Cosa fare e cosa non fare

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Quando si è colti di sorpresa da un grave pericolo, si fanno le cose alla disperata e si rischia di far guai ancor peggiori. Questo vale in modo particolare per la politica economica. L'odierna situazione italiana ne è un esempio. Ne stanno dicendo e facendo di tutti i colori ed andrebbero fermati. Le cose da fare sono poche, chiare e, purtroppo, difficili. Cacciare BS e Voltremont ne apre la lista.

Comincio dalla fine. Quanto sta succedendo non è frutto del caso ed era, invece, ampiamente prevedibile ed evitabile. Per questo al timone del paese e del suo ministero dell'economia (nei mesi che verranno, che questa cosa non finisce per Natale) debbono esserci persone professionalmente capaci, moralmente integerrime e personalmente motivate a fare ciò di cui il paese ha bisogno e non, invece, motivate a perseguire i propri personali interessi, economici, politici o megalomaniaci che siano. So benissimo che il politico "buono" non c'è. Ma qui abbiamo delinquenti provati e altamente screditati davanti a tutti, oltre che manifestatamente incompetenti. Il pagliaccio che aveva previsto tutto non aveva previsto nulla, infatti non aveva nemmeno capito nulla, come andiamo sostenendo noi da tre anni a questa parte! Come fidarsi di un incompetente di tale dimensioni, uno a cui gli cambia il mondo ogni mese solo perché lui non capisce il mondo e l'unica cosa che capisce è come essere inquilino che paga in nero nella casa del fvatevno amico! Ma per favore! Che la grande stampa nazionale continui a celare questi fatti è grave. BS, Tremonti e la collezione di nani, giullari, ballerine e smargiassi di cui è composto il loro governo sono parte del problema. Con loro in carica non arriverà mai la soluzione. Via dunque il governo (che Romano Prodi ritenga invece che debbano rimanere è prova ulteriore che ho ragione ...) per sostituirlo con quello in (I) più sotto.

Tralascio, per carità di patria, la saga dell'imbecillità che unisce, in un abbraccio alquanto sintomatico, "libertari-austriaci" e "rivoluzionari-noglobal" passando per vari gruppi meno estremi ma altrettanto confusi del tipo leghisti incazzati, militanti e dirigenti di SeL, grillini d'ogni fatta. Questi gruppi, che messi assieme fanno purtroppo un 25% del popolo italiano, auspicano e aspettano la fine del mondo. Gli uni perché questi fottuti socialisti, in combutta con i banchieri e le banche centrali, ci hanno privato dell'oro (dell'incenso e della mirra non dicono nulla ...), gli altri perché questi fottuti capitalisti, in combutta con i banchieri e le banche centrali, ci hanno privato dei frutti del nostro lavoro (qui l'unica battuta che mi viene è volgare, quindi omissis). Vogliono tutti il default che ci porti nella valle di sangue e lacrime attraversata la quale (dopo anni ed anni) sorgerà il sol dell'avvenir predicato, in un caso, da un vecchio austriaco un po' rimbecillito e, nell'altro, da un giovane tedesco alquanto esaltato. L'unico aspetto rilevante è che l'Italia è piena di gente che fa questi assurdi ragionamenti, il che implica, purtroppo, che la soluzione "politica e mediata" non è possibile. Triste, ma solo una soluzione "tecnocratica fortunata" potrà salvare il paese. Altrimenti arrivederci.

Veniamo ora alle idee apparentemente brillanti ma di fatto o ben pericolose o ben illusorie. In ordine sparso.

- Inserire nella Costituzione l'obbligo di pareggio di bilancio. Sembra che il governo voglia farlo ma, al momento, non conosco un testo su cui poter basare il mio giudizio. Ho visto un'intervista a Nicola Rossi (NR), sulla Stampa del 5/8, in cui NR avanza la proposta; dicono i giornali che sia condivisa dalle parti sociali. Temo che finiranno per perdere tempo su questa idea inutile e illusoria, oltre che dannosa. Giustifico gli aggettivi. 

La proposta di NR è ambiziosa perché vuole "introdurre un criterio di equità fra le generazioni". NR dovrebbe saperlo che è semplicemente impossibile farlo e che un'affermazione di tal genere è degna solo di un politico, non di un economista. Se proprio serve spieghiamo perché, ma la letteratura sull'argomento è monumentale. Costituzionalizzare l'equità economica - fra generazioni, sessi o classi, non fa differenza - è semplicemente impossibile. A meno che non si voglia legiferare qualche forma di socialismo o fascismo, ipotesi che escludo vista la recente conversione di NR al punto di vista "libertario" dell'IBL. Sembra incredibile dover ricordare banalità del genere, ma in Italia l'incredibile è quotidiano. 

Non importa: ammesso e non concesso che si possa fare ne risulterebbe un dettato costituzionale farraginoso oltre che totalmente inutile. Farraginoso perché dovrebbe essere l'opposto di ciò che persone ispirate dal pensiero "mises-hayekiano" (whatever THAT thing is) in genere auspicano: sarebbe necessario fare mille assunzioni e legiferare su migliaia di scenari tecnologici, demografici e così via. Una follia. Inutile per la semplice ragione che si tratta di una politica "time inconsistent". Prova: è il giorno x del mese y dell'anno z. Il governo ha il bilancio in perfetto pareggio. A Roma c'è il terremoto. Non uccide nessuno ma distrugge l'intero patrimonio edilizio della città e delle aree limitrofe, scardina le linee ferroviarie, distrugge quella meraviglia dell'aeroporto di Fiumicino, e così via. Occorre ricostruire. Da chi prendiamo a prestito? Il vincolo costituzionale lo vieta. In 14 minuti il Parlamento, riunito all'aperto, cambia il testo costituzionale ed il governo si indebita per un valore pari al 10% del PIL. End of story. Argomenti del tipo "ma stabiliamo i casi speciali in cui si fa eccezione" sono, oltre che sciocchi, irrilevanti. In mano ad un politico qualsiasi TUTTO è un caso eccezionale. Basta ovviamente guardarsi anche solo intorno per capire che, in pratica, dettami del genere rimangono lettera vuota.

Sia chiaro che la stessa osservazione si applica (anche se più debolmente) ad idee del tipo: il debito pubblico non deve superare lo x% del PIL. Come le pratiche italiche, di cui Tremonti è maestro, provano, la soluzione sta in un trucco banale: trasformi un pezzo di stato (e.g. treni) in "azienda privata" e lasci che si indebiti. Gli stati, i comuni, le counties degli USA sanno di cosa parlo. Fine.

Ma l'idea sarebbe dannosissima anche se tutto quanto detto sino ad ora non fosse vero. Infatti, assumiamo che funzioni: sotto ipotesi debolissime implica risultati assurdi. Infatti, se è vero che il bilancio è sempre in pareggio allora deve esserlo negli anni peggiori, quelli recessivi. Delle due l'una: o l'offerta dei servizi pubblici oscilla con il ciclo (immaginatevi il licenziamento di poliziotti e giudici ogni volta che c'è una recessione) o negli anni buoni, ossia di gettito superiore alla media, lo stato avrà un surplus. In altre parole: il patrimonio dello stato si accresce nel tempo ed i politici controllerebbero una quantità sempre più grande di ricchezza! Ovviamente si possono suggerire varie regole di "devoluzione fiscale" ma, di nuovo, questo richiede dettami farraginosi e, quindi, facilmente aggirabili dal politico "astuto". Insomma, una follia.

L'idea di molti è che questo sarebbe un "segnale" di serietà. In realtà sarebbe "cheap talk", con nessuna conseguenza pratica. Che non imponga alcun vincolo effettivo sull'azione dei governi l'ho appena dimostrato. Di conseguenza, o gli operatori privati sono tutti tonti e credono al cheap talk o capiranno che così è e si sentiranno presi in giro. Un'altra pulcinellata italiana. Che possa uscire dalle teste bacate dei ministri di questo governo non mi sorprende. Che persone ritenute serie ci perdano dietro del tempo sorprende. Ma, appunto, l'Italia non finisce mai di sorprendere.

- Arrivare subito al pareggio di bilancio, quest'anno o il prossimo. Il pareggio di bilancio nel 2011 è ovviamente impossibile, siamo in agosto! Ma anche pareggiare a tutti i costi entro l'anno prossimo è, di per sé, follia dannosa. Nota bene: non sto dicendo che non si debba fare, né che riterrei un male farlo come by-product di adeguate politiche di crescita. Sto dicendo che usare questo come criterio, invece che quello che proporrò più tardi, è erroneo e dannoso. La ragione, di nuovo, è banale.

Vista l'incompetenza di questo governo, la sua totale impreparazione di fronte alla crisi e il fatto che non ci si aspetta alcuna crescita economica sostanziale nel 2012, vi è solo una maniera per pareggiare: tagliare orizzontalmente colpendo scuola, sanità e acquisti di beni e servizi e tassare a sangue gli italiani. Farlo, per un ammontare pari a circa il 4% del PIL, vuol dire causare una recessione interna forse drammatica. Tagli improvvisi alla domanda causano sempre recessione, per la semplice ragione che le imprese non hanno il tempo di aggiustare i loro business plans e cercarsi la domanda altrove. Idem per inasprimenti drammatici nell'imposizione fiscale, che riducono drasticamente ed in modo imprevisto la domanda per beni di consumo e investimento. Quando la composizione della domanda cambia repentinamente c'è sempre una recessione, nelle economie reali. In quelle immaginarie no, ma neanche l'Italia, improbabile paese, riesce ad essere del tutto immaginaria ... La recessione vanifica l'intento di pareggiare, ovviamente, perché riduce la base imponibile. Questa cosa è stata spiegata su questo blog mezza dozzine di volte e si insegna a qualsiasi economista decente. Ma sembra che non entri nella testa di molti, inclusa Confindustria che, per bocca del suo Direttore Generale, GiamPaolo Galli sembra richiederlo (sempre sulla Stampa del 5/8). Mi dispiace GP, non è una buona idea. Le altre cose che chiedete sono condivisibili, non questa.

- La seconda patrimoniale, quella totale. Questa idea gira molto nella sinistra sinistra ma son certo che Tremonti ed il suo vecchio compare Amato ne hanno già una pronta in cassetto. Chiaramente gli italiani se la aspettano, la qual cosa spiega la fuga in corso dai conti correnti e anche dall'azionario italiano, fuga ben superiore a quanto si vede altrove. Il solo adombrare questa ipotesi sta causando guai giganteschi, attuarla farebbe ancor peggio. Se un altro pezzo sostanziale di ricchezza privata verrà espropriato dallo stato, la fuga (già accelerata: sono in Italia da una settimana e qui non si parla d'altro) di imprese e capitali s'impennerà. Poi ve la daranno Tremonti ed Amato la crescita economica senza capitali: da un eterno dottor sottile e da un signore delle tenebre non dovremmo aspettarci di meno. 

- Provvedimenti "buonisti-socialisti" in generale. Se date una scorsa all'agenda dell'incontro-farsa con le parti sociali ne trovate a iosa. Io ho consultato il Corriere per un rendiconto e uno non sa se piangere o se ridere. C'è la lotta all'evasione fiscale (una cosa che richiede anni e anni) e la riforma fiscale (che, nonostante le promesse di Tremonti, non hanno idea di come fare), ci sono le "reti internazionali di finanza e impresa" (ossia altri carrozzoni di stato, altra spesa), ci sono le nuove tecnologie e i fondi per il Sud (ossia altra spesa, altro clientelismo, altri trasferimenti inutili), ci sono le accelerazioni delle opere pubbliche (ma i soldi, dove li troveranno visto che vogliono il pareggio nel 2012) e ci sono persino le privatizzazioni dei servizi locali (ma perché Tremonti non vende la CDP, l'ENEL, l'ENI, eccetera, che fanno cassa?) e così via. Folle? Si', folle. Ma questo è quanto gira oggi in Italia.

Che fare? Poche cose, ma chiare, oltre che difficili. 

(I) Cambiare governo. Mi rendo conto che questo sembri assurdo, che sembri la solita richiesta dell'economista che vuole i suoi amici al potere. Credetemi, non lo è e, se potessi, non la farei questa richiesta. Ma questo governo, ripeto, è sia screditatissimo che incapace. Deve andarsene. Siccome l'opposizione è composta di gente altrettanto incapace - anche se non altrettanto screditata e delinquenziale - l'alternativa non può venire da lì. Le elezioni vanno indette per maggio 2012. Nell'interim un governo del presidente (della BCE e della UE, a cui il signore che sta al Quirinale dovrebbe offrire la propria immagine di copertura) governerà il paese e prenderà tre o quattro provvedimenti seri.

(II) Riduzione degli stipendi dei funzionari della PA ministeriale e regionale per un totale pari al 25% in 4 anni, a partire dal 2012. Blocco totale del turnover per gli stessi soggetti. Questi NON sono tutti i dipendenti pubblici, ma quel milione e qualcosa che non serve a nulla e che, come documentato nell'ultima relazione della Bd'I, ha visto il proprio reddito reale crescere del 27% in otto anni.

(III) Cancellazione del cosidetto "federalismo". Sua sostituzione con la riforma federalista che Sandro Brusco va suggerendo da tempo (e che ha degli antecedenti nobili che non dovrei menzionare ...).

(IV) Riforma pensionistica immediata che porti, nell'arco di 15 anni, il rapporto spesa pensionistica su PIL al 10%. Le misure le sappiamo tutti e consistono, fondamentalmente, nell'innalzamento uniforme e progressivo dell'età di pensione, nella restrizione delle invalidità e nel passaggio immediato di TUTTI al regime della riforma Dini.

(V) Privatizzare tutto quanto lo stato possieda e che non sia fonte di produzione di beni pubblici (dove "bene pubblico" è come da definizione economica, non nel senso assurdo di "l'acqua è un bene pubblico"!!!). Quindi vendere tutta l'ENEL, l'ENI, la CDP, Trenitalia, la Rai, eccetera, eccetera. Tutti i proventi vadano a ritiro del debito. Idem, ovviamente, per le imprese di servizi locali, ma questo compito va gestito secondi i criteri in (III).

(VI) Liberalizzazione totale dei settori di cui sopra, oltre che di quelli dei servizi. La litania qui la conosciamo tutti, non vedo ragione di ripeterla.

Fatto questo mettiamo in cantiere la riforma fiscale, della scuola e dell'università e del mercato del lavoro. Ma per prepararle bene, vista la totale impreparazione, ci vogliono 6-12 mesi, quindi questo compito spetta al governo che, nei miei auspici, dovrebbe governare l'Italia a partire dal maggio del 2012. 

Si', lo so, è la solita lista dei sogni. Che altro posso fare?

P.S. Ovviamente abbiamo anche bisogno che la UE e, soprattutto, la BCE facciano la loro parte (quest'ultima in particolare: ci vuole un quantitative easing europeo e selettivo, usato come arma per forzare i paesi in mora a cambi drastici di comportamento) ma questo post è già lungo abbastanza. E poi, francamente, di Draghi mi fido. 

P.P.S. Ah, parlando di Draghi: non credete sia possibile posticipare il pensionamento di Trichet al maggio 2012, rimandando a quella data l'arrivo di Mario Draghi a Francoforte come presidente della BCE? Nei nove mesi che intercorrono fra ora e quella data, avrei un altro lavoretto in mente per il signor MD ...

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Commenti

Ci sono 515 commenti

dove posso leggere qualcosa sul punto III? grazie

qui ci sono delle slides del prof. brusco sull'argomento. da qualche parte su nfa c'è il link a  un pdf sempre di brusco, ma non lo trovo, se vuoi te lo mando via mail..  

C'è anche questo video dove spiega un po' di cose

www.youtube.com/watch

bentornato MB

se non fosse tristissimo rendersi conto, o meglio, ricordarsi delle proprie condizioni, sarei pure contento di leggere queste righe.

Tre domande:

- candidi Draghi a capo del famigerato governo tecnico?

- quanto applicabili praticamente e a quali risultati porterebbero le azioni che proponi nei tuoi punti, che condivido ma non sono certo in grado di misurare? in particolare quelli già applicati in Grecia che su queste pagine avete già detto che non portano alla soluzione dei loro problemi.

- è vero che siamo "commissariati" da BCE, tesoro americano e una serie di altri che considerano la nostra situazione politico-economio-finanziaria pericolosa anche per, addirittura, gli USA?

 

ciao

grazie

Pasquale,

non ho alcun potere e non faccio politica. Io credo che MD si assumerebbe l'onere, perché di enorme onere si tratta, se il paese glielo chiedesse. Ma non vedo gli italiani in piazza indignati di questo disastro a chiedergli di farlo. Quindi, solo di ipotesi accademica si tratta.

Le cose che propongo sono MOLTO diverse da quelle fatte in Grecia, anzi l'opposto. Nota che ho volutamente omesso l'ovvio (i costi della politica, la riduzione/eliminazione delle follie come l'assegno d'accompagnamento per tutti gli invalidi, eccetera). Il punto di fondo è che il taglio drastico, brutale, ingiusto e folle che BS e GT faranno perché, a causa della loro insipienza quasi criminale, la UE e la BCE ci stanno ordinando di tagliare qualcosa subito, farà malissimo. QUELLO sì è molto simile alle stupide pseudo-cure adottate in Grecia. O ben ci sono riforme drastiche e di lungo periodo che abbassino in modo sistematico e duraturo il rapporto spesa pubblica su PIL o non se ne esce. Punto.

Michele, mi trovi d'accordo su tutti i punti. (I) non solo almeno la meta' degli italiani non si e' mai fidato di questo governo, ma le recenti amministrative dicono che ora oltre la meta' non si fida piu'. All'estero pare invece che il 100% non si fidi piu' (da un bel pezzo a questa parte). E ora ritiene che i danni stiano diventando insostenibili, anche perche' l'impressione e' quella di uno disperatamente aggrappato che sta irresponsabilmente tirando giu' la barca ..."..muoiano Sansone e tutti i filistei...".

Solo sulla definizione di servizi pubblici, punto (V), ci si potrebbe discutere. Sulla RAI, per es., avrei qualcosa di ridire: ritengo che qualche canale televisivo di Stato, ma questa volta serio, senza interferenze politiche, ed ispirato a 1) far cultura, 2) far della seria informazione, 3) mettiamoci anche una piccola parte di intrattenimento e sport, dovrebbe esistere. Tagliamo (per favore!) il grande fratello e mille trasmissioni demenziali, ma cerchiamo di mandare in onda (anche in perdita) un po' di buon senso, informazione e cultura...

Domanda privata: ma PERCHÈ, dopo tutto quello che abbiamo sperimentato dall'EIAR, voi "intellettuali di sinistra" (non ti offendere, Carlo, ma lo sei volens&nolens) continuate ossessivamente a volere una radio-tv pagata con le tasse degli italiani? PERCHÈ?

Non c'è nulla, nulla, nulla che sostenga questa idea. Solo risultati negativi. Che la BBC sia bella e buona non vuol dire un cazzo, anche il clima è meglio a LA che a Padova, so what? 

In Italia l'unica informazione libera, DA SEMPRE, è privata. Poca, ma privata. 

Perché volete che con le nostre tasse si arricchiscano delle facce da culo, delle mignotte, dei ladri, dei servi, dei viscidi falsari (di destra, sinistra, centro, frega nulla) i quali ci raccontano le balle ordinate loro dal gerarca di turno?

Perché? Siete davvero così masochisti o sognate tutti un posto in RAI?

 

fatta da marrazzo/marzullo va incanalata nella pescicultura. possono aprire allevamentt di trote.

Ma.. mi faccia il piaciere...

Come proposta VII riporto qui quanto scritto in altro messaggio:

http://www.noisefromamerika.org/index.php/articoli/Colombo_invoca_Krugman_e_Obama_in_difesa_della_spesa?fb=comments#c74601

A regime c'è un risparmio annuale - stimato - di 56.8 miliardi di €

Non sono bruscolini.

F

 

Grazie per il materiale nell'altro thread!

Ottima idea, FF. Parliamone.

Francesco, scusa, ma commetti lo stesso errore dell'utente phileas, sia pure in modo diverso, passare da un sistema "universale" come quello italiano, ad uno "misto" trasferisce semplicemente il costo, dalle tasse ad una assicurazione privata (che ci vorrà guadagnare, mica viene gratis), e poichè si dovrebbe calcolare anche una quota di utili il costo del sistema sanitario aumenterebbe, non diminuirebbe, questo per tutti, evasori e non.

Sul fatto che poi anche gli evasori sarebbero costretti a pagare dissento, molti evasori risultano nullatenenti, falsi invalidi, etc., e nel tuo sistema l'assicurazione di questi figuri sarebbe comunque a carico della collettività. A meno di creare commissioni, personale ispettivo, etc. (altri costi).

E' il "sistema sanitario" nel suo complesso a dover essere ripensato. Adesso c'è il gioco aperitivo in piscina...

E' un bell'articolo e del tutto condivisibile. Mi viene inoltre in mente il ritiro immediato di tutte le truppe italiote all'estero che se non ero ci costano un miliardo e mezzo l'anno oltre a parecchi morti.

Ma queste affermazioni stupiscono 

Tralascio, per carità di patria, la saga dell'imbecillità che unisce, in un abbraccio alquanto sintomatico, "libertari-austriaci" e "rivoluzionari-noglobal" ....Gli uni perché questi fottuti socialisti, in combutta con i banchieri e le banche centrali, ci hanno privato dell'oro (dell'incenso e della mirra non dicono nulla ...)

Gli austriaci e i libertari si oppongono all'espansione dello stato, alla crescita del debito pubblico all'aumento delle tasse non solo perchè misure dannose economicamente ma perchè ingiuste. Se uno non ci crede si legga il programma di Ron Paul al congresso USA e come ha votato anche risetto al recente aumento del tetto 

Le banche centrali sono parte del problema perchè manipolando i tassi al ribasso incentivano il debito, monetizzano quello pubblico e trasferiscono ricchezza a vantaggio di chi le è piu' vicino visto che la nuova moneta non cade dal cielo in modo uniforme. A parte ovviamente generare bolle che prima o poi devono essere liquidate. Questi effetti colpiscono ovviamente soprattutto la povera gente. L'oro è semplicemte una moneta onesta che non puo' essere prodotta a piacimento dall'autorità politica e ci pone al riparo dalla sua discrezionalità. Chi condanna i monopoli (in particolare legali) dovrebbe almeno rifletterci su. Aggiungo che non è che incenso e mirra vadano necessariamnte male, è solo che almeno qui da noi l'oro è la moneta che storicamente si è affermata come tale negli ultimi 3000 anni   

 

 

Condivido in pieno. Spero solo che le parole di Boldrin siano frutto di pregiudizi simili a quelli di Bernanke quando definisce l'oro un "relitto barbarico".

Anche bollare il pensiero "mises-hayekiano" (whatever THAT thing is) come frutto di un vecchio austriaco rimbecillito è un po' troppo (se non si conosce o non si capisce una cosa sarebbe meglio astenersi dal giudicare...), perdonabile solo in virtù della lucidità e della schiettezza del personaggio.

Grazie del tuo autorevole rientro Michele. Ma ce la fai a farti pubblicare questo da Repubblica o da la Stampa? Tu sei l'unico che "sa" e "sa dire". Come anche diceva Mario Seminerio su Twitter, leggere gli editoriali italiani in questi giorni e' drammatico. Io online cerco anche di commentare dove possibile; ho scritto direttamente alla Stampa per un impresentabile editoriale di Mario Deaglio di ieri (che fortunatamente al pomeriggio non era piu' in prima pagina).

impresentabile editoriale di Mario Deaglio di ieri 

Abbiamo avuto tutti la stessa impressione. Ma oramai è un'orgia di cretinate. Ho qui davanti a me la stessa Stampa che ha in prima pagina la sbrodolata insensata di Deaglio ed è aperta a pagina 7, per caso. 

Primo articolo, tal Marco Alfieri "Crescita, sindrome giapponese". Il contenuto ve lo immaginate dal titolo. Il minus habens non si rende conto che (i) la sindrome giapponese ce l'abbiamo già dal 2000 e, (ii) abbiamo di peggio già dal 2000 perché il Giappone, negli ultimi 11 anni, è cresciuto quasi il doppio di noi in termini di reddito reale per-capita (ed è cresciuto molto poco, sia chiaro)!

Due interviste.

Una a Dini, dove l'inossidabile pupillo di Andreotti (della cui esistenza io oramai m'ero scordato) dice nulla di serio ma solo cazzate. Tipo il "grande trasferimento di ricchezza da Occidente ad Oriente", puro modello superfisso al lavoro: il poveretto pensa che noi diventiamo poveri a causa del fatto che i cinesi diventano ricchi e non del fatto che non lavoriamo, non produciamo e siamo pieni di gente che magna e non fa un cazzo. O tipo che bisognava proibire le vendite allo scoperto dopo il 2008!!! Ed ovviamente si candida per XX Settembre se a Casini riesce la squallida operazione di puntellare BS per altri due anni entrando al governo assieme ai rottami mafiosi che chiamano UCD e gentaglia varia.

L'altra a Fitoussi. Altro zombie che gira per l'Italia, in carico Confindustria perché son loro a pagargli lo stipendio per far finta d'insegnare alla LUISS, e che ripete ossessivamente la versione cretinoide delle belinate che scrive PK. Più debito, più spesa ... "meno rigidi in campo monetario e budgetario nella UE". Meno rigidi di COSI'????!!! Vi rendete conto? E glielo pubblicano, un'intervista che inizia con l'affermazione che sarebbero i mercati a sfasciare l'economia, non i governanti demenziali e delinquenziali consigliati da quelli come lui!

Ma ce la fai a farti pubblicare questo da Repubblica o da la Stampa? 

O anche soltanto sul blog sul Fatto, che poi ci si diverte leggendo i commenti.

Il problema nella RI è prima di tutto educativo, c'è una marea di persone che non ha idea di come funzioni un'economia, o anche soltanto uno stato, e non ha le capacità di giudicare quello che ha senso e quello che non ne ha, e, a peggiorare, se possibile, la situazione, c'è anche una gran parte di queste persone che invece di rendersi conto della propria ignoranza e dei propri limiti, ha e propugna attivamente idee balzane e malsane su questi argomenti.

tra tanta zozzeria c'e' oggi un editoriale di mario monti sul cds che se pur discutibile (per me) in molti punti su un punto la dice giusta:

Tempo perduto . Nella diagnosi sull'economia italiana e nelle terapie, ciò che l'Europa e i mercati hanno imposto non comprende nulla che non fosse già stato proposto da tempo dal dibattito politico, dalle parti sociali, dalla Banca d'Italia, da molti economisti. La perseveranza con la quale si è preferito ascoltare solo poche voci, rassicuranti sulla solidità della nostra economia e anzi su una certa superiorità del modello italiano, è stata una delle cause del molto tempo perduto e dei conseguenti maggiori costi per la nostra economia e società, dei quali lo spread sui tassi è visibile manifestazione.

niente di nuovo, per carita', cose dette e ridette qui e altrove da mesi (anni?) ma almeno adesso vengono dette anche sul principale quotidiano nazionale.

 

C'e' un piccolo dettaglio che non viene mai preso in considerazione da tutti coloro che da decenni propongono soluzioni ai problemi dell'Italia:
cos'e' l'Italia e cosa sono i politici italiani.
C'e' chi va ripetendo che l'Italia e' un regime fondato sulla criminalita' (Pannella gira da oltre 30 anni ripetendo questa storia dello stato criminogeno).
Un politico italiano di circa 500 anni fa scrisse che il fine giustifica i mezzi.
Cos'e' cambiato in 5 secoli (1)?
Io mi chiedo: perche' i regimi crollano? Perche' i dittatori e le loro corti si comportano in maniera cosi' stupida fino alla fine, senza fare quelle semplici cose (come i 6 punti da Lei ora proposti) che potrebbero salvare il loro xxxx flaccido nonche' anche il loro paese?
La risposta ce la da' una giovane signorina aspirante igienista dentale catapultata nel mondo politico italiano con un calcio (o qualcos'altro) al sedere al telefono con una amica con cui parlava dell'impatto avuto con questo mondo per lei cosi' nuovo:
"bisogna metterlo al .... a chi ti sta a fianco, ci vuole un pelo sullo stomaco come una casa"(2).
Proviamo ad immaginare un popolo di politici e cortigiani che passano una vita a "metterlo etc...": la mattina quando si svegliano a cosa pensano? Alla situazione economica del paese, a fare al meglio il loro dovere, oppure come fregare di qua, ricattare di la', etc.
Ma siete davvero convinti che a questi qui gliene importi qualcosa di quello che sta per succedere?
Come si puo' pensare di convincere questa gente a cambiare il loro modus operandi, se nella vita non hanno fatto altro che fregare!
Loro si sveglieranno dal loro sogno dorato non un attimo prima del crollo, ma solo un attimo dopo, quando oramai sara' troppo tardi sia per loro che per noi.
Ecco perche' i regimi collassano.
Mi sembra che nessuno voglia accettare questa realta'. Si continuano a proporre soluzioni inattuabili per un semplicissimo motivo: la loro appicazione comporterebbe la fine di una intera classe politica. E, non so se ve ne siete accorti, i nostri cari signori non hanno alcuna intenzione di mollare la sedia.
Secondo me, cio' che dovrebbe essere proposto da chi ha competenza ed autorevolezza e' cosa fare dopo il crollo, non prima. O, nella migliore delle ipotesi, come eseguire un atterraggio d'emergenza poco prima dello schianto limitando per quanto possibile i danni.

(2) www.newnotizie.it/2011/01/28/intercettazioni-ruby-nicole-minetti-carfagna-ma-quale-gavetta
(1) il miglior libro sulla mafia che abbia letto it.wikipedia.org/wiki/Il_ritorno_del_principe

 

C'e' un piccolo dettaglio che non viene mai preso in considerazione da tutti coloro che da decenni propongono soluzioni ai problemi dell'Italia:
cos'e' l'Italia e cosa sono i politici italiani.
C'e' chi va ripetendo che l'Italia e' un regime fondato sulla criminalita' (Pannella gira da oltre 30 anni ripetendo questa storia dello stato criminogeno).
Un politico italiano di circa 500 anni fa scrisse che il fine giustifica i mezzi.

 

Questa è altra storia. Non riesco pero' a capire se questi argomenti sono un episodio di "resistenza al cambiamento" (il classico "si, ma ...") oppure hai proposte operative per aggirare le resistenze.

Il che mi fa venire in mente che comunque hai ragione: non si mettono mai in ordine di conto le resistenze che ogni cambiamento comporta. E proprio Machiavelli (che non ha mai detto che il fine giustifica i mezzi) ha invece scritto che ...

 

« E debbasi considerare come non è cosa più difficile a trattare, né più dubia a riuscire, né più pericolosa a maneggiare, che farsi a capo ad introdurre nuovi ordini. Perché lo introduttore ha per nimici tutti quelli che delli ordini vecchi fanno bene, et ha tepidi defensori tutti quelli che delli ordini nuovi farebbono bene. La quale tepidezza nasce, parte per paura delli avversarii, che hanno le leggi dal canto loro, parte dalla incredulità delli uomini li quali non credano in verità le cose nuove, se non ne veggono nata una ferma esperienza. »
   
(Niccolò Machiavelli, Il Principe, cap. 6)

 

L'innegabile presenza di resistenze non è un argomento "contro" la fattibilità delle proposte illustrate da Michele ma casomai devono essere prese in considerazione in un progetto operativo che dovesse introdurle concretamente.Qui è da considerare con urgenza un approccio di "Change Management" (da cui ho presola citazione di NM. (vedere formula di Gleicher e modello ADKAR)

 

(1) il miglior libro sulla mafia che abbia letto it.wikipedia.org/wiki/Il_ritorno_del_principe

Grazie Andrea, e con il punto esclamativo, perché, incuriosito dalla tua affermazione, ho trovato una intervista ad uno degli autori (http://www.antimafiaduemila.com/content/view/12866/78/1/1/) che sulla questione afferma decine di cose che io affermo tal quali da lustri ormai, e sulle quali oramai mi ero quasi rassegnato a non poter trovare qualcuno che le condividesse.

Ho già richiesto ad Amazon che chiedano alla casa editrice di poter vendere il libro su Kindle (non posso comprare più di un numero limitato di libri fisici all'anno, pena l'ira di mia moglie, o l'affitto di una casa di dimensioni maggiori, con i costi relativi che entrambe le scelte comportano).

L'articolo è molto convincente, avrei un paio di domande:

(IV): Per tutti si intendono tutte le categorie o tutte le classi d'età? Nel secondo caso questo (se non sbaglio) comporterebbe una pensione sensibilmente minore per la parte di popolazione che ha fatto tutta la carriera nel vecchio sistema e andrà in pensione nei prossimi due o tre anni: messa così sembra proprio uno di quegli aumenti improvisi di pressione fiscale in grado di causare una variazione improvvisa della domanda e la conseguente recessione. Se non è così dove sbaglio?

(V): alcuni servizi pubblici (o parti di essi, come le reti) sono naturalmente dei monopoli (non si può pensare di avere due reti ferroviarie in concorrenza tra loro, come invece sarebbe auspicabile per i vettori). Altri potrebbero avere un regime di concorrenza se si realizzasse il punto (VI). Altri ancora (ENI? CDP?) agiscono già in un contesto di mercato. La domanda è: conviene venderli tutti comunque? Io sarei tentato di dividere la cosa in tre parti: alcuni da vendere subito, altri solo dopo aver compiuto la relativa liberalizzazione (quindi scorporando le reti dagli operatori, ad esempio), altri ancora (tra cui molti servizi locali) da non vendere mai (ma riformarne la governance in modo particolarmente trasparente).

Sul punto IV ho una mia opinione, premesso che il grosso del  risparmio si avrebbe sulle persone che andranno in pensione nei prossimi 6 anni, dato che dal 2017 chi aveva 18 anni di anzianità all'entrata in vigore della riforma Dini avrà 40 anni di anzianità, e da lì in poi funzionerà il sistema misto che è decisamente meno costoso, il punto è che oltre all'incentivo a proseguire l'attività lavorativa dettato dal calo della pensione prevista, che mi sembra positivo, a meno di pensare che chi non va in pensione RUBA un posto di lavoro ai giovani, c'è anche il fatto che se si rispetta un vincolo di bilancio la riduzione della domanda da parte di chi non lavora più si dovrebbe accompagnare ad un aumento di quella da parte di chi lavora ancora, quindi da questo punto di vista l'effetto è nullo, o positivo se si pensa che una riduzione della pressione fiscale sulle attività produttive sia da stimolo all'economia.

Osservazioni giuste. Questo è un articolo scritto di getto e che omette, ovviamente, molte cose, specialmente quelle più ovvie. Rispondo brevemente a te ed approfitto per chiarire le ovvie. 

(IV) Vero, intendevo tutti tutti, ossia categorie, età, sessi. Io credo che ai risparmiatori, investitori e lavoratori interessi la certezza prospettica. Si tratta di disegnare un sentiero che in un decennio, forse uno e mezzo, porti al rapporto che ho detto, preferibilmente un pelo meno tipo 9%. Questo implica "tagliare" rispetto alle pensioni attese di alcune persone oggi vicine alla pensione? Certo. Ma non vedo in che senso questa sia un'imposta. Qui meglio fare una riflessione seria.

Oggi vengono attesi, perché promessi dalla legislazione in essere, redditi, prebende, pensioni e mille altri benefits che sono tutti "reddito vitale complessivo" per i loro beneficiari. Da questo punto di vista QUALSIASI taglio allo "spreco" pubblico potrebbe essere considerato tassazione. Eppure tutti concordano che gli emolumenti della dirigenza ministeriale, dei magistrati, dei generali e così via vanno ridotti perché ingiustificatamente alti rispetto a ciò che il paese si può fiscalmente permettere e rispetto al valore aggiunto che costoro generano. Bene, lo stesso vale per certe pensioni promesse. Le quali pensioni altro non sono che tasse future estratte dal reddito prodotto da chi lavora e trasferite a chi non lavora. Sono "dovute"? Dipende. Faccio un esempio.

Vengo da un pranzo con amici che vedo quando salgo in Badia. Fra questi una cara amica mia, di un anno maggiore di me, alta dirigente di un'amministrazione regionale italiana. Questa, vergognandose e cosciente di quanto scandaloso questo sia, mi comunica che forse dall'anno prossimo va in pensione. Regalo di Renato Brunetta il quale, con legislazione che lei mi ha citato ed io ora ho scordato ma forse era 112 o roba del genere, offre la seguente opzione a dipendenti pubblici con almeno 35 anni di contributi. Andare in "esubero" con il 50% (!!!) dello stipendio e contributi pensionistici pagati per il numero di anni necessari a raggiungere i 41,5 circa ora necessari per la pensione di anzianità. Poi andare in pensione con quest'ultima calcolata su stipendio pieno anche per gli ultimi (nel suo caso) 6 anni e mezzo passati in esubero. Durante il quale esubero ricevi il tuo bel 50% di stipendio e puoi, ovviamente e giustamente, avere un altro lavoro. 

Bene, se domani cancelliamo questo diritto che facciamo? Tassiamo la mia cara (per davvero) amica o semplicemente smettiamo di fare follie? Ecco, questo è il tema. Per questo i calcoli vanno fatti su obiettivi di lungo periodo, con transizioni smooth, eccetera. 

(V) Quasi nessun servizio pubblico deve essere offerto in regime di monopolio. Al più vi sono rendimenti crescenti dovuti a costi fissi nell'installazione di "reti" (ed anche qui possiamo discutere ma un commento nel blog non è il posto) che si possono gestire e regolare con decenza, come fa il resto del mondo. Per il resto, la competizione nei servizi ferroviari, per esempio, sia possibile che salutare.

A Sabino, che fa la domanda più sotto: non ho fatto i conti. Non ho francamente tempo e vado a naso avendo in mente il bilancio dello stato ed i dati macro. Le cose che suggerisco più l'ovvio dovrebbero bastare ad avviare un serio processo di rientro. Poi magari mi sbaglio ed abbiamo bisogno di operazioni ulteriori, ma non credo di essere so off the mark.

Le cose "ovvie" sono gli sprechi della politica, i deputati e senatori da più che dimezzare, il federalismo applicato alle regioni autonome in modo da chiudere con i folli sprechi (tanto per fare un esempio a caso) della Regione Sicilia, i rimborsi elettorali, le badanti quarantenni pagate dall'INPS che poi si sposano il vecchio scimmunito e si beccano la pensione di reversibilità per altri 40 anni, eccetera. E, ovviamente, la legge elettorale come mi ha fatto notare il mio amico Franco Peracchi al telefono. Perché, come abbiamo sostenuto su questo sito da anni, andare a votare con questo schifo di legge elettorale è quasi inutile. Ma su questo ha già detto Sandro, spesso e bene, in passato. Io, di mio, vorrei primarie obbligatorie in ogni circoscrizione per QUALSIASI lista elettorale si voglia presentare.

Prima di tutto, bentornato.

Sei in grado di fornire qualche cifra sui risparmi di spesa generati dalle tue proposte ?

Per capirci, la riduzione del 25% degli stipendi dei funzionari pubblici, per quanti euro incide ?

Il federalismo alla Brusco quanto in meno costa rispetto a quello Bossi-Calderoli ?

 

lo scorso anno il lavoro pubblico è costato 172 miliardi di cui un poco più della metà sono una partita di giro perchè riversati all'amministrazione pubblica come contributi sociali, irpef, irap.

quindi una ventina di miliardi, una decina se si toccassero solo i livelli medio alti (agli altissimi, e sono molti e scandalosi, la retribuzione andrebbe ridotta del 75%)

Per capirci, la riduzione del 25% degli stipendi dei funzionari pubblici, per quanti euro incide ?

Anche se incidesse per poco, ma non è il caso, andrebbe fatta lo stesso, perché se nell'ultimo decennio la retribuzione di queste persone è cresciuta di circa il 30%, nello stesso tempo la crescita del paese è stata dello 0%, o giù di lì. Quindi è ingustificabile un aumento del 30% delle retribuzioni reali di chi in una maniera o nell'altra dovrebbe amministrare il paese.

BTW, dovrebbero ridurre le retribuzioni anche più del 30%, per tornare indietro il maltolto. Per svariate ragioni, è comunque meglio non farlo in maniera lineare, o peggio regressiva, ma in maniera progressiva (cioé non togliere nulla ai dipendenti pubblici che guadagnano poco, e togliere tanto a quelli che guadagnano tanto).

Siamo all'ABC comunque ;)

Che l'Italia possa defaultare "outright" è un'ipotesi accademica, come risulta dal grafico sotto.

Qualcosa l'Europa farà quindi. Quello che continua a sfuggirmi e' come si faccia ad obbligare un paese sovrano ad implementare le riforme richieste da Michele...

Sulla cessione di ENI, ENEL ecc..

Se il sostanzioso dividendo che alcune di queste aziende pagano ogni anno al Tesoro è superiore rispetto al costo del debito pubblico, non è più ragionevole mantenere la partecipazione azionaria?Mi riferisco in particolare in quei settori dove comunque la concorrenza sarebbe difficile, e quindi la privatizzazione di per se non porterebbe alla creazione di un tipo di mercato più efficente ma servirebbe soltanto per rastrellare risorse da usare per ripagare il debito pubblico.

Mi riferisco in particolare (1) ai monopoli naturali (Terna) e (2) a quei settori dove (2.1) comunque lo stato gioca un ruolo fondamentale e (2.2) gli alti costi fissi impediscono la creazione di aziende concorrenti, per cui in Italia una e una sola è l'azienda di quel tipo che può esistere (oil & gas extraction e difesa).

ENI per esempio negli ultimi anni ha avuto un dividend yield (rapporto tra dividendo unitario e prezzo medio dell'azione) pari al 5% nel 2006, 5,3% nel 2007, 7,6% nel 2008 e 5,6% nel 2009.

Negli stessi anni i BTP hanno avuto un rendimento pari a circa il 4% se non vado errato, ne i rendimenti attuali sono sostenibili a lungo termine (o ritornano in qualche mese al 4-5% o bye bye Italia).

 

Quello che suggerisco è privatizzare tutte le aziende pubbliche (Poste, Trenitalia ecc..) a parte Terna, SNAM (da scorporare da ENI), ENI e Finmeccanica. Queste ultime 4 sono da considerare caso per caso, ma almeno per le ultime due mi aspetterei che sia economicamente vantaggioso mantenere l'attuale partecipazione pubblica di circa il 30%.

 

Complimenti per l'articolo, per il resto concordo su tutto

 

 

Mi sono dovuto registrare *necessariamente* benche sia esclusivamente un lurker di questo sito.

Non ho mai visto una lista cosi completa e cosi ripiena di stronzate economiche. Cosi dannatamente osannata come perfetta dall'autore (nemmeno un briciolo di umilta).

Trovo strano, offensivo e assolutamente stupido che la "ricetta" per salvarci provenga dagli stessi elementi che hanno, nel corso degli anni, pasticciato in maniera cosi grossolana e maldestra con le vite delle persone. Ovviamente mi riferisco agli "economisti".

Eccetto la "teoria dei giochi" non ho visto sostanziali incrementi "letterari e studiosi" all'ambiente accademico (rispetto ad altre discipline - non venitemi a raccontare che l'economia è piu difficile perfavore), senza considerare che questo enorme problema (congiunturale alla crisi energetica) economico attuale, secondo voi prevedibile, non è stato causato che da quelli economisti che hanno "ben consigliato" gli azionisti delle corporation, delle multinazionali, che hanno consigliato i vari vortremont e i vari ministri economici.

Perche parliamoci chiaro, noi abbiamo una classe politica inadeguata, inetta, incapace e cialtrona. Ma non mi pare che gli altri stati brillino per audacia e intelligenza. Quindi questo assioma restringe a una esclusiva soluzione relativa alla buona o mala fede. Se in buona fede allora possiamo assurgere che tutti o quasi siano assolutamente incompetente e che la pietra di scandalo non sia che comune, additiamo pure il capro espiatorio di turno su cui fare ricadere le colpe. Se in cattiva fede allora, decade la stupidita sostituita da altre cose che non posso trascrivere per il decoro e l'educazione che mi è stata tramandata dai miei genitori.

Ora ovviamente verro linciato, mi si porteranno esempi, note a pie di pagina, cose che non ho saputo leggere fra le righe (me tapino). Ma non sono qui, alla ricerca di consensi, e non ho intenzione di tediarvi nel vano tentativo di spiegarvi perche io ho ragione e voi no.

Scrivo solo per farvi capire quanto mi faccia schifo tutta questa situazione, dove chi causa il problema (gli economisti) trova pure la soluzione (lacrime e sangue ovviamente). Mi viene da vomitare solo a sentire queste parole.

Passi la presunzione, passi la soluzione lacrime e sangue, passi tutto. Ma non venitemi a dire che il "capitalismo" attuale, ipotizzato dalla vs stessa classe "studiosa" di economia è nato da solo o si è evoluto in maniera "naturale" in un mostro fagocita vite/stati/ambiente.

Perche questo sistema economico non fa altro che distruggere per non creare niente, e questo voi lo sapete.

Non ripianero il debito contratto da altri, almeno io. L'unica soluzione auspicabile è sempre lacrime e sangue, è sempre recessione (direi down shifting) e l'esempio l'abbiamo anche in europa,si chiama ISLANDA.

buona vita

Alla faccia delle generalizzazioni. Quindi scopriamo adesso che siccome un n% di economisti sostiene teorie errate, allora anche tutti gli altri perdono automaticamente il diritto di suggerire le loro idee. Perchè tanto è noto che la pensano tutti allo stesso modo.

Ma applichiamo questo fantastico ragionamento ad altre discipline: la prossima che parlo con un fisico potrò dirgli che Newton aveva torto, e che quindi tutti i fisici devono tacere. In molti ritenevano che la Terra fosse piatta: tacciano anche i cosmologi. Assioma delle rette parallele di Euclide? Falso, via anche i matematici.

Devo riconoscere che è davvero un'idea geniale, non c'è che dire!

Bentornato PROF. Boldrin.

D'accordo su tutto (siamo sicuri che MD non sia stato raccomandato alle BCE proprio da BS e soci? Se non riesci a sconfiggere un nemico fattelo amico... o pro-muovilo!).

Mi piacerebbe leggere qualcosa di più specifico sulle proposte per la crescita, perchè dopo aver fermato l'emorragia, serve la cura.

 

Standing ovation!

anch'io mi sono stupito leggendo una intervista di NR sul Corriere di ieri.

Dei quattro punti mi ha poi fatto particolarmente incazzare "la madre di tutte le riforme": ma Tremonti crede che gli italiani, i mercati i suoi colleghi siano tutti coglioni e solo lui sia intelligente e abbia memoria.

La saga, o meglio presa per il culo, dell'articolo 41 ha avuto inizio a metà giugno dello scorso anno.

Prima considerazione: fosse come dicono loro ci avrebbero messo ben 16 anni a capire il vero problema del paese. Ma ammettiamo che lo sia: per correggere un problema così abnorme e partorire l'obbrobrio seguente hanno poi impiegato sei mesi. Infatti il 7 marzo hanno presentato il disegno di legge costituzionale # 4144 che da allora (5 mesi) è ancora "Fase Iter: In corso di esame in Commissione". Dimenticavo i Ghedini, Pecorella, Paniz, Nitto Palma e compagnia da giugno a marzo erano impegnati a confezionare una mezza dozzina di disegni di legge e decreti "ad personam"  e il parlamento da marzo ad ora era impegnato ad esaminarli ed approvarli.

Nella sostanza poi:

Articolo 41 in vigore:L'iniziativa economica privata è libera.

Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.

La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali

dslgc 414: 1. L'articolo 41 della Costituzione è sostituito dal seguente: 

«Art. 41. – L'iniziativa (1) e l'attività economica privata sono libere ed (2) è permesso tutto ciò che non è espressamente vietato dalla legge. 

Non possono svolgersi in contrasto con l'utilità sociale, 3) con i principî fondamentali della Costituzione o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. 

4) La legge si conforma ai principî di fiducia e di leale collaborazione tra le pubbliche amministrazioni e i cittadini prevedendo, di norma, controlli successivi».

In neretto le differenze:

1) iniziativa e attività economica sono sinonimi 2) per esempio la legge non vieta espressamenteche di piscire nel boccale di birra del vicino al bancone del bar ma non direi che sia permesso.3) ci mancherebbe che una legge costituzionale autorizzasse leggi ordinarie anticostituzionali 4) è nuovo ma sono chiacchiere: notare il "di norna" che in ogni modo lo vanifica.

E GT ha avuto la faccia di tolla di presentarlo come una novità rivoluzionaria! Novità? Ma se è più di un anno che la mena!

C'è su nfa qualche giurista che mi spieghi come, con l'articolo 41 vigente, potrebbe essere dichiarata incostituzionale una legge che:

a) prevedesse uno sportello unico per aprire un'impressa o b) ponesse dei limiti temporali  all'iter o addirittura il silenzio assenso dopo un tempo ragionevole o c) prevedesse alcuni controlli ex-post (magari imponendo tempi ragionevoli) o d) prevedese la cancellazione di tutte le clausole anticoncorrenza degli ordini, o e) privatizzare l'ATM e mandarea casa Catania?


Infatti  

 

 

 

Nell'impossibilità di candidare alla guida di un governo tecnico Mario Draghi, non sarebbe auspicabile un altro Mario: Mario Monti?

Mah, lasciamo perdere questa discussione sui nomi. Non siamo noi che decidiamo e neppure influenziamo. Gente in grado di farlo quel lavoro si trova. Quello che a noi compete è spingere perché questo governo se ne vada il prima possibile.

Inserire nella Costituzione l'obbligo di pareggio di bilancio.

Sul Fatto quotidiano affermano che anche in Germania il pareggio di bilancio sarebbe fissato costituzionalmente:

L’altra riforma annunciata, quella dell’articolo 81 della Costituzione, che introdurrebbe il pareggio di bilancio come “obbligo costituzionale” (analogamente a quanto già accade in Germania), è stata accolta in modo positivo da molti analisti finanziari, anche se il suo valore – per ora – sembra essere solo simbolico

Ma sarà vero?

E la germania ha fatto -3,0% nel 2009e -3,3% nel 2010: ti risulta che la Merkel sia indagata?

(per di più nel 2010 hanno passato quasi 240 mld extra conto infatti a fronte di un saldo primari di -22,2 miliardi e di interessi di 59,4 miliardi il debito è cresciuto di 318,9 miliardi)

Verissimo, l'hanno fatto l'anno scorso, mi pare. E' anche per questo che pende un ricorso d'incostituzionalità a Karlsruhe contro la partecipazione tedesca all'EFSF.

Dall'articolo 109 della costituzione tedesca, comma 3, traduzione ufficiale in inglese:

The budgets of the Federation and the Länder shall in principle be balanced without revenue from credits. The Federation and Länder may introduce rules intended to take into account, symmetrically in times of upswing and downswing, the effects of market developments that deviate from normal conditions, as well as exceptions for natural disasters or unusual emergency situations beyond governmental control and substantially harmful to the state’s financial capacity. For such exceptional regimes, a corresponding amortisation plan must be adopted. Details for the budget of the Federation shall be governed by Article 115 with the proviso that the first sentence shall be deemed to be satisfied if revenue from credits does not exceed 0.35 percent in relation to the nominal gross domestic product. The Länder themselves shall regulate details for the budgets within the framework of their constitutional powers, the proviso being that the first sentence shall only be deemed to be satisfied if no revenue from credits is admitted.

L'articolo 115, comma 2,  aggiunge:

Revenues and expenditures shall in principle be balanced without revenue from credits. This principle shall be satisfied when revenue obtained by the borrowing of funds does not exceed 0.35 percent in relation to the nominal gross domestic product. In addition, when economic developments deviate from normal conditions, effects on the budget in periods of upswing and downswing must be taken into account symmetrically. Deviations of actual borrowing from the credit limits specified under the first to third sentences are to be recorded on a control account; debits exceeding the threshold of 1.5 percent in relation to the nominal gross domestic product are to be reduced in accordance with the economic cycle. The regulation of details, especially the adjustment of revenue and expenditures with regard to financial transactions and the procedure for the calculation of the yearly limit on net borrowing, taking into account the economic cycle on the basis of a procedure for adjusting the cycle together with the control and balancing of deviations of actual borrowing from the credit limit, requires a federal law. In cases of natural catastrophes or unusual emergency situations beyond governmental control and substantially harmful to the state’s financial capacity, these credit limits may be exceeded on the basis of a decision by a majority of the Bundestag’s Members. The decision has to be combined with an amortisation plan. Repayment of the credits borrowed under the sixth sentence must be accomplished within an appropriate period of time.

L'articolo 143d definisce le norme di transizione: prima applicazione piena per il governo federale nel 2016, per i Laender nel 2020 (come ha già spiegato MB)

 

 

 

Quello che a noi compete è spingere perché questo governo se ne vada il prima possibile.

Calma: al peggio non c'è mai fine. Che ne diresti di dimissioni di SB seguite da una bella crisi al buio che dura un mesetto? E poi riflettete: facciamo un governo tecnico con l'appoggio esterno di PD, UDC e pezzi di PDL. SB sdegnato sbatte la porta. La situazione si assesta per un po' con lacrime e sangue. Poi si va alle elezioni, SB ricompare, stermina quelli del PDL che avevano appoggiato il governo (tanto qualche vecchio riciclato e tante belle ragazze le trova sempre) e le sue televisioni iniziano la grancassa. QUando c'era LUI gli stipendi erano più alti, si andava in pensione a 58 anni  etc. Se mi rivotate, avrete la ricompensa dei vostri sacrifici. Fantascienza? Vi ricordate il 2006 e l'abolizione dell'ICI? Come dice Severgnini, gli italiani hanno la memoria di un pesce rosso

Secondo me è meglio che lui rimanga al governo, sostituendo Tremonti con un tecnico qualsiasi (non Draghi, troppo prezioso alla BCE) che adotta i provvedimenti su ispirazioni di MD

Michele, fa sempre piacere leggere quel che scrivi, perché sei sempre capace di far riflettere e di mettere sotto tensione le convinzioni di chi non è sempre d'accordo con te. Anche in questo caso, scrivi molte cose che sottoscriverei immediatamente (sui punti II, III e IV non ho dubbi, ad esempio).

Però sulla faccenda delle privatizzazioni a go go, mi permetto di segnalarti questo articolo di Ronny Mazzocchi, che mi sembra contenga una osservazione importante che le sconsiglia o, quanto meno, consiglia di pensarci bene e fare al più politiche molto, molto selettive: http://www.leftwing.it/economia/357/il-circolo-vizioso-delle-privatizzazioni

non vedo quale sia il dividendo staccato dalla RAI, a meno che non si intenda il dividendo economico ma quello politico di una TV asservita per 2/3 al potere governativo di turno e quindi funzionale alla conservazione della casta.

 

 

 

se e' questo il problema il dilemma e' facilmente risolto: vendendo ad esempio l'ENI e utilizzando i proventi per ridurre 1-1 il debito pubblico si puo' evitare di emettere tanti, tanti btp.  ai prezzi di ieri questo e' equivalente a un dividendo di oltre il 6%, destinato a salire nelle prossime settimane.

ronny e' un caro amico ma il suo (meglio, di gros) argomento e' altamente implausibile allo stato dei fatti.

 

Però sulla faccenda delle privatizzazioni a go go, mi permetto di segnalarti questo articolo di Ronny Mazzocchi, che mi sembra contenga una osservazione importante che le sconsiglia o, quanto meno, consiglia di pensarci bene e fare al più politiche molto, molto selettive: http://www.leftwing.it/economia/357/il-circolo-vizioso-delle-privatizzazioni

 

cioè, di non farne per niente, sai che novità...

il motivo per cui si privatizza non è solo per ridurre lo stock di debito, ma per liberare risorse ed efficienza, cioè per favorire la crescita economica. si ha il fondato sospetto,è un eufemismo, che alcuni ricchi dividendi provengano da posizioni di privilegio o monopolio. cmq

a) se tali aziende sono competitive e lucrose per la loro eccellenza, ottimo! il mercato ce le strapagherà e i loro manager e dipendenti guadagneranno ancora di più.

b) se sfruttano invece la loro natura pubblica, in virtù del cosiddetto "ruolo strategico", vuol dire che hanno una colossale rendita di posizione sostanzialmente improduttiva a scapito di tutto il sistema economico.  in questo caso, il gas dell'eni le utenze lo pagano troppo. privatizzando, si avrebbe l'occasione di smantellare un monopolio, anche se poi si incassa meno.

anche in mondo di santi ammministratori, avere il controllo pubblico di aziende espone alla tentazione di approfittarne quanto meno per la possibilità di tassare in maniera occulta. le municipalizzate, a cosa servono se non a questo?

 

In realtà il calcolo è abb semplice: se il dividend yield è dell'x% e gli interessi sul debito sono dell'y%, se x>2y allora conviene tenere le partecipazioni, se no conviene venderle (x%-y% > y%, il differenziale deve essere maggiore degli interessi da pagare per tenere il debito). Dubito che in annate post-2000 le partecipazioni possano aver avuto yield medi così alti...

Scusami, ma l'argomento non esiste. Esisterebbe se questo RM avesse fatto lo sforzo per fare due conti e mostrarmi che, per esempio, il valore di mercato delle partecipazioni azionarie che lo stato detiene sono inferiori al valore presente atteso dei dividendi che lo stato riceve scontate al tasso adeguato più il risparmio di interessi sul debito pubblico in essere generato dalla diminuzione dello spread che una riduzione del debito outstanding porterebbe. Altrimenti non è un argomento ma un atto di fede.

Ma questo vale solo per un'azienda, l'ENI, che operando sul mercato internazionale in concorrenza ed in un settore "fortunato" (energia) va decentemente e fa profitti. Occorre anche convicermi, per esempio, che gli italiani viaggiano meglio e l'erario ci guadagna a mantenere Trenitalia pubblica, o che l'economia italiana ci guadagna ad avere la CDP presieduta da Bassanini e che opera in regime di monopolio pubblico della raccolta postale, o che i deficit RAI sono inevitabili e servono a qualcosa. Eccetera, eccetera, eccetera. 

Attendo i numeri, poi ne discutiamo.

.... il punto I non l'ho nemmeno citato perché, ahimé, troppo ovvio.....

A parte la citazione un pò gratuita dei grillini (immagino dovuta ad una visione più ampia della questione economica, che nel lungo termine condivido, ma nel lungo termine, si sa, saremo tutti morti...oggi abbiamo un problema e dobbiamo ragionare nei tempi che il problema impone) condivido buona parte del contenuto e quindi provo a migliorarlo con una proposta su cui avevo riflettuto tempo fa ed ho fatto qualche conto.

Punto IV - pensioni. Le ricette proposte sono sempre le stesse, ma nessuno si pone una domanda di base: cosa sono, o meglio, cosa dovrebbero essere le pensioni? Se sono SOLTANTO la restituzione in forma di rendita di un capitale accumulato, allora ha ragione MB. Per riportare l'equilibrio bisogna aggiustare i termini dell'equazione, cioè allontanare l'età in cui percepisco le somme e/o abbassare i coefficienti di calcolo. Peccato che molte siano le pensioni che prescindono completamente da questi calcoli e che erogano somme del tutto arbitrarie a fronte di versamenti risibili o quantomeno insufficienti a soggetti che non ne avrebbero bisogno. E allora? Allora diciamo una volta per tutte che le pensioni sono l'assegno che lo Stato eroga ai suoi cittadini quando questi non sono più in grado, per età o per salute, di guadagnarsi da vivere attraverso un lavoro. Perchè lo eroga? Per consentire loro una vita decente fino alla fine, almeno dal punto di vista economico.

Se le pensioni sono questo, allora non tutte le pensioni sono uguali: un conto sono i 1500 euro all'ex-operaio pensionato (magari anche baby) delle ferrovie che ci mantiene anche il figlio precario, un conto sono i 6-7000 euro all'ex dirigente di banca ripieno di consulenze che ci paga il posto barca a Santa (e non parliamo degli ex-politici, per carità). In tempi di vacche grasse (forse) va tutto bene, ma quando si va in difficoltà seria, allora non possiamo permetterci pensioni da 7000 euro al mese, soprattutto se socialmente "inutili". E non ditemi che i 7000 euro il dirigente se li è versati regolarmente e quindi ha il diritto di tenerseli, eh? Un ascoltatore diceva qualche sera fa intervenendo a Zapping che l'INPDAI (il fondo pensionistico dei dirigenti) quando fu inglobato, ha portato in dote all'INPS un deficit enorme (affermazione da verificare), e io vedo tutti i giorni (affermazione non da verificare perchè vera) ex dirigenti bancari passare a salutare gli ex colleghi dall'alto dei loro vitalizi retributivi gonfiati ad arte negli ultimi anni di carriera con propomozioni di facciata e rimpinguati da fondi pensione interni pagati totalmente dalla banca...

Ho poco tempo e ho sottomano solo dati INPS del 2005 (se vi piace l'idea, approfondiamo). In quell'anno l'INPS erogava 423.360 pensioni sopra i 3.000 euro al mese (prendiamola come cifra base: diciamo che è una cifra che consente una vita molto più che decente anche in città care come Milano). Se il vitalizio dei 400 e passa mila pensionati d'oro venisse ridotto dalla cifra attuale a 3.000 euro lordi al mese (39.000 euro l'anno) si risparmierebbero 5,7 miliardi di euro l'anno da qui all'eternità (posso spiegarvi il calcolo, se interessa). Costo sociale dell'operazione: zero. Stiamo limando la cresta a gente ricca. Forse non basterebbe, ma io comincerei da qui. Se non fosse irto di difficoltà in un paese di evasori fiscali come il ns. direi perfino che se uno guadagna ancora dei soldi non è neanche giusto continuare a pagargli una pensione, soprattutto se la somma dei due (reddito + pensione) supera i 3k euro... guadagni 1k euro al mese? La pensione diventa 2k. Guadagni 3,5k euro? Pensione zero, almeno fino a che guadagni. Ovviamente i risparmi aumenterebbero notevolmente, anche qui.

Se bisogna tagliare, almeno che si tagli partendo dalle spese superflue, non da quelle essenziali. E se qualcuno mi tira fuori i diritti acquisiti lo denuncio...

 

 

Al punto sul mercato del lavoro da riformare aggiungo che c'è anche da riformare la regolamentazione delle imprese, sia per quel che riguarda la assurda normativa sulla sicurezza sul lavoro, sia per quel che riguarda la costituzione, la registrazione e le normative contabili e fiscali.

Non è mia intenzione riaprire un vecchio dibattito, ma semplicemente oggi avere dei dipendenti in Italia è qualcosa che rasenta la follia, ma per l'imprenditore soprattutto. Sono riforme banali, a costo zero, ma servono urgentemente a far ripartire l'economia, altrimenti fra tre anni siamo a parlare di un altro taglio agli stipendi dei ministeriali (io avrei altri sistemi, ma forse sono un pò troppo estremi).

A me ribolle il sangue al pensiero della quantità di carte che ogni anno la mia micro-azienda produce, e che quando mi si aprono delle prospettive di business la prima questione che io pongo è: "Va bene, ma società in Irlanda e produzione in Cina o Repubblica Ceca". E non è una questione (solo) di tasse.

Infine gli "incentivi" alle imprese (ma esistono ? Io non ne vedo in giro da anni se non quelli fasulli dei falsi corsi di formazione") : vanno abolti tutti, dal primo all'ultimo, compresi, anzi in primis, i falsi corsi di formazione professionale che servono solo ad arricchire i falsi formatori.

L'INPDAI non era in buone acque almeno in prospettiva ma circolano anche cazzate che un paese senza logica si beve a go-go.

a)La prima il rapporto pensionati / dirigenti attivi: poichè mediamente uno è nominato dirigente a metà carriera iol rapporto non contiene chi non è ancora dirigente ma lo diverrà che comunque versa contributi. Il rapporto è soptravalutato del 100%.

b) eliminare il cumulo: con il cumulo almeno molti pagano tasse su pensione e lavoro: sena cumulo la maggior parte lavorerebbe in nero.

c) sulle pensioni d'oro vacci piano: io ho fatto un esercizio rivalutando anno per anno con il rendimento dei bot + 1% i versamenti previdenziali. Avrei accumulato un capitale di cui la mia pensione (d'oro secondo te) è circa il 3%. Quando tirerò le cuoia il capitale (naturalmente virtuale) sarà perso.

d) purtroppo esistono troppe pensioni "medie" con contributi quasi zero 

Caro Marco, mi aspettavo proprio da te un post simile: la critica che si può fare a Michele è quello di non aver scritto (ci avrà pensato e lo avrà trovato ovvio?) nulla su provvedimenti che stimolino la crescita.

E quello di semplificare la vita alle imprese è la cosa più importante, più ancora dell'abbassare le tasse. Da dipendente pubblico non posso che concordare con te e rincarare la dose: ho visto atti di migliaia di gare e personalmente se avessi una impresa mi rifiuterei di partecipare a qualsivoglia gara pubblica.

Centinaia di carte inutili, migliaia di adempimenti inutili (a cosa diavolo servono i certificati antimafia? E le visure catastali?), tempi lunghissimi per completare la gara (ho assistito ad alcune che duravano più di due anni), tempi biblici per i pagamenti: ma chi glielo fa fare?

Il tutto, per altro, consentirebber il taglio del personale pubblico che chiede Michele: meno adempimenti significa meno ore uomo dedicate a queste attività sia per le aziende (che potranno impiegare meglio il loro denaro) che per le P.A.. E, infine, si dovrebbe raccordare il tutto con la riforma della giustizia suggerita tra i commenti (chiedo scusa, non ricordo da chi).

 

 

Re(1): Cosa fare e cosa non fare<em>

Inviato da: Giovanni il Agosto 07, 2011 01:59 PM

culturame da liceo classico

 

 

Abbasso il liceo classico, meglio le 'tre i', inglese, impresa, internet. 

www.youtube.com/watch

Come sempre un grande piacere leggerti.

La domanda: se, come si evince dalla forza/foga delle tue argomentazioni tu sei convinto che quello che hai esposto sia il meglio per il futuro dell'Italia, perche' non fai in modo che arrivi dove veramente conta?

So di essere ingenua, ma che gli accademici ti plaudano, gli studenti ti seguano e i lettori di nFA si diano da fare sui tasti della tastiera del PC e' un po' pochino.

apprezzo molto quello che fai, questa non e' una critica ma un incentivo a fare di piu' se no, rimane solo un bel pezzo su un blog.

infatti: una piattaforma comune su questi punti, firmata da economisti accademici autorevoli (anche fuori da Nfa), non sarebbe almeno un sasso nello stagno? la mancanza di voci autorevoli nel dibattito di questi giorni è palpabile, la cosa potrebbe avere anche un appeal mediatico..  

(in realtà ho in mente lo scenario opposto in cui i 101 economisti propongono un sequel della lettera dell'anno scorso, offrendo una sponda ad un csx dall'elettroencefalogramma piatto.. anche solo impostare il terreno della discussione prima che venga occupato da argomenti insensati farebbe risparmiare tempo e fatica..)

L'Articolo di Boldrin è da standing ovation: interessante e convincente come sempre. Purtroppo siamo d’accordo anche sulla chiusa: 

Si', lo so, è la solita lista dei sogni. Che altro posso fare?

Rispondo all’ultima domanda e alla richiesta di Giuliana. L’impegno civile di chi redige e scrive su nfA è già notevole. Anche se possa sembrare un passo naturale, non si può chiedere a chi lavora a questo blog di impegnare ulteriormente il proprio tempo magari per gettarsi nell’agone politico. Loro fanno già abbastanza: certo, qualora volessero imbracciare il fucile e battersi in prima persona per la patria, tanto meglio. Però non si può pretendere.

Tuttavia io credo che siano i lettori del blog a dovere prendere iniziativa e impiegare il PROPRIO tempo e le PROPRIE risorse per dare visibilità a quello che qui si sostiene. Basta organizzarsi e tradurre le tesi nfA in un formato più facilmente fruibile dalla massa. È evidente che un articolo di un blog, non demagogico, non possa essere letto da molto più che qualche migliaio di utenti. Diverso sarebbe se i concetti chiave fossero rivisti, semplificati, resi accattivanti e veicolati su Facebook o Youtube con dei video virali, per esempio.

Non abbiamo accesso alla televisione, ma internet è un media ormai più potente (nel mondo l’investimento pubblicitario sul web ha superato quello nelle TV). Invece di aspettare che gli autori di nfA imbraccino il fucile, facciamolo noi. Con loro, eventualmente, se lo riterranno. Contiamoci, vediamo che competenze abbiamo, vediamo se dobbiamo recuperare figure professionali di cui non disponiamo e diamo vita a una struttura di supporto capace di mettere in atto una campagna virale sui Social Network.

Se chi può fare una donazione la fa, se chi può impiegare il proprio tempo lo fa, se chi può offrire la propria competenza lo fa, i grandi numeri non sono impossibili da raggiungere. Ho visto prodotti creati per il web con un budget di qualche migliaio di euro, raggiungere SVARIATI MILIONI di contatti.

E' inutile che continuiamo a girarci intorno: nfA è un prodotto di ottima qualità. Ma per farlo conoscere e "venderlo”, manca tutto il marketing.

Ciao Michele,

condivido sostanzialmente tutto. Un nodo cruciale - e lo dico senza spocchia, giuro - è l'ignoranza della classa politica italiana. Berlusconi, Bossi, Tremonti NON hanno capito fino a giovedì che stavano maneggiando TNT. Ci sono volute varie telefonate, dalla Banca centrale europea, dalla Banca d'Italia, dalla Cancelleria di Berlino per far capire qualcosa. Ma soprattutto c'è voluto il calo del 5,1 per cento della Borsa di Milano.

In tutti i partiti, c'è ancora chi crede che si tratti della solita crisi passeggera. In tutti i partiti, ripeto.

Nessuno ha capito che siamo vicini all'apocalisse e che se si scatena una vera crisi di panico sui titoli pubblici italiani... non ci saranno altro che macerie.

E la settimana che si apre domani , potrebbe essere uan settimana davvero difficile.

Siamo nella solita situazione: ogni schieramento vorrebbe che l'altro facesse i tagli e gli interventi impopolari necessari. Il risultato è che siamo ancora alle chiacchiere da bar. La casa è in fiamme, ma nessuno ha ancora afferrato l'estintore.

Non ci crederai ma ieri ho scritto una mail che ha dei punti identici (identici) ai tuoi e l'ho spedita a Di Pietro, Donadi e Belisario.

un abbraccio,

sandro

 

Sandro:

grazie, condivido. Purtroppo è così e, davvero, uno non sa bene che altro fare o dire. 

Ciao, m

P.S. Se posso azzardare un'ipotesi. Domani Lunedì 8 Agosto 2011 forse non succederà un gran casino sul nostro debito. Tutte le banche centrali del mondo sono lì preparate ad intervenire. Il problema non è un giorno o l'altro, di per se. Il problema è che, smottamento dopo smottamento, finiremo in acqua senza quasi accorgecene. Comunque, ripeto, io credo che il primo punto all'ordine del giorno debba essere via BS, via Tremonti, via Brunetta, via Sacconi, via tutti costoro. 

Secondo me avete dimenticato un punto: far funzionare la giustizia e garantire un minimo di certezza della pena...

Avere processi che durano 10 anni, un tasso di impunità per reati e truffe che arriva e supera anche il 90% mi sembra un costo economico decisamente rilevante...

*edited*

 

 

Voglio chiedere due questioni che mi sembrano un poco pertinenti almeno riguardo ai commenti al post.

1) Suppongo che l'incompetenza e l'incapacità della classe dirigente sia dovuta soprattutto al fatto che non si viene eletti a seconda delle proprie qualità scientifiche, ma a seconda di cose stupide tipo quante mani stringi in piazza (e il resto della baracca politica uno se la costruisce per giri d'amicizie). Pertanto è veramente significativa la democrazia se poi finisce per essere soltanto un mezzo di dibattito tra opinioni in ogni caso sbagliate??

2) Dai manuali didattici di macroeconomia si legge sempre del dibattito tra keynesiani e chicago boys (tanto per capirci ovviamente), tuttavia almeno dal tono del post sembrerebbe che il dibattito tra libertari e non sia più che altro una questione dottrinale, ma che poi in termini di economia reale il contenuto normativo dell'economia sia abbastanza omogeneo e con soluzioni condivise. Corretto? Se questo è corretto allora non è stupido pensare che 40 mln di cittadini possano sapere quel che è bene per loro meglio di 4 cittadini, ma che sono qualificati per saperlo?

E ancora: una volta che abbiamo deciso che per fare politica economica servono economisti (come per fare un ponte non c'è dubbio serva un ingegnere), perchè questi non seguono quello che dice nFA, visto che comunque l'economia dovrebbe portare più o meno a risultati omogenei su materie come queste?

Se qualcuno mi risponde sono contento.

Principalmente perchè non sono li ad ottimizzare l'andamento economico del paese, ma a rubare o mantenersi.

http://en.wikipedia.org/wiki/Rent-seeking

Sul punto 2), I manuali purtroppo sono almeno 30 anni indietro rispetto alla frontiera. Di fatto non c'e' dibattito fra le categorie che descrivi. Quelli che si auto-etichettano keynesiani hanno adottato metodi ed idee degli altri. Steve Williamson prova a spiegarlo alla gente che ha smesso di leggere e frequentare seminari. In termini di contenuto normativo no, c'e' chi dice che il governo deve tagliare le tasse, rompere monopoli e farsi da parte, c'e' chi dice che deve intervenire di piu' ma anche su queste posizioni l'etichettatura che dai tu non divide tutti dalla stessa parte. 

Poi ci sono pochi economisti "non-mainstream" (l'etichetta e' loro, non mia) che criticano cose che non capiscono e propongono idee e soluzioni logicamente confuse e difficilmente verificabili empiricamente. 

 

 

Date un'occhiata alla prima pagina del Giornale di oggi; notevole il sommario della notizia principale:

 

La BCE promuove l'Italia: al via l'acquisto di titoli di stato.

 

Insomma, la situazione e' grave, ma non seria.
;)

 

Ah, sarebbe una promozione. Allucinante. Aggiungiamo un punto alla lista dei tagli: abolizione dei sussidi alla stampa. Chi vuol scrivere cazzate lo faccia coi propri soldi.

Farò anche fantapolitica con le mie sparate ma, di fatto, dalla settimana scorsa è MD che governa.

Ora il problema rimane: come cacciare anche formalmente questo governo di delinquenti.

Altrimenti questi ruberanno anche sulle privatizzazioni a venire facendole gestire a qualche Tano Torinese dal profilo mediterraneo, di cui GT sarà il nuovo "ospite" ...

Le privatizzazioni degli anni 90 non sono state fatte da SB e GT, eppure i risultati sono stati impietosi (Mucchetti - licenziare i padroni). L'unica nota positiva fu l'aver incassato di un po' di soldi.

Non credo che a questo giro cambiera' qualcosa, lo stato incassera' riducendo il debito di un quanto, e nient'altro, a prescindere da chi le gestira'. Certo la storia ci dice che loro due riescono a fare peggio di tutti gli altri messi assieme, ma tra il peggio ed il meno peggio non so cosa cambi.

Le soluzioni migliori spesso sono quelle piu' semplici.

- Appoggiare il governo ester(n)o Draghi.

In che modo? A saperlo!

Certo e' che MD si muove su indicazioni della germania. E se la germania, forse per motivi elettorali, vuole quella norma nella costituzione, allora come si fa a dire di no.

Almeno Draghi non credo che abbia bisogno di consigli, al limite potrebbe farsi un giro su lavoce.info o NFA e qualche buona idea gli viene.

Rimane il fatto che nella migliore delle ipotesi, se riuscissero a rimettere in piedi l'europa, l'italia si ritroverebbe sempre con una economia drogata da corruzione (60 mld anno) e criminalita' (150 mld anno), cosa che la differenzia da tutte le altre democrazie. E con questi due fardelli hai voglia a privatizzare, pareggiare il bilancio etc....

P.S. ftse mib 15524 : ci siamo quasi

 

Ha un senso privatizzare le quote possedute dallo stato di società in attivo che distribuiscono corposi dividendi? E' inevitabile cercare di ricondurre il debito pubblico all'interno di un rapporto ragionevole con il PIL, ma se privatizziamo quello che per lo stato è fonte di rendita non ci mettiamo nelle condizioni per ritrovarci molto presto in situazioni simili a quelle attuali?

E perchè non c'è un accenno al recupero dall'economia sommersa ed illegale che ammonta, secondo le stime più contenute, a più di 200€ miliardi di euro?1

c'e' un thread sopra (Privatizzazioni a doppio taglio) che risponde alla domanda

 

, ma se privatizziamo quello che per lo stato è fonte di rendita non ci mettiamo nelle condizioni per ritrovarci molto presto in situazioni simili a quelle attuali?

 

il vincolo ferreo di destinare i proventi delle privatizzazioni alla riduzione del debito, deve servire proprio ad impedire che vengano spesi nei modi più fantasiosi per comprarsi il consenso. e per lo stato , l'unica fonte di introito  deve essere l'imposizione fiscale, non la rendita che viene da un monopolio.

l'importo atteso non sarà mai suffciente ad abbatterlo in modo significativo, il debito, ma serve a ridurre la mano morta della politica, a liberare risorse. se vuoi un esempio, prova a seguire la traccia della governance bancaria, chi c'è, come è stato nominato, a chi risponde. il dato comune ed assordante è la mancanza di qualunque logica imprenditoriale, questi giocano coi soldi degli altri, con altri fini.

Il mito dell'economia sommersa e dell'evasione che risolvono i problemi non muore mai. Ci abbiamo scritto a tonnellate sull'argomento (usa la nuvola di parole, oppure vai sul nostro blog su Il Fatto, ci sono almeno due articoli miei) quindi non ci ritorno sopra.

La bottom line è: il gettito fiscale recuperabile è MOLTO minore di quanto sbandierino in giro gli incompetenti e, comunque, per far emergere l'economia sommersa occorrono riforme strutturali che tardano almeno un lustro ad avere effetto. Con la guardia di finanza non emerge nulla, al contrario. L'orizzonte temporale che abbiamo davanti è di un anno, due al massimo.

Michele,

Solo una battuta per dire che, sulle privatizzazioni, sono pienamente d'accordo. Aggiungo, all'argomento strettamente finanziario (se cioé il rendimento delle aziende controllate è maggiore o minore del costo del debito) un argomento competitivo: privatizzare (spezzettandole, dove necessario, come per Eni) queste aziende ha un enorme significato perché dice al mercato che non ci sarà più (o sarà inferiore la probabilità che ci sia) un soggetto "più uguale degli altri", che ha più facile accesso alla stanza dei bottoni, e che ha un allineamento di interessi col governo (a cui paga i dividendi). I casi più clamorosi sono Eni, Ferrovie dello Stato e Poste, ma ce ne sono altri, di scelte politiche dettate unicamente dall'esigenza di garantire il business dell'incumbent, proteggendolo dalla competizione, e quindi massimizzare i dividendi; sostanzialmente, una fiscalizzazione del monopolio. Quindi la privatizzazione, se fatta bene, non ha solo effetto sul debito, ma anche sulla crescita.

Non sono d'accordo invece sulla proposta di Nicola Rossi. Prima osservazione: te la sei presa con una sua battuta in un'intervista (l'equitàò tra generazioni) e, commentando quella, hai di fatto dedicato molto meno spazio a commentare la proposta, il cui testo si trova qui e viene ulteriormente argomentato da Nicola qui. La proposta contiene ovviamente gli elementi di flessibilità necessari a tener conto del ciclo (che risponde alla tua, di per sé corretta, osservazione in merito). La proposta fissa tre principi: (1) le spese totali non possono superare le entrate totali; (2) la spesa pubblica totale non può superare il 45% del Pil (con la flessibilità del caso); (3) l'indebitamento deve essere approvato dai 2/3 del Parlamento. Una proposta del genere avrebbe zero effetti immediati, ovviamente, ma potenzialmente molti e buoni effetti di lungo termine. Dopo di che, è vero: ci sono mille modi di aggirarla (questa come qualunque legge), ma molti di questi modi possono essere resi più costosi attraverso altre norme o altre prassi, per esempio le privatizzazioni o il principio per cui il bilancio pubblico consolida quello delle partecipate, in modo da evitare l'esternalizzazione del debito (come avviene oggi soprattutto, ma non solo, a livello locale).

In questo senso, la proposta è secondo me utile se non necessaria. Di certo, fosse stata approvata 30 anni fa (come ha detto Nicola nella stessa intervista che citi) staremmo tutti meglio. Vediamola come un investimento per i prossimi 30 anni.

 

 

I casi più clamorosi sono Eni, Ferrovie dello Stato e Poste, ma ce ne sono altri, di scelte politiche dettate unicamente dall'esigenza di garantire il business dell'incumbent, proteggendolo dalla competizione, e quindi massimizzare i dividendi; sostanzialmente, una fiscalizzazione del monopolio. Quindi la privatizzazione, se fatta bene, non ha solo effetto sul debito, ma anche sulla crescita.

 

ecco, tu lo dici molto meglio di me! allora approvo e basta.

Carlo, sulle privatizzazioni siamo d'accordo.

Sulla tua difesa d'ufficio del novello presidente dell'IBL, molto meno. 

Da un lato, non sono io a scegliere cosa dica nelle sue interviste e come argomenti le sue proposte, no? Se anche lui pensa che legislare l'equità sia follia basta che non lo suggerisca. Ma, visto che pensa sia utile scriverlo nell'articolo 23 della costituzione (a far compagnia alla repubblica fondata sul lavoro ed ai mille altri inalienabili ma plurialienati diritti che la medesima ed amena costituzione italica proclama) suppongo sia vero che ci creda. O no? Quindi, perché critichi me? Critica lui quando lo vedi ...

Se poi è anche d'accordo che la proposta, ammesso e non concesso che funzioni, avrebbe comunque effetti solo nel lungo periodo allora c'è una ragione di più per non offrire una foglia di fico a questo governo di delinquenti uscendosene in pubblico per appoggiarla proprio ora, visto che il governo di delinquenti sta cercando di spacciarla come proposta propria ed utile! Queste sono considerazioni "politiche" ma, visto che all'IBL fate politica e la fa in particolare Nicola Rossi, esse sono pertinenti. Detto altrimenti: se questa è la vostra proposta su cosa fare ORA, con chi state?

Sostanza economica: gli accorgimenti tecnici che suggerisci e proponete lasciano il tutto intatto e le critiche rimangono (infatti, si confermano). Sul perché rimangano intatte non mi dilungo visto che è ovvio a chiunque capisca la finanza pubblica e la public choice. Trovo ironico (tristemente ironico) che, da un gruppo come l'IBL che si ispira a certe "teorie", arrivi oggi supporto ad un testo costituzionale che il buon FvH avrebbe massacrato (giustamente) per essere un perfetto esempio di "taxis", ossia di follia illuminista, ossia di socialismo giuridico. Il vostro presidente, decisamente, vi sta cambiando. Auguri.

P.S. Ho appena ricevuto un vostro email in cui il vostro presidente risponde alle osservazioni di Prodi e dei suoi ex-compagni di partito ... mi evito la facile ironia e mi dedico ad altro, che è meglio.

Ok, costituzionalizzare l'obbligo del pareggio di bilancio è una bestialità. Ricordo a me stesso che il comma 4 dell'art. 81 della nostra costituzione ("Ogni altra legge che importi nuove o maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte") è stato a lungo disatteso. Pur tuttavia la richiesta di costituzionalizzare l'obbligo del pareggio di bilancio, da parte EU, mette in evidenza ciò che si pensa di noi: l'Italia è un paese che per avere comportamenti virtuosi deve esservi costretto, il che è anche vero. Una volta costituzionalizzato l'obbligo del pareggio di bilancio e incappati, così come previsto da Boldrin, in un evento straordinario che "obbliga" a modificarne il vincolo, ecco che si presenterebbe, in tutta la sua evidenza, l'esigenza di rendere più "elastica" la procedura di modifica costituzionale. In tal modo i politici domestici, parlando d'altro, troverebbero la scusa di cambiare altro della costituzione senza dover passare per le forche caudine dell'attuale procedura. Il mio è solo retropensiero? Forse, ma la politica nostrana ci ha abituato ad averne.

pensa alle twin tower: ricordando per quanto tempo sono state assunte a scusa un evento del genere lo sospenderebbe per un lustro

Articolo condivisibile eccetto che su un punto: dal momento che la BCE ha deciso di “comprare i BOT” credo che Draghi abbia più possibilità di realizzare l’agenda proposta stando a Francoforte (e minacciando di non sottoscrivere i titoli) invece che stando a Palazzo Chigi alle prese con parlamentari, sindacalisti, presidenti di regione ecc…

ma, non so ... capisco, ma non credo ... the devil is in the details e nelle circolari applicative.

Professor Boldrin ha dimenticato, come lei aveva spiegato nella videolezione di oilproject, di aggiungere la riforma strutturale del mercato del lavoro dove c'è il dualismo tra "superprotetti" e lavoratori con pochissimi diritti. Come da lei suggerito nella lezione, visto che le teorie economiche lo dimostrano, bisognerebbe introdurre, aggiungo io COSTITUZIONALMENTE, la libera contrattazione del contratto lavorativo tra datore di lavoro e lavoratore limitando al minimo la presenza dei sindacati in questa fase visto che, essendo ormai la società abbastanza progredita, non ci sono più problemi gravi di sfamare 8/10 "proli" percui viene più facile per le persone scegliere tra reddito o tempo libero. Poi non sta a me, che non faccio politica e non sono un giurista, spiegare con quali procedure legislative essa dovrà realizzarsi. Parlando di alcune mosse per poter conquistare credibilità internazionale, un governo tecnico potrebbe ratificare il trattato internazionale sul traffico di influenze: cosa altamente impossibile in italia visto che, nei posti di lavoro "superprotetti" ti fa entrare l'amico dell'amico che conosce il politico di turno..

Il primo punto (I) è precondizione per ogni e qualsiasi soluzione. Ma qui sta il difficile.

In Italia si è costruito un tale sistema perverso che non riesco a vedere come se ne esce.

I componenti di questo governo hanno detto e fatto tante e tali enormità, che in qualsiasi paese diciamo di quelli avanzati, avrebbe portato alla cacciata di queste persone, anzi per molto meno.

Alla fine tutti gli altri punti sono collegati perchè di fatto una soluzione che andasse nella direzione da lei proposta taglierebbe la linfa vitale a questo modo di operare.

Si è creato un gran groviglio di interessi, ricatti, veti, privilegi che il peggio si autoalimenta e si autosostiene a vicenda.

Non so cosa ma forse il punto (VI) potrebbe essere il punto debole, le liberalizzazioni  ma non come dice lei " liberalizzazione totale dei settori " almeno all' inizio , ma di una parte di un settore magari in apparenza non troppo importante che possa provocare  una sorta di reazione a catena...

 

 

 

 

Il punto di fondo è che il "potere" italico è allineato e coperto dietro a questo governo ed a questa classe dirigente. Ossia, è allineato dietro a se stesso perché è auto-referente e funziona per cooptazione. L'Italia è un paese medievale, fino al midollo.

Prendi per esempio questo "appello" che un lettore mi ha appena fatto notare.

Lasciamo stare il testo inconsulto (banche italiane "solide"? il 50% del debito in mano italiana, so what? la solita menata tremontiana del "noi siamo ricchi, il debito lo paghiamo con i nostri soldi", ecc.) la cosa allucinante è il messaggio di fondo, ridicolo ma teso a preservare il proprio potere e lo status quo. 

L'appello non contiene né una critica alle folli politiche tremontiane né una proposta di niente. Dice solo "viva lo status quo"!

Dove sono stati questi durante gli ultimi tre anni? Perché non hanno aperto la bocca mentre il disastro veniva cucinato? 

Poi leggi i nomi e ti rendi conto del perché e del per come. È un sistema in cui uno regge l'altro, totalmente chiuso al cambiamento. Tasseranno a sangue i milioni di cretini che sono fuori dal giro e rimarranno al potere un altro po'. 

Per chi è sufficentemente masochista ecco le farneticazioni di un noto TROLL che infestava queste pagine

www.giornalettismo.com/archives/137293/attenti-al-mantra-della-crescita/

Che dire?

Che dire?

Beh, per esempio possiamo certamente dire che a "giornalettismo", che non so cosa sia, sono ridotti proprio male se hanno un tal tonto come commentarista economico!

P.S. Si', non ho perso il disprezzo per gli imbecilli dopo aver lasciato nFA. Anzi, nell'assistere in questi mesi agli effetti devastanti che il dominio dell'idiota ha sulla vita degli altri, il mio disprezzo è accresciuto.

Ma non aver timore, commento questo articolo solo perché avendolo scritto mi sembra doveroso leggerne i commenti!

Mi riferisco soprattutto ai più importanti economisti del sito con questa domanda:

Scusatemi ma c'è qualcosa che proponete di fare? Mi spiego, scendere in piazza a milioni per chiedere un governo draghi mi pare improbabile..quindi cosa è che si potrebbe fare come azione personali. Pare ovvio anche a me che questi sono temi e processi molto complicati e non basta dare 5 euro a qualche barbone per fare qualcosa.

Ovviamente si può andare a votare quando serve (per punire chi sta al governo, come suggerito da questo sito), tuttavia le elezioni non si hanno molto spesso e comunque si rischia di votare le persone che pur stando dall'altra parte a berlusconi potrebbero sbagliarsi tanto quanto quelle attuali.

Tuttavia, pur continuando ad aggiornarsi su nFA e siti fratelli, andando avanti di questo passo uno si sente esattamente come il PD, cioè pronto ad acclamare la fine del mondo. Quindi se c'è qualcosa che si può fare credo che dovremmo farla, oltre al passaparola.

Visto che lo sento ripetere più volte, faccio un post controcorrente, sapendo di essere facilmente attacabile: mi piace poterne discutere. Premessa: sono un dipendente pubblico e, come tale, non potete che aspettarvi una difesa della categoria. Invece c'è ben poco da difendere: il 70% dei dipendenti pubblici (che questo dipenda da lui oppure no) non fa assolutamente nulla di utile e, molto spesso, fa molto di dannoso.

E voglio generalizzare: non limitiamoci solo ai ministeriali, ma allarghiamo il discorso a tanti altri settori completamente improduttivi. Ma il punto è: è così scandaloso l'aumento degli stipendi del 28% in 8 anni? Io penso di no e fornisco due motivazioni.

La prima è spannometrica e poco si addice a questo blog, ma la sparo lo stesso: per molto tempo i dipendenti pubblici sono rimasti senza contratto, quindi con lo stipendio bloccato. Io stesso fui assunto nel 2005 con uno stipendio scaduto da due anni (e arriviamo al fatidico 2003, nostro riferimento temporale): con il governo Prodi (per vicinanza politica al settore? Probabile) fu immediatamente firmato il nuovo contratto per molti settori del pubblico impiego, per altro contratto già scaduto, e furono gettate le basi per quello nuovo che sarebbe stato firmato all'inizio del Berlusconi IV. Quindi l'aumento potrebbe essere dovuto ad un semplici motivo tecnico. Non avendo numeri, cifre, dati e fonti precise aspetto volentieri critiche.

Il secondo punto è quello della produttività: nel pubblico impiego il numero di dipendenti è calato drasticamente e questo è un fatto innegabile; d'altro canto l'efficienza delle PA non mi sembra peggiorata (magari è pure migliorata, ma facciamo caso che tutto sia come prima). Per dare un esempio concreto nella mia amministrazione il numero di dipendenti è sceso del 33%, ma la qualità dei servizi è tutt'altro che peggiorata: se ne dedurrebbe un notevole incremento della produttività (+50%) che giustificherebbe (forse solo in parte) un simile incremento.

Vorresi solo portare un elemento che spiega perche' la burocrazia statale (ed i dipendenti pubblici che la fanno applicare) ostacolando le iniziative di chi un po' "spinta", sono visti come un fardello molto pesante.

Una mia amica ha chiesto la partita IVA. Le hanno risposto che per avere la partita IVA deve avere un idnirizzo di posta certificata (PEC). E' andata a chiedere la posta certificata alla Camera di Commercio e le hanno detto che per avere la posta certificata deve essere in possesso della partita IVA. E' una simpatica applicazione pratica del "comma 22".

La situazione si risolve facilmente "all'italiana" (con buona pace di Michele che doverosamente mi insultera' a lungo), dando un indirizzo di posta certificata fasullo per avere la Partita IVA, poi con questa chiedere l'attribuzione di un indirizzo PEC reale e dopo chiedere la sostituzione di quello fasullo con quello reale.

Insomma, l'apparato pubblico fa di tutto per rendersi odioso a chi vuole poter lavorare senza impazzire.

Quindi la richiesta di tagliare gli stipendi non incontrera' molti ostacoli, se non da parte dei diretti interessati, perche' tutto l'apparato burocratico e' visto come fumo negli occhi da chi vuole mettersi a produrre qualcosa di concreto.

 

 

 

Ma il punto è: è così scandaloso l'aumento degli stipendi del 28% in 8 anni? Io penso di no e fornisco due motivazioni.

 

Lo e'.

Non tanto per il valore assoluto, quanto perche' nello stesso periodo il settore privato (vado a memoria) e' cresciuto del 3% (sempre al netto dell' inflazione).E credo che un discorso simile valga per altri dipendenti pubblici.

In un paese dinamico che cresce del 3% l'anno ci potrebbe stare benissimo, in un paese in crisi che cresce del 3% alla decade no, e' una follia.

Puo' essere benissimo che una parte ( immagino un 5-10%) sia effettivamente un effetto ottico dovuto ai tempi delle contrattazioni, ma il 28% resta un numero abnorme.

 

Tra le cose da non fare  Lei suggerisce di non cercare a tutti i costi il pareggio di bilancio nel 2012 in quanto sarebbero necessari tagli per un ammontare pari a circa il 4% del PIL provocando recessione.

 

Quando la composizione della domanda cambia repentinamente c'è sempre una recessione, nelle economie reali.

 

 

Pero' e' opinione diffusa tra economisti e commentatori vari che questa (il pareggio di bilancio sin dal 2012) sia una priorita' irrinunciabile.

Anche Tito Boeri su LaVoce.info e' di questo avviso.

Come giudica il fatto che nessuno prenda in considerazione questo rischio, che per Lei sembra un fatto certo?

Grazie

Come giudica il fatto che nessuno prenda in considerazione questo rischio, che per Lei sembra un fatto certo?

Sono confusi ed in questi casi tendono a riflettere poco ed a seguire il branco.

Sia chiaro, il problema non è che tagliare la spesa sia di per se un male. Non lo è. È un bene infatti. Ma occorre tagliare le spese superflue e non sostenibili ed occorre farlo in modo progressivo, sistematico ed annunciato. 

E' tutto molto banale, devo dire.

 

 

Se vi siete persi l'intervista di Brunetta a Sallusti ve la consiglio. Non vorrei privarvi del piacere intelletuale anticipandovi le conclusioni, ma sapere che tra settembre e dicembre (2011 ça va sans dir) tutto verra' messo a posto (pensioni, costi della politica, abolizione delle province e degli ordini prodessionali, pareggio di bilancio e un'altra manciata di riforme epocali), e' davvero confortante:

newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp

Non vi sfugga il fatto che i benefici entreranno a regime nel 2012 e nel 2013 il PdL, o come si chiamera' allora, vincera' di nuovo le elezioni. Martin Luther Brunetta: I have a dream.

 

 

 

 

 

 

... ha toccato i 1800$ per 1 oncia: forse meriterebbe meno irrisione e un po' più di riflessione!

ha toccato i 1800$ per 1 oncia: forse meriterebbe meno irrisione e un po' più di riflessione!

Su cosa?

Sul "fatto" che un giorno rimarranno solo gli "austriaci credenti" e mangeranno oro a colazione, pranzo e cena?

Hai per caso controllato cosa costano i diamanti, al giorno d'oggi? So what?

Lui in tre mesi fa tutto lo dice qui. Riusciranno a fare in tre mesi quello che non hanno fatto in tre anni. Io ci credo, ne discutevo poco fa con babbo natale e la befana!

Voi ci credete?

dichiara l'immarcescibile sottosegretario Letta

 

Letta, il governo valuta ogni ipotesi

ROMA, 10 AGO - Il governo sta valutando tutte le possibilita' e tutte le ipotesi. Lo ha detto, secondo quanto si apprende, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta nel corso dell'incontro tra governo e parti sociali sulla crisi. Letta avrebbe aggiunto: sappiamo che servono scelte rapide e coerenti. In questi cinque giorni tutto e' cambiato, tutto e' precipitato, avrebbe setto sempre il sottosegretario.

 

E l'ipotesi di fare fagotto e non farsi più vedere, neanche in fotografia?

ha appena dichiarato: "tutte le banche italiane hanno superato lo stress test e sono le più solide d'europa. malgrado ciò c'è una volatilità (sic!) su di loro è evidente quindi che c'è una speculazione sull'italia."

aiuto!

ho trovato dati INPS più aggiornati (2008). Con tetto a 3k euro lordi, si risparmiano 6,9 mld l'anno subito (non "solo 5,7 come ipotizzavo nel commento precedente), mentre se eliminassero le pensioni di anzianità, come si dice in giro, se ne risparmiano la metà "a regime" e si mantengono miriadi di potenziali posti di lavoro bloccati da gente che starebbe volentieri a casa a curare i nipotini  (e ce ne sarebbe bisogno, vista la carenza di posti negli asili). Ma per Bonanni e Bossi (ne faranno uno, di cervello, messi insieme?) le pensioni non si toccano. TUTTE indistintamente... indovinate un pò: che tipo di pensione percepiranno i due di cui sopra ed i loro sodali?

L'argomentazione completa è qui: italy4d.wordpress.com/2011/08/10/ncas-4-le-pensioni-non-sono-tutte-uguali/

PS: ottima la proposta Forti sulla sanità... palesemente una buona idea

 

1 pubblicare la lettera di BCE

2. metter bossi in sottoscala

3. mandar in giro gente che sa farsi il nodo alle scarpe

 

Mi scusi prof. Boldrin ho una domanda da farle riguardo al punto IV: sono d'accordo sulla sua proposta di riforma delle pensioni che porti nell'arco di 15 anni il rapporto spesa pens./Pil al 10%. Ok. Ma su questo punto non vale il ragionamento che lei ha presentato in merito all'inserimento dell'obbligo di pareggio del bilancio in costituzione? Chi ci carantisce che questo vincolo quindicennale sulle pensioni sarà rispettato dai governi futuri? Dati i precedenti, non è più probabile che i futuri governi mettano nuovamente mano alla riforma da lei proposta stravolgendola? Per quale motivo dovremmo credere al potere di commitment dello "Stato-Governo" italiano in materia di pensioni (soprattutto se guardiamo al passato)? Come strutturare quindi una riforma delle pensioni che dia ai Governi i giusti incentivi a non deviare dal comportamento virtuoso?

 

Hai ragione. Niente, di per se, è time consistent in ciò che i governi fanno.

Ma vi è differenza fra una riforma delle pensioni che metta in moto il processo che ho descritto ed una riforma dell'articolo 23 ed altri della costituzione che prometta il balanced budget. Quest'ultimo è "naturalmente" time inconsistent senza bisogno di riforme costituzionali, mentre per vanificare la prima occorrono nuove leggi che la revochino.

Inoltre, tagliare le pensioni (tanto per dire) nel modo da me indicato e rispettare il vincolo anno dopo anno fa bene, punto. Introdurre il balanced budget fa male persino (soprattutto) se il vincolo viene rispettato!

T

 

 

 

E' cambiato qualcosa nella nuova manovra presentata ? e sopratutto a cosa bisognerà stare "attenti" quando si apriranno le "contrattazioni" parlamentari ? ( scusate la banalità ma sono un 24enne laureato  in filosofia... lo so lo so  non infierite... e sono mooolto preccupato, le valigie le devo fare subito ? o c'è ancora un pò di tempo ? grazie)

qui scrive  gente molto più esperta e brava di me che potrà darti un giudizio.

a me sembra che il problema di fondo, mancanza di crescita, non sia stato affrontato a meno di voler credere che la soppressione di tre festività e generiche liberalizzazioni (non sono ancora state ben esplicitate), possano risolverlo.

In soldoni sono tasse: sul reddito da lavoro e via tagli ai trasferimenti agli enti locali, che quindi tasseranno per coprire i buchi. proprio quello che serve ad un paese sull'orlo della recessione...

 

So benissimo che il politico "buono" non c'è. Ma qui abbiamo delinquenti provati e altamente screditati davanti a tutti, oltre che manifestatamente incompetenti.

Devo dire che ogniqualvolta leggo un articolo di Boldrin, mi chiedo se la sua acrimonia ipertrofica nel descrivere il ceto politico sia forse dovuta ad un nervo scoperto legato al passato. Scrive così perché vorrebbe essere nel "cerchio magico" di Bossi al posto di Calderoli oppure perché è realmente convinto della incompetenza dei soggetti che governano l'Italia? Perché -correggetemi se sbaglio- io mi ricordo che una ventina d'anni fa, con alcuni di quegli stessi soggetti, lui aveva una qualche correlazione: com'è che allora erano competenti/onesti (uno acuto e onesto come Boldrin non si sarebbe mai messo a collaborare con mascalzoni incompetenti) e adesso sono diventati manifestatamente incompetenti/disonesti?

BAH. Mistero.

Nessun mistero. Hai colto nel segno: ho fatto di tutto per essere nel "cerchio magico" di Bossi & Co. Gli ho dato ragione, ho lavorato per lui, non l'ho mai criticato e tutto il resto che si deve fare in queste occasioni. Purtroppo non m'ha degnato d'uno sguardo ed io soffro, soffro, soffro. Lo stesso ho tentato con Bersani, BS, e quant'altri. Niente di niente, m'è andata sempre buca. Eppure, davvero, non ho lesinato lingua ed ipocrisia, credimi.

Grazie per il contributo originale ed interessante, fa il paio con il precedente.

Sembri proprio uno che sa ciò che dice. Complimenti.

correggetemi se sbaglio

Qui l'intera storia.

Altra cosa da fare (punto otto, direi)

Germania e Svizzera hanno siglato (ok sarebbe parafato ma è per capirci meglio) un nuovo accordo sulla doppia imposizione che prevede di tassare i redditi dei capitali di cittadini tedeschi in Svizzera con un'aliquota unica del 26,375%. Inoltre viene anche chiuso il passato con un versamento unico liberatorio che copre quanto non versato gli anni passati. Berlino si aspetta 10 miliardi di euro da questo accordo. L'Italia, che ha piu' capitali all'estero, potrebbe fare altrettanto ma fino ad ora Tremonti ha sempre detto di no, anzi ha dichiarato "guerra" alla Svizzera, inserendola in liste nere personali. Inoltre in passato ha anche dichiarato che si sarebbe opposto in Ecofin a che fosse ratificato un simile accordo con la Germania (un altro è in preparazione tra CH e UK).

Ma tutti noi sappiamo ora come ricuperare una decina di miliardi, Tremonti permettendo.

 

 

Puoi spiegarmi cosa intendi? No perche' sto proprio in questi giorni discutendo con il commercialista una exit strategy dall'italia per me e per la mia impresa, che vorrei appunto portare in Svizzera. Dovrei riuscire così a risparmiare il 50% di tasse rispetto ad ora ("contributi di solidarietà" a parte).

Quello che proponi non è applicabile nel mio caso, giusto? Io mi trasferirei là definitivamente.

Nel frattempo anche l'accordo CH-UK è andato in porto.

www.cdt.ch/mondo/politica/49917/verso-l-accordo-fiscale-roma-berna.html

Nell'articolo scritto per Il Fatto Il vero deficit e' di classe dirigente Lei cita la proposta presentata dall'IDV alternativa a quella del governo di cui e' venuto a conoscenza solo perche' l'onorevole Borghesi gliene ha parlato personalmente.

In questi giorni ha avuto contatti con esponenti di qualche partito per avere consigli o ascoltare il suo parere in merito a possibili emendamenti da presentare in aula?

Grazie

Ovvio che no :-)

 

Se gli esponenti dei partiti politici usassero consultarsi con qualcuno non dico capace, ma anche soltanto con una qualche minima conoscenza di come vada il mondo, non avrebbero ridotto la Repubblica alle condizioni attuali. Anche nelle loro stesse fila, quei rarissimi politici che danno un qualche segnale di riuscire a comprendere anche soltanto le basi, vengono immediatamente isolati e se necessario puniti. E precisiamo che spesso sono gli elettori a volere e premiare questo comportamento.

Sintesi:

Far pagare quello che oggi lo stato spende per l'università e la scuola media superiore agli utilizzatori finali del servizio pubblico, avendo cura di aiutare chi non può sostenere da solo i costi dell'istruzione con finanziamenti privati garantiti dallo stato.

Dettagli:

 

  1. Università e scuole superiori diventano enti che devono stare economicamente in piedi da soli. Lo faranno prevalentemente imponendo rette più elevate agli studenti e in misura limitata con altri mezzi (sposnsorizzazioni da imprese private, etc.)
  2. Sulla parola, chi vuole studiare (o deve per il pezzo di scuola superiore che è obbligatorio) può ottenere un finanziamento da qualsiasi banca perchè glielo garantisce lo stato. Equitalia e GDF vigilano che i prestiti vengano rimborsati e che chi ne abusa venga multato.
  3. Ogni anno gli studenti di tutti i livelli sostengono un test standard a livello nazionale i cui risultati sono pubblici. Gli istituti hanno facoltà di pagare di più e chiamare direttamente docenti ritenuti validi. Eventuali altri meccanismi di trasparenza per segnalare le scuole migliori agli studenti che devono scegliere (e pagare) 

 

Possibili benefici

 

  • Visto che pagano di più, genitori e studenti hanno incentivo a premiare scuole e università migliori e a punire quelle cattive
  • Scuole e università hanno incentivo a competere offrendo migliori combinazioni di prezzo/qualità
  • NON c'è un aumento del costo per la collettività perchè il totale delle nuove rette = minore spesa pubblica dello stato e i prestiti compensano le difficoltà degli studenti meno abbienti

 

Spunti ulteriori

 

  • per migliorare la trasparenza si potrebbe immaginare di chiedere a un pool di università straniere o di altri istitui indipendenti (stranieri solo per avere obbiettività) di assegnare un rating a ciascun istituto italiano o a tendere, a ciascun docente
  • occorre ovviamente che scuole e università abbiano l'autonomia gestionale per poter competere 

 

 

 

 

 

Interesante!

Penso che potresti presentare la proposta come articolo a parte, come fatto per quella sul sistema sanitario.

Ottima idea, come quella di FF sul sistema sanitario, a cui ho risposto, ma hon poi avuto rsposte talmente vaghe e insoddisfacenti, per cui aggiungo la mia.

Poichè i costi maggiori sono, appunto, nel Sistema Sanitario Nazionale (beh, mica tanto), nell'istruzione, in cui adesso si aggiunge la tua proposta sullo stesso stile, io propongo di fare l'ultimo passo, perchè la terza fonte di spesa maggiore sono sicurezza e giustizia io propongo di finanziarne (notare: è sempre un fatto finanziario, nè la tua proposta, nè quella di FF incidono sui costi) il 50 % con la fiscalità generale, il restante 50% sono a carico diretto degli utenti. Chiami il 113 (che potrebbe anche diventare un 899113 per finanziarlo ed evitare le telefonate inutili) per una rissa ? Paghi ai poliziotti che intervengono una somma x (secondo un tariffario rigido), ma se vuoi puoi pure pagare un'assicurazione che poi ti copre per il rischio" intervento polizia", ovviamente queste assicurazioni sceglieranno solo i poliziotti migliori, e non quelli nulla-facenti (grassi perfino, secondo Renato Brunetta, che è un figurino).

Se poi devi far causa a qualcuno puoi scegliere di pagare il 50% dei costi del processo, o pagare una polizza che ti copre per il rischio "Tribunale" , ovviamente l'assicurazione (sempre no profit, che diamine, le assicurazioni sono enti di beneficenza, mica interessati al profitto) sceglierà i giudici migliori, perchè è un agente perfettamente onnisciente, etc., etc.

Propongo che ognuno trovi il settore pubblico di suo interesse e lo dividi al 50 % fra tasse e assicurazioni onniscienti no-profit. Faremmo meglio di Tremonti e Calderoli (beh, ci vuol poco..).

Anzi, potremmo sviluppare una Apps per I-pad: crea la tua manovra alternativa , pagando meno tasse e più assicurazione, potremmo anche farci un pò di soldini..

non sono un sostenitore e nemmeno un oppositore della patrimoniale.

Vivo da 23 anni in Svizzera e prendo atto che nel paese che è un po' simbolo del capitalismo la patrimoniale esiste, mi dicono da sempre. Certo, è una imposta locale (non federale), che si misura in millesimi con una forte zona di esenzione iniziale ed una progressione di aliquote molto tenue. Ma esiste, dà gettito e questo attenua in parte le altre imposte (reddito e IVA).  I capitali non scappano solo perché esiste una patrimoniale. Certo, nella situazione italiana la patrimoniale sarebbe la mazzata finale, tuttavia è un'imposta che ben gestita permette di scovare meglio l'evasione. L'incrocio di dati di reddito e patrimoniali infatti è uno strumento molto efficace per snidare redditi somersi.

Poi mi dicono che una patrimoniale esiste anche Francia ed in USA, ma non ho esperienze dirette. Qualcuno smentisce o conferma?

 

Negli USA esistono imposte locali sugli immobili; variano da zona a zona, come ovvio che sia in un sistema federale, ma direi che in media sono molto più alte di quel che era l'ICI (dove vivo io mooooolto più alte). Esiste un largo consenso tra gli studiosi di scienza delle finanze che la tassazione degli immobili destinati alla residenza è il metodo migliore per finanziare gli enti locali. Per gli USA non mi risultano altre imposte patrimoniali di rilevo.

A mio parere c'è una forte necessità tutta italiana di un riequilibrio tra chi ha avuto enormi privilegi e chi li devrà pagare, ci sono tanti  genitori che lascieranno  in eredità i privilegi acquisiti in passato, che spesso  sono stati anche utilizzati per comprarsi delle belle abitazioni con tanto di rendite da affitti su seconde case.

Una bella patrimoniale sulle seconde case e una pesante tassazione su chi le tiene sfitte non sarebbe un punto di partenza per questo riequilibrio?

Si applicherebbe  a numerosissimi privilegiati e si potrebbe permettere una abitazione a tante famiglie giovani, ad un ceto medio che di medio ha ormai ben poco e si limiterebbe una ulteriore cementificazione selvaggia, se proprio dobbiamo costruire qualcosa e far lavorare che si costruiscano infrastrutture con quei soldi e si riqualifichi l'esistente.

E' chiaro che se non si aggiungono poi riforme per la crescita non si va da nessuna parte

 

Qualcosa si farà per sospendere le frustate, e tutti sappiamo che non basterà. Tu lo dici così:

 

O ben ci sono riforme drastiche e di lungo periodo che abbassino in modo sistematico e duraturo il rapporto spesa pubblica su PIL o non se ne esce. Punto.

 

Montezemolo (Corriere qualche giorno fa) così:

 

Oggi abbiamo uno Stato debole ma pervasivo, dobbiamo trasformarlo in uno Stato fortissimo nel suo core business - welfare, sicurezza, giustizia, scuola, difesa - che deve uscire da tanti settori dove crea spese, inefficienze e corruzione.

 

E "i grandi investitori" (Sole di oggi, intervista di Morya Longo a un proprietario di hedge fund) così:

 

La manovra va bene, ridurre e azzerare il deficit è giusto. Ovvio. Ma l'Italia deve sapere che non è questo che preoccupa i mercati: i grandi investitori hanno paura per l'elevato debito pubblico. Per anni l'Italia ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità, creando una montagna di debito: cosa aspetta a risolvere questo problema? Lo vuole passare ai figli?

 

Come si fa? Facile: un bel programma decennale di cambiamento del contesto in cui operano le imprese: Debito al 60-70% del PIL, spesa pubblica e tasse al 20%. Credi sia possibile? Io no. La dimensione del bilancio pubblico ha molto elevato le rendite dell'attività politica, e molto deteriorato la qualità di quelli che il popolo delega. Non credo che basti un eroe. Sei diventato più ottimista di me? I mercati hanno la frusta, ma qui ci vorrebbe un'iniezione al cervello.

La via del disastro non la voglio discutere, ma se ne sai altre...

 

Che improbabile terzetto sei riuscito a costruire!

:-)

In ogni caso, nulla di tutto questo succederà. E LCdM, che ha soldini ed accesso ai media, se volesse essere utile al paese dovrebbe smetterla di perseguire il sogno un po' assurdo d'essere l'antiBS o il nuovoBS (che sono poi la stessa cosa) che "salva" il paese ed usare le risorse di cui sopra per aiutare lo sviluppo del programma che anche tu riassumi. 

Ma non succederà, come non succederanno alcuna delle cose che, per passare il tempo, continuiamo a teorizzare. Agli italiani va bene così, basta leggere Corriere, Stampa, Repubblica e Sole di queste settimane.

La via del disastro non la voglio discutere, ma se ne sai altre...

Io ne ho proposta una (avevo proposto l'articolo anche su NfA):

http://www.blogsicilia.it/blog/proposta-demografica-per-risolvere-i-problemi-economici-dellitalia/55588/

Su BlogSicilia (che a dispetto del nome è un quotidiano online), fino ad oggi nessuna risposta (probabilmente la tematica non interessa), ma su ILI oltre 200 risposte (perlopiù negative, con qualche raggio di sole) in 2 giorni:

https://groups.google.com/group/it.lavoro.informatica/browse_frm/thread/488716e6c0f89a30/e8ea429dac84e3ca?hl=en#e8ea429dac84e3ca

 

Quello che i nostri politici inventano in questi giorni mi ha veramente convinto che questo disgraziato paese è senza futuro.

Ci è stata chiesta una manovra strutturale e dai risultati veloci ed ecco cosa propongono:

PD: trascurando il fatto che la proposta infranga un patto (buono o cattivo e non vorrei mai essere governato da gente che non rispetta i patti) la proposta porterebbe un risultato one-time e non prima di due anni. Le motivazioni poi dell'opposizione a un nuovo scudo sono ridicole "basta spianare la strada agli evasori!" Purtroppo mi sfugge la loro proposta per renderla loro impervia.

Cicchitto: "si venda i patrimonio immobiliare dello Stato". Anche qui tempi biblici e misura una tantum (resterebbe come strutturale un 4% del ricavato dalla vendita quali minori interessi sul debito ma poichè si parla di vendere uffici è poi previsto di riafittarli al 5%?). Cicchitto prima di aprire bocca ha dato un'occhiata agli esiti della SCIP2? E sì! Pare che anche gli "amici" stiano per finire i soldini.

Bossi, con il suo Silvio, salva tutto.

Una sola buona notizia: si è svegliato Antonio Martino: ma dov'era nei due anni passati e quali sono le sue proposte?

La Marcegaglia insiste nel volere alzare l'IVA  per superare l'ingistizia dell'addizionale. Ma è sicura che l'aumento del'IVA sia una soluzione più equa? E' sicura che non deprima ulteriormente consumi e crescita e non offra la scusa per un aumento dei prezzi ben oltre il suo effetto?

Pensioni: sono daccordo sull'aumento dell'età pensionabile (basta ritoccare qualche costante nella formula che già oggi la aggiorna automaticamente all'aspetttiva di vita) e sull'accelerazione della Dini: se l'attuale adeguamento automatico funzione un suo ritocco per aumentare l'età pensionabile dovrebbe portare un attivo del sistema previdenziale. Questo attivo non deve essere usato per ridurre il deficit bensì per ridurre le aliquote contributive facendone una misura per la crescita. Usarlo per ridurre il deficit sarebbe non corretto: il deficit è di tutti e non solo di chi versa le aliquote contributive.

Non sono contrario a misure una tantum virtuose ma queste, non essendo strutturali, devono essere un di più che accelera la riduzione del debito.

A proposito che fine hanno fatto i 4,6 miliardi delle rate successive alla prima del condono del 2002 - 2004 mai versati all'erario? Da un punto di vista contabile ci hanno permesso di ridurre il deficit (per competenza) di 0,3 punti, nell'anno in cui erano dovuti, ma sono ancora nel debito (per cassa) e ci costano oltre 200 milioni all'anno di interessi. Il condono non era anonimo, l'A.E. ha nomi e cognomi e indirizzo dei latitanti alla cassa , perchè non li recupera con la sanzione prevista del 30% che frutterebbe quasi 1,5 miliardi nuovi? Di più non si puo perchè pare che la legge (ben scritta) facesse scattare gli effeti del condono anche con il solo versamento della prima rata, cosa da pazzi!  

 

 

 

PD: trascurando il fatto che la proposta infranga un patto (buono o cattivo e non vorrei mai essere governato da gente che non rispetta i patti) la proposta porterebbe un risultato one-time e non prima di due anni. Le motivazioni poi dell'opposizione a un nuovo scudo sono ridicole "basta spianare la strada agli evasori!" Purtroppo mi sfugge la loro proposta per renderla loro impervia

 

 

A proposito che fine hanno fatto i 4,6 miliardi delle rate successive alla prima del condono del 2002 - 2004 mai versati all'erario?

 

La classica proposta da sbandierare per mostrare che loro combattono l'evasione ma di fatto non utile: gli scudati non hanno pagato prima, non hanno pagato per il ottenere il condono => cosa fara' questa gente, paghera' in futuro perche' la norma l'ha proposta il pd?

Fino a quando sara' possibile questo, i soldi lo stato potra' ottenerli solo dai cosiddetti soliti noti.

Domani il pd presentera' i suoi emendamenti, vedremo se sara' l'ennesima ulteriore prova

 

Non credo che aumentare l'IVA in un paese di alta evasione sia una misura efficace se si vuole fare cassa.

Per quanto riguarda lo scudo, sarebbe molto meglio fare un accordo con la svizzera come quello da lei siglato con la germania ed in preparazione con UK. Non solo rende alcuni miliardi immediati ma poi ogni anno è garantito un flusso costante.

Per quanto riguarda le pensioni, credo che mercati e organismi internazionali non guardino a misure che fanno cassa nell'immediato ma a riforme che diano frutti nel tempo ed evitino che il sistema previdenziale contribuisca alla voragine del debito.

Anche qui, come nel caso della sanità, ho una proposta, sulla base di quanto osservato a nord delle Alpi. Ci pensavo una decina di anni fa ma ho raccolto interesse nullo, come prevedibile visti gli interessi di politici e sindacati a manttenere carrozzoni come l'INPS.

La ripropongo qui.

Oggi abbiamo un grosso sistema a compartizione mentre il sistema a capitalizzazione stenta a decollare. Indipendentemente dal metodo di calcolo (contributivo, retributivo, dini e compagnia) il fatto conclamato è che l'esosità del prelievo previdenziale a compartizione (i prelievi in busta di oggi per pagare le pensioni di oggi) impedisce oggettivamente la crescita di sistemi a capitalizzazione (fondi pensione).

L'idea sarebbe quella di impostare un nuovo sistema da adottare per i nuovi assunti (i giovani) in cui il sistema a ripartizione (primo pilastro) è ridotto e finanzia solo il minimo vitale uguale per tuttti (per dire, 800-1000 euro al mese per un singolo, 1600-1800 per una coppia di anziani) mentre è piu' forte il prelievo per i fondi pensione, i quali finanziano la pensione vera e propria che si sommerà al minimo vitale erogato dal primo sistema. Nel giro di 40 anni tutti sarebbero nel nuovo sistema.

Il problema è naturalmente quello del graduale passaggio da un sistema all'altro. Già dopo pochi anni comincerebbero a mancare fondi per il sistema a compartizione. Bisogna vedere se il ritmo dei decessi dei pensionati è compatibile con il ritmo di ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Chiaramente va considerato che oggi l'età lavorativa è o dovrebbe essere 25-65 (40 anni) e quella pensionistica è tipicamente 65-85 (la metà) e da qui si parte per prevedere alcuni scenari di fattibilità. Quello che è interessante è che il sistema cosi' disegnato preleva dal lordo azienda il 10% per la parte a compartizione e circa il 16% per la capitalizzazione (cosi' è in svizzera dove ci sono ottime pensioni e questo sistema è partito mi pare negli anni 70) il che porta il prelievo sulla busta paga al 26% (molto meno del 42% attuale). Naturalmente questo sistema obbliga lo stato a fare lo splitting vero tra assistenza e previdenza e obbliga INPS ad una forte cura dimagrante (anche se con una gradualità che dura 40 anni) a favore dei fondi pensione.

Implicazioni: buste piu leggere per i giovani (quindi i loro consumi possono crescere e possono mettere su famiglia) ed incentivi ad assumerli. Minore costo per le imprese mano a mano che gli anni passano e quindi maggiore e crescente competitività del made in Italy. Si passa da un sistema che genera debito ad un sistema che accumula fondi per gli inventimenti.

Mi pare che basti già questo per i primi commenti e se la cosa interessa preparero' un testo apposito.

 

 

Cosa ne pensate di questa lettera aperta di Mucchetti a Marchionne?

http://www.corriere.it/economia/11_agosto_21/lettera-aperta-marchionne-mucchetti_eb8182d8-cbc5-11e0-b17c-f32c89c7e751.shtml

 

E della pessima (a meno così mi era sembrato) tenuta della fiat in questi mesi?

i grillini in effetti non esistono, almeno non più. se il riferimento voleva essere al m5s, allora mi sembra infondato.

leggo regolarmente il blog di grillo e l'auspicio o proposta di andare al default è di chi commenta i post di grillo, assolutamente non di grillo medesimo che invece da almeno due anni sta tuonando contro l'eccessivo debito pubblico e contro le fasulle manovre finanziarie che si sono succedute dall'inizio della crisi in qua.

le proposte di michele boldrin mi sembrano molto interessanti e diverse si possono paragonare a quanto c'è sul blog come commenti al post:

www.beppegrillo.it/2011/08/la_manovra_economica_dei_cittadini/index.html

mentre il seguente post vuole aprire la discussione sulle proposte di crescita del paese:

www.beppegrillo.it/2011/08/la_manovra_economica_dei_cittadini/index.html

 

Ho dato un'occhiata, il secondo link che volevi indicare credo fosse questo

www.beppegrillo.it/2011/08/lo_sviluppo_del/index.html

Non so, non ci vedo delle grandi illuminazioni.Nelle misure proposte da grillo vedo la detassazione delle spese R&D (ma non sono gia' detassate, essendo "spese"?, boh) all'incentivazione dell'agricoltura "kilometro zero" (una classica baggianata alla grillo che ha il combinato effetto di impoverire sia l'italia che i paesi in via di sviluppo). 

Poi vuole spostare fondi dalle grandi opere alla ricerca di base. Una misura che piace molto al popolo grillino che che puo' funzionare come puo' non funzionare. La verita' e' che per crescere bisogna innovare. Per farlo occorre  creare un contesto istituzionale e normativo, farlo non e' semplice e non vedo granche' in questa direzione in quelle proposte. 

Bene, 10 giorni prima che Michele scrivesse questo testo, ecco come (pare) la pensassero gli italiani

Il 30% era per dimissioni ed un governo tecnico che facesse alcune cose urgenti. Un altro 28 per dimissioni ed elezioni immediate. Il sondaggio, pubblicato il 3 agosto, contiene anche molti altri dati interessanti, come ad esempio la diversa percezione della gravità della crisi nelle diverse zone del paese.

Dopo le proposte di Boldrin e la proposta su LINKIESTA www.linkiesta.it/lettera-aperta dove cito:

 

Molte proposte sarebbero da fare, specie sull’abbassamento dei costi dello Stato e sulla necessità di accelerare la realizzazione delle infrastrutture che possano favorire lo sviluppo economico del Paese (pensiamo solo, come esempio, al tema della banda larga e del wi-fi)

 

che ho già classificato come esempio da pieno delirio di cultura ICT dei grillini, vi invito a leggere questo testo che avevo mandato ai redattori di nFA senza ricevere nessuna risposta, spero che vi possa servire e rinnovo gli auguri per chi rimane in italia e/o ci lascerà i propri figli.

Incidono di più le liberalizzazioni o le tecnologie? E' più facile realizzare delle liberalizzazioni o applicare delle opportune tecnologie? E quali sono le tecnologie più efficaci per essere più efficienti?

 

Chiaccherata tra un ipotetico dittatore italiano propenso alla tecnologia (DT) e un Pastore Sardo anch'esso propenso alla tecnologia (PS)

 

DT: Ciao PS, io adesso comando l'Italia e voglio che la mia nazione si candidi a diventare un paese di rilievo nel panorama europeo e quindi anche con un maggiore peso a livello mondiale. Il contesto come puoi ben vedere è tragico: la classe politica nazionale che mi circonda è incapace per non parlare di quella presente negli enti locali, materie prime scarse e debito pubblico pregresso pesante come un macigno, popolazione ipocrita poco competitiva che vive di rendite piccole e grandi sia nel contesto privato che pubblico, inefficienze diffuse e scarsa progettazione accompagnata da rilevanti difficoltà implementative, inciviltà diffusa con scarso controllo del territorio e scarsa capacità sanzionatoria, evasione fiscale a manetta , sindacati che bloccano tutto e impediscono di licenziare e rinnovare il personale, immigrazione a manetta di popolazione poco qualificata, etc.etc... Cosa mi suggerisci di fare?

Sono disposto anche ad arrivare ad usare il pugno di ferro anche se mi accusassero di aver costruito una dittatura.

PS: ok... cerchiamo comunque di stimolare/obbligare delle soluzioni che inizialmente possono sembrare soft (come il software), questo poi ci permetterà di adottare delle soluzioni più calibrate. Allora, la più efficace soluzione di politica economica con il minor impatto mediatico che potrebbe scatenare scioperi e ostacoli dal popolo ipocrita e che può limitare tutto questo valore sottratto prodotto in Italia sta nell'inondare la nazione di tecnologie ICT al fine di mettere sotto controllo tutti processi legati alle attività delle aziende private e degli enti pubblici centrali e locali, circoscrivendo e limitando il valore sottratto prodotto ...

Leggiti questo documento www.terry.uga.edu/~ekarah/cardoso.pdf

praticamente dobbiamo adottare ancora più massicciamente di Germania, Austria e Svizzera queste piattaforme tecnologiche di WfMS ed ERP. Certo la cultura italiana poco propensa alla organizzazione e controllo renderà ostica l'implementazione ma tu userai il bastone e la carota per attuarla.

Bisogna inoltre standardizzare ed elevare il livello di qualità dei sistemi informativi della PA e delle infrastrutture di supporto, per evitare cose come queste: il problemi del SISAR (Sistema Informativo Sanitario Regionale Sardegna), o di aziende a gestione politica anche se le sembianze sono di aziende private. Notizie di un quotidiano sardo del 2 agosto:

- Ticket, ospedali nel caos. Il sistema informatico delle Asl di tutta la Sardegna va in tilt, si fermano le prenotazioni e il pagamento delle visite specialistiche;

- Poste. Cagliari, disagi per i clienti, utenti infuriati: problemi con telematico con i server (per non parlare del problema con i server stessi e le relative applicazioni).

In ogni caso i sistemi informativi e le infrastrutture di supporto e di sicurezza sono un disastro, anche se non direttamente percepito dal cittadino, ma che sono anch'esse fonte dell'inefficienza generale.

 

DT: e la Banda larga? il free WI-FI? Portali semantici? Facebook?

PS: Lascia perdere, quella è cultura ICT dei grillini, anche tu come tanti non sai che hai un pezzo di anima grillina dentro di te. Immagina che in due blog di ottimo livello in ambito economico mi sono trovato a difendere Brunetta per i tagli alla banda larga, difendere Brunetta ... una esperienza provante dove non parti da zero ma da -10 in quanto è diffuso dare per scontato che una cosa detta da Brunetta sia una minchiata a prescindere ... dunque per le soluzioni tecnologiche da te citate posso dirti:

- banda larga. Posso farti questo paragone: generalmente una persona e un ufficio hanno necessità dell'acqua tiepida/calda che arrivi puntualmente quando serve e non dell'acqua bollente/rovente saltuaria, se poi qualcuno dice che avere un'autostrada telematica che ti arriva a casa sia legato a dei fabbisogni lavorativi di utenze aziendali e domestiche sparse sul territorio, SENZA DOCUMENTARTI quali siano gli impatti benefici in termini di occupazione ( voglio vedere come li dimostra), allora mettilo in prigione e butta la chiave e comunicalo ai media, così farà da esempio anche per gli altri. La banda larga serve tutt’al più nelle dorsali e per esempio nelle sedi della PA centrale e locale a seconda di quello che devi farci passare (es. grosse quantità di immagini di documenti);

- free wi-fi. In questo caso basta che ti compri una chiavetta internet: costa pochissimo con molti più vantaggi, hai maggiore capillarità, continuità e garanzia del servizio e SOPRATTUTTO SEI MOLTO PIU' SICURO IN QUANTO NON PASSI IN RETI ALTRUI, dove per altrui non solo intendo la rete interna del fornitore del servizio wi-fi ma anche di una qualsiasi persona che sta vicino a te che ha scritto un SSID uguale a quello del free WI-FI e che ti fa un banale attacco di prossimità; ovvero è come se nel caso di utilizzo di un cavo di rete fisico tu non sapessi chi realmente ti fornisce il cavetto a cui ti attacchi ;

- portale semantico, più che altro abbiamo bisogno di fare l'analisi semantica di quello che dicono tanti politici che ti consiglio di epurare e che non riescono a rubare con competenza e rendere quindi efficiente e competitiva l'Italia. Per quanto riguarda i portali siamo ormai in una situazione di fuffa globale dove la comunicazione in genere prevale sulla produttività e l'efficienza. Ti faccio un altro esempio legato al mio territorio: l' ente Regione Autonoma della Sardegna nella persona del presidente della scorsa legislatura aveva costruito una visione/gestione tolemaica del portale regionale, dove ancora adesso persiste la convinzione che il portale ( la terra) sia al centro e l'insieme dei sistemi informativi (il sole) giri intorno ad esso. Ti lascio immaginare come si può andare avanti con questa gestione invertita delle priorità;

- facebook invece ti poteva servire inizialmente per farti eleggere ma non certo a capire a priori se sei un bluff. Al massimo può servire ad organizzare feste o ad organizzarti la festa e programmare il giorno e il luogo dove i cittadini si riuniranno per tentare di cacciarti via.

 

DT: vabbè, torniamo a quello che devo fare

PS: ok ... iniziamo con il finanziare pesantemente i WfMS con dematerializzazione documenti e gli ERP nelle aziende , le piccole imprese useranno versioni entry level e/o applicazioni di collaborazione con tutte una serie di funzionalità integrate di calendario, note, posta, directory service a livello di utenti e gruppi. Chi continua a usare post-it o similari cartacei deve avere per legge una riduzione dello stipendio e dietro reiterato uso degli stessi mezzi deve essere licenziato. Per chi non usufruisce del finanziamento perchè non ha la cultura o vuole fare una gestione aumma aumma deve sapere avrà la priorità dei controlli della Agenzia delle imposte e della Guardia di Finanza. Per quanto riguarda i sistemi informativi potenzia e riorganizza la struttura di DigitPA(ex. CNIPA) e soprattutto imponi una struttura in ogni regione che scrive la progettazione di indirizzo per tutti i bandi su progetti informatici legati al territorio (al minimo le specifiche dovranno essere obbligatoriamente utilizzate dall'ente Regione): può essere una agenzia regionale di competenza e responsabilità della Presidenza, non lasciarla tra le competenze di un qualsiasi assessorato con relativo assessore di turno. Devi avere una governance parziale di queste strutture, ovvero organizzazione strategica con potere di indirizzo e di decisione sulla qualità e tipologia delle persone facenti parte e successivo auditing, puoi anche finanziare la strutture ma devono osservare rigidamente le tue regole: a questo punto per qualsiasi problema fai pelare il presidente della regione o ti peli la tua struttura centrale che fa l'auditing.

 

DT: si ma le aziende e la PA con questa diffusa informatizzazione si troveranno con ulteriori esuberi

PS: Le aziende si troveranno più esuberi se non diventeranno competitive/efficienti e la PA avrà benefici diretti e indiretti enormi a parità di costo dei dipendenti, tanto non puoi licenziarli, e se ci provassi vedresti la fine improvvisa della tua dittatura: rassegnati quindi a doverli pagare a prescindere per un pezzo. Nel caso della PA per i piccoli enti locali l'innovazione tecnologica dovrà essere accompagnata dall'accorpamento dei servizi informatici, ma almeno su quello l'ultima manovra fatta dal tuo predecessore obbligava entro tre anni (2011-2012-2013) ad erogare tutte le sei tipologie di servizi comunali in modalità aggregata, con annessi vantaggi di sostenibilità economica anche a livello di investimenti iniziali di nuove infrastrutture.

 

DT: ma molti dipendenti pubblici e privati non hanno la cultura per usare queste tecnologie

PS: se hanno la capacità di sbucciare una banana a maggior ragione avranno le capacità per usarle, con un doppio vantaggio

1) la piattaforma applicativa di workflow/ERP opportunamente alimentato avviserà il dipendente che deve sbucciare la banana e sarà facile controllare e segnalare tempestivamente quando non lo fa (=> mettergli la banana intera con buccia nella sede opportuna)

2) se chi sta sopra invece vuol fare il furbo e bloccare/manomettere le attività sottostanti si può anche qui facilmente ottenere evidenza del problema e sarai tu caro DT attraverso i tuoi organi operativi di controllo sbucciarti il titolari dell'azienda privata o il dirigente/politico delle ente che fa il furbo (di quelli che stanno al di fuori della tua cerchia di amicizie chiaramente)

 

 

DT: ma ci sono dei costi che comportano degli investimenti iniziali

PS: investiamo su sviluppo e miglioramento tecnologico/funzionale di applicazioni Open Source, che installeremo e gestiremo con servizi erogati prevalentemente da tecnici italiani che dovranno essere preparati e pronti all'invasione tecnologica. Spostando parecchi soldi in servizi e spendendo poco sia in ferro (server, etc.etc.) che in software di aziende estere, otterremo che gran parte degli investimenti rimarranno in Italia e che i tecnici informatici spenderanno aumentando la domanda interna… e per pagare/pagarsi le pensioni, magari potremo fare a meno di fare entrare in Italia 150.000 immigrati all'anno come suggerito da qualcuno che tra l'altro stimo non poco (è stato un shock per me sentire da Oscar Giannino caldeggiare questa soluzione per sanare il fabbisogno pensionistico, come se stessimo prendendo in esame una banale soluzione di un problema matematico).

 

DT: ma qualche liberalizzazione la faccio?

PS: guarda il casino che è scoppiato con i taxi, per loro fai una cosa e replica il modello ove possibile. Per esempio imponi che tutti abbiano un sistema di gestione e di controllo GPS come ha fatto la cooperativa Samarcanda(5551) a Roma da un quindicennio, imponi anche dei livelli di qualità del servizio (sempre stile Coop. Samarcanda) e li obblighi a tracciare tutto. Poi li obblighi a mandare le informazioni ad un nostro sistema che analizza i dati, poi con dati alla mano vediamo le magagne, le pubblichiamo attraverso i media e poi li convochiamo e li apriamo come cozze, per iniziare hai già il vantaggio di limitare le truffe (avendo lo storico del tracciamento dei percorsi) e potrai anche quantificare meglio gli incassi e le tasse che dovranno pagare;

per le altre categorie, per molte aziende ed enti una volta inserite ed avviate le piattaforme WfMS ed ERP ci interfacciamo con esse e iniziamo a vedere meglio come migliorare i servizi e quanto incassare in tasse a fronte dell'incremento della produttività

 

DT: come detto all'inizio voglio limitare sta storia che ognuno fa quello che vuole, difficilmente viene sanzionato e una volta sanzionato rimane pure impunito sia che la sanzione sia pecunaria o carceraria

PS: ok, ti faccio un primo esempio, sembra che abbiamo 3 milioni di auto non coperte da assicurazione con i proprietari che non sono in grado di pagare i danni: se fai un incidente non ottieni nulla in quanto non hanno possibilità di pagare e non hanno beni da sequestrare, praticamente finisci in merda. Metti un tag rfid con o al posto del tagliando, stesso principio del chip che hanno i cani ma di dimensioni più piccole e con capacità trasmissiva più elevata, adesso costano pochissimo e un acquisto in vasta scala ne renderebbe il prezzo quasi irrisorio. Facciamo in modo che una pattuglia possa avere un lettore che possa leggere a distanza e quindi fermare facilmente chi è sprovvisto di tag o chi non ha provveduto al pagamento a fronte di quanto indicato dal Tag, se proprio vogliamo possiamo anche interfacciarci online alle banche dati delle assicurazioni per una ulteriore verifica.

 

 

DT: in ogni caso voglio avere maggior controllo sul territorio

PS: dobbiamo fare in modo di costruire uno stato di civiltà: il problema che la maggioranza degli italiani, che sono sinisbuonisti e cattoipocriti, sono narcotizzati di inciviltà e diranno che stai facendo uno stato di polizia. Si tratta perciò di fare leva sui cittadini ai quali è rimasto un barlume di civiltà e che vogliano segnalare delle situazioni sanzionabili… dobbiamo però agire con il garante della privacy per spiegare bene anche a lui la differenza perché non è detto che lo percepisca. Dobbiamo fare una applicazione collegata ad una webcam che chiameremo "Lo strumento della civiltà”, che deve solo fare foto senza distinguere i volti delle persone e spedire in modalità semiautomatica le foto all'autorità competente (per esempio alla PEC del Comune che dovrà protocollare come se spedissi con una raccomandata postale), la rendiamo opensource e la distribuiremo gratuitamente.

 

DT: quindi se seguo i tuoi suggerimenti riesco ad invertire questa spirale negativa.

PS: dipende anche dalle persone che metti nell'organizzazione della governance del progetto, ovvero chi dovrà definire una attenta definizione della strategia, seguire l'implementazione del piano operativo sul territorio nazionale e infine effettuare l'auditing e il reporting. Ricordati che uno dei grandi problemi italiani è che se hai delle buone soluzioni e poi le fai gestire dall'amico yesman ed incapace di turno il risultato che otterrai sarà la solita merda da spalare, auguri!!

 

Ti giuro che ho letto i primi due paragrafi, poi non ho capito se è un calo della vista, o altra affezione, ma non riuscivo a leggere niente. Puoi modificare il commento e ingrandire i caratteri ? 

Fare "copia e incolla" da word e parlar male del livello dell'altrui competenza informatica non è un bel modo di cominciare... (scherzo, mi interessa il tuo punto di vista).

Interessante, anche se non ho la competenza per discutere la bontà delle tue proposte, due domande te le voglio fare:

1 trovi realistica la possibilità di attuare quanto proponi anche senza un dittatore ? Intendo dire, nelle varie giungle di competenze territoriali/amministrative italiane sarebbe possibile comunque una simile riforma?

2 ok la banda larga ed il wifi non sono nè la soluzione nè la priorità ma..che ti han fatto di male? Se si riuscisse ad averli entrambi non sarebbe comunque positivo?

 

A PS e DT io pero' consiglierei prima di provare a semplificare, semplificare e semplificare.

E quando hanno finito ... semplificare ancora.

Della serie, per capirci, inutile informatizzare certi UCAS (cose mostruose come il PRA) ma bisogna prima ridurrne le funzioni al minimo essenziale. Una volta fatto magari scopriamo che si possono legare targhe (e imposta di circolazione) al pagamento della poliza, certificato dalla compagnia. Quindi se tre milioni non pagano l'assicurazione, c'è il sequestro delle rispettive targhe. E risparmiamo su milioni di rfid.

Lavoro con un ERP (SAP) da anni, ed ho un paio di dubbi:

  1. open source: il poco ICT open che ho visto era di qualità imbarazzante, con la parziale eccezione di un CRM che però non consiglierei ad aziende medio grandi. Sviluppare un ERP in house (open o meno) è un progetto immensamente costoso e complesso, l' idea di affidarlo ad un ufficio pubblico mi da le vertigini (meglio, me le darà appena smetto di ridere)
  2. la carenza di organizzazione è il vero problema, non quella di informatizzazione.L' ICT è un ottimo strumento se implementato correttamente, altrimenti è uno spreco di risorse. Non ci sono mai capitato di persona, ma un sacco di progetti ERP sono andati a remengo perchè affrontati nel modo sbagliato, comprando il software come si compra office o un antivirus.Dove li troviamo i dirigenti pubblici che hanno le conoscenze del processo e la cultura per organizzarlo ed automatizzarlo? Non basta togliersi dai piedi gli yesmen.

 

 

in questo florilegio di idee per nuove tasse e nuovi tagli mi stupisce che a Calderoli, uno dei più fervidi emendatori della manovra, non sia venuta in mente una imposta progressiva sulla stupidità. Avrebbe garantito un gettito importante.

Che sia stupido?

non ti seguo Aldo. Secondo te Calderoli dovrebbe tassare l'unico settore attualmente in forte espansione?

Dalle anticipazioni sulla proposta del Governo sembra sian sparite diverse voci consistenti (contributo di solidarieta', tagli agli enti locali, etc) ma, cosi' a spanne, non mi sembra che le new entries compensino le uscite (a meno di non credere davvero alla favola dell'eliminazione delle provincie :)

Dov'e' la fregatura?

 

 

semplice, avremo una manovra aggiuntiva in primavera.

Che il grosso dei costi è spostato alle generazioni future: pensioni più tardi, più basse, e impossibilità di riscattare (pagando), per esempio, gli anni di università.
Intanto gli immobili del clero e dei sindacati non pagano ICI, i privilegiati conservano i loro privilegi, di privatizzazioni e/o liberalizzazioni degli ordini professionali neanche l'ombra...

Bel lavoro. 

Visto come e' andata a finire la manovra (che avrebbe dovuto portare al pareggio di bilancio) promessa dal duo B T in cambio della quale la BCE avrebbe acquistato (e lo ha fatto) i btp italiani (questo accadeva 3 settimane fa quando sembrava che l'italia si stesse rapidamente avviando sulla strada greca), non capisco cosa aspetti Draghi a farsi sentire minacciando qualcosa del tipo stop all'intervento sul mercato dei titoli di stato.

E' stupefacente come sia labile la memoria dei nostri 'cari' politici tutti: sono bastati 21 giorni per dimenticare come si erano calati le braghe davanti alla bce e gia' di nuovo a fare i galletti.

per ora la manovra è ancora quella del 13 agosto,tutto cio' di cui si sta parlando in questi giorni,ancora non è stato approvato,ergo vale ancora la manovra del decreto 138,finchè non verrà approvata la legge di conversione con le modifiche.Siccome comunque i saldi dovranno rimanere invariati,dovranno essere comunque trovate forme di copertura,se la si vuole modificare.Vedremo come andrà a finire.

è OT ma non troppo: lo spettacolo che stanno dando in questi giorni con provvedimenti cialtroni inseriti ed immediatamente ritirati è esattamente il contrario di quello che occorre fare. Da far cascare le braccia

non è off topic! Questi teatrini fanno parte delle cose da non fare.

E' veramente imbarazzante che si rimangino quanto detto neanche 24 ore fa.

E' evidente che il governo Berlusconi non esiste più.

Mi domando se e quando ne prenderanno atto opposizione e Quirinale.

PS

sei un signore a dire che, a cascarti, sono le braccia :-)

Concordo con Corrado: casca tutto, altro che braccia ! Mi domando solo quando staccheranno la spina, visto il livello di incompetenza dimostrato. Oppure sono di una intelligenza stratosferica: fanno tutto questo per evitare i commenti alla manovra, in modo che non fai in tempo a dire : "è una boiata !" che loro hanno già cambiato manovra, e via di questo passo.

La fantasia è al potere, cari compagni degli indiani metropolitani avete vinto !

scusate,ma ad esempio,l'approvazione del decreto legislativo di oggi riguardo allo snellimento dei procedimenti civili,non è una norma a favore della crescita?

www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-09-01/processo-civile-libera-snellimento-113921.shtml

oppure l'emendamento alla manovra che pare sia stato presentato dal nuovo ministro di giustizia per razionalizzare i tribunali,riducendone il numero,non serve alla crescita e alla riduzione dei costi dello Stato?Tra l'altro, mi pare che sia una misura richiesta sia dall'associazione magistrati,sia dall'opposizione...

Io  penso che, tra le cose da fare, ce ne sia una urgentissima (ancor piu' urgente rispetto anche a mandar a casa il Puttaniere del Consiglio e la sua corte dei miracoli): firmare per il referendum per eliminare il porcellum.

Solo cosi' possiamo sperare di avere -in futuro- rappresentanti meno indegni di quelli che oggi calcano la scena (in maniera rigorosamente trasversale).

Se i candidati alla prossima tornata elettorale dovessero esser scelti dai soliti notabili (SB, ma anche Verdini e Alfano, D'Alema e Veltroni, Bossi e Calderoli etc.) non penso ci sia la benche' minima speranza che le cose possano cambiare (in meglio).

 

Grazie per avermelo ricordato. Sono andato a firmare e mi hanno detto che -pare- si sia raggiunta la soglia del nezzo milione di voti. Ma converrebbe averne qualcuno "extra" per avere la sicurezza (cosi' dissero)

qui un ottimo post da alphaville sul perchè l'italia paghi così tanto in più sul proprio debito rispetto a uk partendo da un paper di Erik Nielsen di Unicredit.

 

per chi non volesse leggerlo tutto basta guardare l'immagine finale.

 

 

FT: "Silvio, time to go"

Mi sembra il posto giusto per segnalarlo, visto che è il primo punto che permette di fare le altre cose.

Non riuscivo a leggere l'articolo (richiede registrazione ma è gratis, ho poi scoperto), e allora ho fatto una ricerca del titolo con google. E ho trovato questo:

www.thedailybeast.com/newsweek/2009/10/11/silvio-it-s-time-to-go.html

Stesso titolo, stesso contenuto - anche se più lungo. Leggendolo, mi stupivo del fatto che i fatti riportati fossero solo alcuni, e solo quelli meno recenti. Solo alla fine della lettura ho notato la data. Due anni fa.

Sono due anni che il paese è in stallo. Che si discute delle stesse cose, si rifà il trucco agli stessi provvedimenti che, quando prevedono qualcosina, rimandano in ogni caso tutto a 'dopo', fino alla prossima proroga, alla prossima deroga. Sono cose che sappiamo già, ma che forse vale la pena ricordare: è da (almeno) due anni che stiamo fermi sulla stessa casella. Oggi ci sarà un altra fiducia, e potremo continuare a star fermi ancora un pò.