Bear Sterns sì ed Alitalia no?

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Francesco Giavazzi ha pubblicato ieri un articolo che dice cose vere e ragionevoli, però nel mezzo dice cose che proprio non capisco. Chiedo quindi chiarimenti, e poi chiedo anche: perché due pesi e due misure?

La parte che mi lascia interdetto dell'articolo di FG comincia qui

 

L’asimmetria informativa è un caso tipico

di fallimento del mercato, che richiede l’intervento delle autorità.

Non perché la banca centrale o il governo siano meglio in grado di

riconoscere i mutui buoni da quelli «marci», ma perché solo le autorità

tengono conto di quanto costerebbe alla società il fallimento di una

grande banca. E per evitarlo sono disposte a correre rischi che un

privato non ha interesse ad assumersi.

 

Quanto costerebbe alla società (ossia, a i non azionisti, ai non dirigenti, ai non dipendenti) il fallimento di una banca d'investimenti? A mio avviso, quasi nulla o nulla. Dov'è l'evidenza che invece costerebbe tanto? Se una banca d'investimenti fallisce, perché il resto della società dovrebbe rimetterci mentre se fallisce una compagnia aerea, o un produttore di generi alimentari, no?

Aggiungerei, come questione di dottrina: l'asimmetria informativa è senz'altro uno dei casi in cui il mercato fallisce ma non vi è NULLA di solido che provi che le autorità debbano intervenire. Questo è un punto che Joe Stiglitz non ha mai capito, per quanto gliel'abbiano spiegato in centinaia. Però la maggioranza degli altri l'ha capito: se c'è un'assimetria informativa dovuta al fatto che il soggetto X tiene celata la struttura del suo portafoglio, cosa rende Ben Bernanke capace di superare tale segretezza? Ha forse la vista da Superman? Da dove viene la superiorità informativa della Fed? Meglio detto: non vi è nulla di solido, né in teoria né nell'esperienza pratica, che provi che le autorità statali possiedano quelle informazioni non asimmetriche che giustificherebbero un loro intervento. Le autorità statali, teoria ed esperienza insegnano, sanno tanto quanto (e spesso molto meno) degli agenti privati.

Non voglio mettermi a discutere in pubblico le informazioni che FG rivela avere, nel medesimo articolo, sulla composizione del portafoglio di Bear Sterns; le accetto come dati di fatto:

 

Nel bilancio di Bear Stearns c'erano 33 miliardi di mutui, ma solo 2 miliardi di mutui subprime.

 

Chiedo solo: se FG può affermare che il portafoglio di Bear Stern non era alla fine così rischioso, com'è possibile che tutte le banche del mondo che hanno rifiutato liquidità a Bear Stern non lo sapessero? Bear Sterns stava offrendo tassi d'interesse mostruosi per avere liquidità, com'è possibile che a fronte di così poco rischio (e così ampiamente noto) nessuno si sia fatto avanti? È questa l'asimmetria informativa?

L'articolo prosegue dicendo

 

Questo spiega perché la Fed domenica sera ha assicurato l’intero

magazzino mutui di Bear Stearns.

 

A dire il vero, questo non spiega nulla, o spiega l'opposto. Se la Fed sapeva che Bear Stern era solida, bastava lo dicesse pubblicamente: non credo lo sapesse, perché non ha poteri di supervisione sulle banche d'investimento e Bear Sterns non è il tipo di banca che si comporta in maniera amichevole con la Fed (gira da anni la storia di come si comportò Bear Sterns al tempo di LTCM ... ora gira la storia della vendetta, ma lasciamo stare). In ogni caso, se per caso la Fed sapeva, bastava cercasse di farlo capire alle altre banche.

Non vi è nulla di teoricamente solido che provi che la banca centrale deve attivarsi per far sì che un'altra banca si compri la fallimentaria a prezzi da svendita. Dove sta il ragionamento che rende questa cosa ragionevole? JPMorgan è disposto a pagare 2 dollari per azione di Bear Sterns ed a concedere lauti bonus e compensazioni ai dipendenti di Bear Sterns, dopo essersi assunto tutti i rischi che stanno dal lato dei passivi. Questo vuol dire che JP Morgan sa qualcosa che gli altri non sanno? Ma, allora, se sa qualcosa che gli altri non sanno, perché ha bisogno della Fed? Potrebbe far tutto da solo o in compagnia, per esempio, di Banco Santander: 30 miliardi non sono una cifra così enorme da raccogliere per JP Morgan e Santander assieme. Che ruolo svolge in tutto questo la Fed? E l'asimmetria informativa, dove sta visto che anche JP Morgan sa qualcosa che anche la Fed sa?

Sospetto che il "modello teorico" che FG ha in mente sia quello che gli accademici chiamano "Diamond&Dibvig", ma D&D qui proprio non c'entra: D&D al più spiega perché abbiamo FDIC. Non spiega, né giustifica, quanto è successo il week scorso tra Washington e Wall Street (well, ok, Park Avenue).

 

Si tratta di capitalismo responsabile,

non della fine del capitalismo come qualcuno vorrebbe interpretarla. Se

la Fed ha compiuto un errore è aver atteso troppo a lungo, in questo

ripetendo l’errore compiuto in settembre dalla Banca d’Inghilterra.

 

Non si tratta della fine del capitalismo, su questo concordo. Il capitalismo non muore mai, cambia solo di pelle e s'adatta all'evolversi dei rapporti di forza; ha sopravissuto in Messico con Salinas, in Francia con Chirac, ed in Italia con BS e Prodi, quindi il capitalismo proprio non si preoccupa. Si tratta invece di un pessimo esempio di capitalismo di stato: per ragioni completamente ingiustificate (e, sospetto io, ingiustificabili) la Fed si è esibita in un esercizio di salvataggio che in altri paesi ed altre industrie tutti (quelli a cui piace il capitalismo competitivo e di mercato) condannano. Così facendo ha, perdippiù, favorito un gruppo bancario rispetto ad altri, infilandosi in un nido di vespe niente male. La motivazione? Che se falliva Bear Sterns sarebbe crollato il sistema finanziario USA sulla base del panico. L'evidenza a supporto di tale affermazione: zip!

Sulla questione specifica (il panico, il crollo, e tutte le paure di questi giorni) ci ritorno con pazienza nel fine settimana. Qui vorrei solo porre una domanda al mio amico e maestro Francesco Giavazzi. Se non erro Alitalia è indebitata sino al collo, e lo è con le banche italiane. Se Alitalia fallisce - ci viene spiegato da Fini, BS e compagnia - crolla il sistema italiano dei trasporti ed il paese perde un'impresa d'importanza strategica. A fronte di tutti questi rischi noi tutti (FG compreso) siamo dell'opinione che o ben Air France se la compra alle condizioni che vuole o Alitalia può anche fallire. In particolare, nessuno di noi si sogna di suggerire a Mario Draghi d'inventarsi una qualche special facility per dare una mano ad Alitalia o per, come vorrebbe l'uomo BS, facilitare il prestito ponte che Banca Intesa dovrebbe fare ad Alitalia affinché i suoi figli (dell'uomo BS, non di Mario Draghi) finiscano per comprarsi Alitalia. Tutto questo mi pare legittimo. Ma allora, perché Bear Sterns sì ed Alitalia no?

 

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Commenti

Ci sono 72 commenti

 

Qua l'opinione di Volcker.

http://calculatedrisk.blogspot.com/2008/03/video-of-volcker-with-charlie-rose.html

 

Grazie del Link. La risposta che da' Volcker alla domanda di Boldrin (perche intervenire) e': "the problem was not the loss of Bear Stearns as such, it is the concern about the interconnections it has with the other firms, transactions in derivatives in particular..."

 

 

Il mio guru è ritornato! :P

Comunque: misure per allargare il credito (anche a banche di investimento) e dare respiro in questa fase del mercato secondo me sono ragionevoli. Garantire l'intero passivo di una banca di investimento e architettarne l'acquisto da parte di JpMorgan a 2 dollari per azioni è una roba che, secondo me, avrebbe fatto storcere il naso persino in italia.

 

 

 

Se una banca d'investimenti fallisce, perché il resto della società

dovrebbe rimetterci mentre se fallisce una compagnia aerea, o un

produttore di generi alimentari, no?

 

Be', un po' speciali le banche lo sono, dato il loro ruolo nella determinazione della massa monetaria. Anche Milton Friedman, che favoriva la deregulation in tutto il resto del sistema economico, non era affatto favorevole al free banking e criticava la nonchalance "austriaca" di Andrew Mellon in materia di intervento governativo durante una seria crisi finanziaria. E' vero che la cosa e' piu' critica per le banche commerciali che per quelle d'investimento, ma dall'abrogazione del Glass-Stegall Act nel 1999 non c'e' piu' una distinzione cosi' netta.

 

Infatti l'idea in se di prestare soldi anche alla banche di investimento non credo sia criticata (a quel punto però anche loro devono essere soggette a regolamentazione); il punto è che la FED abbia deciso di garantire, come dice Giavazzi, "l'intero magazzino" e di mandare avanti JpMorgan per papparsela in saldo: perché invece non lasciare che si facesse uno spezzatino del "magazzino", che dovrebbe essere di qualità e quindi appetibile non solo per JpMorgan, magari accompagnadolo in modo avveduto per contenere il panico?

 

Mi lascia perplesso il fatto che in un articolo di oltre 1000 parole che tratta questioni di policy i riferimenti alla situazione contingente siano limitati a due-righe-due. La richiesta di spiegazioni teoriche (i.e., modelli) ed "evidenza empirica" (e qui penso a dataset immensi, non certo a 2 case studies) è sacrosanta, ma non può essere usata per bloccare l'intervento dell'autorità pubblica nel bel mezzo di una crisi finanziaria.

Personalmente, non ho opinioni forti sulla questione. Innanzitutto, non la capisco fino in fondo. Poi, sono infastidito dall'arroganza di certi investitori istituzionali, che si affannano a richiedere l'intervento pubblico dopo essersi comportati in maniera superficiale o riprovevole (ultimo caso in ordine cronologico, questo articolo di Mohamed el Erian, che scopro essere tornato a PIMCO per motivazioni che mi piacerebbe sapere... scelta personale o calcio nel culo??).

Non vedo nemmeno, però, forti ragioni per scagliarsi contro l'intervento pubblico, che potrebbe oltretutto essere inevitabile e costosissimo qualora la situazione degenerasse ulteriormente. La discussione su questo punto deve essere condotta sul piano dell'analisi della situazione corrente e delle sue probabili evoluzioni, anche senza la guida di una solida modellistica economica.

Discutere sui dettagli dell'operazione (perché finanziare un'acquisizione da parte di un concorrente come JP Morgan??) è un'altra cosa ancora...

 

PS: Pettegolezzi! Pettegolezzi! Quali sono le storie "di Bear Sterns ai tempi di LTCM" e "della vendetta"?? Fatele arrivare anche in Italia, please...:)

 

Quando LTCM stava per fallire (sep 1998), ci fu una riunione alla Federal Reserve Bank of New York di 16 investment banks per chiedere ad esse di participare ad un consorzio che riprendesse le posizioni di LTCM (come infatti avvenne). La Bear Stearns (nella persona del suo capo Jimmy Cayne) fu l'unica che rifiutò di contribuire capitali al consorzio. Sia David Komansky della Merrill Lynch che Bill McDonough della Fed (i due organizzatori del consorzio) furono molto infastiditi. La leggenda dice che informarono i loro successori di vendicarsi colla Bear Stearns in futuro.

Il 10 marzo 2008 la Bear Stearns nega essere in difficolta ("Bear Stearns today denied market rumors regarding the firm’s liquidity.

The company stated that there is absolutely no truth to the rumors of

liquidity problems that circulated today in the market"). Altre banche e la Fed non commentano. La manovra non funziona, gli investitori ritirano i loro soldi e la Bear si trova in difficolta e ottiene un prestito dalla Fed/JPMorgan la mattina del 14 marzo.  Per i mercati e' uno shock. Durante il week-end viene ceduta alla JPM per una cifra irrisoria di circa $2 per azione.

Il 18 marzo 2008 si sparse la voce che la Lehman potrebbe fallire come aveva precedentemente fallito la Bear Stearns. La Fed prese contatto con i responsabili delle altre investment banks e li prego di dare una mano alla Lehman, infatti il giorno stesso vari di essi fecero dichiarazioni (riportate subito dalle agenzia di stampa) secondo cui la Lehman era solida e loro non erano minimamente preoccupati.

Il pettegolezzo è: perche la Fed non fece lo stesso con la Bear Stearns? Avrebbero forse potuto impedire il crollo della Bear se avesse agito prima. Forse a loro va bene che Jimmy Cayne abbia perso circa un milliardo di dollari quando il valore della azioni BSC e' stato quasi azzerato...

Questi sono i pettegolezzi di Wall Street.

 

 

 

 

L'articolo prosegue dicendo

 

 

Questo spiega perché la Fed domenica sera ha assicurato l'intero magazzino mutui di Bear Stearns.

 

A dire il vero, questo non spiega nulla, o spiega l'opposto. Se la Fed sapeva che Bear Stern era solida, bastava lo dicesse pubblicamente: non credo lo sapesse, perché non ha poteri di supervisione sulle banche d'investimento e Bear Sterns non è il tipo di banca che si comporta in maniera amichevole con la Fed (gira da anni la storia di come si comportò Bear Sterns al tempo di LTCM ... ora gira la storia della vendetta, ma lasciamo stare). In ogni caso, se per caso la Fed sapeva, bastava cercasse di farlo capire alle altre banche.

 

Nell'articolo di FG c'è anche scritto:

 

Aveva urgentemente bisogno di liquidità ma nessuno era disposto ad acquistare i suoi mutui, neppure quelli a basso rischio, neppure a prezzi di svendita. Come al mercato, quando si diffonde la voce che nelle cassette di un venditore di arance c'è qualche frutto marcio: nell'incertezza nessuno più si avvicina a quel banco, anche se la maggior parte dei frutti è buona e il banco è disposto a fare uno sconto.

 

Puoi essere più preciso? Perché questa non è una risposta per te? Grazie.

 

 

Partiamo dal fondo. Alitalia no perchè è già stata salvata diverse volte. Errare è umano, perseverare è...politico. In realtà Alitalia no perchè l'UE sta col fucile puntato dopo che tutti i salvataggi precedenti erano sempre "l'ultima volta". Comunque, stiamo a vedere.

Per quanto riguarda BSC e i suoi simili mi sembra che l'informazione che le banche centrali sono sempre pronte ad intervenire è stata interiorizzata dal sistema (bancario) che a qs punto tiene per le ..... le banche centrali. L'opinione diffusa è: se falliscono le banche crolla tutto. A dire il vero pochi vogliono veramente andare a vedere quello che potrebbe succedere, ma questo basta. E' la famosa "Greenspan put" che adesso è diventata "Bernanke put". Quest'ultimo "cuor di leone" poi è stato ancora più veloce ad abbassare i tassi del suo predecessore. Naturalmente le banche centrali ci mettono del loro, visto che dopo aver fissato le regole di patrimonializzazione del sistema bancario hanno chiuso tutte e due gli occhi di fronte a tutti gli arbitraggi regolamentari possibili. E qui, come ha osservato Tabellini, la c.d. difesa degli interessi nazionali ad opera di ciascuna banca centrale, ha avuto un certo peso.

Soluzioni ? Ignote. Però se si voleva "sperimentare" una bancarotta con effetto deterrente, BSC poteva essere buona cavia (non potendo innescare direttamente una corsa ai depositi come Northern Rock).

 

 

In effetti c'era qualcosa di quell'articolo che non avevo afferrato e ancora non capisco. FG dice: e' come al mercato, si sparge la voce che il venditore ha la frutta cattiva e nessuno la vuole comprare. A questo punto che si fa? Si prende tutta la frutta, la si da' al banchettaro vicino e le cose cambiano??

Bah. A volte mi chiedo come sarebbe il mondo senza finanza. 

 

Non so se sia giusto utilizzare misure diverse per istituti finanziari. Ma, posto che l'intervento pubblico sia considerato necessario, perche' in Inghilterra si e' nazionalizzato Northern Rock mentre negli USA l'ipotesi di nazionalizzare Bear Sterns e' stata scartata subito? Se e' vero che il mercato ha ricompensato JPMorgan con una umento del valore del mercato del 20%, non sarebbe stato meglio che i vantaggi di un simile affare andassero a tutta la societa' e non agli azionisti di JPMorgan?

 

 

Posto che entrambe sono state crisi di liquidita' e fiducia dovute al fatto che si finanziavano nel wholesale market, la differenza e' stata piu' che altro di metodo.

Northern Rock e' stata nazionalizzata malvolentieri - a parte i liberaldemocratici che l'hanno chiesta sin da settembre - dopo che cinque mesi di trattative non sono riuscite a trovare un acquirente privato disposto a pagare indietro con celerita' i soldi pubblici che le erano stati prestati.

In Bear Stearns di fatto hanno nazionalizzato direttamente le perdite - il prestito e la successiva offerta di acquisto di BS da parte di JPM erano vincolati ai trenta miliardi di finanziamento della fed - e mantenuto l'impresa privata.

 

 

Io non riesco ad antropoformizzare i mercati, specialmente quelli finanziari. Questo per dire che della teoria molto diffusa, e riportata qui da Filippo, secondo cui

 

[...] misure per allargare il credito (anche a banche di investimento) e dare

respiro in questa fase del mercato secondo me sono ragionevoli.

 

non so che dire. Non capisco cosa voglia dire "dare respiro" ad un portafoglio d'investimenti.

È mai crollata una banca di queste dimensioni? No, che io sappia nel secondo dopoguerra non è mai successo. Non saprei cosa inferire da questo fatto. In particolare, non so su cosa si basi l'asserzione continuamente ripetuta da banchieri e bancari che SE una banca d'affari di queste dimensioni va in liquidazione succede l'iradiddio. La loro asserzione si basa su zero fatti, come la mia.

Sulla questione specifica, e nonostante le sperticate lodi di saggezza che bancari e banchieri riversano su Bernanke - tanto, son mica loro i soldi che Bernanke rischia ... anzi, loro stanno solo ricevendo il segnale che anche in futuro possono prendere quanti rischi vogliono alla ricerca di rendimenti elevati, tanto il downrisk è assicurato dalle nostre tasse - io rimango dubbioso per tre fatti. Fatto 1: 30 Miliardi sono meno d'un millesimo della media delle stime della dimensione del portafoglio di derivati in essere. Basta meno di un millesimo del mercato per far crollare il mercato? Allora siamo sempre nei guai. Fatto 2: JPMorgan paga qualcosa per prendersi BSC, quindi non deve considerarla tecnicamente in bancarotta. Fatto 3: il titolo NYSE:JPM ha avuto la seguente evoluzione dal 14 Marzo in poi

Date Open High Low Close Volume

 

20-Mar-08 42.91 46.45
 
42.85 45.97
 
71,674,200
19-Mar-08 43.26
 
44.89 42.44 42.47 70,593,300
18-Mar-08 42.19 42.88 41.25 42.71 76,994,300
17-Mar-08
 
37.00 41.09 37.00 40.31 125,296,300
14-Mar-08
 
38.80 38.80 36.01 36.54 77,776,000

Da questi numeri è facile inferire che qualcuno ci ha guadagnato alla grande. Lunedì, primo giorno utile di trading, il numero di azioni di JPM che son passate di mano è stato doppio del solito. Quindi in parecchi si sono accorti che era un buon affare, ossia il "mercato" ha capito che era un buon affare ... se era un buon affare, com'è che c'è voluta la Fed per finanziarlo?

 

Bè, un po' speciali le banche lo sono, dato il loro ruolo nella determinazione della massa monetaria.

 

Certo, ma occorre fare attenzione a COME tale massa (base?) monetaria si determina. Anzitutto, BSC con il sistema dei pagamenti non aveva nulla a che fare. Nè è fonte di nuovo credito, chiaramente: stava cercando di riceverlo, e non lo riceveva. Nella peggiore delle situazioni BSC lasciata a se stessa faceva "volatilizzare" un nominale di 30 miliardi di titoli che detenevano e che qualcuno aveva finanziato. Chiunque li avesse finanziati doveva, a quel punto, aver marked down il valore di quei titoli nel proprio portafoglio di una qualche grossa percentuale; detto altrimenti: da settimane o forse mesi una parte sostanziale di quei 30 miliardi era data per persa e non poteva essere usata come collaterale in nessuna transazione che generasse "credito". Questo era l'ammontare NON di credito o di base monetaria ma di "usable securities" che sarebbe sparito. Non di più di una decina di miliardi, a farla grande. Notare che la relazione fra l'ammontare di credito outstanding e base monetaria non è di uno a uno, esiste il famoso moltiplicatore. Se non sbaglio la base monetaria in essere al 12 Marzo 2008 ammontava a 824 miliardi di dollari. Il totale del credito in essere, anche solo dalle banche commerciali USA è dell'ordine di 1300 miliardi di dollari. Se guardiamo a quelle che vengono definite "Total Financial Sector: Liabilities: Credit Market Instruments" arrivamo a 16000 miliardi di dollari. Queste le liabilities, gli assets sono circa 36000 miliardi di dollari (good to know the financial sector still has positive capital, no?). Insomma, ogni banca è importante, per carità. Ma le dimensioni contano. Il paragone con il 1929-32 che molti avanzano mi sembra completamente fuori luogo.

 

Mi lascia perplesso il fatto che in un articolo di oltre 1000 parole

che tratta questioni di policy i riferimenti alla situazione

contingente siano limitati a due-righe-due. La richiesta di spiegazioni

teoriche (i.e., modelli) ed "evidenza empirica" (e qui penso a dataset

immensi, non certo a 2 case studies) è sacrosanta, ma non può essere

usata per bloccare l'intervento dell'autorità pubblica nel bel mezzo di

una crisi finanziaria.

 

Potrei rispondere che i riferimenti alla situazione contingente erano tanti quanti quelli presenti nell'articolo criticato, o nelle decine di simili articoli che vedo apparire in questi giorni. Ma non è questo il punto: non ho messo numeri perché non volevo annoiare. Qui ne ho messi ... se qualcuno ha degli altri numeri che contraddicano i miei, benissimo. Ne ho qualche altro da parte, ma non voglio tediare troppo. Non solo: l'argomento teorico "informazione asimmetrica" non è di mia scelta, ma viene scelto da chi difende la sostanza di questi interventi sulla base di affermazioni teoriche. Io faccio solo osservare che, da un lato, la situazione contingente NON corrisponde a quanto assunto nell'argomento teorico adottato e che, dall'altro, l'argomento teorico adottato conduce a conclusioni di policy ben differenti!

 

Non vedo nemmeno, però, forti ragioni per scagliarsi contro

l'intervento pubblico, che potrebbe oltretutto essere inevitabile e

costosissimo qualora la situazione degenerasse ulteriormente. La

discussione su questo punto deve essere condotta sul

piano dell'analisi della situazione corrente e delle sue probabili

evoluzioni, anche senza la guida di una solida modellistica economica.

 

Questo approccio mi sembra alquanto rischioso. Anzi, direi proprio che questo approccio mi sembra arbitrario e dannoso del bene pubblico. Ammonta a dire: fidatevi del manovratore, egli sa. Siccome c'è sempre il rischio che la situazione peggiori, qualsiasi cosa il manovratore faccia sostenendo che lo fa per il bene della patria è giustificato. Inoltre, il manovratore non ha l'obbligo di giustificare in modo coerente le sue scelte. Egli ha "naso", esperienza "pratica", "capisce il mercato", e cose del genere. Che non abbia uno straccio d'argomento logico a sostegno di quanto fa è irrilevante. L'argomento piacerebbe di sicuro all'uomo BS, ma non piace a me per ragioni di principio anche se riconosco che si tratta di argomento perfettamente logico: BS e BB capiscono il funzionamento del sistema economico meglio di me, e mi vogliono bene. Se avete voglia di fidarvi, fidatevi voi: a me sembra abdicare al controllo pubblico sugli atti della Fed e dei suoi amici banchieri.

 

Nell'articolo di FG c'è anche scritto:

 

 

Aveva urgentemente bisogno di liquidità ma nessuno

era disposto ad acquistare i suoi mutui, neppure quelli a basso

rischio, neppure a prezzi di svendita. Come al mercato, quando si

diffonde la voce che nelle cassette di un venditore di arance c'è

qualche frutto marcio: nell'incertezza nessuno più si avvicina a quel

banco, anche se la maggior parte dei frutti è buona e il banco è

disposto a fare uno sconto.

 

Puoi essere più preciso? Perché questa non è una risposta per te? Grazie.

 

Pensavo di averlo dato il perché scrivendo:

A dire il vero, questo non spiega nulla, o spiega l'opposto. Se la Fed

sapeva che Bear Stern era solida, bastava lo dicesse pubblicamente: non

credo lo sapesse [...] In ogni caso, se per caso la Fed sapeva,

bastava cercasse di farlo capire alle altre banche.

Sopra sono andato in maggior dettaglio. SE il mercato pensa non valga la pena prestare soldi ad una banca e la Fed ha "superior information", la Fed dovrebbe diffonderla tale informazione, per rassicurare il mercato. Sappiamo ora che la settimana precedente la Fed aveva fatto arrivare, in silenzio, del credito per circa 13 miliardi a BSC. Apparentemente il mercato non credeva alla Fed, poi all'improvviso ha creduto a JPM quando questo s'è comprato BSC a prezzi stracciati ... Insomma, da quando in quà abbiamo deciso che le banche centrali sono nel business di second guess i mercati finanziari e di decidere cos'è un buon e cos'è un cattivo investimento? Da dove vengono questi poteri divinatori?

Gilestro e Ja hanno ben sintetizzato i miei dubbi:

(1) perché mai dare tutta la frutta (marcia e buona) al fruttivendolo che sta al lato risolve il problema?

(2) perché mai privatizzare i guadagni e statalizzare le perdite sarebbe capitalismo responsabile?

Lo so che quest'ultimo è il metodo FIAT degli anni d'oro, ma sostenere che corrisponda al "capitalismo responsabile" mi sembra fuori luogo. Specialmente se altrove si argomenta che occorre liberalizzare e redistribuire dai ricchi ai poveri ... A Francesco io voglio un mondo di bene, ma un pochino lo voglio anche alla coerenza logica.

 

 

 

 

Non solo nel fallimento di entrambe le compagnie non c'è niente di male, ma è il solo ed unico metodo per il capitalismo di rinnovarsi, qualcuno farà lo stesso lavoro meglio ed a un minor costo. Ma ormai il capitalismo serio è morente, la FED ha aiutato JP a fare un buon affare economico con i soldi dei contribuenti, BS con alitalia sta cercando di fare un affare politico con i soldi dei contribuenti. La sostanza non cambia: con i soldi dei taxpayers si fanno affari privati, l'esatto opposto del capitalismo.

 

Naturalmente, sono d'accordo con chi dice che le banche che hanno bilanci problematici falliscano, ci mancherebbe. La questione ora pero', mi si dice, e' che la gente e' terrorizzata, non capisce nulla, e mortgage backed assets sono fortemente sottovalutati. Naturalmente questo e' giudizio che dipende da modelli di valutazione. Mi si dice che questo e' quello che i modelli della FED dicono a chi li fa girare. (Me lo dice uno che li fa girare - ovviamente non Giorgio ne' Andrea - il secondo non e' piu' li' e al primo non fanno toccare i modelli veri che lui si occuca di social economics e labor). Cosa si fa in questi casi? Beh, chi ha soldi compra chi ha in bilancio mortgage backed assets (vedi JP Morgan e Bear Sterns). Mi si dice anche che nessuno compra UBS perche' gli svizzeri (il governo intendo) sparerebbe (non sono sicuro di cosa voglia dire). Comunque, in tutto questo, se UBS vale 26 e il modello degli svizzeri dice che in realta' se valuti bene i suoi mortgage backed assets il valore e' 40, allora accettare mortgage backed assets da UBS come collateral per liquidita' (al prezzo del modello, naturalmente, questo e' cruciale ed e' anche il problema perche' nessuno lo sa qual'e' il prezzo del modello) non mi par follia, anzi. Che ci sia panico e' fuor di dubbio. Che mortgage backed assets siano sottovalutate e' plausibile. Che sia la FED a dover  entrare con misure tipo quelle su collateral che dicevo e' dubitabile (a meno che non abbiano loro i migliori modelli, il che dubito molto), ma non credo faccia male (questo e' vero se e solo se l'ipotesi che mortgage backed assets siano sottovalutate e' solida; altrimenti e' solo sabbia nell'oasi). 

 

L'altra questione che mi pongo e': supponiamo che io ci creda che mortgage backed assets sono sottovalutate, dov'e' che si comprano? Le si fa comprare solo a JP Morgan? Non vale, io mica ne ho in portafoglio, sono stato bravo, com'e' che adesso passo allo sportello? Fatemi vedere il modello e poi datemi il sito web dove posso comprare queste case al prezzo di carta straccia. Senno' non vale. Questo mi pare un problema fondamentale, la segretezza e la divisione dei profitti fra amici banchieri.

 

Ma infatti che una banca centrale "dia respiro" concendendo credito temporaneo a chi ha solidi valori nell'attivo, ma che per la situazione di "follia" del mercato interbancario attuale rischia di ritrovarsi insolvente senza che le perdite abbiano minimamente intaccato il capitale netto, come già detto, per me è ok. Però bisogna accordarsi sul quanto, anche perché altrimenti si rischia il paradosso di Northern Rock, con attivo da Oscar, ma nel passivo tanti miliardi della Banca di Inghilterra da restituire a un tasso con penalità, di cui nessuno ha intenzione di farsi carico. E anche sul quando e sul perché: un conto è metterci una pezza in un imprevisto; un conto è quando diventa evidente che alcune banche hanno matchato male le attività e le passività, e sembrerebbero maturi i tempi per vedere un po' di sangue (intendo che ci sia un po' di sano "m&a"), ma la FED vuole in qualche modo evitarlo o pilotarlo.

 

 

 

Mi si dice che questo è quello che i modelli della FED dicono a chi li

fa girare. (Me lo dice uno che li fa girare [...])

 

Scherzi vero? Non solo la Fed non ha l'informazione necessaria per fare questo - non avendo alcun potere sulle banche d'investimento non ha idea di cos'abbiano in portafoglio: per calcolare cosa vale una MBS occorre conoscenza  piuttosto dettagliata dei mutui che ci sono dietro - ma anche se ce l'avesse (se davvero qualcuno alla Fed fa questo, sono curioso di vedere i risultati) il tutto avrebbe un'implicazione molto forte. Ossia: alla Fed hanno il modello "giusto" mentre tutte le migliaia di altri che fanno questo for a living da decenni ce l'hanno "sbagliato"!

Tu capisci, va bene "behavioral", ma dev'esserci un limite alle ipotesi di fantasia. Un signore alla Fed di NY e BB sono gli unici con il modello giusto, i nervi saldi e la mente lucida mentre migliaia di professionisti sono nel panico, hanno la mente offuscata ed il modello sbagliato? Miliardi di miliardi lasciati sul selciato da gente impazzita? Dai, Alberto! Comunque, son d'accordo con te che questa è L'UNICA ipotesi che giustifica l'intervento del week end scorso, l'unica. Ed è un'ipotesi assurda, come cercavo di far capire nell'articolo discutendo d'informazione asimmetrica: è la stessa cosa. A meno che non si risolva il tutto dicendo che BB ed i suoi collaboratori sono Giove, Apollo, Minerva e Mercurio ...

P.S. Well, ok, anche Jamie Dimon sembra avere la mente lucida ed il modello giusto. Per il momento fa un totale di tre persone ... sospettoso, no?

 

 

Dal blog di Becker e Posner:

 

What if anything should governments do to help out in this present financial crisis, mindful of the many kinds of moral hazard that are lurking, but also mindful that the financial structure is delicately balanced? Despite the moral hazard risks, interventionist policies might be justified not because some borrowers or lenders were taken advantage of, but if these interventions would help the economy recover more quickly, and insure that the recession is neither prolonged nor deep. Still it is difficult to see the merits in the Fed's efforts to help the sale of Bears Stearns to JPMorgan Chase by guaranteeing many billions of mortgage and other assets of the company.

 

...e buona Pasqua a tutti! :o)

 

Bear Sterns sì ed Alitalia no perchè, anche se non viene detto esplicitamente nell'articolo, c'è una differenza sostanziale:

- per Bear Sterns è chiaro chi è intervenuto. E' tutto quì: la Fed, intervenendo, si è assunta pienamente la responsabilità ed è chiaro che il fallimento dell'intervento avrebbe un solo responsabile;

- per Alitalia no: di tutti gli innumerevoli interventi effettuati negli ultimi decenni per tenere in vita quella che si è dimostrata una voragine senza fondo non si è mai capito chi è il responsabile, o meglio tutti i responsabili che si sono via via succeduti hanno scaricato sui predecessori le proprie responsabilità.

 

 

La vicenda Alitalia-BS ha del folle. Leggo i giornali e nessun commentatore sembra farlo notare. Visto da lontano, il comportamento dell'uomo BS sembra una comica inventata di sana pianta dai media. Costui continua imperterrito a straparlare senza che nessuno dichiari che le sue sono affermazioni da asylum. In un paese normale l'avrebbero già rinchiuso, dichiarando che uno così non può fare neanche l'amministratore condominiale, altro che presidente del consiglio. Gli italiani, invece, assistono divertiti ad un'imbarazzante farsa, l'ennesima frode politico-economico-mediatica dell'uomo BS. Si può essere più provinciali e creduloni? Stento a crederci.

Mi chiedo: è possibile che non esista un singolo uomo d'affari italiano, il direttore di un giornale indipendente (togliete questo: scordavo che mancano quest'ultimi), un banchiere, un ex-comissario UE ... capace di dichiarare pubblicamente che il BS è solo un poveretto affetto da delirio di onnipotenza? Un qualche imprenditore, banchiere, buon borghese lombardo-veneto che abbia il coraggio di dire che tutto questo nulla ha a che fare con la difesa degli interessi del Nord, dell'economia italiana, dei consumatori italiani? Che è pura, semplice, menzognosa ed indecente campagna elettorale degna d'una repubblica bananera?

Cosa me ne frega se affermare questo fa un favore alla sinistra e danneggia la destra? Quanto sta accadendo attorno ad Alitalia è l'ultima pagliacciata di un fenomeno da baraccone, una vergogna nazionale a cui va messo un tappo ermetico. L'uomo BS non ha niente da dire, sta perdendo la campagna elettorale in modo ridicolo di fronte ad un avversario astuto ma privo di sostanza. Ma lui ne ha ancora di meno, di sostanza, e si rifugia in operazioni vegognose ed in barzellette da avanspettacolo. Peggio di così è veramente difficile.

Volete proprio votare contro VW perché voi siete "di destra" e non potete fare altrimenti? Votate La Destra di Storace!! Sarà fascista, anzi lo è di sicuro e non lo nasconde, ma fa meno pena dell'uomo BS. Eppoi di sicuro non vince, così avete la "coscienza" tranquilla senza avere né un fascista né un peronista straparlante al potere. Altrimenti astenetevi, che sembra l'unica cosa ragionevole da fare a questo punto - sì, sto cambiando dichiarazione di voto: per quanto mi turi il naso il puzzo entra dagli occhi!

Ma denunciamo la pagliacciata, che la denuncia è l'unica libertà che ci rimane, oltre a quella di pensare con la nostra testa.

P.S. Di cosa si occupano invece le prime pagine dei grandi quotidiani italiani? Della crisi dell'export della mozzarella di bufala. In un articolo (bello perché rivelatore) in cui cerca - senza riuscirci, ma cercare cerca e lo sforzo va riconosciuto - di guardare in faccia la folle realtà di un paese allo sbando, l'editorialista, confuso ma sinceramente incazzato, prova ad elencare le eccellenze italiane da contrapporre alla mozzarella alla diossina. Eccole

 

Abbiamo la Ferrari, la nazionale di calcio campione mondiale, abbiamo

un patrimonio culturale e artistico unico e senza rivali, abbiamo la

moda e una tradizione di eleganza invidiate da tutti [...]

 

Giuro, non ho omesso nulla.

 

 

Condivido e m'associo al senso di smarrimento. Però se non si trova nessuno è perchè Berlusconi si muove di concerto con i leghisti lombardi (i veneti sembrano fregarsene, anzi ...), Formigoni e, tutto sommato, chiunque sia un politico, per via del riflesso che li spinge comunque a non volere aziende indipendenti. Le altre figure menzionate e supposte indipendenti, non intervengono perchè, in verità, indipendenti non sono. Poi, l'idea che la causa d'ogni male sia il liberismo sfrenato e lo straniero invasore è ormai diventata patrimonio nevrotico comune, quindi diventa difficile e penoso far ragionare. Ho avuto solo un leggero fremito all'accenno al 'piuttosto Storace'. Non perchè siano fascisti (il fascismo è irripetibile e poi il vero fascista vota Fini), ma perchè così si va da pagliacciata in pagliacciata (li avete mai sentiti parlare di ... qualunque argomento?)

Un' ultima cosa, per provocare. Non voterò, piuttosto m'impicco, ma il PD è meglio degli altri (nel meridione il discorso si complica un poco, ma mettiamocelo). Per far che? Nulla, mi riferisco solo ad un vago ma maggior senso della civiltà e della cultura della media dei suoi elettori e forse anche eletti. Se siano più liberali degli altri ... forse. Anzi: certo che no.

 

 

In un articolo

(bello perché rivelatore) in cui cerca - senza riuscirci, ma cercare

cerca e lo sforzo va riconosciuto - di guardare in faccia la folle

realtà di un paese allo sbando, l'editorialista, confuso ma

sinceramente incazzato, prova ad elencare le eccellenze italiane da

contrapporre alla mozzarella alla diossina. Eccole

 

 

Abbiamo la Ferrari, la nazionale di calcio campione mondiale, abbiamo

un patrimonio culturale e artistico unico e senza rivali, abbiamo la

moda e una tradizione di eleganza invidiate da tutti [...]

 

Mi ricorda il discorso di Hugh Grant, primo ministro in "Love, actually" ("We may be a small country but we're a great one, too. The country of

Shakespeare, Churchill, the Beatles, Sean Connery, Harry Potter. David

Beckham's right foot. David Beckham's left foot, come to that").

Solo che quella era una commedia.

 

http://www.repubblica.it/2008/03/sezioni/economia/alitalia-18/cavaliere-abolisce-mercato/cavaliere-abolisce-mercato.html

 

Finalmente!

Sarà partigiano e un po' fuori obiettivo (imho i problemi principali sono il tentativo di appropriazione e l'accanimento terapeutico su Alitalia, altro che l'alterazione delle quotazioni di borsa) ma molto meglio questo del silenzio bipartisan. 

 

Bestiale il Cioni, lui sì che lavora per favorire il turismo di lusso a Firenze ...

Secondo me è l'unico leghista con il cervello: fa finta d'essere comunista per mettere in pratica le politiche che Bossi predica ma non pratica. La signora "non vedente" - neanche in Italia si dice più "cieca"? Perché "cieco" ora è una brutta parola? - cade e "zac" il mendicante diventa un pericolo pubblico! Bestiale, niente da dire. 

 

Volevo solo segnalarvi che tra gli starnazzi delle oche del Campidoglio (Maroni) che hanno salvato la patria (collocata a Malpensa, presso Varese) M.J.C. Spinetta ha rotto le trattative da parte del "polo AF-KLM" di acquisto dell'Alitalia.

Con tutti i miei auguri alla patria per essersi tolta dall'impaccio.

Bonne journee a toutes et tous.

 

 

 

13:14    ++ ALITALIA: AIR FRANCE LASCIA TAVOLO TRATTATIVE ++

14:35 *ALITALIA BOARD TO MEET TOMORROW TO TAKE `NECESSARY DECISIONS'

14:34 *ALITALIA SAYS DEADLINE FOR AIR FRANCE BID HAS EXPIRED :AF FP

14:34 *ALITALIA SAYS TALKS WITH AIR FRANCE BROKE OFF :AF FP, AZA IM

14:32 *ALITALIA'S PRATO RESIGNS AS CHAIRMAN :AF FP, AZA IM

14:42 *AIR FRANCE SAYS ALITALIA UNION'S PROPOSAL `INCOMPATIBLE'

14:41 *AIR FRANCE BREAKS OFF TALKS WITH UNIONS ON ALITALIA TAKEOVER

 

 

Becker e Posner tornano a parlare di banche, deregulation e moral hazard. Interessante in particolare il commento di Posner:

 

I no longer believe that deregulation has been a complete, an unqualified, success.  [...] I suspect that the deregulation (though again partial) of banking has been a factor in the current credit crisis. The reason is related to Becker's very sensible suggestion that, given the moral hazard created by government bailouts of failing financial institutions, a tighter ceiling should be placed on the risks that banks are permitted to take. Because of federal deposit insurance, banks are able to borrow at low rates and depositors (the lenders) have no incentive to monitor what the banks do with their money. This encourages risk taking that is excessive from an overall social standpoint and was the major factor in the savings and loan collapse of the 1980s. Deregulation, by removing a variety of restrictions on permitted banking activities, has allowed commercial banks to engage in riskier activities than they previously had been allowed to engage in, such as investing in derivatives and in subprime mortgages, and thus deregulation helped to bring on the current credit crunch. At the same time, investment banks such as Bear Sterns have been allowed to engage in what is functionally commercial banking; their lenders do not have deposit insurance--but their lenders are banks that for the reason stated above are happy to make risky loans.

[...]  I suspect that the commercial and investment banks and hedge funds were engaged in rational risk taking, but that (except in the case of the smaller hedge funds--the largest, judging from the bailout of Long-Term Capital Management in 1998, are also considered by federal regulators too large to be permitted to go broke) they took excessive risks because of the moral hazard created by deposit insurance and bailout prospects.

Perhaps what the savings and loan and now the broader financial-industry crises reveal is the danger of partial deregulation. Full deregulation would entail eliminating both government deposit insurance (especially insurance that is not experience-rated or otherwise proportioned to risk) and bailouts. Partial deregulation can create the worst of all possible worlds, as the western energy crisis may also illustrate, by encouraging firms to take risks secure in the knowledge that the downside risk is truncated.

There has I think been a tendency of recent Administrations, both Republican and Democratic but especially the former, not to take regulation very seriously. This tendency expresses itself in deep cuts in staff and in the appointment of regulatory administrators who are either political hacks or are ideologically opposed to regulation. (I have long thought it troublesome that Alan Greenspan was a follower of Ayn Rand.) This would be fine if zero regulation were the social desideratum, but it is not. The correct approach is to carve down regulation to the optimal level but then finance and staff and enforce the remaining regulatory duties competently and in good faith. Judging by the number of scandals in recent years involving the regulation of health, safety, and the environment, this is not being done. And to these examples should probably be added the weak regulation of questionable mortgage practices and of rating agencies' conflicts of interest and, more basically, a failure to appreciate the gravity of the moral hazard problem in the financial industry.

 

 

"Sessanta persone arrestate e 406 incriminate: ha le proporzioni di una

vera e propria retata a Wall Street l'operazione coordinata dal

ministero della Giustizia degli Stati Uniti e dall'Fbi nell'ambito

dell'indagine sul fallimento dei fondi speculativi che ha innescato la

crisi dei subprime.

L'Fbi ha annunciato di aver individuato 144 casi di frode legati ai

mutui subprime, per un totale di 1 miliardo di dollari di perdite".

Il resto continua al link qui sotto

tinyurl.com/5t7k69

 

 

BOLDRIN: Quanto costerebbe alla società (ossia, a i non azionisti, ai non

dirigenti, ai non dipendenti) il fallimento di una banca

d'investimenti? A mio avviso, quasi nulla o nulla.

 

Lo sapremo forse tra presto. Vi e' infatti un 50% di probabilita che la Lehman fallisca nelle prossime 24 ore, dopo il ritiro della Barclay' s e della Bank of Amerika che sembravano disposte ad acquistarla (ma solo con l'aiuto dello stato).

La proposizione di Boldrin testata in tempo reale! Come la teoria di Einstein durante la famosa eclisse del 1919! Un momento storico.

 

 

Mah, non che sia proprio mia la proposizione che stiamo testando! Credo di essere arrivato buon ultimo, dopo centinaia di altri che l'avevano già detto prima e meglio di me.

Ad ogni modo, è vero sta accadendo proprio in queste ore. Domani mattina, quando ci sveglieremo, vedremo cos'avranno fatto i mercati. Non mi aspetto un rally dei titoli bancari, ma nemmeno il terremoto. Comunque, chi vivrà vedrà.

Per ironia della sorte, nelle medesime ore all'interno dei ministeri romani si decide la sorte di un'altra colonna dell'economia mondiale. Anche in questo caso, ed anche qui buon ultimo, ho auspicato molte volte che si faccia l'esperimento e la si lasci fallire. Così, tanto per vedere cosa succede: se crolla il mondo o se, più modestamente, il grande statista Scajola deve prendere il treno per andare su e giù fra casa ed ufficio. Ma, temo, questo test empirico ci sarà impedito vederlo ...

 

 

ho auspicato molte volte che si faccia l'esperimento e la si lasci fallire

 

Personalmente ho acceso un cero alla Madonna ed ho fatto pure un voto nella speranza che questo si realizzi. A costo di dover tornare a prendere treni per qualche mese (che per il sottoscritto vuol dire fare sei ore di viaggio ininterrotte dalla partenza all'arrivo...).

 

Il parallelo banche - linee aeree viene rilanciato da Forbes:

 

Not to sound harsh, but Lehman Brothers reminds me of Pan Am Airlines. No one (well, beyond their employees) is going to miss them. There are plenty of others to take their place.

 

http://www.forbes.com/2008/09/15/lehman-panam-banks-oped-cx_ak_0915kessler.html?feed=rss_news