a 150 chilometri orari il limite di velocità su alcuni tratti delle autostrade italiane. Anche il ministro Matteoli si è poi detto d'accordo. Ciò che crea sconcerto non è la proposta in sé (nel cui merito non entro) ma la rivelazione della sua ratio da parte di uno dei proponenti.

 

Il giornalista del Corriere della Sera, Lorenzo Salvia, chiede se l'innalzamento del limite potrebbe avere l'effetto di aumentare gli incidenti. Così risponde il senatore Mura:

No, perché i pericoli maggiori ci sono quando sulla stessa strada qualcuno va piano e qualcuno va forte. Alzando il limite e grazie all'utilizzo dei cruise control che fissano la velocità di crociera avremmo un flusso costante che fa risparmiare tempo ed aumentare la sicurezza.

Non so neppure da dove cominciare. Me lo immagino il senatore Mura che col suo SUV nuovo di pacca (si guadagna bene in senato, mica noccioline) mette il cruise a 130, si piazza in corsia di sorpasso e si massaggia il piede destro che tanto non serve tenerlo sull'acceleratore. Poi all'improvviso eccola lì, la maledetta Panda 750 CL verdolina (si, è stata la mia prima macchina, embé?) che osa sorpassare un autoarticolato a soli 120 all'ora e costringe il senatore a rimettere i piedi sui comandi senza manco il tempo di rinfilarsi i mocassini! Che rabbia! Gli strombazza il senatore alla Panda (si, lo so, si scrive le strombazza e non si ripete l'oggetto ma adesso mi viene così), gli si piazza ai canonici 75 centimetri che definiscono il concetto di "distanza di sicurezza" in Italia (il rappresentate dovrà pur rappresentare i rappresentati!), gli fa gli abbaglianti, ma niente, l'infame pandista verdolino vuol finire il sorpasso in sicurezza e rientrare nella corsia di destra senza manovre brusche e senza tagliare la strada a nessuno.

Ci riesce, eroicamente. A quel punto il senatore rimette il cruise, sorpassa la Panda mandando in culo il conducente, e arriva a casa ancora livido di rabbia. Sbatte la porta, va di corsa di sopra nel suo studio, prende carta e penna e verga l'emendamento. Poi chiama Stiffoni e gli chiede se vuole presentare con lui un emendamento per rendere il traffico più scorrevole, che le proposte sembrano piu' serie se le si avanzano in due. Sta invitando la lepre a correre, perché Stiffoni, pure lui con la macchina nuova col cruise, è incazzato nero che è arrivato a casa alle 19:05 anziché alle 19 perché c'era un pulmino di suore in autostrada che gli si è piazzato in terza corsia a 110 superando un interminabile convoglio militare che a sua volta stava superando a 100 un interminabile convoglio di autoarticolati che procedeva a 90. Certo, dice Stiffoni, vietiamo la circolazione diurna dei convogli militari!

Macché, dice Mura, non immischiamoci negli affari di La Russa, per carità. Hai ragione, rettifica Stiffoni, vietiamo la circolazione delle suore! No, sobbalza Mura, sei pazzo? Quelle annaffiano la radice cristiana delle nostre valli! Bisogna alzare i limiti di velocità! Perché vedi caro Piergiorgio, continua Mura, e gli illustra quello che ha poi cosi' chiaramente illustrato al giornalista del Corriere e che il giornalista (presumo) ha fedelmente riportato. Stiffoni ascolta, annuisce, e via, l'emendamento finisce in commissione anche col beneplacito del ministro.

Illustri senatori, per dincibacco! Se il problema è che qualcuno va piano e qualcuno va forte nella stessa corsia (e assumendo che non pensiate che andare a 130 significhi andare piano), mi spiegate come può questo problema essere risolto da un limite di velocità più alto? Chi andava piano continuerà ad andar piano anche con un limite innalzato, non vi pare? Noi economisti lo chiamiamo slack constraint, ma non c'è bisogno di aver studiato ottimizzazione vincolata per cogliere il punto. E il cruise control, a parte il fatto che solo voi e pochi altri ce l'avete (io almeno non ce l'ho e scusassero la mortezza di fame), in che modo può aiutare a ridurre i pericoli che dite di voler ridurre?

Ora, se credete che i pericoli maggiori ci siano quando uno va forte e uno va piano, non dovreste anche credere che questi pericoli saranno ancor più maggiori (se una cosa del genere potesse esistere) con l'innalzamento dei limiti, la cui conseguenza logica (se non pensate che andare a 130 significhi andare piano) è che uno continuerà ad andare piano e uno andrà piu' forte di prima?

O siete miscredenti?

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Commenti

Ci sono 82 commenti

Il cruise control, ha diversi nomi, controllo velocità, autospeed, ecc. e a dire il vero a me pare ce lo abbiano quasi tutte le macchine, anche quelle economiche. Ma non centra niente quanto sia il limite di velocità, centra che diventa inutilizzabile quando le velocità sono molto diverse e c'è molto traffico. E dipende da quante persone rispettano i limiti, perché il problema non è chi và troppo sotto i 130, ma chi corre troppo oltre! Io lo uso da anni, chi và lento lo vedi da 5 km prima, e con un traffico fluido e regolare non hai problemi a calcolare senza stress di spostarti di corsia o, se occorre, rallentare. Però è vero che ci sono tratti di autostrada in cui lo puoi usare senza problemi (da Brescia a Trieste per esempio) e tratti dove è inutile (da Bergamo a Milano, o da Milano a Varese, sembrano tutti a fare a gara a chi arriva primo).

Invece il problema è per esempio avere limiti irragionevoli: cosa dire degli 80km/h della tangenziale di Mestre (che all'imbocco da Trieste obbliga -si fa per dire- a 50km/h per un bel tratto)?

Quei limiti non solo sono irragionevoli ma anche pericolosi, perchè costringono un veicolo che arriva a 130 a ridurre improvvisamente a 50Km/h! E poi nessuno li rispetta, e le telecamere (ce ne saranno centinaia) sono penso tutte spente. Una volta volglio passare di là con un gran cartello con scritto "scemo chi legge" :-)

Piuttosto, questa faccenda dei 150 mi fa pensare a un episodio che mi è capitato di essere sopraggiunti da una macchina con lampeggiatore blu, ma non una della polizia, una macchina scura senza insegne, che strombazzava e lampeggiava nonostante noi (ero nella macchina di un amico) fossimo a 130 secchi e in sorpasso di un TIR. Un comportamento indecoroso e incivile, che non reputo accettabile nemmeno se fatto dalla stessa polizia.

A me in Germania è capitato di essere raggiunto da gente che correva anche a 200Km/h ma che rallentava ben prima di raggiungermi e pazientemente attendeva la via libera, mai visto le scene da circo dei motori che si vedono da certe parti.

Senza nulla togliere all'analisi di Giulio ed alla demenzialità del discorso messo in questi termini, va detto che in alcuni casi effettivamente aumentare i limiti può ridurre i rischi.

Non ricordo quasi nulla di teoria delle code, ma aumentare i limiti di velocità aumenta la capacità della strada, e quindi diminuisce la lunghezza delle code e la frequenza degli ingorghi.Ovviamente aumenta anche il danno causato da eventuali collisioni. Resta che non è sempre vero che andare più piano è più sicuro.

P.S. ho letto da qualche parte che si vogliono introdurre sistemi in cui un solo pilota guida un "treno" di 10 auto che lo seguono con un pilota automatico. Ho il sospetto che il nostro abbia sentito parlare della stessa cosa e non abbia capito bene di che si tratta.

 

si tratta probabilmente del progetto europeo SARTRE (che brutto nome), vedi qui. Otto automobili che viaggiano insieme, con controllo automatico da parte di un solo autista.

 

 

Non ricordo quasi nulla di teoria delle code, ma aumentare i limiti di velocità aumenta la capacità della strada, e quindi diminuisce la lunghezza delle code e la frequenza degli ingorghi.Ovviamente aumenta anche il danno causato da eventuali collisioni. Resta che non è sempre vero che andare più piano è più sicuro.

 

No, questo ragionamento funziona solo fino a una certa velocità dipendente dalle caratteristiche della strada; normalmente questa velocità è quella di massimo flusso e cade tra i 50 e gli 80 km/h.

Oltre quella velocità, il pilota tende a tenere una distanza di sicurezza sempre più elevata dal veicolo che precede, e in particolare (passatemi la spiegazione poco tecnica) questa distanza diventa maggiore del tempo che si guadagna viaggiando più veloci, quindi l'effetto globale è che la portata della strada diminuisce.

Inoltre, esiste una velocità critica che dipende dalla quantità di traffico presente sulla strada, al di sopra della quale il flusso diventa instabile - in parole povere: se il primo rallenta, il secondo frena, il terzo inchioda e si forma la classica "coda senza motivo" che viaggia all'indietro nella colonna di traffico. Intuitivamente, con strada deserta questa velocità è infinito; con strada piena zeppa è parecchio bassa.

Per quanto riguarda la questione dei limiti di velocità, si conferma ancora una volta la pochezza del legislatore nel decidere queste cose solo a sensazioni di pancia. Se c'è quest'esigenza di correre di più, bisognerebbe fare una bella sperimentazione e analizzare se l'incidentalità aumenta o diminuisce; non invece, come ben ironizza l'articolo, farsi prendere dalla frustrazione di un senatore durante una gita la domenica pomeriggio. Questa è una cosa piuttosto schifosa.

Fabrizio

Sei troppo generoso a chiamarla "analisi", Marcello. Si trattava solo di un estemporaneo FLG da ultimi 10 minuti della giornata :-)

Io di teoria delle code non so nulla, ma dovete spiegarmi come puo' accadere che l'aumento della velocita' massima consentita ad automobilisti che stanno scegliendo la propria velocita' preferita possa rendere il traffico piu' fluido (diverso e' il caso della velocita' minima richiesta, di cui parla Giuseppe sotto).

Io ragiono cosi': se il limite e' 130, per tutti quelli che vanno a meno di 130 e' irrilevante che il limite sia 130 oppure 150 (a meno che non ci siano comportamenti che considero possibili ma non sistematici tipo "guido sempre a 10 km/h sotto il limite massimo"). Quindi loro continuano ad andare alla velocita' di prima. Consentire a quelli che devono stargli dietro di andare piu' veloci non puo' rendere il traffico piu' fluido.

Dove sbaglio?

Slower is faster. Non sto parafrasando il less is more di van der Rohe ;-) pero’ quando ci sono poche auto, aumentare la velocita’ aumenta la capacita’, ma quando ci sono molte auto, e’ vero il contrario. Il flusso e’ maggiore se tutte viaggiano alla stessa velocita’ e quindi l’obiettivo sarebbe di ridurre le velocita’ estreme (max e min) alle quali le auto circolano. Un esempio e’ quello del riso attraverso un imbuto, che se lasciato andare a velocita’ incontrollata passa meno riso per unita’ di tempo rispetto al caso in cui lo si lascia passare a velocita’ controllata, cioe’ piu’ lenta. Tutto cio’ senza tener conto che all’aumentare della velocita’ aumenta il rischio di incidenti e di errori.

Vorrei rilevare un altro aspetto che credo importante.

Oltre ai rischi di sicurezza evidenti, che io sappia l'eccessiva velocità è una delle prime cause di incidenti stradali, ma è solo una riminiscenza in qualche angolo della mia mente (i.e. potrebbe essere una cazzata), ci sono problemi legati ai consumi.

Non ho dati certi, ma sicuramente in giro ci sono, un'auto qualunque a 150 km/h consuma (quindi inquina) parecchio di più che a 130 km/h. Credo ben oltre il 15% (che è l'aumento di velocità). Questo si aggiuge ai costi sociali che porterebbe la nuova legge.

L'aumento di consumo per chilometro va con poco meno del quadrato della velocità. A 150 km/h si consuma per chilometro all'incirca il doppio che a 100. Le cose variano (poco) da modello a modello.

 

Caro Giulio,

questi si perdono in un bicchiere d'acqua, come nel caso del processo breve. Per risolvere il problema del traffico in autostrada (un traffico tentacolare) basterebbe innalzare i limiti minimi di velocità: in autostrada non si può scendere sotto i 130 km/h, così Giulio, la sua panda, il pulmino delle suore sono costretti a fare una bella scampagnata tra i viottoli del Chianti e il passo della Consuma. Allo stesso modo potrebbero imporre un limite minimo di evasione fiscale, falso in bilancio, associazione esterna: chi non ci sta, fuori dall'Italia, o almeno, dalla politica. Pensate che risparmio, che civiltà, che democrazia!

Chissà come faranno negli USA. Non so dire, tecnicamente, se una maggior velocità sia vantaggiosa a fini di traffico e/o di sicurezza. Da utilizzatore (finale visto che sono a pagamento) di autostrade e strade, credo che bisognerebbe chiedersi cosa e come insegnano nelle autoscuole. Quello che un guidatore fa ovunque si trovi, è applicare ciò che ha imparato e come. Il resto è questione di educazione e di mero buon senso.

Chissà come faranno negli USA.

altri potranno dire meglio di me (e correggere), comunque ci sono tre cose rilevanti per iniziare:

 

  1. i limiti di velocita' sulle autostrade variano, a volte anche di molto, da stato a stato, vedi qui. il limite territorialmente piu' diffuso e' di 70 mph (circa 115 km/h). in alcune aree si arriva a 80 mph (circa 130 km/h), ma si tratta di eccezioni. per esperienza, i limiti non sono strettamente rispettati e a naso mi pare che un 5-10% di eccesso sia tutto sommato tollerato. ma altrimenti l'enforcement e' molto rigido e le autostrade sono pattugliate molto piu' che da noi.
  2. le autostrade e le corsie spesso sono belle larghe, e questo naturalmente aiuta
  3. si puo' di norma sorpassare a destra, o meglio si puo' procedere su file parallele anche se e' normalmente raccomandato di occupare la corsia piu' a destra. questo, non c'e' dubbio, aiuta enormemente a rendere fluido il traffico e a ridurre gli incidenti se accompagnato ai limiti bassi di cui al #1

ho sempre immaginato il macello che succederebbe in italia se il #3 fosse consentito. ve li immaginate tutti gli sfegatati della formula 1 in serpentina libera? :-)

 

 

Notizia vecchia ma credo valga la pena di considerare che in Germania, pur non essendoci limiti di velocità in lunghi tratti autstradali, anche a due corsie, il numero dei morti per incidenti della circolazione è in costante calo.

http://www.repubblica.it/2004/b/motori/febbraio04/recordgermania/recordgermania.html

Credo pero' che i fattori siano tanti: dalla qualità della mantenzione stradale a quella del parco veicoli.

Poi c'è l'educazione degli automobilisti.

Francesco

Rispondo schematicamente per punti, che a noi ingegneri piace tanto :)

1. In Germania non c'è un limite di velocità generale, vero; però ci sono alcune cose che si trascurano sempre citando questo "luogo comune":

a) Ci sono sì tratti senza limite, ma anche tantissimi tratti con limiti di velocità, statici oppure dinamici (attraverso displays; il limite dipende dal traffico momentaneo). Giusto per fare un esempio: ci sono tratti di chilometri e chilometri, rettilinei e ben curati, che hanno il limite di 80 o 100 km/h perché sono vicini a centri urbani e si vuole diminuire il rumore generato dal traffico. Se lo facessimo in Italia, tutti lo considererebbero ridicolo e lo violerebbero sistematicamente. Non ho dati concreti sottomano, ma avevo letto tempo fa che la quota di rete con un limite di velocità (130, 120 o meno ancora) si aggira ormai su percentuali notevoli.

b) In Germania non esiste sulle autostrade e superstrade un limite, ma esiste una velocità consigliata di 130 km/h. Dal punto di vista legale, chi viaggia più veloce è considerato imprudente, e in caso di incidente, anche con ragione, l'assicurazione non paga o assegna un concorso di colpa. In conseguenza di ciò, i tedeschi che se la sentono di superare i 140-150 sono meno di quanto si aspettano gli italiani solitamente.

c) Il fatto che non esista un limite è una conseguenza storica nel passaggio dalla dittatura alla democrazia (durante il nazismo i limiti c'erano). Da allora sono tutti convinti che bisognerebbe introdurre un limite per motivi di ecologia e sicurezza stradale (statistiche dimostrano che nei tratti dove si è introdotto i limite l'incidentalità è crollata), ma nessun partito politico intende suicidarsi facendo una mossa comprensibilmente impopolare.

2. Considerazione personale: la causa principale del fatto che l'incidentalità è più bassa in Germania è dovuta al fatto che i controlli ci sono, e a tappeto. Da questo fatto consegue un maggiore rispetto di tutte le norme della strada. C'è scritto 30? Io vado a 30, non mi interessa se la mia percezione è che sia un limite assurdo in quel tratto. La qualità delle strade invece gioca un ruolo minore a mio avviso (sempre opinione personale): qui le strade hanno in media meno buche, ma la loro qualità in termini di progettazione ingegneristica (curve, larghezza, visibilità, punti pericolosi) non è che sia sempre eccelsa.

Fabrizio

 

Dato che: chi va piano mentre io vado veloce crea un pericolo.

Ne consegue: le strade sono pericolose.

Quindi: più sto sulle strade più mi espongo al pericolo.

Conclusione: per una questione di prudenza e buon senso, è meglio poter guidare velocissimi in modo da ridurre i tempi di percorrenza e quindi i pericoli.

PS
Ovviamente sto scherzando. La realtà è che il buon senatore non poteva dire che lo scopo della proposta è solo quello di consentire di guidare a 200 all'ora ai suoi amici. Sono quegli amici che le multe, fatte con il tutor, sono costretti a pagarle, ma non è quello il problema, la vera  seccatura sono i punti. Puoi scaricarli dalla patente di nonni e vecchie zie ma quando c'è il "ritiro patente" diventa complicato. Invece con il limite a 150 il problema è risolto ((150+5%) + 40Km)=197,5km/h)

 

 

Giulio, io non ho idea delle conseguenze reali di una tale misura. Probabilmente, nessuno è davvero in grado di valutare correttamente - cioè, non per partito preso, in un senso o nell'altro - gli effetti concreti, tante sono le variabili in gioco. In generale, sospetto che molto spesso alcuni limiti particolarmente bassi - e ben collocati - servano solo a rimpinguare le asfittiche casse pubbliche ed a sgravar di responsabilità il gestore della strada: io te l'ho detto, che devi andar piano, mica è colpa mia se l'asfalto si è rovinato .........magari avrai pure gli pneumatici consumati e qualche bicchiere di troppo in corpo .... facciamo 10 km/h in meno ......

Molto più facile, si sa, imporre limiti e divieti piuttosto che intervenire sulle infrastrutture, rilasciare patenti solo tramite esame serio, verificare le condizioni di guidatori e mezzi, studiare regole chiare ed applicabili. Del resto, in ogni campo dell'attività umana, lo Stato "buon papà" segue la medesima logica. Per il nostro bene, s'intende.

E, poi, capita di ascoltare idiozie del tipo profferito da una nonmiricordoquale esponente di un'associazione di vittime della strada, la quale si dichiarava contraria al ventilato provvedimento perché "mia figlia è stata uccisa da un pazzo che viaggiava a 130 nel centro di Messina, dove il limite era 30" ...... senza che alcuno ribattesse "signora, rispetto il suo dolore, ma che c'entra?"

Sommessamente, peraltro, consentimi di dire che - al di là delle motivazioni portate dai due ineffabili esponenti di una politica sempre più ignorante e sciocca, in modo del tutto bipartisan - i tratti autostradali a tre corsie per senso di marcia coperti da Tutor, giacché sono perfettamente controllati, potrebbero prestarsi ad una sperimentazione finalizzata a comprendere se il traffico si fluidifica senz'aumento d'incidentalità. A me pare che la prova pratica sia utile, anche perché una richiesta di diminuzione dei tempi di percorrenza esiste e non è un puro vezzo.

Vorrei, però, coglier l'occasione per un altro discorso a partire da codeste tue parole:

 

Me lo immagino il senatore Mura che col suo SUV nuovo di pacca (si guadagna bene in senato, mica noccioline) .................. Gli strombazza il senatore alla Panda, gli si piazza ai canonici 75 centimetri che definiscono il concetto di "distanza di sicurezza" in Italia, gli fa gli abbaglianti

 

Io confesso, sono un cattivo soggetto.

Colpevole di un crimine efferato, indegno d'appartenere alla comunità umana, meritevole di una punizione esemplare. Insomma, una vera schifezza. Persino più cattivo di Leroy Brown.

Io guido un Suv.

Anzi, il mio passaggio a tal tipo di auto risale a molti anni orsono, quando ancora non costituiva una moda, né uno status symbol. Peggio ancora, se mai possibile: detesto la political correctness e la pretesa di troppe persone - che vedono quotidianamente "la via, la verità e la luce" - d'impedirmi di scegliere liberamente, in nome di un bene comune che s'arrogano il diritto di definire. Una schiera di Pastori Tedeschi da strapazzo - in perfetta sintonia con il modello d'Oltretevere - che vorrebbero obbligarmi a santificare le feste, a spostarmi con una Panda 750 CL (vecchia, ovviamente, dunque inquinante come un jet, ma tanto .....), a mangiare cibi sedicenti biologici and whatever.

E chisenefrega se la mia guida non è arrogante, se "corro" meno oggi rispetto a quando possedevo berline, se la mia motivazione risiede nella comodità, nello spazio disponibile e nella sensazione di sicurezza che mi danno la trazione integrale e la visibilità garantita dalla posizione di guida sopraelevata, se le auto sportive - che un tempo definivano la persona "arrivata" - consumano quanto e talvolta più del mio turbodiesel, se ...... se ...... se ......

Rispettosamente, e scusandomi per il linguaggio oxfordiano, ne avrei davvero le palle piene di questi stereotipi, di questi slogans, di queste emerite puttanate .......

 

Non te la devi prendere con chi vi vede, voi SUV drivers, con sospetto e terrore. Coloro che guidano SUV hanno una minore percezione del rischio e guidano piu’ veloci (secondo questi)  e rappresentano un rischio maggiore per la propria vita  e per quella degli altri (secondo questi altri) 

dai franco, non prenderla in questo modo. lo sai che non era quello che intendevo. sostituisci SUV con qualunque macchina che ti permette di raggiungere i 150 senza sforzo e capisci che il discorso e' lo stesso, era solo per l'ironia. io non ce l'ho affatto con chi guida i SUV. per me uno puo' guidare quello che vuole, figurati. se ti piace puoi comprarti l'hummer, la maserati, la lamborghini o la bianchina. a me non interessa proprio. se uno guida come dio comanda puo' anche girare in autostrada con un boeing 737 senza le ali.

anzi ti diro' di piu': guidare un SUV e' scelta estremamente saggia in italia, perche' e' la migliore assicurazione contro tutti i dementi che ci sono in giro per le nostre strade. appena posso me ne compro uno (verdolino, s'itende). giuro.

Ancora una volta mi trovo d'accordo col doktor, non solo perchè io sia peggio, molto peggio, di lui in quanto guidatore (in Italia) di un Ford F150, ma perchè, ancora una volta, l'unica cosa da applicare è la logica, sostenuta dalla conoscenza e possibilmente da prove pratiche.

Insomma, andare a 150 non sarebbe fuori di testa, fuori di testa è avere autostrade con manutenzione pari a zero e (apparente ed inspiegabile contraddizione) piene di cantieri, avere norme che prescrivono di occupare la corsia di dx, ma nessuno che la rispetta nè che la fa rispettare, avere frequenti installazioni di cartelloni luminosi per pubblicizzare il telepass family invece di usarli per applicare limiti variabili secondo le condizioni del traffico/meteo ecc. ecc.

Il fatto che io stia scrivendo dal mio smartphone, seduto in autogrill di fianco ad un espositore col JackDaniel's in offerta speciale mi spingerebbe ad aprire un altro capitolo, me ve la faccio breve...

Leggendo le parole del ministro:

"sono stato sempre favorevole ad aumentare la velocità in alcune autostrade che hanno le caratteristiche adatte come le tre corsie e il tutor ma non per tutte le auto, ma per quelle che per cilindrata e caratteristiche di sicurezza, possono viaggiare tranquillamente a 150 km orari. Certo non le piccole auto"

mi sembra una cosa molto campata in aria. 

Chi stabilirà quali auto potranno/non potranno andare a 150 km/h? Magari si darà una delega a Quattroruote dando valore legale ai suoi test di frenata? E poi? Se io monto gomme termiche e la temperatura dell' ambiente è sotto i 3 °c, avrò diritto a correre di più del mio vicino con gomme estive? E se la macchina è particolarmente carica? E se ho/non ho  l'esp o l' abs?E se ho un' auto che frena meglio di quella che mi precede avrò diritto a mantenere una distanza di sicurezza minore? O qualcuno ha in mente di premiare qualche amico con una nuova poltrona di sottosegretario con delega alla sportività automobilistica (qualchecandidato l' avrei: brambilla docet) o, posta così, questa è una proposta abbastanza vacua.

Se si vuol ridurre code-incidenti credo sarebbe più utile impedire realmente i chilometrici sorpassi fra camion, aprire una corsia della direzione opposta quando il traffico è intenso solo in una direzione(l' ho visto fare in Spagna), controllare seriamente che i veicoli siano in buono stato, e magari ricordare ai più che la distanza di sicurezza meglio si misura in secondi che in metri...

Perdonate poi la malignità, ma a me sembra che il fine della proposta sia ben altro e come al solito i pennuti di terra all' opposizione hanno dato una mano (parlandone).

Un po' come è avvenuto qualche giorno fa con l' uscita di rotondi, l' obiettivo e' portare nuovi argomenti di discussione dopo una settimana difficile nei luoghi dove avviene il dibattito politico che conta e cambia il paese: a tavola, nei bar etc....

 

C' un geografo, John Adams, che da anni sostiene che le misure prese per limitare il numero di incidenti sono inefficaci. Piu' o meno dice che gli esseri umani si espongono ad un certo livello di rischio per natura, per cui limitando la velocita', o imponendo l'uso delle cinture di sicurezza o dialtri dispositivi quali l'abs, i conducenti assumono un comportamento piu' rischioso di prima, per cui alla fine il numero di incidenti e di vittime non cala.

Ha scritto vari libri, alcuni disponibili per il download sul suo sito.

Le sue argomentazioni le ho trovate corrette per una serie di attivita' a diversi livelli di rischiosita' che mi interessano perche' ho riscontrato questo "adattamento alle sicurezze" anche nei miei comportamenti, ma chiunque arrampichi sa che quando e' slegato si permette di rischiare molto meno di quando e' assicurato da solidi chiodi.

Ovviamente e' odiato dai maniaci delle regolamentazioni.

Varrebbe la pena di leggere qualcosa di suo per ascoltare un punto di vista diverso da quelli attualmente dominanti, prima di esprimere giudizi sulla bonta' di certe regolamentazioni relative alla sicurezza.

Si chiama Peltzman effect.

per modellizzare tale effetto con una funzione di utilità (partendo da una power, per semplicità, sennò mi perdo) occorre imporre una certa dinamica all'avversione al rischio (arrow-pratt coeff. crescente nella convessità dei payoff disponibili (i.e. da stock a call option)) o si deve lasciare l'avv. al rischio fissa e si deve invece introdurre una variabile che 'aggiusta' l'argomento dell'utilità al variare delle prospettive? o tutt'altro?

Le argomentazioni per cui i dispositivi di sicurezza spingono a comportamenti più rischiosi è una generalizzazione che non considera il fatto che ci sono differenze notevoli tra un individuo e l'altro, per cui chi guida con prudenza rispettando il limiti o comunque ad una velocità moderata non penserà mai di andare più forte o di adottare un diverso stle di guida se ha una macchina dotata di dispositivi di sicurezza più efficienti, insomma il gudatore che pensa di essere in pista, se usa una macchina più sicura probabilmente cambierà il proprio stile di guida , ma chi è abituato ad una guida prudente non ci penserà neanche.

Il problema è che poi ci sono politici ancora più fantasiosi, come il caro Zaia che ha rilasciato un’intervista a Quattroruote dicendo: “Bisogna finirla di considerare ubriaco chi beve due bicchieri: è in atto una criminalizzazione del vino, criminalizzare il vino non ha senso alcuno e che sta uccidendo uno dei comparti più pregiati del made in Italy”.

 

 

Anche Matteoli è d'accordo, ma "Solo però per quelle auto che per cilindrata e caratteristiche di sicurezza possono viaggiare tranquillamente a 150 orari. Non le piccole auto".

Porca miseria, anche nelle questioni automobilistiche, gli ex AN non riescono ad essere democratici!

Che poi la cilindrata non centra niente, é la gommatura dell'auto + ovviamente le dotazioni attive tipo ESP e ABS che fanno la sicurezza.

Anche perché la nuova golf e lancia delta con motori 1.4 turbo da 150cv verebbero escuse anche se a sicurezza sono migliori di molte grosse cilidrante.

secondo autostrade spa il tutor ha fatto diminuire velocita', incidenti e morti:

http://www.autostrade.it/assistenza-al-traffico/tutor.html

ci sara' un giornalista in italia in grado di chiedere ai senatori cosa ne pensano?

 

È divertente vedere come, quando il tema diventà macchine, velocità, sorpassi ed affini, gli italiani, anche i più educati e sofisticati, perdano la bussola della ragione e dei numeri e lascino uscire tutti i loro pregiudizi ed i loro istinti più riposti ...

vediamo a chi fischiano le orecchie :-D

Direi, anche, che questa tipologia di discussione stia tra quelle che possono meglio far distinguere chi è davvero liberale da chi, semplicemente, sostiene di esserlo ..... ma trova assolutamente giusto ed indispensabile imporre millanta regole che limitano le (altrui) scelte.

Naturalmente, in nome di un inopinabile ed incontrovertibile (i dati confermano, che diamine!) Bene Comune ..... :-)

Vorrei spendere due parolacce sulle autostrade con limiti alternati 130/80 ogni pochi chilometri in corrispondenza di qualsiasi immissione, indipendentemente dalla pericolosità del tratto di strada (fatevi un giro sulla Genova-Ventimiglia se volete un esempio). Così, ovviamente, chi guida se ne frega bellamente e -- per colpa dei cartelli che gridano sempre al lupo al lupo -- nessuno rallenta nei tratti realmente pericolosi.

La mia sensazione, da frequentatore del tratto Milano - Bergamo, e' che il piu' grande problema per la fluidita' del traffico sia la tendenza incomprensibile dei guidatori a non occupare la prima corsia disponibile, ma a sceglierne una e a mantenerla indipendentemente dalla propria velocita'.

In questo modo nonostante il tratto autostradale sia a ben 4 corsie la prima risulta vuota, e magari nella terza troviamo un tranquillo veicolo il quale viaggia intorno ai 100km/h, forzando ovviamente tutti coloro i quali vogliono spingersi piu' vicino al limite dei 130km/h ad accodarsi per sorpassare nell'ultima corsia disponibile, oltre che a spingere i piu' spericolati ad intraprendere sorpassi a destra e zig-zag vari.

Quindi secondo me e' piu' un problema di educazione alla guida degli automobilisti, se parliamo di autostrade.

A me sembra che questa sia un'analisi impeccabile.

Se ad un aumento della velocita' massima non corrisponde un aumento di quella minima, la forbice si allarga pericolosamente: sulla stessa sede stradale potranno viaggiare veicoli con differenze di velocita' di 70 km/h (differenza che supererebbe i 100 km/h in corrispondenza di immissioni e confluenze).

Vi e' mai capitato che il TIR che state per sorpassare metta la freccia ed inizi un sorpasso a 90 KM/h (mentre voi arrivate a 120)?

Concordo con l'osservazione (non ricordo di chi): questa e' essenzialmente una norma salvapatente per i criminali che corrono a 200 km/h.

 

 

 

Mentre leggevo del Peltzman effect ho trovato riferimento ad un articolo piu' interessante: Smeed's law con una frase che merita di esser citata

 

Smeed had a fatalistic view of traffic flow. He said that the average speed of traffic in central London would always be nine miles per hour, because that is the minimum speed that people will tolerate. Intelligent use of traffic lights might increase the number of cars on the roads but would not increase their speed. As soon as the traffic flowed faster, more drivers would come to slow it down.....Smeed interpreted his law as a law of human nature. The number of deaths is determined mainly by psychological factors that are independent of material circumstances. People will drive recklessly until the number of deaths reaches the maximum they can tolerate. When the number exceeds that limit, they drive more carefully. Smeed's Law merely defines the number of deaths that we find psychologically tolerable.

 

 

Che ne pensate?

 

 

modesta proposta

un limite universale di 100 (km/h.)

La mia modesta esperienza e' che il traffico piu' scorrevole io mai incontrai fu durante l'amministrazione JC (J. Carter) per altro tutti notarono che una volta che le case automobilistiche sanno tutto cio' si ottiene un notevole miglioramento di come si costruisce una macchina (traduzione Porsche triturbo vince in termini di frenare in 9 millimetri a 100 e non nel raggiungere velocita' vicine a quella della luce che nessuno mai raggiungera', tranne che prima dell'incarcerazione.)

Sulla presenza di testicoli accompagnati o scompagnati nel Senato della Repubblica, dipende solo da chi li messe in lista ("quasi" non da chi li vota)

A me sembrano abusi della statistica, le persone rispondono ad incentivi espliciti di cui sono coscienti, se la legge fosse valida letteralmente la mortalità per incidenti stradali dovrebbe essere uniformemente distribuita, mentre questo è palesemente assurdo.

Quello che le leggi in questione trascurano è il fatto che i comportamenti imprudenti non hanno tutti la stessa evidenza di rischio, e ci sono interventi materiali che possono azzerare i rischi in molti casi specifici.

Per quel poco che può valere la mia esperienza personale, in fondo alla via in cui abito c'è uno stop, uscendo dal quale quando giro a destra devo sempre guardare anche alla destra per verificare se non c'è qualche cretino che effettua un sorpasso azzardato, sembra che in Italia la linea continua in mezzo alla strada sia solo un oggetto parte del decoro urbano........

Nonostante tutte queste discussioni la questione mi sembra molto elementare:

Io sono un parlamentare ed ho un SUV. Le piccole macchine che mi si piazzano davanti mentre vado a 180 km/h (limiti o non limiti, tanto le multe non le pago) mi rompono notevolmente i coglioni.

Siccome come parlamentare ho il potere di fare le leggi, me ne faccio una a mio comodo. Del resto appartengo ad una maggioranza che sembra essere stata eletta esattamente per questo e non faccio che mettere in atto il forte mandato popolare di cui godo.

Quindi conseguo il mio obiettivo introducendo due regole simultanee: io posso andare più veloce e la Panda 750 DEVE andare più piano.

Siccome in Italia c'è un sacco di gente come me, una buona dose di consenso è assicurata. Perfino il guidatore della Panda, sotto sotto, è d'accordo e lo scopriremo appena si mette alla guida di un SUV come il mio.

Tutto qui.  E' sufficiente togliersi dalla testa che il parlamentare faccia il bene comune, o anche che esista un bene comune. Non c'entrano la fisica, la sicurezza stradale, l'educazione... la spiegazione è più semplice!