Analisi brutale delle regionali 2015.

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I lettori perdoneranno l'informale brutalità di questo articolo. Ma i tempi, da un lato, e la triste materia, dall'altro, non permettono di meglio. Nonostante tutto, spero possa essere utile a quei pochi che, con un residuo di triste speranza, pensano non impossibile che il declino possa essere un giorno fermato, se non invertito. Vista la data, lasciatemi sussurrare: viva l'Italia ...

Queste elezioni dicono poco di nuovo: confermano i trend iniziati svariati anni fa e che si sono venuti palesando a partire dal 2013. Sinteticamente (ed ancor più brutalmente come m'ha fatto osservare qualcuno via Twitter poco fa) confermano che il declino da noi vaticinato da troppo tempo, continua imperioso.

1) Aumenta l'astensione in tutto il paese, in molte regioni la maggioranza degli aventi diritto oramai non va a votare. Tralasciamo, per carità di patria, il problema della legittimità dato il nostro contesto istituzionale, ma mi si permetta di fare un'osservazione. Quando va a votare il 50-60% degli aventi diritto ed il "vincitore" (che poi, per un meccanismo elettorale o l'altro, governa) ha il consenso attivo di un cittadino su 3 o, spesso, su 4, è palese che nessuna riforma è possibile. Perché qualsiasi riforma vera tocca gli interessi materiali di molte persone e, se hai il supporto attivo di solamente un cittadino su 3 o 4, allora è ovvio che, fra chi non ti ha votato, ben via astensione o ben votando altri, ci sarà sempre una maggioranza sociale che bloccherà ogni iniziativa. L'effetto immediato dell'astensione è proprio questo: la paralisi.

2) Cosa significhi la crescita tumultuosa dell'astensione o del voto bianco/nullo - se disaffezione irreversibile o domanda per un'offerta politica altra da quelle esistenti - non credo si possa dire. Ovviamente io amerei pensare che l'astensione sia il segnale di una domanda di cambiamento reale nel senso che si era auspicato con il fallito esperimento di Fermare il Declino, ma questa è cosa assolutamente non ovvia. Anzi, forse è ovvio che non lo è, cosi faccio pre-empting al primo commento del mio caro amico Giovanni Federico :) ... Forse chi si astiene ha semplicemente perso fiducia nel paese e penserà a salvare se stesso e/o scappare.

3) Scompare BS, che è oramai una comica dichiarata mentre per 20 anni è stato una comica implicita (non per noi, ma per i tanti sprovveduti che lo votarono). Si profila l'emergere di una destra clerico-fascista e tribal-razzista che potrebbe raccogliere, a seconda delle regioni, fra il 15 ed il 25% del voto dichiarato. Una destra del genere non potrà mai governare e, se dovesse farlo, porterebbe il paese alla catastrofe. Però quella gente c'è, in Italia, e non ha alcuna intenzione di schiodarsi. Teniamocelo in mente perché senza "dire/dare" a costoro qualcosa che li schiodi dal primitivismo tribale che sembra pervaderli, temo non vi sia alternativa politica fattibile. Molti, la maggioranza, di quelli che votano il tribalismo salviniano, sono lavoratori/produttori, vittime quasi sempre inconsapevoli di un sistema politico-sociale che essi han probabilmente contribuito a costruire e che, così votando, perpetuano pagandone quotidianamente il prezzo.

 

4) L'altro punto politico rilevante è che - quando si sommano i voti dei vari gruppi che ancora pescano nel centro-destra "storico" della II repubblica - il totale, non tanto e non solo dei voti espressi (qui il calo è drammatico), ma anche delle percentuali ottenute, manifesta un chiarissimo trend discendente. Questo centro-destra è destinato all'opposizione per gli anni a venire. E si vede chiaramente che questo è ciò che i suoi "leader" (Salvini, Meloni e compagnia) desiderano, visto che vendono populismo della peggior specie mentendo spudoratamente sulla fattibilità ed utilità di quanto "propongono".

5) Il cosidetto "centro moderato" è un'assembramento di nani politici ed umani senza nulla da proporre. Questo nonostante il fatto che alcuni degli aspiranti "leader" di tale centro siano alti-alti-alti, come i papaveri del campo ... Non avendo alcunché di concreto da proporre al paese, altro dalla propria "moderazione", essi si fan ombra uno con l'altro nella speranza che la catastrofe delle due ali serva loro il paese su un piatto d'argento. Nella realtà non sembrano andare da alcuna parte se non a servire chi, a dx o sx, vinca le elezioni comunali/regionali/nazionali. In un modo o nell'altro staran sempre con un piede di servizio dentro al "governo" e, con quello dell'opportunismo, fuori ad aspettare la catastrofe altrui. Tutta roba da buttar via, non serve a nulla se non a dare qualche sedia a dei mediocri professionisti del palazzo.

6) Il partito della protesta populista, M5S, fa il pieno quando la rabbia è alta e poi si sgonfia nell'assoluta irrilevanza delle scemate che propone. Il suo consenso, lentamente ma chiaramente, cala. Anzi, se teniamo in conto che Grillo ci ha messo 20 annni a costruirlo e che dal 2013 ne son passati solo due, cala rapidamente. Perde non solo montagne di voti (che probabilmente finiscono, nella stragrande maggioranza, in astensioni) ma perde anche percentuali sostanziali fra chi ancora vota. Continua ad essere visibile solo perché non c'è altra formazione che appaia "estranea" al sistema politico-burocratico che governa il paese da 30+ anni. Energie, alcune anche valide, sprecate nell'assoluto nulla o, meglio, nell'alimentazione di un mito dell'alterità che a nulla può portare. Anche in questo caso, nessuna proposta di governo e nessuna intenzione di governare. L'opposizione populista come professione. 

7) Il PD, nelle sue molteplici versioni (renziana, bersaniana, impresentabile, clientelare, fate vobis) resiste ed è ancora l'unico partito in grado di governare, nel senso di impedire che l'esistente crolli, ma non, ovviamente, di cambiare rotta al paese. Le nuove leve renziane si manifestano per quel che sono: ridicole invenzioni mediatiche di un capo tanto abile ad incantare l'elettorato (per un po' di tempo) quanto incapace di generare contenuti che riempiano la brillante confezione esterna. Incapace, soprattutto, di scegliersi collaboratori di valore perché narcisista (ed ignorante) a livelli patologici. Si, ho scritto proprio così: sarà un genio della "politica guerreggiata" il toscano, ma è patologicamente narcisista e tristemente ignorante, figlio esemplare dell'Italia post anni '70. Il bluff renziano è sempre più palese, checché ne dicano gli eterni adulatori del potere. Renzi non sa più, letteralmente, cosa fare. Ma, ad oggi, non c'è alternativa di governo al PD e questo non perché il PD meriti di governare ma perché il resto fa ancora più schifo! Va lasciato governare perché, come sul Golgota, il calice va bevuto sino in fondo. 

Altro d'aggiungere ora non vedo. Non chiedetemi proposte, non ce le ho da due anni e quasi quattro mesi a questa parte.

P.S. Per chi, invece delle chiacchiere giornalistiche, fosse interessato ai numeri, eccoli qui chiari e semplici. 

http://www.corriere.it/politica/15_giugno_01/voti-confronto-2010-2015-grafico-1bf15744-0890-11e5-b4ea-8178709faaab.shtml?liguria

 

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Commenti

Ci sono 75 commenti

Oramai chi va a votare sono due tipi di persone: quelli dal riflesso pavloviano "altrimenti vincono i coministi", oppure "altrimenti vince Berlusconi", non sanno nemmeno chi o cosa stanno votando, ma sono richiamati al voto dai vuoti slogan, gli altri sono i gruppi di interesse, potremmo chiamarli anche clientele, che il senso è quello.
Nello standard "riflesso pavloviano" ci metto anche il M5S che non usa la metafora  comunista o Berlusconi, ma "politica" "non politica", facendo leva sui furti che la classe al potere commette a spese dei sudditi, ma, come dici tu, oltre non può andare.
Ho l'impressione che ci sia ancora un 5-10% che va a votare perchè convinto di esercitare un diritto, ma siamo molto vicini alla roccia dei due gruppi di cui sopra, e quelli si divideranno sempre secondo lo stesso schema.
Considerando che un 20% storicamente non ha mai votato rimane un 30% di elettori potenziali, che sono nella fascia "non ti credo più", e che solo un potente mesaggio (va bene anche l'ISIS è alle porte, eh) può riportare alle urne.
E qui sorge il problema: la potenza del messaggio e del comunicatore dello stesso, bene al momento messaggi ce ne sono, confusi e contradditori,e non c'è alcun comunicatore in grado di portare avanti i migliori messaggi, io mi dedicherei solo a creare i messaggi, che a comunicarli, data la brutale franchezza che mi contraddistingue, non sono per niente bravo.
Nel frattempo emigrare rimane la soluzione più facile.

Boldrin ha in parte ragione, in parte torto. La nazione italiana sotto i colpi di crisi economica e incapacita' di reagire alla difficile situazioen etnica/migratoria/ si trincero' in una svolta a destra di grande proporzione.

1. il partito democratico e' diretto da un caudillismo confuso, per cui il problema che i vari renzi orfini etc. si pongono e' come inglibare il piu' possibile i ras locali, nessuna differenza dai vari personaggi della destra del forza italia, con la sicilia etc.

2. la regione piu' tipica nel caso e' il veneto in cui il pd fa meno voti del pci, il che significa che la destra di zaia etc. ha inglobato i bacini di voti democristiani e ha iniziato ad eliminare le sacche di resistenza sindacale in questo aiutata dalla violenza del governo nello smantellare il radicamento sindacale.

3. i pericoli veri, scontato a mio avviso il declino, sono di altro genere: i personaggi della lega sono fascisti puri e semplici, in un paese dominato da un 80.90% di cristiani battezzati e poco aduso all'integrazione del emigranti, quindi il terrore delle moschee etc. Essi sono il pericolo vero assai piu; di scaiola giovanardi e brunetta, che si rivelano come un viale del tramonto di poco interesse.

4. come cobatter la lega appare, a me, il problema centrale della politica italiana. vedasi e.g. http://www.repubblica.it/speciali/politica/elezioni-regionali-edizione2015/2015/06/02/news/responso_urne_pd_5stelle-115858883/?ref=HRER3-1

Sono d'accordo. La Lega e la spinta fascista non è per niente da sottovalutare. Non succede solo in Italia, praticamente in tutta Europa - anche nella ricca Germani con le marce di Pegida. Che sia la crisi, il rigetto verso la società multietnica, le diverse dinamiche create dai media digitali rispetto a TV / giornali, resta il fatto che è qualcosa di reale e preoccupante.

Anche ammesso che vi fosse una maggioranza in parlamento con le idee chiare su cosa fare per riformare il paese.. sarebbe possibile per tale maggioranza cambiare il paese oppure i blocchi di potere rappresentano una tale inerzia per l'Italia per cui le reali alternative sono solo il crollo, impossibile perché si ricadrebbe nella ipotesi seguente grazie all'interessato aiuto estero, o la "conquista" della penisola da parte dello straniero? E non dico ovviamente con le armi, ma comprandosi praticamente tutto il paese e la sua economia anche finanziaria? Altri finali non ne vedo.. se qualcuno mi propone delle alternative.. 

All'italiano piace prenderla nel c.. Il 47% degli Italiani tra i 15 e i 65 anni è analfabeta funzionale: significa che sa leggere e scrivere, ma non capisce il reale senso di quello che sta leggendo. Non è in grado di valutare lo scenario politico ed economico attuale e si lascia trascinare dal populismo più becero ed idiota, danneggiando l'altro 53% con le sue scelte. Camminate per le strade ed intervistate le persone, provando a chiedere se conoscono cose elementari come: il pil, i capoluoghi di provincia, come funziona il parlamento ecc...oppure provate a fare la semplice domanda ad un imprenditore qualunque: "Come vedi la tua impresa tra 5 anni?" per sentire cosa vi risponderà; oppure al primo pinco pallino che passa provate a chiedere: "Hai letto termini e condizioni del tuo contratto di mutuo, del tuo contratto adsl?". Vi accorgerete che l'imprenditore dirà che non sa se tra 5 anni lui sia ancora in vita e la maggior parte degli intervistati affermerà che si è fidato del venditore presentato da un amico. Il dato sull'analfabetismo funzionale lo trovate tranquillamente in rete; riguardo alle risposte delle persone, mi sto basando sulla mia esperienza personale e credo non si discosti tanto dai risultati che otterrete voi facendo questo piccolo esperimento. Ora capiamo cosa si merita un popolo di questo genere e cioè una classe politica ignorante, senza visioni a lungo termine come l'imprenditore medio intervistato, truffaldina e mediocre che rispecchia la mentalità del popolo stesso. I tragici dati sull'astensionismo, secondo il mio punto di vista, si possono interpretare in diversi modi: persone sfiduciate che si tagliano fuori per evitare di essere complici di questo degrado; persone che non capiscono nulla di politica e non avevano niente da esprimere e si sono astenute; persone che si accontentano della situazione attuale consci del fatto che non cambierà mai nulla in questo paese.

Le mie preghiere verso l'intervento della troika ahimè non sono state esaudite, dopo aver visto a malincuore il fallimento di FARE.

Fare secondo me avrebbe dovuto fare una campagna elettorale accusando l'italiano del declino e non la classe politica, della serie:

-TU italiano hai voluto Berlusconi e la Sinistra.

-TU italiano vuoi rimediare con l'astensionismo o seguendo le idiozie di Grillo.

-TU italiano accusi la politica che hai votato TU dei disastri della nazione.

Vota FARE per rimediare ai danni che hai fatto...poi non so, non sono esperto di comunicazione politica, (non so scrivere slogan e sales letters alla Dan Kennedy).

 

La triste realtà è che si continuerà a parlare di chi governa come la causa dei mali, quando la causa dei propri mali è chi sceglie da chi farsi governare. Un popolo in declino che lascia scappare i migliori verso altri lidi, sceglierà sempre mediocri per farsi guidare!

 

Se parli con gli italiani "qualunque", specie quelli non giovani, con famiglia a carico e a reddito medio-basso, scopri che sarebbero quasi tutti "tribal-razzisti" nel vocabolario di Boldrin perchè non vorrebbero l'immigrazione di massa dall'Africa e anche rispetto agli zingari/rom non vorrebbero mantenerli (luce, acqua, gas..) se non in prigione quando rubano.

I "liberal-chic" come Boldrin che passano la vita nei college USA e in non so quale isola in spagna li disprezzano perchè non leggono i "papers" della NYU che dimostrano che l'immigrazione di massa dal terzo mondo fa bene all'economia (sugli zingari non mi risulta che siano riusciti a dimostrare, matematicamente ovviamente, che sono innocui o a costo zero)

Gli italiani qualunque (a basso-medio reddito...) notano invece che nella loro esperienza pratica l'immigrazione di massa di tutte le etnie e razze del mondo in Italia non li ha beneficiati e si stava meglio quando si era come i giapponesi o coreani ad esempio tutti "tra di noi italiani" (nonostante le tare caratteriali, che come sottolinea costantemente Boldrin, ci rendono una popolazione senza speranza)

Gli italiani invece a reddito alto, che si possono permettere la filippina o se in USA l'ecuadoregna e leggiucchiano le opinioni "perbene" e "corrette" (come NFA) spesso indulgono in questo sentimento di superiorità rispetto ai loro concittadini meno benestanti e troppo ignoranti per non vedere il beneficio di fare entrare 100 mila africani l'anno 

Noi brutti "tribal-razzisti" avremo però dalla nostra parte (oltre che la maggioranza del paese) duemila anni di cultura occidentale, che dai Greci ai Romani a Dante ha sempre visto nell'immigrazione di massa di "altre genti" la causa della decadenza della propria civiltà: "...la mescolanza delle genti è causa dei mali delle città..." (XVI canto del Paradiso)

la correlazione tra reddito e sentimento verso il razzismo. Uno è razzista a prescindere dal reddito o dalla posizione sociale. Se proprio vogliamo dare una correlazione col reddito possiamo dire che:

-gli italiani a basso reddito temono l'immigrazione perché non vogliono ritoccare a ribasso i salari dei loro lavori mediocri.

-gli italiani ad altro reddito per primo, non hanno tempo da buttare al cesso per sbraitare contro il razzismo degli italiani a basso reddito; secondo vedono positivamente l'immigrazione in un'ottica di ingaggiare personale a basso costo per le loro imprese che offrono lavoro che gli italiani NON VOGLIONO fare.

 

L'italiano a reddito medio o è già scappato all'estero, o è pagato profumatamente da stesse aziende italiane che hanno vision imprenditoriale alta. Questo tipo di persona la vedo bene nella categoria "astenuti".

 

 

Noi brutti "tribal-razzisti" avremo però dalla nostra parte (oltre che la maggioranza del paese) duemila anni di cultura occidentale

 

E la teniamo nel cassetto.

Davvero, non riesco a comprendere se sia un commento ironico o meno.

già  lo dicevano meglio. non bene, per carità, solo meglio.

essendo tramontati i piegabaffi e le fasce mollettiere, adesso li lascerei dormire negli scaffali alti.

dove metterli i duemila anni di cultura occidentale? non vorrei esondar dal seminato

Caro Zibordi, se lei e i leghisti aveste anche solo una vaga familiarità con le cose di cui parlate scoprireste che l'Italia è uno dei paesi occidentali in cui i fenomeni migratori sono arrivati per ultimi, e anche oggi di migranti ce ne sono meno che in Francia, Spagna, Germania e UK.

D'altra parte è noto che gli Stati Uniti, paese di massiccia immigrazione, ne siano stati danneggiati a tal punto da essere cresciuti pochissimo, nel tempo. Lo sanno tutti: è pieno di americani che vengono in Italia a cercare fortuna per sfuggire ai pericolosi messicani.

E visto che non mi pare familiare con la storia, a proposito dei "2000 anni di cultura" le dò un'altra notizia: per svariati secoli i centri mondiali per economia e cultura non sono stati in europa (figurarsi in Italia) ma nel mondo arabo e in Cina.

Si domandi come mai in quel periodo Marco Polo è andato proprio lì, e invece non erano i cinesi a venire da noi. Così magari le passano certe interpretazioni mussoliniane della storia e si accorge che il mondo arriva un po' più in là di Dante e del cupolone.

Citare gli Stati Uniti è uno sproposito: esclusi i nativi, è un paese tutto di immigrati, più o meno recenti, dove però ora si spara su coloro che tentano di passare i confini senza permesso. L'Australia, altro paese di immigrati, respinge in mare le imbarcazioni che cercano di entrare clandestinamente.

Questa di ora, non è certo l'immigrazione che ha popolato questi paesi, che avevano una densità di popolazione inferiore a un abitante per chilometro quadro: questa sembra assomigliare alle invasioni barbariche che segnarono la fine dell'impero romano d'occidente.

Masse di popolazioni che anelano alla cività e benessere di nazioni progredite, offrendo, in cambio, al massimo, manodopera per niente qualificata per cui le tribù barbare si stanziavano nei terreni che i cittadini romani non volevano più coltivare. Fino a quando la sproporzione numerica non li portava al saccheggio, con il conseguente crollo delle infrastrutture pubbliche e delle attività economiche.

Ci sarebbero voluti mille anni per riprendersi e tornare a quel livello di cività.

al nostro frustrato dell'anno.

Mi mancavi, pora bestia ... 

P.S. Ed anche al suo anonimo ed ancor più ignorante seguace. In un paese popolato per 1/4 o 1/5 da imbecilli di tal fatta, è difficile aver speranza alcuna. 

 

 fare entrare 100 mila africani l'anno

 

100 mila africani all'anno fanno 2 milioni di immigrati in 20 anni, che sono almeno 23 milioni di immigrati in meno (nell'ipotesi di limitarci agli over 18, altrimenti ne servono molti di piú) di quelli che servono all'Italia nei prossimi 20 anni (6 o 7 milioni ora, subito, altri 20 milioni a seguire, preferibilmente laureati o laureabili).

Chiunque capisca un minimo di demografia dovrebbe comprendere che il fatto che un quarto degli elettori voti un partito che propone di mitigare ulteriormente l'immigrazione in un paese con la struttura demografica come quella italiana non depone certo a favore del futuro del paese in questione.

2015 - 2030 - 2030 ideale

Ipotizzo un' ulteriore possibilità: molti degli astenuti non hanno votato perché il tipico italico vittimismo deresponsabilizzante è così servito al meglio; se non ho partecipato (mi racconto) allo sfascio, potrò fare il Bismarck de' noantri buttando fango addosso a tutto ed a tutti, dando loro le colpe di tutto,  e sentendomi autorizzato a grufolare nel fango, "tanto è tutto un magna magna". Costoro oggi sono, o dovrebbero essere, contentissimi.

io gradirei un chiarimento sul primo punto. se l'astensione è così alta non si dovrebbe ridurre il rischio di essere puniti alle prossime elezioni?

la mia visione, ma non solo la mia, sulla questione, è che le riforme son difficili da attuare perché vanno a mettere in questione diritti acquisiti di gente che poi va a votare.

ma adesso non funziona più così, perché a votare non ci va "nessuno".

quindi, cosa significa:

 

"è ovvio che, fra chi non ti ha votato, ben via astensione o ben votando altri, ci sarà sempre una maggioranza sociale che bloccherà ogni iniziativa."

 

chi o cosa è la maggioranza sociale?

la paralisi forse deriva soltanto dalla mancanza di un'idea chiara di paese (o regione/comune in questo caso) come evidenziato al punto sette.

se  riuscissi a capire cosa mi chiede. Non ne sono certo, ma ci provo.

1) L'astensione alta prova che 1 italiano su 2 non trova maniera o interesse di esprimersi politicamente. Questo crea disaffezione socio-politica e delegittima chi governa. Certo, ti hanno eletto quelli che hanno votato. Pero' poi quando, per dire a caso, cambi una legge che regola il sistema scolastico gli insegnati (molti dei quali non hanno votato) si oppongono e si sentono legittimati a farlo perche' non ti hanno votato. Ne' a te ne' a chi sta all'opposizione. Sono semplicemente "fuori" e "contro". Ma fanno opposizione sociale con scioperi ed altri mezzi. E la riforma, buona o cattiva che sia, non passa anche se, magari, ha i voti in parlamento.

2) La "maggioranza sociale" e' quella cosa descritta in 1). Se, mi permetta l'esempio estremo, il 40% vota e, fra questi, l'80% vota per X, X ha la stragrande maggioranza in parlamento. Ma, se vuole fare una legge che elimini Y ed il 60% che non ha votato intende mantenere Y allora non si trova contro solo l'8% del parlamento ma anche il 60% della popolazione. Ossia la maggioranza sociale. E tutto rimane com'era.

Salvini è un fenomeno mediatico. Un utile serbatoio di conservazione dei voti di BS in un momento di sbandamento e riorganizzazione interna, per non lasciar che scivolino verso il pur sempre “sospetto” figlio delle sinistre. Non si va tutte le sere in televisione, a quella maniera, perché i conduttori sono entusiasmati da cotanto senno sugli immigrati. Il clima troppo sfiduciato non consente di vedere che le cose sono molto più sode di quanto appaia. Il declino del M5S è speculare, meno visibilità mediatica fa sempre il suo effetto. Non di meno il suo servizio l'ha già reso, ha intercettato e estinto Fare da una parte e IdV dall'altro, il suo concordato ruolo è ultimato. Meno sode invece sono proprio le prospettive della sinistra, che non è riuscita a sfondare a destra e sarà costretta a ripiegare a sinistra, come del resto è meglio che sia, se si crede veramente che l'astensione sopra il 50% sia un pericolo reale per la stabilità del governo, come sostiene, per me giustamente, il prof. Boldrin. Senza vero contrasto di proposte alternative, mi pare abbastanza naturale che si preferisca la spiaggia. Agli italiani le amichevoli non sono mai piaciute.

Che confermano l'impressione di fondo, fatta eccezione (apparente, vedi sotto) per il centro-destra.
www.idemlab.org/regionali2015/

Perché eccezione apparente? Perché il centro-destra, come prova il caso più eclatante sia quantitativamente che politicamente del Veneto, è una entità che non esiste più. Detto altrimenti, il 12% circa che ha votato Tosi NON avrebbe votato Zaia in mancanza di Tosi. In generale, chi oggi vota NCD o l'ala meno ridicola di FI NON è automaticamente un elettore di Salvini e Meloni nel caso uno di questi o un loro prodotto diventi il candidato della destra italiana. Una parte di questi elettori, una parte io credo sostanziale, andrebbe altrove: a casa, nel M5S, financo da Renzi. 

Quindi la ripresa recente del cdx nei calcoli che vengono fatti nell'articolo linkato, a mezzo liste "del presidente", è a mio avviso più apparente che reale.

 

Perché hanno votato le liste d'appoggio. la mia opinione è che qui salta fuori il vero clientelismo tipico da prima repubblica che si presenta alle regionali: votare un candidato, che quando appoggerà il sedere nella poltrona della regione, ti troverà una sistemazione lavorativa. Tipico delle liste d'appoggio che non rispondono a dettami di partito, ma sono libere di organizzarsi come vogliono purché portino voti alla coalizione. Esse hanno l'unico programma elettorale del clientelismo, sono vuote nei programmi, che a dire la verità lo trovo più nobile rispetto al razzismo leghista e delle baggianate anti europa (l'affermazione è sarcastica).

Non commento su cosa può servire all'italia perchè nemmeno io ho più idee. Il problema di fondo è culturale e radicato in tutte le fasce della popolazione, indipendentemente dall'età, dal censo e dalla istruzione.

Leggere gli articoli di blasonati giornali italiani (repubblica, corriere, stampa, sole 24 ore) "da fuori" (sono emigrato in Irlanda un anno e mezzo fa) è disarmante. Per la banalità e la provincialità degli argomenti. E questi argomenti, per fare degli esempi, da repubblica passano agli insegnanti che li insegnano a scuola, dal corriere e dal sole 24 ore passano ai middle manager che li usano sul lavoro, eccetera. E i giornalisti di ogni ordine e grado che si sono formati con questa cultura, dalle radio e dalle televisioni perpetrano una "narrazione" (se mi si passa il termine) che non aiuta i cittadini a pensare "oltre" ai pochi stereotipi cui si abbeverano.

Pensare che serva un comunicatore solo per veicolare degli argomenti differenti, può esssere utile per sfondare, ma temo che il terreno non sia ricettivo a certi argomenti, perchè irrigato per anni da pensieri e parole tossici, che impediscono al paese di rendersi conto della sua condizione.

L'italia è malata di "statalismo" e che abbia la faccia di Renzi, Salvini, Beppe Grillo, Vendola, Criscuolo o financo Berlusconi non importa.

Per questo forse non crede al cambiamento, perchè sembra che abbia lo stesso riflesso di certi cantori del comunismo, quelli per cui "non è l'ideologia ma solo come è stata applicata".

 

(Non so quanto casualmente tra gli articoli correlati a questo, il sito mi porta come primo "Tutto monopolisti, tutti fottuti", che mi pare descriva benissimo quello che la società italiana cerca, a tutti i livelli, dai taxisti agli insegnanti, dai manager ai commerciani, dagli operai agli imprenditori).

 

Temo che non ci sia molto scampo dal cul de sac: la rotta si inverte solo se tutti gli italiani accettano di rinunciare a qualcosa, ma un discorso di questo genere non attecchisce, avvvelenato da decenni di abitudine ad addossare a qualcun altro le proprie magagne. E credo nemmeno gli astenuti o i grillini siano immuni da ciò.

 

Non so come se ne esce. Qualcuno in giro per internet dice "andrà molto peggio prima di andare meglio". E credo che non abbiamo ancora iniziato.

 

Quando va a votare il 50-60% degli aventi diritto ed il "vincitore" (che poi, per un meccanismo elettorale o l'altro, governa) ha il consenso attivo di un cittadino su 3 o, spesso, su 4, è palese che nessuna riforma è possibile.

 

Non è palese e non è sempre vero (riforma Fornero ad esempio). Il consenso dell'elettorato è volatile e l'opposizione sociale ha potere di veto solo se organizzata. Può contare di più l'opposizione di settori della classe dirigente, in particolare l'alta burocrazia, ma questa è un'altra storia. [edit: non avevo letto una replica di Boldrin, 3/6/2015 - 06:57, che in parte chiarisce] 

 

Incapace, soprattutto, di scegliersi collaboratori di valore perché narcisista (ed ignorante) a livelli patologici

 

Ho qualche dubbio sulla diagnosi di narcisismo patologico, un certo grado di narcisismo forse ci sta con un leader politico molto ambizioso. Quanto ai collaboratori, non so, certamente molti non sono all'altezza, ma bisognerebbe sapere quanti ce ne sono di migliori disponibili e quanto attivamente si propongono. Però Tito Boeri all'Inps, Roberto Perotti consigliere del governo e Filippo Taddei responsabile economico del PD (al posto di Fassina!), tutti e tre scelti da Renzi, non mi sembrano una cosa così negativa.

 

Non chiedetemi proposte, non ce le ho da due anni e quasi quattro mesi a questa parte.

 

Sembra anche a me che lo spazio per proposte tipo Fare (che ho sostenuto con impegno e votato) sia molto ristretto, ma forse nfa, a livello di dibattito come già fa, o un nuovo movimento politico, piccolo ma serio, qualcosa può proporre a gente come Taddei, Perotti e Boeri, e altri, che sono vicini al governo. Sulla scuola ad esempio, dove gli insegnanti fanno solo opposizione ottusa senza proporre nulla di serio, una proposta che sviluppi il timidissimo tentativo del governo di dare più potere e responsabilità ai presidi e più autonomia agli istituti, sarebbe forse utile (penso alle idee di Boldrin stesso al riguardo, che condivido.)

Utile in una prospettiva di cambiamento lento e graduale, di lungo periodo, di cui lo stesso Renzi può essere considerato un gradino (in alternativa ai Bersani, Letta, Berlusconi, Grillo e Salvini). Lo so che sarebbe molto meglio una virata decisa, anch'io la preferirei di gran lunga. Ma se gli italiani sono come dice Federico e sempre più anche Boldrin, non vedo alternative a una salita più o meno lenta, sperabilmente con qualche piccolo sprint quando possibile, ed evitando i burroni...  Forse fra cent'anni, se va bene, diremo che è andata così. Scusate l'ottimismo. :-)


Sui tre nomi che fai non commento, son tutti e tre vecchi amici. Ma una cosa posso dire: contano, ed i fatti lo provano, come il due di coppe quando la briscola e' a bastoni.  Se proprio mi forzi a fare l'elenco delle prove, le faro'. Ma mi sembrano ovvie. 

I collaboratori veri sono quelli a cui dai il potere o il ruolo politico pubblico. Devo cominciare a fare i nomi o basta quello di Padoan?

Le proposte sono le solite, quelle condivise da Boldrin, Moro, Brusco, ecc. nel programma di Fare. Non ci possono essere altre soluzioni, a mio parere, incisive per cambiare il sistema Italia.

Piuttosto, vorrei suggerire una pre-proposta.
Con l'esperienza di Fare, ci si è accorti che gli italiani sono suscettibili e permalosi (caso Giannino, seppur in confronto ad episodi di altri soggetti è una barzelletta), sia dal punto di vista etico/morale che capacitativo/lavorativo, nonostante poi in realtà siano il contrario di quello che vanno pensando e propagandando (come qualcun altro ha già fatto notare).

Le persone non apprezzano le critiche, le valutazioni negative altrui. Gli italiani ancora di più.
Ecco, la pre-proposta per poter iniziare ad avere discreti successi a livello comunicativo e in seguito elettorale è quello non di dire apertamente che cosa va cambiato e come si comportano gli italiani (certi concetti vanno inseriti gradualmente assieme a quello che scrivo in seguito), ma di affermare che cosa gli italiani sanno fare e come sono arrivati dopotutto ad avere un tenore di vita elevato.

Riportarli al passato, al miracolo economico, alle capacità, all'ingegno, al coraggio nostrano che hanno cambiato l'Italia dal dopoguerra. Il vero artefice di quel progresso è stato l'italiano imprenditore, operaio, contadino, non lo Stato.

Troppo semplice forse, però se qualcuno ha qualche parere... 

Concordo sul giudizio negativo che il Professor Boldrin da sulle opposizioni in Italia,prevalentemente di stampo populista,qualunquista,demagogico,etc ma non sul giudizio totalmente negativo su Renzi! Il governo Renzi e'di gran lunga l'unico governo italiano che,nel bene ( ed anche nel male,naturalmente ha fatto anche degli  errori,chiunque governi ne fa,ci mancherebbebe altro!) sta provAndo a smuovere qualcosa in questopaese sclerotizzato,opportunista,ipocrita,corporativista ad oltranza,conservatore ad libitum,consociativo,popolato ed eterodiretto sopratutto,a tutti i livelli,dai cosidetti "benaltristi a prescindere": sono coloro i quali non appena si inizia a cambiare qualcosa,a fare qualche riforma,alzano subito il loro ditino eaffermano:"non e'da li che bisogna iniziare,ben altre cose bisogna cambiare"! E'giu'proposte di riforme epocali,più o meno ideologizzate o anche populiste,irrealizzabili,quasi sempre campate in aria che riguardano,ovviamente,sempre gli altri,le altre categorie sociali! Questi "benaltristi a prescindere"da vent'anni bloccano l'Italia,sono presenti sia a destra,sia a sinistra,sia al centro,sia,sopratutto, a livello mediatico; questi personaggi popolano convegni,promuovono appelli,bloccano iniziAtive,fanno scioperi,vanno in televisione nei talk dove in genere spadroneggiano! Questo palude melmosa e'il partito trasversale che bisogna sconfiggere,e Renzi sta provando a farlo,a volte riuscendoci,a volte no! Mai si era visto in Italia un leader di governo tanto attivo in un solo anno,e vi porto degli esempi. In un anno sono state approvate,o sono in via di definizione le seguenti leggi o riforme. Legge di riforma della governance delle Banche Popolari attesa da almeno 10 anni,sblocco dei cantieri fermi con lo sblocca Italia ( abito a Torino,ne so qualcosa,il Passante Ferroviario era fermo da quasi tre anni,sta per ripartire!), piano della Banda larga ( ultimi in Europa per velocita'di connessione) con la costituenda Metroweb a partecipazione pubblico-privata; la norma sugli 80 euro sul ceto medio dipendente,da anni si diceva che occorreva sostenere il potere di acquisto di questo ceto che stava lentamente impoverendosi (ballarò ha fatto decine di trasmissioni sui lavoratori dipendenti privati e pubblici che non arrivavano a fine mese perche'avevano perso il loro potere d'acquisto; ora questo potere di acquisto e'stato sostenuto con gli 80€ ma naturalmente,il benaltrista Floris ci dice che non va bene e che i problemi sono "ben altri"!); legge di riforma del processo civile che sta dando i primi frutti,e delle procedure esecutive ( ne so qualcosa perche'lavoro nel settore della giustizia)mai riformato in vent'anni perche'si e'parlato sempre e solo dei processi penali di Berlusconi; legge delega di riforma della P.A con i decreti delegati che stanno per essere varati;legge sulla responsabilita'civile dei giudici attesa dai tempi di Tortora,accordo con la Svizzera,San Marino per contrastare la elusione fiscale internazionale,dopo anni che certa sinistra si riempie solo la bocca con la lotta alla evasione fiscale senza combinare e proporre nulla di concreto e fattibile! Legge sugli Eco-reati mai varata in Italia nonostante 30 anni di ambientalismo fine a se stesso,ripristino del falso in bilancio,e norme più severe contro la corruzione. Sul piano internazionale tutti ci dicevano che il Fiscal-compact ci obbligava ad una superausterity con tagli lacrime e sangue che non sono stati fatti perche'il governo ha negoziato con l'Europa buoni margini di flessibilita',non scontati a priori. Poi ancora,legge elettorale di cui si parlava da 10 anni senza cavare un ragno dal buco,ed anche abolizione delle,Province con taglio di 3000 "politici" dopo 5 anni in cui l'antipolitica da tutti sostenuta caldeggiava il "taglio delle poltrone". Tetto sugli stipendi dei supermanager a 240mila € al mese,dopo che decine di talk,da anni,indicavano come scandalose le loro retribuzioni ( superiori a quelle di Obama!). Poi,ancora,Jobs act e parziale abolizione dell'art. 18 di cui si parlava dal 1998 con le prime proposte,della sinistra,tra l'altro,in tal senso( ne parló D'Alema,fu bloccato da Cofferati!). Poi e'in itinere la riforma della scuola,con la fine del fenomeno del precariato( e l'introduzione,dopo anni di antimeritocrazia,di un minimo di meritocrazia,da perfezionare,naturalmente,ma almeno si e'iniziato dopo che i sindacati hanno distrutto la scuola!) ad libitum di cui si predicava da anni la fine; ora,i benaltristi di sinistra sostengono che non va bene perche' centomila precari assunti sono pochi,ne vorrebbero trecentomila: non basta mai! Naturalmente ci sono anche,in tale frenetica attivita',tante incompiute ( la spending review,il costo standard nella sanita',la riduzione delle municipalizzate,etc) ma arriveranno anche loro,non sono riforme che si fanno in un anno,occorre un orizzonte piu'lungo,arriveranno anche loro!  E'di oggi il dato sulla disoccupazione in lieve calo ( i benaltristi,ovviamente,dicono che i dati Istat sono sbagliati,oppure che e'troppo,poco!),ed il dato sul PIL POSITIVO DOPO 13 trimestri di segno negativo! Ovviamente il benaltrista dice che+ 0,3 e'troppo poco,non fa testo!

lo 0,3 di "crescita" dopo anni di recessione per un -11% complessivo e' ovviamente un risultato fantastico che si deve solamente alla saggia, riformatrice e coraggiosa politica economica del duo Renzi-Padoan. Ci mancherebbe altro.

Una sola cosetta, se le grandi riforme di Renzi le avesse fatte BS nel, diciamo, 2001, ti saresti lanciato nello stesso inno patriottico di, guarda caso, berlusconian-tremontiana (ca. 2009-10) memoria? 

L'Italia  sta vincendo la gara dell'ignoranza rispetto ai paesi concorrenti? Ebbene sì!

www.roars.it/online/almalaurea-rapporto-sulla-morte-programmata-delluniversita-pubblica/

 Consiglio anche il link diretto al documento di AlmaLAurea che si trova lì dentro.

Qualcuno si sta occupando del problema? Assolutamente no! Al massimo si discute del problema epocale sul potere dei  Presidi.

Un paese che si sta spegnendo e non si rende conto nemmeno del perché. Forse ha ragione quel marpione di Vittorio Feltri: il nosto destino di imprenditori è di fare gli albergatori o gli affittacamere.

Ovviamente, sono d'accordo col suggerimento di Grenti: qualcuno dovrebbe risvegliare sentimenti positivi e un minimo di orgoglio negli italiani. Probabilmente, ai tempi del  miracolo economico, eravamo un po' diversi. La massima aspirazione della famiglia era di far studiare i figli, "mandarli all'università...", un paradigma che, università a parte, significava la voglia di migliorarsi, di lasciare una situazione migliore di quella di prima.

L'altra sera ho visto di sfuggita, credo a SKY tg24, un cartello sulle differenze dei voti presi da PD-FI-Lega, e quello che balzava agli occhi è che PD e FI hanno perso voti, che probabilmente sono finiti nell'astensione o nelle liste "collegate",la Lega però ne ha guadagnati oltre 700.000, e questo è un dato netto.

Sì, Salvini, come ha detto Palma, sta facendo un'operazione alla Le Pen per guadagnare consensi, con slogan teatrali come "ruspe in azione", però, ad esempio,  Zaia nel programma elettorale dice tutt'altro (pag 135 del suo programma che si trova su lucazaia.it), anzi parla di accoglienza e integrazione, il programma elettorale di Zaia è qunto di più clientelare si possa immaginare, soldi qua, soldi là, per questo e quello, ma non c'è traccia di un programma di riduzione dell'IRAP o altre tasse locali.

Questo per dire che quella scelta dalla Lega non è più la politica di "Roma ladrona", ma di "Rom ladroni" per inseguire quelle persone che vedono nel "diverso", nell'immigrato l'origine dei loro mali, che se non ci fossero si starebbe meglio.

Ma, IMHO, non sono la maggioranza, e quindi la Lega non riuscirà mai a governare, facendo un favore a Renzi, che ha bisogno del nemico da additare per ricompatare il PD.

"Prima di tutto vennero..." Ci hanno provato con Roma e il sud, hanno capito che così non si governa (mangia) e allora ci provano con i rom, extracomunitari ed Euro. L'importante è avere sempre qualcuno da incolpare per tutti i mali del paese (mentre si mangia allegri e felici).

E i gonzi applaudono.

Caro Michele, è tutto nel titolo ma se già non è stato fatto aggiungo qualche link dove Munafò spiega qui che quello italiano è il popolo più ignorante d'europa e qui il più razzista su Rom e Musulmani e secondi sugli ebrei dopo i polacchi.
Il tutto partendo da studi originali di cui si parla qui e qui.

Una nota, però. La situazione come si vede non è identica in tutta europa e ci sono contesti in cui razzismo ed ignoranza sono limitati a percentuali ridotte.

Certi fenomeni sono comuni ma le differenze tra nazioni mi sembrano sostanziali. Insomma non tutta l'europa è uguale: qualcuno si salva.

Mappa ignoranza

Le analisi sul voto lette e viste il giorno dopo, sono una ennesima conferma che gli organi d'informazione oramai non sanno interpretare due dati. e questo è un problema. Almeno diano risalto al lavoro di istituti come il cattaneo.

Quanto all'analisi politica, non credo che chi ha scelto di astenersi lo abbia fatto perchè vuole riforme più incisive. Temo che invece uno dei motivi sia che l'opposto.

Come michele, credo che abbiamo bisogno di una brusca sterzata e non di aggiustamenti più o meno piccoli e continui. bisogna fare i conti, però, col fatto che non è questo quello che vuole l'elettorato. Sarà interessante vedere cosa farà ora il governo.

Visto che molta carne è stata messa al fuoco, non riuscirò ad essere sintetico e me ne scuso sin d'ora.

1 - Nell'analisi brutale Michele accomuna molte verità ad alcune osservazioni poco convincenti, anche se poi rimedia nel corso della discussione: per es., l'idea di maggioranza sociale si precisa meglio quando risponde ad un quesito specifico. Ma mi pare che la nozione debba essere meglio articolata: se la maggioranza sociale è quella che si esprime attraverso scioperi ed altri mezzi (immagino, le prese di posizione pubbliche di Camusso o Landini), allora si tratta piuttosto di minoranze organizzate ed efficaci perché disciplinate da un leader extraparlamentare.

2 - Se così è, quella che Palma chiama, con caratteristica esagerazione, "violenza del governo nello smantellare il radicamento sindacale" è una linea di condotta del tutto razionale per chi persegue una politica di rafforzamento dei poteri del governo, come mi sembra stia facendo Renzi attraverso la riforma della legge elettorale e, soprattutto, quella della Costituzione. Questo è un tema sul quale sarebbe opportuno soffermarsi quanto prima, credo: mi limito ad osservare che, assicurandosi il controllo di un ramo del Parlamento, depotenziando l'altro (in maniera alquanto goffa) e prospettando una riduzione dei poteri sciaguratamente attribuiti alle Regioni dal titolo V, il governo miri proprio a stroncare le formazioni sociali intermedie che possono ostacolarne i programmi.

3 - Il panorama delle forze politiche disegnato da Michele e ripreso in vario modo da molti interventi s'intreccia con una corale svalutazione di tutte e con una - non nuova - geremiade contro il popolo italiano, descritto come una massa di ignoranti, razzisti, menefreghisti, cultori del guicciardiniano "particulare". Solo qualcuno ricorda che questo branco di pecoroni è stato capace di ricostruire un paese devastato dalla guerra mondiale e dalla guerra civile perseguendo una politica moderata, in condizioni di relativa libertà: va però detto che vi furono governi capaci di assistere e favorire la ricostruzione e che in quell'epoca la mano pubblica non meritava la cattiva fama diffusa in seguito. Com'è potuto avvenire che questo popolo e la sua classe dirigente siano mutate tanto?

4 - Non essendo uno storico, mi affido alla mia memoria ed alla sua rielaborazione critica. Pur in un contesto di democrazia formale, la società dell'epoca era ancora imbevuta di cultura "di destra": a scuola, la storia della letteratura si arrestava alla triade Carducci -Pascoli - D'Annunzio, con sommari cenni a poeti come Campana ed Ungaretti, il Nobel a Quasimodo fu una sorpresa; la storia a mala pena giungeva alla conclusione della seconda guerra mondiale e, se il fascismo era sommariamente condannato, l'esaltazione del Risorgimento e della sua conclusione con la Grande Guerra era indiscussa. Gli studi giuridici, avendo ad oggetto il codice civile del 1942 e quello penale del 1930, risentivano dell'elaborazione dottrinale dell'epoca, sopravvissuta all'eliminazione delle norme più caratteristiche dello stato autoritario: lo studio del diritto costituzionale era alquanto timido rispetto alle disposizioni enuncianti i principi fondamentali e l'ordinamento economico. In poche parole: una società fondamentalmente gerarchica, nella quale i doveri prevalevano sui diritti.

 5 - La seconda parte degli anni '60 e gli anni '70 hanno visto il ribaltamento del modello sociale appena accennato, l'erompere di una cultura dei diritti ha portato alla svalutazione dei doveri, trend che sembra permanere oggi. Qui sarebbe importante un contributo da parte di chi conosce bene la scuola: c'è una correlazione tra la diffusa mancanza di civismo e l'educazione impartita ai discenti? la scuola propone modelli e valori alternativi a quelli della pubblicità senza con ciò incoraggiare l'anarchismo dei movimenti radicali o la vacuità dei predicatori della decrescita?

6 - L'esperienza di Fare merita una riflessione che, mi sembra, si tende ad evitare. Avevo condiviso, nell'insieme, i dieci punti: ho partecipato a discussioni sul sito, deprecando la disattenzione dei maggiorenti, mi sono iscritto dopo lo scandalo Giannino ed ho votato per la lista presentata nel mio collegio, benché fossi convinto - mi sia testimone Palma - che i pochi eletti avrebbero finito per accodarsi a Monti; l'anno successivo, ho seguito la campagna di Scelta Europea e l'ho votata. A posteriori, mi pare di poter dire che tuttora non si riesce ad ammettere che Fare aveva proposto un programma viziato da astratto illuminismo  - per usare un linguaggio "de sinistra" - comprensibile solo a pochissimi e che la scelta di correre da soli, anziché stimolare uno schieramento più ampio, segnò la sua sorte. In ogni caso, mi sembra inverosimile che il M5S abbia pescato nel potenziale bacino di Fare.

7 - Mi tolgo un po' di sassolini dalle scarpe:

a - siamo tutti d'accordo sul fallimento di SB come leader politico, eppure l'intuizione della discesa in campo nel 1994 ci ha risparmiato un governo guidato da "Akel" Occhetto ed ha costretto la sinistra a cercare alleanze con altre forze e, almeno, europeizzarsi (quando ero all'università, la CEE era il demonio per gli studenti comunisti). Il risultato di questo processo politico non è esaltante, ma mi pare che nessuno degli intervenuti apprezzerebbe un'offerta politica tipo Syriza.    

b - equiparare chiunque è preoccupato delle conseguenze dell'immigrazione nell'UE ad un fascista significa marcare come tale non solo Farage, che non mi sembra fascista ed in ogni caso è fuori dai giochi, ma anche un personaggio come Sarkozy che probabilmente tra un paio d'anni si riprenderà l'Eliseo; occorre maggiore prudenza e soprattutto rendersi conto che all'europeo di modeste condizioni che teme la concorrenza al ribasso dell'extracomunitario immigrato non importa nulla del fatto che certi paesi hanno accolto un'immigrazione molto più consistente.

c - faccio fatica a vedere nei barconi e gommoni che attraversano il Mediterrano un "progresso nel sistema di informazione e trasporto".

d - la civiltà occidentale data almeno a 3.500 anni fa (epoca micenea): ma si dovrebbe tenere conto dei suoi rapporti con le civiltà mesopotamiche e quella egizia, dalle quali molto fu assorbito. Quanto alla grande cultura araba, si inaridì relativamente presto, per ragioni interne, e  non mi pare che si sia ripresa.

e - il contributo di Alessandro Riolo è esilarante: hai provato ad immaginare gli effetti del voto continuo sull'attività legislativa ed amministrativa?      

 

all'europeo di modeste condizioni che teme la concorrenza al ribasso dell'extracomunitario immigrato

 

Diversi paesi Europei (Italia, Spagna, Germania, Grecia) hanno una struttura demografica da peste nera (certe zone della Sardegna pure peggio). A livello Europeo c'é bisogno di decine di milioni di immigrati solo per mitigare la catastrofe demografica, non per raddrizzarla (per raddrizzarla ci vogliono 8 zeri, ottimisticamente con un 1 davanti).

Gli Europei di modeste condizioni lo sono principalmente per via della struttura demografica catastrofica dei loro paesi.

 

 

e - il contributo di Alessandro Riolo è esilarante: hai provato ad immaginare gli effetti del voto continuo sull'attività legislativa ed amministrativa?      

 

Se ti spaventa innovare, iniziamo a copiare la Svizzera: una tornata referendaria per stagione. La retroazione é il sale della democrazia. Se si viene chiamati a votare ogni 5 anni, e nel frattempo cambia un mondo, in molti si convincono che il voto non conta niente. Chi l'ha votato Renzi? Chi l'aveva votato Letta? Chi l'aveva votato Monti? Dei 17 milioni di elettori che avevano votato Berlusconi nel 2008, quanti lo avrebbero rivotato nel 2010? Rimango poi sulla mia posizione che i voti andrebbero pesati, e che tutti dovremmo essere liberi di poterceli rivendere piú volte (non ci vuole molto a farlo in maniera che sia del tutto impossibile per il compratore verificare se quanto acquistato sia stato effettivamente consegnato).

Per rispondere nel merito: sí. I cittadini imparerebbero che c'é una stretta correlazione tra voto e buon governo.

Farage? E che c"entra Farage? Un'immigrazione incontrollata non c'è in nessun paese del mondo, compresa la Spagna che ai tempi di Zapatero (fascista?) mandò la Guardia Civil a sparare su quelli che cercavano di entrare a Ceuta e Melilla. In effetti in quasi tutti i paesi il controllo dell'immigrazione non è neanche oggetto di dibattito politico, è dato per scontato. Risultato? I barconi non si dirigono in Spagna, ma in Italia. Un entusiasmo per il Bel Paese, forse dovuto al patrimonio artistico, che in questa tragedia crea episodi comici. Qualcuno sostiene che l'immigrazione è un grosso vantaggio, e allora perchè tutti i leader europei si chiamano fuori, il socialista Hollande come la democristiana Merkel, il laburista Miliband come il consevatore Cameron etc? Solo noi abbiamo gli unici che ne hanno capito i vantaggi?

 

equiparare chiunque è preoccupato delle conseguenze dell'immigrazione nell'UE ad un fascista

 

Dov'è che sarebbe stato fatto questo, esattamente, qui? Un discorso serio è dire: "L'immigrazione ha vantaggi e svantaggi. Vediamo quali sono gli uni e gli altri e cerchiamo di capire cosa conviene fare".

Ma se il tenore del discorso diventa "immigrazione di massa dall'Africa e anche rispetto agli zingari/rom non vorrebbero mantenerli (luce, acqua, gas..) se non in prigione quando rubano" (e cito alla lettera)...

Cosa vuoi, a ruttare in pubblico non è che uno poi può aspettarsi indietro fiorellini di campo.

 

 

occorre maggiore prudenza e soprattutto rendersi conto che all'europeo di modeste condizioni che teme la concorrenza al ribasso dell'extracomunitario immigrato non importa nulla del fatto che certi paesi hanno accolto un'immigrazione molto più consistente.

 

Il confronto con altri paesi non è casuale, ma è per mostrare che flussi anche maggiori di migranti possono essere accolti, se ci sono politiche fatte con criterio. Nessuno dice che sia facile, anzi (l'esperienza inglese e francese lo mostra), ma è possibile.

Che le persone credano alle balle leghiste sull'invasione di migranti, poi, è una cifra di quanto male funziona l'informazione e di quanto possono scendere in basso certi soggetti.

Dopo di che: io non faccio il politico, nessuno mi deve votare e non ho il minimo interesse a incoraggiare populismi razzisti. Se l'interesse è quello non c'è proprio di che preoccuparsi, l'offerta è più che ampia.

caro Luciano (se permesso) io avro' la caratteristica di esagerare, lei invece e' feroce, mentre il governo (a vista del sottoscritto) s'impegna a smantellare il radicamento sindacale , viz. Urus by Lamborghini, Luciano Pontiroli ricorda acerbamente come il governo sia impegnato con maggior violenza a smantellare i corpi intermedi dello stato appaltando le regioni a vassalli, eunuchi, corrieri dello tsar. I stand corrected, data l'eliminazione del senato dalla competizione politica, e' possibile che il sindacato unico sia il male minore.

1) La maggioranza sociale si esprime in tante maniere, la CGIL e' una di esse. A volte la maggioranza sociale si esprime semplicemente nella forma "non toccare le pensioni", assioma acquisito perche' si "sa" che e' cosi'.

2) Boh. Non c'e' nulla, da nessuna parte, che provi l'argomento secondo cui "governo centrale forte = governo centrale buono". La riduzione del potere sindacale NON passa necessariamente attraverso l'accentramento dei poteri. Non c'e' nulla, in quanto si sappia per davvero as opposed alle cazzate ostellino-panebianco-quaquaraqua, che leghi un fenomeno all'altro. Niente.

3) Domanda interessante. Com'e' possibile? Me lo chiedo anche io da tempo, lo dico seriamente e chi mi conosce lo sa. Giovanni Federico tende a pensare che la "colpa" e' del popolo, che e' quella cosa che tu descrivi. Io tendo a pensare che la "colpa" sia delle elite le quali, fatta eccezione quei 30 anni dal 1945 al 1970 circa, hanno fatto e fanno sempre piu' schifo. Ma, senza dubbio, trattasi di domanda interessante anche se va rovesciata: com'e' stato possibile quella parentesi di circa 30 anni che ha fatto il miracolo italiano, visti i secoli (prima) ed i decenni (dopo) di deludente miseria e declino?

4) Se questa e' la tua teoria del "miracolo economico" allora gli anni prima della guerra, ed in particolare quelli immediatamente seguenti all'unita', avrebbero dovuto produrre faville ... suvvia, non scadiamo, ok? Certe cose non e' il caso ne' di dirle ne' di pensarle. Pensa a come dovrebbe essere progressiva la santa madre russia, o l'iran ... scegliti tu la societa' primitiva ed autoritaria che meglio t'aggradi. Suvvia, please.

5) Idem con patatine. L'idea che il ritardo secolare italiano e le sue classi dirigenti da sbocchi siano "tutta colpa del '68" e' tanto buffa quanto assurda. Il '68 c'e' stato in tutto il mondo occidentale, non mi pare abbia avuto queste drammatiche conseguennze negli USA o in Germania o in Spagna (dove ha fatto senza dubbio del gran bene). Mario Capanna, questo parassita senza vergogna, davvero era il figlio segreto di Belzebu'.

6) Dove abbia pescato il M5S lo dicono i dati, non noi. Per il resto, che ti posso dire? Astratto illuminismo? Forse. Alternative? It takes a model to beat a model.

7) Sassolini. Boh.

a) Io credo che BS c'entri in negativo con l'evoluzione della sinistra italiana, mentre c'entra in positivo la caduta dei socialismi reali, l'evoluzione cinese e del resto del mondo. BS ha avuto l'effetto opposto: tanto indegno era da legittimare e mantenere in vita i sinistri piu' ridicoli. Che, infatti, Renzi ha buon gioco a ridicolizzare ora PROPRIO perche' finalmente quell'essere indegno che risponde al nome di BS s'e' tolto di mezzo.

 b) Davide Mancino ha gia' detto. Ho scritto in passato, anche qui, articoli preoccupati per l'immigrazione. Ma la roba che vedo apparire in Italia e' semplicemente demenziale.

c) Beh, prova ancora, lo sono. Senza GPS, per dire, quelle persone mai partirebbero dalle foreste subsahariane. E compratevi gli occhiali: i barconi sono un dramma umanitario, ma l'immigrazione di massa arriva in aereo, treno, nave, macchina, non barcone!

d) right, ma non capisco la rilevanza di questi noti fatti all'argomento. 

il declino vero del capitale umano va misurato dal grado di cio' che non e' piu'.

ieri e' morto mario d'urso.

venga confrontato con orfini e picierno

caro Palma. Mario D'Urso aveva 75 anni ed ebbe ottime opportunità, sin da giovane, per far conoscere le sue doti. Orfini e Picierno, forse, potrebbero ancora "crescere" come il PIL italico.

non è pertinente al 100% con questo articolo. ma ci provo lo stesso. vedendo i risultati della lega mi è tornato in mente borghi che a montesilvano parlava di comprare il debito emettendo moneta. e mi sembrava strano. poi ho letto le vostre critiche ecc... o trovato su internet questo articolo, cercando questo argomento:

 

www.forbes.com/sites/michaelpollaro/2013/03/18/us-government-debt-monetization-watch-the-fed-leads-the-charge/

 

 

 

in cui si dice che la fed ricompra il debito usa ( se ho capito bene). vorrei chiedervi come interpretare questa azione, come inquadrarla teoricamente: perchè questa si? in quali casi nn vano fatte o creano problemi? e quelle eventualmente fatte in caso di uscita dell'euro in italia perchè sarebbero distruttive? grazie e spero di aver esposto chiaramente il dubbio.

aiutatemi a capire. Negli Stati Uniti il 50% di affluenza è la norma e va bene, mentre in Italia è un segno del declino. L'articolo non parla direttamente degli USA, ma il ragionamento stride un pò con il fatto che Fermare il Declino ha sempre preso gli Stati Uniti come un modello da imitare.

 

Almeno gli italiani avevano la scusa del ponte del 2 giugno.

Ti aiuto con piacere a capire.

Non c'è mai stato un modello usa da imitare, né, mi pare, questo sito si chiama Fermare il Declino, che nemmeno aveva gli usa come modello da imitare. 

Buon ponte. 

Finché resterà padrone delle televisioni, e finché chi governa va ad Arcore ogni settimana per mettersi d'accordo con lui, il volano della politica italiana sarà sempre lui.
Chi se ne frega se forza italia sta al 30% o al 10%, il suo potere è intatto.

Io credo che felice e sereno ora come non sia mai stato: quando le berlusconate le faceva lui, incontrava una certa (debole) resistenza; ora che gliele confeziona renzi, gli va tutto liscio come l'olio.