Auto ibride in Europa?

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Negli Stati Uniti la legislazione di alcuni stati (capofila la California, ma seguono Maine, Massachusetts, New York e Vermont) impone che una percentuale delle auto immatricolate da ogni casa automobilistica sia ad emissioni ridotte o addirittura "emissioni zero". Sono percio' apparse sul mercato le prime auto ibride che sono piu' efficienti nel consumo di carburante rispetto alle auto classiche statunitensi. Ma vale la pena di comprare una Prius in Italia?

A seguito dell'entrata in vigore della "State's Zero-Emission Vehicle Regulation" nello Stato della California, i costruttori di automobili sono costretti a immatricolare sul mercato una percentuale di veicoli ad emissioni ridotte o senza emissioni (ZEV). In un primo tempo era prevista una quota sempre maggiore di veicoli ZEV a partire dal 2001, ma una serie di ricorsi ha fatto slittare e modificare le scadenze, fino a quelle che sono in vigore ora (almeno credo che queste siano le ultime).

Vista l'impossibilita' pratica di produrre (e vendere) un veicolo ad emissioni zero (solo i veicoli elettrici riescono a soddisfare i requisiti necessari per avere la certificazione ZEV, che siano alimentati a batterie o a celle di combustibile), sul mercato sono stati immessi alcuni veicoli definiti "ibridi", mossi da un motore a combustione interna e da un motore elettrico.

I limiti che impediscono di produrre un veicolo elettrico che possa anche solo avvicinarsi alle prestazioni di un veicolo con motore a combustione interna sono principalmente la difficolta' di costruire un sistema di immagazzinamento di elettricita' ad alta efficienza e le complicazioni per effettuare un rifornimento. Un kg di combustibile fossile immagazzina una quantita' di energia sfruttabile di alcuni ordini di grandezza superiore a quella immagazzinabile dalle batterie convenzionali (piombo). Una densita' di energia immagazzinata maggiore, ma non di molto, a scapito di un costo notevolmente superiore, la offrono le batterie al Nickel-Cadmio e Nickel Metal Idrato. Ultimamente notevoli passi avanti nell'immagazzinamento dell'energia elettrica si sono avuti con l'adozione delle batterie di composti di litio, che hanno un prezzo elevatissimo. Ma siamo sempre molto lontani dalla densita' di immagazzinamento di energia offerta dai combustibili fossili ed i tempi per la ricarica sono comunque molto piu' estesi: alcune ore a fronte di pochi minuti per un "pieno di energia", un limite difficilmente superabile perche' se si diminuisce il tempo di ricarica, aumenta la temperatura delle batterie, fino ad arrivare alla possibilita' che prendano fuoco.

Un'altra strada percorsa per immagazzinare energia in modo efficiente e veloce e' stata quella di provare ad utilizzare l'idrogeno, che tramite una reazione in "celle a combustibile" oppure in un apposito motore a combustione interna, puo' produrre energia. L'idrogeno ha una densita' di immagazzinamento di energia molto elevata ed una "ricarica" si puo' effettuare in pochi minuti. Pero' l'idrogeno ha la brutta caratteristica di autoincendiarsi ed esplodere in presenza di una percentuale di ossigeno superiore al 4% (e l'aria ne ha circa il 20.9%). Lo scarso entusiasmo nel guidare un'auto che, in seguito ad una perdita del serbatoio puo' trasformarsi in questo ha pero' frenato l'interesse e non sono in commercio auto che sfruttino l'idrogeno come combustibile (la BMW annuncio' un prototipo e la creazione di un distributore, ma non credo si sia andati oltre al lancio pubblicitario).

Un'ulteriore strada percorribile sembra essere quella delle pile Zinco-aria, ma anche di questa fonte di energia sono presenti solo esemplari sperimentali.

Attualmente le case costruttrici hanno messo in vendita delle auto "ibride", in cui la fonte di energia e' un motore a combustibile fossile, ma con un sistema che permette di recuperare l'energia dissipata durante le frenate tramite generazione di elettricita' che viene immagazzinata in condensatori e batterie ed utilizzata quando al motore si richiedono prestazioni elevate. In questo modo si minimizzano gli sprechi di energia (principalmente si recupera quella che si trasformerebbe in calore quando si frena). Negli Stati uniti sono in vendita auto della Toyota e del suo marchio Lexus, della Honda, della Saturn ed altre marche. In Europa sono in vendita solo i prodotti della Toyota e Lexus.

La motivazione della vendita di queste auto, percio' e' data solo dal dover rispondere alla norma statale che impone l'immatricolazione di una percentuale di veicoli a bassa emissione per poter vendere auto tradizionali, non da una effettiva richiesta del mercato. Negli Stati Uniti questo comporta che le auto ibride Prius vengano vendute ad un prezzo molto contenuto (20-22 K$) per incrementarne le vendite e poter vendere una maggiore quantita' di auto tradizionali.

In Europa simili regolamentazioni sulla tipologia di auto vendute non ci sono ancora. Quindi in Europa la Toyota non ha alcun interesse speciale ad incrementare le vendite della Prius ed il suo prezzo infatti e' di circa 33.5 K$ (al cambio di oggi).

La Prius ha una trasmissione CVT, un motore benzina 1500 cc ed un sistema di recupero dell'energia durante le decelarazioni e le frenate (un po' come il sistema KERS che deve essere montato quest'anno sulle auto di Formula 1). Il cambio CVT dovrebbe permettere al motore di girare sempre al regime di giri ottimale da un punto di vista dell'efficienza, ma a suo svantaggio consuma una certa quantita' di energia per funzionare. Credo che non offra, per se', alcun vantaggio reale (difatti non ha una grande diffusione sulle auto tradizionali), ma che sia stato utilizzato su questa auto per poter sfruttare la coppia aggiuntiva fornita dal motore elettrico quando entra in funzione.

In Europa a questo prezzo, conviene comperare una Prius? Dipende. Guardiamo una tabella con alcune caratteristiche della Prius e di altre auto che possono interessare ad un acquirente sensibile ai temi dell'ecologia:

marca modello cilindrata alim. pot. coppia vel. max. acc. urbano extraurb. misto CO2 prezzo
ccCVNmKm/h0-100l/100kmg/Kmeuro
ToyotaPrius 1.51497ibrida11347817010.95.04.24.310426,531
VWPolo 1.4 TDI 80CV DPF 5p. BlueMotion1422gasolio8019517612.85.03.54.010816,974
VWPolo 1.4 TDI 69CV 5p. United1422gasolio6915516414.65.73.94.511914,151
VWPolo 1.9 TDI 101CV 5p. Sportline1896gasolio10124018810.76.44.04.913517,626
VWFox 1.4 TDI1422gasolio6915516114.76.24.35.013511,913
Peugeot206 1.4 HDi 5p. Enfant Terrible1398gasolio6816016813.25.43.74.311213,801
Peugeot107 1.4 HDi 5p. Plaisir1398gasolio5413015415.65.33.44.110912,146
Peugeot207 1.4 HDi 70CV 5p. ONE Line1398gasolio6816016615.15.83.84.511714,726
Peugeot207 1.6 HDi 90CV 5p. Energie1560gasolio9021518211.55.83.84.512017,476
Peugeot207 1.6 HDi 90CV FAP 5p. Energie1560gasolio9021518211.55.83.84.512018,076
Peugeot207 1.6 HDi 90CV 5p. XS1560gasolio9021518211.55.83.84.511718,626
Peugeot207 1.6 HDi 90CV FAP 5p. Energie Sport1560gasolio9021518211.55.83.84.512018,876
Peugeot207 1.6 HDi 110CV FAP 3p. XS1560gasolio10924019310.15.83.84.512019,226
Peugeot207 1.6 HDi 110CV FAP 5p. XS1560gasolio10924019310.16.04.14.812619,826
Fiat500 1.3 MJT 16V Pop1248gasolio7514516512.55.33.64.211013,151
FiatPanda 1.3 MJT 16V Dynamic1248gasolio6914516013.05.43.74.311412,336
FiatPunto Classic 1.3 MJT 16V 5p.1248gasolio6918016413.45.63.94.511912,701
FiatGrande Punto 1.3 MJT 75CV 5p. Active1248gasolio7419016513.65.94.04.711914,651
FiatGrande Punto 1.3 MJT 90CV 5p. Dynamic1248gasolio9020017511.95.93.94.611917,151
FiatGrande Punto 1.6 MJT DPF 5p. Emotion1598gasolio1203201909.65.94.14.812620,251
FiatIdea 1.3 MJT 16V 70CV BlackStar1248gasolio6918015915.46.24.55.112916,701
FiatIdea 1.3 MJT 16V 90CV BlackStar1248gasolio9020017312.56.34.14.912017,551
FiatIdea 1.6 MJT 16V DPF BlackMotion1598gasolio1203001909.96.24.24.912922,051
FordKa+ 1.3 TDCi 75CV cDPF1248gasolio7514516113.15.23.74.211211,901
FordFiesta+ 1.4 TDCi 68CV 5p.1398gasolio6816016214.95.34.54.211013,551
FordFiesta+ 1.6 TDCi 90CV 5p. DPF1560gasolio9020417511.95.23.64.211014,801
FordFocus+ 1.6 TDCi 90CV 5p.1560gasolio9021517712.65.63.84.511818,151
FordFocus+ 1.6 TDCi 110CV 5p. DPF1560gasolio11026018810.95.83.84.511919,401
FordFocus+ 1.8 TDCi 115CV 5p.1753gasolio11630019010.86.74.35.213719,401
FordFocus+ 2.0 TDCi 136CV aut. 5p. DPF1997gasolio13634020010.17.84.75.815421,901
SeatIbiza 1.4 TDI DPF 5p. Free1422gasolio8019511513.06.04.04.611512,912

(dati presi tutti da quattroruote febbraio 2009, cosi' da poterli confrontare direttamente. Prezzo "chiavi in mano")

Se un guidatore ha una forte anima ecologista e vuole principalmente minimizzare le emissioni per i suoi spostamenti, esiste la Vw Polo diesel (e le altre auto equipaggiate con il diesel 3 clindiri 1400 VW) che, oltre a costare molto meno, ha dimensioni minori e consuma meno, emettendo quindi meno gas inquinanti (gli inquinanti non sono solo la CO2, sul cui effetto reale ci sono molte polemiche, ma anche altri prodotti della combustione che sicuramente producono effetti nocivi e che in un modo o nell'altro, anche se assorbiti da uno scrubber o da un catalizzatore, vanno smaltiti da qualche parte, se non emessi direttamente in atmosfera).

Devo fare ammenda ed ammettere di avere sbagliato a quantificare la dimensione dell'inquinamento prodotto da questo motore diesel: non e' la meta' di quanto prodotto da una Prius europea, e' piu' o meno la stessa quantita', per cui mi scuso dell'imprecisione nella precedente risposta.

In alternativa la maggior parte delle auto diesel con cilindrata attorno ai 1400-1600 cc fornisce consumi simili o inferiori, ad un prezzo di acquisto notevolmente minore della Prius.

Sui tracciati a velocita' costante, non c'e' storia, la Prius ha un motere a benzina sottodimensionato per il suo peso e non offre alcun vantaggio che giustifichi il maggior prezzo rispetto a macchine tradizionali, ne' per prestazioni, ne' per consumi.

La particolare tecnologia della Prius la rende valida nel caso che il guidatore passi il suo tempo a "sgommare" ed a inchiodare di continuo o comunque tenga una guida molto aggressiva: durante le frenate il sistema recupera energia che restituisce al motore durante le accelerazioni. Vedo molto difficile che un guidatore attento ai temi dell'ecologia abbia simili stili di guida.

Allo stesso tempo, trovo poco credibile che il suddetto guidatore abbia interesse a comperare un SUV, anche se ibrido.

Mi pare che in Europa ci siano pochissime giustificazioni per comperare una Prius e che in realta' le vendite che ci sono negli USA siano dettate da una politica dei prezzi artificiosamente tenuti bassi ed una campagna propagandistica molto ben orchestrata per poter raggiungere una fetta di mercato che permetta di vendere un maggior numero di auto tradizionali. Inoltre le auto USA non hanno mai brillato per economia nei consumi, per cui ad un confronto diretto con le auto di oltreoceano, la Prius esce ne molto piu' brillantemente, rispetto a quanto e' disponibile qui da noi.

ps la Tesla Motor ha messo in commercio un'auto completamente elettrica, la "Tesla Roadster", che promette prestazioni di tutto rispetto, 350 km di autonomia guidando con un "piede leggero", un centinaio di km "pestandoci forte", velocita' di picco di 200 km/h, accelerazioni da panico (meno di 4 sec per passare da 0 a 100 km/h). Pero' costa sugli 80-90 K$, ha un pacco di piu' di 6000 batterie al litio che prima o poi andranno sostituite con una spesa considerevole e comunque necessita di alcune ore poter essere ricaricata. Quando ce ne sara' un parco funzionante di una certa entita' (fino ad ora ne hanno prodotte e vendute 100), si potra' verificare se e' un'auto solida o se e' una cosa destinata a cadere nel nulla.

ps 2 non si puo' prendere neanche in considerazione la "eolo" ad aria compressa, un'auto che per funzionare realmente dovrebbe violare le leggi della termodinamica e che assomiglia ormai definitivamente a "vapourware".

ps 3 Girano voci su prototipi di auto "ad acqua" o a "magia" che consumerebbero ed inquinerebbero praticamente nulla, ma che vengono tenute nel cassetto dalle case costruttrici perche' la lobby malvagia dei petrolieri ci perderebbe dei soldi. Secondo voi e' credibile che gli Agnelli, se la Fiat avesse per le mani un simile progetto, facciano un favore ai Moratti, visti i rapporti che intercorrono tra i padroni della Juventus e quelli dell'Inter ed al guadagno che ci potrebbero fare, commercializzando per primi una tecnologia rivoluzionaria?

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Commenti

Ci sono 53 commenti

Ho già scritto qui sulla Toyota e sulle auto "green", articolo solo un poco meglio, visto l'articolo di Gilberto.

Tutto il problema delle auto elettriche, come ha notato Gilberto, ruota intorno al problema dello stoccaggio dell'energia, e i tempi di immagazzinamento dell'energia stessa.

Sui tempi di "ricarica" l'unica soluzione, individuata da tempo, e già attuata nelle piccole località di villeggiature in cui sono obbligatorie le auto elettriche (ad es. Capri e Panarea) è la sostituzione del pacco batterie presso la stazione di rifornimento (che può essere anche casa propria).

Le ricerche su batterie "efficienti" o sulle celle di combustibile sono ancora lontane dal darci quei requisiti di sicurezza e affidabilità, ma le grandi case ci stanno smenando sopra grandi quantità di denaro, qualcosa si potrebbe avere fra un pò. Quando ? Only God knows.

Noi abbiamo incentrato la ricerca sulla leggerezza del telaio e della scocca, oltre a un grande uso di materiali compositi per le altre parti della carrozzeria (non ci siamo inventati niente, abbiamo rivisitato una Mehari, la prima macchina in vetroresina), accoppiandoli a un motore ad alta efficienza, brevettato.

Dal mio personale punto di vista è già possibile avere auto elettriche, anche a buon mercato, a patto che: siano city-car, non debbano portare grandi pesi (max 4 persone) e non debbano affrontare grandi tragitti autostradali,e lo Stato faccia la sua parte regolamentando il "battery exchange service" (le stazioni di servizio).

Segnalo, inoltre, che anche le auto a metano sono molto valide, il problema è che il metano non è gestito (ancora) dai nuovi motori benzina a turbina (TSI), mentre il GPL risente meno, difatti la FIAT, che aveva molto puntato sul metano, è stata costretta a introdurre anche il GPL sulla sua gamma, anche qui poi il problema è la rete distributiva e i tempi di rifornimento.

Tutto il resto è paccottiglia buona per i giornali, la Prius (omen nomen) in primis.

chiaramente no non conviene anche perchè quei dati in tabella sono misurati su un ciclo di test che non c'entra niente con il reale utilizzo dell'auto. Indicativo è questo articolo. L'unica vera soluzione sono le auto ZEV che però allo stato attuale della tecnologia può passare solo da una rete capillare di ricarica delle batterie come stanno facendo in israele

raf, quell'articolo che citi propone un confronto abbastanza ridicolo. Come da una parte ci sono gli ecologisti d'accatto che osannano la Prius a sproposito, dall'altra parte ci sono picconatori per partito preso come quello che ha realizzato quella prova. È abbastanza ovvio a chiunque con una minima infarinatura tecnica che l'attuale Prius abbia un rendimento scarso ad andature autostradali, proprio perché il motore è dimensionato per usi urbani e l'andatura autostradale significa viaggiare vicino alla velocità massima. Tempo fa un noto programma della BBC fece un confronto simile tra una Prius lanciata in pista a tavoletta e una BMW M3 (8 cilindri e 420 cavalli) che doveva solo starle dietro. Risultato (buono per i gonzi): la Prius ha consumato di più. Chissà come mai non ci hanno fatto vedere quale delle due consuma di più una mattina d'inverno sul London Orbital...

La nuova Prius in vendita dal 2010 vedrà finalmente un aumento di potenza montando un motore a benzina 1.8 l a ciclo Atkinson da 90 CV, quindi si può prevedere che le cose miglioreranno nettamente da questo punto di vista. Tuttavia, chiunque (a meno di ignoranza o malafede) sa che l'ibrido non è la soluzione per percorrenze extraurbane o autostradali, bensì porta vantaggi solo nel ciclo urbano. E qui i vantaggi ci sono davvero, ben più di quanto dovrebbe dimostrarci la tabellina dell'articolo. Come dice raf, i cicli di test per il calcolo ufficiale del consumo sono basati su una guida molto "tranquilla"; nessuno in città guida in quella maniera, nemmeno il soggetto più placido e in pace col mondo. Sfido chiunque, salvo forse gli extreme hypermilers, a ottenere un consumo di 5 l/100 km in ciclo urbano con la Polo (la seconda in tabella). Quelli ufficiali della Prius invece si avvicinano molto al consumo reale ottenibile dal guidatore medio. I confronti basati sui consumi ufficiali quindi tenderei ad ascriverli alla retorica spicciola. :-)

Gilberto Bonaga dice anche un'inesattezza sul cambio CVT. Questa trasmissione apporta sensibili vantaggi anche sulle auto tradizionali. E allora perché non si è diffusa? Per due motivi: il primo è che ha un costo di sviluppo e produzione più elevato, oltre ad essere più delicata. Il secondo è squisitamente psicologico: il CVT tende tiene il motore a un regime di giri costante durante la marcia; al guidatore medio però non piace sentire il suono del motore costante mentre accelera, bensì gli piace sentire brum brum brum. Pertanto l'industria si è adeguata. ;-)

Ultima postilla: la BMW ha dichiarato l'anno scorso di aver abbandonato il progetto dell'idrogeno.

 

Un parametro interessante da vedere sarebbe il costo chilometrico medio (quattroruote lo fornisce, ci daro' un'occhiata), perche' un conto e' vendere una macchina che "inquina meno" e che potrebbe essere uno specchietto per le allodole per gli ecologisti (oppure mirare a quelli che vogliono farsi vedere ecologisti: Obama e Grillo credo abbiano comprato la macchina per questo motivo, anche se si puo' discutere se l'abbiano fatto per motivi di immagine o per dare il buon esempio), un altro discorso e' invece vendere una macchina che e' "verde" (odio questo termine) proprio perche' e' piu' efficiente.

Maggior efficienza vuol dire minor costi di gestione.  A questo punto si fa un bel business plan e si vede quale fra costi di gestione (a volerli calcolare per bene pero' i dati di quattroruote siano sufficienti) e ammortamento risulta meno onerosa.  Questo e' un argomento fondamentale, perche' capito da TUTTI, ecologisti e non (d'altra parte si fa, e' agli affetti delle persone e ai loro ideali che bisogna parlare).

Una sola questione sulla Tesla.  E' quella che si dice una "supercar".  Non e' fondamentale che sia un'auto gestibile quotidianamente.  Serve a far vedere che una cosa del genere si puo' fare e che elettrico non vuol dire noioso.  E' un'operazione di immagine, cosi' come lo e' ogni macchina di quella categoria.

 

Chiudo sulle auto "a magia".  Un qualunque mezzo ha bisogno di una FONTE di energia.  L'acqua non lo e'.  Ci posso estrarre l'idrogeno, vero, ma questo vuol dire che ho bisogno di una fonte di energia per estrarlo, il che ci riporta al problema originario.

Un' argomento che spesso si trascura in questi dibattiti è quello della sicurezza.

Per esempio, come ricorda  le pile a ioni di litio hanno una certa tendenza ad esplodere: in un pc portatile causano danni relativi, in un' auto potrebbero fare danni molto maggiori.

Lo stesso vale per certe idee di immagazzinare energia cinetica in un volano, che al primo incidente diventerebbe una specie di lama rotante alla goldrake.

In prospettiva, la nicchia di mercato dell'auto ibrida sarà indubbiamente sempre più importante. In particolare, credo che il recupero dell'energia di frenata sarà una di quelle tecnologie per cui, tra vent'anni, ci guarderemo indietro chiedendoci come mai una cosa tanto ovvia ha richiesto tanto tempo.

Tuttavia, se rimettiamo i piedi per terra e guardiamo allo stato attuale della tecnologia e dei prezzi, questa discussione mi sembra francamente più politica che pratica. Oggi, un automobilista che voglia risparmiare in modo netto e limpido, spendendo in carburante poco più della metà di benzina equivalente, nonché inquinando molto meno, ha davanti a sé una soluzione semplice, sicura e collaudata, che si chiama GPL. Quando io faccio il pieno di gas, la tecnologia della Prius mi fa un baffo.

So benissimo che si tratta ancora di un combustibile fossile che non rappresenterà una soluzione di lungo periodo. Ma l'auto ibrida lo è? In ogni caso, nei beni di largo consumo alla fine è il portafoglio dei consumatori a determinare le grandi strategie industriali. Che ci piaccia o no, l'immediato futuro dell'auto deve coincidere con un immediato risparmio. Altrimenti, e qui sono d'accordo con le conclusioni del post, chi me lo fa fare di comprarmi la Prius?

 Il pieno di Gpl costa meno semplicemente perché questo combustibile (utilizzato per cucinare, riscaldarsi, etc) è MENO TASSATO della benzina o del gasolio. Tutto qui.

Il settore dell'auto è uno di quei settori dove i vincoli imposti dall'esistente hanno il peso maggiore. Basti pensare che il turnover del parco auto funzionante è intorno ai 15 anni e una nuova tecnologia, per quanto vantaggiosa, non può che essere adottata molto gradualmente. Uno dei vincoli più importanti è costituito dalla rete distributiva, pensata per fornire benzina e gasolio. Il metano, che è il combustibile fossile meno costoso e meno inquinante, fatica molto a diffondersi, soprattutto per la mancanza di punti di rifornimento.

La conseguenza è che la strada praticabile, dati i vincoli, sembra essere quella dell'ibrido elettrico+benzina o diesel con doppio motore. Si dovrebbe puntare a ridurre  drasticamente la cilindrata del motore a scoppio, che dovrebbe assicurare la marcia nei lunghi tragitti a velocità costanti, mentre il motore elettrico dovrebbe garantire totale autonomia per i percorsi brevi (fino a 50-60 km giornalieri), che per molti automobilisti rappresentano il principale utilizzo delle vetture, e lo spunto in accelerazione (per qs ultimo è necessario che il motore a scoppio assicuri anche una eventuale ricarica in corso di marcia sotto una certa soglia di autonomia). . La maggiore innovazione dovrebbe essere la possibilità di ricarica alla rete elettrica (plug-in). Qs soluzione è completamente praticabile data la tecnologia esistente e non richiede rivoluzioni ma un progressivo adattamento. Naturalmente la possibilita che ciò avvenga praticamente è legata ai costi di una simile innovazione. Quello che troppi dimenticano è che il costo delle automobili è soprattutto un costo fisso. Le spese per il carburante sono solo una frazione delle spese complessive (intorno al 20%-25%, in media). Guardando indietro si può verificare che l'incidenza delle spese per il carburante sul totale era più elevata in passato, soprattutto dopo l'aumento del prezzo del petrolio degli anni 70.

Concordo con quello che hai scritto, in particolare sulla stroncatura dell'idrogeno, che secondo qualche venditore di frottole (Rifkin, ad esempio) doveva essere il combustibile del futuro.

NB Ho visto che qualche volta c'è un po' di confusione tra emissioni di CO2 e scarichi inquinanti. La CO2 è un problema solo per quelli che sono convinti abbia a che fare con i cambiamenti climatici, i gas di scarico invece sono un problema assai più immediato e con conseguenze negative che chiunque può constatare.

perfettamente d'accordo ma è difficile che uno usi la macchina solo in città. Se usi la macchina solo in città ti conviene una polo, tanto il bagagliaio è lo stesso. Riguardo al ciclo ti dirò di più le centraline lo hanno memorizzato internamente e rispettano i limiti di inquinamento solo quando sono all'interno di esso.

 

Riguardo le scelte politiche vs le scelte commerciali: ho visto un paio di anni fa questo documentario: en.wikipedia.org/wiki/Who_Killed_the_Electric_Car e l'ho trovato estremamente interessante. Se siete interessati all'argomento non perdetelo.

una'altra teoria del complotto ?

Lo scarso entusiasmo nel guidare un'auto che, in seguito ad una perdita del serbatoio puo' trasformarsi in questo ha pero' frenato l'interesse e non sono in commercio auto che sfruttino l'idrogeno come combustibile (la BMW annuncio' un prototipo e la creazione di un distributore, ma non credo si sia andati oltre al lancio pubblicitario).

 

In realta' in California e Giappone la Honda vende dal 2008 la Clarity (motore da 134 cavalli). Ho visto ieri sera una prova su strada di questa macchina su Top Gear (il video e' disponibile qui).

Aggiungo che il governo Norvegese ha acquistato alcune Mazda con motore Wankel (rotativo, risolve alcuni dei problemi che i motori a pistoni tradizionali hanno con l'idrogeno) alimentate a idrogeno.

Comunque, piu' che la paura della gente, e' la paura di una cattiva pubblicita' del genere che hanno i produttori, per cui prima di immettere sul mercato qualcosa di questo tipo si assicurano che sia veramente a prova di bomba ("ops, mi e' esploso il prototipo in pieno centro di Parigi, portandosi via un pezzo di Galeries Lafaytte!" non e' un bel comunicato stampa).  Oltre che, ovviamente, considerazioni economiche su rendimenti e disponibilita' del combustibile.

  La maggior parte delle considerazioni su “auto ecologiche”, carburanti non convenzionali, risparmi energetici sono inquinate dagli interessi di costruttori, ricercatori o semplicemente dall’ignoranza degli ecologisti. Premettendo che le conclusioni dell’articolo sono largamente condivisibili,  ha perfettamente ragione amadeus, che prospetta soluzioni interessanti, quando precisa che andrebbe esattamente definito il “tipo” di inquinamento di cui trattasi. Nell’articolo, la comparazione dei dati di consumo di alcune auto diesel con quelli della Prius (propulsore a benzina) dimostrano che le acrobazie costruttive (recupero di energia in frenata) di quest’ultima auto riescono a compensare all’incirca il minore rendimento dei motori a ciclo Otto in confronto a quelli a ciclo Diesel. Si ha semplicemente conferma di un fatto ben noto.  Se volessimo ad ogni costo vedere in che cosa si avvantaggia la Prius, dovremmo fare un passo ulteriore, e considerare che il motore a benzina è nettamente meno inquinante per quel che riguarda le polveri sottili. Questo aspetto ci porta a considerare e distinguere i “target” (raggiungibili o che cerchiamo di raggiungere) a proposito di “auto ecologiche”. Se parliamo di CO2, il principale prodotto della combustione  dei fossili, l’unica strada per diminuire le emissioni delle auto è quella di diminuire drasticamente la potenza dei motori, alleviandole nel peso e riducendone le prestazioni, ed utilizzare i motori diesel, che hanno un miglior rendimento.  E, a proposito della CO2 va aggiunta la considerazione che produrre carburanti “puliti”, ad esempio idrogeno o elettricità, ha al momento un costo (in combustibili fossili, se questa è la fonte primaria) che porta a moltiplicare la “spesa energetica”. Se – più concretamente – parliamo degli inquinanti delle città che rovinano i polmoni nostri e quelli dei nostri figli, dobbiamo occuparci del benzene, degli ossidi di azoto, della anidride solforosa e delle cosiddette “polveri sottili”. Queste ultime sembrerebbero essere, al momento, gli inquinanti più preoccupanti: la loro origine è da mettere in relazione con la combustione del gasolio (motori Diesel) e con l’usura dei materiali di attrito impiegati nelle auto, principalmente i pneumatici. I motori a benzina, da quando sono scomparsi i “carburatori” e sono tutti dotati di marmitta catalitica, non emettono polveri sottili. Gpl e specialmente metano provocano una maggior formazione di ossidi di azoto, che vengono decomposti dalla marmitta catalitica. Concludendo: auto come la Prius rappresentano trovate pubblicitarie con scarsissima incidenza sui reali problemi dell’inquinamento cittadino, che è quello del quale vale la pena di preoccuparsi. Il tormentone sulla CO2 – vedi surriscaldamento globale – non merita a mio avviso molta attenzione, specie se lo riferiamo al solo traffico automobilistico. E, per l’inquinamento delle città, sarebbe necessario passare gradualmente a vetturette ad emissioni zero specializzate al traffico cittadino. Naturalmente andrebbe segmentato il mercato: pensare all’automobile buona a tutti gli  usi, come ad esempio al SUV (2,5 tonnellate e 500 Hp di potenza, come un Cayenne) da utilizzare anche in città, è una idea che andrebbe abbandonata.

Articolo interessante.

 

Ma leggendo i commenti sembra che il problema energetico sia solo quello di scegliere il vettore (in questo caso le batterie). In realtà la situazione è ben complessa e sono convinto che lo scenario futuribile vedrà sempre più ricorso all'efficienza.

 

Con ciò voglio dire che noi dobbiamo discutere di trasporto pubblico, non di auto. Tra 50 anni sono abbastanza convinto che guarderanno all'auto come una follia del passato, quando forse avremo una rete di trasporti simile a quella di Madrid estesa a tutto il territorio nazionale.

 

Un bus che fa 5km/l è dannatamente più efficiente di una macchina ecologica che ne faccia 30. Semplicemnte perché noi dovremmo considerare il consumo di energia per persona e non per macchina, è un punto su cui si discute troppo poco.

 

Infine, per gli spostamenti in città basterebbero le biciclette (elettriche o meno) o i semplici piedi (perché se la rete di trasporti e buona si deve essere a 15min a piedi da tutto).

 

ti faccio notare che 50 anni fa dicevano che nel 2000 le macchine avrebbero volato.

Mai stato a Madrid, ma a Tokyo con tutti i treni veloci e non, metropolitane, monorotaie e quant' altro è ancora pieno di macchine. Ed in campagna i bus sono molto meno efficienti delle macchine.

I trasporti pubblici van benone per una classe di utenti (principalmente pendolari urbani), ma non ci sarà mai una rete pubblica che connette efficientemente due paesini alle 2 di notte.Rinunciare alle auto vuol dire restringere molto la libertà di movimento.

Non è un'argomento contro i trasporti pubblici, solo contro l' idea di rinunciare a quelli privati.

L'auto ibrida è meno inquinante in città, e non ha particolari gravami su strade scorrevoli. Di quanto è meno inquinante in città? E quanto più efficiente deve essere una ibrida per considerarsi una valida alternativa? Vi sono diversi parametri da considerare (alcuni sono stati già menzionati nei commenti precedenti). Il più semplice e sul quale il consumatore può fare facilmente i suoi calcoli è il consumo di benzina L/100km. Dai dati della tabella dell'articolo, il vantaggio è evidente in città ma dati i prezzi di vendita riportati da quattroruote, non sembra giustificare la scelta da parte del consumatore (a cui poca importa l'effetto serra o le polveri sottili della propria auto ma solo di quella degli altri) nonostante l'attuale prezzo della benzina. Apparentemente in Italia vi è una sola ibrida in commercio (possibile?). Ma negli Stati Uniti ve ne sono tante, ma anche in Inghilterra e in Svizzera, per fare esempi europei, le alternative in commercio sono numerose. Inoltre, il differenziale di prezzo tra la versione ibrida e una benzina tradizionale equivalente o uguale è notevolmente inferiore rispetto all'Italia (2000 sterline in UK e 5000 franchi in svizzera), anche considerando gli ecoincentivi per le ibridi fino al 2009 e l'esenzione dal bollo. Facendo un calcolo di efficienza molto basic e tenendo conto dei prezzi della benzina in Italia, ma coi prezzi relativi inglesi delle auto, dopo 100 mila km, l'auto ibrida diventa conveniente (ok, 100 mila km sono tanti per chi usa l'auto solo in città!). Quindi il problema è perchè in Italia il differenziale del prezzo di vendita tra ibrida e non-ibrida è così elevato rispetto a UK e Svizzera. Mah!?!

Ma vi sono anche altri indicatori, il carbon footprint (emissioni CO2) è ritenuto dannoso per l'effetto serra (ok qualcuno non ci crede, manco fosse astrologia, altri invece ritengono irrilevanti il contributo delle auto alle emissioni globali). Ora l'ibrida diventa ancora più conveniente rispetto al mero calcolo economico che può fare il singolo basandosi solo sul prezzo dell'auto e della benzina, in quanto in termini di emissione di Co2 l'ibrido è molto meno inquinante anche delle auto che utilizzano gas liquido (che per km voglio più liquido).

Se poi uno facesse un confronto sulla base dell'emissioni inquinanti tra auto simili (Toyota Camry e Honda Civic per gli USA) allora gas liquido e ibrida inquinano uguale (utilizzando sia gli standards californiani che quelli del resto degli USA) ma molto meno della benzina normale.

Quindi vince l'ibrida in città e fa patta in autostrada?

Queste riflessioni sono fatte su calcoli back of the envelope su dati tratti da fueleconomy.gov, mentre i prezzi di vendita sono rilevati da edmunds.com per gli USA, autoscout24.ch per la Svizzera, e parkers.co.uk per l'Inghilterra.

 

In pratica stai confermando che in mancanza di incentivi statali ed abolizione del bollo, o senza politiche di prezzo con forti sconti per venderne una quantita' sufficiente a permettere la commercializzazione di un numero elevato di auto tradoizionali, non c'e' convenienza economica a comperare una Prius. Dopodiche', se una Prius inquina meno o di piu' di un'auto tradizionale col motore tre cilindri diesel VW, i dati che ho riportato sono abbastanza chiari, sia in citta', che in autostrada.

Resta un mistero per quale motivo si dovrebbe comperare una Prius in Italia e mi appare anche poco chiaro perche' una Prius debba essere sovvenzionata dai vari stati e le auto che consumano di meno, no.

 

 

Il problema del'auto elettrica e' tutto nella batterie e la ricerca in questo campo sta ricenvendo un grosso impulso dopo essere rimasta ferma praticamente per decenni. In particolore se si arrivasse ad avere super-capacitor con densita' di energia per kg pari alle batterie attuali il problema sarebbe risolto. In questo settore ci sono parecchie ricerche come questa che indagano sui nanomateriali. E' presto per dirlo ma se le aspettative venissero confermate in 15-20 potremmo avere l'auto elettrica. L'ibrida puo' essere anche vista come un modo per prepararsi tecnicamente all'auto elettrica. Come nota vi segnalo che a Milano la prius e' molto gettonato fra i taxi.

l'ibrida con plug-in potrebbe essere il grimaldello per dare il tempo di sviluppare un network di stazioni di rifornimento degno di questo nome.

 Il problema del'auto elettrica e' tutto nella batterie e la ricerca in questo campo sta ricenvendo un grosso impulso dopo essere rimasta ferma praticamente per decenni.

Perchè ? L'industria dei telefoni cellulari e dei PC portatili si è sviluppata anche grazie al miglioramento costante della tecnologia delle batterie, il problema è che questi miglioramenti non sono ancora sufficienti per le auto. Fino a pochi anni fa la maggior parte delle batterie era ancora al piombo, oggi no e non per merito delle auto.

Io non so quanto gli "stimoli" economici valgano (in un altro post MB ci mostrava come, a ragione, gli "stimoli" siano usati in un modo altamente improprio), ma so che se non c'è una rotta la nave non va da nessuna parte.

In altri post si è parlato delle auto "ibride" come auto verdi (e non lo sono), in altri della proprietà intellettuale centralizzata (manco in URSS..), in genere è deriso il moltiplicatore keynesiano.

Però io affermo, e sfido a provarmi il contrario, che il "nocciolo" dell'idea di BO, di stimolare la crescita di un mercato che senza incentivi non sarebbe "interessante" sia un'idea sballata, o di non senso economico.

Mi spiego: l'auto elettrica (piuttosto che il fotovoltaico o altre cose "green) è già oggi possibile, realizzabile, avrebbe un uso ancora limitato (city car), ma già oggi è realizzabile e non ha particolari problemi, se non quelli legati alle batterie e alla loro ricarica, a nessuno viene in mente che anche le auto di oggi senza la rete di distributori servirebbero a poco, quindi se la politica "obbliga" a creare una rete di distributori, magari poco interessanti oggi da un punto di vista utilitaristico, a poco a poco ci sarebbero sempre più persone interessate ad un auto elettrica, le case costruttrici investirebbero e migliorerebbero, insomma si creerebbe un mercato nuovo, posti di lavoro, etc. etc. , oltre a salvare l'aria delle nostre città.

E a riprova di quanto affermo cito l'esempio dei climatizzatori e dei gas refrigeranti. Fino al 2002 esisteva un gas refrigerante denominato R22, era valido per molti aspetti, facile da usare, tecnologicamente maturo, ma corrosivo dello strato di ozono. Nel 2002 (semplifico, la normativa è di molto antecedente) l'UE ne ha proibito l'uso, lacrime in tutta l'industria: e come facciamo, milioni di posto di lavoro a rischio, solite cose.

Poi hanno usato il cervello, hanno investito e hanno trovato un gas (R 410) che non solo sostituiva l'R22, ma migliorava la performance dei climatizzatori di un buon 40% (per i fisici: si è passati da COP di 3,3-3,7 a COP di 6,1), ancora aveva possibilità impiantistiche irrealizzabili con l'R22. Tutto perchè "la politica" ha costretto ad abbandonare un comodo mercato, una comoda tecnologia, e a innovare, questo perchè non è assolutamente vero che il mercato stabilisce automaticamente cosa è meglio, cosa è più utile, anzi (JMK se i guardi da lassù e sbaglio, correggimi). Quindi ben vengano incentivi, o anche ordini "politici", se questo ci porterà a migliorare di molto, a creare nuovi mercati, che il "mercato" stesso non reputa premianti. Posto sia qua, sia qui, perchè non so dove è meglio.